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Premi enologici

LUCA D’ATTOMA PREMIATO “ENOLOGO DELL’ANNO 2022” DA DOCTOR WINE

 

 

Per Doctor Wine Luca D’Attoma è l’enologo dell’anno 2022. Il prestigioso riconoscimento, attribuito all’enologo toscano artefice di vini molto apprezzati sia dal pubblico sia dalla critica, è stato assegnato durante la cerimonia che si è svolta oggi, sabato 2 ottobre a Milano presso l’Hotel Principe di Savoia. A consegnare il premio, Daniele Cernilli, il Doctor Wine ideatore della Guida essenziale dei vini d’Italia.

 

“Sono molto felice di questo riconoscimento – ha commentato Luca D’Attoma – che premia il mio lavoro ma anche la fiducia che le aziende di cui sono consulente hanno riposto in me. Perché lo spirito di collaborazione è il confronto sono essenziali per riuscire ad ottenere grandi risultati sia in vigna, sia in cantina”.

 

L’enologo Luca D’Attoma

Luca D’Attoma opera da trent’ anni come enologo consulente per importanti aziende vitivinicole italiane ed estere, per cui realizza vini molto apprezzati sia dal pubblico sia dalla critica. Nel 1999 ha fondato la Wine Evolution Consulting che fornisce consulenza tecnica e strategica alle aziende vitivinicole assistendole in tutte le fasi del processo produttivo, dall’impianto dei vigneti alla cantina. Pioniere della viticoltura biologica in Italia, è noto per essere anche uno dei massimi esperti di biodinamica, una passione che lo ha spinto, nel 2000, a fondare insieme ad Elena Celli, l’azienda Duemani di Riparbella, sulla Costa Toscana, apprezzata per i suoi vini puliti, originali, gustosi. www.lucadattoma.com

 

Delia Demma

UN PREMIO A MARIUCCIA BORIO PER I 50 ANNI IN VIGNA

 

L’IMPRENDITRICE VINICOLA ASTIGIANA (CASCINA CASTLÈT) L’HA RITIRATO AL GENUSS FILM FESTIVAL DI ZUG. UN’EDIZIONE SPECIALE DI LITINA BARBERA D’ASTI SUPERIORE CELEBRA LE 50 VENDEMMIE

 

Un premio speciale per i 50 anni di lavoro in vigna e cantina è stato consegnato a Mariuccia Borio, imprenditrice vinicola di Costigliole d’Asti, in Piemonte, dove guida la sua azienda Cascina Castlèt (31 ettari di vigneti). L’ha ritirato al Genuss Film Festival di Zug, affiancata dai suoi importatori svizzeri Casa del Vino. Nella motivazione si legge «per quello che nella vita ha fatto per il vino».

La sua storia di imprenditrice vitivinicola inizia nel 1970, quando alla morte del padre ha ereditato parte di Cascina Castlèt, circa 5 ettari, in totale erano 20 ettari che il nonno aveva diviso tra i 4 figli maschi. «Le donne erano escluse dall’eredità della terra – ricorda Mariuccia - la terra la portavano solo in dote. Per me, figlia unica, non c’era altra soluzione ma a questo non ho pensato sono partita senza pregiudizi».

Così a 23 anni, Mariuccia torna nel suo paese d’origine, dopo aver trascorso qualche anno in città, a Torino, al bancone della bottiglieria di famiglia: un’esperienza che l’ha aiutata a vedere oltre. «Sono tornata con una visione nuova della Barbera – spiega la produttrice vinicola – all’epoca era il vino che si vendeva sfuso e ho subito fatto una scelta importante: vendere vino solo in bottiglia scegliendo il packaging adatto. Ho impiantato nuovi vigneti e ho voluto in cantina le professionalità: enologo e agronomo». Da allora gli ettari sono cresciuti: oggi sono oltre trenta ettari di vigna sulle colline di Costigliole.

«Amo la mia terra, ce l’ho nel Dna – dice la vignaiola - Ho scommesso sulla terra e sui vitigni del luogo: Barbera, Moscato, Uvalino, Chardonnay e Cabernet, che fin dall’ottocento sono presenti nel nostro territorio».

LITINA BARBERA D’ASTI SUPERIORE 50 VENDEMMIE

Per celebrare le 50 vendemmie, Mariuccia ha scelto un vino del cuore: Litina Barbera d’Asti Superiore. Un’edizione speciale, la vendemmia 2017, con un’etichetta dedicata e 20 mila bottiglie, che raccontano bene il sogno realizzato. È la vigna che portò in dote zia Litina, proprio accanto a Cascina Castlèt. Una Barbera solida e concreta, come lei, a cui questo vino è dedicato.

«La Barbera è il vitigno che meglio esprime questo territorio ed è il primo vino che ho imbottigliato – ricorda Mariuccia Borio - La prima vinificazione l’abbiamo fatta nella cantina sotto casa, in piccole vasche di cemento. È normale che per me sia il vino del cuore». E aggiunge: «È l’unico mio vino che propone in etichetta le tre C, iniziali di Cascina Castlèt Costigliole. È il simbolo dell’innovazione nel rispetto delle tradizioni e della generosità delle nostre famiglie rurali, dell’amore per la coltura della terra».

Litina matura in botti di rovere per otto mesi, e poi riposa in bottiglia per oltre un anno: è un vino da bere dopo un buon invecchiamento. 

 

Fiammetta Mussio

 

PRESENTATI A NATURNO I VINCITORI DELLA 15° EDIZIONE DEL CONCORSO NAZIONALE DEL RIESLING, LA REGINA DELLE UVE BIANCHE

 

Dal 17 ottobre al 22 novembre 2020, si sono svolte a Naturno (Alto Adige) le Giornate del Riesling i cui risultati ufficiali sono stati resi noti il 14 luglio 2021, giornata dedicata alla premiazione del miglior Riesling 2019.

Quella che è andata in scena è la sedicesima edizione di un evento interamente dedicato alla “regina delle uve bianche”, il Riesling, vitigno tra i più prestigiosi al mondo, capace di esprimere al meglio il carattere dei “terroir” in cui cresce, senza mai tradire la sua forte personalità.

La giuria del quindicesimo concorso nazionale era composta da 22 membri, di cui 8 enologi rinomati (3 locali e 5 extra-provinciali) 3 sommelier professionisti, 10 esperti/vignaioli e 1 giornalista del settore. I vini partecipanti sono stati 64, 31 dei quali provenienti dall’Alto Adige mentre gli altri 30 da diverse province italiane, partendo da Trento per arrivare fino a Chieti.

La classifica finale, che è stata presentata ieri 14 luglio, vede salire sul gradino più alto del podio il Riesling DOC Alto Adige Valle Isarco di Weingut Strasserhof, al secondo posto il Lun 1840 Riesling DOC Alto Adige della cantina Girlan e con la medaglia di bronzo il Langhe DOC Riesling di Massolino.

 

Questi i premiati:

1. Weingut Strasserhof – Riesling DOC Alto Adige Valle Isarco

2. Kellerei Girlan – H. Lun 1840 Riesling DOC Alto Adige

3. Massolino – Langhe DOC Riesling

3. Kuenhof – Kaiton Riesling DOC Alto Adige Valle Isarc

5. Elena Walch – Riesling Vigna Castel Ringberg DOC Alto Adige

6. Kellerei Nals Magreid – Pitzon Riesling DOC Alto Adige

6. Weingut Unterortl – Castel Juval Riesling DOC Val Venosta Alto Adige

6. Eisacktaler Kellerei – Aristos Riesling DOC Alto Adige Valle Isarco

9. Az. Agr. Concarena – Videt IGT Valcamonica Bianco

10. Fondazione Edmund Mach – Monastero Riesling Trentino DOC

11. Landesweingut Laimburg – Riesling DOC Alto Adige

12. Soc. Agr. Jermann – Afix IGT Venezia Giulia

 

La scelta di celebrare questo evento a Naturno risiede nel fatto che la Val Venosta è uno dei territori dell’Alto Adige più vocati per la coltivazione di questa varietà, area in cui sono presenti condizioni pedoclimatiche perfette per produrre Riesling di altissima qualità.

 

Elena Gottardo

DECANTER WORLD WINE AWARDS: 97/100 E MEDAGLIA DI PLATINO PER IL CAMBRUGIANO 2017 DI BELISARIO

 

IL VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA È L’UNICO VINO MARCHIGIANO AD OTTENERE IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO

 

Medaglia di platino e un punteggio di 97/100. È il risultato ottenuto dal “Cambrugiano” Verdicchio di Matelica Riserva 2017 di Cantine Belisario ai Decanter World Wine Awards (Dwwa), il più prestigioso concorso enologico internazionale che, per l’edizione record 2021, ha visto 170 esperti (tra cui 44 Masters of Wine e 11 Master Sommelier) impegnati nella degustazione di oltre 18mila campioni provenienti da 56 Paesi in tutto il mondo. Unica griffe made in Marche tra le 36 etichette platino italiane, il Verdicchio ambasciatore della cantina sociale matelicese si è distinto per gli “aromi floreali e di pesca bianca incorniciati da sentori di timo e rosmarino con accenni di pepe bianco; grande vivacità e freschezza al palato regalano un finale speziato”.

“Il Cambrugiano è stato il pioniere del Verdicchio nella tipologia Riserva, una scommessa e un salto di qualità che oggi rappresenta l’eccellenza vitivinicola marchigiana nel mondo – ha commentato Antonio Centocanti, presidente di Cantine Belisario -. E non è un caso che questo riconoscimento arrivi in occasione del 50° anniversario della nostra attività, a dimostrazione dell’attenzione e della cura che ha caratterizzato il nostro lavoro in questi decenni”.

Nata nel 1971 come cantina sociale, Cantine Belisario è oggi un’azienda agricola cooperativa di 300 ettari vitati ed è il più grande produttore di Verdicchio di Matelica delle Marche. Il Cambrugiano è il vino simbolo dell’azienda, prodotto dal 1988 con sole uve Verdicchio vinificate secondo il metodo della criomacerazione. Segue un processo di maturazione in acciaio e in parte in barili di legno di rovere tostato per almeno un anno per poi affinarsi altri 12 mesi in bottiglia. 

Per l’edizione 2021 i Decanter World Wine Awards hanno premiato complessivamente 50 Best in Show, 179 medaglie di platino, 635 d’oro, 5.607 d’argento e 8. 332 di bronzo. Per quanto riguarda la compagine italiana, sono 7 le cantine che si sono distinte come Best in show, seguite da 36 etichette di platino, 146 d'oro, 1.320 d'argento e 1.887 di bronzo.

 

 

Marina Catenacci

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