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Politiche agricole
VINO. PAC POST 2020, UNIONE ITALIANA VINI: RAFFORZARE IL SETTORE
PAC 2021-27: si prospetta riduzione budget Ocm
Ernesto Abbona (Presidente UIV): “l’OCM va difesa e rafforzata. Urge Piano Strategico Nazionale”
“Unione Italiana Vini è convinta che la riforma della PAC e dell’OCM vino rappresentino un'opportunità per migliorare, modernizzare e facilitare l'attuazione dei programmi nazionali di sostegno e rafforzare l’orientamento al mercato del settore. È impellente, inoltre, per l’Italia trovare una visione unitaria per adottare un Piano Strategico Nazionale, fondamentale per assumere una prospettiva di lungo periodo sulla promozione dei prodotti italiani all’estero. In questo senso sarà determinante il contributo del Ministero per le Politiche agricole e auspico che il futuro ministro italiano possa avere un ruolo attivo nel negoziato e in generale all’interno dell’Unione Europea”.
Con queste parole Ernesto Abbona, presidente Unione Italiana Vini, commenta la proposta diffusa oggi dalla Commissione Europea relativa alla prossima Politica Agricola Comune, per il periodo 2021-2027, esprimendo alcune considerazioni sull’impatto della riforma per il settore del vino italiano.
“Nella proposta della Commissione– continua Ernesto Abbona – apprezziamo il mantenimento dei Piani Nazionali di Sostegno e la misura promozione verso i mercati extra Ue, che mantengono la specificità finanziaria per il vino, come avevamo richiesto. Le misure dovranno essere finanziate da un budget ambizioso, in grado di far fronte alle future sfide del settore vitivinicolo, in primis internazionalizzazione e sostenibilità. In tal senso, un PNS decurtato del 5%, senza contare gli effetti dell’inflazione, potrebbe penalizzare gli investimenti. Apprezziamo qualche primo segnale di flessibilità in materia di autorizzazioni per i nuovi impianti viticoli, ma tuttavia non è sufficiente perché l’attuale sistema non consente la crescita delle dimensioni delle aziende italiane e non risponde alle esigenze di questo settore, il cui vigneto è tendenzialmente in declino.
Come Unione Italiana Vini, chiediamo al governo di pensare ad un Piano Strategico e di lavorare per non perdere il potenziale viticolo italiano. Sarebbe in questo senso utile pensare di creare una riserva nazionale per recuperare 20.000 ettari di diritti di reimpianto, che altrimenti andrebbero persi. Un’altra questione che ci preoccupa è quella che riguarda la mancanza di una ‘regia unica’ a livello europeo e, nel nostro Paese, il rischio di frammentare la Pac a livello regionale vanificandone lo scopo. A questo proposito – conclude Ernesto Abbona – vogliamo richiamare l’attenzione del futuro governo, chiedendogli di farsi promotore di una visione unica che ci metta al riparo dai pericoli di una regionalizzazione”.
“Il comparto italiano del vino – aggiunge Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini –ha sempre utilizzato al meglio i fondi europei ricevuti fino ad ora, che pesano per una percentuale irrisoria sul bilancio complessivo della UE, investendoli per dare competitività ad un settore di punta dell’agricoltura comunitaria. Ricordo che con la nuova PAC si scrivono anche le regole del funzionamento del nostro settore. Sarà quindi essenziale analizzare con estrema attenzione le proposte della DG Agri, la quale potrà essere migliorata dal Parlamento Europeo, mirando a un rafforzamento del vino nel mercato unico UE e assicurando una leale concorrenza tra gli operatori”.
Nel prossimo numero del 4 giugno 2018 de ‘Il Corriere Vinicolo” saranno proposti ulteriori approfondimenti sulla posizione di Unione Italiana Vini in materia di Pac e sugli scenari della nuova Ocm.
Federico Fusca
NUOVA PAC
Pragmatica proposta della Commissione Europea sul sistema delle Dop ed Igp. Strategico il ruolo di Aicig
AICIG ha partecipato a Bruxelles al primo incontro di OriGIn EU, la rete europea delle associazioni nazionali dei prodotti Dop Igp. La riunione è avvenuta in occasione della presentazione da parte della Commissione Europea delle proposte legislativa che riguarderà Dop ed Igp nei settori dei prodotti agroalimentari e del vino.
Tali proposte fanno parte del dibattito riguardante il futuro della Politica Agricola Comune (PAC).
“Siamo lieti di constatare questi passi in avanti per dare maggiore solidità del sistema delle Dop ed Igp, ha dichiarato il Segretario Generale di AICIG, Leo Bertozzi. Avevamo espresso la necessità di semplificare le procedure per la modifica dei disciplinari, in modo da rispondere alle realtà di mercato e di rafforzare il sistema di tutela legale dei prodotti di qualità certificata. Elementi quali la tutela dei prodotti in transito nello spazio UE sonno fondamentali per dare garanzia al consumatore sulla loro vera origine, così come lo sono quelli per i prodotti venduti online verso i quali, peraltro l’Italia ha fatto da battistrada attraverso gli accordi stabiliti dall’Istituo controllo qualità e repressione frodi (ICQRF) del Mipaaf con le maggiori piattaforme di e-commerce.
Essenziale, continua Leo Bertozzi, assicurare la protezione delle denominazioni Dop ed Igp nei domini Internet di secondo livello e rinforzare le regole internazionali per contrastare l’uso dei nomi tutelati. Diventa poi quantomai importante seguire con attenzione ed in modo pragmatico la materia dei negoziati sugli accordi commerciali della UE con i Paesi terzi".
OriGIn EU svolgerà questo compito con determinazione per portare a livello delle Istituzioni europee le comuni istanze degli organismi di tutela e di gestione Dop ed Igp dei paesi membri. AICIG, quale membro fondatore di OriGInEU, si impegna a coordinare i Consorzi di tutela e ad individuare con le altre Associazioni delle Indicazioni Geografiche, le istanze da presentare alle autorità nazionali per consolidare ed affermare sempre più il nostro patrimonio produttivo con un così grande valore economico e culturale, che assicura la sostenibilità ai territori ed alle comunità che contraddistinguono il nostro Paese.
Marzia Morganti cell. 3356130800