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Prodotti DOC e DOP E DOCG

I PRODOTTI UNICI DELL’ATTICA PROTAGONISTI A "TUTTOFOOD 2023"

 

La Regione greca si presenta compatta a questa importante manifestazione internazionale. Dopo il lancio di ieri con stampa e buyer, appuntamento al Pad. 1 stand: K13 e L22 con showcooking e degustazioni

 

Milano, 9 maggio 2023 - La Regione Attica, nell'ambito della sua politica di espansione e di promozione delle imprese agroalimentari locali, partecipa compatta alla Fiera Internazionale "TUTTOFOOD", che si svolge nei quattro giorni dall'8 all'11 maggio a Milano.

Al prestigioso appuntamento sono presenti sette aziende particolarmente innovative e rappresentative del settore agroalimentare dell'Attica che, riunite nello stand della Regione, presentano i loro prodotti unici e allo stesso tempo si distinguono per la loro presenza dinamica, nonché la loro vision e propensione all’apertura e all’espansione.

Le aziende partecipanti sono: "RAKS PETRAKIS S.A", "NOVA FOOD", "HOLY GINGER", "ELVIDAFOODS SA", "STELVIA HELLAS", "NATURALS" e "DEAR GREECE". In allegato una loro presentazione esaustiva.

Intenso il programma di questa trasferta italiana:

Promotional Dinner

Ieri, lunedì 8 maggio, si è svolto l’evento di presentazione ufficiale della delegazione dell’Attica alla stampa e agli operatori nell’esclusivo ristorante Bioesserì a Milano Porta Nuova dove oltre 40 ospiti hanno potuto incontrare e apprezzare i prodotti alimentari e i vini della regione. All'evento hanno partecipato rappresentanti dei media, buyer, importatori, influencer e altre persone interessate alla scena culinaria dell'Attica. Il clou della serata è stato il delizioso cibo proposto dal talentuoso Federico Della Vecchia (Executive Chef del gruppo Bioesserì) che, forte di una lunga esperienza fra le Isole e le metropoli del Mediterraneo (fra le altre
Ischia, Mykhonos, Palermo, Salonicco, Creta, Roma, Athene e Milano) ha creato ricette ispirate alla regione dell'Attica, valorizzando i ricchi sapori e gli ingredienti unici che sono sinonimo della sua cultura alimentare. Gli ospiti hanno potuto gustare un menu creativo e variegato, a testimonianza delle diverse influenze internazionali che hanno plasmato il paesaggio culinario dell'Attica. L'evento è stato un grande successo e ha contribuito a far conoscere l'incredibile offerta culinaria dell'Attica a un pubblico più vasto.

 

Live Cooking Show

La Regione, in occasione della sua partecipazione a TUTTOFOOD 2023, ha programmato eventi gastronomici speciali per valorizzare la ricca gastronomia dell'Attica. In questo contesto, lunedì 8, martedì 9 e mercoledì 10, dalle ore 11.00 alle 15.00 si terranno degli showcooking (della durata di 4 ore ciascuno) durante i quali i visitatori dello stand avranno l'opportunità di assaggiare ricette greche ispirate ai prodotti degli espositori dell'Attica. Il cooking show dal vivo è presentato dall'illustre chef Athanasios Karairindros, Executive member dell'ACROPOLIS Chef's Club dell'Attica e proprietario del ristorante "Madri" (Miglior Ristorante Europeo 2021).

Appuntamento con la regione Attica e gli espositori partecipanti a TUTTOFOOD 2023,  padiglione 1, stand: K13 e L22. 

 

 

BLANCDENOIR COMMUNICATION AGENCY

PIATTI TIPICI, DOMINA L’EMILIA-ROMAGNA. IN CODA MOLISE, BASILICATA E MARCHE

 

 

L'80% degli intervistati sa indicare almeno un piatto emiliano-romagnolo, tortellino in testa. Tra i più noti, la pizza in Campania e il pesto in Liguria. Grande balzo della Calabria, che sale dall’undicesimo al quarto posto in graduatoria grazie alla ‘nduja

 

Quali sono i piatti tipici più conosciuti e apprezzati dai turisti del gusto? A svelarlo sono le anticipazioni del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023 di Roberta Garibaldi e realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, che sarà presentato a maggio.

 

Vini, carni e salumi, pasta e formaggi sono nell’ordine le categorie più menzionate. Il vino è il prodotto più identificativo per Veneto e Friuli-Venezia Giulia, oltre a figurare nella top3 di numerose altre regioni italiane del centro nord. I salumi primeggiano in Calabria, il Lazio è la regina della pasta, con ben tre specialità nella top3 (carbonara, amatriciana e cacio e pepe); la Valle d’Aosta, invece, dei formaggi, con fonduta e fontina tra i prodotti più identificativi. L’olio entra in classifica con la Puglia.

 

I risultati mostrano, regioni italiane i cui piatti tipici sono immediatamente associati come eccellenze del territorio, mentre per altre regioni si evidenzia una certa difficoltà nell'individuare un piatto rappresentativo.

 

In vetta alla classifica si impone l'Emilia-Romagna: l'80% degli intervistati è stato in grado di indicare almeno un piatto tipico della regione e il più conosciuto è il tortellino (39%), davanti alla piadina (17%). In seconda posizione si piazza la Campania (77%), principalmente grazie alla pizza (37%) e alla mozzarella di bufala campana (18%). Medaglia di bronzo per la Sicilia con il 76%: il prodotto più conosciuto è un dolce ovvero il cannolo (23%), a seguire gli arancini/ne (18%).

 

In evidenza, al quarto posto, un'altra regione del sud. Si tratta della Calabria, che arriva a pari merito con il Lazio a quota 73%, con un balzo di ben sette posizioni dall’edizione 2021 del Rapporto a quella attuale. Il sesto posto appartiene alla Liguria, che invece esprime la ricetta con il punteggio più alto in assoluto tra quelli indicati dal campione di riferimento: più di un intervistato su due ha infatti ricollegato la cucina ligure al pesto.

 

Quali sono gli altri prodotti più conosciuti, regione per regione? Andiamo per ordine. Oltre il 70% del campione sa citare almeno un prodotto della Puglia e in testa ci sono le orecchiette; subito dopo viene la Lombardia, dove a dominare è l'idea del risotto. Al nono posto la Toscana, prevalentemente ricollegata alla bistecca. Decima posizione per la Sardegna, con il pane carasau davanti a porceddu e pecorino.

La seconda parte della classifica si apre con il Piemonte (al top la bagna cauda), che precede il Trentino-Alto Adige (canederli) e il Veneto (ricollegato al vino). L'Abruzzo segna lo spartiacque tra le regioni per le quali almeno la metà degli intervistati sa indicare un piatto tipico e nel caso della cucina abruzzese si rivelano decisivi gli arrosticini (34%). Scendendo sotto la soglia del 50% di riconoscibilità, troviamo nell'ordine: Friuli-Venezia Giulia (con il vino considerato prodotto-icona), Valle d'Aosta (domina la fonduta), Umbria (primo il tartufo), Marche (olive ascolane) e Basilicata (peperone crusco). A chiudere la classifica è il Molise: solo due intervistati su dieci sono in grado di indicare un piatto tipico molisano e i più gettonati sono, a pari merito, la pasta, il caciocavallo e il vino.

 

"I prodotti e le specialità enogastronomiche sono potenti strumento di marketing territoriale in grado di promuovere una destinazione, oltre che essere un elemento chiave attorno cui costruire l’offerta turistica", afferma Roberta Garibaldi. "Dall’indagine emerge un quadro eterogeno, con regioni che possono sfruttare questa riconoscibilità attraverso le proprie tipicità per accrescere l’attrattività come meta enogastronomica. Altre, invece, necessitano di un’azione volta ad accrescere la conoscenza nel grande pubblico di ciò che possono e sanno offrire; spesso si tratta di produzioni e specialità note al pubblico, ma non immediatamente identificabili con il territorio di origine.

 

Il Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano presenta analisi quanti-qualitative, ricerche inedite e contributi del Comitato Scientifico rappresentato da autorevoli esperti del mondo accademico e scientifico, nazionali e internazionali, offrendo una panoramica a 360 gradi del turismo enogastronomico dal punto di vista della domanda e dell’offerta.

 

Roberta Garibaldi è Presidente dell'Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, professore di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo e vicepresidente della Commissione Turismo dell’OCSE-Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Ricopre numerose cariche a livello internazionale e nazionale, tra cui Ambassador della World Food Travel Association, membro del Board of Advisor presso World Gastronomy Institute e del Consiglio di Presidenza della SISTUR-Società Italiana di Scienze del Turismo. È autrice di molteplici saggi in riviste italiane e straniere e di libri. È keynote speaker ai principali eventi internazionali sul tema del turismo, fra cui i forum mondiali dell’UNWTO-Organizzazione Mondiale del Turismo ed il World Economic Forum di Davos.

 

Roberta Garibaldi

 

*Nota metodologica: i dati provengono da un’indagine svolta su un campione rappresentativo della popolazione turistica italiana (n.=1.500) per genere, età e regione di residenza condotta nel mese di Gennaio 2023.

CONSORZIO ASTI DOCG: CANELLI, CULLA DEL MOSCATO D’ASTI, DIVENTA DOCG CONCLUSO L’ITER DEL RICONOSCIMENTO

 

Canelli, culla del Moscato d’Asti, sarà Docg. Si è infatti completato l’iter di riconoscimento del disciplinare di produzione dello storico vino e dal prossimo 6 aprile il suo nome sarà “Canelli Docg”. Le uve da vigneti composti esclusivamente dal vitigno Moscato bianco che potranno accedere alla nuova Denominazione di origine controllata e garantita, saranno quelle provenienti da 17 comuni attorno alla sottozona Canelli, punto di passaggio tra Langhe e Monferrato. L’annuncio è stato dato oggi al Vinitaly dal Consorzio Asti Docg.

 

La media rivendicata negli ultimi anni è di circa 100 ettari, per una produzione di quasi un milione di bottiglie, ma l’area offre un potenziale molto più alto. Nel 1865, con Carlo Gancia, a Canelli è nato lo spumante metodo classico, antesignano dell’Asti spumante legato al 100% con le uve di Moscato. Da lì ha avuto origine la filiera della spumantizzazione, che grazie alle tecnologie di elaborazione del vino si esprime oggi nelle tipologie Asti spumante e Moscato d’Asti. In particolare, la elaborazione di un vino aromatico, dolce, con una leggera sovrapressione e una bassa gradazione saranno i tratti distintivi anche del Canelli Docg nella tipologia Riserva, che sarà immessa sul mercato non prima di 30 mesi di invecchiamento e affinamento. La coltivazione della vite, e del Moscato è la coltura predominante nell’area di Canelli fin dal 1300. Poi lo sviluppo, soprattutto nei primi anni del ‘900 con Federico Martinotti che perfezionò il procedimento di preparazione del vino destinato alla fermentazione.

 

Il Consorzio dell’Asti Docg, che opera a tutela dell’area produttiva, è tra le realtà consortili più antiche d’Italia. Il vitigno Moscato Bianco che dà vita alla Docg piemontese, nelle tipologie Asti Spumante e Moscato d’Asti, è coltivato in 51 comuni della Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo per un’estensione di circa 10mila ettari rientranti nel paesaggio vitivinicolo Patrimonio Mondiale dell’Umanità, il primo in Italia, riconosciuto dall’Unesco nel 2014 (“Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato). Lo scorso anno l’imbottigliamento ha superato la quota di 100 milioni di pezzi, per il 90% esportati.

 

www.astidocg.it

 

Sara Faroni

L’OLIO RIVIERA LIGURE DOP ED IL BASILICO GENOVESE DOP AL VINITALY

Grazie al partenariato con l’Enoteca Regionale della Liguria nel format “Assaggia la Liguria” anche le altre produzioni DOP liguri potranno essere degustate al Vinitaly. “Liguria passione eroica”. È questo il nome dello spazio espositivo della Regione. Vi si avvicenderanno una serie di appuntamenti dedicati all’Olio extravergine di oliva Riviera Ligure DOP e al Basilico Genovese DOP. In questo modo si potrà vivere la Liguria con e oltre il vino, aprendo l’offerta esperienziale e celebrando la qualità di produzioni di eccellenza. Si tratta di realtà rurali storiche che sono accomunate dall’unico sforzo imposto da un territorio non facile, che richiede impegno, passione e infinita pazienza per giungere a risultati unici e apprezzati a livello mondiale.

VINITALY Padiglione 12 Corsia B4 - Spazio Eventi

Lunedì 3 aprile 

ore 11.00 – IL FATTORE UMANO DEL BASILICO GENOVESE DOP: in viaggio alla scoperta di cosa si nasconde dietro il prodotto simbolo della Liguria nel mondo

ore 13.30 – ASSAGGIA LA LIGURIA 2023 – presentazione del format con degustazione dei prodotti DOP liguri

ore 15.30 – TUTTI I SENSI DELL’OLIO RIVIERA LIGURE DOP: laboratorio di degustazione

ore 16.30 – PESTO AL MORTAIO LIVE: gli ingredienti cruciali di un mito ligure, show e laboratorio pratico

Martedì 4 aprile 

ore 11.00 - PESTO AL MORTAIO LIVE: gli ingredienti cruciali di un mito ligure, show e laboratorio pratico

ore 14.00 – LA LIGURIA NEL BICCHIERE: degustazione comparata di Oli Riviera Ligure DOP e vini liguri DOP

ore 16.30 - TUTTI I SENSI DELL’OLIO RIVIERA LIGURE DOP: laboratorio di degustazione

Mercoledì 5 aprile

ore 11.00 - TUTTI I SENSI DELL’OLIO RIVIERA LIGURE DOP: laboratorio di degustazione

ore 14.30 – IL FATTORE UMANO DEL BASILICO GENOVESE DOP: in viaggio alla scoperta di cosa si nasconde dietro il prodotto simbolo della Liguria nel mondo

ore 16.30 – LA LIGURIA NEL BICCHIERE: degustazione comparata di Oli Riviera Ligure DOP e vini liguri DOP

DOP, IGP, STG

 

 Cultura alimentare e sinergie, asset essenziali per affrontare l’era post pandemia e le sfide della transizione ecologica e digitale

 

EEQF, Enjoy European Quality Food, il progetto di valorizzazione di sei prodotti a Denominazione di Origine Controllata, Indicazione Geografica Protetta e Specialità Tradizionale Garantita, continua il suo percorso formativo e di sensibilizzazione, presentando all’Associazione della Stampa Estera di Roma il suo programma di attività in Italia e in tre paesi della UE, Spagna, Germania e Polonia. L’evento ha previsto una tavola rotonda con un confronto sui temi di attualità del settore, la presentazione dei Consorzi assieme alla narrazione dei territori, all’esperienza di assaggio dei prodotti a freddo e in abbinamento con un menu dedicato. È intervenuto, in rappresentanza del Masaf (Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste) l’Onorevole Marco Cerreto, Capogruppo FDI, XIII commissione Agricoltura. Ha partecipato inoltre, con un saluto istituzionale, l’On. Alberto Gusmeroli, X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo.

 

Roma, 6 marzo 2023 – Si è svolta oggi a Roma presso l’Associazione della Stampa Estera, la conferenza stampa che chiude il secondo anno di attività del progetto triennale Enjoy European Quality Food. Presenti i Consorzi di Tutela Asti DOCG, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Vino Nobile di Montepulciano DOCG, Provolone Valpadana DOP, Olio EVO DOP Terre di Siena, Mozzarella STG, assieme a Federdoc e Origin Italia.

 

Alfredo Tesio, Responsabile del Gruppo del Gusto della Stampa Estera, ha dato il benvenuto.

                       

L’On. Marco Cerreto, Capogruppo FDI, XIII commissione Agricoltura  ha portato i saluti del Ministro Lollobrigida. Cerreto ha dichiarato il suo apprezzamento per il progetto, che riesce a raccontare quello che, per l’attuale governo, rappresenta un primato europeo e mondiale. L’Onorevole ha commentato che il sistema delle Indicazioni Geografiche rappresenta la base della produzione di cibo di qualità ed è non solo un sistema di tutela, ma anche di narrazione dell’identità e della storia di un territorio. Ha concluso sottolineando che il governo e il Ministro Lollobrigida confermano la volontà e l’obiettivo di proteggere i prodotti del patrimonio enogastronomico italiano, anche contrastando le attività di contraffazione del prodotto.

 

L’On. Alberto Gusmeroli, Presidente della X Commissione delle Attività Produttive, Commercio e Turismo ha portato il saluto delle Istituzioni, ringraziando per l’occasione di incontro e di confronto e complimentandosi per gli obiettivi dell’iniziativa. Ha spiegato quanto le eccellenze italiane stiano vivendo un periodo di attacchi e ha ribadito l’importanza di tutelarle. L’Onorevole Gusmeroli ha espresso la speranza che il progetto EEQF possa sortire effetti positivi e si è detto, come rappresentante della X Commissione delle Attività Produttive, Commercio e Turismo, disponibile per qualsiasi necessità che si ponga l’obiettivo di valorizzare il sistema e il patrimonio italiani.

 

Cesare Baldrighi, Presidente di Origin Italia, Elvira Bortolomiol, Consigliere di Federdoc e Libero Stradiotti, Capo progetto EEQF si sono confrontati in una tavola rotonda moderata da Adua Villa, giornalista, sommelier e divulgatrice enogastronomica dal titolo “Il made in Italy a tavola tra identità territoriale, sostenibilità e mercato: sfide e opportunità del settore”. I relatori hanno illustrato dati di produzione e prospettive spiegando il ruolo dei Consorzi nell’ambito del controllo della qualità e delle certificazioni, l’Italian sounding e con un focus sull’urgenza della transizione ecologica e digitale del settore.

 

Secondo una recente analisi di Coldiretti, lo scorso anno sono stati spesi nel turismo enogastronomico del Belpaese quasi 30 miliardi di euro, diventati la voce principale del budget della vacanza in Italia con oltre un terzo della spesa destinato alla tavola. L’Italia è ormai leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa. Sono infatti almeno 5.450 le specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 320 le specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg. Con circa 86 mila aziende agricole biologiche, l’Italia è leader.

 

Libero Stradiotti, capo progetto EEQF ha dichiarato che “Il progetto EEQF consente di aumentare in Italia e in Europa conoscenza sui prodotti certificati e consapevolezza sulle loro valenze. Cibi e vini a denominazione di origine significano un marchio europeo assegnato a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono dal territorio in cui sono prodotti ma anche da fattori umani che, combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva. Affinché un prodotto sia D.O.P. – ha evidenziato Stradiotti - le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un’area geografica delimitata. Chi fa prodotti D.O.P. deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo indipendente”.

 

Sono 319 i prodotti italiani DOP, IGP e STG con un valore della produzione pari a 7,97 mld di euro, di cui 4,4 mld relativi all’export. I produttori della filiera alimentare DOP, STG e IGP sono 86.601, di cui 167 sono Consorzi di Tutela riconosciuti dal MASAF.

 

Cesare Baldrighi ha commentato quanto il sistema dei prodotti di qualità DOP e IGP italiani si stia sempre più consolidando. Tuttavia – ha precisato Baldrighi – “Il settore ha necessità di ricevere risposte in tempi rapidi dalla Riforma europea sulle Indicazioni Geografiche in un contesto di profondi cambiamenti quali le emergenze legate ai costi dell’energia, delle materie prime e delle condizioni climatiche. Questo anche per impostare uno sviluppo sostenibile di lungo periodo e per affermare la crescita del sistema agroalimentare italiano attraverso la cultura della qualità, della certificazione, dello sviluppo sostenibile dei territori”.

 

Secondo i dati Istat, la crescita delle esportazioni di vino italiano, in riferimento ai primi dieci mesi del 2022, ha raggiunto un valore pari a 6,52 miliardi di euro segnando un aumento percentuale dell’11 per cento, 2 per cento in più rispetto al medesimo periodo del 2021.

 

Elvira Bortolomiol, ha sottolineato che “La crescita è stata raggiunta malgrado le difficoltà economiche in cui versano i produttori a causa dell’attuale situazione geopolitica. Merito del rapporto di fiducia, costruito nel tempo, con i consumatori di tutto il mondo a cui garantiamo, con il nostro sistema a DO, l’origine, la tracciabilità e la qualità dei prodotti offerti sul mercato. Le Denominazioni di Origine – ha continuato Bortolomiol - hanno da sempre avuto un ruolo chiave per l’economia del settore vino e per le imprese italiane innalzando con la loro eccellenza la competitività del nostro Paese. Dobbiamo unire le forze per mettere in campo strategie comuni di comunicazione volte ad indicare e promuovere forme di consumo responsabile dei nostri prodotti – ha concluso Bortolomiol - mettendo a disposizione dei consumatori tutte le informazioni veritiere e necessarie alla creazione di una corretta abitudine alimentare. Seguendo questa via rafforzeremo il rapporto di fiducia e metteremo al bando tutte quelle condotte lesive, dettate dagli eccessi, che non ci appartengono e che ledono la salute di tutti noi.”

 

Adua Villa, sommelier, giornalista e divulgatrice enogastronomica, ha commentato l’esperienza di assaggio a freddo dei prodotti e condotto gli ospiti in una scoperta dei possibili abbinamenti dei prodotti del progetto. Ciò ha consentito agli ospiti di apprezzare qualità e versatilità dei formaggi, olio e vini protagonisti.

 

EEQF prevede attività di promozione e sensibilizzazione in quattro paesi europei: Italia, Spagna, Germania e Polonia sino a marzo 2024, con varie tipologie di iniziative: presentazioni a stampa, influencer, istituzioni; degustazioni; seminari e workshop presso il settore Ho.re.ca., la grande distribuzione, il consumatore finale.

 

Assunta Giordano 

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