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Premi enologici

I MIGLIORI ENOTECARI D’ITALIA 2022

 

SONO LUCA SARAIS DELL’ENOTECA CON MESCITA CANTINE ISOLA E FILIPPO CARRARETTO DELLA BOTTIGLIERIA LA MIA CANTINA

 

Svelati durante la finalissima di ieri sera, lunedì 20 giugno, i nomi dei vincitori. Premiato, inoltre, Daniele Leopardi come Miglior Enotecario d’Italia all’Estero, mentre Filippo Carraretto si aggiudica anche il titolo Miglior Enotecario Under 30.

Finalmente sono stati svelati i nomi dei vincitori del Concorso Miglior Enotecario d’Italia per le due categorie in gara, bottiglierie ed enoteche con mescita. Sono stati Luca Sarais e Filippo Carraretto ad aver superato le varie sfide pensate per testare le capacità dei partecipanti e ad essere stati incoronati dalla giuria capeggiata dal giornalista, scrittore ed esperto Stefano Caffarri. Un percorso iniziato nei primi mesi del 2022 e conclusosi ieri sera, nella stupefacente cornice del Borgo Pallavicini Mori nella campagna romana, che ha permesso di esaltare la figura professionale dell’enotecario.

Siamo orgogliosi di aver premiato le competenze, le conoscenze e le capacità di questi professionisti. Questo non è stato solamente un concorso, ma anche un momento di incontro per l’intera categoria, un momento di formazione e miglioramento. - afferma Francesco Bonfio, Presidente di AEPIIl nostro obiettivo era riuscire a puntare i riflettori su questa professione, centrale nel mondo del vino e dei distillati per la sua particolare vicinanza al consumatore. Una vicinanza che abbiamo voluto celebrare attraverso le varie prove a cui gli enotecari professionisti sono stati sottoposti in questi mesi. Luca e Filippo, sono bandiera di questo mestiere per le loro competenze e per il loro saper confrontarsi con il cliente, per la loro capacità di interfacciarsi con i produttori dando precedenza alla cura del dettaglio e all’ascolto”.

 

Sotto l’egida del Consorzio della Valpolicella è stato premiato come Miglior Enotecario d’Italia all’estero Daniele Leopardi, dell’Enoteca Tentazioni situata a Parigi: “Ci complimentiamo tutti con Leopardi che opera a Parigi, dove sei in cima al mondo con gli onori e gli oneri che ne derivano. – continua BonfioParigi è da sempre uno zoccolo duro per il consumo dei vini francesi; sapere di avere un professionista capace di rappresentare così bene l’Italia e i suoi vini all’estero ci fa sicuramente onore”.

Filippo Carraretto dell’enoteca La Mia Cantina di Padova è stato premiato anche come Miglior Enotecario Under 30, con il Consorzio Chianti Classico promotore del premio: “Un vero astro nascente, tanto giovane quanto talentuoso e con un luminoso futuro davanti” – spiega Francesco Bonfio – Non possiamo che ringraziare il Consorzio del Chianti Classico per averci permesso di premiare Filippo per le capacità che ha saputo dimostrare durante tutto il percorso”.

 

Non solo prove e competizioni hanno contrassegnato il Concorso Miglior Enotecario d’Italia ma anche momenti di alta formazione possibili grazie alla partnership con il Comité Champagne e il Consorzio del vino Brunello di Montalcino. Uno degli obiettivi del concorso, infatti, è stata la creazione di occasioni di unione e contaminazione tra le svariate competenze proprie degli enotecari in concorso. “Incontrarsi e permettere a dei professionisti del settore di confrontarsi su temi come l’attività di consulenza, il contatto con il consumatore, le conoscenze tecniche riguardanti le etichette, le basi culturali per valorizzare il prodotto, lo spessore umano fondamentale per questa figura sono stati la vera chiave vincente per questo concorso. Esserne parte

come presidente di giuria insieme ai miei colleghi: Chiara Giovoni, comunicatrice, Leila Salimbeni, giornalista, Cristian Deflorian di Pasta Felicetti e il sommelier professionista Giuseppe Vaccarini è stato un grande onore” spiega Stefano Caffarri.

 

Fondamentale anche la collaborazione con i Consorzi che hanno deciso di aderire e diventare sponsor della competizione: Consorzio Tutela Vini dei Colli Orientali del Friuli Ramandolo, Consorzio Vini DOC delle Venezie, Consorzio Vini Alto Adige, Consorzio Vino Chianti Classico, Consorzio di Tutela Vini Cirò e Melissa, Consorzio Vino Toscana, Consorzio di Tutela Vini del Trentino, Consorzio Tutela Vini Colli Euganei, Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Enoteca Regionale del Barolo.

 

 

Anna Barbon

L’OSCAR DEL VINO ARRIVA IN TRENTINO IL TRENTODOC 976 RISERVA DEL FONDATORE DI LETRARI MIGLIOR VINO SPUMANTE D’ITALIA 2022

 

 

L’Oscar del vino di Bibenda arriva in Trentino grazie a Letrari. La storica cantina trentina ha infatti raggiunto l’ambito riconoscimento per la categoria Miglior vino spumante con il 976 Riserva del Fondatore, un Trentodoc millesimato di grande eleganza, complessità e forza espressiva, maturato sui lieviti per almeno 120 mesi, prodotto solo nelle grandi annate. 

«Siamo entusiasti di questo importantissimo riconoscimento – commenta Lucia Letrari, che assieme al fratello Paolo Emilio guida la cantina fondata nel 1976 dal padre Lionello, uno degli enologi che ha scritto la storia della vitienologia trentina e nazionale –. Impossibile non dedicare questa vittoria a mio padre, Leonello». 

Assoluto fuoriclasse, 976 Riserva del Fondatore di Letrari è ottenuto dalla vinificazione di uve Chardonnay e Pinot Nero vendemmiati rigorosamente a mano, il lungo affinamento conferisce a questo spumante una ricchezza e una complessità aromatica fuori dal comune, ben supportata dalla freschezza minerale tipica del terroir ed esaltata dalla commercializzazione con dégorgement tardif. Nel calice ha un colore dorato, con un perlage delicato, di estrema finezza e persistenza. Al naso si apre su una tavolozza di profumi, che spaziano dalle classiche note di crosta di pane ai cenni di pasticceria, frutta gialla matura, scorza di agrumi, frutta secca e morbide sfumature speziate. In bocca è ricco, ampio e cremoso, con aromi profondi che creano un mix di rotondo equilibrio tra sapori agrumati e l’incontenibile ampiezza della crema pasticcera, con il limone candito che mitiga e rilancia un’interminabile complessità organolettica attraversata da una fresca vena minerale, che rende il sorso dinamico. È prodotto in 2-3mila bottiglie, solo nelle migliori annate e il prezzo al pubblico è di 85 euro. 

L’Oscar del Vino nasce nel 1999 da un’idea del presidente della Fondazione Italiana Sommelier, Franco M. Ricci, con l’intento di sottolineare anche un aspetto più leggero nella degustazione, un po’ più lontana da rigidi schemi, un lato più mondano del vino, inserendolo in una competizione che ricalca i parametri dell’Oscar del cinema: trecento i partecipanti all’evento tenutosi all’Hotel Rome Cavalieri di Roma, che hanno degustato, sessione dopo sessione, i vini in nomination per il 2022 e poi votato in diretta i loro preferiti.

L’ambito riconoscimento Bibenda è il giusto premio al costante lavoro di una realtà, quella di Letrari, da sempre vocata all’eccellenza, capace anno dopo anno di proporre spumanti che rappresentano l’essenza del Trento Doc.

 

 

Anita Pezzotta

L’OSCAR DEL VINO ARRIVA IN TRENTINO IL TRENTODOC 976 RISERVA DEL FONDATORE DI LETRARI MIGLIOR VINO SPUMANTE D’ITALIA 2022

 

 

L’Oscar del vino di Bibenda arriva in Trentino grazie a Letrari. La storica cantina trentina ha infatti raggiunto l’ambito riconoscimento per la categoria Miglior vino spumante con il 976 Riserva del Fondatore, un Trentodoc millesimato di grande eleganza, complessità e forza espressiva, maturato sui lieviti per almeno 120 mesi, prodotto solo nelle grandi annate. 

«Siamo entusiasti di questo importantissimo riconoscimento – commenta Lucia Letrari, che assieme al fratello Paolo Emilio guida la cantina fondata nel 1976 dal padre Lionello, uno degli enologi che ha scritto la storia della vitienologia trentina e nazionale –. Impossibile non dedicare questa vittoria a mio padre, Leonello». 

Assoluto fuoriclasse, 976 Riserva del Fondatore di Letrari è ottenuto dalla vinificazione di uve Chardonnay e Pinot Nero vendemmiati rigorosamente a mano, il lungo affinamento conferisce a questo spumante una ricchezza e una complessità aromatica fuori dal comune, ben supportata dalla freschezza minerale tipica del terroir ed esaltata dalla commercializzazione con dégorgement tardif. Nel calice ha un colore dorato, con un perlage delicato, di estrema finezza e persistenza. Al naso si apre su una tavolozza di profumi, che spaziano dalle classiche note di crosta di pane ai cenni di pasticceria, frutta gialla matura, scorza di agrumi, frutta secca e morbide sfumature speziate. In bocca è ricco, ampio e cremoso, con aromi profondi che creano un mix di rotondo equilibrio tra sapori agrumati e l’incontenibile ampiezza della crema pasticcera, con il limone candito che mitiga e rilancia un’interminabile complessità organolettica attraversata da una fresca vena minerale, che rende il sorso dinamico. È prodotto in 2-3mila bottiglie, solo nelle migliori annate e il prezzo al pubblico è di 85 euro. 

L’Oscar del Vino nasce nel 1999 da un’idea del presidente della Fondazione Italiana Sommelier, Franco M. Ricci, con l’intento di sottolineare anche un aspetto più leggero nella degustazione, un po’ più lontana da rigidi schemi, un lato più mondano del vino, inserendolo in una competizione che ricalca i parametri dell’Oscar del cinema: trecento i partecipanti all’evento tenutosi all’Hotel Rome Cavalieri di Roma, che hanno degustato, sessione dopo sessione, i vini in nomination per il 2022 e poi votato in diretta i loro preferiti.

L’ambito riconoscimento Bibenda è il giusto premio al costante lavoro di una realtà, quella di Letrari, da sempre vocata all’eccellenza, capace anno dopo anno di proporre spumanti che rappresentano l’essenza del Trento Doc.

 

 

Anita Pezzotta

MEDAGLIE INTERNAZIONALI PER GLI SPUMANTI COL VETORAZ

Nei primi mesi del 2022 già ottimi risultati anche da concorsi enologici francesi e cinesi

 

 

L’impegno costante di Col Vetoraz e la coerenza dimostrata negli anni verso una filosofia di lavoro che mette al primo posto il forte legame identitario con la propria terra, il Valdobbiadene DOCG, si traduce in nuovi traguardi raggiunti in termini di riconoscimenti internazionali, già numerosi in questi primi mesi del 2022. In particolare interessanti quelli ottenuti a due competizioni in terra di Francia, uno dei nuovi mercati verso i quali l’azienda trevigiana sta iniziando ad affacciarsi, nonché in Cina. 

Il CONCOURS INTERNATIONAL DE LYON, competizione di grande prestigio che ogni anno seleziona i migliori prodotti mondiali tra vini, distillati, birra e food, assegna una Medaglia d’Oro al Valdobbiadene DOCG Cuvée 5 Extra Brut e una Medaglia d’Argento Valdobbiadene DOCG Brut.

La PARIS WINE CUP, mira a riconoscere e promuovere i vini creati con successo per identificarsi e rivolgersi a uno specifico bevitore. Ciascun prodotto viene giudicato secondo regole ferree per qualità, aspetto e rapporto qualità-prezzo. Il concorso ha assegnato una Medaglia d’Argento al Valdobbiadene DOCG Extra Brut Cuvée 5 e al Valdobbiadene DOCG Brut e una Medaglia di Bronzo rispettivamente al Valdobbiadene DOCG Extra Dry Cuvée 13, al Valdobbiadene DOCG Extra Dry e al Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG.

MUNDUS VINI assegna una Medaglia d’Argento al Valdobbiadene DOCG Brut.

Infine una Medaglia di Bronzo al Valdobbiadene DOCG Extra Dry Cuvée 13 arriva dal  WINE CHANNEL BEST ITALIAN WINE SELECTION, concorso che seleziona i migliori vini italiani per proporli al pubblico cinese.

Riuscire a interpretare il grado più elevato di eccellenza all’interno della denominazione Valdobbiadene DOCG, è una responsabilità che Col Vetoraz continua a sostenere con passione e convinzione, detenendo un primato distintivo nella denominazione per l’eccellente livello qualitativo dell’intera gamma di produzione.

 

 

Col Vetoraz Spumanti S.p.A.

Situata nel cuore della Docg Valdobbiadene, la cantina Col Vetoraz si trova a quasi 400 mt di altitudine, nel punto più alto dell’omonimo colle parte delle celebri colline del Cartizze. E’ proprio qui che la famiglia Miotto si è insediata nel 1838, sviluppando fin dall’inizio la coltivazione della vite. Nel 1993 Francesco Miotto, discendente di questa famiglia, assieme all’agronomo Paolo De Bortoli e all’enologo Loris Dall’Acqua hanno dato vita all’attuale Col Vetoraz, una piccola azienda vitivinicola che ha saputo innovarsi e crescere e raggiungere in poco più di 25 anni il vertice della produzione di Valdobbiadene Docg sia in termini quantitativi che qualitativi, con oltre 2.300.000 kg di uva Docg vinificata l’anno da cui viene selezionata la produzione di 1.250.000 di bottiglie. Grande rispetto per la tradizione, amore profondo per il territorio, estrema cura dei vigneti e una scrupolosa metodologia della filiera produttiva e della produzione delle grandi cuvée, hanno consentito negli anni di ottenere vini di eccellenza e risultati lusinghieri ai più prestigiosi concorsi enologici nazionali ed internazionali. 

 

 

Lorella Casagrande

XI EDIZIONE PREMIO GIULIO GAMBELLI

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