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Viticoltura
ALL’AGRICOLA SAN FELICE DI CASTELNUOVO BERARDENGA 2° FESTIVAL DEL POTATORE
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NEL CONEGLIANO VALDOBBIADENE SI TORNA TRA I FILARI PER LA RACCOLTA 2023
I viticoltori sono pronti alla vendemmia. In questi giorni è iniziata nella zona orientale mentre si dovrà aspettare ancora una settimana circa per i versanti del valdobbiadenese.
I viticoltori e produttori del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, dopo un anno ricco di sfide, sono pronti per la vendemmia che quest’anno è iniziata a metà settembre dalla zona di Conegliano per raggiungere i territori eroici verso Valdobbiadene nella seconda metà inoltrata del mese. In cantina si predispone tutto per ricevere i grappoli, mentre in vigneto si lavora alle ultime operazioni utili a garantire le migliori condizioni per l’inizio della vendemmia.
Per le caratteristiche del territorio, contraddistinto da pendii molto ripidi e da saliscendi difficilmente accessibili ai macchinari, nel Conegliano Valdobbiadene sono richieste 7/800 ore per ettaro l’anno di lavoro manuale. Anche per questo, la vendemmia eroica rappresenta il momento di massimo impegno coadiuvato da soluzioni ingegnose, come carrucole e monorotaie.
La Denominazione affronta il momento più importante dell’anno dopo mesi in cui il vigneto ha impegnato i viticoltori su diversi fronti: sia climatici sia fitopatologici.
“Con la vendemmia di quest’anno chiudiamo una stagione molto complessa in vigneto” afferma Elvira Bortolomiol Presidente del Consorzio di Tutela - “Le analisi in vigneto ci indicano che quest’anno il momento della raccolta si è posticipato di circa 10 giorni, dando così il tempo al grappolo di maturare e di raggiungere i corretti parametri qualitativi. Siamo molto orgogliosi del lavoro di tutti i viticoltori che ancora una volta hanno dimostrato di saper affrontare momenti sfidanti grazie alla loro passione e al forte senso di comunità che contraddistingue la nostra denominazione”.
Andamento meteorologico del 2023
Da un punto di vista metereologico il 2023 è stata un’annata che ha alternato periodi siccitosi, concentrati principalmente nei primi mesi dell’anno, a periodi molto piovosi da maggio per tutta l’estate. Inoltre, non sono mancati eventi grandigeni importanti che hanno interessato in particolare la parte più occidentale della denominazione. Infatti, nella seconda metà di luglio quando il vigneto si stava avviando all’inizio della maturazione, le grandinate del 24 e 25 del mese hanno interrotto il processo e ci sono volute due settimane, sia alla vite sia al viticoltore, per riorganizzarsi. Fortunatamente, a seguito della grandine, il clima è tornato adeguato alle necessità di sviluppo delle piante che hanno generato nuova vegetazione utile per riprendere i processi di maturazione. Nonostante tale processo sia stato più lento della norma ad oggi la maturazione è completata nella zona est della Denominazione, dove le uve si presentano con la giusta gradazione zuccherina ma soprattutto ricche in acidi e in composti aromatici. Nela zona di Valdobbiadene si dovrà attendere i prossimi giorni per iniziare la raccolta che si presenta altrettanto soddisfacente dal punto di vista qualitativo.
Annate come quella che stiamo per chiudere, che richiedono molti sforzi in vigna per compensare gli eventi metereologici avversi e il clima estremo, saranno sempre più frequenti. Dobbiamo prendere coscienza del fatto che sarà sempre più necessario interagire con un ambiente e un clima cambiato. Per questo il Consorzio si sta attivando, coadiuvato da alcuni istituti universitari, per proporre nuove soluzioni in vigneto. È importante però notare come in questi anni la pianta stia già dando segnali di adattamento, in particolare rispetto alla carenza d’acqua.
Grazie alla cultura agronomica ed enologica del territorio, che distingue tutti i viticoltori e produttori del Conegliano Valdobbiadene, si porteranno in cantina uve atte alla spumantizzazione da cui si ricaverà un’annata all’altezza della qualità a cui la denominazione ha ormai abituato i propri estimatori in Italia e in tutto il mondo.
LINK PER SCARICARE LE IMMAGINI DELLA VENDEMMIA EROICA: https://we.tl/t-2IBniJ3J8I
Alessandra Zaco
LA VIGNA ECCELLENTE...ED È SUBITO ISERA: IL PROGRAMMA
Dalla pedalata tra i vigneti al tour a tappe in trenino su strada, dalla passeggiata tra cortili storici del centro al concerto all’alba dedicato ai grandi festival del rock, fino agli appuntamenti al castello e alle proiezioni cinematografiche. Il tutto, accompagnato da immancabili degustazioni di Marzemino, protagonista anche di spettacolari verticali, cene a tema e curiosi abbinamenti. In programma, anche la prima edizione del premio “Isera con gusto”.
Presentata stamane in conferenza stampa la 22° edizione de "La Vigna Eccellente...ed è subito Isera", manifestazione organizzata dal Comune di Isera, Città del Vino, con il supporto di Trentino Marketing, il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell'ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest e la collaborazione dell’APT Rovereto Vallagarina e Monte Baldo.
Il via giovedì 7 settembre, a partire dalle 9.30, con “Taste&Bike, l’eccellente Marzemino”, proposta organizzata dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino da vivere in sella ad una bicicletta, per scoprire le meraviglie del territorio e una serie di aziende agricole, con tappa finale presso un ristorante della zona. Alle 17.30 l’appuntamento è invece presso l’Azienda Agricola De Tarczal, con una verticale di Marzemino Husar, che prevede anche etichette di oltre 20 anni, mentre alle 20.00 torna la curiosa cena georgiana, in omaggio alle origini geografiche del Marzemino, preparata dalla Locanda delle Tre Chiavi di Isera, tra kinkali, kachapuri, badrigiani, soko kecze e tante altre specialità.
Venerdì 8 settembre si apre alle 17.00 a Palazzo De Probizer con un incontro di approfondimento condotto dal giornalista Carlo Cambi dal titolo “Tornare alla vigna: al futuro servono radici forti”, mentre alle 19.00, l’appuntamento è con il buon cibo, con la cena Fish&Marzemino.
Sabato 9 settembre, dalle 9.30 fino alle 18.00, sono previsti cinque Wine Train a bordo di un trenino su strada: un modo unico ed originale per scoprire le frazioni di Isera e le sue produzioni, con tre tappe presso altrettante aziende agricole per assaggi di vini e prodotti locali. Dalle 10.00 alle 20.00 spazio alla cultura presso Castel Predaglia a Cornalè, dove l’Associazione Lagarina di Storia Antica, la Sala d’Arme A. Marozzo e la Compagnia della Stella, metteranno in scena storie e racconti del passato.
Dalle 15.00 alle 18.00, presso il vigneto comunale in Via Vannetti ci sarà invece un’attività dedicata ai più piccoli, che potranno cimentarsi nell’arte della vendemmia, mentre alle 18.30 Palazzo De Probizer ospiterà “Il Marzemino della Vallagarina”, una degustazione ONAV di 8 vini molto particolari ottenuti con procedure non usuali, tra appassimento, salasso, invecchiamento, surmaturazione.
Infine, alle 21.00, nel cortile di Palazzo Fedrigotti, un appuntamento in collaborazione con RAM Rassegna Museo Archeologico e Film Festival della montagna, nell’ambito di CinemAMore 2023, con la visione di due pellicole a tema Agricoltura e Biodiversità e l’intervento di Alfio Ghezzi.
Il programma di domenica 10 settembre inizia alle 6.00, presso Lenzima di Isera, con il concerto all’alba Flower Power, dedicato ai grandi Festival del Rock, del gruppo Caronte. Al termine, una golosa colazione trentina a base di pane, burro e confettura di uva Marzemino. Alle 9.00 prende il via la “Gran camminata alla scoperta di Isera alta”, trekking guidato con accompagnatore dalla colazione alla merenda, tra boschi, castelli, vigneti e aziende agricole.
Alle 15.30 è invece tempo di “Tra vigneti, cortili e palazzi nascosti”, un percorso guidato in centro storico intervallato da soste golose: ad ogni tappa in degustazione un Marzemino Superiore di Isera in abbinata ad una selezione di prodotti gastronomici curati dai produttori di Isera con Gusto.
Alle ore 18.00, presso Palazzo Fedrigotti, spazio alla musica con “Marzemino non solo Mozart”, un incontro a due voci che coinvolge il narratore Lorenzo Nichelatti, a cui è affidato il compito di raccontare dieci Marzemino in degustazione, e il musicista Marco Graziola, che lo accompagnerà con la sua fisarmonica. Alle 19.00 infine, la grande festa di chiusura in Piazza San Vincenzo, con musica, polenta concia e vino a cura della Cantina d’Isera e del Gruppo Alpini, accompagnati dal dj set di Ornella Frisinghelli.
Durante le tre giornate di manifestazione, inoltre, sarà possibile partecipare a Mangia e Bevi il Marzemino, ricette e abbinamenti proposti dai ristoratori di Isera – Locanda delle Tre Chiavi, Casa del Vino, Vineria De Tarczal, Ristorante TO N.Y. e Agriturismo Il Gallo – dedicati a questo vino.
Tra le novità più importanti, la prima edizione del premio “Isera con gusto”, in programma domenica alle 16.30 a Palazzo De Probizer, organizzato in collaborazione con Slow Food e conferito ad un’azienda del territorio che opera nella produzione agricola, nella ristorazione o nell’accoglienza e che meglio incarna una serie di valori e pratiche virtuose, connessi a economia sociale e ambientale oltre che al legame con il territorio e con il sistema locale delle eccellenze enogastronomiche. Un’idea nata dalle riflessioni emerse durante gli incontri e i laboratori di idee che si sono susseguiti negli ultimi mesi, a partire dal forum “Giovani e Agricoltura” organizzato durante la scorsa edizione, che confermano il grande fermento culturale che caratterizza questa comunità. L’obiettivo è quello di fare diventare Isera un hub di pensiero sulle tematiche di agricoltura e turismo in grado di dare valore al territorio e di rappresentare un aiuto e sostegno anche ad altre realtà che condividono la stessa visione.
Intrecciato a questo, anche il premio “La Vigna Eccellente” giunto quest’anno alla sua 22°edizione, conferito ai viticoltori che hanno curato al meglio la loro vigna, facendone una vera e propria protagonista del terroir e dell’ambiente in cui è inserita rendendo così il paesaggio sempre più attraente e ospitale. Per conoscere i nomi dei vincitori, in questo caso, bisognerà però aspettare il 21 settembre.
La premiazione si svolgerà infatti nell’ambito della prima edizione della Summer School “Sergio Ferrari”, intitolata al compianto giornalista trentino e destinata a 17 giornalisti e blogger che si occupano di agricoltura. Lo scopo della Summer School, organizzata da Agriduemila Hub Innovation in collaborazione con Cooperazione Trentina e Casa del Vino della Vallagarina, con il sostegno del Comune di Isera, di Radarmeteo e Hypermeteo, Melinda, Enogis e Cassa Rurale Vallagarina, è quello di trasferire ai partecipanti le conoscenze per divulgare al grande pubblico informazioni precise e documentate sulle tematiche più attuali e “calde” legate alla produzione agroalimentare, mettendo al bando leggende metropolitane e fake news.
Un obiettivo nobile, per andare incontro alle esigenze dell’informazione in un mondo che corre sempre più veloce e in cui il lettore spesso si ferma ad un approccio superficiale alle notizie. A fare da garante di questo nuovo percorso, un comitato scientifico di assoluta eccellenza, presieduto dal Prof. Attilio Scienza, già cattedratico di Viticoltura presso l’Università di Milano, e composto dal Prof. Massimo Bertamini (Università di Trento), dal Dott. Andrea Berti (Amministratore Delegato Agriduemila Hub Innovation), dal dott. Alessandro Ceschi (Direttore Federazione della Cooperazione Trentina), dal Prof. Danilo Gasparini (Università di Padova), dal Prof. Luigi Mariani (Università di Milano) e dal Dott. Riccardo Velasco (Crea, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria).
www.tastetrentino.it/lavignaeccellente
https://www.agriduemilasrl.it/index.php/summer-school-sergio-ferrari-copy/
#lavignaeccellente #trentinowinefest
Profilo La Vigna Eccellente. Ed è subito Isera
L'evento, organizzato dal Comune di Isera con il supporto di Trentino Marketing e il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell'ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest, vede la partecipazione di numerose realtà del territorio ed è possibile grazie al contributo e al supporto di APT Rovereto Vallagarina Monte Baldo, Cassa Rurale Vallagarina, Città del Vino, BIM dell'Adige, Comunità della Vallagarina, Slow Food Condotta Vallagarina Alto Garda.
Stefania Casagranda 393 9994515
AL VIA LA PRIMA VENDEMMIA TURISTICA REGOLAMENTATA IN ITALIA
Città del Vino, slancio enoturismo: settore da 2,5 miliardi di euro e 14 milioni di enoturisti
Al via la prima vendemmia turistica regolamentata in Italia. E’ tempo di raccolta delle uve, da Nord a Sud, e oltre alle consuete operazioni per portare in cantina le uve migliori, è anche un momento molto atteso per tutto l’enoturismo nazionale, un segmento che vale un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e 14 milioni di presenze.
Lo ricorda l’Associazione nazionale Città del Vino che solo qualche settimana fa ha siglato un protocollo d’intesa con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro che regolamenta la vendemmia turistica.
La vendemmia turistica non può considerarsi un rapporto di lavoro, ma “si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato”.
“Aver regolamentato la vendemmia turistica – evidenzia il presidente Città del Vino, Angelo Radica, che nel luglio scorso ha sottoscritto il protocollo – vuol dire dare un importante impulso all’enoturismo, ed un’opportunità di sviluppo ulteriore per tutti i territori enologici. Grazie a questo accordo – aggiunge – le cantine avranno tutta la tranquillità di far svolgere in sicurezza per i turisti una esperienza turistica, senza incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai controlli sul lavoro”.
Friuli Venezia Giulia apripista - Intanto in Friuli Venezia Giulia dall’1 settembre prenderà il via il progetto di vendemmia turistica didattica, organizzata dal coordinamento regionale delle Città del Vino e dall’Agenzia di promozione turistica regionale: “Siamo stati i primi in Italia a definire le linee guida della vendemmia turistica – commenta Tiziano Venturini, coordinatore regionale FVG Città del Vino - che consentono alle aziende di ospitare i turisti e fare esperienza operativa in vigna in completa sicurezza e tranquillità”.
Il protocollo nazionale - Nel documento sottoscritto si precisa anche che “per lo svolgimento della vendemmia turistica non può essere corrisposto ai turisti alla stessa partecipanti alcun emolumento comunque denominato, né in denaro né in natura. L’attività è ristretta a poche ore alternativamente nella fascia oraria antimeridiana o postmeridiana e non può ripetersi per più di 2 volte nella stessa azienda vitivinicola nell’arco della stessa settimana”.
Inoltre – si legge nel protocollo - “i filari della vendemmia turistica devono essere resi riconoscibili e distinguibili dai luoghi ove i vendemmiatori professionisti svolgono la vendemmia ordinaria, con l’apposizione di idonei cartelli, inoltre andrà indicato nella dichiarazione al S.U.A.P. o sportello equipollente, le coordinate mappali (foglio e particella) avendo cura di escludere in maniera tassativa lo svolgimento promiscuo delle due attività”.
La vendemmia turistica si svolge sotto la supervisione continuativa dei referenti aziendali/tutor qualificati ovvero di personale aziendale dotato di adeguata e specifica formazione, nel rispetto delle normative locali di riferimento. I referenti aziendali/tutor dovranno vigilare sul rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza e garantire il perseguimento delle finalità culturali e ricreative dell’evento.
Durante lo svolgimento di tale evento ogni referente aziendale/tutor potrà seguire un numero di turisti non superiore a 8, salva diversa disposizione della normativa locale di riferimento.
I referenti aziendali/tutor e i turisti impegnati nella vendemmia turistica dovranno indossare obbligatoriamente un cartellino identificativo o braccialetto identificativo rispettivamente con la scritta “tutor” e “vendemmiatore turista”.
La vendemmia turistica dovrà svolgersi con modalità che assicurino la salute e sicurezza dei turisti, anche con riferimento alle attrezzature messe a disposizione degli stessi nonché agli indumenti e alle calzature indossate.
Prima dell'inizio dell’attività di vendemmia, il tutor aziendale dovrà fornire al turista, le istruzioni adeguate sull’utilizzo delle attrezzature e i comportamenti da tenere durante le operazioni, vigilando, in presenza, sul rispetto delle istruzioni impartite. Ai turisti impegnati nella vendemmia turistica deve comunque essere interdetto sia l’utilizzo di qualsiasi macchina agricola sia lo svolgimento delle operazioni di carico e scarico delle cassette da uva.
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TESORI ENOLOGICI DI SARDEGNA: VIAGGIO SENSORIALE TRA CANTINE E VITIGNI EMBLEMATICI
L’anima complessa e affascinante di un territorio da esplorare facendosi guidare da materie prime pregiate che puntano dritto al cuore di una tradizione antichissima, le cui origini sono radicate nella terra e nell’intreccio di culture che, insieme, hanno forgiato il carattere dell’intera Isola. Un luogo che fa sognare durante le lunghe estati, travolte da colori avvolgenti e immerse in acque calde e turchesi. Ma la Sardegna è un’isola che ha molto di più da offrire ed è possibile scoprirla attraverso tutti i cinque sensi. L'Isola, con i suoi panorami spettacolari e i vigneti di pregio, regala esperienze indimenticabili che, nelle degustazioni enologiche, fondono tradizione, cultura e incanto. Antiche sono le origini della domesticazione della vite in Sardegna che, come testimoniano i ritrovamenti di vinaccioli del sito nuragico di Sa Osa, è databile tra il 1300 e il 1100 a.C. Qui, un sorso di vino è un viaggio sensoriale che attraversa l'intera Isola in un unico bicchiere.
La Sardegna Meridionale
La scoperta del Nuragus, conduce attraverso un territorio ricco di storia millenaria e tradizioni antiche. Coltivato nelle province di Cagliari, Oristano e Nuoro, il Nuragus invita a conoscere località come Dolianova, Serdiana, Ussana, Sanluri e Gergei e molte altre ancora. Si parte dal centro storico di Cagliari, dove si possono ammirare incredibili attrazioni come il bastione di Saint Remy, la terrazza panoramica dedicata ad Umberto I, la Torre di San Pancrazio e dell'Elefante, l'anfiteatro romano e i resti della Villa di Tigelio. Si prosegue, poi, verso Settimo San Pietro, nel cuore del Parteolla, dove l'Azienda Vitivinicola Deiana invita a scoprire una combinazione perfetta di tradizione e innovazione nella produzione di vini di alta qualità. Nella vicina Dolianova, poi, è possibile ammirare la splendida concattedrale di San Pantaleo, un gioiello romanico. L’esperienza prosegue a Serdiana, dove le Cantine Argiolas e Audarya offrono visite guidate e degustazioni di vini pregiati, immersi tra le vigne. A Sanluri, da non perdere è la Cantina Su'entu, una moderna struttura che conduce in una coinvolgente esperienza di vinificazione, apprezzando il territorio circostante. Infine, a breve distanza da Barumini e dal celebre complesso "Su Nuraxi", la Tenuta Olianas attende i visitatori con i suoi 30 ettari di vigneti, gestiti secondo principi biodinamici ed energie rinnovabili.
Il viaggio verso le meraviglie offerte dal Carignano, invece, si snoda attraverso il Sulcis, un’area ricca di passato e cultura. È possibile iniziare dalla rinomata Cantina Sardus Pater a Sant'Antioco, dove una selezione pregiata di vini viene prodotta con uve provenienti da circa 200 soci. Proseguendo verso nord, si dedica una sosta alla Cantina di Calasetta - in uno dei borghi più caratteristici del Sud della Sardegna - per lasciarsi incantare da vini di altissima qualità. Da qui, si può optare per una visita alla deliziosa isola di San Pietro che, raggiungibile solo via mare, è un vero paradiso per immersioni, snorkeling, pesca sportiva e birdwatching. L’itinerario enogastronomico procede verso Sant'Anna Arresi, dove Cantina Mesa accoglie i viaggiatori con dedizione e cura nella produzione di uve e vini di alta qualità, custoditi in bottiglie che richiamano le eleganti sagome delle donne sarde in costume tradizionale. Proseguendo all’interno del Sulcis, si approda a Cantina di Santadi, situata in un incantevole borgo medievale circondato da vigneti, ulivi, querce, pini e ginepri. Un luogo in cui assaporare il meglio della qualità attraverso raffinate degustazioni di prodotti pregiati. Infine, a pochi chilometri a nord, si completa percorso con la visita alla splendida Necropoli di Montessu, il più grande e vasto sepolcreto a domus de Janas del Sud Sardegna, testimonianza dell'antica cultura prenuragica dell'Isola.
La Sardegna Centrale
In Ogliastra, nella Sardegna centro-orientale, si scopre una terra ricca di storia, archeologia e paesaggi mozzafiato. Dalle maestose montagne del Gennargentu fino alla splendida costa, questa zona è celebre per la produzione del Cannonau, il vitigno autoctono più rinomato dell’Isola, vinificato in varie zone della Sardegna, nonché il più antico del Mediterraneo. Qui, grazie al clima e ai terreni ideali, il Cannonau trova il suo habitat naturale, dando vita a vini eccezionali. Tra le numerose aziende vinicole locali, spicca Antichi Poderi Jerzu, una cooperativa fondata nel 1950 che si estende su 650 ettari di vigneti. Attraverso una visita guidata presso la loro esclusiva torre vinaria, è possibile scoprire le sette linee di prodotto che caratterizzano la cantina. L'Ogliastra non è solo rinomata per i suoi vini straordinari, è anche un territorio da esplorare e ammirare. I panorami suggestivi di Cala Luna e Cala Goloritzè incantano i visitatori, mentre le Grotte del Bue Marino e del Fico raccontano storie secolari. E coloro che desiderassero immergersi ancora di più nella storia, possono avventurarsi alla scoperta dei grandi insediamenti nuragici di s'Arcu e is Forros, Ruinas e Serbissi, che svelano i segreti di un passato lontano.
Nella parte occidentale della Sardegna, la provincia di Oristano si rivela come la porta d'accesso alle meraviglie naturali e all'anima nobile dell'Isola. Qui, la Vernaccia, un antico e nobile vitigno introdotto dai Fenici, regna sovrana. Presso la Cantina Contini, un punto di riferimento per scoprire la vera essenza della Vernaccia, si può apprezzare non solo l'eccellenza di questo vino bianco dal profumo di mandorla e miele, ma anche la tradizione, i luoghi e la natura che lo circondano. La provincia di Oristano custodisce straordinarie testimonianze culturali, come il sito archeologico di Mont'e Prama con i suoi Giganti, colossali statue in pietra risalenti a 3.000 anni fa, e il misterioso tempio a pozzo nuragico di Santa Cristina, affiancato dalla chiesetta campestre dell'XI secolo. A pochi chilometri da Oristano, il complesso nuragico di Nuraghe Losa testimonia le fasi costruttive che si susseguirono tra il XV e la fine del XII secolo a.C.
Nel cuore della Barbagia, un tesoro enologico attende di essere scoperto: il Grenazza. In un emozionante itinerario tra colline rigogliose e paesaggi incantevoli, si può vivere un'avventura sensoriale senza pari. La cantina Sedilesu, custode della tradizione vitivinicola, offre vini dal carattere forte e autentico, che raccontano il territorio ad ogni sorso. A Mamoiada, un borgo pittoresco intriso di fascino e tradizioni, si trovano Vigne Muzanu, Cantina Canneddu, tappe imprescindibili per gli amanti del Grenazza, così come lo è Cantine Oliena, dove si possono scoprire vini straordinari che esprimono la profonda connessione tra la terra e l'uomo. Lungo il percorso, il Museo della Maschera di Mamoiada e il Museo Etnografico di Nuoro offrono un'immersione nelle antiche tradizioni e nella cultura sarda, mentre il sito archeologico di Sa Sedda 'e sos Carros, nel territorio di Oliena, rivela la storia della Barbagia. Le Sorgenti di Su Gologone a Oliena e la Fondazione Nivola a Orani completano l'itinerario, offrendo rispettivamente momenti di pace e rigenerazione e un'esperienza unica nell'arte e nella cultura contemporanea sarda.
La Sardegna Settentrionale
Nel suggestivo nord-ovest dell'Isola, la Malvasia rivela tutta la sua intensità in un vino dal colore ambrato, dal profumo avvolgente di albicocca e miele, e dal sapore vellutato e persistente. Bosa, una pittoresca città che si affaccia sul fiume Temo, è la zona principale di produzione di questa pregiata varietà. Qui, si possono visitare rinomate cantine come le Cantine Columbu e le Cantine Madeddu, gioielli enologici con una lunga tradizione e passione per la produzione di vini di alta qualità. Le esperienze di degustazione guidate da esperti vinificatori permettono di assaporare la Malvasia e scoprire i segreti della sua produzione tra splendidi vigneti. La bellissima cittadina di Alghero, con la rinomata Cantina Sella & Mosca, offre un'altra opportunità per apprezzare la Malvasia e immergersi nell'arte della vinificazione. Fondata nel 1899, questa tenuta è una delle più grandi ed affascinanti d'Europa. Le visite alle cantine, che includono affascinanti spazi di invecchiamento in barrique e botti tradizionali, offrono un viaggio attraverso i secoli e l'arte della vinificazione. Il museo della cantina completa l'esperienza, permettendo di immergersi nella storia della viticoltura in Sardegna. Nella medesima zona, da non perdere è Cantina Santa Maria La Palma, la cui particolare attrazione è la cantina subacquea, dove è possibile scoprire l'eccezionale Akenta Sub, uno spumante unico che matura a 40 metri di profondità. Avvolto nell'oscurità e accarezzato dalle onde del mare, questo straordinario spumante rivela l'essenza stessa del mare nel proprio bicchiere, regalando un'esperienza indimenticabile. Inoltre, non lontano da Alghero, si trovano due delle tante straordinarie attrazioni che completano l'esperienza di visita dell’area. All'interno dell'area marina protetta di Capo Caccia-isola Piana, nel parco di Porto Conte, si trovano le Grotte di Nettuno, un fiore all'occhiello che offre una panoramica mozzafiato sulla natura locale. A un chilometro e mezzo dal mare, si trova il Nuraghe Palmavera, un antico sito archeologico situato nel parco di Porto Conte.
La Strada del Vermentino di Gallura, infine, attraversa Arzachena, Olbia, Berchidda e Tempio Pausania, rivelando vini dalle caratteristiche organolettiche uniche. I vigneti, coltivati su terreni granitici ricchi di argilla, godono di un clima temperato e venti costanti. Lungo questo itinerario, numerose cantine e tenute vinicole offrono vini di altissima qualità, avvolte da paesaggi incantevoli di colline e valli verdi. La Cantina Surrau ad Arzachena incanta con la sua produzione di vini di alta qualità e un'atmosfera accogliente. A Luogosanto, Siddùra offre una cantina moderna e innovativa, in cui la vinificazione si unisce alla sostenibilità ambientale, al punto che il suo Maìa si è recentemente aggiudicato il premio come Miglior Vermentino d’Italia. La Cantina Piero Mancini si distingue per la passione e l'impegno nella produzione del Vermentino di eccellenza. Ogni viticoltore offre un'esperienza di degustazione unica, guidando i visitatori alla scoperta dei segreti di questo straordinario vino. Gli itinerari nella Sardegna settentrionale non solo offrono esperienze vinicole indimenticabili, ma anche una varietà straordinaria di attività. Passeggiare attraverso i borghi lussuosi di Porto Cervo e Porto Rotondo permette di ammirare lo sfarzo delle location più esclusive dell'isola. Il nuraghe La Prisgiona ad Arzachena rappresenta una testimonianza millenaria, immergendo i visitatori nella ricca cultura antica dell'isola. Le Isole de La Maddalena e Caprera, con la casa di Garibaldi, offrono un'esperienza unica in un ambiente naturale incontaminato, ricco di storia e bellezze paesaggistiche. Infine, l'area marina protetta di Tavolara regala panorami mozzafiato e la possibilità di scoprire la ricchezza della fauna marina in un ambiente protetto.