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TEDESCHI PRESENTA I RISULTATI DELLO STUDIO SUI CARATTERI AROMATICI DELLE UVE E DEI SINGOLI VIGNETI NELLA ZONA DELLA VALPOLICELLA
Questo progetto, iniziato nel 2017 in collaborazione con il professor Maurizio Ugliano del Dipartimento di Biotecnologia dell’Università di Verona, racconta i risultati della ricerca sul modello aromatico della Valpolicella e sulle caratteristiche di differenti vigneti cru, con l’obiettivo di arrivare a un concetto di terroir sempre più marcato dalla forte impronta di identità geografica. L’azienda Tedeschi è da sempre in prima linea nel promuovere progetti a sostegno del proprio territorio e dal 2017 porta avanti assieme al Prof. Maurizio Ugliano e in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, una serie di studi sui caratteri aromatici delle uve e dei vini da singoli vigneti e sui principali fattori coinvolti nella loro espressione. ll focus è in particolare sull’Amarone dei cru Monte Olmi, La Fabriseria e della tenuta di Maternigo (con i vigneti Anfiteat ro, Bàrila e Impervio). Oggi, dopo quattro anni di ricerca, vengono presentate le conclusioni di un lungo e proficuo sodalizio che certamente proseguirà con ulteriori sviluppi sull’argomento.
L’obiettivo dello studio era quello di capire se, nei vini prodotti con uve Corvina e Corvinone raccolte nei singoli vigneti, ci fosse un’impronta aromatica caratteristica che potesse fungere da vero e proprio elemento identificativo di un luogo e di un terroir con un’identità geografica ben definita. Attraverso lo studio della diversità aromatica dei vini ottenuti dai singoli cru, ricercandone i marcatori aromatici chiave e comprendendo il legame tra composizione dell’uva e i marcatori stessi, è stato possibile arrivare a definire un’impronta aromatica specifica di ciascun luogo. Si è così concretizzata l’opportunità di disegnare le strategie di gestione del vigneto e della vinificazione, con azioni utili ad esaltare tutte le identità e le tipicità delle singole uve. “I risultati di questo lavoro - sottolinea Riccardo Tedeschi, enologo - ci permettono ora e in futuro di essere sempre attenti nei confronti del nostro ecosistema, nel profondo rispetto del territorio e dei nostri prodotti”. Durante il periodo di studio si è notato quanto l’effetto dell’annata si esprima con determinate caratteristiche riscontrabili nei vini che si vanno a produrre. Prosegue Riccardo Tedeschi: “Si è lavorato per identificare l’impronta aromatica delle singole particelle di vigneto, impronta che potrà variare quantitativamente in funzione dell’annata ma che identificherà sempre quell’area, rendendo unico ed irripetibile il nostro vino”.
“Dai dati che abbiamo ottenuto”, dichiara il Prof. Ugliano, “emerge chiaramente la possibilità di andare a sviluppare alcuni indici di qualità delle uve e longevità dei vini, basandosi in particolare sul profilo terpenico, da utilizzare d’ora in avanti per la mappatura dei vigneti, per la valutazione della qualità delle annate e per l’ottimizzazione delle pratiche in campo e in cantina”. Attraverso questo studio - unico nel suo genere a livello sia nazionale che internazionale - si è riusciti quindi a identificare la firma aromatica dei differenti vini e del vigneto a cui corrispondono. Tra i composti aromatici principali rilevati spiccano i terpeni, molto presenti nel mondo vegetale, con sentori di floreale e di balsamico, che si rivelano importanti marcatori dei vini della Valpolicella ottenuti da uve fresche, così come dello stile dell’Amarone Tedeschi. Anche alcuni norisoprenoidi, che intensificano la percezione di frutta rossa, e benzenoidi, con aromi di spezie dolci, contribuiscono alle diverse firme aromatiche osservate in particolare nel caso del modello Amarone. Tali composti sono presenti nell’uva in forma di precursori che vengono ‘rivelati’ nel corso della vinificazione e l’ambiente del vigneto ha una forte influenza sul loro contenuto. Un loro contributo alle diverse firme era pertanto atteso, sebbene si tratti della prima volta in cui viene evidenziato l’importate ruolo dei terpeni per l’aroma dei vini della Valpolicella. Più sorprendente invece è stata l’osservazione che anche gli esteri di fermentazione, fondamentali per il carattere fruttato dei vini, siano risultati distintivi delle diverse origini geografiche delle uve.
Trattandosi di compositi non presenti nell’uva stessa ma che vengono prodotti dal lievito durante la fermentazione, questo risultato mette in evidenza come l’espressione aromatica del terroir non sia solo legata alla composizione delle uve stesse, ma anche al modo in cui tale composizione influenza il corso della fermentazione. Tali elementi di tipicità esistono all’interno del territorio analizzato a dimostrare quanto questi marcatori identifichino in generale uno stile, diventando vere e proprie impronte aromatiche per ciascuno dei cinque vigneti sottoposti a studio. “Non dobbiamo aspettarci sempre gli stessi risultati di vinificazione perché si deve fare i conti con la natura, ma si può pensare alla valorizzazione di singoli elementi identificativi: il risultato sarà sempre come una sorta di firma dell’azienda.” Conclude Riccardo Tedeschi – “E’ un messaggio che si traduce in un codice identificativo legato ad una zona e a un’identità geografica, la Valpolicella, che, come un filo rosso, racconta il senso del luogo attraverso la storia della nostra azienda e dei nostri vini”. E intanto la ricerca continua.
Lucia Boarini
CONEGLIANO VALDOBBIADENE EXPERIENCE
Col Vetoraz vi aspetta per conoscere il Valdobbiadene Docg e le eccellenze del territorio nella sua area più prestigiosa: il cru del Cartizze
Conegliano Valdobbiadene è un universo a parte, un angolo di paradiso da esplorare con tutti i sensi. Quella che propone Col Vetoraz, nell’ambito degli eventi della Conegliano Valdobbiadene Experience, è un’esperienza imperdibile, di accoglienza e conoscenza immersi nella bellezza mozzafiato di una terra unica che si potrà ammirare dalla magnifica terrazza panoramica, a 400 metri d’altezza, affacciata su un mare verde di vigneti.
Due giornate open air di degustazioni accompagnate da prodotti tipici veneti con orario continuato dalle 10 alle 17.
PROGRAMMA:
Lunedì 28 giugno 2021 – dalle h 10 alle h 17
Il maestro macellaio Bruno Bassetto preparerà degli assaggi della sua celebre battuta al coltello di carne veneta, condita con olio evo del Garda dop Turri e sale marino.
Il maestro casaro Roberto Dal Cin e l’assistente Valy Fornasier prepareranno al momento i bocconcini di mozzarella e il burro.
Venerdì 2 luglio 2021 - dalle h 10 alle h 17
Coinvolgimento della Confraternita del Bacalà alla Vicentina con due cicchetti tipici come: Bacalà mantecato alla veneziana su pane nero ai cereali e Bacalà alla Vicentina con polenta di mais Marano
Queste le proposte di abbinamento:
- Valdobbiadene DOCG Cuvée 5 extra brut con la battuta di carne e Valdobbiadene DOCG Cuvée 13 extra dry con la mozzarellaValdobbiadene DOCG Cuvée 5 extra brut con il bacalà mantecato e Valdobbiadene DOCG Cuvée 13 extra dry con il bacalà alla vicentina
Costo dell’esperienza; € 20,00 a persona tutto incluso
Per prenotazioni e informazioni contattare:
Col Vetoraz tel. 0423 975291
E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Col Vetoraz Spumanti S.p.A.
Situata nel cuore della Docg Valdobbiadene, la cantina Col Vetoraz si trova a quasi 400 mt di altitudine, nel punto più alto dell’omonimo colle, parte delle celebri colline del Cartizze da cui ha origine questo vino pregiato. E’ proprio qui che la famiglia Miotto si è insediata nel 1838, sviluppando fin dall’inizio la coltivazione della vite. Nel 1993 Francesco Miotto, discendente di questa famiglia, assieme all’agronomo Paolo De Bortoli e all’enologo Loris Dall’Acqua hanno dato vita all’attuale Col Vetoraz, una piccola azienda vitivinicola che ha saputo innovarsi, crescere e raggiungere in 25 anni il vertice della produzione di Valdobbiadene Docg sia in termini quantitativi che qualitativi, con oltre 2.000.000 kg di uva Docg vinificata l’anno da cui viene selezionata la produzione di 1.200.000 di bottiglie. Grande rispetto per la tradizione, amore profondo per il territorio, estrema cura dei vigneti e una scrupolosa metodologia della filiera produttiva e della produzione delle grandi cuvée, hanno consentito negli anni di ottenere vini di eccellenza e risultati lusinghieri ai più prestigiosi concorsi enologici nazionali ed internazionali.
Lorella Casagrande
Col Vetoraz Spumanti S.p.A.
Strada delle Treziese, 1
31049 S. Stefano di Valdobbiadene (Tv)
Tel. +39.0423.975291 Fax +39.0423.975571
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – Web: www.colvetoraz.it
LE AZIENDE VITIVINICOLE CERETTO ARRICCHISCONO CON IL NUOVO CRU GALLINA LA GAMMA DI BARBARESCO
Una nuova etichetta nel segno dell’identità e dell’eccellenza
La famiglia Ceretto presenta una nuova etichetta ampliando la propria proposta di vini pregiati nella denominazione Barbaresco: Gallina. Un inserimento importante che segna una ulteriore conferma del percorso di valorizzazione dei cru. Le cantine Ceretto sono così in grado di presentare una visione completa del mondo del Barbaresco aggiungendo alle due consolidate presenze a Treiso (Bernadot) e Barbaresco (Asili), anche Neive con l’acquisizione dei 3000 metri di terra in una delle vigne simbolo del luogo.
Questa vigna presenta una forza espressiva precisa e talmente intensa da poter fare il proprio esordio già alla prima vinificazione ed essere in grado di rivelare in modo pieno le sfumature e i colori del territorio. I terreni sono marnoso-calcarei, con una ricca presenza di sabbie chiare, elementi che conferiscono un gusto ricco e deciso. L’olfazione, profonda, alterna i riconoscimenti floreali al frutto, con cenni di sottobosco a completare il quadro aromatico. In bocca è ammiccante e soddisfa senza portar con sé alcun senso di cedimento: è sodo, masticabile ma raffinato.
“Gallina è uno dei più rinomati vigneti del Barbaresco e per noi è stato un acquisto importantissimo perché completa il nostro percorso di vignaioli mettendo al centro la valorizzazione dei cru delle due grandi docg del territorio e poter offrire una gamma il più possibile completa di terroirs espressivi del Barolo e Barbaresco. Con Gallina la cantina completa la sua presenza nei tre comuni del Barbaresco così come in modo complementare stiamo facendo nel Barolo dove siamo già proprietari di 5 cru in 5 comuni differenti. Per un produttore delle Langhe un risultato enorme che ci permette di poter offrire un vero viaggio tra le sfumature che queste colline sanno dare ai nostri nebbiolo” commenta Roberta Ceretto, terza generazione alla guida delle cantine Ceretto insieme al fratello Federico e ai cugini Alessandro e Lisa.
Le Aziende Vitivinicole Ceretto, fondate nel 1937, vantano un’estensione di 170 ettari situati nelle aree più pregiate delle Langhe e del Roero, comprese le DOCG Barolo e Barbaresco, e sono tra i maggiori proprietari di vigneti del Piemonte. Il gruppo, articolato in quattro aziende vinicole indipendenti, produce 19 etichette di vini.
Anna Gilardi
E’ NATO FYSI, IL PRIMO BLEND BIORESISTENTE FIRMATO I FEUDI DI ROMANS
Nicola Lorenzon: «Dietro a questo vino c’è una storia fatta di nonni e nipoti, padri e figli e la volontà di consegnare alle nuove generazioni un mondo più sano»
La vera rivoluzione? Ripartire dal passato per garantire un futuro al nostro pianeta. E’ con questa filosofia che la cantina Lorenzon lancia la sua prima cuvée bioresistente: Fysi, che in greco significa natura, un vino biologico ottenuto da uve bianche di varietà che proteggono l’ecosistema perché permettono di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Una cuvée di Rytos e Kretos (famiglia del Sauvignon) insieme a Soreli (famiglia del Friulano) prodotta sotto il marchio I Feudi di Romans, la linea più prestigiosa della cantina che ha sede a San Canzian d’Isonzo, in provincia di Gorizia e nel cuore della DOC Friuli Isonzo.
E’ con lungimiranza e coraggio che i fratelli Davide e Nicola Lorenzon, rispettivamente Winemaker e Sales and Marketing Director de I Feudi di Romans, gettano il cuore oltre l’ostacolo investendo su un vino bioresistente da viti PIWI ("pilzwiderstandsfähig" in tedesco), piante in grado di difendersi dalle principali malattie della vite. Questo significa: trattamenti ridotti al minimo con un bassissimo impatto sull’ambiente e una maggiore tutela della salute delle persone per un risultato sul bicchiere sorprendente.
Fysi è futuro, ma è anche un vino che nasce dal passato. Una storia fatta di padri e figli che hanno girato il mondo per poi tornare alle loro radici. Davide e Nicola sanno che la strada intrapresa è quella giusta: scelte sempre più sostenibili per arrivare, insieme, alla costruzione di un mondo più sano e più green per i loro figli. «Una sfida fatta di ricerca, etica, passione e dedizione, tra passato e presente, che impara dall’agricoltura contadina di una volta, quella dei nostri nonni, per aprirsi al mondo contemporaneo», spiegano.
L'agronomo friulano Giovanni Bigot, noto per aver brevettato l’"Indice Bigot" che misura in nove parametri la qualità di un vigneto, è stato incaricato di seguire il terreno Lorenzon Cassegliano, situato nella sottozona Rive di Giare, dove nascono i preziosi grappoli di Fysi. «Abbiamo iniziato la fase di indagine e di monitoraggio dei vigneti - ha spiegato Bigot -, valutato la produzione, misurato la superficie fogliare esposta (Sfe) e il rapporto tra foglie e produzione (Sfe/kg). Il risultato è molto positivo, vicino a valori ottimali. Abbiamo poi determinato l’età del vigneto, formato da piante giovani, e studiato il microbioma del suolo con l’analisi di tutto il DNA della componente organica del terreno. Questo parametro ha dato un risultato molto interessante: sono emerse 520 specie diverse di microrganismi e altri fattori positivi come la stabilità e la resistenza del terreno agli stress ambientali. Questo lavoro è molto importante perché ci consente di intervenire adesso per andare a migliorare ulteriormente i parametri qualitativi in vigna».
Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, Fysi ha un profumo penetrante di fiori bianchi e frutta tropicale: ibisco, gelsomino, litchi, lime e frutto della passione. In bocca è lungo, intenso e persistente. Estremamente piacevole e versatile, è perfetto per qualsiasi pietanza e occasione. «Per la prima volta abbiamo scelto una bottiglia trasparente - spiegano Davide e Nicola Lorenzon - proprio per riprendere il concetto di trasparenza ossia poter vedere attraverso le cose. Questo vino, infatti, è immediato, fresco e va ad intercettare le scelte dei consumatori più giovani, i ragazzi che saranno il nostro futuro».
L’Azienda Agricola Lorenzon Srl si trova nel comune di San Canzian d'Isonzo (GO), nel cuore della DOC Friuli Isonzo, a 100 chilometri ad est di Venezia, alla stessa latitudine del sud della Borgogna, del Cognac e dell’Oregon, una posizione di grande pregio vitivinicolo che beneficia degli influssi del microclima mediterraneo. La cantina, a conduzione familiare, è stata fondata nel 1974 ed è gestita da Enzo Lorenzon, insieme ai figli Davide, Winemaker, e Nicola, Sales and Marketing Director. L’azienda distribuisce ogni anno oltre 500 mila bottiglie in Italia e nei più importanti Paesi esteri.
Lina Pison
Cantina Settesoli
L'anima del Mediterraneo nei vini Settesoli
Una nuova veste per definire lo spirito siciliano più autentico e i suoi intensi colori
Una Sicilia autentica, moderna e genuina si svela sorso dopo sorso, portando la mente alle seducenti sfumature del Mediterraneo, facendola viaggiare con una sorta di sentimento, quello che spinge le persone a legare in modo forte un vino con il territorio che lo produce. I vini Settesoli, 100% siciliani, sono ottenuti da uve selezionate e a km 0: arrivano dal vigneto alla cantina in soli 30 minuti e sono vinificate nella zona di origine, sulla costa sud occidentale della Sicilia, un'assolata area ricca di biodiversità e di profumi mediterranei.
«I nostri viticoltori investono nel vigneto e tutti insieme investiamo nell’organizzazione – racconta il Presidente di Cantine Settesoli, Giuseppe Bursi, - in una vera scelta d’innovazione per la Sicilia: spostare il mondo del vino da una connotazione prettamente agricola e stanziale a una visione di azienda globale, per valorizzare la comunità. Abbiamo scelto di percorrere la strada della qualità: c’è un rapporto costante tra gli agronomi e i soci, per ottenere il meglio dalle nostre uve, dai nostri suoli e dalle caratteristiche pedoclimatiche dei nostri vigneti. Ciò tutela i viticoltori, il vino che produciamo e il territorio in cui viviamo».
IL VINO E LE NUOVE ETICHETTE: CARATTERI SICILIANI
Il carattere dei vini Settesoli è genuino e autentico come lo stile di vita della sua comunità: espressione dell'energia e dell'anima siciliana, si fa alfiere della cultura del territorio, dei suoi metodi tradizionali e dell'innovazione tecnologica. Sicilia, Comunità e Qualità, tre parole ricorrenti che simboleggiano i tre pilastri dell'azienda, racchiusi in una bottiglia e raccontati con una nuova veste: un'etichetta che porta il disegno di un sole dal sorriso benevolo e accogliente, quel sole che con un caldo abbraccio avvolge un territorio unico e favorisce la coltivazione della vite. I vini Settesoli, 100% vegani, sono Sicilia DOC, dall'origine e qualità certificata e siglata dall'impegno, dalla passione e dall'esperienza della comunità Settesoli. I Bianchi, Rossi, Rosé e Bio sono 100% varietali e portano in etichetta il nome dell'uva da cui il vino deriva in purezza, un rimando immediato alla terra e ai suoi sentori più tipici e autentici. Nella linea anche Frizzantino, un blend di uve autoctone a bacca bianca in veste effervescente, e due vini Collezione, selezione delle migliori uve autoctone e internazionali, vinificate in blend, per un vortice di profumi tipici ed esotici.
Cantine Settesoli è una comunità di 2000 soci viticoltori che si prende estrema cura del proprio vigneto, un mosaico di 6000 ettari che si estende su morbidi pendii riscaldati dal sole per 300 giorni all'anno, digradanti sul mare. Le diverse esposizioni, pendenze, altimetrie e tipologie di suoli creano una moltitudine di microclimi, permettendo la più ampia coltivazione di varietà di uve in Sicilia: 36 cultivar diverse, cioè oltre il 7% del vigneto dell’Isola.
I vini Settesoli sono il risultato della sinergia tra l’antica esperienza viticola e la costante ricerca mossa da una rinnovata grinta, che fonda le radici su principi etici di rispetto per la vita animale. Proteggere, rispettare e valorizzare un territorio incontaminato: è questo il messaggio di sostenibilità della comunità Settesoli, che attraverso i suoi vini – 100% vegani e compagni ideali per ogni occasione - rappresenta la tradizione con un nuovo ritmo, teso al futuro.
SETTESOLI TORNA IN TV SU LA7
Dal 16 Maggio al 5 Giugno Settesoli torna in Tv su La7 con uno spot contemporaneo ed originale.
Nuove generazioni, nuovi stimoli, un nuovo stile: Settesoli è tradizione al passo coi tempi.
Una comunità che di anno in anno si arricchisce di giovani viticoltori, entusiasti e pieni di energia, che hanno appreso sin da bambini i segreti di una viticoltura di qualità che si tramanda da generazioni, diventando portabandiera dell’amore per il territorio.
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Cantine Settesoli S.C.A.
Strada Statale 115,
92013 Menfi (AG)