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Consorzio Aceto Balsamico

IL GOVERNO ITALIANO ATTIVA LA PROCEDURA D’ INFRAZIONE CONTRO LA SLOVENIA

 

Importante novità per l’Aceto Balsamico di Modena IGP: l’informativa portata giovedì 4 agosto in CdM dal Ministro Patuanelli ha ottenuto l’accoglimento a procedere e adesso il riconoscimento dei diritti in sede europea appare più vicino 

 

Il Governo Italiano ha attivato la procedura d’infrazione ex art. 259 TFUE nei confronti della Slovenia a tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. La notizia che si attendeva da mesi nelle stanze del Consorzio e tra le numerose imprese modenesi produttrici del pregiato condimento è diventata un fatto reale nel pomeriggio del 5 agosto, con l’investitura dell’Avvocatura dello Stato per procedere al fine di tutelare una volta per tutte non soltanto l’Aceto Balsamico di Modena IGP, ma l’intero sistema delle DOP e delle IGP, che avrebbe potuto trovarsi verosimilmente a rischio se la linea della Slovenia – che di fatto ha trasgredito un regolamento europeo - non fosse stata impugnata per ristabilire l’ordine giuridico delle cose e dunque si fosse lasciato correre quello che si presenta come un pericoloso precedente. 

 

Immediata la reazione della Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP Mariangela Grosoli, che nel ringraziare quanti si sono adoperati alla causa nel corso dei mesi ha dichiarato che “la notizia che arriva dal Consiglio dei Ministri ci rinfranca e solleva il morale, poiché conferma il supporto ed il pieno sostegno del Governo al nostro fianco. Dopo mesi di attesa e preoccupazione, finalmente vediamo uno spiraglio di luce: dobbiamo solo attendere i tempi tecnici per lo svolgimento delle procedure interne che nell’arco dei prossimi mesi porteranno alla formalizzazione del ricorso, per il resto siamo certi che questa decisione possa finalmente portare ad una risoluzione del problema”. 

 

Il primo passo dopo l’attivazione della procedura d’infrazione sarà una fase di consultazione presso la Commissione Europea, a cui farà poi seguito, qualora si rendesse necessaria, l’azione presso la Corte di Giustizia dell’UE. Intanto lo sprint finale - pur se arrivato a distanza di molti mesi dalla prima istanza sollevata dal Consorzio e dalle istituzioni del territorio modenese nonché regionale dell’Emilia Romagna prima di approdare in Parlamento e al Mipaaf – è partito, grazie all’informativa presentata nel pomeriggio di giovedì 4 agosto dal Ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli al Consiglio dei Ministri.  

 

Dalla prima denuncia dell’infrazione da parte della Slovenia – a inizio del 2021 - numerose sono state le dichiarazioni a sostegno del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, con l’impegno ben preciso di farsi portavoce con il Governo affinché venisse attivata la procedura d’infrazione, l’extrema ratio per veder tutelati i diritti della denominazione che rappresenta una fetta molto importante del made in Italy agroalimentare, stimato nel suo complesso con un valore economico di circa 17 miliardi di euro.  

La questione si è innescata quando, a inizio dello scorso anno, il Governo sloveno ha notificato alla Commissione Europea una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercializzazione degli Aceti che, oltre a porsi in netto contrasto con gli standard comunitari e con il principio di armonizzazione del diritto europeo, cerca di trasformare la denominazione “aceto balsamico” in uno standard di prodotto. Operazione illegittima ed in contrasto con i regolamenti comunitari che tutelano DOP e IGP e disciplinano il sistema di etichettatura e informazione del consumatore. Da allora, nonostante l’attivazione immediata del Consorzio e delle Istituzioni per impugnare predetta norma tecnica in sede europea, non si erano avute risposte concrete e con la prima procedura non andata a buon fine, di fatto circa un anno fa la norma tecnica slovena è entrata in vigore con i rischi che ne conseguono per il sistema delle DOP e delle IGP europee, a quel punto di fronte ad un pericoloso precedente. 

 

In questo arco di tempo, il Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP si è attivato in tutte le sedi istituzionali possibili, raccogliendo all’unisono il supporto del Comitato Agricolo delle Regioni, del Mipaaf, dell’Avvocatura dello Stato e di vari esponenti del mondo politico ed istituzionale e di Origin Italia, Origin Europa e Federvini. 

 

“A questo punto – ha aggiunto Mariangela Grosoli – non resta che attendere l’avvio ufficiale della procedura e seguirne le diverse fasi previste dalle normative europee. Nel mentre, mi preme ringraziare a nome del Consorzio, tutti coloro che all’interno delle Istituzioni negli ultimi mesi si sono spesi a difesa della nostra causa, in primis il Ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli che si fatto carico di presentare l’informativa in CdM, ma anche il Sottosegretario Sen. Gian Marco Centinaio, l’Avvocato Francesco Fortuna Capo di Gabinetto del Ministro Patuanelli e il Mipaaf tutto, l’Avvocatura di Stato ed il Sottosegretario di Stato agli Affari Europei Dott. Vincenzo Amendola, senza dimenticare la Deputata On. Benedetta Fiorini, in prima linea fin dalla prima ora come anche il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e l’Assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi”. 

 

 

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

UN ANNO D’ORO PER L’ORO NERO: +60% PER L’ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA DOP NEL 2022

Enrico Corsini

Rispetto all’anno precedente, importante balzo in avanti per il prodotto imbottigliato 

 

La qualità premia sempre. Soprattutto quando si tratta di un’eccellenza agroalimentare del Made in Italy conosciuta ed universalmente apprezzata in tutto il mondo come l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, che nell’ultimo anno ha visto incrementare il prodotto imbottigliato con valori a due cifre, nell’ordine di un + 60%. 

Un risultato più che lusinghiero, considerato il clima di incertezza generale a livello internazionale che ancora non si è completamente dissolto, dopo gli anni difficili della pandemia e delle ulteriori crisi che nel frattempo sono intervenute sul piano politico ed economico a livello globale. 

L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, per la sua ricercatezza e l’alto valore economico a esso ascrivibile in virtù della limitata produzione a volume, rappresenta infatti un prodotto particolarmente pregiato e di nicchia, con l’Italia che resta primo mercato di riferimento. 

 

“Il consumatore – spiega il Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP Enrico Corsini – ha confermato in questi anni di avere una particolare attenzione per i prodotti di qualità e ce lo ha dimostrato continuando a sceglierci pur non trattandosi di un bene alimentare di prima necessità, in un momento economico particolarmente difficile. Il confronto a saldo positivo con l’annata 2021 è dunque per tutto il nostro comparto un motivo di grande soddisfazione – continua - e la conferma arrivata dai numeri non fa che rafforzare sul mercato il valore dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, il quale nonostante i continui aumenti ha retto molto bene negli ultimi esercizi”. 

Quello che si legge dietro a questo successo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è anche un riconoscimento all’importante lavoro condotto dai produttori, che ciascuno con una propria storia da raccontare ed una tradizione da tramandare, rappresentano in modo egregio ed inequivocabile tutta la passione e la tenacia dei modenesi, nonché un fiore all’occhiello per l’economia del territorio. 

 

Talvolta da secoli, come testimoniano alcune acetaie “storiche” ancora attive, dove oggi come un tempo, si continuano a perpetrare i medesimi sapori e profumi - unici, autentici ed inconfondibili – di mosto cotto di uve di Modena, lavorato secondo un metodo produttivo artigianale e complesso. Che passa anche da un lungo periodo di maturazione ed invecchiamento nelle batterie di piccole botti, dove ogni anno si procede con la pratica dei travasi. Il tempo minimo di invecchiamento per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è di 12 anni, che si allunga almeno fino a 25 anni quando si parla di “Extra Vecchio”, anche se all’invecchiamento in realtà non c’è un limite: esistono infatti ancora oggi batterie che superano i 150/200 anni di età e questo rende il prodotto oltremodo pregiato e ricercato dai palati gourmet. 

 

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

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ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP, DALLA FILIERA CERTIFICATA 1 MLD DI VALORE AL CONSUMO

 

 

Dopo il record dei 100 milioni di litri certificati IGP arriva la conferma di CSQA come ente di controllo

 

L'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi (ICQRF) dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha rinnovato, con Decreto Ministeriale 322481 del 20 Luglio 2022, l’autorizzazione a CSQA ad effettuare i controlli per lIndicazione Geografica Protetta Aceto Balsamico di Modena.

 

È uno dei grandi prodotti dal prestigio internazionale della food valley dell’Emilia-Romagna, una regione che vanta 44 prodotti agroalimentari DOP IGP e genera un valore economico pari a 2.779 milioni di euro ponendosi al primo posto tra le regioni italiane per impatto economico del food ad Indicazione Geografica (Dati Rapporto Ismea-Qualivita 2021).

 

L’Aceto Balsamico di Modena IGP – quinto prodotto italiano agroalimentare DOP IGP per valore alla produzione (Fonte: Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, dati 2021) – contribuisce al paniere made in Italy con 100 milioni litri di produzione certificata capaci di generare 400 milioni € di valore alla produzione, tradotti in 1 miliardo € di valore al consumo, grazie anche al valore generato dal prodotto destinato all’export che tocca quota 92% del totale. A livello di produzione un dato interessante da segnalare è il crescente apprezzamento del prodotto invecchiato che dal 2014 è cresciuto in modo esponenziale fino ad arrivare nel 2021 ad una produzione di oltre 5,2 milioni di litri con una crescita del 33% rispetto al 2020.

 

Nonostante la necessaria ed evidente autonomia e indipendenza tra Organismo di Controllo e Consorzio di tutela che ha sempre caratterizzato la relazione dei due enti e il rispetto delle diverse attività istituzionali svolte dagli stessi, la necessità di valorizzare e di implementare sempre più strategie di tutela del prodotto ha spinto CSQA e il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena a sviluppare anche progetti innovativi orientanti al miglioramento delle attività istituzionali e a un maggior coinvolgimento del consumatore.

 

“La collaborazione dei due enti ha reso possibile l’avvio del progetto relativo al Passaporto Digitale dell’Aceto Balsamico di Modena - afferma il Direttore Federico Desimoni - un programma innovativo e pionieristico nel campo della tracciabilità, sicurezza alimentare, legalità e trasparenza che approderà sul mercato nei prossimi mesi e che anticipa le politiche comunitarie in materia di passaporto digitale dei prodotti recentemente annunciato dalla Commissione Europea.”

 

Siamo orgogliosi che un’eccellenza del made in Italy come l’Aceto Balsamico di Modena IGP confermi CSQA nei controlli - ha sottolineato Pietro Bonato, Direttore Generale e AD di CSQA. Questo a dimostrazione di un importante lavoro sul fronte dei controlli, volti alla garanzia e tutela di un prodotto storico e simbolo dell’Italia. La quota export raggiunta del 92% è a dimostrazione dello straordinario valore e riconoscibilità raggiunti sui mercati internazionali e l’apprezzamento da parte dei consumatori.  L’Aceto Balsamico di Modena IGP è stato la prima tra le grandi Indicazioni Geografiche italiane ad avviare la sperimentazione del Passaporto Digitale, il sistema di tracciabilità agroalimentare realizzato in collaborazione con il Poligrafico dello Stato, CSQA e Fondazione Qualivita, la cui realizzazione è la conferma dell’impegno sul fronte dell’innovazione per i prodotti a denominazione di origine”. 

 

L’Aceto Balsamico di Modena IGP conferma il valore del portfolio prodotti DOP IGP certificato da CSQA, che comprende ad oggi 71 Indicazioni Geografiche: un dato che sottolinea la volontà di accompagnare sempre di più lo sviluppo sostenibile delle filiere agroalimentari di qualità, simbolo del made in Italy e della vocazione dei territori.

 

>> DOWNLOAD INFOGRAFICA <<

 

>> SCHEDA ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP <<

 

CSQA Certificazioni

CSQA è un Organismo di Certificazione leader nel settore agroalimentare che svolge attività di certificazione, ispezione, assessment e formazione, attivo nei settori dell’Agroalimentare & Packaging, Sostenibilità, Life Sciences Sanità e Salute, Formazione e Servizi alla Persona, Sicurezza IT, Pubblica Amministrazione, Servizi Formativi/Tecnici/Turistici/Pubblici, Foreste, Legno e Carta. CSQA è il principale Organismo di Certificazione in Italia nel settore agricolo e alimentare con 71 prodotti DOP, IGP, STG controllati (elenco completo: http://bit.ly/CSQA-IG) e decine di migliaia di aziende certificate in ambito volontario.

 

 

Ufficio Stampa CSQA

L’ACETO BALSAMICO DI MODENA TOCCA IL RECORD STORICO DEI 100 MILIONI DI LITRI CERTIFICATI

 

 

Nonostante la pandemia, l’attività del Consorzio non si è fermata. In cantiere nuovi progetti di valorizzazione e tutela del prodotto 

 

La pandemia non ha messo il freno all’Aceto Balsamico di Modena. I dati presentati nei giorni scorsi all’assemblea dei Soci del Consorzio di Tutela e relativi all’anno appena trascorso, parlano addirittura di un incremento della produzione dell’11% a volume, portandola così a superare la soglia dei 100 milioni di litri certificati. 

“È un momento storico – afferma Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena – perché mai fino ad oggi il nostro comparto era riuscito a superare la soglia dei 100 milioni di litri. Poi, che un tale record venga segnato nel mezzo di questa congiuntura globale caratterizzata da livelli di incertezza e complessità mai visti, ne enfatizza ancora di più il valore materiale e simbolico. Potremmo dire che in un momento in cui le relazioni internazionali si arrestano o rallentano e molti operatori sono costretti ad attendere e a rimanere a guardare, l’Aceto Balsamico di Modena mostra di avere capacità di saper reagire e di guardare al futuro con fiducia”. Questo incredibile risultato produttivo non è però l’unico successo dell’anno trascorso, infatti, intuendo i cambiamenti in atto, i nuovi trend ed esigenze, il Consorzio ha avviato progetti innovativi al passo con questa dinamica di transizione. Da segnalare, in particolare, la svolta digitale dell’attività di monitoraggio, vigilanza e repressione delle frodi e delle contraffazioni a livello globale.

 

“Quando abbiamo intuito che le modalità di svolgimento del lavoro di tutela e vigilanza classiche non erano più adeguate ai cambiamenti in corso ovviamente accelerati dalla pandemia – spiega Federico Desimoni, Direttore del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena – abbiamo deciso di cambiare paradigma. Dopo una prima fase di studio, siamo riusciti a realizzare e attivare nuovi strumenti che permettono di allargare la nostra attività di vigilanza e repressione delle frodi a tutto il mondo senza particolari costi e con tempistiche incredibilmente veloci. In questo modo abbiamo trasformato la crisi in una grande opportunità”. Questi strumenti di vigilanza permettono non solo di monitorare globalmente il mondo digitale, ma anche di intervenire rimuovendo quelle offerte che violano i diritti di proprietà intellettuale del Consorzio. Inoltre, garantiscono la possibilità di verificare tutti i prodotti offerti in vendita e tra quelli i casi illegittimi di contraffazione, di evocazione o imitazione e conseguentemente di programmare azioni in loco degli agenti vigilatori del Consorzio. Ma più delle parole sono i numeri a esprimere la potenzialità di questo nuovo modello organizzativo, infatti, solo negli ultimi mesi dell’anno sono state analizzate quasi 8.700 inserzioni afferenti all’Aceto Balsamico di Modena IGP su 43 piattaforme differenti. 

 

Tali offerte, pubblicate da 2.967 venditori, al momento dell’elaborazione dei dati generavano un totale di 169.251 vendite stimate per un fatturato complessivo di € 3.331.900,63.  

All’interno di queste, sono emerse 236 offerte ritenute illegittime in quanto in violazione dei diritti del Consorzio riferite a differenti 6 piattaforme e riconducibili a 81 venditori. Gli interventi sono stati immediati e a distanza di pochi giorni dalla rilevazione hanno ottenuto un esito positivo al 100% in quanto in 234 casi è stata completamente rimossa l’inserzione, nei restanti 2 sono state operate le rettifiche necessarie a rimuovere le informazioni fraudolente.

A livello nazionale il monitoraggio ha coinvolto 8.800 punti vendita digitali riferiti a oltre 77 catena di GDO operanti in Italia e ha rilevato 179 inserzioni riferite a diciture, a etichette o a prodotti irregolari.  

Un anno da record e di record partendo dalla produzione per arrivare alla repressione che apre uno spiraglio di luce in un periodo tragico e preoccupante e aiuta a ripensare con grande ottimismo questa fase di ripartenza. 

 

 

Ufficio Stampa Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

QUESTIONE SLOVENA, LE ISTITUZIONI SI SCHIERANO COMPATTE AL FIANCO DEI CONSORZI DI TUTELA DELL’ACETO BALSAMICO DI MODENA E REGGIO EMILIA

 

 

Il Sottosegretario alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio risponde alle istanze della Conferenza delle Regioni e della Commissione Agricoltura alla Camera con un preciso impegno: valutare l’attivazione della procedura di contestazione e, se necessario, ricorrere alla Corte di Giustizia Europea.   

“Anche il Ministero delle Politiche Agricole, attraverso il Sottosegretario Gian Marco Centinaio, si è schierato al nostro fianco nella questione riguardante la norma tecnica sull’Aceto Balsamico attraverso cui il legislatore sloveno, in contrasto al Trattato, al diritto comunitario e agli standard CEN, ha voluto legittimare la nascita di un “aceto balsamico sloveno”. La chiara e netta presa di posizione del mondo politico, attraverso l’intervento della Commissione Agricoltura alla Camera e della Commissione Politiche Agricole delle Regioni, è la conferma che il nostro messaggio di allarme sui rischi a cui possono andare incontro tutte le Indicazioni Geografiche registrate – se tale norma dovesse passare - è stato pienamente recepito. La presa in carico della questione da parte del Ministero è un segnale di grande attenzione a un comparto significativamente rappresentativo del Made in Italy, in un’ottica concreta di sistema-Paese”. Con queste parole Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, a nome proprio e di tutto il comparto degli Aceti Balsamici, ha inteso trasferire un particolare ringraziamento alle Istituzioni della politica che ieri, a più livelli, hanno dato un forte segnale di sensibilità alla problematica sollevata della norma slovena.

Contestualmente si sono infatti espressi con una specifica richiesta al dicastero delle Politiche Agricole sia la Conferenza delle Regioni attraverso il coordinatore degli assessori all'agricoltura Federico Caner, che la Commissione Agricoltura alla Camera, attraverso il question time promosso dall’Onorevole Benedetta Fiorini, Deputata della Lega. 

 

"Ci adopereremo – si legge in una nota del coordinatore degli assessori all'agricoltura Federico Caner a seguito della riunione della Conferenza delle Regioni tenutasi ieri - affinché siano attivate tutte le iniziative possibili per opporsi all’iniziativa della Repubblica di Slovenia, in particolare tramite l’attivazione della procedura di contestazione prevista dall’art. 259 del TFUE che, in prima istanza, si sostanzia in una comunicazione alla Commissione Europea e, in seconda istanza, ad un ricorso diretto alla Corte di Giustizia dell’Unione, rendendosi disponibile a supportare le conseguenti azioni che il governo intenderà promuovere”. Lo stesso Caner ha sottolineato come quello predisposto in sede di Conferenza delle Regioni sia "un documento votato all'unanimità che si traduce nel fatto che tutti gli assessori sono uniti e d'accordo nell'intraprendere tutte le iniziative necessarie per tutelare l’Aceto Balsamico di Modena e la sua denominazione, così come stiamo facendo per il Prosecco". 

 

Alla voce delle Regioni si è poi aggiunta quella della Commissione Agricoltura alla Camera, che – nel ribadire l’importanza di una presa di posizione da parte del Ministero delle Politiche Agricole - si è così espressa attraverso le parole della Deputata della Lega Onorevole Benedetta Fiorini: “grazie al nostro lavoro di squadra e al percorso avviato proprio dal Sottosegretario Centinaio, oggi abbiamo avuto prova di aver imboccato la strada giusta. C’è ancora tanto lavoro da fare a partire proprio da ogni componente della filiera produttiva. Ma siamo sicuri che grazie alla nostra presenza al Governo, riusciremo a lavorare per garantire la giusta tutela, sostegno e promozione delle nostre eccellenze italiane.” 

 

La risposta del Sottosegretario alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, durante l’audizione di ieri in ComAgri, è stata inclusiva e propositiva: "La problematica in esame è seguita con la massima attenzione dal Ministero delle Politiche Agricole e dal Governo. L'intento è quello di tutelare l'intero patrimonio enogastronomico italiano e in particolare i prodotti più rappresentativi del nostro agroalimentare. Per contrastare tale fattispecie, che rischia di danneggiare non solo il comparto dell’Aceto Balsamico di Modena ma tutto il sistema delle DOP e delle IGP italiane, a tutela della denominazione di origine stiamo valutando di attivare, in prima battuta, lo strumento della procedura di contestazione ai sensi dell’articolo 259 del TFUE, coinvolgendo anche le altre Amministrazioni competenti. Il Governo seguirà con estrema attenzione l’evolversi della questione non escludendo, qualora necessario, un ricorso diretto alla Corte di Giustizia dell'Unione europea” 

A condurre alla reazione unanime delle istituzioni italiane è stata l’iniziativa legislativa della Slovenia che a luglio ha introdotto nel proprio ordinamento una norma in palese violazione con quanto dettato dall’articolo 24 del Reg. 1151/12 che impegna tutti gli Stati membri a non adottare denominazioni di vendita ambigue, ingannevoli o confondibili con le DOP e le IGP. A fronte della quale la risposta italiana è determinata e chiara a tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, di tutte le denominazioni italiane e del patrimonio culturale, economico e umano che rappresentano. 

 

 

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

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