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DALLE VIGNE OTTUAGENARIE DELL’ETNA MUSMECI ROSSO PER I SAPORI D’AUTUNNO
Un vino che non si dimentica, che porta in sé quasi un secolo di storia della Sicilia e di uno dei suoi simboli, l’Etna. Musmeci Rosso Etna Rosso DOC Riserva è un cru di Nerello Mascalese dedicato alla famiglia Musmeci e in particolar modo a Ignazio Musmeci, colui che per molti anni ha conservato “I Vigne di Fessina” con così tanto amore da permettere a Tenuta di Fessina di lavorare viti di oltre ottant’anni. Per questo, quella che è racchiusa in ogni bottiglia di Musmeci Rosso Riserva è la storia di questa Sicilia, terra straordinaria, con i suoi paesaggi, i suoi colori, la sua civiltà, che si intreccia al destino delle persone. E a quello del vino che ne nascerà.
Un vino perfetto con i sapori d’autunno: ricette a base di castagne, funghi, tartufo, zucca, i primi cavoli, uva e melagrana, ma anche con la pasta alla gricia o gli spaghetti cacio e pepe, polpette al sugo e brasati.
Musmeci Rosso Etna Rosso DOC Riserva
NOTE DI DEGUSTAZIONE: di colore rubino scarico con riflessi granati, rivela profumi di frutta rossa sotto spirito, sottobosco, mentolato e balsamico, cenere, goudron, humus, liquirizia, tabacco, capperi, rosmarino. Al palato è setoso e vellutato, acidità persistente, goudron, menta glaciale, frutta rossa matura, marasca, noce moscata, finale rotondo, avvolgente e complesso.
VINIFICAZIONE: diraspa-pigiatura soffice a rulli dopo accurata selezione delle uve in vigna e sul nastro di cernita in cantina.
FERMENTAZIONE: fermentazione con temperatura tra i 25 e 28 °C
TEMPI DI MACERAZIONE SULLE BUCCE: macerazione sulle bucce per 10-15 giorni.
AFFINAMENTO: 10 – 12 mesi in tonneaux di rovere francese da 5 hl, passaggio successivo in botte grande di rovere francese da 35 hl per 6 – 8 mesi, affinamento finale in bottiglia per minimo 4 anni.
BOTTIGLIE PRODOTTE: 5.000 bottiglie da 75 cl e 200 magnum
Gaia Volta
“BRAIDA” È MARCHIO STORICO DI INTERESSE NAZIONALE: UN RICONOSCIMENTO CHE CELEBRA LA TRADIZIONE VITIVINICOLA DI ECCELLENZA
“Braida”, simbolo del vino piemontese nel mondo, ha ottenuto il prestigioso Marchio Storico di Interesse Nazionale conferito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Questo riconoscimento pubblico è riservato alle aziende italiane che, per oltre mezzo secolo, hanno mantenuto una qualità produttiva d'eccellenza e un forte legame con il territorio, attestando la loro storicità e autenticità.
Con l’iscrizione nel Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale, istituito presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, Braida si unisce all’élite delle realtà imprenditoriali italiane, riconosciute non solo per la loro longevità, ma anche per il contributo significativo alla cultura e alla tradizione del Paese.
LA STORIA - Fondata nel 1961 da Giacomo Bologna, “Braida” celebra quest’anno la sua 63ª vendemmia. Da oltre sei decenni, l’azienda di Rocchetta Tanaro, a pochi chilometri da Asti, continua scrivere una storia di passione e pionierismo, legata ai vitigni autoctoni del Piemonte.
Tra questi, la Barbera è il cuore pulsante della produzione, rivoluzionata da Giacomo Bologna, che l’ha trasformata da vino quotidiano a icona internazionale con etichette storiche come La Monella (il vino delle origini, prima vendemmia 1961, prima Barbera a essere imbottigliata ed etichettata, battezzata con un proprio nome), Bricco dell’Uccellone (il compimento della rivoluzione, prima vendemmia 1982), Bricco della Bigotta (1985), Ai Suma (Barbera da vendemmia tardiva, prima vendemmia 1989), Montebruna (prima vendemmia 2001) e Curej (ultima nata in casa Braida, prima vendemmia 2019, da una vigna straordinaria che circonda il Braida Wine Resort sulla collina dell’Asinara, a Rocchetta Tanaro).
Non solo Barbera: “Braida” lega da sempre il proprio nome anche a vitigni autoctoni come grignolino, moscato, brachetto.
“Nostro padre Giacomo – raccontano Raffaella e Giuseppe Bologna, proprietari dell’azienda –, oltre a produrre vini piemontesi, nei primi anni commercializzava grandi etichette italiane ed estere, a volte anche scoprendo e lanciando nuovi talenti enologici. Anche per questo, a casa nostra, si sono sempre aperte bottiglie di ogni provenienza, stimolando la nostra immaginazione e il nostro gusto, aprendo la nostra concezione del mondo del vino e della sua produzione e alzando continuamente l’asticella della qualità.
Di pari passo, cresceva la nostra consapevolezza e si definiva “Braida” per come è adesso: dalle prime fiere degli anni Sessanta e Settanta, con uno stand interamente fatto di vino, all’importante lavoro con Giacomo Bersanetti e Chiara Veronelli nei primissimi anni Ottanta, che insieme ai nostri genitori - Giacomo Bologna e Anna Martinengo - costruirono un’immagine e uno stile “Braida” e le nostre etichette simbolo, che sono le stesse da più di quarant’anni ormai.
Oggi, la quarta generazione della famiglia Bologna, quella dei nostri figli, si affaccia in azienda con il desiderio di mantenere vivi i valori e lo spirito di innovazione che hanno reso celebri i vini di Braida nel mondo, dando seguito all’impegno profuso finora da tutti noi”.
63ª vendemmia: un traguardo da celebrare
La vendemmia 2024 rappresenta un traguardo significativo per “Braida”, che festeggia la sua 63ª stagione di raccolta. La storia di Braida è indissolubilmente legata a quella della famiglia Bologna, che, con visione e dedizione, ha trasformato il piccolo vigneto di Rocchetta Tanaro che fu di Giuseppe e Caterina Bologna in una realtà solida, conosciuta e apprezzata a livello internazionale. La terza generazione, rappresentata da Raffaella e Giuseppe Bologna, e la quarta, con Giacomo Bologna Jr., continuano a promuovere il nome “Braida” con sguardo sempre rivolto al futuro.
Marchio Storico di Interesse Nazionale: un Impegno per il futuro
Il Marchio Storico di Interesse Nazionale è una certificazione introdotta per valorizzare e tutelare le imprese italiane che rappresentano un’eccellenza nel panorama produttivo da oltre mezzo secolo. Per “Braida”, questo riconoscimento non è solo un onore, ma anche una responsabilità: continuare a produrre vini di altissima qualità, rispettando la propria terra, la storia e la tradizione senza mai perdere lo spirito innovativo che ha caratterizzato l’azienda sin dai tempi di Giacomo Bologna.
Con questo riconoscimento, “Braida” rinnova il proprio impegno a portare avanti una tradizione vinicola che ha fatto la storia. In un mondo in continua evoluzione, “Braida” resta una certezza per qualità e autenticità, testimone di un'eredità che continua a crescere.
“BRAIDA” DI GIACOMO BOLOGNA – ROCCHETTA TANARO (AT)
Vino, condivisione e momenti preziosi da non dimenticare: questo è “Braida”.
Un soprannome che l'avo Giuseppe Bologna si guadagnò sui campi di pallone elastico, uno sport tradizionale piemontese, e che ancora oggi accompagna la famiglia.
Giacomo Bologna ereditò dal padre il nome “Braida” e una piccola vigna di Barbera a Rocchetta Tanaro, e tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta dedicò la sua vita a elevare questo nome e la qualità della Barbera, ottenendo vini e riconoscimenti che hanno fatto la storia dell’enologia italiana e internazionale come La Monella, il Bricco dell’Uccellone, il Bricco della Bigotta, l’Ai Suma in particolare.
Oggi la quarta generazione “Braida” muove i primi passi nell’azienda di famiglia, che nel frattempo ha oltrepassato il traguardo delle 60 vendemmie e coltiva più di 70 ettari di vigneto tra il Monferrato (dove le radici sono profonde e la Barbera rimane il cuore della produzione) e le Langhe (dove si producono vini bianchi da Chardonnay, Riesling e Nascetta).
Nella tradizione Braida, si valorizzano con orgoglio i vitigni autoctoni piemontesi come Grignolino, Moscato e Brachetto: vini che venivano serviti nella storica trattoria di famiglia nella seconda metà del Novecento e di cui i Bologna sono rimasti innamorati.
È dai tempi della “Trattoria degli amici” che l’attitudine all’accoglienza li caratterizza, ed è per questo che sono sempre felici di dare il benvenuto agli ospiti a Rocchetta Tanaro, nelle cantine storiche di via Roma, nell’iconica barricaia che accoglie da sempre visite e degustazioni, e nel Wine Resort tra i vigneti, dove ognuna delle sette stanze porta il nome di uno dei vini dell'azienda e si può vivere un’esperienza “Braida” al 100%.
Fondazione: 1961
Proprietari: Giuseppe e Raffaella Bologna
Enologo: Giuseppe Bologna
Regione: Piemonte
Zone: Monferrato e Langa
Denominazioni: DOCG - Barbera d’Asti, Moscato d’Asti, Brachetto d’Acqui; DOC - Barbera del Monferrato DOC, Grignolino DOC, Monferrato rosso DOC, Langhe Nascetta DOC, Langhe Riesling DOC, Langhe Chardonnay DOC, Langhe bianco DOC
Ettari di vigneto: 70 circa
Ettari di bosco: 15
Vini: La Monella, Curej, Bricco dell’Uccellone, Bricco della Bigotta, Ai Suma, Montebruna, Il Bacialé, Limonte, Brachetto d’Acqui, Vigna Senza Nome, Grappa invecchiata di Bricco dell’Uccellone; Vini di Serra dei Fiori: La Regina, Il Fiore, Re di Fiori, Asso di Fiori
“Costruitevi una cantina ampia, spaziosa, ben aerata e rallegratela di tante belle bottiglie, queste ritte, quelle coricate, da considerare con occhio amico nelle sere di Primavera, Estate, Autunno e Inverno sogghignando al pensiero di quell’uomo senza canti e senza suoni, senza donne e senza vino, che dovrebbe vivere una decina d’anni più di voi”
(Giacomo Bologna)
Marianna Natale
DOM PÉRIGNON RENDE OMAGGIO A JEAN-MICHEL BASQUIAT CON UN'EDIZIONE SPECIALE DEL VINTAGE 2015
Dom Pérignon e Jean-Michel Basquiat sono due leggende separate dal tempo e dallo spazio, ma ciascuna - a suo modo - ha incarnato la cultura della propria epoca e ha plasmato quella delle epoche future. Le loro traiettorie creative sono profondamente diverse, ma non per questo divergenti. Con un'edizione speciale del Vintage 2015, Dom Pérignon rende omaggio a un artista profondamente radicato nelle sue origini, che ha dato vita a una delle espressioni artistiche più iconiche e potenti del nostro tempo.
La risonanza tra Dom Pérignon e l'universo di Jean-Michel Basquiat è simboleggiata da un tête-à-tête grafico e concettuale che sovrappone lo scudo, emblema della Maison, e la corona a tre bracci, dichiarazione e firma dell'artista newyorkese. Molto più di due semplici simboli, questa creazione visiva incarna l'incontro tra due storie e due identità.
Lo scudo Dom Pérignon ha un doppio significato: nella tradizione araldica, evoca la difesa di un luogo e della sua comunità. Inoltre, designa il supporto su cui è iscritta l'insegna di una Maison, rendendola riconoscibile. Per Dom Pérignon, testimonia sia l'attaccamento al territorio originario di Hautvillers che l'inflessibile ambizione di Dom Pérignon nell’affermare la propria unicità.
Icona dell'opera di Basquiat, la corona è un simbolo di potere. Basquiat usa la corona per elevare i soggetti di questi dipinti, ma anche per commentare le dinamiche di potere presentate nelle sue opere.
Radicalmente semplici e universalmente riconoscibili, queste due figure sovrapposte affermano armoniosamente una visione creativa di eccezione e innovazione, oggi riconosciuta come un classico. Per questo omaggio a Jean-Michel Basquiat, Dom Pérignon ha scelto un'opera dell'artista tanto significativa quanto enigmatica, In Italian (1983).
L'omaggio di Dom Pérignon a Jean-Michel Basquat si concretizza in un'edizione speciale di coffret e di bottiglie di Vintage 2015. Il design di queste è stato immaginato secondo il principio dell'assemblaggio, fondamentale sia per Dom Pérignon che per Basquiat. La serie comprende tre diversi coffret, ciascuno raffigurante una porzione del dipinto In Italian di Basquiat, che possono essere riassemblati se uniti insieme. Per rafforzare ulteriormente il senso dell'incontro tra Dom Pérignon e Basquiat, ognuna delle tre parti dell'opera d'arte è stata studiata nei suoi componenti in modo che il nome e l'emblema della Maison si iscrivessero armoniosamente sul coffret all'interno delle campiture di colore del dipinto, massimizzando il sofisticato gioco di forme e linee.
A suggello di questo omaggio, l'etichetta delle bottiglie, anch'essa realizzata in tre varianti di colore, riporta l'emblema ibrido della corona a tre rami sovrapposta allo scudo.
La tribute collection si arricchisce di un pezzo unico, in edizione di otto esemplari, destinato agli intenditori di grandi annate e agli amanti dell’arte.
Questa edizione speciale è stata realizzata in collaborazione con Artestar, un'agenzia globale di licenze e consulenza creativa che rappresenta artisti visivi, proprietà e fondazioni di fama mondiale.
Per saperne di più: Artestar.com
Adele Bandera
CANTINA VIGNAIOLI MORELLINO DI SCANSANO: DALLA COLLABORAZIONE CON IL CENTRO RICERCHE CRISBA UN NUOVO LIEVITO ECOTIPICO
Il progetto è stato realizzato dagli alunni della 5A dell’Istituto Agrario Leopoldo di Lorena di Grosseto. Il ceppo di Saccharomyces cerevisae proveniente dal vigneto Vigna Benefizio verrà utilizzato per una prova di fermentazione in Cantina
Un nuovo lievito selezionato ecotipico è stato scoperto grazie alla collaborazione tra la Cantina Vignaioli Morellino di Scansano e il Centro Ricerche CRISBA – I.S.I.S. Leopoldo II di Lorena: si tratta di un ceppo di Saccharomyces cerevisae che il Centro Ricerche dell’Istituto di Grosseto ha selezionato a partire dalle uve sangiovese provenienti dal vigneto Vigna Benefizio, sito nella località di Preselle (Scansano, Grosseto). Il progetto è stato condotto con gli alunni della classe 5A del tecnico agrario, indirizzo Enologia e Viticoltura, che durante tutto l’anno scolastico hanno caratterizzato il microrganismo, sia dal punto di vista genetico, sia tecnologico. Il CRISBA, in collaborazione con il CREA (Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia) di Asti, ha verificato le potenzialità del ceppo, che mostra un buon potere fermentativo e tollera bene la carenza di azoto prontamente assimilabile. Queste e altre proprietà positive lo hanno reso idoneo a proseguire i test di vinificazione su scala reale ed è stato utilizzato dalla cooperativa grossetana per una prova di fermentazione su 200 ettolitri di mosto.
“Come Cantina – spiega Benedetto Grechi, Presidente della Cantina Vignaioli Morellino di Scansano – crediamo nella scienza, nell’innovazione e nel progresso e per questo ci ha fatto molto piacere collaborare con il centro di ricerca CRISBA, dando la possibilità agli studenti di mettersi alla prova con un caso concreto. L'auspicio è che grazie a questa selezione di lieviti fatta direttamente nei nostri vigneti si riesca a valorizzare ancora di più l’espressione del nostro territorio”.
“La collaborazione con la Cantina Vignaioli Morellino di Scansano – continua il professore Lorenzo Moncini ci ha permesso di tenere fede a uno dei princìpi fondanti del CRISBA: svolgere la ricerca insieme agli studenti e al servizio del territorio. I ragazzi hanno avuto l’opportunità di cimentarsi con una didattica improntata sul metodo scientifico e finalizzata a offrire un servizio concreto a una delle realtà più importanti del panorama vitivinicolo italiano. Inoltre, testando il lievito su una scala reale, abbiamo avuto l’immediata applicazione del nostro lavoro sperimentale. Un privilegio per chi fa ricerca, abituato spesso a tempi lunghi fra le evidenze di laboratorio e il loro effettivo utilizzo”.
Il progetto, che coinvolge anche Unioncamere, è iniziato a settembre 2023 e ha lo scopo di individuare quei lieviti ecotipici che garantiscano grande affidabilità tecnologica senza tuttavia omologare le caratteristiche e l’originalità sensoriale del vino prodotto.
Chiara Brunato 371 3350217
SI APRE UNA STAGIONE DI VINO E TARTUFO AL BRAIDA WINE RESORT
Tutta la magia della “cerca”, con il trifolao e il suo tabui, tra i boschi del Monferrato. Non tutti sanno che fino al 30 settembre, in Piemonte, è vietata per legge la raccolta del tartufo: è il periodo del fermo biologico, una misura stabilita per consentire la rigenerazione naturale e favorire la sostenibilità dell'ecosistema. Questo periodo di pausa permette ai tartufi di crescere senza interferenze, preservando così la qualità dei raccolti futuri e tutelando le risorse naturali.
Ma tra l’ultima notte di settembre e la prima di ottobre, allo scoccare della mezzanotte, si dà il via a tutti trifolao per la nuova stagione della cerca.
Il Braida Wine Resort di Rocchetta Tanaro (Asti) dedica un’esperienza esclusiva alla scoperta del tartufo, e di quello bianco in particolare: nelle prossime settimane si tornerà ad esplorare i boschi e assaporare l’autentica tradizione piemontese.
L’esperienza della cerca del Tartufo per gli ospiti del Braida Wine Resort
In compagnia di un esperto trifolao e del suo fedele cane, il tabui, gli ospiti del Braida Wine Resort potranno avventurarsi nei bei boschi di Rocchetta Tanaro: durante questa esperienza magica, il trifolao svelerà i segreti della ricerca dei funghi ipogei, narrando miti e storie affascinanti legate a questi preziosi tesori sotterranei, il Tartufo Bianco e quello Nero.
Sarà sorprendente assistere al delicato gioco di squadra tra uomo e cane, mentre il tabui, con il suo infallibile fiuto, scaverà nel terreno alla scoperta di profumi inebrianti.
Un viaggio emozionale che va oltre la semplice ricerca del tartufo: è un’immersione nelle radici profonde della cultura piemontese, un’opportunità di riscoprire la simbiosi tra l’uomo e la natura.
A conclusione della passeggiata, gli ospiti potranno degustare uno spuntino tipico accompagnato da un calice di vino Braida, immergendosi appieno nei sapori del territorio.
Dal 2021, la ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’ è ufficialmente iscritta nella lista UNESCO del Patrimonio culturale immateriale.
La ‘Cerca e cavatura del Tartufo in Italia’ rappresenta un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche tramandate oralmente per secoli che caratterizzano la vita rurale dei tartufai nei territori tartufigeni italiani. Un patrimonio di conoscenze vaste, incentrate sulla profonda conoscenza dell’ambiente naturale e dell’ecosistema, che enfatizza il rapporto tra uomo e animale, riunendo le competenze del tartufaio e quelle del cane con la sua capacità olfattiva, di cui l’uomo è abile addestratore e con il quale crea un rapporto simbiotico. Una tradizione antica che racconta di una pratica che accomuna l’Italia dal Nord al Sud declinata secondo l’identità culturale locale, tramandata attraverso storie, aneddoti, pratiche e proverbi che raccontano di un sapere che riunisce vita rurale e tutela del territorio.
BRAIDA WINE RESORT
Un’esperienza unica tra le colline del Monferrato, patrimonio UNESCO: il Braida Wine Resort di Rocchetta Tanaro, immerso tra i vigneti di barbera e il polmone verde del Parco Naturale, circondato da boschi spontanei di robinie, olmi e roveri, offre la combinazione perfetta tra natura incontaminata, grandi vini in assaggio e tante attività rilassanti all’aria aperta.
Una destinazione ricca di storia
Sorge in frazione Asinara, nell’antica cascina intitolata originariamente a San Bernardo da Mentone: luogo ricco di storia, fu dei monaci benedettini che già coltivavano qui la vite e accoglieva i pellegrini in viaggio sulla via Francigena.
Un’oasi di benessere
Il Braida Wine Resort è oggi il luogo ideale per chi cerca un’oasi di pace e tranquillità. I filari dei vigneti sono come piccole onde nel mare delle colline del Monferrato: il resort offre un panorama imperdibile, camere eleganti e dotate di ogni comfort, ciascuna delle quali porta il nome di una delle iconiche etichetta Braida (La Monella, Ai Suma, Bricco dell’Uccellone, Bricco della Bigotta, Montebruna, Il Bacialé, Limonte), un giardino curato dove rilassarsi godendo del sole estivo o dove sorseggiare un buon calice all’ombra del bel glicine o sotto il porticato.
Degustazioni e tour enologici
Chi sceglie il Monferrato per una vacanza in Piemonte, non può perdere l'occasione di incontrare Braida e i suoi vini leggendari al Braida Wine Resort: gli ospiti possono partecipare a degustazioni guidate delle etichette più rappresentative di Braida, con vista sui vigneti e il racconto di un sommelier esperto.
Non può mancare una visita nella cantina storica di Via Roma, dove i visitatori possono scoprire i segreti della produzione enologica Braida.
Attività all’aperto ed escursioni
Per chi ama l’avventura e il contatto con la natura, il Braida Wine Resort organizza una serie di attività all’aperto. Tra queste, escursioni a piedi o in bicicletta attraverso i vigneti e le colline circostanti, ideali per esplorare la bellezza del paesaggio monferrino. Si propongono anche golosi picnic tra i vigneti, per vivere momenti di pura magia immersi nella natura.
Gastronomia
La cucina è un altro punto di forza per la famiglia Bologna. La cucina tradizionale piemontese, abbinata ai vini Braida, si può gustare alla Trattoria I Bologna.
Eventi speciali
Al Braida Wine Resort si organizzano eventi privati e matrimoni, offrendo una location esclusiva e servizi personalizzati per ogni esigenza.
Marianna Natale