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Cantine

GRAZIE A TUTTI PER I PRIMI 150 ANNI

 

 

 

 

Il "brindisi mondiale" per il Capodanno 2019 della Carpenè Malvolti 

Allo scoccare della mezzanotte del 31 Dicembre, in tutti i Paesi del Mondo in cui il Marchio è presente si brinderà con le "Magnum 150°" 

 

Un "brindisi mondiale" per il capodanno 2019 lungo 12 ore, idealmente Tutti insieme da Auckland ad Honolulu passando per Conegliano. Nella notte del 31 Dicembre, degli oltre 60 Paesi del Mondo dislocati in tutti e cinque i Continenti ove il Marchio è presente, si stapperanno le "Magnum 150°" della Carpenè Malvolti prodotte in 1.500 esclusivi esemplari per celebrare la prestigiosa ricorrenza del 150° Anniversario.

 

“Dopo un anno pieno di eventi istituzionali – commenta Rosanna Carpenè – che hanno coinvolto tutti i nostri Partners e Mercati, è stato previsto un brindisi internazionale che virtualmente coinvolgerà Tutti i nostri interlocutori sia per concludere il calendario celebrativo del nostro Anniversario sia per intraprendere sin da subito, Tutti insieme e con i migliori auspicii, le nuove sfide già prefissateci. Il brindisi sarà quindi dedicato sia all'anno corrente, ricco di impegni e soddisfazioni che ormai si avvia a passare il testimone, sia al prossimo 151° Anno della nostra attività imprenditoriale, con il comune augurio di poter traguardare sempre nuove tappe nonché poter determinare le migliori prospettive di sviluppo di cui poterne narrare presto la storia. Grazie ancora e tanto a Tutti per i primi 150 anni”.

 

Il brindisi coinvolgerà tutti i Partners della Carpenè Malvolti ad ogni latitudine e longitudine – dall'Europa all’Oceania, dalla Cina e dal Medio Oriente alle Americhe -  e si declinerà in modo solenne a conclusione di un anno contraddistinto da eventi inneggianti alla storica tappa traguardata dalla Cantina di Conegliano. Nell’arco di 12 ore, infatti, si riuniranno in un ideale abbraccio tutti coloro che hanno contribuito nel tempo - a cavallo di due millenni e tre secoli ed attraverso cinque Generazioni - al successo del Prosecco ed in particolare della Casa Spumantistica, che nel 1868 ne ha determinato la nascita con la lungimirante intuizione di Antonio Carpenè.

 

Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SPA

Marte Comunicazione snc

Domani Sabato 29 Dicembre "Il Caffè di Rai Uno" racconta i 150 anni del Prosecco ed il successo della Scuola Enologica di Conegliano 

 Il successo del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G., i 150 anni dall’inizio dell’attività d’Impresa da parte di Antonio Carpenè per produrre per la prima volta al mondo il Prosecco nonchè lo sviluppo del Territorio dovuto parimenti alla presenza della Scuola Enologica di Conegliano; saranno questi i temi affrontati domani Sabato 29 Dicembre su Rai Uno, durante l’appuntamento settimanale de “Il caffè di Rai Uno” in onda come sempre dalle ore 6 alle ore 6.55.

 

Le telecamere di Rai Uno, con l'inviata Camilla Nata,  racconteranno come le radici del Prosecco sono ad ascriversi all’intuizione di Antonio Carpenè - illuminato uomo di Scienza ed Imprenditore - che ha dato avvio, con le uve del Territorio, alla produzione di un Vino Spumante qual è il Prosecco e parallelamente alla fondazione della Scuola Enologica -  voluta appunto dal medesimo Antonio Carpenè e Giovan Battista Cerletti nel 1876 - che ha favorito la diffusione della cultura viticola ed enologica sul Territorio, tanto da renderlo oggi accreditatissimo candidato a divenire Patrimonio Unesco.

 

Ad accompagnare la giornalista Camilla Nata alla scoperta delle origini del successo del Prosecco saranno, in primis, gli Allievi stessi. Guideranno l'inviata Camilla Nata alla scoperta dell'ampia formazione professionale che offre la Scuola Enologica, dalla vigna alla cantina, dall'aula di chimica a quella di degustazione, per finire con l'abbinamento alle pietanze tipiche preparate dalla Bottega Veneta Emozioni.

 

La Dirigente Scolastica Mariagrazia Morgan, metterà in mostra il successo sempre crescente della  Scuola Enologica di Conegliano, che offre importanti sbocchi professionali grazie ad un’offerta completa che comprende sia l'Istruzione Tecnica (Istituto Tecnico Agrario Cerletti") sia l'Istruzione Professionale (Istituto  Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente "Corazzin), con corsi biennali di formazione tecnica superiore rivolti ai Diplomati (ITS), il corso universitario della Facoltà di Agraria dell'Università di Padova per il conseguimento della Laurea di primo livello in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche nonché corsi brevi specialistici nei settori viticolo-enologici e dell'Agroalimentare.

 

La storia del Prosecco Superiore e della Scuola Enologica sin da 150 anni si intersecano e si sviluppano, arrivando ad oggi con un rilevante valore economico e culturale; ad approfondire tale aspetto  sarà Roberta Granziera, Brand Manager della Carpenè Malvolti, mettendo in evidenza il successo raggiunto dal Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore in tutto il mondo, grazie anche alla cultura ed alla formazione che la Scuola Enologica ha prodotto nel Territorio.   

 

Tema, quello della formazione dei giovani e della creazione della loro professionalità che rientra pienamente negli obiettivi del "Caffè di Rai Uno", che vuole perseguire gli obiettivi del servizio pubblico nell'impegno di informare in modo chiaro, semplice ed efficace. 

Il programma, condotto da Cinzia Tani e Guido Barlozzetti, si avvale della collaborazione di Gemma Favia, con la regia di Paola Baccini. 

 

 

 

Marte Comunicazioni 

 

Chianti Classico Gran Selezione Don Tommaso 2015

 

San Casciano (Fi) – La Gran Selezione Don Tommaso nasce dalla migliore Selezione di Sangiovese coltivato in regime di agricoltura biologica sulle colline di San Casciano Val di Pesa nel Chianti Classico.

 

Principe Corsini nutre con attenzione e valorizza l’ambiente, rispettando le stagionalità, i ritmi della natura e, soprattutto, la tipicità dei vitigni, senza forzature o esasperazioni. Tutto questo si traduce in un prodotto fortemente autentico, come si può riscontrare sin dal primo assaggio dei vini in produzione.

 

«Il 2015 è un’annata straordinaria sia in qualità che in quantità, spiega Duccio Corsini a guida dell’azienda chiantigiana, erede della storica famiglia che affonda le sue radici nel XIV secolo. La stagione è stata propizia equilibrata in tutte le fasi di sviluppo della vite e maturazione dei frutti. La vendemmia è stata nei tempi della zona Nord del Chianti Classico con eccellenti risultati a partire dal chianti classico Annata, attraverso la Riserva Cortevecchia fino al Cru Zac.

L’abbondanza è stata un indicatore importante della qualità dell’uva, che è arrivata in cantina sana con un bell'equilibrio».

 

Sono 26.600 le bottiglie di Don Tommaso prodotte, più un’edizione limitata di Magnum (600 pezzi), Jeroboam (30 pezzi) e Mathusalem (10 pezzi): 80% Sangiovese e 20% Merlot, delle migliori uve dell’azienda raccolte rigorosamente a mano, soggette a una doppia selezione, in vigneto e in cantina, seguite da un ulteriore controllo degli acini sul tappeto di cernita.

Il vino ottenuto porta in dote un color porpora straordinario, con riflessi rubino, dotato di una complessità che si rivela con grazia e avvincente trasporto. Il frutto è profondo e complesso, la beva ampia, morbida e intensa.

Note di pepe accendono la violetta e i frutti di bosco, neri e rossi. L’eleganza si manifesta in un corpo rotondo e ricco di frutto cui il tannino speziato garantisce una definizione nitida. Un gran finale balsamico si distende su note di mirto dotate di fine sapidità.

 

Gran Selezione dall'annata 2010, Don Tommaso valorizza le naturali potenzialità del matrimonio tra   Sangiovese e Merlot, e si arricchisce dell’affinamento in legno di rovere francese. È un vino saldamente ancorato al territorio seppur contemporaneo nelle sfumature.

La conduzione del vigneto è entrata in “conversione biologica” dal 2012; fase conclusa nel 2015.

Dall'annata 2015 tutti i vini prodotti a Villa Le Corti hanno le certificazioni Biologico e Vegano.

«Dare alla terra più di quanto la terra ti può restituire in prodotto. Si tratta di un principio non speculativo che guarda all’accrescimento di valore piuttosto che al profitto a breve termine». Così Duccio Corsini, impegnato in prima persona nella conduzione della vigna e della cantina, riassume il concetto del prendersi cura, del rispetto assoluto del terroir e delle forme in cui questo si esprime nel bicchiere e nell'inevitabile scelta di iniziare, sin dagli anni ’90, ad applicare concetti di agricoltura biologica e sostenibile.

 

«La nostra azienda non crea nulla. Il nostro lavoro è trasformare i frutti che ci regala la terra in un prodotto di qualità ed eccellenza - racconta Duccio Corsini L’obiettivo principale della Tenuta Villa Le Corti è quello di produrre Chianti Classico di qualità, un prodotto distintivo che sia in grado di esprimere con precisione il territorio di provenienza».

 

“EXPLORING NERO D’AVOLA”: PARIGI E NAIROBI CONCLUDONO  IL TOUR DIVULGATIVO DI PLANETA DEDICATO AL NERO D’AVOLA

Diciotto tappe in quattro continenti, dagli Stati Uniti al Giappone fino al Kenya, un intero anno dedicato a raccontare il Nero d’Avola, un tour mondiale riservato a una sola varietà autoctona, che Planeta ha così voluto rilanciare sui mercati internazionali promuovendone una nuova e più profonda conoscenza. Si è concluso nei giorni scorsi con due tappe ravvicinate - a Parigi, in occasione de Le Grand Tasting 2018 di Bettane+Desseauve, e a Nairobi, alla presenza dei media e dei wine lover del paese - il progetto “Exploring Nero d’Avola”. 
Partendo da Noto, terra d’origine del Nero d’Avola, il tour ha fatto tappa a Dubai, Abu Dhabi, Osaka, Tokyo, Londra, Verona, Montreal, Toronto, Seattle, Portland, Denver, Monaco, San Francisco, Los Angeles, Boston, Washington e appunto Parigi e Nairobi. 

Il Nero d’Avola è il più diffuso e conosciuto vitigno a bacca rossa di Sicilia, ma non ha ancora conquistato il posto che merita in termini di conoscenza e apprezzamento tra le varietà del Sud: per questo abbiamo scelto di dedicare un progetto speciale al Nero d’Avola, a beneficio della diffusione e della valorizzazione di questa varietà, senz’altro da ricollocare correttamente nel panorama delle più importanti”, spiega Alessio Planeta, che ha condotto il tour attraverso un seminario che ha alternato il racconto storico alle informazioni tecniche, il passato e il presente del Nero d’Avola, e una degustazione dedicata ai vini a cui questa varietà dà vita, frutto di zone diverse e di annate diverse. 
Una “esplorazione”, appunto, seguendo le tracce del Nero d’Avola: eccezion fatta per l’Etna, infatti, le altre quattro cantine di Planeta - Menfi, Noto, Vittoria e Capo Milazzo - vedono come protagonista questa antica e nobile varietà.

 

 

Stesso vitigno, stesse mani dell’uomo, ma terroirs diversi: è questa l’essenza di Exploring Nero d’Avola”, spiega Alessio Planeta: “Il privilegio di produrlo in ben quattro differenti territori, ci ha dato la possibilità di studiarne le caratteristiche terroir per terroir e di apprezzare la sua capacità di interpretare i diversi areali viticoli siciliani. A Menfi, ad esempio, il luogo d’origine della nostra famiglia e dell’azienda, sui suoli argilloso calcarei il Nero d’Avola dà vita a vini con note di prugna e cacao. Completamente diverso è il risultato che nasce dalle sabbie rosse di Vittoria, dove il Nero d’Avola entra da disciplinare nel blend del Cerasuolo di Vittoria Docg, esprimendo caratteristiche ben più giocose e fruttate, con le note fresche di fragola e ciliegia. Il territorio di Capo Milazzo, invece, è una sorta di ‘isola nell’isola’: i suoli alluvionali e la vicinanza del mare danno vita a vini più freschi e vellutati, dove sono più spiccate le note di alga marina, tamarindo, agrumi. Infine c’è Noto, la vera e propria culla del Nero d’Avola, dove i suoli interamente calcarei danno vita a vini dalla struttura nobile, balsamica, con note di ribes nero, carruba, incenso, proprio come il Santa Cecilia, il vino che abbiamo voluto fosse il più rappresentativo dei nostri rossi, al punto da portare il nome e lo stemma di famiglia. 
Questa è la nostra interpretazione del Nero d’Avola, che orgogliosamente quest’anno abbiamo portato in giro per il mondo, sperando che questo possa aver contribuito a far conoscere e riconoscere al mercato e agli amanti del vino l’anima di questo vitigno”. 

COL VETORAZ SI UNISCE ALL'ASSOCIAZIONE THE GRAND WINE TOUR

 

 

 

Col Vetoraz è posta a fianco del “Mont” di Cartizze, nel comune veneto di  S. Stefano di Valdobbiadene. Qui, nel 1993, Francesco Miotto, Paolo De Bortoli e Loris Dall'Acqua hanno fondato la cantina e impiantato i vigneti che, oggi, danno origine alla più pregiata espressione della denominazione Valdobbiadene DOCG: il Valdobbiadene Cartizze Superiore, che nasce da una piccolissima ed esclusiva superficie di soli 106 ettari vitati.

 

Col Vetoraz domina un immenso anfiteatro dove la geologia del terreno e le profonde stratificazioni sono il ricordo di antichi mari scomparsi. Le marne giallo-azzurrognole e le arenarie cineree e cerulee compongono, insieme alle viti, un incredibile panorama dai toni verdeazzurri, davvero unico al mondo.

 

Col Vetoraz è una delle cantine che fanno parte dell'Associazione The Grand Wine Tour

The Grand Wine Tour: un viaggio attraverso le migliori regioni vinicole italiane 

 

Annalisa Chiavazza

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