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Corsi di enologia

VENEZIA CAPITALE DELLA CULTURA GASTRONOMICA CON NUTRIMENTI, FESTIVAL ORGANIZZATO DALL’ALTA SCUOLA VERONELLI

 

 

 

 

Per quattro giorni l’Isola di San Giorgio Maggiore ha ospitato NutriMenti, il Festival della Cultura Gastronomica organizzato dall’Alta Scuola Veronelli. Oltre venti gli incontri, le degustazioni e i laboratori dedicati al sapere della terra e della tavola che hanno visto la partecipazione di appassionati e operatori.

Si è concluso domenica 27 ottobre NutriMenti, il Festival della Cultura Gastronomica organizzato a Venezia dall’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli presso la Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore.

Durante quattro giorni di suggestioni culturali, enoiche e culinarie, nello scenario delle architetture palladiane si sono alternati incontri, assaggi e laboratori dedicati a professionisti, appassionati e menti curiose. La manifestazione si è svolta all’insegna della contaminazione tra i linguaggi e le discipline, con vini, cibi, pratiche agricole e culinarie presentati come intercessori di un racconto che parla della bellezza e delle contraddizioni del mondo. Negli oltre venti incontri realizzati hanno portato il proprio contributo ambiti culturali diversi: dalla letteratura alla musica, dalla cucina alla comunicazione, dall’analisi sensoriale alla storia, dalla filosofia al giornalismo.

Ad aprire la rassegna è stata, giovedì 24 ottobre, la presentazione della Guida Oro I Vini di Veronelli 2020, con l’annuncio delle novità introdotte quest’anno e l’assegnazione dei dieci Sole, premi speciali della Redazione.

Dopo una giornata riservata al Comitato Scientifico e alla Faculty dell’Alta Scuola Veronelli, sabato 26 ottobre l’incontro “Le parole della terra” ha accostato la lettura di suggestivi testi di letteratura e poesia contemporanee - Mario Rigoni Stern, Andrea Zanzotto, Luigi Veronelli, Patrizia Valduga, Biagio Marin - alla degustazione di vini Tre Stelle Oro della Guida Veronelli 2020.

Venice All You Can Eat” ha approfondito, invece, la città lagunare che ha ospitato il Festival come luogo paradigmatico, come teatro delle evoluzioni e delle degenerazioni di cucina, urbanità e turismo di massa. Ne hanno discusso Alberto Capatti, Storico della gastronomia e Presidente del Comitato Scientifico dell’Alta Scuola Veronelli, Renata Codello, Architetto e Direttore Affari Istituzionali di Fondazione Giorgio Cini, Cesare Benelli, Patron del ristorante Al Covo, Bamba Barry, executive chef di Sudest 1401 e rappresentante di Orient Experience, progetto imprenditoriale migrante promosso nel segno della condivisione, della professionalità e della cucina.

Sabato sera, con “Sesto Senso”, NutriMenti ha dato ampio spazio alla musica: Luca Damiani, conduttore di “Sei gradi”, trasmissione culto di Rai Radio 3, ha presentato sei brani musicali eseguiti dal vivo alla chitarra dal Maestro Claudio Farinone e abbinati all’assaggio guidato di vini ad opera di Andrea Alpi, Responsabile didattico dell’Alta Scuola Veronelli.

La giornata conclusiva, domenica 27 ottobre, è stata scenario di focus e approfondimenti. In “Il Discorso sul CiboDaniele Cassandro, Redattore del settimanale Internazionale, e Massimiliano Borgia, Direttore del Festival di Giornalismo Alimentare di Torino, hanno indagato come la cultura materiale sia presentata dai media e le prassi - virtuose e no - della stampa di settore.

Nel novantesimo anniversario de La Cucina Italiana e a pochi mesi dal bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi, la tavola rotonda “…E l’arte di mangiar bene” ha indagato la cucina di casa come “rivoluzione possibile del cibo quotidiano”. Un’indagine sulla necessità di salvaguardare e allo stesso tempo rinnovare il “fare cucina quotidiano”. A confrontarsi sull’argomento, Alberto Capatti, Maria Vittoria Dalla Cia, Caporedattore de La Cucina Italiana, Laila Tentoni, Presidente di Casa Artusi, Massimiliano Borgia, Direttore del Festival del Giornalismo Alimentare e Aldo Colonetti, Filosofo e Storico del design.

Sabato e domenica, inoltre, il Cenacolo di Fondazione Giorgio Cini si è trasformato nel Sensorium dell’Alta Scuola Veronelli: l’antico refettorio del monastero benedettino ha ospitato, infatti, una selezione di 120 capolavori enologici scelti tra i vini degustati durante il corso di perfezionamento Camminare le vigne: luoghi, persone e cultura del vino italiano. A rotazione, le eccellenze di questa collezione sono state poste in assaggio dando ai visitatori l’opportunità di conoscere, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, il meglio della vitivinicoltura italiana in un dialogo tra vino, architettura e pittura. Calici e bottiglie reali si sono, così, confrontati con la tavola imbandita rappresentata da Paolo Veronese nelle Nozze di Cana riprodotte in facsimile.

«Il Festival della Cultura Gastronomica rappresenta per l’Alta Scuola Veronelli un’iniziativa che completa e integra le attività di formazione rivolte ai professionisti e ai futuri operatori. Un momento di elaborazione e condivisione aperto all’intera comunità del cibo e del vino, durante il quale gli appassionati possono approfondire la gastronomia come cultura grazie al contributo di relatori di grande autorevolezza» racconta Andrea Bonini, direttore del Seminario Veronelli e coordinatore della Scuola. «Questa seconda edizione del Festival ha coinciso con l’ultimo modulo del corso “Camminare le vigne: luoghi, persone e cultura del vino italiano” e ha segnato, perciò, un importante traguardo tanto per gli allievi che nei prossimi mesi sosterranno le prove di valutazione, quanto per la nostra Associazione».

Guardare, annusare, assaporare, ascoltare, pensare e condividere: questo è stato NutriMenti | Festival della Cultura Gastronomica.

Il programma completo è disponibile su altascuolaveronelli.it/nutrimenti2019

 

Emanuela Capitanio

130 SCIENZIATI A SAN MICHELE PER PARLARE DI ANTOCIANINE

 

 

130 scienziati a San Michele per il congresso internazionale sulle antocianine IWA 2019

I benefici pigmenti “rossi” di frutta e verdura al centro di un workshop internazionale di tre giorni alla FEM

 

Il colorato mondo degli antociani, i pigmenti rossi salutari contenuti nei piccoli frutti, nell’uva e nel vino, è al centro del congresso internazionale che si è aperto, oggi, alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. 

Italia, Spagna, Portogallo, Germania, Messico, Nuova Zelanda, sono solo alcuni dei paesi rappresentati in “Iwa 2019”. L’evento scientifico si concluderà mercoledì 11 settembre con 11 sessioni scientifiche e centotrenta delegati da 21 Paesi del mondo che condivideranno le loro esperienze scientifiche e presenteranno gli studi e le applicazioni più innovative degli antociani nei campi di nutrizione e salute, nella produzione di alimenti e nell’industria farmaceutica, senza tralasciare gli aspetti legati alla genetica, biosintesi, fitochimica ed ecologia.

Si tratta di un evento atteso a livello mondiale in quanto opportunità unica per approfondire a tutto tondo il mondo degli antociani, i benefici pigmenti presenti nella frutta e nella verdura, appartenenti alla famiglia dei flavonoidi  dalle spiccate proprietà antiossidanti utili salute.

 

“Il Centro Ricerca e Innovazione  promuove la ricerca scientifica a livello internazionale in tre settori principali ossia agricoltura, alimentazione e ambiente  - spiega Annapaola Rizzoli, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione FEM, intervenuta in apertura oggi del congresso-. Nell’ambito delle attività promosse la realizzazione di convegni con la presenza di ospiti internazionali è fondamentale non solo per consentire ai nostri ricercatori di rimanere costantemente aggiornati con le maggiori istituzioni scientifiche del mondo, ma anche per divulgare le nostre importanti attività con la conseguente promozione del nostro territorio e delle  sue  peculiarità”.  FEM è stata selezionata quale sede di questo importante appuntamento biennale in virtù delle ricerche condotte in questo ambito. Il lavoro dei ricercatori sulle antocianine è  riconosciuto a livello globale, come attesta anche il conseguimento - avvenuto poco più di tre anni fa - del prestigioso Tanner award per l’articolo scientifico più citato tra le riviste pubblicate dall’Institute of Food Technologists (IFT), uno dei più importanti enti attivi nelle scienze alimentari. Una delle caratteristiche di questo convegno è di essere punto d'incontro e trasferimento tra le ricerche di base sulla biosintesi, ecologia, genetica e sulle proprietà nutrizionali, e le numerosissime applicazioni che spaziano tra le industrie farmaceutica, nutraceutica e degli alimenti, fino alla cosmetica, sfruttando le favorevoli proprietà salutistiche e la sicurezza d'uso di questi pigmenti naturali. (sc)

Fotoservizio e Filmato FEM Interviste 

Annapaola Rizzoli, Fulvio Mattivi

 

Silvia Ceschini

NUTRIMENTI 2019: A VENEZIA DAL 24 AL 27 OTTOBRE IL FESTIVAL DELLA CULTURA GASTRONOMICA ORGANIZZATO DALL’ALTA SCUOLA VERONELLI

 

 

 

Quattro giorni di incontri e di assaggi aperti ad appassionati, professionisti e menti curiose. Un laboratorio che, a partire dal vino e dalla cucina, dalla sensorialità e dalla parola, metterà a confronto prospettive nuove e diverse sui temi della terra, della città e delle relazioni sociali

 

La meravigliosa isola veneziana di San Giorgio Maggiore, affacciata sul Bacino di San Marco, è pronta ad ospitare la seconda edizione di NutriMenti | Festival della Cultura Gastronomica a cura dell’ Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli. Presso la sede di Fondazione Giorgio Cini, infatti, da giovedì 24 a domenica 27 ottobre il sapere della terra e della tavola sarà approfondito e discusso con un ricco programma di incontri, degustazioni e dibattiti animati da personalità del mondo del vino, della critica gastronomica e della cultura.

 

Una rassegna che vuole accogliere tutti coloro che amano il cibo ed il vino come elementi imprescindibili del patrimonio culturale, che vivono l’agricoltura, la cucina e l’alimentazione come irrinunciabili punti di vista sulla terra, sugli individui e sulle relazioni sociali.

 

Ad aprire NutriMenti sarà, giovedì 24, la presentazione in anteprima della GUIDA ORO I VINI DI VERONELLI 2020. Dalle ore 14:30, la Redazione al completo svelerà la nuova edizione della prima guida ai vini d’Italia. All’interno del Cenacolo Palladiano avverrà la consegna dei dieci Sole, premi speciali attribuiti ad altrettanti “racconti in forma di vino” rappresentativi della competenza, dell’impegno e della creatività dei vignaioli italiani. Gli ospiti potranno, poi, degustare i vini premiati, interloquendo con i Produttori e con i Curatori Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello.

 

Chiuderà la giornata la presentazione del cortometraggio NOT JUST FOOD! realizzato nell'ambito del progetto europeo Food Relations, sostenuto dal Seminario Veronelli e promosso in Italia da Fondazione ACRA. Mettendo al centro lo studio di nuove dinamiche dell’accoglienza e della conoscenza tra culture diverse, Food Relations mostra come in cucina e a tavola nessuno sia mai davvero straniero.

 

Il Festival proseguirà nella giornata di venerdì 25 ottobre con attività riservate al Comitato Scientifico, alla Faculty e ai Partner dell’ Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli.

 

Sabato 26 ottobre numerosi appuntamenti saranno dedicati alle eccellenze vitivinicole italiane. Sarà possibile, infatti, diventare “gastronomi per un giorno” e assistere ad alcune lezioni di CAMMINARE LE VIGNE: LUOGHI, PERSONE E CULTURA DEL VINO ITALIANO, il corso di perfezionamento dell’ Alta Scuola Veronelli. Interverranno i docenti Fabio Rizzari, firma autorevole della critica enologica che esplorerà territori e produzioni enologiche di Sicilia e Sardegna, Giuliano Boni, responsabile formazione di Vinidea, che guiderà il pubblico in un insolito percorso alla scoperta dei difetti sensoriali dei vini, Ilaria Bussoni, filosofa, fondatrice e editor di DeriveApprodi e Alberto Capatti, storico della gastronomia.

 

Momento centrale della giornata sarà la tavola rotonda VENICE ALL YOU CAN EAT, appuntamento dedicato a Venezia come luogo paradigmatico, teatro delle evoluzioni e delle degenerazioni di cucina e urbanità. Ne discuteranno Alberto Capatti, Renata Codello, Architetto e Direttore Affari Istituzionali di Fondazione Giorgio Cini, Massimiliano Borgia, Direttore Festival del Giornalismo Alimentare di Torino, Cesare Benelli, Patron del ristorante Al Covo, Bamba Barry, Executive chef di Sudest1401 e rappresentante di Orient Experience, progetto imprenditoriale promosso da migranti nel segno della condivisione, della professionalità e della cucina.

 

In una dimensione di incontro tra linguaggi e discipline diverse, la musica sarà parte essenziale del Festival con SESTO SENSO a cura di Luca Damiani, musicologo, scrittore e conduttore di Sei Gradi trasmissione culto di Rai Radio 3. Sarà lui a condurre i partecipanti in un viaggio ideale che unisce brani musicali interpretati da Claudio Farinone, chitarrista, autore e conduttore della Radio Svizzera Italiana, e grandi vini proposti in degustazione guidata.

 

 

Il programma di domenica 27 ottobre avrà inizio con un focus sulla comunicazione alimentare: SCRIVERE CON SENSO. Il “discorso del cibo” oltre le prassi della stampa di settore sarà oggetto del confronto tra Daniele Cassandro, Redattore di Internazionale e Curatore del numero speciale Menù e Massimiliano Borgia, Direttore del Festival di Giornalismo Alimentare di Torino.

 

Nel novantesimo anniversario de La Cucina Italiana e a pochi mesi dal bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi, la tavola rotonda …E L’ARTE DI MANGIAR BENE indagherà la cucina di casa come “rivoluzione possibile del cibo quotidiano”. Alle ore 15 si confronteranno sulla cucina domestica Alberto Capatti, storico della gastronomia , Maddalena Fossati Dondero, Direttrice de La Cucina Italiana, Laila Tentoni, Presidente di Casa Artusi, Massimiliano Borgia, Direttore Festival del Giornalismo Alimentare di Torino e Aldo Colonetti, filosofo e storico del design.

 

A chiudere il Festival sarà un dialogo con Annalisa Metta, Architetto del paesaggio e Docente del Dipartimento di Architettura dell’ Università Roma Tre. In TERRA, VINO E PAESAGGIO il racconto di quattro affascinanti paesaggi agrari sarà abbinato alla degustazione di altrettanti capolavori enologici selezionati dalla Redazione della Guida Oro I Vini di Veronelli.

 

Sabato 26 e domenica 27 ottobre, inoltre, dalle ore 11 alle ore 17, il Cenacolo Palladiano di Fondazione Giorgio Cini ospiterà il Sensorium dell’ Alta Scuola Veronelli, banco d’assaggio che riunisce un’ampia rappresentanza di eccellenze vitivinicole. Gli ospiti potranno vivere l’emozione di degustare nel magnifico refettorio progettato da Andrea Palladio, al cospetto della riproduzione de Le Nozze di Cana, capolavoro di Paolo Veronese oggi custodito al Louvre.

 

Durante NutriMenti | Festival della Cultura Gastronomica si terranno, infine, focus sensoriali, degustazioni e masterclass a cura dell’ Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli.

 

NutriMenti | Festival della Cultura Gastronomica e Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli sono iniziative di Seminario Permanente Luigi Veronelli e Fondazione Giorgio Cini, con il sostegno di Banca Generali Private e il contributo di Consorzio Franciacorta, Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio Vesuvio.

 

Per partecipare agli eventi - siano gratuiti o a pagamento - è necessario riservare il proprio ticket sul sito dell’ Alta Scuola Veronelli.

 

Programma completo su altascuolaveronelli.it/nutrimenti2019

 

 

Emanuela Capitanio 

 

Mob. + 39 347 4319334 

SEMINARIO VERONELLI E VINIDEA

 

 

 

SEMINARIO VERONELLI E VINIDEA:A SETTEMBRE UN APPUNTAMENTO DEDICATO ALL’ANALISI SENSORIALE DELLE UVE APRIRÀ LA NUOVA STAGIONE DI INCONTRI FORMATIVI

 

Giovedì 12 settembre 2019
Dalle ore 14.30 alle ore 18.30 

Tenuta Casa Virginia
Villa d’Almè (Bergamo)

 

Giovedì 12 settembre tornano gli incontri di formazione tecnica Vinidea organizzati dal Seminario Permanente Luigi Veronelli in esclusiva per la Lombardia. Ad inaugurare la programmazione 2019-2020 sarà l’appuntamento Metodologia ICV di analisi sensoriale delle uve, corso rivolto a vignaioli, enologi e agronomi in previsione della vendemmia. 

La metodologia elaborata dall’ICV - INSTITUT COOPÉRATIF DU VIN di Montpellier, infatti, consente di valutare le caratteristiche meccaniche degli acini, l’equilibrio acidico, la potenzialità aromatica, la quantità e qualità dei polifenoli nonché la loro rispettiva localizzazione, informazioni fondamentali per gestire al meglio le operazioni di raccolta e per modulare i processi di vinificazione in funzione delle caratteristiche dell’uva.

Ad ospitare l’incontro, della durata di 4 ore, dalle 14:30 alle 18:30, sarà Tenuta Casa Virginia, dimora di campagna che affianca ad un accogliente “agri-ristorante” la produzione di vini di qualità sotto la direzione del patron Antonio Lecchi.

La partecipazione è aperta a viticoltori, agronomi, enologi, direttori di cantina, responsabili produzione, proprietari di aziende vitivinicole, assaggiatori, sommelier e appassionati di vino. Ai Soci del Seminario Veronelli saranno applicate condizioni economiche particolarmente vantaggiose, con uno sconto del 30% sulla tariffa ordinaria. 

Il docente Giuliano Boni, responsabile delle attività formative di Vinidea, fornirà ai partecipanti competenze teoriche approfondite e proporrà loro esercitazioni pratiche su acini preselezionati in laboratorio. Dal campionamento in vigna all’organizzazione della vendemmia, saranno analizzati e discussi tutti i passaggi necessari a portare in cantina uve in condizioni di maturazione ottimali. 

Al termine del corso, chi lo desidera, potrà visitare Tenuta Casa Virginia, degustare una selezione dei vini aziendali e fermarsi a cena, approfittando di un menu convenzionato. 

Le iscrizioni chiuderanno lunedì 9 settembre, salvo esaurimento posti.

COSTI E CONDIZIONI. La quota ordinaria di iscrizione al corso è di 120 euro (IVA inclusa). Agli associati al Seminario Veronelli è riservata la quota speciale di 80 euro (IVA inclusa).

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE: L’iscrizione va fatta direttamente on-line dal sito www.vinidea.it. L’iscrizione sarà ritenuta valida solo se inviata entro il termine indicato e se accompagnata dal pagamento della quota, secondo le modalità richieste. Entro lo scadere del termine di adesione Vinidea provvederà ad inviare un messaggio a tutti gli iscritti via e-mail per confermare l’orario del corso e per fornire indicazioni su come raggiungere la sede. È quindi di fondamentale importanza fornire recapiti e-mail che vengono costantemente controllati e numeri di telefono ai quali si è sempre reperibili. Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti previsto per la sede. Si consiglia di leggere attentamente la scheda CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE AI CORSI E SEMINARI pubblicata sul sito www.vinidea.it.

 

Emanuela Capitanio

TIOLI VARIETALI: COME MASSIMIZZARLI DAL VIGNETO ALLA BOTTIGLIA

A cura dell’Ufficio Tecnico di Tebaldi Srl

Richiamo sugli aromi dei vini

Aromi primari dell’uva: questa famiglia include quei composti considerati “aromi varietali” presenti in forma volatile, quindi percepibili dal punto di vista organolettico. Queste molecole sono presenti nell’uva e possono essere presenti nella buccia e/o nella polpa. Come esempio si cita l’IBMP (2Metossi3Isobutil Pirazina) che esprime aromi di peperone verde in alcune varietà quali il Cabernet Sauvignon ed il Sauvignon Blanc quando vendemmiate non a piena maturità. Un’altra famiglia di aromi primari è quella dei terpeni. Questi composti volatili sono presenti in alcune varietà come i Moscati, i Gewurztraminer e caratterizzano il profilo aromatico varietale esprimendo aromi quali: fiore d’arancio, petalo di rosa, litchi ecc. I terpeni sono prevalentemente presenti nell’uva in forma di precursori glicosilati.

Tra gli aromi primari sono inclusi anche I composti C6 (a sei atomi di C) quali l’esanolo e l’esenale che presentano caratteristiche aromatiche “erbacee/vegetali”.

Aromi secondari fermentativi (fermentazione alcolica e fermentazione malolattica).
Questi aromi vengono biosintetizzati dal lievito o dai batteri durante le fermentazioni alcolica (FA) e malolattica (FML) e sono rappresentati prevalentemente da esteri ed alcoli. Composti quali i tioli varietali, i terpeni ed i nor
isoprenoidi, vengono liberati dai loro precursori non volatili nel corso della FA da parte di enzimi presenti nel lievito.

Fig. 1 ‐ La figura riporta le concentrazioni delle sostanze aromatiche raggruppate per famiglia ritrovate in alcune varietà bianche e rosse. Si nota che la varietà Moscato è particolarmente ricca in terpeni mentre le quantità più elevate di norisoprenoidi sono state ritrovate nello Chardonnay. Alcune famiglie di composti volatili si ritrovano nell’uva prevalentemente in forma di precursori. Nella figura qui sotto è riportato l’esempio dei precursori glicosilati, legati cioè ad una o due molecole di glucosio. In questa forma queste molecole non sono volatili, è necessario l’intervento dell’enzima glicosilasi al fine di rompere il legame tra la molecola volatile (aglicone) e la “zavorra” glucosio e di conseguenza liberarle.

Newsletter Tebaldi Srl – Tioli varietali, come massimizzarli dal vigneto alla bottiglia

L’obiettivo di questa newsletter è di presentare i tioli varietali e di fare una panoramica delle evidenze scientifiche a riguardo della massimizzazione
della loro concentrazione dalla vigna alla bottiglia.

Newsletter Tebaldi Srl – Tioli varietali, come massimizzarli dal vigneto alla bottiglia

Fig. 2 ‐ Nella figura vengono riportati alcuni esempi di composti volatili appartenenti alla famiglia dei norisoprenoidi, con a fianco i descrittori più comunemente utilizzati per ogni aroma. Da ricordare che in funzione del tipo di vino (bianco o rosso) e della matrice (pH ecc.) i descrittori possono variare in modo molto importante.

Aromi terziari (legati alla conservazione e all’invecchiamento del vino). Questa famiglia include:

  • –  Aromi dal legno (barrique, botte e alternativi tipo chips)

  • –  Aromi provenienti dall’affinamento sulle fecce di lievito

  • –  Aromi di evoluzione ossidativa (aromi che si sviluppano nel corso dell’affinamento e

    della conservazione)

    Le principali classi di composti aromatici riconosciute come caratterizzanti il profilo aromatico dei vini sono le seguenti:

    1. alcoli

    2. esteri

    3. norisoprenoidi

    4. terpeni

    5. tioli (RSH)

Tioli varietali: natura, nomenclatura

Un gruppo di composti comunemente chiamati "tioli varietali” è di grande interesse per la qualità organolettica dei vini prodotti da varietà quali il Sauvignon Blanc ed il Colombard.

Nomenclatura

In base alla nomenclatura internazionale (IUPAC) il prefisso sulfidrile identifica il gruppo funzionale ‐ SH. I composti chimici portanti questo gruppo funzionale sono definiti “tioli” o “mercaptani”. Dal punto di vista chimico si tratta di sinonimi. Nel gergo enologico si definiscono “mercaptani” i composti volatili responsabili del difetto cosiddetto di “riduzione” del vino. Quando si parla di tioli, si associa questo termine ad aromi considerati positivi e responsabili del carattere varietale dei vini prodotti dalle varietà citate qui sopra.

Per quanto riguarda invece, il termine «tioli varietali» si riferisce principalmente alle 3 molecole qui sotto riportate:

Tioli varietali: strutture chimiche e descrittori sensoriali

Fig. 3 ‐ In funzione della concentrazione e della matrice (vino bianco, rosato o rosso) l’aroma percepito può variare. In grassetto sono riportati i descrittori sensoriali più comunemente riportati in letteratura.

Tioli varietali: soglie, concentrazioni

Fig. 4 ‐ Troveremo le soglie di percezione dei tre tioli varietali ed i limiti massimi di concentrazione che sono stati individuati nei vini. Da notare che la soglia del 4MMP è una delle soglie più basse riportate in letteratura scientifica per le sostanze volatili responsabili di aromi del vino. Come esempio esplicativo, le soglie di percezione sensoriale dei tre tioli varietali riportati in figura nell’intervallo 0,860,0 ng/L si possono immaginare come l’aggiunta di qualche goccia in una piscina olimpionica!page4image1751102368page4image1751102640

Un po’ di storia

4MMP

1981 Prima evidenza del contributo di 4MMP alla percezione di un vino aromatico di Sauvignon Blanc del Sud Africa (Du Plessis e Augustyn). Nello studio si è evidenziato che l’aggiunta di 4MMP a vini neutri induce un forte aroma di guava. Inoltre, il trattamento con CuSO4, che reagisce legando il gruppo funzionale sulfidrile, diminuisce l’intensità di guava (frutto della passione).

1991 4MMP fu identificato in un Sauvignon Blanc francese (Darriet et al.).
1997 4MMP fu identificato in vini Scheurebe (Riesling x varietà selvatica sconosciuta) (Guth).
20004MMP fu identificato in vini di Colombard, Petit Manseng, Gewürztraminer, Riesling, Muscat (Tominaga e Dubourdieu).
2004 4MMP fu identificato in Maccabéo (Escudero et al.).
4MMP mostra caratteristiche note di bosso, ribes e urina di gatto (in funzione di concentrazione e matrice di vino). Le concentrazioni più elevate furono trovate in vini Sauvignon Blanc della Nuova Zelanda.

3MH e 3MHA
3
Mercaptoesanolo (3MH) e il suo acetato (3MHA) sono stati identificati non solamente in vari vini bianchi ma anche in rossi e in vini rosé della Provenza (Masson e Schneider) e di Bordeaux (Murat et al.) 3MH è un composto chiave nella percezione aromatica di vini rosé spagnoli “topranked” daGrenache. (Ferreira et al.)

Precursori dei tioli varietali: identità, localizzazione nella bacca, influenza di Botrytis cinerea
Identità. I precursori dei tioli varietali sono stati identificati in forma cisteinilata, legati cioè ad una cisteina (vedi figura qui sotto):

  1. S3(esan1ol)Lcisteina (Cys3MH)

  2. S4(4metilpentan2one)Lcisteina (Cys4MMP)

Questo precursore è stato identificato nelle seguenti uve:

‐ Sauvignon Blanc
‐ Merlot
‐ Cabernet Sauvignon
‐ Sémillon
‐ Petit et le Gros Manseng‐ Riesling
‐ Melon B (Muscato)
‐ Gewürztraminer

I tioli vengono evidenziati anche in una seconda forma La seconda forma glutationilata legati in questo caso al glutatione, GSH):

1. S3(esan1ol)glutatione (G3MH),
2. S
4(4metilpentan2one)glutatione (G4MMP)

Questo precursore è stato identificato nelle seguenti uve:
‐ Sauvignon Blanc (mosto, Peyrot des Gachons et al. 2002)‐ Gewurztraminer
‐ Riesling (Role et al. 2010)
‐ Melon B (Role et al. 2010)
‐ Chardonnay (Capone et al. 2010)
‐ Pinon Grigio (Capone et al. 2010)

Newsletter Tebaldi Srl – Tioli varietali, come massimizzarli dal vigneto alla bottiglia

Newsletter Tebaldi Srl – Tioli varietali, come massimizzarli dal vigneto alla bottigli

Localizzazione dei precursori di «tioli varietali»
Localizzazione nella bacca
Per entrambe le varietà Sauvignon e Melon B, il precursore Cist3MH ha una localizzazione preferenziale nella buccia, invece il precursore Cist4MMP è quasi egualmente distribuito tra la buccia e la polpa. Questi sono I risultati che escono da studi condotti in Francia su Sauvignon Blanc, in vigneti di Bordeaux (Peyrot des Gachons) e su Melon B e Sauvignon, nella valle della Loira (Role et al.).

Biogenesi dei tioli varietali

I tioli varietali sono rilasciati nel vino durante la fermentazione alcolica dai precursori inodore illustrati precedentemente. E’ in questa forma che i precursori sono presenti nelle uve.

Biogenesi di 4MMP e 3MH. Meccanismo 1:
I Tioli varietali contenuti nei vini sono generati dal metabolismo del lievito
La biogenesi coinvolge il rilascio di 3MH e 4MMP dai loro rispettivi precursori cisteinilati e glutationilati attraverso l’
attività β‐liasi (un enzima presente nel lievito) che scinde il legame CS liberando così il composto volatile.

Biogenesi di 3MH. Meccanismo 2:
È stato evidenziato che la raccolta meccanica produce vini più ricchi in tioli varietali.
Il 3MH può essere formato 
per via chimica a partire da esenolo (un alcool a 6 atomi di carbonio) ed esenale (un’aldeide a 6 atomi di carbonio). Questi composti sono presenti nella buccia dell’uva e sono formati a partire da acidi grassi polinsaturi presenti nelle membrane quando le cellule della buccia sono danneggiate da infezioni fungine, raccolta meccanica o macerazione pellicolare in cantina.
La figura sotto sintetizza il meccanismo chimico implicato nella sintesi del 3MH. La reazione prevede l’intervento dell’acido solfidrico (H
2S) che si forma nel corso della fermentazione alcolica.

Biogenesi del 3MHA. Meccanismo 3:
Il 3MHA (3mercaptoesil acetato) risulta dall’acetilazione di 3MH da parte dell’acetil transferasi codificata dal gene ATF1 del lievito (Swiegers e Pretorius)page5image1791268192page5image1791268464page5image1791268736page5image1791269072page5image1791269632page5image1791269968

Precursori dei tioli varietali dell’acino d’uva e impatto delle pratiche colturali

Fattori che influenzano I livelli dei precursori di "tioli varietali" nel vino: 1. Lo stato idrico della vite
2. Fertilizzazione azotata e addizione di S
3. Data della vendemmia

4. Effetto dell’annata

Normalmente l’accumulo dei precursori dei tioli varietali avviene verso la fine della maturazione. L’effetto della surmaturazione (vendemmia tardiva) ha dimostrato di aumentare la concentrazione di Cyst3MH in uve di Sauvignon e Semillon fino a sette volte in otto giorni!
Lo stesso effetto non è stato dimostrato in uve della varietà Melon B. L’effetto varia comunque in base alla localizzazione del vigneto (dati disponibili per Bordeaux, Sancerre e Touraine). In generale I dati disponibili in letteratura scientifica suggeriscono una vendemmia all’inizio della surmaturazione per massimizzare I tioli.

Ruolo di B. cinerea
Lo sviluppo di B. botrytis cinerea verso la “muffa nobile” ha un significativo impatto positivo sul contenuto di Cist3MH. Incrementi nelle concentrazioni di Cist3MH fino a 126 e 82 volte sono stati riportati per Sauvignon e Semillon rispettivamente nella denominazione Sauternes.

Ruolo dello stress idrico
Uno stress idrico moderato conduce a livelli elevati di Cist3MH, d’altra parte, un deficit idrico leggero contribuisce ad incrementare la concentrazione di Cist4MMP (Choné 2001)

Precursori di tioli varietali e pratiche colturali

Fertilizzazione Azotata: all’aumentare della disponibilità, aumenta la quantità di precursori cisteinilati (Cist3MH e Cist4MMP) nel Sauvignon (Choné et al.). Fertilizzazione Azotata + zolfo elementare (10 kg/ha di N e 5 kg/ha di S) incrementa le concentrazioni di 4MMP, 3MH e 3MHA (Lacroux et al.). L’associazione urea + zolfo elementare incrementa la concentrazione di "tioli varietali” nei vini

Precursori di tioli varietali e pratiche colturali: N & S (azoto e zolfo)Tioli varietali, come massimizzarli dal vigneto alla bottiglia

Le esperienze condotte in Tebaldi con il lievito UOA Maxithiol® (oppure con il lievito Sauvignon) e il nutriente Provital Thiol hanno portato in vari anni ad individuare le seguenti condizioni ottimali per massimizzare la concentrazione di tioli varietali su vino finito.

In funzione dei gradi Babo iniziali, la fermentazione si divide in 3 parti.
Durante il primo 1/3 della FA si consiglia una temperatura di 18
20 °C per l’acclimatazione e avvio della fermentazione. In questa fase la produzione di TIOLI è massimale.
Durante il secondo 1/3 della FA si consiglia abbassare gradatamente la temperatura a 14
15 °C. In questa fase la produzione di ESTERI è massimale.

Si raccomanda in seguito di terminare la FA (ultimo 1/3) a 1617 °C aggiungendo sempre Provital Cure o Scorze 100, con funzione detossificante, che permettono di chiudere la fermentazione in modo efficacie.

La regola da tenere in considerazione: per ogni movimento di temperatura, 0.5 °C ogni 2/3 ore.

Evitare rimontaggi all’aria perché i tioli volatili sono ossidabili. Si consiglia di agire in atmosfera controllata e svinare solo a fine fermentazione.page8image1791883808page8image1791884688

 

La coinoculazione ha dimostrato di aumentare in modo significativo i "tioli varietali".
L’utilizzo di Pichia kluyveri (lievito non
Saccharomyces) accoppiato con Saccharomyces ha dimostrato di generare più 3MHA e 3MH durante la fermentazione del mosto di Sauvignon Blanc (Anfang et al. 2009).

Influenza della temperatura di fermentazione e dei nutrienti del lievito:

Le fermentazioni condotte a 20°C sono più favorevoli alla liberazione dei tioli (4MMP, 3MH e 3MHA) piuttosto che a 13°C (indipendentemente dal lievito usato). Basse temperature, quali quelle classiche utilizzate in fermentazione di vino bianco non sono adatte alla completa espressione dei potenziali aromatici disponibili nel mosto.

La biogenesi dei precursori dei tioli da parte del lievito è correlata alla natura dell’azoto disponibile nel mosto in fermentazione. La sostituzione di diammonio fosfato (DAP) con urea come unica sorgente di azoto risulta in un incremento in 3MH in soluzione modello. Qui sotto in sintesi gli effetti della nutrizione del lievito sui tioli:

  •   V itamine 

  •   Fitosteroli 

  •   Ossigeno 

  •   Arricchimento in zuccheri

  •   Azoto ammoniacale (NH3)

  •   Glutatione ↑ 3MH, ≈ 3MHA

Influenza della vendemmia meccanica
Kilmartin ha dimostrato che in vini sperimentali fatti da uve raccolte manualmente si ottengono concentrazioni da 5 a 10 volte inferiori di tioli rispetto a vini prodotti da uve vendemmiate meccanicamente.

Tioli varietali durante la vinificazione

Influenza di operazioni di prefermentazioneIl contatto del mosto con la buccia in operazioni di macerazione pellicolare corta (fino a 32 ore) risulta in un incremento di precursori cisteinilati. Il risultato è dovuto alla localizzazione prevalente dei precursori nella buccia dell’acino.

Influenza dell’ossidazioneIpotesi: ossigeno è deleterio per la ritenzione dei tioli varietali. Condizioni stringenti per la protezione contro l’ossidazione sono sempre più frequentemente usate quali la vendemmia notturna, la solfitazione precoce, il prima possibile quando la vendemmia è meccanica o alla pigiatura in caso di vendemmia manuale, abbondanti addizioni di ghiaccio seccodalla vigna fino in cantina, inertizzazione durante la pigiatura. In realtà non ci sono argomenti scientifici disponibili per supportare queste osservazioni.

La struttura chimica dei precursori cisteinilati e glutationilati in uve e mosto non possiede gruppi funzionali SH liberi per cui questi precursori non sono ossidabili! Quindi, i precursori presenti nel mosto al momento dell’estrazione non possono essere ossidati
Diventa invece di capitale importanza proteggere il vino dall’ossigeno alla fine della fermentazione alcolica per evitare ogni reazione di ossidazione dei tioli varietali

Impatto delle condizioni della fermentazione alcolica ed influenza del ceppo di lievito: Iceppi di lievito differiscono notevolmente nella loro capacità di liberare i tioli dai loro precursori coniugati e nell’acetilazione di 3MH a 3MHA. Ceppi presentanti elevate attività dell’enzima β‐liasi, responsabile della liberazione del 3MH e del 4MMP dai loro precursori (CYS‐ e GSH) produrranno vini con concentrazioni di tioli varietali più elevate. La liberazione dei tioli dai loro precursori avviene nel corso della prima parte della FA (vedi figura sotto).

Fig. 5 ‐ Numerosi studi sono stati realizzati al fine di ottenere maggiori informazioni sui meccanismi coinvolti. Diversi articoli scientifici hanno evidenziato che i precursori rappresentano solo una piccola parte della quantità totale di tioli presenti nel vino. L’entità di conversione da parte dei due meccanismi biosintetici descritti precursori → ⯑oli varietali non eccede il 15% per le due classi di precursori. Apparentemente, il meccanismo “chimico” precedentemente presentato ha un ruolo importante nella massimizzazione dei tioli varietali.page8image1791790288

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In Raccolta

2030 g/ql ANTIOX UVA

Miscela antiossidante per proteggere l’uva durante la raccolta

In Pigiatura

10 g/hl ANTIOX MUST
6080 g/hl PROVITAL DETOX RED

  • ‐  Antiossidante per mosto

  • ‐  Prodotto con azione sequestrante dei

    metalli pesanti

Avvio della Fermentazione alcolica

20 g/hl PROVITAL THIOL 20 g/hl UOA MAXITHIOL

  • ‐  Attivante di fermentazione specifico

  • ‐  Ceppo di lievito che produce elevata

    quantità di tioli volatili

Fine riempimento vasca

3 g/hl EXPERZYME R

Enzima per l’estrazione di tannini e antociani

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Evoluzione durante l'invecchiamento del vino e le condizioni di conservazione
I tioli varietali sono facilmente ossidabili a causa del loro gruppo funzionale – SH che viene facilmente in presenza di ossigeno trasformato in disolfuro: 
2RSH → RSSR

il loro contenuto è ridotto a ciascun rimontaggio o trasferimento in vasca. L’ossigeno è ritenuto altamente dannoso per la qualità del profilo sensoriale a causa dell’ossidazione di componenti aromatici (perdita di fruttato), sviluppo di note "ossidate" (acetaldeide o aroma di "sherry"), imbrunimento.

Protezione dell’aroma del vino:
La SO2 è usata per prevenire o ridurre gli effetti negativi dell’ossigeno.
Lapresenza di lievitidurante l’invecchiamento in legno preserva l’aroma di fruttato del Sauvignon (Dubourdieu e Lavigne 1998, la concentrazione di 4MMP, era due volte inferiore in barriques senza lieviti)

L’imbottigliamento è il punto critico per quanto riguarda l’esposizione all’ossigeno. L’obiettivo dovrebbe essere <0.51 mg/L di ossigeno in bottiglia. Un decremento del 45% in 3MH e 3MHA fu osservato cinque mesi dopo l’imbottigliamento in una serie di vini Melon B e Sauvignon Blanc (Role 2010).
La maggior perdita di aroma fruttato/tropicale di Sauvignon Blanc dopo 1
2 anni in bottiglia è dovuto all’idrolisi di 3MH.

E’ possibile esprimere tioli nei vini rossi?

Questa domanda ha suscitato grande interesse in molti produttori enologici italiani. Andando quindi in cerca di una risposta abbiamo visto che ci sono stati degli studi a riguardo e che c’è la possibilità di trovare espressioni tioliche anche in alcuni vini rossi. (Influence of volatile thiols in the development of blackcurrant aroma in red wine, Peggy Rigou et al.).

Tebaldi srl propone una linea guida specifica per la ricerca dei tioli nei vini rossi utilizzando lo stesso attivante e lievito che si utilizza per massimizzare l’esaltazione dei tioli nei vini bianchi. Ci sono già dei risultati in Europa e noi abbiamo l’intenzione FARE TEST anche in Italia.

L’obiettivo è quello di sviluppare aromi di ribes nero che sono stati evidenziati nei vini rossi di alcune varietà di uva quali: Merlot, Cabernet Sauvignon, Grenache (Cannonau) e Syrah. E perché non espanderci e trovare precursori tiolici anche in altre varietà italiane?

Vi proponiamo quindi l’utilizzo di questi prodotti per la vinificazione in rosso:

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Documento divulgato a cura di

TEBALDI SRL

Via Colomba 14 ‐ Colognola ai Colli (VR) Tel. + 39 0457675023
www.tebaldi.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.page10image1793211248page10image1793211600page10image1793211872page10image1793175088

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Le schede tecniche dei prodotti citati sono reperibili on line sul sito www.tebaldi.it

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