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Consorzio Aceto Balsamico
L’ACETO BALSAMICO DI MODENA TOCCA IL RECORD STORICO DEI 100 MILIONI DI LITRI CERTIFICATI
Nonostante la pandemia, l’attività del Consorzio non si è fermata. In cantiere nuovi progetti di valorizzazione e tutela del prodotto
La pandemia non ha messo il freno all’Aceto Balsamico di Modena. I dati presentati nei giorni scorsi all’assemblea dei Soci del Consorzio di Tutela e relativi all’anno appena trascorso, parlano addirittura di un incremento della produzione dell’11% a volume, portandola così a superare la soglia dei 100 milioni di litri certificati.
“È un momento storico – afferma Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena – perché mai fino ad oggi il nostro comparto era riuscito a superare la soglia dei 100 milioni di litri. Poi, che un tale record venga segnato nel mezzo di questa congiuntura globale caratterizzata da livelli di incertezza e complessità mai visti, ne enfatizza ancora di più il valore materiale e simbolico. Potremmo dire che in un momento in cui le relazioni internazionali si arrestano o rallentano e molti operatori sono costretti ad attendere e a rimanere a guardare, l’Aceto Balsamico di Modena mostra di avere capacità di saper reagire e di guardare al futuro con fiducia”. Questo incredibile risultato produttivo non è però l’unico successo dell’anno trascorso, infatti, intuendo i cambiamenti in atto, i nuovi trend ed esigenze, il Consorzio ha avviato progetti innovativi al passo con questa dinamica di transizione. Da segnalare, in particolare, la svolta digitale dell’attività di monitoraggio, vigilanza e repressione delle frodi e delle contraffazioni a livello globale.
“Quando abbiamo intuito che le modalità di svolgimento del lavoro di tutela e vigilanza classiche non erano più adeguate ai cambiamenti in corso ovviamente accelerati dalla pandemia – spiega Federico Desimoni, Direttore del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena – abbiamo deciso di cambiare paradigma. Dopo una prima fase di studio, siamo riusciti a realizzare e attivare nuovi strumenti che permettono di allargare la nostra attività di vigilanza e repressione delle frodi a tutto il mondo senza particolari costi e con tempistiche incredibilmente veloci. In questo modo abbiamo trasformato la crisi in una grande opportunità”. Questi strumenti di vigilanza permettono non solo di monitorare globalmente il mondo digitale, ma anche di intervenire rimuovendo quelle offerte che violano i diritti di proprietà intellettuale del Consorzio. Inoltre, garantiscono la possibilità di verificare tutti i prodotti offerti in vendita e tra quelli i casi illegittimi di contraffazione, di evocazione o imitazione e conseguentemente di programmare azioni in loco degli agenti vigilatori del Consorzio. Ma più delle parole sono i numeri a esprimere la potenzialità di questo nuovo modello organizzativo, infatti, solo negli ultimi mesi dell’anno sono state analizzate quasi 8.700 inserzioni afferenti all’Aceto Balsamico di Modena IGP su 43 piattaforme differenti.
Tali offerte, pubblicate da 2.967 venditori, al momento dell’elaborazione dei dati generavano un totale di 169.251 vendite stimate per un fatturato complessivo di € 3.331.900,63.
All’interno di queste, sono emerse 236 offerte ritenute illegittime in quanto in violazione dei diritti del Consorzio riferite a differenti 6 piattaforme e riconducibili a 81 venditori. Gli interventi sono stati immediati e a distanza di pochi giorni dalla rilevazione hanno ottenuto un esito positivo al 100% in quanto in 234 casi è stata completamente rimossa l’inserzione, nei restanti 2 sono state operate le rettifiche necessarie a rimuovere le informazioni fraudolente.
A livello nazionale il monitoraggio ha coinvolto 8.800 punti vendita digitali riferiti a oltre 77 catena di GDO operanti in Italia e ha rilevato 179 inserzioni riferite a diciture, a etichette o a prodotti irregolari.
Un anno da record e di record partendo dalla produzione per arrivare alla repressione che apre uno spiraglio di luce in un periodo tragico e preoccupante e aiuta a ripensare con grande ottimismo questa fase di ripartenza.
Ufficio Stampa Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena
Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
QUESTIONE SLOVENA, LE ISTITUZIONI SI SCHIERANO COMPATTE AL FIANCO DEI CONSORZI DI TUTELA DELL’ACETO BALSAMICO DI MODENA E REGGIO EMILIA
Il Sottosegretario alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio risponde alle istanze della Conferenza delle Regioni e della Commissione Agricoltura alla Camera con un preciso impegno: valutare l’attivazione della procedura di contestazione e, se necessario, ricorrere alla Corte di Giustizia Europea.
“Anche il Ministero delle Politiche Agricole, attraverso il Sottosegretario Gian Marco Centinaio, si è schierato al nostro fianco nella questione riguardante la norma tecnica sull’Aceto Balsamico attraverso cui il legislatore sloveno, in contrasto al Trattato, al diritto comunitario e agli standard CEN, ha voluto legittimare la nascita di un “aceto balsamico sloveno”. La chiara e netta presa di posizione del mondo politico, attraverso l’intervento della Commissione Agricoltura alla Camera e della Commissione Politiche Agricole delle Regioni, è la conferma che il nostro messaggio di allarme sui rischi a cui possono andare incontro tutte le Indicazioni Geografiche registrate – se tale norma dovesse passare - è stato pienamente recepito. La presa in carico della questione da parte del Ministero è un segnale di grande attenzione a un comparto significativamente rappresentativo del Made in Italy, in un’ottica concreta di sistema-Paese”. Con queste parole Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, a nome proprio e di tutto il comparto degli Aceti Balsamici, ha inteso trasferire un particolare ringraziamento alle Istituzioni della politica che ieri, a più livelli, hanno dato un forte segnale di sensibilità alla problematica sollevata della norma slovena.
Contestualmente si sono infatti espressi con una specifica richiesta al dicastero delle Politiche Agricole sia la Conferenza delle Regioni attraverso il coordinatore degli assessori all'agricoltura Federico Caner, che la Commissione Agricoltura alla Camera, attraverso il question time promosso dall’Onorevole Benedetta Fiorini, Deputata della Lega.
"Ci adopereremo – si legge in una nota del coordinatore degli assessori all'agricoltura Federico Caner a seguito della riunione della Conferenza delle Regioni tenutasi ieri - affinché siano attivate tutte le iniziative possibili per opporsi all’iniziativa della Repubblica di Slovenia, in particolare tramite l’attivazione della procedura di contestazione prevista dall’art. 259 del TFUE che, in prima istanza, si sostanzia in una comunicazione alla Commissione Europea e, in seconda istanza, ad un ricorso diretto alla Corte di Giustizia dell’Unione, rendendosi disponibile a supportare le conseguenti azioni che il governo intenderà promuovere”. Lo stesso Caner ha sottolineato come quello predisposto in sede di Conferenza delle Regioni sia "un documento votato all'unanimità che si traduce nel fatto che tutti gli assessori sono uniti e d'accordo nell'intraprendere tutte le iniziative necessarie per tutelare l’Aceto Balsamico di Modena e la sua denominazione, così come stiamo facendo per il Prosecco".
Alla voce delle Regioni si è poi aggiunta quella della Commissione Agricoltura alla Camera, che – nel ribadire l’importanza di una presa di posizione da parte del Ministero delle Politiche Agricole - si è così espressa attraverso le parole della Deputata della Lega Onorevole Benedetta Fiorini: “grazie al nostro lavoro di squadra e al percorso avviato proprio dal Sottosegretario Centinaio, oggi abbiamo avuto prova di aver imboccato la strada giusta. C’è ancora tanto lavoro da fare a partire proprio da ogni componente della filiera produttiva. Ma siamo sicuri che grazie alla nostra presenza al Governo, riusciremo a lavorare per garantire la giusta tutela, sostegno e promozione delle nostre eccellenze italiane.”
La risposta del Sottosegretario alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, durante l’audizione di ieri in ComAgri, è stata inclusiva e propositiva: "La problematica in esame è seguita con la massima attenzione dal Ministero delle Politiche Agricole e dal Governo. L'intento è quello di tutelare l'intero patrimonio enogastronomico italiano e in particolare i prodotti più rappresentativi del nostro agroalimentare. Per contrastare tale fattispecie, che rischia di danneggiare non solo il comparto dell’Aceto Balsamico di Modena ma tutto il sistema delle DOP e delle IGP italiane, a tutela della denominazione di origine stiamo valutando di attivare, in prima battuta, lo strumento della procedura di contestazione ai sensi dell’articolo 259 del TFUE, coinvolgendo anche le altre Amministrazioni competenti. Il Governo seguirà con estrema attenzione l’evolversi della questione non escludendo, qualora necessario, un ricorso diretto alla Corte di Giustizia dell'Unione europea”
A condurre alla reazione unanime delle istituzioni italiane è stata l’iniziativa legislativa della Slovenia che a luglio ha introdotto nel proprio ordinamento una norma in palese violazione con quanto dettato dall’articolo 24 del Reg. 1151/12 che impegna tutti gli Stati membri a non adottare denominazioni di vendita ambigue, ingannevoli o confondibili con le DOP e le IGP. A fronte della quale la risposta italiana è determinata e chiara a tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, di tutte le denominazioni italiane e del patrimonio culturale, economico e umano che rappresentano.
Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
Tel. 335 6130800 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ACETAIE APERTE, DOMENICA 26 SETTEMBRE L’EVENTO CHE CELEBRA IL BALSAMICO
La manifestazione è tra le più importanti della Regione Emilia Romagna, al secondo posto tra le mete di turismo enogastronomico più desiderate dai turisti italiani. Modena figura al 13° posto nella classifica nazionale delle città più attrattive secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021 curato da Roberta Garibaldi
Si avvicina a grandi passi il 26 settembre, la data in cui in tutta la Provincia di Modena torna Acetaie Aperte, l'evento promozionale più importante dell'anno per il comparto, organizzato dai Consorzi di Tutela dell'Aceto Balsamico di Modena IGP e dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e che ogni anno richiama migliaia di visitatori provenienti da tutta la Regione e anche oltre.
Acetaie Aperte è quindi un appuntamento ben consolidato nel calendario annuale delle manifestazioni enogastronomiche del Bel Paese e si conferma come una interessante destinazione per gli enoturisti, che nonostante la pandemia nell’ultimo anno hanno continuato a muoversi, pur rimanendo all’interno dei confini nazionali, alla ricerca di esperienze gustative inedite da vivere in sicurezza, spinti da una crescente voglia di approfondire la conoscenza del patrimonio dei sapori territoriali. Addirittura si stima che nei tre anni precedenti sia cresciuto al ritmo del 10% annuo il numero dei turisti che hanno viaggiato con la principale motivazione di conoscere e vivere con esperienze dirette l’enogastronomia.
Questo e altri interessanti dati e spunti di riflessione, emergono leggendo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021 curato da Roberta Garibaldi – accademica, autrice del Rapporto nonché Presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico – nel quale si ribadisce come l’enoturismo rappresenti una leva competitiva importante per l’economia italiana, soprattutto se guardato nella prospettiva di una ripartenza post-pandemia. E, financo, analizzando il peso delle realtà regionali nel contesto nazionale, si legge come l’Emilia Romagna sia la regione i cui prodotti e tipicità culinarie sono le più note al pubblico, il che rappresenta un ottimo motivo per eleggerla al 2° posto tra le mete di turismo enogastronomico più desiderate dai turisti italiani complessivi, con uno share del 14,5%. Tra le città più attrattive a livello nazionale, nelle prime 15 ci sono ben 3 provincie dell’Emilia Romagna: Bologna (2°), Parma (11°) e Modena (13°). Tra i turisti enogastronomici in particolare, ovvero tra coloro che abbiano svolto almeno una vacanza con motivazione primaria l’enogastronomia negli ultimi tre anni, il 13,9% sceglie ancora l’Emilia Romagna, facendole guadagnare rispetto al 2019 ben tre posizioni passando da 5° a 2° assoluta.
A fare la differenza, alcuni elementi oggi ritenuti imprescindibili dai turisti del gusto, sempre più consapevoli ed esigenti, ovvero la sicurezza, la sostenibilità e la possibilità di rendersi custodi di un turismo virtuoso capace di creare nuovi equilibri tra ambiente urbano e rurale. Sicurezza e sostenibilità che potranno trovare nelle trentatre acetaie che ad oggi hanno aderito ad Acetaie Aperte con proposte di visite, degustazioni ed intrattenimento per tutta la famiglia. Da vivere in totale sicurezza, in gran parte all’aria aperta e comunque previa esibizione del Green Pass – e in alcuni casi la prenotazione preventiva - al fine di garantire un accesso ordinato nel rispetto del distanziamento interpersonale ed in orari il più possibile scaglionati.
Ecco quindi che alle degustazioni di Aceto Balsamico in purezza o in abbinamento con altri prodotti tipici del territorio e ai tradizionali percorsi guidati nei locali deputati alla produzione - con spiegazione dell’intera filiera produttiva – nonché nei musei del territorio dedicati al pregiato condimento, si affiancheranno molte attività en plein air, come le visite in vigna, al giardino botanico con vista panoramica sulla valle del Panaro, sul Cimone e sulle Prealpi, oppure la cottura del mosto in paiolo all’aperto, le visite in fattoria didattica o nel parco animali o ancora la dimostrazione di vendemmia con i più piccoli. E ci sarà spazio anche per la musica dal vivo ed il gioco: dal Balsamiquiz alla Caccia al Tesoro Balsamico, sfruttando le nozioni apprese durante la visita in acetaia per risolvere enigmi e rispondere a quiz balsamici per raggiungere la meta finale. Informazioni dettagliate su programmi, modalità di accesso ed indirizzi delle singole acetaie disponibili al sito www.acetaieaperte.com
Ufficio Stampa Consorzio Acetaie Aperte
Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
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www.consorziobalsamico.i
ACETAIE APERTE, TORNA IL VIAGGIO NEI LUOGHI DI PRODUZIONE DEL BALSAMICO
L’appuntamento è per domenica 26 settembre e coinvolgerà produttori di tutta la provincia di Modena
Cominciano a scaldarsi i motori per l’organizzazione di Acetaie Aperte 2021. Il mondo del Balsamico di Modena, dopo i mesi di lockdown che hanno limitato gli eventi in presenza di pubblico, si presenta compatto al tradizionale appuntamento autunnale con il gusto, che quest’anno si svolgerà domenica 26 settembre nei luoghi di produzione di tutta la provincia di Modena. Organizzata dai due consorzi di tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, la manifestazione porterà food lovers e non solo, a conoscere i segreti del pregiato condimento attraverso visite nelle acetaie e degustazioni, ma anche con tante iniziative collaterali da scoprire, tutte da svolgersi in totale sicurezza e nel rispetto del distanziamento interpersonale.
Un’edizione che, per la seconda volta, porta con sé il sapore della ripartenza e della rinascita dopo i lunghi mesi di restrizioni per il contenimento del Covid 19 e che si profila come ulteriore prova di ottimismo e fiducia nel futuro, soprattutto per quelle realtà produttive medio piccole su cui ha pesato maggiormente la chiusura prolungata del canale HoReCa. Per molti di loro infatti, questo rappresenta il principale canale distributivo, sia in Italia che all’estero. “Siamo di nuovo qui, pronti ad una nuova stagione di eventi promozionali per l’Aceto Balsamico di Modena – spiega Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP – ed Acetaie Aperte, ilnostro appuntamento divulgativo di punta da molti anni è una vetrina imprescindibile, grazie alla quale molte persone si avvicinano per conoscere meglio il nostro prodotto e dotarsi degli strumenti adatti per riconoscere l’originale dalle imitazioni.
Il tutto, con un viaggio sensoriale a tutto tondo che mira a trasmettere non solo gli elementi qualitativi tramite le degustazioni, ma anche le storie individuali raccontate dai singoli produttori, ciascuno con le proprie radici e con le proprie peculiarità”. Pone invece l’accento sull’importanza dell’unione di intenti, soprattutto nel presente momento storico, il Presidente del Consorzio dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP nonché del Comitato di Coordinamento designato nel Protocollo d’Intesa Enrico Corsini: “Acetaie Aperte è la dimostrazione di come lavorare insieme con un fine comune sia la ricetta vincente per affrontare le sfide non solo per il settore ma per il territorio tutto. Rinnovo pertanto il mio plauso a tutti quegli imprenditori che anche quest’anno, nonostante le difficoltà incontrate negli ultimi mesi, si metteranno a disposizione per promuovere non solo se stessi, ma tutto quel patrimonio storico di valore incalcolabile che ognuno di loro rappresenta nel lavoro quotidiano”.
Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
L’INTERVENTO DEL MINISTRO STEFANO PATUANELLI E DEL MIPAAF NELLA GESTIONE DELLA QUESTIONE “SLOVENA”
Tutelare il patrimonio enogastronomico italiano una priorità per il Governo
“A nome del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e del sistema delle DOP ed IGP italiane, mi sento in dovere di ringraziare il neo Ministro delle Politiche Agricole, Senatore Stefano Patuanelli e la Direzione Qualità del Mipaaf, che in poche ore si sono messi a disposizione e stanno predisponendo tutta la documentazione tecnica necessaria per completare il dossier da notificare alla Commissione entro il 3 marzo”.
Con queste parole Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena ha inteso plaudire al rapido intervento del Mipaaf in merito alla questione “slovena” e all’immediata presa di posizione del titolare del Dicastero delle Politiche Agricole.
"La tutela del patrimonio enogastronomico italiano è una priorità del Governo, ha affermato il Ministro Stefano Patuanelli, anche in questo caso, faremo tutto il possibile per difendere l'Aceto Balsamico di Modena contro questi indebiti attacchi".
Tutto ha avuto inizio quando il Governo sloveno ha notificato alla Commissione Europea una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercializzazione di aceti, che oltre a porsi in contrasto con gli standard comunitari ed il principio di armonizzazione del diritto europeo, avrebbe creato un precedente gravissimo anche per altre DOP ed IGP.
Secondo la nuova norma slovena, in fase di valutazione presso la Commissione Europea, qualsiasi miscela di aceto di vino con mosto concentrato si potrà chiamare, e vendere, come “aceto balsamico” con grande offesa della tradizione e degli sforzi fatti dai produttori delle eccellenze modenesi. Tale pericolo potrà essere scongiurato solo dopo che il Governo avrà formalizzato l’atto di opposizione entro il 3 marzo.
La denominazione “Aceto Balsamico” potrebbe quindi trasformarsi in uno standard di prodotto, con tutti i danni conseguenti sia sul piano della tutela che di quello economico. La posta in gioco è alta, il solo comparto dell’Aceto Balsamico di Modena vale oltre un miliardo di euro al consumo e le DOP e IGP italiane rappresentano 16,9 miliardi di euro di valore alla produzione, un contributo del 19% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano e un export da 9,5 miliardi di euro che corrisponde al 21% delle esportazioni nazionali di settore, grazie al lavoro di oltre 180.000 operatori e l’impegno dei 285 Consorzi di tutela riconosciuti (fonte XVIII Rapporto Ismea-Qualivita), a livello Ue il valore è di circa 74,7 miliardi di euro e muovono oltre 400.000 posti lavoro all’interno della Ue (dati Euipo/Ufficio Brevetti Ue).
“Unitamente al Ministero delle Politiche Agricole – ha ripreso Grosoli – mi preme rivolgere parole di ringraziamento altresì ad OriGIn Italia per il pieno sostegno, nonché all’Onorevole della Lega Benedetta Fiorini, Segretario della Commissione Attività Produttive per aver adiuvato dal suo ruolo la tempestiva presa di posizione del mondo politico per salvaguardare questa e molte altre produzioni tipiche italiane, potenzialmente a rischio di provvedimenti simili. Non ultimo, mi sia permesso altresì plaudire all’appoggio fin da subito offerto della Regione Emilia Romagna con il suo Assessore all’Agricoltura Alessio Mammi, che si è fatto primo portavoce dell’accaduto presso il Ministero, sollecitandone una immediata reazione”.
Sostegno è arrivato anche dell'interrogazione congiunta presentata ieri dagli europarlamentari italiani, Paolo De Castro ed Elisabetta Gualmini, al commissario all'Agricoltura Ue, il polacco Janusz Wojciechowski.
"La norma sulla qualità degli aceti sloveni - ha affermato nella nota Paolo De Castro, coordinatore S&D Comagri al Parlamento Europeo - è in chiaro contrasto con il regolamento Ue 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari e rappresenterebbe un'evocazione in palese concorrenza sleale con prodotti italiani riconosciuti in tutto il mondo, come l'Aceto Balsamico di Modena Igp, l'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop e l'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop. Per questo chiediamo al commissario all'Agricoltura Ue di obiettare l’adozione di tale norma da parte delle autorità slovene".
I numeri sono rappresentativi di una realtà molto importante assolutamente da difendere: 3123 prodotti DOP, IGP e STG nel mondo, di cui 3093 nei Paesi europei. L’Italia ha il primato mondiale con 838 DOP, IG e STG corrispondenti al 27% di tutti i prodotti a denominazione nel mondo.
Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.