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Mercato del Vino

VINO (OSS. UIV-ISMEA-VINITALY): EXPORT VINO 2022, RECORD IN VALORE +9,8% (7,9 MLD DI EURO), VOLUMI PIATTI -0,6%

 MERCATO HA RETTO AGLI AUMENTI, MA RALLENTA A FINE ANNO. DINAMICA DIFFICILE NEL 2023

  • Usa (+10%) in testa nei valori, su anche Germania (+5%) e Uk (+10%). Exploit Francia (+25%)
  • Volumi giù per i top 3 mercati (-4%)
  • Surplus costi fa impennare prezzo medio (+11%) ma erode egualmente margini imprese
  • Rallenta la crescita: nell’ultimo trimestre +4,8% valore e -3,2% volume
  • Ancora bene gli spumanti (+6% volume), rossi fermi entry level in sofferenza. Bene quelli premium

 

L’Italia del vino sfiora il traguardo degli 8 miliardi di euro chiudendo l’export 2022 con un nuovo record commerciale:7,9 miliardi di euro di euro (+9,8%) a fronte di volumi piatti (22 milioni di ettolitri, -0,6%). Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv, Ismea e Vinitaly, che ha elaborato i dati rilasciati oggi da Istat sui 12 mesi dello scorso anno, il mercato ha retto anche alle inevitabili quanto parziali variazioni dei listini, ma l’escalation dei costi di produzione ha abbondantemente eroso i margini della filiera in particolare per i prodotti entry-level e popular (fino a 6 euro al litro). Il risultato finale, vista anche la congiuntura, è senz’altro positivo per uno dei settori del made in Italy più virtuosi nella bilancia commerciale, che chiude in attivo di oltre 7,3 miliardi di euro. Rimane, rileva l’Osservatorio, la consapevolezza che il record commerciale sia senz’altro determinato da un doping dei prezzi, tanto necessario al fine di limitare l’erosione dei margini causata dal surplus dei costi, quanto pericoloso sul fronte dei consumi previsti per il 2023. Ultimo trimestre in forte rallentamento, con chiusura nei valori a +5% contro +19% di marzo, +11% di giugno e +12% di settembre, mentre i volumi si mantengono in scia negativa (a -3% medio da giugno, con il solo primo trimestre positivo). Tra i competitor, la Francia si conferma leader mondiale con 12,3 miliardi di euro (+11% valore e -5% volume) mentre l’Italia mantiene la posizione di primo fornitore a livello quantitativo e secondo in valore davanti alla Spagna (2,98 miliardi di euro, che chiude a +3,5% nei valori e -9% nei volumi).

 

 

MERCATI

Incrementano a valore tutti i principali mercati della domanda, a partire dagli Stati Uniti (+10%) che si confermano primo mercato export italiano con una quota di mercato del 23%. Seguono, tra i top buyer, la Germania (15% lo share), che sale del 5% a 1,2 miliardi di euro; poi Regno Unito (+10%), Canada (+11%), Svizzera (+3%) e una Francia in forte progressione (+25%). Diverso il quadro dei volumi, in calo o stazionari in tutte le principali destinazioni (Usa a -6%, Germania a -2%, Uk a -4%) a eccezione di quella transalpina (+16%, dovuto alla poderosa crescita del Prosecco, +20%). Ancora in caduta la domanda cinese, che chiude i conti a -28% sul fronte dei vini in bottiglia.

 

 

TIPOLOGIE

Tra le tipologie – rileva l’Osservatorio targato Unione italiana vini, Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare e di Vinitaly – continua il forte traino degli spumanti che volano a +19% in valore (Prosecco a +22%) e confermano la positività sui volumi (+6%, di cui +6% Prosecco e +9% Asti Spumante), mentre faticano i vini fermi imbottigliati (-3% volume), con i rossi in sofferenza che chiudono a -4% volume e +4% valore, contro il +12% dei bianchi. In particolare, sui rossi, risultano in contrazione i volumi nelle fasce di posizionamento più basse (sotto i 3 euro), mentre tengono molto bene e anzi risultano in buona crescita i vini premium, in particolare piemontesi (+9%), veneti (+4%) e toscani (+6%). I frizzanti cedono il 7% in volume ma guadagnano il 6% a valore.

 

 

REGIONI

Per quanto riguarda la classifica regionale, con oltre 2,8 miliardi di euro di fatturato all’estero e una performance nei dodici mesi superiore alla media italiana (+13,4%) il Veneto rafforza la sua leadership sulle esportazioni tricolore, guadagnando una quota pari al 36% sul totale nazionale. Si confermano anche il secondo e terzo posto del podio, con il Piemonte in crescita rallentata (+4,6%, a 1,28 miliardi di euro) e tallonato dalla Toscana, che chiude in linea con i risultati nazionali (+10,4%, 1,25 miliardi di euro). A seguire le 3 regioni, responsabili complessivamente del 68,2% dell’export enologico made in Italy, il Trentino Alto-Adige (-1,1% il risultato tra gennaio e dicembre 2022) e l’Emilia-Romagna (+8,9%). Sul fronte delle performance nelle principali regioni enologiche, spiccano le accelerazioni di Friuli-Venezia Giulia (+39,7%), Marche (+25,9%) e Sicilia (+21%).

 

 

Marta De Carli (393.4554270 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

OSS. UIV-VINITALY: 2022 IN FLESSIONE PER I VINI TRICOLORI IN GDO DI USA, GERMANIA E UK (-9%)

 

FRESCOBALDI (UIV): RITORNO A NORMALITÀ PRE-COVID, RISTORAZIONE PERMETTENDO

 

DANESE (VERONAFIERE): A VINITALY +40% DI TOP BUYER, PROSEGUE ROAD SHOW GLOBALE

 

Bilancio 2022 negativo per il vino italiano nel circuito retail e Grande distribuzione di Usa, UK e Germania, che da soli valgono circa il 50% delle esportazioni italiane. Nei tre top buyer, secondo i dati elaborati dall’Osservatorio del Vino UIV-Vinitaly su base Nielsen-IQ, lo scorso anno sono stati venduti 4,9 milioni di ettolitri di vino, equivalenti a un calo del 9% rispetto al 2021, per valori in riduzione del 5%, a 4,7 miliardi di euro. Rispetto alle vendite del 2021, manca all’appello l’equivalente di 63 milioni di bottiglie e un controvalore di 253 milioni di euro. Fra i tre mercati, le performance generali peggiori si registrano in UK (-11% volume e -8% valore), mentre gli Usa smorzano a -2% l’erosione in valore (2,1 miliardi di euro), limitando il minus a volume a -5%. La Germania al -7% valoriale affianca una perdita del 10% volume (1,7 milioni di ettolitri). 

Il bicchiere è però mezzo pieno, rileva l’Osservatorio, se si considera che alla dinamica discendente sul canale della grande distribuzione corrisponde la riapertura del fuori casa, con un mercato della ristorazione dato in crescita consistente. In sintesi, un ritorno alle normalità del pre-Covid, crisi economica permettendo. In tutti e tre i mercati, per diverse denominazioni si riscontra infatti un ritorno più o meno soft ai livelli del 2019, con il Prosecco che gioca una partita a parte, con incrementi in doppia cifra sul periodo.

 

Per il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi: “Queste contrazioni ci riportano ai numeri pre-Covid del comparto retail; in un certo senso stiamo tornando a una condizione di normalità, a patto che la domanda del “fuori casa” (ristoranti e locali) regga di fronte a una congiuntura difficile. Ciò che non è normale è invece il surplus di costi - a partire da energia e materie prime secche - che il settore sta scontando e che pesa ancora di più in un contesto di riduzione della domanda in un canale importante come quello della grande distribuzione. Quest’anno sarà fondamentale riuscire a non deprimere l’offerta sul fronte del valore e, oltre a presidiare i mercati di sbocco, aprire alle piazze emergenti contando sull’appoggio delle istituzioni”. 

Per l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese: “Siamo convinti, ancor più in questo particolare momento storico, che il settore non possa permettersi di allentare la presa sui suoi principali mercati di sbocco. Per questo da 20 giorni siamo impegnati con Vinitaly in un Road Show di promozione del vino italiano e di selezione dei migliori buyer da invitare a Verona; una campagna senza precedenti in 9 Paesi di 3 Continenti che prevede un’ampia presenza sulle tre piazze principali ma anche sui target emergenti. L’azione riflette un potenziamento del 30-40% degli investimenti sull’estero che, grazie anche al supporto di Ice-Agenzia, garantirà per il prossimo Vinitaly una crescita dei top Buyer nell’ordine del 40%, per arrivare al raddoppio nel 2024”. Dopo le recenti tappe statunitensi (Princeton, New York, Chicago), oggi Vinitaly sarà a Monaco, domani a Bruxelles e poi Zurigo e in contemporanea a Londra e Cardiff, l’8 e il 9 febbraio, per chiudere il road show in Giappone (21 febbraio) e Corea del Sud (23). 

Nell’ultimo anno, forti erosioni dei volumi venduti negli Usa per Chianti (-9%), Lambrusco (-13%), Montepulciano d’Abruzzo (-12%), e Rossi piemontesi (escluso Barolo, -10%), mentre prosegue in scia positiva la corsa del Prosecco, a +4% (+41% sul 2019) e sul versante Rossi cresce del 5% il Brunello di Montalcino. In Germania, situazione complicata per il Primitivo (-8%) e contrazioni volumiche in doppia cifra per Pinot Grigio e Nero d’Avola, oltre a Lambrusco e Prosecco (-14,5%) anche nella sua versione frizzante (-26%). Prosecco giù anche nella storica piazza britannica (-15%), assieme a gran parte dei vini fermi (-10%), con l’eccezione dei Rosati, che aumentano le vendite del 40%.

 

 

LITRI (mln)

Spumanti

22’ vs ‘21

Vini fermi

22’ vs ‘21

Totale litri (mln)

22’ vs ‘21

 

2021

2022

Var. %

2021

2022

Var. %

2021

2022

Var. %

Usa

49,1

48,8

-1%

106,5

98,5

-7%

155,6

147,3

-5%

UK

83,6

73,0

-13%

109,6

99,0

-10%

193,1

172,0

-11%

Germania

14,4

12,3

-15%

169,2

153,5

-9%

183,5

165,8

-10%

Totale

147,0

134,1

-9%

385,3

351,0

-9%

532,3

485,1

-9%

Elaborazioni Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Nielsen –Vendite Gdo e retail ‘22 vs ‘21

 

 

Servizio Stampa Veronafiere Tel.: + 39.045.829.83.50 - 82.42 - 82.10 - 82.23 |

 

Marta De Carli (393.4554270 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

SIMPLY ITALIAN GREAT WINES AMERICAS TOUR 2023

 

 

Miami, 6 Febbraio 2023 - Dallas, 8 Febbraio 2023

 

Simply Italian Great Wines Americas Tour inaugura il 2023 con due tappe negli States, a Miami e Dallas, rispettivamente il 6 e l’8 febbraio.

 L’evento è ideato da IEM – International Exhibition Management – che prosegue la sua missione di promuovere l’enologia italiana nel mondo con la sua grande ricchezza e diversità - con il supporto chiave della sua filiale americana I.E.E.M. - International Event and Exhibition Management. Il format dell’evento, con workshop commerciali, B2B, degustazioni e seminari guidati, offre alle aziende protagoniste la concreta opportunità di farsi conoscere incontrando direttamente il trade locale.

Due le importanti location che ospiteranno la manifestazione: Ampersand Studios, nel cuore di Miami e Eataly Dallas, punto di riferimento per l’enogastronomia italiana all’estero.

Per consolidare la presenza italiana sui mercati esteri e per promuovere al meglio il Made in Italy, la tappa di Dallas gode del supporto del Ministero Degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE-Agenzia.

 

“Il tour Simply Italian Great Wines riparte come sempre dagli USA, a testimonianza di quanto sia importante questo mercato per le nostre aziende. Come nel 2022, il tour si svolgerà in Florida e nel Texas, due stati particolarmente ricettivi alle novità in arrivo, nei quali stiamo registrando un crescente interesse verso il vino italiano. Il supporto fornito da Ministero Degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE-Agenzia ci permette di svolgere un’azione sempre più capillare verso gli operatori che intervengono”, afferma Marina Nedic, Managing Director di IEM e IEEM USA.

Secondo Antonino Laspina, Direttore Esecutivo dell’Italian Trade Agency per tutti gli USA “La costante e sistematica azione di promozione del vino italiano e' premiata dal mercato statunitense: la crescita dell'export di vino dall'Italia verso gli Usa si conferma anche nel 2022, con valori record che continuano, in particolare, ad affermare la leadership assoluta italiana per i vini rossi e bianchi. Durante gli eventi di comunicazione, promozione e formazione come le masterclass e le degustazioni previste a Miami e a Dallas, abbiamo conferma dell'interesse e dell'attenzione dei professionisti americani al vino italiano ed in particolare di nuovi professionals e nuovi consumatori in quelle aree e territori che le dinamiche economiche degli Usa stanno evidenziando come le piu' promettenti. Nell'ultimo anno, l'ICE ha realizzato piu' di 30 azioni focalizzate su education e tasting che riteniamo fondamentali per consolidare e incrementare questi importanti risultati di crescita che riservano all'Italia una quota di mercato del vino negli USA pari al 32%".

 

Perché esportare in Usa

L’Italia ha chiuso il 2022 con un nuovo record dell’export, pari a 8 miliardi di euro, con una crescita del 16,2% solo negli Stati Uniti rispetto al 2021.

Il risvolto positivo del dollaro forte è una leva importante per sostenere le importazioni sul mercato USA, che nei primi sei mesi del 2022 hanno raggiunto i 3,5 miliardi di dollari di vino - il 7,1% in più rispetto al primo semestre del 2021. La fetta più grande della spesa è destinata ai vini fermi imbottigliati per 2,38 miliardi di dollari (+5,1%), a seguire gli sparkling per 882 milioni (+15,7%) e in ultimi vini sfusi per 218,8 milioni (+0,7%).

L’inflazione condiziona solo leggermente i consumi di alcolici negli USA. I vini nei prezzi standard continuano a crescere anche durante le fasi recessive – c’è più variabilità nel segmento premium che in media tende a rimanere su crescita a volume più lento seppur positivo.  Analizzando il valore dell’export generale di vino italiano, è evidente un dato straordinario: il secondo trimestre chiude a 2,1 miliardi di euro. È la prima volta che il secondo trimestre registra valori maggiori rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente. Nel 2021 si era chiuso con 1,9 miliardi, invece nel 2020 e 2019 a 1,8 miliardi.

La Florida è uno degli stati più importanti per il consumo di vino soprattutto per la sua dimensione demografica che la colloca in seconda posizione per consumi totali. L’area metropolitana di Miami, con i suoi 6 milioni di persone, è una città poliedrica e vivace, meta turistica molto gettonata e crocevia culturale e geografico tra Sud e Nord America. Nei tanti wine e liquor store, le etichette italiane sono molto ricercate e apprezzate, soprattutto quelle dei vini fermi e delle bollicine. Alla ristorazione e alla gastronomia spetta il primato delle vendite e consumo di vino.

Il Texas è un mercato importante e consolidato, ai primi posti tra gli stati americani per consumo di vino, oltre ad essere uno di quelli a più alto reddito; infatti, ha il più elevato numero di famiglie con un reddito disponibile annuo superiore a 100.000 dollari.

 

Il programma:

Il programma 2023 vedrà la partecipazione del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, il Consorzio per la tutela dell’Asti DOCG e il Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie, oltre a numerose aziende vinicole dello Stivale.

Il Tour si apre lunedì 6 Febbraio a Miami, presso gli Ampersand Studios, con una successione di quattro masterclass volte ad illustrare la ricchezza e la bellezza vitivinicola del Bel Paese ai più importanti professionisti del trade americano (stampa, importatori, distributori, opinion leader e opinion maker). Ad aprire la giornata il Consorzio per la Tutela dell’Asti DOCG con la Masterclass “Bevi Asti Vibe condotta da Lyn Farmer. A seguire Ca’ del Bosco & Masi: Terrior and technique, two iconic wineries that showcase the best from both condotta da Vittorio Marzotto & Jacob Gragg, Pecorino: the white wine of the future del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo condotta da Charlie Arturaola, e

 

Pinot Grigio delle Venezie DOC: the Seal of Wonderful Experiences del Consorzio Tutela Vini DOC

delle Venezie, condotta da Charlie Arturaola. Dalle 14 il walk around tasting al quale parteciperanno più di 30 aziende italiane. Per arricchire l’esperienza enogastronomica italiana verranno servite alcune delicacies, in accompagnamento alle prestigiose etichette, fornite da due ristoranti molto rinomati della zona: Borti Pasta Bar e Paolo Fontanot Bakery & Cafe.

 

Mercoledì 8 Febbraio, Simply Italian si sposta a Dallas, nelle bellissime sale di Eataly. 3 le masterclass: “Bevi Asti Vibe” a cura del Consorzio per la Tutela dell’Asti DOCG, Pinot Grigio delle Venezie DOC: the Seal of Wonderful Experiences a cura del Consorzio Tutela Vini DOC delle         Venezie e “Montepulciano d’Abruzzo, a great Italian red wine” a cura del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, presentate dall’esperto Jeremy Parzen. Alle 14 prenderà il via il walk around tasting al quale parteciperanno più di 30 aziende.

 

I protagonisti:

Agriment – Piedmont www.agrimentitalia.it

·        Filodivino –  Marches  www.filodivino.it

·       Menicucci –  Abruzzo www.menicuccivini.it

·        Villa Elena – Veneto www.villaelenawines.com

Al.Si Marcheswww.alsisrl.com

·       Biagi Abruzzo www.vinibiagi.com

·       Briziarelli Umbria www.cantinebriziarelli.it

·       Cà di Frara – Lombardy  www.cadifrara.com

·       Petrosino Sicilia www.cantinepetrosino.it

·       Tenuta secolo IX Abruzzo www.tenutasecoloix.it

·       Tenuta Piano di Rustano – Marches www.pianodirustano.it

 

Boccadigabbia – Marches - www.boccadigabbia.com

Ca’ del Bosco Lombardy - www.cadelbosco.com

Cantina del CastelloVenetowww.cantinacastello.it

 

Cantine Bertoldi – Veneto - www.cantinebertoldi.it

Casale Vallechiesa – Lazio - www.casalevallechiesa.it

Chiorri Umbria - www.chiorri.it

Giannitessari –  Veneto - www.giannitessari.wine.it

San PatrignanoEmilia Romagna - www.sanpatrignano.org

MasiVeneto - www.masi.it

Ricci CurbastroLombardy - www.riccicurbastro.it

Rontana – Emilia Romagna - www.rontana.it

Consorzio Tutela Vini DOC delle Veneziewww.dellevenezie.it

·       Kris – www.kriswine.com

·       Anna Spinato - www.spinato.it

·       Vitevis - www.vitevis.com

·       Montelvini - www.montelvini.it

·       MGM - www.mondodelvino.com

·       Borga - www.cantineborga.it

·       Beato Bartolomeo Breganze – www.cantinabreganze.it

·        IWG – www.iwgsrl.com

 

Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – Abruzzo - www.vinidabruzzo.it

·       Mazzarosa – www.mazzarosa.com

·       Pasetti - www.pasettivini.it

·       Vigna Madre - www.vignamadre.it

·       Agriverde - www.cantineagriverde.com

·       Ettore Galasso - www.ettoregalasso.it

·       Codice Vino - www.codicevino.com

·       Cantina Colonnella - www.cantinacolonnella.it

·        Rapino – www.cantinarapino.it

·        N.A.E. – www.cantinanae.it

 

Consorzio Asti D.O.C.G. Piedmont - www.astidocg.it

·       Arione – www.arione.it

·       Bera – www.bera.it

·       Bussi Piero – www.bussipierovini.it

·        Cascina Castlet – www.cascinacastlet.com

·        Cascina Cerutti www.cascinacerutti.it

·       Caudrina – www.caudrina.it

·        Cusmano – www.cusmano.it

·        Gancia – www.gancia.it

·       La Torre – www.cantinalatorre.com

·       Malgrà – www.malgra.it

·       Marenco – www.marencovini.com

·       Matteo Soria – www.matteosoria.it

·       Pianbello – www.pianbello.com

·       Teresa Soria – www.teresasoria.com

·       Terrabianca – www.aziendagricolaterrabianca.it

 

Mediterraneo TradeFlorida - www.mediterraneotrade.com

Tuscany Wine ImportFlorida - www.tuscanyw inesimport.com

 

Per ulteriori informazioni

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - +39 045 8303264 - www.simplyitaliangreatwines.com

SPUMANTI LOW COST UNICA CATEGORIA IN CRESCITA IN GDO NEL 2022

  

CAMBIANO I CONSUMI NELLE CASE DEGLI ITALIANI: IN 3 ANNI BOLLICINE A +17%, ROSSI FERMI A-11%

 

Si chiude un anno di riposizionamento per le vendite dei vini in grande distribuzione (e retail) in Italia. Nel 2022, l’unica voce chiaramente positiva – rileva l’Osservatorio Uiv-Ismea su base Osservatorio Ismea-Nielsen IQ – è relativa alla categoria “Altri spumanti Charmat” (diversi dal Prosecco), che ha archiviato il 2022 con una crescita tendenziale in volume del 13% (+22% nei discount), a fronte di un calo generale degli acquisti allo scaffale che supera il 6% con perdite sopra la media per la tipologia dei vini fermi (-7%) e in particolare per le Doc rosse che scendono in doppia cifra (-11%). L’exploit degli spumanti low cost – il cui prezzo medio a 4,4 euro/litro registra un aumento molto più contenuto dei listini rispetto ai competitor – è lo specchio del limitato potere di acquisto degli italiani nell’ultimo anno (i più costosi spumanti a Metodo classico chiudono – dopo un 2021 da incorniciare – a -9%, gli Champagne a -25%, anche per effetto delle limitate disponibilità) ma allo stesso tempo evidenzia tutta l’ormai irrinunciabile centralità raggiunta dalle bollicine anche tra le mura domestiche. Il saldo 2022 delle vendite in grande distribuzione chiude in passivo anche sul fronte dei valori (-2%, a 2,94 miliardi di euro).

 

Focus 2022 vs 2019

Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini e Ismea, dal 2019 al 2022 le bollicine hanno registrato un incremento nei volumi commercializzati in gdo del 17%, con crescite ancora più nette per il Prosecco (+31%) e per gli “Altri spumanti Charmat”, che chiudono il triennio a +32% (34 milioni di bottiglie nel 2022). Per il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti: “Il divario tra le performance degli spumanti e il resto del mercato è sempre più evidente e l’effetto non è stato affatto neutro. A pagare le spese di un carrello che vede gli spumanti protagonisti dei consumi quotidiani, è probabilmente il vino fermo (-8%) e in particolare i rossi, che nel periodo considerato scontano una contrazione dell’11%”.

Per il responsabile Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di Ismea, Fabio Del Bravo: “Quello che osserviamo dall’immediato pre-Covid a oggi è un cambiamento con pochi precedenti delle abitudini al consumo degli italiani, che considerano ormai gli spumanti un vino a tutto pasto, svincolato da ricorrenze e festività e a cui non si è disposti a rinunciare neanche di fronte all’erosione del potere d’acquisto”.  

 

Le Do

Se ovviamente il saldo dell’ultimo anno delle principali denominazioni e indicazioni geografiche segue l’andamento generale negativo, uno sguardo in prospettiva di medio termine aiuta a inquadrare meglio quali sono i vini che strutturalmente hanno imboccato una fase involutiva e quali invece stanno ripiegando sui valori pre-Covid dopo la fiammata 2020/21. Fra i primi, vanno annoverati alcuni rossi Igt sia che provengano da vitigni autoctoni che da vitigni internazionali. Tra le Dop le battute d’arresto sono numerose e spaziano dal Piemonte alla Sicilia. Quelli in fase di rientro verso la “normalità” sono invece Montepulciano d’Abruzzo, Chianti, Salento (quindi Negroamaro), Lambrusco Emilia e Rubicone Trebbiano. Poi ci sono anche quelli (pochi a dir la verità fra i big seller) in fase positiva, nonostante volumi negativi nell’ultimo anno: Sangiovese Rubicone, Vermentino di Sardegna, Verdicchio, Castelli Romani, Valpolicella.

 

E-commerce

Il saldo negativo in volume più pesante (2022 vs 2021) lo si ritrova nell’e-commerce, con -15% cumulato tra vini e spumanti e picchi maggiori per le tipologie più pregiate, come per esempio gli spumanti metodo classico (-21%). Il canale, al contrario del retail fisico, ha sperimentato diffusi segni negativi sui prezzi, con listini in media a -10%. Dopo aver sperimentato un vero e proprio boom delle vendite nel 2020 (da 2,6 a 8 milioni di litri) e un ulteriore incremento nel 2021 (9 milioni), il segmento pare destinato ad assestarsi sui livelli dell’anno pandemico, e quindi aver interrotto la crescita.

 

Elaborazioni Osservatorio Uiv-Ismea su base Osservatorio Ismea-Nielsen IQ – vendite Gdo e retail

  

  

Elaborazioni Osservatorio Uiv-Ismea su base Osservatorio Ismea-Nielsen IQ – vendite Gdo e retail

 

 

Marta De Carli

VINO (OSS. UIV-ISMEA): SPUMANTI ITALIANI A QUOTA 1 MILIARDO DI BOTTIGLIE NEL 2022

 

 

INFLAZIONE LIMITA I CONSUMI, MA È ANCORA RECORD DI BOLLICINE PER LE FESTE: 341 MLN BOTTIGLIE MADE IN ITALY NEL MONDO (+6%), 95 MLN SOLO IN ITALIA (+1%)

 

Saranno ancora festività da record per le bollicine italiane. Nonostante l’inflazione e la preoccupante situazione geopolitica, gli spumanti tricolore si apprestano a tornare protagonisti delle tavole di tutto il mondo. Secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea nella sua consueta analisi sui consumi di sparkling per le feste, saranno 341 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate tra Natale e Capodanno, sia in Italia (95 milioni) che, soprattutto, all’estero, sempre più testimone della febbre da Italian sparkling con i 3/4 delle vendite totali. Complessivamente, il 2022 chiuderà con un nuovo record produttivo molto vicino al tetto di un miliardo di bottiglie (970 milioni), per un controvalore di 2,85 miliardi di euro di cui circa 2 miliardi solo di export. A trainare la crescita, la domanda nei mercati chiave di Stati Uniti, Regno Unito e Germania, ma anche piazze consolidate ed emergenti, come Canada, Svezia, Giappone, Est Europa e Francia, sempre più attratta dalle bollicine italiane (+25% la crescita in volume nel Paese dello Champagne).

Secondo le stime dell’Osservatorio di Unione italiana vini e Ismea, sotto l’albero è il Prosecco (Doc, Conegliano e Colli Asolani) a giocare la parte del leone, forte di una incidenza sulla produzione che oggi è arrivata al 70% degli spumanti imbottigliati nel Belpaese e di una propensione all’export che lo rende il prodotto tricolore dell’agroalimentare più commercializzato nel mondo, con un valore complessivo stimato per il 2022 che supera 1,6 miliardi di euro. Ma accanto alla corazzata Prosecco, alla crescita in doppia cifra del Trento Doc, ai numeri in incremento dell’Asti e alla conferma del Franciacorta, sono centinaia le produzioni (o micro-produzioni) a testimoniare l’effervescenza della tipologia lungo tutto lo Stivale: dall’Oltrepò all’Alta Langa, ai Trebbiani al Verdicchio, dai Moscati alle Falanghine ai Grechetti; dalle Malvasie al Grillo, dal Nero d’Avola al Negroamaro al Durello, ai Vermentini e molti altri.

Produzioni a denominazione di origine nell’83% dei casi (al 6% gli Igt) che quest’anno segneranno una crescita più contenuta rispetto alle ultime annate, ma che consolidano il proprio ruolo di traino in favore di tutto il settore in un periodo certamente meno brillante per i vini fermi. Per il 2022 la crescita produttiva stimata è del 6%, con un aumento dei volumi esportati dell’8% e una variazione minima, ma comunque positiva (+1%), della domanda interna. Nelle festività saranno circa 101 milioni le bottiglie stappate nel Belpaese, di queste quasi 6 milioni quelle d’importazione (+3% volume) e 95 milioni le bollicine italiane (+1%). Migliore invece il trend di consumo all’estero (+8% i volumi), a circa 246 milioni di bottiglie.

 

 

L’analisi dell’Osservatorio Uiv-Ismea è stata redatta sulla base degli incroci di più fonti, a partire da Istat e dagli enti di certificazione.

 

Benny Lonardi

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