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Mercato del Vino
VINO TOSCANO: VENDITE - 90%!
Vino toscano: vendite -90% a marzo, il settore vicino al collasso
Colpizzi (Confagricoltura): "A rischio 23.000 aziende e 93.000 addetti. Serve liquidità immediata: disposti a dare il vino in pegno in cambio di finanziamenti per mantenere economia, occupazione ed ambiente"
Firenze, 9 aprile 2020 - Nella prima metà del mese di marzo le vendite di vino toscano attraverso i canali diversi dalla grande distribuzione (detti Horeca, ovvero quelli che riforniscono bar, ristoranti, alberghi, catering) hanno subito un calo del 90%. Il dato drammatico arriva anche dall'ultima rilevazione Nielsen: Nella GDO il vino ha subito un calo di vendite del 20%: ma quello dei supermercati è un canale distributivo che pesa soltanto il 30% per il vino toscano, venduto per il 70% attraverso canali diretti e Horeca. Il risultato è il disastro del settore, come denuncia Francesco Colpizzi, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana: "Rischiamo il collasso ben prima di altri settori del comparto agricolo legato a generi di prima necessità. Sono chiuse le vendite dirette nelle fattorie, i ristoranti, gli alberghi ed i winebar. Se poi teniamo conto del fatto che le aziende vitivinicole per il proprio business contano anche sulle attività turistico-ricettive fonte di ricavi oggi azzerati, è chiaro che oltre alla chiusura di migliaia di aziende e alla perdita di migliaia di posti di lavoro, rischiamo anche l'abbandono e il degrado delle campagne, con ricadute deteriori in termini sociali e ambientali".
"Non vogliamo abdicare al nostro ruolo e non vogliamo abbandonare i campi, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di poterlo fare – prosegue Colpizzi -. La priorità è una sola: serve liquidità per proteggere le imprese, per proteggere il livello e la qualità occupazionale. Non possiamo fermarci, anche se le nostre vendite sono prossime allo zero: nei vigneti la ripresa vegetativa è imminente e richiede interventi, il vino nelle cantine è un prodotto biologicamente vivo che ha bisogno di cure quotidiane. I provvedimenti adottati dal Governo sono del tutto insufficienti. Per questo abbiamo avanzato sia alla Regione Toscana che alle istituzioni nazionali una serie di proposte".
Confagricoltura chiede una moratoria di almeno 24 mesi sulle operazioni a lungo, medio e breve termine; occorre nuova finanza pari ad almeno la metà del volume di affari realizzato l'anno scorso, attraverso mutui trentennali garantiti dallo Stati e finanziamenti a 12/60 mesi assistiti dalla garanzia del vino dato in pegno. Serve anche lo strumento della Vendemmia Verde per eliminare tra maggio e giugno parte dei grappoli e contenere la prossima vendemmia per calmierare gli squilibri di mercato; senza escludere la distillazione facoltativa anche per produrre alcol utile in questo momento a fini sanitari. sarà poi necessario il varo di un "Piano Strategico di sostegno all'export vitivinicolo toscano" articolato su missioni di settore, piani di comunicazione integrata, sui mercati consolidati ed emergenti con previsione di misure straordinarie promozionali e di sostegno alla domanda di vino sia per il mercato estero che interno.
I numeri del vino toscano:
- 23.000 aziende viticole che articolano la propria produzione e vinificazione attraverso:
- 60.000 ettari coltivati a vigneto di cui:
a) 55.000 ettari ( pari al 92%) coltivato per la produzione di vini doc e docg
b) 27.000 ettari totalmente rinnovati negli ultimi anni grazie anche ai fondi OCM
- Produzione media 2,6 milioni ettolitri
- 8.200 cantine di cui 17 cantine cooperative
- 58 Denominazioni ed Indicazioni Geografiche, di cui
a) 11 vini DOCG (Morellino, Vernaccia, Nobile di Montepulciano, Chianti Classico, Chianti, Brunello....)
b) 41 vini DOC (Bolgheri, Pomino, Vinsanto, Monteregio, Rosso di Montalcino, Montecucco, Maremma....)
c) 6 vini IGT (Toscano, Costa Toscana....)
- una cifra di affari "ex fabrica" di oltre € 950.000.000,
- esportazioni di € 520.000.000 rappresentando, in valore, il 29% dell''export nazionale di vini "fermi",
- un'occupazione nella filiera di 93.000 addetti
Lorenzo Galli Torrini
EXPORT VINO 2019: SUPERATI 6,43 MILIARDI, CRESCITA DEL +3,1%
Elaborazioni Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat
Bene gli USA: tra i primi dieci mercati dati positivi soprattutto in Francia, Giappone e Paesi Bassi. Ma la quantità esportata cresce più del valore: +10,6% rispetto al 2018
Ancora crescita nel 2019 per l’export vinicolo italiano che supera i 6,43 miliardi di euro e conferma il trend positivo con il +3,1% rispetto al 2018 e il +7,1% sul 2017: oltre il 60% delle esportazioni in valore è destinato in Europa, anche se i tassi di crescita maggiori si sono registrati in America (+4,7%) e in Asia (+7,1%).
Secondo le elaborazioni dell'Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat, in termini di valore le esportazioni hanno segno positivo per i due principali mercati di destinazione USA (+5,4%) e Germania (+2,5%) – che assorbono rispettivamente 1,54 mld € e 1,06 mld € nel 2019 – mentre mostrano un calo in Regno Unito (-5,0%); a seguire crescite anche per Svizzera (+1,6%) e Canada (+2,6%). Confermano trend particolarmente buoni la Francia (+6,5%) – in cui per la prima volta si superano i 200 milioni di export – e i Paesi Bassi (+8,8%), che già avevano fatto registrare rispettivamente il +12,0%, e il +8,0% nel 2018 rispetto all’anno precedente.
Fra i grandi mercati extra europei, il Giappone mostra un grande recupero (+13,0%) dopo lo stop del 2018 e la Cina – che continua a coprire una fetta ridotta dell’export (2,1%) – ha un buon trend (+5,3%) nel 2019: più consistente la crescita nel mercato russo (+21,1%) che nel 2019 supera i 130 milioni di euro.
Fra gli altri mercati di destinazione si sottolineano trend importanti in Polonia (+14,1%), Lettonia (+15,9%), Corea del Sud (+14,5%) e Ucraina (+37,9%), tutti Paesi che avevano mostrato tassi di crescita già nell’anno 2018. Il 60% dell’export vinicolo italiano in valore è destinato in Europa (+1,9%), il 31% in America (+4,7%), il 7,4% in Asia (+7,1%), l’1,2% in Oceania (+4,1%) e lo 0,2% in Africa (+15,4%).
VOLUMI. In termini di quantità si registra una crescita del +10,6% del totale export vinicolo made in Italy nel 2019 rispetto al 2018. La crescita in quantità è da registrare soprattutto in Europa (+13,0%) e in Asia (+15,9%), mentre è più contenuta in America (+2,3%) e più bassa rispetto all’aumento in termini di valore (+4,7%), segno che in queste piazze si è riusciti ad affermare un prezzo più alto del prodotto esportato.
Fonte: Osservatorio Qualivita Wine – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SIMPLY ITALIAN GREAT WINES
I SIMPLY ITALIAN GREAT WINES INAUGURANO IL 2020 TORNANDO ALLA CONQUISTA DI FLORIDA E MESSICO
Florida e Messico si confermano i mercati protagonisti della nona edizione di Simply Italian Great Wines Americas Tour 2020: il Messico, che con oltre 231 milioni di euro di vino importati nel 2019, rientra nella TOP25 dei mercati importatori di vino più importanti al mondo e la Florida, che in virtù della dimensione demografica (terzo stato con oltre 21 milioni di abitanti alle spalle di California e Texas) unitamente ad un consumo pro capite di circa 13 litri, si colloca in seconda posizione (dopo la California) per consumi totali di vino negli Stati Uniti. Le aziende protagoniste del tour ideato da IEM - International Exhibition Management incontreranno direttamente i più importanti professionisti del trade (stampa, importatori, distributori, opinion leader e opinion maker) rispettivamente a Fort Lauderdale il 4 febbraio (un mercato costantemente monitorato grazie alla presenza diretta dalla sede locale di I.E.E.M a Miami) e a Città del Messico il 6 febbraio. In tutto, oltre 500 i visitatori selezionati ed attesi per aprire in grande stile l’anno targato Simply Italian.
Il programma si apre martedì 4 febbraio a Fort Lauderdale nei lussuosi spazi dell’Hotel Ritz Carlton (One North Fort Lauderdale Beach Boulevard) con una scaletta di ben cinque masterclass volte ad illustrare la ricchezza vitivinicola del Bel Paese: “One Denomination, Three Great Wines: Asti, Asti Secco, Moscato d'Asti D.O.C.G.” a cura del Consorzio per la Tutela dell’Asti D.O.C.G. (condotta da Lyn Farmer insieme ai rappresentanti aziendali).“Verdicchio, The Essence of a Land” a cura di IMT- Istituto Marchigiano di Tutela Vini (presentata da Laura De Pasquale, MS). “Federdoc: Traceability & Regulation of Italian D.O.C. Wines” guidata dal Presidente stesso, Riccardo Ricci Curbastro. “D.O.C. delle Venezie, Pinot Grigio Stile Italiano”, un seminario con abbinamento food&wine a cura del Consorzio Tutela Vini D.O.C. delle Venezie e condotto dal celebre personaggio Charlie Arturaola; e per concludere “The Sparkling Life - Fresh & Fun Wines from Friuli” a cura del Consorzio Tutela Vini D.O.C. Friuli Grave (condotta anch’essa da Lyn Farmer). Nel pomeriggio, a partire dalle 14, il grande walk-around tasting aperto alla stampa ed ai professionisti di settore.
Questa tappa è organizzata con il supporto di ICE Agenzia. «L’Italian Trade Agency è lieta di supportare il grand tasting di Simply Italian Great Wines a Fort Lauderdale», Antonino Laspina, Italian Trade Commissioner. «Considerando l’interesse crescente per il vino italiano anche in città secondarie degli Usa, crediamo sia essenziale sostenere eventi che consentano ai vini italiani di alta qualità di trovare nuovi mercati e così favorire l’incremento del prezzo medio dei vini italiani negli USA. Tali obiettivi sono perfettamente in linea con la nostra attivita’ di formazione “Italian Wine: Taste the Passion”, lanciata nel 2019 per promuovere il vino italiano negli Stati Uniti, che prevede ancora le seguenti quattro citta’ nel 2020: Los Angeles, Boston, Dallas e Philadelphia».
Dalla Florida al Messico: Simply Italian si sposta in Messico giovedì 6 febbraio negli spazi del Presidente Intercontinental (Campos Elíseos 218, Miguel Hidalgo, C.P. 11560 México D.F.). Il ricco programma all’insegna del made in Italy si apre alle 9 con la masterclass a cura dal Consorzio dell’Asti D.O.C.G diretta dalla celebre sommelier Georgina Estrada Gil e Miguel Angel Cooley, il neo eletto Presidente dell’Associazione Messicana Sommelier “One Denomination, Three Great Wines: Asti, Asti Secco, Moscato d’Asti D.O.C.G.” seguito alle 11 da Federdoc con “Traceability and Regulation of Italian D.O.C. Wines e Federdoc Focus on Franciacorta: One Territory, Three Denominations” presentata dal Presidente Riccardo Ricci Curbastro; la mattinata si conclude con la masterclass dei vini delle cantine italiane importate da Orfe México diretta da Giovanni Orlotti.
Inizia alle 12:45 il walk-around tasting con una sessione dedicata solo agli importatori che alle 14:00 aprirà le porte anche a tutti gli operatori di settore in un importante momento di confronto fra le aziende protagoniste e il trade messicano. Nel frattempo dalle 14:30 alle 15:30 l’eccellenza italiana verrà esposta nella masterclass a cura di Masi Agricola dal titolo “ Masi Expertise: Appassimento y Doble Fermentación” condotta dagli esperti Francesco Portello e Hector Melendez. Gran finale con l’aperitivo alle ore 17:00 organizzato da Federdoc.
Gli Stati Uniti continuano ad essere il primo mercato d’importazione di vino al mondo con oltre 6,5 miliardi USD acquistati nel 2018 da altri paesi. Nel 2019 gli Stati Uniti si sono aggiudicati il primo posto tra i paesi che importano vino fermo dall’Italia, per oltre 744 milione di euro (fonte Nomisma)
“E’ fondamentale continuare a essere presenti su questo mercato in un momento delicato come questo, continuando a presidiarlo ancora più da vicino” - afferma Marina Nedic, managing director di IEM e IEEM USA. Negli Stati Uniti le prospettive di consumo sono strettamente legate all’evoluzione della composizione demografica tra le diverse generazioni, infatti, le previsioni per i prossimi 5 anni indicano un tasso medio di crescita annua dei consumi di vino vicino al 1,5% con un aumento dei consumi da parte dei millennials.
Il mercato vinicolo in Messico beneficia dal fatto che il Messico ha una delle economie aperte più grandi al mondo: Il paese fa parte di OECD dal 1994, e ha accordi di libero scambio con più di 50 paesi. “La popolarità del vino in Messico- spiega Marina Nedic- è cresciuta significativamente nel corso degli ultimi anni, creando uno scenario di consumi in cui l’Italia si classifica al terzo posto con un valore di quasi 13 mln di € di vino importato nel primo semestre del 2019 ed una quota di mercato in crescita di +11,40% rispetto al 2018.” Ad oggi, il consumo di vino in Messico, è trainato da tre gruppi principali: uomini con reddito medio-alto appassionati di prodotti gourmet che si orientano sull’acquisto di prodotti europei di qualità elevata, donne fra i 25 e i 40 anni attente ad uno stile di vita salutare che sono più inclini al consumo di vino bianco piuttosto che birra ed infine turisti, che visitano sempre più assiduamente il paese e consumano vino, soprattutto rosso (per il 68%).
I protagonisti:
Partecipano alla tappa di Fort Lauderdale Simply Italian Great Wines Americas Tour 2020:
Federdoc – Lazio; Ricci Curbastro/Rontana – Lombardia/Emilia Romagna; Baglio di Pianetto (Top Wines) –Sicilia; Ca’ Tullio – Friuli Venezia Giulia; Conte d’Attimis – Friuli Venezia Giulia; Enoitalia/Enovations Brands – Veneto; Fontana delle Selve (Top Wines)- Campania; I’m Fil – Florida; International Wine Group – Veneto; Jako Wine – Veneto; Officina del Sole – Marche; Prà della Luna – Friuli Venezia Giulia; Sacramundi – Veneto; Santa Elvira (Top Wines) – Veneto.
Con il Consorzio per la Tutela dell’Asti D.O.C.G– Piemonte: Abbazia di San Gaudenzio; Azienda Agricola Matteo Soria; Mongioia.
Con il Consorzio Tutela Vini D.O.C. Friuli Grave– Friuli Venezia Giulia: Antonutti; Cabert; De Lorenzi; Fossa Mala; I Magredi; Piera 1899; Tenuta Bosco Albano.
Con l’Istituto Marchigiano di Tutela vini– Marche: Belisario, Cantina Colognola/Tenuta Musone, Garofoli, Lucchetti, Moncaro, Tenute Pieralisi.
La tappa a Città del Messico, invece, vede come protagonisti:
Federdoc – Lazio; Ricci Curbastro/Rontana – Lombardia/Emilia Romagna; Consorzio per la Tutela dell’Asti D.O.C.G. – Piemonte; International Wine Group – Veneto; Masi Agricola – Veneto.
Con The Wine Net, Italian Co-Op Excellence partecipano Cantina Frentana Società Cooperativa– Abruzzo; Cantina Valpolicella Negrar – Veneto; CVA Canicatti – Sicilia; Pertinace – Piemonte; Val d’Oca – Veneto, Vignaioli del Morellino di Scansano – Toscana.
Con Importadora Cosecha partecipano Bottega– Veneto; Botter– Veneto; Umberto Cesari – Emilia Romagna.
Con Orfe México partecipano Alta Mora – Veneto; Bel Colle – Piemonte; Campo alle Comete– Toscana, Cusumano– Sicilia e Feudi di San Gregorio – Campania.
L’iniziativa di Fort Lauderdale (Greater Miami) è realizzata con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e in collaborazione con l’Agenzia ICE.
Giovanna Zullo
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Supermercato24: 850.000 litri di vino acquistati nel 2019 in Italia
Da Nord a Sud dello Stivale le bollicine sono un must have nel carrello degli italiani, seguono i vini bianchi e i rossi. Milano e Roma sono le città italiane dove si è acquistato più vino. Vicenza, Varese e Como le province in cui l’incidenza d’acquisto della bevanda è stata maggiore rispetto alla spesa totale
L’Italia, patria di vitigni d’eccellenza, è il primo Paese al mondo per la produzione di vino e i suoi abitanti sono grandi consumatori di questa bevanda: secondo i dati Istat, infatti, quasi un quinto dei nostri connazionali beve vino tutti i giorni.
Lo confermano anche i risultati dell’indagine di Supermercato24 - il marketplace italiano della spesa online con consegna in giornata, anche entro un’ora - secondo cui nell’ultimo anno, nel nostro Paese, sono stati acquistati ben 850.000 litri di vino, con un aumento di circa il 25% rispetto allo scorso anno e un peso sull’intera categoria di bevande pari al 17%, due punti percentuali in più rispetto al 2018.
Bollicine al top
Nella scelta del vino gli italiani non hanno dubbi: le bollicine sono una certezza. Nella top 5 degli abitanti del Bel Paese, infatti, i primi posti per indice di gradimento sono occupati da 4 vini di questa categoria.
Tra i bianchi troneggia il Pinot Chandonnay, seguito dal vino da tavola e dal Vermentino sardo, mentre tra i rossi stravince il Chianti, seguito dallo Shiraz laziale e dal Barbera d’Alba.
Cambia l’origine dei vini nel carrello degli italiani rispetto al 2018: la classifica di quest’anno vede primi i vini di provenienza veneta, stabili al secondo posto quelli della Franciacorta, mentre i toscani scendono in terza posizione, seguiti subito dopo da quelli laziali.
Nella sfida all’ultimo calice, Milano batte Roma
Il capoluogo lombardo conquista il gradino più alto del podio affermandosi come la città italiana dove si è acquistato più vino nel 2019 (2,5% della spesa totale annuale), seguono Roma (2%) e Torino (1,8%). Inoltre, i dati di Supermercato24 rivelano che in altre province italiane a minore densità di popolazione, l’incidenza dell’acquisto di vino è stata maggiore rispetto alla spesa totale: tra queste Vicenza in testa (3,22%), seguita da Varese (3,18%) e Como (2,7%).
“È interessante scoprire quanto gli italiani amino coccolarsi, soprattutto a tavola, accompagnando i loro pasti con un buon bicchiere di vino”, ha dichiarato Federico Sargenti, CEO di Supermercato24. “Analizzare le abitudini di consumo dei nostri clienti e i loro gusti per noi è importante, perché ci permette di capire le loro esigenze e lavorare sempre al meglio per offrire loro un servizio veloce, semplice e puntuale che consenta di effettuare la propria spesa online in totale comodità, da sito come da app”.
Sebbene si riscontri una certa stagionalità nell’acquisto e consumo di vino, con picchi soprattutto nei periodi più prossimi alle festività, quest’anno, secondo i dati raccolti da Supermercato24, in Italia l’aumento più rilevante nelle vendite di questa bevanda fino a questo punto dell’anno, è stato registrato nei mesi di aprile, maggio e settembre.
Un bicchiere al giorno… toglie il medico di torno, basta essere morigerati
Per capire al meglio gli aspetti benefici di questa bevanda, Supermercato24 ha coinvolto la dottoressa Tiziana Imbastaro, nutrizionista e dietologa di MioDottore, che commenta: “Il vino è un prodotto naturale, fonte di zuccheri e nutrienti, che contiene vitamine e numerosi composti antiossidanti, tutte sostanze benefiche per il nostro organismo. Per questo, consumato responsabilmente e in quantità moderata, il vino può avere un effetto positivo sulla salute, soprattutto il vino rosso. Gli acidi d’uva rossa, infatti, contengono una maggior quantità di resveratrolo, una potentissima sostanza antiossidante. In generale, è consigliato bere vino durante i pasti principali e in una quantità complessiva non superiore ai 150 ml complessivi, poco meno di un bicchiere al giorno”.
FONTE: Supermercato24 - I dati riportati sono calcolati sulla base degli acquisti effettuati dagli utenti di Supermercato24 tramite sito web o app nel corso dei mesi da settembre 2018 a settembre 2019. Le informazioni sono raccolte in forma anonima e vengono utilizzate a scopo esclusivamente statistico. Per informazioni generali sul trattamento dei dati, consulta questa pagina.
ILARIA CARFI
“WINE MANIA”
SCOPPIA LA “WINE MANIA”, DAGLI ESPERTI LA TOP 10 DELLE TENDENZE CHE STANNO RIVOLUZIONANDO I CALICI DEGLI ITALIANI
Dal vero e proprio boom dei vini vegani al ritorno in auge dei rosati, dai vini a basso contenuto alcolico a quelli in lattina, fino ad arrivare al trend sempre più diffuso del “Bring Your Own Bottle”. Sono queste alcune delle 10 principali tendenze a livello internazionale che gli esperti interpellati da Vitavigor hanno individuato nel mondo vinicolo, sempre più apprezzato anche dai millennial
Il vino continua a essere ancora oggi tra le bevande più apprezzate. Basti pensare che secondo un’indagine americana del Wine Insititute nel 2018 ne sono stati consumati oltre 966 milioni di galloni negli USA e che in Italia, stando ai dati ISTAT, a berlo almeno una volta all’anno sono il 54,1% delle persone e tutti i giorni il 18,2%, mentre dai dati dell’International Organisation of Vine and Wine emerge che nel Belpaese i consumi negli ultimi 5 anni sono aumentati dell’8%. E ancora, secondo un’indagine di Beer Marketer, i millennial preferiscono vino e liquori alla birra, ribaltando il trend degli anni ’90. Ma quali sono le principali tendenze nel settore vinicolo? Secondo gli esperti il primato spetta ai vini vegani, come sottolineato da una ricerca su Forbes, e al mercato dei vini organici, che secondo un’indagine condotta da Reuters crescerà del 14% entro il 2022. Tra le tendenze più curiose figurano anche quelle dei vini all’infuso di cannabis per via delle numerose proprietà benefiche e quella della “Bring Your Own Bottle”, ovvero portare direttamente da casa la propria bottiglia di vino al ristorante, segnalata da una ricerca britannica pubblicata sul Telegraph.
La “wine mania” dilaga anche sui social dove sono oltre 51 milioni i post dedicati alla storica bevanda e oltre 7 milioni i post con l’hashtag #winelover. Spazio anche al ritorno in auge dei vini rosati e al debutto dei vini arancioni. Gli abbinamenti food più richiesti? Carni rosse, grissini, salumi, pesce alla griglia e verdure in pinzimonio. È quanto emerge da uno studio condotto da Espresso Communication per Vitavigor, storico marchio dei grissini di Milano, coinvolgendo un panel di 40 esperti tra sommelier e wine blogger. “Il vino è una bevanda storica che continua a riscuotere grande successo tra adulti e giovani, adatto per un pranzo in famiglia o una cena con amici – afferma Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor – Per gustarlo al meglio, in linea con i trend del momento, abbiamo creato gli HappyVi, dei mini snack perfetti per accompagnare i principali vini di tendenza. Tra gli abbinamenti più consigliati ci sono gli Happy Vi alle olive verdi e pomodorini secchi, piccoli e fragranti, dall’inconfondibile sapor mediterraneo a base di ingredienti genuini, e gli Happy Vi al rosmarino. Il loro formato “mini” è l’ideale da intingere in una lussuriosa crema di tartufo o in un paté di selvaggina. Per gli amanti del Prosecco, invece, il mio consiglio è di abbinare gli Happy Vi al Parmigiano Reggiano, croccanti e dal profumo fragrante”.
Secondo gli esperti tra le tendenze del futuro nel mondo vinicolo vanno segnalate quella della BYOB (Bring Your Own Bottle) e dei vini dal basso contenuto alcolico: “Il BYOB è un sistema molto diffuso in tanti mercati internazionali. Il consumatore porta la sua bottiglia al ristorante che gli mette a disposizione il servizio professionale, i giusti calici ed anche dei piatti abbinati – afferma Roberto Anesi, eletto Miglior Sommelier d’Italia nel 2017 e Professionista dell’Anno 2019 – Generalmente si pagano dei "cork fee" per la stappatura che in certi casi possono arrivare addirittura oltre i €150. Per motivi salutistici e per le leggi sull’alcool, invece, il consumatore pone molta più attenzione rispetto al passato al quantitativo di alcol presente nei vini, di conseguenza sempre più produttori si stanno adeguando al trend dei LOW ABV wines”.
Anche nel mondo di Hollywood sono numerose le celebrities ad essersi fatte coinvolgere dalla “wine mania”: dal musicista premio Oscar John Legend, che ha realizzato una linea di vini personalizzata dal nome LVE (Legend Vineyard Exclusive) a Drew Barrymore, che ha stretto una partnership con la Carmel Road Winery in California per lanciare il suo Pinot grigio, fino ad arrivare a Brad Pitt e Angelina Jolie, fondatori di Miraval, un lussuoso vigneto in Provenza dal valore di 60 milioni di dollari, a Francis Ford Coppola, che ha deciso di mettere i suoi pregiati vini della Diamond Collection in lattina. Tendenza segnalata da una ricerca americana pubblicata su Business Insider secondo cui il 28% dei millennial preferirebbe bere del vino in lattina e seduti comodamente sul divano di casa per questioni economiche e di praticità. Ma non è tutto, perché secondo una ricerca della CNBC quello del canned wine rappresenta un business da 45 milioni di dollari.
A segnalare il trend dei vini vegani è invece Eleonora Galimberti, esperta wine consultant per buyers, appassionati e collezionisti da tutto il mondo: “Tra le tendenze nel campo del vino sta prendendo sempre più campo la filosofia vegana, che tanto fa discutere già il mondo del food. Da non confondere con la pratica biologica, il vino ‘vegan’ è prodotto senza interazioni di derivazione animale, sia in vigneto che in cantina, certificato e controllato da SGS. Il mercato alimentare testimonia che il segmento vegano è sempre più in espansione, sia in termini di esistenza che di grandi brand. L’abbinamento gastronomico per eccellenza a un vino vegan rimane senza dubbio il grissino classico, prodotto che richiama freschezza, leggerezza, mineralità, equilibrio di aromi e sapori, ma soprattutto persistenza”.
Infine secondo Chiara Bassi, sommelier e wine blogger di Perlage Suite, il 2019 è l’anno del ritorno in auge dei vini rosati: “Se da un lato rimangono nettamente meno consumati dei più tradizionali vini bianchi e rossi, questo trend si sta ritagliando una fetta sempre più importante nel settore ho.re.ca. e per questo non va trascurato. In estate, quando è più difficile scegliere i vini rossi, è impossibile resistere alla loro freschezza, mentre nel resto dell’anno convincono per la loro grande bevibilità e la facilità con cui accompagnano antipasti e primi piatti, ma anche secondi di pesce, pasticceria secca o dessert al cioccolato. L’abbinamento perfetto? Consiglio di avvolgere su un grissino salato in superficie una fetta di pancetta cotta leggermente affumicata e gustarla con un vino rosato salentino da uve primitivo”.
Ecco infine la top 10 delle tendenze nei vini che contraddistingueranno i prossimi mesi autunnali e invernali:
Vini vegani: bevande prodotte senza interazioni di derivazione animale, certificate e controllate da SGS.
- Vini rosati: bevande mediterranee per eccellenza, prodotte da uva rosse e vinificate con un contatto di qualche ora delle bucce con il mosto.
- Vini low ABV: vini con un grado alcolico compreso tra i 6 e gli 8,5, fortemente preferiti dai giovanissimi.
- Vini organici: ottenuti da uva coltivate senza l’uso di prodotti chimici sintetici o artificiali, e conformi ai principi dell’agricoltura biologica.
- Bring Your Own Bottle: è in crescita la tendenza di portare da casa la propria bottiglia di vino al ristorante, avvalendosi del servizio di un sommelier esperto.
- Vini alla cannabis: prodotti con cannabis organica e uva fermentate in maniera biodinamica, sono richiesti per le proprietà benefiche.
- Vini in lattina: il mercato del canned wine è sempre più in voga per via della sua praticità d’uso e portabilità.
- Riesling: prodotto in Germania, si tratta di uno dei vini bianchi più raffinati al mondo, considerato il più ricercato dagli appassionati per via del suo aroma unico.
- Vini arancioni: bevande prodotte attraverso la fermentazione di uve bianche con le loro parti solide, ovvero buccia e graspi.
10. Cabernet Franc: è il vino fruttato francese per eccellenza, contraddistinto per un mix di aromi che vanno dalla frutta alle spezie, oltre a mantenere la sua freschezza e mineralità.
Matteo Gavioli