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Alimentazione
CARNI BIANCHE: LE PIÙ ACQUISTATE DAGLI ITALIANI
Il Covid non ferma l’ascesa delle carni bianche. Con il 35% delle quote di mercato a volume, le carni avicole rimangono le più acquistate dagli italiani, seguite dalle carni bovine (33%) e dalle suine (21%).
Crescono anche gli acquisti domestici (+10% a valore e +7,7% a volume sul 2019) e i consumi pro-capite arrivati a 21,5 kg (+1,93%).
Il trend della spesa in aumento è confermato anche nel primo trimestre 2021: +1% sullo stesso periodo dell’anno precedente (dati Ismea). Merito della parziale conversione dei consumi fuori casa in consumi domestici, combinata al valore aggiunto dei prodotti. L’avicolo è infatti il settore zootecnico che più di tutti ha sviluppato la linea degli elaborati e dei confezionati, riuscendo nel 2020 quanto nel 2021 a dar maggior durabilità e flessibilità a una buona parte della produzione.
È anche exploit per le uova: dopo il boom del lockdown, si confermano il segmento più dinamico nella spesa degli italiani con +14,5% (dati Ismea-Nielsen). Oggi se ne consumano circa 12,9 miliardi, pari a 216 a testa (+3,23% sul 2019), e sempre più da galline allevate a terra (+21,1%), all’aperto (+13,4%) e da allevamenti bio (+4%) (elaborazioni dati Ismea-Nielsen Market Track). E le stime 2021[1] parlano di una produzione stabile, con una lieve crescita, nell’ordine del 0,3% a volume (Fonte tavolo esperti Commissione Ue).
Secondo i dati diffusi oggi dal presidente di Unaitalia Antonio Forlini, nel 2020 crescono sia il fatturato (+3,82%), che si attesta a 5,7 miliardi di euro (4,56 mld per le carni e 1,15 miliardi per le uova per la sola parte agricola), che la produzione di carni bianche (pari a 1.389.900 tonnellate +1,8 % sul 2019) e di uova (12,3 miliardi, + 0,7%). A registrare il trend migliore sono soprattutto il tacchino (+4%, 313mila tonnellate) e il pollo (+1,68%), che rappresentano il 74% della produzione di carni bianche.
Per il presidente di Unaitalia, Antonio Forlini: “Il settore delle carni avicole italiane nell’anno del Covid ha mostrato la sua forte resilienza confermandosi al quinto posto tra i produttori Ue, con una produzione in crescita dell’1,8%, in controtendenza alla media europea (-0,1%).
E secondo le stime della Commissione Ue l’Italia nel 2021 sarà l’unico fra i primi cinque Paesi produttori Ue a segno più (+0,1%) con una produzione sulle 1,39 mln di tonnellate, in linea con l’anno precedente.
Il settore ha tenuto meglio degli altri grazie a una filiera nazionale caratterizzata da forte integrazione verticale e autosufficienza (107,5%) che ha permesso di adeguare in tempo reale la produzione alla domanda.
Permane però una forte incertezza sul fronte della redditività, visto il rialzo vertiginoso dei prezzi delle materie prime, cresciute da gennaio a maggio del 42%, che deve essere riconosciuto dalla Grande distribuzione per non indebolire la produzione italiana, al pari dei maggiori costi di produzione, inevitabili per conseguire gli obiettivi sulla sostenibilità richiesti dalla strategia From Farm to Fork.
Se da una parte, questa strategia genererà prodotti Ue più sostenibili e a maggior valore aggiunto, dall’altra aumenterà il gap in termini di costi di produzione e competitività dei prezzi tra le produzioni europee e quelle dei Paesi terzi. E c’è un altissimo rischio di un aumento di importazioni extra Ue nel nostro Paese, in favore di consumi più a buon mercato ma meno sostenibili. Fondamentale sarà tutelare le produzioni Ue dall’importazione indiscriminata di materia prima estera, che metterebbe a rischio non solo l’autosufficienza dell’avicoltura italiana ma l’intera zootecnia italiana ed europea. In questo senso avvertiamo la ratifica dell’accordo Ue- Mercosur, che aumenterà la quota di import di carni bianche dal Sudamerica, ancora come una forte minaccia”.
agricultura.it
18 GIUGNO È LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL SUSHI
Voglia di sushi? Lo sapevi che il 18 giugno è la Giornata Internazionale del Sushi?
Per festeggiare questo piatto, amato da tanti anche nel nostro paese, San Carlo ha ideato una ricetta originale e golosa, il Virtual Sushi Salmon
Voglia di sushi? Nessun problema, per festeggiare la Giornata Internazionale del Sushi, che cade il 18 giugno, San Carlo ha ideato una nuova ricetta della sua rubrica social “In cucina con San Carlo”, stupendo con l’uso inaspettato dei suoi prodotti più iconici, per realizzare un piatto semplice da preparare, sfizioso e cool.
Sei pronta a cimentarti nella preparazione del virtual sushi salmon? Per due persone ti occorreranno: 100g riso per sushi, 100g acqua, 75g aceto di riso o di vino bianco, 19g sale, 30g zucchero, 120g salmone abbattuto, 30g Virtual San Carlo, mezzo avocado, 1 foglio di alga nori, olio, sale, pepe, Salsa di soia q.b. e Maionese q.b.
Lava il riso sotto l’acqua corrente per fargli perdere l’amido e poi cuocilo in acqua a fuoco medio per 5 minuti, quindi abbassa al minimo la fiamma e lascia cuocere ancora per 7 minuti. Trascorso questo tempo, spegni il fuoco e fai riposare il riso per 5 minuti. Nel frattempo, miscela aceto, sale e zucchero in un pentolino e fai sciogliere il tutto. Sistema il riso in una bowl per farlo raffreddare e pesalo nuovamente, (perché da cotto sarà aumentato) e aggiungi il 10% del suo peso di emulsione realizzata precedentemente (es. se abbiamo 100g di riso cotto, aggiungere 10g di emulsione di aceto, sale e zucchero).
Ora, il riso è pronto per essere lavorato. Prendi 40g di salmone, realizza una tartare e condiscila con sale, salsa di soia e olio, poi taglia la restante parte di salmone a bastoncini di 1cm di altezza e l’avocado a cubetti piccoli. Prendi il foglio di alga nori, taglialo a metà per il lato lungo, sistemalo su una stuoia da sushi in modo che il foglio sia a contatto della stuoia con la parte liscia e lucida, disponi circa 60/70g di riso in maniera omogenea sull’alga, lasciando 2cm di spazio dai bordi.
Stendi un velo di maionese al centro e posiziona il salmone. Rompi sopra grossolanamente 10g di Virtual San Carlo, chiudi il tutto aiutandoti con la stuoia e taglialo in modo da ottenere 6/8 pezzi; disponili su un piatto e decora con qualche cubetto di avocado e con Virtual San Carlo. Il tuo Virtual Sushi Salmon è pronto... Buon appetito!
Ricetta al link: https://incucinaconsancarlo.it/#/ricette/virtual-sushi-salmon
Teresa Baroni
GIORNATA MONDIALE DELL’OCEANO 2021: OCEANO FONTE DI VITA E SOSTENTAMENTO GLOBALE
In occasione della Giornata Mondiale dell'Oceano 2021, Marine Stewardship Council MSC, organizzazione no profit che promuove la salute degli oceani, ricorda a tutti l’importanza di una pesca sostenibile come fonte di sostentamento che rispetta la salute delle popolazioni ittiche pescate e degli ecosistemi in cui essa avviene. La case history della pesca al polpo delle Asturie occidentali per testimoniare i benefici di una pesca sostenibile.
“Vita e sussistenza”: è questo il tema celebrato quest’anno dalle Nazioni Unite nella Giornata Mondiale dell’Oceano. Oceano fonte di vita, che fornisce il 20% dell’assunzione media pro capite di proteine animali per più di 3,3 miliardi di persone a livello globale e lavoro a 260 milioni di persone lungo la filiera dei prodotti ittici, incluse le circa 60 milioni di persone che lavorano direttamente o indirettamente nel settore della pesca e dell’acquacultura (FAO, SOFIA report 2020).
Secondo la Banca Mondiale, la sussistenza del 90% delle persone impiegate nella pesca dipende dalla pesca di piccola scala; di questi, il 97% è rappresentato da comunità in Paesi in via di sviluppo che presentano alti livelli di povertà.
Una pesca sostenibile che favorisce la resilienza degli ecosistemi è più importante che mai: non solo per la necessità di preservare le popolazioni ittiche e gli ecosistemi marini, ma anche per garantire che le comunità che dipendono da essa sopravvivano e prosperino. Favorire la sostenibilità della pesca a lungo termine in modo da permettere alle comunità di prosperare è un punto centrale del programma MSC: la sua certificazione della pesca si è dimostrata in grado di migliorare la produzione di informazioni scientifiche e lo sviluppo di capacità locali, e in determinati casi anche della governance locale, e dello sviluppo e dell'attuazione di piani di ricerca. Oltre 80.000 persone coinvolte nelle attività di pesca di piccola scala certificate MSC
Il 17.41% delle catture globali è certificato MSC grazie a oltre 400 attività che pescano secondo lo Standard MSC a livello globale (Annual report MSC 2019-20); tra queste, 62 sono attività di piccola scala che impiegano oltre 80.000 persone (Making Waves, MSC 2019).
Le attività di pesca certificate costituiscono una fonte vitale di impiego, non solo nella pesca ma anche nella trasformazione, nel commercio e in altre attività relative alla pesca. Accesso a nuovi mercati e prezzi di vendita più vantaggiosi possono essere degli effetti positivi della certificazione per le piccole attività di pesca, come dimostra il caso della pesca al polpo nelle Asturie occidentali.
I benefici della sostenibilità per la pesca al polpo delle Asturie occidentali
Nel Mar Cantabrico che bagna le coste della regione delle Asturie, nel nord-ovest della Spagna, la pesca del polpo è una tradizione secolare che fornisce reddito e sostentamento ai pescatori e alle loro famiglie.
Quella di Félix López Rua è una delle famiglie, circa 12, che pescano polpo attraverso nasse fin dal XIX secolo. Le trappole usate non lasciavano quasi nessuna traccia sul fondale marino e mantenevano al minimo gli scarti e le catture accessorie; inoltre, in collaborazione con il governo regionale, i pescatori avevano messo in atto un piano di gestione che prevedeva una chiusura della pesca da dicembre a luglio, un peso minimo di cattura di 1 kg, e un limite di 350 nasse per barca, con una quota complessiva di 10 tonnellate per imbarcazione per anno o per stagione. “Guadagniamo di più pescando meno” spiega Felix. "È più sostenibile per noi e per il polpo”. I pescatori erano convinti di partire da una buona base in termini di sostenibilità del proprio operato, ma erano alla ricerca di un metodo per svilupparlo e valorizzarlo appieno dal punto di vista economico, stabilizzando i prezzi e le catture. Essi avrebbero voluto un maggiore coinvolgimento nel processo decisionale e nella governance e soprattutto un modo per distinguere gli esemplari da loro pescati in modo sostenibile da quelli che non lo erano. La soluzione a questi problemi è stata individuata nella certificazione MSC. Per ottenerla, nel 2014 quattro delle otto associazioni di pesca artigianale delle Asturie occidentali (note come "cofradías") si sono sottoposte a un’impegnativa pre-valutazione sulla base dello Standard MSC che ha messo in luce la salute della popolazione di polpo e il basso impatto della pesca sull’ecosistema, ma allo stesso tempo li ha indirizzari verso l’implementazione di regole di controllo delle catture (Harvest Control Rules in inglese) più stringenti e nella necessità di favorire conoscenze scientifiche più approfondite a livello di governo regionale.
Realizzati questi fondamentali miglioramenti, e a conclusione di un processo di valutazione della conformità allo Standard MSC condotto da un ente certificatore indipendente, quella delle Asturie Occidentali è diventata la prima pesca al polpo al mondo a essere certificata secondo lo Standard MSC. Il processo di certificazione ha portato a numerosi cambiamenti positivi nella pesca. Gli scienziati e i pescatori hanno lavorato insieme per scoprire le debolezze nell'applicazione delle norme, e anche il governo regionale ha migliorato i suoi strumenti e la sua capacità amministrativa. Le quattro cofradías hanno mantenuto le loro identità distinte pur collaborando strettamente tra esse e con tutte le organizzazioni e le autorità coinvolte. Da quando ha ottenuto la certificazione, la pesca ha ottenuto una serie di benefici economici, sociali e ambientali, tra cui prezzi più vantaggiosi, nuovi mercati, una migliore governance e una migliore salute degli stock. Il polpo pescato certificato MSC viene venduto a un prezzo più alto del 15,2 - 24,6% rispetto al polpo non certificato e anche se le cofradías si assicurano che una percentuale del loro pescato venga venduto a livello locale, la certificazione ha anche permesso ai pescatori di accedere a nuovi mercati negli Stati Uniti, in Svizzera, Danimarca e Spagna.
Maria Chiara Salvanelli
GIORNATA MONDIALE DEL LATTE, 5 CONSIGLI PER GARANTIRE AL NOSTRO ORGANISMO IL GIUSTO APPORTO DI CALCIO
Per mantenere in buona salute le nostre ossa abbiamo bisogno di calcio ed è il latte (e i suoi derivati) l’alimento che in assoluto più ne contiene. Alimento così importante che la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha istituito nel 2001 la Giornata Mondiale del Latte che si celebra ogni anno il 1° giugno. In occasione di questa Giornata, ecco 5 consigli della dott.ssa Michela Barichella, Responsabile della Nutrizione Clinica dell’ASST Gaetano Pini-CTO per garantire al nostro organismo il giusto apporto di latte e derivati.
1.Assumere tutti i giorni due porzioni di latticini, inclusa la colazione del mattino a base di latte o yogurt
“Il latte di origine animale è l’unico alimento che accompagna l’uomo dalla preistoria, sin da quando è diventato ‘stanziale’. Il valore nutrizionale di questo alimento è indiscusso ed è fondamentale consumare da 2 a 3 porzioni di latte o latticini al giorno per garantire al nostro organismo il giusto apportano di nutrienti essenziali che l’organismo umano non è in grado di sintetizzare”.
- 1.Inserire nella dieta due o tre volte alla settimana una porzione di formaggio come secondo piatto
“Il formaggio è un ottimo secondo piatto. Una porzione di formaggio stagionato può essere assunta al posto di una porzione di carne da 120 grammi o di 2 uova. È bene però ricordare che i formaggi sono ricchi di colesterolo, motivo per cui è necessario equilibrare la dieta, senza però rinunciare al latte ai derivati. Altro uso salutare del formaggio stagionato è di utilizzarlo grattugiato per insaporire i primi piatti al posto del sale”.
- 1.Meno calorie con i formaggi freschi
“Soprattutto per chi sta seguendo una dieta per perdere peso, si consiglia di assumere, sempre due o tre volte alla settimana, una porzione di formaggio fresco, perché a parità di peso con quello stagionato ha un valore calorico più basso”.
- 1.Ricorda che il latte è ricco di proteine, vitamine e sali minerali
“Il latte è ricco di proteine cosiddette ‘nobili’, ovvero composte da aminoacidi, essenziali per la crescita e il rinnovamento delle cellule. Il latte è poi ricco di vitamine, come la vitamina D, rara negli alimenti e importante per molte funzioni compresa la formazione delle ossa. Inoltre, è ricco di minerali, come il calcio, fondamentale per l’ossificazione di bambini e adulti”.
- 1.Se sei intollerante al lattosio puoi assumere ugualmente il latte e i suoi derivati
“In commercio esistono innumerevoli prodotti lattiero-caseari delattosati, ma che mantengono intatte tutte le proprietà del latte e che sono assimilabili anche da chi è intollerante al lattosio”.
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L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Gaetano Pini-CTO, punto di riferimento per l’ortopedia, la riabilitazione specialistica, la reumatologia e la neurologia, a livello nazionale, comprende a Milano tre presidi ospedalieri: il Gaetano Pini, il CTO e il Polo Riabilitativo Fanny Finzi Ottolenghi. L’ASST Gaetano Pini-CTO - evoluzione della Scuola Ortopedica milanese nata nel 1874 - è specializzata in patologie e traumi dell’apparato muscolo-scheletrico, reumatologia e fisiatria. L'Azienda accoglie ogni anno più di 800mila utenti e i suoi specialisti lavorano con le più sofisticate tecniche di imaging, attraverso sale operatorie sia convenzionali sia dotate di robotica. L’ASST Gaetano Pini-CTO è centro erogatore per la presa in carico dei pazienti cronici nell’ambito delle patologie reumatologiche e della Malattia di Parkinson.
Elisabetta de Luca
INSETTI NEL PIATTO: IL PREGIUDIZIO CONTRARIO SI VINCE CON UNA CORRETTA COMUNICAZIONE
Lo studio condotto dalle Università di Pisa e di Parma ha appena ricevuto il premio "Foods Best Paper Award”
L’idea di mangiare gli insetti generalmente provoca reazioni contrarie e disgusto, tuttavia si tratta di atteggiamenti in gran parte dovuti a pregiudizi che si possono superare grazie a una corretta comunicazione. La notizia arriva da uno studio condotto dalle Università di Pisa e di Parma che ha appena ricevuto il premio "Foods Best Paper Award”.
I ricercatori hanno condotto una indagine su 165 persone che hanno intervistato sia prima che dopo un seminario informativo sugli insetti edibili svoltosi al Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Ateneo pisano. Il confronto fra le risposte ha evidenziato che le informazioni ricevuto hanno influenzato positivamente tutte le opinioni sull'entomofagia riducendo in particolare proprio il disgusto verso questo cibo. Il test successivo è stato quindi una degustazione. Sessantasei partecipanti al seminario hanno accettato di assaggiare due tipologie di pane, in realtà del tutto identiche e a base di sola farina, sebbene una delle due fosse etichettata come “contenente insetti”. Da qui un’ulteriore sorpresa: i punteggi sensoriali hanno infatti indicato che i partecipanti hanno dato ai campioni etichettati “contenenti insetti” punteggi più alti per sapore, consistenza e gradimento generale.
“La comunicazione è un fattore cruciale quando si affrontano argomenti ignoti, specialmente se legati a preconcetti – spiega Simone Mancini ricercatore dipartimento di scienze Veterinarie dell’Università di Pisa - Il nostro studio suggerisce che un approccio educativo e informativo può essere una buona strategia per ridurre il meccanismo di rigetto verso gli insetti edibili, migliorando anche la valutazione delle proprietà sensoriali”.
Per i consumatori europei è infatti sempre più vicino l’arrivo degli insetti in tavola. Dopo il parere favorevole dell'Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, gli Stati membri dell'Ue hanno appena autorizzato a inizio maggio la commercializzazione come alimento del Tenebrio molitor (più comunemente conosciuto come tarma della farina). Il "nuovo alimento" potrà quindi essere immesso in commercio come insetto essiccato intero o come farina per biscotti, barrette proteiche e pasta.
“Attualmente gli insetti rappresentano un settore alimentare di nicchia in Europa, e numerosi Stati membri ne segnalano un consumo umano occasionale – aggiunge la professoressa Roberta Moruzzo dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Ateneo pisano - Tuttavia l'uso di insetti come fonte di alimenti e mangimi ha, potenzialmente, importanti benefici per l’ambiente, l’economia e la sicurezza della disponibilità alimentare, in una logica di economia circolare”.
Lo studio degli insetti edibili è uno dei filoni di ricerca portati avanti da tempo al dipartimento di scienze Veterinarie dell’Università di Pisa. Simone Mancini è anche coordinatore anche della Summer School di Ateneo su “Insects as Feed and Food” che si terrà il prossimo 12-16 Luglio 2021. Per l’Ateneo pisano hanno inoltre collaborato alla ricerca la professoressa Gisella Paci e le dottoresse Roberta Nuvoloni e Beatrice Torracca.
Marina Caterina Magnani