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VINITALY. SCHENK: PREMIATE SCELTE CHE PUNTANO SU QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ
Simoni (AD Schenk Italia): “Consolidata immagine di Gruppo vincente che produce vino di livello”. Stappate circa 300 bottiglie e oltre 2000 assaggi durante la kermesse
“Anche questa edizione di Vinitaly è stata all’altezza delle nostre aspettative. Abbiamo avuto modo di incontrare operatori del settore provenienti da oltre 15 Paesi, riscontrando un sensibile aumento di buyer giapponesi, anche grazie al Trattato di Libero Scambio firmato da UE e Giappone, oltre ad un buon numero di visitatori provenienti da Stati Uniti e Russia. L’apprezzamento per i nostri vini conferma le scelte intraprese in questi anni, scelte che puntano sempre di più alla valorizzazione dei nostri marchi del territorio, come Lunadoro, Bacio della Luna, Kellerei Auer, Casali del Barone, e che vanno ad esplorare nuovi mercati e nuove nicchie di settore, come le bevande ad alcol zero a base di vino che abbiamo presentato in Fiera. Siamo quindi soddisfatti e, dopo le conferme ricevute prima a Prowein e oggi a Vinitaly, guardiamo a questo 2019 con ancora più fiducia, certi di crescere rispetto ad un 2018 che comunque si è concluso positivamente, con un fatturato di 102,77 milioni di euro e una marginalità lorda di circa 3 milioni di euro, in linea con il 2017”.
Così Daniele Simoni, Amministratore Delegato di Schenk Italian Wineries commenta il successo in termini di consensi e alto numero di visitatori dell’edizione 2019 di Vinitaly. Circa 300 le bottiglie stappate e oltre 2000 gli assaggi allo stand del Gruppo che conferma ancora una volta la sua sempre più forte vocazione produttiva.
“A Vinitaly – spiega Roberta Deflorian, Direttore Commerciale di Schenk Italian Wineries – è stato rinnovato il consenso alla linea di Casali del Barone, sia verso la selezione di rossi piemontesi considerata dal pubblico un’eccellenza nell’eccellenza sia per il nuovo Langhe DOC Bianco, un vino moderno ed easy. Grande soddisfazione anche per Lunadoro, sempre più considerata una delle cantine di riferimento per il Vino Nobile di Montepulciano. Per quanto riguarda le new entry, sono stati particolarmente apprezzati il Brut Nature e l’Organico di Bacio della Luna e abbiamo riscontrato una certa curiosità per le bevande de alcolate a base di vino della Linea Rivani: con questi prodotti stiamo approfondendo una particolare nicchia di mercato che ha tutte le carte in regola per rivelarsi molto interessante, soprattutto all’estero”.
Parola d’ordine di questa edizione è stata anche la sostenibilità, che Schenk affianca alle già riconosciute qualità e innovazione. L’azienda sta infatti lavorando per ottenere le certificazioni ICEA, con i vini biologici di Bacio della Luna e Masso Antico, e anche quelle Vegan e SQNPI. “Per riuscire a raggiungere questi obiettivi – conclude Roberta Deflorian – abbiamo iniziato ad utilizzare un vetro sempre più leggero, un packaging riciclabile e tappi in canna da zucchero e abbiamo visto che ciò è molto apprezzato dai consumatori, sempre più competenti e attenti alle tematiche della sostenibilità”.
FEDERICO FUSCA
LA NUOVA CANTINA BOLZANO
Inaugurazione della nuova Cantina Bolzano: innovazione e sostenibilità per le generazioni future
“I momenti più belli sono quelli che si possono condividere”, con queste parole pronunciate dal Presidente Michael Bradlwarter, è stata ufficialmente inaugurata sabato 6 aprile la nuova sede di Cantina Bolzano, una delle realtà più importanti della Provincia e simbolo della cultura vitivinicola del capoluogo altoatesino.
L’edificio, unico nel suo genere, rappresenta un nuovo punto di riferimento per il vino e per la sostenibilità: la cantina è infatti la prima Cantina Produttori certificata CasaClima Wine®
Quello della nuova Cantina Bolzano è un progetto che risuonerà per molto tempo, non soltanto in Alto Adige, ma nell’intera Italia del vino. Il nuovo edificio è all’avanguardia dal punto di vista architettonico, del risparmio energetico e della sostenibilità, realizzato con lo scopo di porre le basi per una produzione di vini eccellenti guardando anche e soprattutto alla tutela delle generazioni future. “Dopo la fusione delle due cantine di Gries e Santa Maddalena nel 2001”, spiega Bradlwarter, “le due sedi, seppur unite sotto il nome di Cantina Bolzano, sono rimaste fisicamente separate. Il nuovo sito produttivo è sorto dal desiderio di dare un’identità chiara e univoca alla realtà nata dall’unione, nonché dall’esigenza di risolvere il problema logistico e di spazio creatosi”, continua il Presidente di Cantina Bolzano. Dietro la realizzazione di una cantina così all’avanguardia, si cela un altro grande obiettivo: valorizzare con il supporto di avanzate tecnologie il lavoro svolto in vigneto dai 224 soci viticoltori. Il nuovo edificio è la “loro” cantina, sono loro che assieme alle proprie famiglie lavorano la terra ogni giorno con passione, competenza e rispetto per la natura, ponendo le basi per la produzione di vini inconfondibili e di grande qualità. Anche la scelta della location non è stata lasciata al caso ed è ricaduta nel quartiere di San Maurizio, alle porte di Bolzano, proprio per sottolineare il grande legame della realtà vitivinicola con la città e per approfittare inoltre della posizione strategica di quest’area, nella quale il sole è presente per molte ore del giorno garantendo benessere e comfort a lavoratori e clienti.
Naturalmente: dall’alto verso il basso
Per valorizzare al massimo il duro lavoro portato avanti nei vigneti dai soci e proseguire il percorso di qualità che inizia tra i filari, la nuova cantina è dotata di impianti che riescono a preservare in toto le proprietà dell’uva durante la vinificazione. L’intero processo produttivo è articolato in un sistema a gravità che parte dal punto più alto della cantina, dove avviene la consegna delle uve, e arriva fino al livello più basso dell’edificio, luogo in cui si trovano i locali di affinamento e stoccaggio. La lavorazione avviene nel modo più naturale possibile e con il minimo utilizzo di movimentazioni meccaniche: questo permette di conservare le caratteristiche dell’uva e di avere un risultato finale qualitativamente molto elevato. Anche il notevole aumento dello spazio di lavoro gioca a favore della qualità, poiché rende possibile vinificare in serbatoi separati una quantità di uve ancora maggiore rispetto al passato, con la conseguente valorizzazione di ogni singola parcella di provenienza.
Tutto il progetto è stato ideato per permettere una lavorazione sostenibile e a basso impatto ambientale: Cantina Bolzano è una grande famiglia, composta a sua volta da 224 famiglie desiderose di fare la loro parte affinché le nuove generazioni possano godere del lavoro e della terra dei loro predecessori.
Visite e percorsi di degustazione
D’ora in poi, le porte della nuova Cantina Bolzano saranno aperte a tutti coloro che vorranno vedere da vicino il percorso dell’uva dall’alto verso il basso: “Su richiesta offriamo per piccoli gruppi delle visite guidate con degustazione finale, mentre il nostro punto vendita “Vinarius” è aperto al pubblico e ai clienti dal lunedì al sabato”, spiega il Direttore Klaus Sparer. Il dinamico team della cantina sta preparando per l’estate delle nuove proposte dedicate agli enoturisti che vorranno conoscere nel dettaglio la rosa dei vini prodotti da una delle realtà vinicole più importanti dell’Alto Adige.
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LA SECONDA ‘PRIMA VOLTA’ DI CANTINA DELLA VOLTA
A Vinitaly l’azienda di Bomporto sarà presente con una novità: lo spumante Brut Rosato La Prima Volta 2015, firmato da Christian Bellei, che ha deciso di spostare ancora più in alto l’asticella della qualità del Lambrusco di Sorbara.
Quest’anno, alla 53° edizione del Salone Internazionale del vino di Verona, Cantina della Volta ripropone a grande richiesta uno spumante rosato che esprime con coerenza alcune delle caratteristiche più intime e genuine del Lambrusco di Sorbara.
Si chiama La Prima Volta 2015 la nuova creazione firmata da Christian Bellei, anima di Cantina della Volta e tra i più grandi cultori del Metodo Classico in Italia. È un Vino Spumante di Qualità Brut Rosato a Dosaggio Zero, ottenuto dalla vinificazione in purezza di uve Lambrusco di Sorbara.
Ma perché ‘La Prima Volta’? «Nel 2010, quando nacque Cantina della Volta, utilizzammo una pressa pneumatica di nuovissima generazione» spiega lo stesso Christian Bellei, ricordando quel vino visto nascere assieme al nuovo brand dell’azienda. «Fu un vero e proprio regalo perché grazie a questo gioiello riuscimmo ad ottenere un vino di grande finezza, sicuramente innovativo per l’epoca e completamente inaspettato anche per noi: un lambrusco ‘estremo’, come amo definirlo, senza mezze misure».
Cinque anni dopo, nel 2015, dopo aver individuato il vigneto di Lambrusco di Sorbara con le caratteristiche ideali, Christian Bellei ha voluto riprodurre l’eccezionale risultato ottenuto la prima volta: un vino estremamente fine, il cui vestito non poteva che essere completato dall’etichetta studiata e disegnata con grande cura da Giuliano della Casa, pittore, ceramista e curatore di libri preziosi e inusuali.
A Vinitaly – padiglione 3 stand E5 – sarà dunque possibile degustare in anteprima questa nuova etichetta che verrà commercializzata a partire dal 10 aprile. «Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – conclude Bellei –, è un’interpretazione del Lambrusco di Sorbara che amo particolarmente; di grande nerbo e carattere, ottenuto da pura pressatura, senza macerazione e con un perlage estremamente elegante. ‘La Prima Volta’ rispecchia pienamente l’uva e le sue autentiche doti, unendovi finezza e persistenza grazie alla cura che abbiamo dedicato a tutte le fasi di realizzazione».
Dal colore rosa pallido, la ‘Prima Volta 2015’ ha un classico corredo aromatico che unisce note di piccoli frutti con tocchi floreali decisi e di grande precisione.
Al palato i delicati richiami fruttati sono subito evidenti, così come l’impatto complessivo che riesce a unire la cremosità del perlage insieme a note citrine e minerali di grande incisività, che rendono il sorso fresco, dissetante e in continua evoluzione.
I grappoli di lambrusco sono trattati con cura per evitare qualsiasi danneggiamento durante il trasporto e l’arrivo in cantina. Solo il mosto fiore, con maggiore contenuto di acidità e mineralità, viene fatto fermentare in tini d’acciaio a temperatura controllata. Nella primavera successiva alla raccolta avviene la presa di spuma secondo il tradizionale metodo della fermentazione sui lieviti, in bottiglia, a temperatura costante. Le bottiglie rimangono successivamente in affinamento per un lungo periodo, per consentire al vino di esprimere tutta la sua complessità. Seguono la sboccatura e il rabbocco con il medesimo vino, senza aggiunta di zuccheri.
Jessica Busoli
Cantina della Volta nasce nel 2010 a Bomporto (MO) dopo un accurato lavoro di recupero strutturale della vecchia Cantina, fondata da Francesco Bellei, bisnonno di Christian, nel 1920. Frutto della passione per lo Champagne del padre Giuseppe, il primo negli anni ’80 a produrre Spumanti Metodo Classico con il Lambrusco di Sorbara, l’azienda vitivinicola modenese è stata fondata dal “figlio d’arte” Christian Bellei e da un gruppo di amici capitanati da Angela Sini, anima creativa di Cantina della Volta. Fin dalla nascita ha rappresentato una delle realtà più innovative del Lambrusco modenese.
Cantina della Volta propone un ventaglio di Spumanti Metodo Classico ottenuti da uve di Lambrusco di Sorbara in purezza e da uve di Pinot Nero e Chardonnay coltivate nelle vigne del podere San Lorenzo dietro il Monte a Riccò di Serramazzoni (MO).