NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo
image1 image2 image3 image3

Mercato del Vino

VINO (UIV E MED&A): NASCE L’OSSERVATORIO QUOTIDIANO SUI PREZZI DELLE UVE

Un nuovo e completo Osservatorio dei prezzi delle uve, in consultazione gratuita sino a fine vendemmia, con aggiornamenti quotidiani pubblicati su www.osservatoriodelvino.it/uve/medea e con le medie settimanali riportate dal Corriere Vinicolo. Nasce così, in occasione della vendemmia 2021, l’Osservatorio prezzi delle uve realizzato da Unione italiana vini e Med.& A.(Associazione nazionale agenti d’affari in mediazione e agenti di commercio), uno strumento che registrerà i prezzi giornalieri di 15 varietà italiane e tre spagnole, oltre a un database storico (in abbonamento) che già comprende le quotazioni di oltre 450 tipologie di vini e mosti dal 2010 a oggi. Si tratta a tutti gli effetti del primo database organico a livello nazionale in grado di quotare le uve e i vini in maniera continuativa lungo tutto il corso della campagna vendemmiale. “Abbiamo accolto una istanza che arrivava dal settore – ha commentato il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti, nell’approfondimento in uscita lunedì prossimo sul Corriere Vinicolo –, si tratta di un servizio che riteniamo molto utile in una fase cruciale come quella della vendemmia e che, inoltre, va a rafforzare il progetto del nostro Osservatorio del Vino che abbiamo lanciato on line qualche settimana fa”. Secondo il presidente di Med.& A, Andrea Verlicchi: “Fino ad oggi gli operatori del settore avevano difficoltà a reperire le quotazioni delle uve in modo preciso e soprattutto tempestivo. Questo perché il sistema di raccolta dei dati delle Camere di Commercio, basandosi su riunioni settimanali, dirama comunicazioni non allineate rispetto agli scambi che avvengono giornalmente, con quotazioni che cambiano ora per ora. Questo nuovo strumento super partes, invece, sarà in grado di fornire online una quotazione giornaliera, più precisa, dei prezzi delle uve”. Secondo Verlicchi, l’inizio della vendemmia ha registrato prezzi dei vini generici in aumento del 20% rispetto al 2020, dovuti da una parte alle avversità climatiche, dall’altra a un volume delle scorte evidentemente non così importante.

 

 

Marta De Carli (393.4554270 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

VINO (ABBONA, UIV): DIFENDERE PROMOZIONE UE DA POLITICHE PROIBIZIONISTE 

 

OSSERVATORIO UIV: PRODUZIONE IN CRESCITA, EVITARE RISCHIO COMMODITY CON SPARKLING E ROSATI

 

 

“Chiediamo fortemente che lo strumento della Promozione Ue sia difeso a livello europeo, nell’ambito della riforma alla quale sta lavorando in questi mesi Bruxelles, in quanto le politiche proibizioniste della Commissione potrebbero escludere il vino e altri settori del nostro agroalimentare dai finanziamenti a favore della promozione dei prodotti agricoli. È fondamentale nei prossimi mesi far fronte comune per impedire questo disegno, facendo leva sul ruolo insostituibile del vino e delle sue Dop e Igp per lo sviluppo e la sostenibilità dei territori”. È la richiesta fatta al ministro delle Politiche agricole Patuanelli da parte del presidente di Unione italiana vini (Uiv), Ernesto Abbona, oggi nel corso del Forum vitivinicolo della Confederazione italiana agricoltori (Cia). “Al ministro – ha aggiunto Ernesto Abbona – proponiamo inoltre di farsi promotore per l’avvio di una campagna internazionale di comunicazione istituzionale per il rilancio dell’immagine del nostro Paese attraverso la narrativa dei suoi territori vitivinicoli e delle sue tipicità agroalimentari”.

 

Secondo l’analisi Un nuovo potenziale per il vino italiano, presentata oggi dall’Osservatorio del vino Uiv al forum Cia, sono ancora ampi i margini di crescita del made in Italy enologico. In particolare - secondo il responsabile dell’Osservatorio, Carlo Flamini - con un potenziale produttivo in aumento attorno a 50 milioni di ettolitri l’anno, l’offerta del vino italiano rischia una tendenza verso il basso. Un rischio commodity da evitare lavorando sull’offerta di qualità specie su alcune tipologie della domanda globale in forte crescita. Da una parte sugli sparkling italiani, che grazie al caso di scuola Prosecco hanno triplicato il valore delle esportazioni nell’ultimo decennio; dall’altra i Rosati, dove l’Italia sconta un gap notevole. Negli Usa, infatti, la corsa dei rosé francesi fissa incremento, dal 2010 a oggi, di circa il 1.500%, per un controvalore di 290 milioni di dollari l’anno, a fronte di un export dei Rosati italiani fermo a 32 milioni di dollari.

 

Marta De Carli 

VINO (UIV): MIPAAF APPROVA DECRETO SOSTENIBILITÀ

 

ABBONA (PRESIDENTE): “PRIMI IN EUROPA AD AVERE UNO STANDARD UNICO NAZIONALE”. PREVISTO LOGO PUBBLICO PER I NUOVI VINI SOSTENIBILI

 

“L’approvazione da parte del ministero delle Politiche agricole del decreto Sostenibilità rappresenta per il vino italiano un passaggio fondamentale in chiave socioeconomica. Saremo i primi in Europa a dotarci di uno standard pubblico sostenibile per il settore vitivinicolo, un motivo di orgoglio che condividiamo con il ministero delle Politiche agricole e tutto il settore. Ora serve accelerare con il disciplinare di produzione, per chiudere un quadro giuridico che consentirà alle imprese di applicare il nuovo modello già a partire dalla prossima vendemmia”. Lo ha detto oggi il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Ernesto Abbona, commentando l’adozione odierna da parte del Mipaaf del decreto sulla costituzione del comitato della Sostenibilità vitivinicola.

 

“L’atto di oggi – ha aggiunto il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti – è un primo tassello sostanziale di un percorso fortemente voluto da Uiv. La chiusura del cerchio di uno strumento normativo e di mercato che sarà in grado di rispondere positivamente a sfide e obiettivi della nuova Politica agricola comune e della strategia Farm to fork, e che sarà al centro della prossima assemblea generale di Unione italiana vini, il 6 luglio”.

 

Secondo una recente indagine su un campione di 17 mila intervistati in 17 Paesi realizzata da Wine Intelligence, il cui aggiornamento sarà presentato in occasione dell’Assemblea generale Uiv, i vini prodotti in modo sostenibile sono al secondo posto tra 13 giovani tipologie produttive che offrono maggiori opportunità di crescita, dietro solo ai biologici e molto più considerati dai consumatori rispetto, per esempio, ai vini senza conservanti, a quelli senza solfiti, agli orange, ai prodotti a basso tenore alcolico, ai biodinamici o ai vegani. Tra i Paesi con una maggior sensibilità dei consumatori verso i vini sostenibili, gli Stati Uniti, la Germania e il Regno Unito - che rappresentano anche la top 3 della domanda di vino italiano - ma anche i Paesi del Nord Europa, la Svizzera, il Brasile e l’Australia.

 

Con il provvedimento a regime, il vino italiano avrà uno standard pubblico unico nel suo genere, attraverso un disciplinare basato sul sistema nazionale di produzione integrata declinato in tutte le regioni italiane. Per tutti i produttori, poi, regole uniche in materia di impiego di agrofarmaci e di buone prassi in vigna e in cantina (circa 40), ma anche - una volta raggiunta la certificazione - un logo unico e pubblico riconoscibile ai consumatori.

 

Unione italiana vini accoglie con favore la possibilità data alle imprese che oggi già vantano certificazioni ambientali di essere inserite - senza costi e per un periodo transitorio di 2 anni - nel nuovo standard della sostenibilità, evitando così doppi adempimenti.

 

 

Marta De Carli

WINEY: VALORE AGGIUNTO AI PICCOLI VIGNAIOLI

Il successo della start-up nasce dalla precisa volontà di rendere più accessibili i vini dei piccoli produttori: le loro bottiglie sono così più facili da acquistare e più semplici da apprezzare.
Non si arresta, sulla scia degli effetti della pandemia, la crescita delle vendite di vino online: sulla base dei dati forniti da Wine Monitor e Nielsen, solo nel primo semestre del 2020 questo mercato nel nostro Paese era infatti cresciuto del 102% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente.
Il delivery di vino, oltre ad abbattere i costi della catena di distribuzione, diminuisce il numero di intermediari che su altri canali si interpongono tra produttore e consumatore: questo garantisce una semplificazione dell’intero processo di acquisto e permette di conoscere nuovi e piccoli produttori, migliorando l’esperienza nel suo complesso.

Questa ascesa è capeggiata dai vini naturali che stanno sempre più conquistando il mercato vitivinicolo. Il consumo questi vini  come quelli prodotti a regime biologico, biodinamico e artigianale distribuiti in abbonamento da Winey  è in aumento a livello globale e alcuni Paesi, come lItalia, rivestono un ruolo primario in questa crescita. Secondo un’analisi dellUnione Italiana Vini, lItalia è uno dei maggiori produttori di vini bio: nel 2018 sono state confezionate 708 milioni di bottiglie, cifra che si prevede crescerà del 30% entro il 2023, raggiungendo i 924 milioni.

Questo trend sembra essere inarrestabile: lo scorso anno 8 milioni di italiani hanno infatti acquistato vino online e, stando alle previsioni, il giro daffari, che ha raggiunto quota 200 milioni di euro, non arretrerà negli anni a venire. In questo scenario si colloca la start-up Winey che ha saputo non solo accorciare le distanze tra piccoli vignaioli e consumatori, ma dare valore aggiunto grazie a delle experience che affiancano il consumatore una volta ricevute le bottiglie.

«Winey nasce dallobiettivo di regalare unesperienza a trecentosessanta gradi  afferma Valerio Barbato, co-founder e CEO di Winey  portando a casa degli appassionati le storie e provando a sviscerare un contenitore di cultura. Esistono vini e vignaioli che rappresentano leccellenza assoluta e che risultano difficili da reperire, conoscere e quindi apprezzare. Winey vuole portare a casa degli appassionati vini che normalmente non troverebbero sugli scaffali e sugli e-commerce, raccontandoli ed esaltandone le caratteristiche».


A proposito di Winey
Winey è un servizio di wine delivery in abbonamento che consente di ricevere entro il giorno 15 di ogni mese, direttamente a casa, una Wine Box a sorpresa con tre vini, fuori dagli schemi, prodotti da piccoli vignaioli che lavorano in regime biologico, biodinamico, naturale o artigianale. È così possibile conoscere il vero made in Italy grazie al rapporto diretto che i tre fondatori di Winey hanno con i produttori, senza intermediari e quindi anche con un vantaggio, per il consumatore, in termini economici.


Franco Zigliani

VINO (UIV-ISMEA): EXPORT ITALIA IN RECUPERO SUI MERCATI INTERNAZIONALI NEL MESE DI MARZO + 12% A VALORE

 

Nonostante la pandemia e le difficoltà logistiche e di trasporti che affliggono da tempo il commercio internazionale, l’Italia porta a casa un risultato incoraggiante sul fronte del vino. Secondo i dati Ismea e Unione italiana vini (Uiv), che hanno elaborato i dati Istat relativi alle esportazioni di vino, nel primo trimestre dell’anno il saldo cumulato è negativo del 4% a valore e dell’8,2% a volume, ma guardando i dati per singoli mesi la curva è in netto miglioramento: in volume, si è passati da -19% di gennaio a -11% di febbraio per arrivare a saldo zero a marzo, con i frizzanti e fermi imbottigliati in scia positiva, a +7%. Sul valore, tendenza ancora migliore, con il totale vino che nel singolo mese di marzo arriva a +12% dopo essere passato dal -21% di gennaio al -5% di febbraio. Spumanti che da -16% di inizio anno arrivano a +3% e imbottigliati fermi-frizzanti che da -23% risorgono a +16%.

Anche sui principali mercati di esportazione le tendenze sono per lo più simili: negli Stati Uniti, per esempio, la spumantistica archivia il cumulato trimestrale in positivo, con il Prosecco addirittura a +11% volume, mentre i vini fermi e frizzanti confezionati, pur chiudendo in passivo l’aggregato trimestrale (-7%), registrano un incoraggiante percorso in crescita, sia in volume che in valore: dal -44% di gennaio (dato peraltro spiegabile dalla forte richiesta degli importatori Usa un anno fa per i timori di un eventuale inserimento dell’Italia nel carosello tariffario) al +21% di marzo.

 

Esportazioni italiane per segmento qualitativo

 

Ettolitri

Migliaia di euro

 

Gen-Mar 20

Gen-Mar 21

Var.%

Gen-Mar 20

Gen-Mar 21

Var.%

Dop

2.375.314

2.300.034

-3,2

963.750

926.191

-3,9

Fermi

1.533.222

1.443.101

-5,9

645.055

619.879

-3,9

Frizzanti

145.427

129.397

-11,0

40.872

34.275

-16,1

Spumanti

696.666

727.535

4,4

277.823

272.037

-2,1

Igp

1.236.083

1.222.664

-1,1

357.547

348.892

-2,4

Fermi

1.037.895

1.046.115

0,8

312.040

309.028

-1,0

Frizzanti

177.013

160.165

-9,5

39.186

34.833

-11,1

Spumanti

21.175

16.384

-22,6

6.320

5.032

-20,4

Comuni

1.132.585

925.436

-18,3

128.080

114.958

-10,2

Fermi

912.042

746.807

-18,1

78.319

70.451

-10,0

Frizzanti

88.140

75.120

-14,8

17.182

13.919

-19,0

Spumanti

132.404

103.509

-21,8

32.579

30.588

-6,1

Varietali

208.108

125.040

-39,9

28.264

24.241

-14,2

Fermi

174.790

93.760

-46,4

19.114

15.110

-20,9

Frizzanti

5.758

3.038

-47,2

1.199

951

-20,6

Spumanti

27.560

28.242

2,5

7.951

8.180

2,9

Altre Dop+Igp

17.207

19.587

13,8

14.739

18.750

27,2

Mosti

80.444

43.153

-46,4

11.599

11.675

0,7

Totale

5.049.742

4.635.914

-8,2

1.503.978

1.444.708

-3,9

 Fonte: Ismea/Uiv su dati Istat

 

Benny Lonardi 

2025 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica