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Eventi culturali gastronomici

ENOGASTRONOMIA E TURISMO: VETRINA TOSCANA AL XV FESTIVAL NAZIONALE DE I BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA

 

 

Lucignano (AR), 8 - 10 settembre 2023

 

Tre giorni di eventi fra convegni, dibattiti, promozione, riflessioni sulla qualità della vita nei piccoli borghi, questo il programma della XV edizione del Festival nazionale de I Borghi più belli d’Italia, che si svolge da oggi a domenica 10 a Lucignano, in Valdichiana. 

Tra i temi trattati spicca l'importanza dell'enogastronomia per il turismo dei borghi. A testimoniare le attività svolte in questo settore dalla Regione Toscana ci sarà il progetto di Vetrina Toscana: presente con uno stand nella “piazza Toscana” dove saranno raccolti i produttori e i comuni della Toscana che fanno parte dei I borghi più belli d’Italia. 

Saranno tre giorni di eventi con dibattiti, promozione, riflessioni sulla qualità della vita nei piccoli borghi, vera e propria miniera di vivibilità e sostenibilità per il presente e il futuro.

L’esperienza di Vetrina Toscana sarà protagonista anche dell'area talk di sabato 9 settembre dove Mauro Carbone, esperto di turismo enogastronomico, racconterà che è il “gusto che motiva il viaggio nei piccoli centri”.

 

L’importanza dell’enogastronomia per il turismo dei borghi, sarà al centro di vari momenti convegnistici e di riflessione, in collaborazione con Toscana PromozioneGli italiani nel mondo, partenza e ritorno nei borghi d’origine, alla presenza di Angelo Sollazzo, presidente Confederazione Italiani nel MondoRiccardo Cuomo, direttore Borsa Merci Telematica Italiana, fa il focus sul Progetto M.I.B. per la tutela delle produzioni e del paesaggio culturale delle aree interne, con l'intervento di Fiorello Primi, presidente nazionale dell’associazione I Borghi più belli d‘Italia.

Gli oltre 350 Borghi che fanno parte dell’Associazione, suddivisi in aree regionali, si presentano con le loro specificità identitarie, anche con artigiani e produttori enogastronomici dai cui è possibile degustare le rispettive tipicità enogastronomiche, nella suggestiva atmosfera dei vicoli lucignanesi, animata da musica live e da gruppi folkloristici storici.

 

Il Festival nazionale de I Borghi più belli d’Italia è organizzato dall’omonima associazione nazionale e dal comune di Lucignano. Gode del patrocinio della Regione Toscana, di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), enciclopedia Treccani e della Camera di Commercio Arezzo-Siena.

Vetrina Toscana è il progetto della Regione, in collaborazione con Unioncamere Toscana, che promuove il turismo enogastronomico, con la regia di Toscana Promozione Turistica coadiuvata da Fondazione Sistema Toscana.www.vetrina.toscana.it

 

Daniela Mugnai 

I PRIMI SETTANT’ANNI DELL’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA

di Virgilio Pronzati

 Foto di Irma Fiorillo

 

I saluti del Prefetto di Genova dott. Renato Franceschelli

Settant’anni sono un buon traguardo per tutto o quasi. In particolare per l’Accademia Italiana della Cucina. Fondata da Orio Vergani il 29 luglio del 1953, conta oggi 8 mila accademici, trecentodieci delegazioni in quaranta Paesi diversi (nel 1959 anche in (USA). Non solo: dal 2003 l’Accademia Italiana della Cucina è un’Istituzione Culturale della Repubblica Italiana. E’ risaputo che la civiltà di un popolo passa attraverso la tavola.  Sin da da bambino, il mio sogno era quello di scrivere. Non certo romanzi di cui non sarei mai stato capace, ma di collaborare con giornali o riviste che trattavano l’enogastronomia, in particolare quella della mia regione. Arrivando col tempo ad ottant’anni ho potuto acquisire un’esperienza sul campo.

 

 I relatori: Elisabetta Cocito, Manuel Macrì, Marco Benvenuto e Virgilio Pronzati 

Conoscenza delle basi alimentari e degustazione di piatti, oli e vini.  Oltre ad una breve e lontana conoscenza del grande Orio Vergani, conobbi il Marchese Gavotti e, ancor meglio, gli amici accademici Paolo Lingua (giornalista e scrittore), Lorenzo Scarsi, James Scardaci e Vittore Vitale. Con loro ebbi piacevoli e molteplici discussioni su ricette del passato e rivisitate, piatti e cuochi e, personaggi che ne hanno scritto, elevando la gastronomia alla pari della letteratura di rango.    

 

Parte degli accademici presenti

L’Accademia Italiana della Cucina ha oneri ed onori: col suo Centro Studi tutela le tradizioni e la cultura della cucina italiana, promuovendone il miglioramento in Italia e nel mondo. L’ammissione all’Accademia è preclusa a quanti abbiano interessi nella ristorazione e nelle scuole di cucina.Tornando al tema iniziale, per il settantennale dell’Accademia Italiana della Cucina, il brillante e dinamico Avv. Manuel Macrì Delegato di Genova, ha fatto le cose in grande. Un evento che sarà ricordato a lungo dai circa 90 partecipanti per l’esclusività della location, la raffinatezza della cena e gli illustri accademici provenienti da varie regioni d’Italia.  

 

Il sontuoso aperitivo nel suggestivo Giardino di Palazzo Interiano Pallavicino

Lo scorso 16 giugno i festeggiamenti per l’importante evento non potevano avere sede migliore: il fastoso Palazzo Interiano Pallavicino, uno dei tre edifici collocati in Piazza Fontane Marose inseriti nella lista dei quarantadue siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, eretto  nel lontano 1206, di proprietà dell’omonima e illustre famiglia genovese.       

 

Delegati regionali

Il convegno dedicato alla ricorrenza, aperto e condotto brillantemente dal giornalista Marco Benvenuto, ha visto gli interessanti interventi dei seguenti relatori. il Delegato Avv. Manuel Macrì ha illustrato al meglio il ruolo dell’Accademia Italiana della Cucina nel contesto storico-culturale, e il miglioramento qualitativo della ristorazione attraverso la ricerca di basi agroalimentari stagionali da agricoltura biologica o sostenibile, valorizzandone il territorio di origine. La dott.ssa Elisabetta Cocito Direttore del Centro Studi Piemonte (nonché Segretario del Centro Studi Franco Marenghi) ha puntualizzato l’importanza del controllo e conoscenza delle eccellenze agroalimentari italiane.

 

 Risotto Carnaroli riserva con punte d’asparagi, pesto di nocciole ed erbe di campo 

Un patrimonio alimentare unico al mondo che va tutelato e difeso per garantire la salute del consumatore e nell’ambiente in cui viviamo. Il terzo, fatto da chi ha scritto, ha posto l’attenzione sulle De. Co. (Denominazioni Comunali), ossia il miglior marketing territoriale a costo zero. Ogni comune può istituire una De. Co. per valorizzare e tutelare tutto quanto ne faccia parte. Prodotti agroalimentari, gastronomia, artigianato, manifestazioni, ricette, località di interesse storico e paesaggistico.

 

Rollè di branzino alle olive nere taggiasche su zuppetta di pomodoro ai crostacei

Ad oggi, Genova non solo è tra le pochissime grandi città senza De. Co., ma anche la sua provincia è la più carente della regione. Tutto ciò per colpa della miopia ed ignoranza delle preposte autorità comunali e delle associazioni di categoria, penalizzando economicamente i produttori dei vari settori commerciali.  Altri interventi di rilievo sono stati espressi dai Delegati di altre città sulla difesa della territorialità dei nostri prodotti e della loro sostenibilità, nell’immissione nella Comunità Europea di prodotti a basso prezzo di Paesi terzi, l’inflazione nelle cucine private e pubbliche, la salvaguardia delle ricette tradizionali con atti notarili. Gradito e puntuale anche l’intervento della brava giornalista Egle Pagano. 

 La squisita torta celebrativa

Al termine del convegno, è seguito  un suntuoso aperitivo nello splendido giardino “segreto” del Palazzo, una regale oasi dove tutti gli ospiti (tra cui ho avuto il piacere di rivedere il mitico Avv. Gramatica) sono stati deliziati da una ricca sequenza di autentiche golosità, realizzate per la speciale occasione da Pippo Traverso, patron di Capurro Ricevimenti.

 

Il delegato Manuel Macrì e il Segretario di delegazione Laura Gambardella

Poi, nelle splendide sale affrescate c’è stato il clou della serata: una raffinata cena composta da classici piatti come Risotto Carnaroli riserva con punte d’asparagi, pesto di nocciole ed erbe di campo, Rollè di branzino alle olive nere taggiasche su zuppetta di pomodoro ai crostacei, ed infine la grande Torta celebrativa con il logo dei 70 anni di Accademia. Il tutto sposato al Langhe Bianco Doc Tataya di Rocche dei Manzoni, il Terrizzo de La Colombiera e l’aromatica Malvasia di Castelnuovo Don Bosco di Cascina Gilli. 

 

 Da sx Laura Gambardella, il Prefetto Renato Franceschelli  e il Delegato Manuel Macrì 

A siglare la riuscita serata a cui hanno partecipato illustri accademici genovesi e di altre città, l’investitura di Accademico Onorario della Delegazione genovese al dr Renato  Franceschelli Prefetto di Genova, conferita dall’Avv. Manuel Macrì Delegato di Genova. Infine e doveroso, un meritato plauso al Delegato Manuel Macrì e all’avvenente Segretaria Laura Gambardella per la perfetta regia dell’evento.


Il francobollo commemorativo

 

 

Foto: credit Accademia Italiana della Cucina

DAL CLUB AMICI DEL TOSCANO ESCLUSIVI SIGARI, PIATTI E VINI

di Virgilio Pronzati

 

 Terry Nesti durante la lezione-racconto sui sigari toscani

Toscana: storia, cultura e buon vivere ne sono un emblematico esempio. Tra quest’ultimo, spiccano saporosi ed antichi piatti e grandi vini. Non solo: anche i “vizi”sono piaceri, come nel caso del sigaro Toscano. Un sigaro dal bagaglio storico importante. Nel 1818 Ferdinando III granduca di Toscana, fondò a Firenze una manifattura di tabacchi in cui venivano prodotti sigari fermentati (da tabacco accidentalmente bagnato e fatto asciugare) che incontrarono ben presto il favore dei fumatori, varcando le frontiere del Granducato.  L’azienda dopo vari cambi di proprietà fu acquistata dalla società Manifatture Sigaro Toscano S.p.A., determinando il ritorno in mani italiane di un prodotto e di un marchio della cultura del fumo da sempre associato all’Italia.  

 

 Tommaso Ponzanelli illustra ai numerosi presenti gli abbinamenti cibo-vino 

Vietata la pubblicità su sigari e sigarette nel nostro Paese, per far conoscere al meglio il tipico sigaro toscano è nato il Club Amici del Toscano. Un sodalizio che oltre a tutelarne il prodotto e l’immagine,  da al fumatore chiare indicazioni sul consumo e crea interessanti connubi. Qualche esempio: sigari e distillati, sigari e cioccolato e cosi via. Accendendo un tipo di sigaro e non respirandone il fumo, se ne percepiscono piacevoli e complessi aromi che spaziano dal floreale allo speziato, abbinandosi congenialmente a rhum, cognac, vini invecchiati, cioccolato fondente e non solo. Godibile anche leggendo un libro e sentire della buona musica.    

Una sintesi di tutto questo c’è stata nell’ambito del recente Slow Fish, nello stand del Club Amici del Toscano, interamente gremito di visitatori. Sei interessanti incontri di quaranta minuti ognuno, suddivisi in due parti con temi diversi.

Ad aprire tutti gli incontri-dibattiti, un personaggio di rilievo come Terry Nesti. Un colto e abile affabulatore che conosce come pochi il mondo dei sigari, in particolare toscani: Toscano* Extravecchio, Originale Fermentato, Toscanello Nero, Garibaldi il Grande, Soldati e Puccini. Di ognuno ne ha illustrato compiutamente la storia, le caratteristiche, le complesse  percezioni e gli intriganti abbinamenti.

 

 Da sinistra: Terry Nesti, Tommaso Ponzanelli e gli chef Matteo Rebora e Simone Vesuviano  

 

Non meno interessante l’altro intervento, curato da Tommaso Ponzanelli, ideologo e portabandiera dell’Accademia dell’Acciuga, libera associazione " che vuole evidenziare le capacità dei cuochi che propongono piatti con il pesce cosiddetto povero e dimenticato, pescato correttamene e seguendone la stagionalità, di cui l'acciuga è simbolo. Definito dal sommo Gino Veronelli “dispensatore di felicità”, Ponzanelli  è un grande esperto di vini e piatti del mondo che, con la consueta bravura, ha raccontato i vini Spumante Essenza Pas Dosè e Aroma 85 dolce entrambi metodo classico dell’azienda agricola Ricchi, Colli di Luni Vermentino Bosoni e Fulgido Colli Piacentini Ortrugo frizzante di Mossi 1558 che ha abbinato alle golosità ittiche create per l’occasione dai geniali chef Simone Vesuviano e Matteo Rebora della Trattoria dell’Acciughetta di Genova, con i pregiati muscoli e ostriche  della Cooperativa Miticoltori Spezzini arl di San Terenzo di Lerici. Un fiore all’occhiello dell’intero comparto ittico ligure. Alla nascita e crescita della Cooperativa, ha fattivamente contribuito il presidente onorario Angelo Majoli.

 

 Golosi muscoli realizzati dagli chef Vesuviano e Rebora della Trattoria dell’Acciughetta

Angelo Majoli nasce il 10 aprile 1940 alla Spezia. Il padre è Lorenzo Majoli, sommergibilista, la madre è Ines Sommovigo, 111 anni compiuti nel novembre del 2022, la più longeva della Liguria, fra le grandi super centenarie d’Italia. Il nome Angelo è quello del nonno, l’uomo che ha inventato il Palio del Golfo, la storica disfida remiera fra le borgate spezzine. Il bisnonno era veronese. Era rimasto vedovo della giovane sposa. Era padre di quattro figli. Non riusciva a sopportare di rimanere lì senza l’amatissima moglie. Cambiò città. Alla Spezia aprì un negozio di ferramenta, nel quartiere del Canaletto Lì davanti c’è il mare. All’epoca c’erano i primi vivai di muscoli, impiantati nell’800 da imprenditori tarantini, che avevano trovato nel golfo della Spezia un clima perfetto. I giovani Majoli scoprirono il fascino della libertà che solo il mare può dare. Nonno Angelo fu uno dei pionieri della mitilicoltura. E l’attuale Angelo ne seguì le orme.

 

 Il mitico Angelo Majoli con una gabbanella 

Si iscrisse al Nautico, ma non finì. Ragazzino, già lavorava ai vivai. Va per mare, ancora oggi titolare di concessione, da 62 anni. È presidente onorario dei mitilicoltori. Ha creato un piccolo museo al centro di stabulazione dei muscoli, a Santa Teresa di Lerici. È presidente pensionati Coldiretti, pur non essendo pensionato. È palombaro. È stato fra i primi in Italia a fare la carena con nave immersa. Cittadino attivo, è stato consigliere comunale fra il 2007 ed il 2011. È sposato con Maria Grazia Corsini, ha una figlia laureata in fisioterapia. È considerato il decano e la bandiera dei mitilicoltori Spezzini. 

 

 La copertina del libro di Luciano Cremascoli 

 

 La copertina del libro di Claudio Barontini 

 

ILGASTRONOMADE AL SICILY FOOD FESTIVAL

 

20-23 luglio Marsala – Monumento ai Mille (TP)  

Inizia il conto alla rovescia per la kermesse gastronomica all’insegna del buon cibo e delle contaminazioni mediterranee

 

Tra le novità di questa 7a edizione, sempre più ricca di ospiti e attrazioni, si segnala anche la presenza e collaborazione del giornalista gastronomade Vittorio Castellani, meglio conosciuto come Chef Kumalé, co-curatore di alcune sezioni dell'evento.

Oltre a portare in Sicilia il know how maturato in anni di curatela del Festival Internazionale del Cibo di Strada di Cesena, l’obiettivo sarà quello di sottolineare  le contaminazioni mediterranee nella cucina siciliana, a cominciare dall’importante impronta che la cultura araba ha lasciato in quest’area della Sicilia, a partire dal VII secolo, dopo lo sbarco degli Arabi a Punta d’Alga, ribattezzata Marsā llāh: il Porto di Allah.

Ecco gli appuntamenti con ilGastronomade

 

Venerdì 21 luglio alle ore 19h00 - Palco Monumento ai Mille
IL BRIK: ICONA DELLO STREET FOOD TUNISINO

Sfoglie fritte di brick farcite di tonno sott’olio, patate, capperi e prezzemolo con limone

Ospite del cooking show la chef tunisina Hajer Aissi del ristorante Cantina Siciliana di Trapani

Ingresso libero

 

Sabato 22 luglio alle ore 19h00 - Palco Monumento ai Mille

IL PESTO TRAPANESE: PASTA CU' L'AGGHIA

L’origine dell’agliata ligure genovese introdotta in Sicilia dai naviganti liguri provenienti dall'Oriente 

Presentazione del libro e cooking show con l'autore Paolo Salerno di Trapani Welcome
Ingresso libero

La città di Marsala per quattro giorni ospiterà poi tutt’intorno al Monumento ai Mille un vero e proprio percorso esperienziale alla scoperta della tradizione enogastronomica siciliana di strada, dal pane ca meusa, panelle e crocchè della celebre Antica Focacceria San Francesco di Palermo, allo storico presidio Slow Food dello sfincione bianco bagherese proposto dall'Antico Forno Valenti o l'immancabile cannolo di Piana degli Albanesi e la variante al pistacchio di Bronte.

Tra le novità dello street food 100% made in Sicily l'AngusBab, un kebab artigianale di manzo siciliano, l'hamburger di maialino nero, tuma e pistacchio, per poi continuare con la  pasta fresca con pesce spada e melanzane, coppo di pesce fritto, crêpes salate al pistacchio e poi ancora il delizioso patatwist, un panino gourmet con gamberoni croccanti, stracciatella e cavolo nero, l'immancabile pizza fritta, il pulled pork ma di carne rigorosamente siciliana e tanto altro ancora. Tutti prodotti ricercati e di qualità molti dei quali inseriti nei presidi Slow Food.

Non mancheranno i dolci che imbandiranno la tavola del Sicily Food Festival con gelati artigianali, torroni e caramelle delle Madonie, cannoli, granite artigianali con frutta fresca locale per accontentare i palati anche dei più golosi. A completare l’offerta gourmet ecco le conserve: tartufi siciliani, creme, pesti, paté, olio.

Nutrito sarà anche lo spazio dedicato alle birre artigianali, a cominciare dalla tappa di Marsala, dove troverete sei birrifici selezionati tra le migliori espressioni siciliane presenti ciascuno con i propri stili birrari.

Si rinnova e consolida anche quest’anno la partnership con l’AIC - Associazione Italiana Celiachia grazie alla quale sarà possibile degustare in assoluta sicurezza piatti e bibite gluten free, e nel contempo conoscere il mondo della celiachia.

L’intera manifestazione sarà plastic free, per la somministrazione verrà utilizzato materiale riciclabile e compostabile.

A fare da cornice al Festival non mancheranno gli spettacoli e i concerti, grazie alla collaborazione con il Comune di Marsala e il Marsala Kite Fest, che vedranno alternarsi sul palco artisti del panorama come Lello Analfino e la prima tappa siciliana del contest nazionale Una Ragazza per il Cinema, comici e spettacoli, per concludere con il DJ Set a cura di RMC101.

 

Vittorio Castellani 

TORNA “CENTOMANI DI QUESTA TERRA”

 

I migliori chef e produttori delle eccellenze enogastronomiche dell’Emilia-Romagna tornano a incontrarsi a Polesine Zibello (PR). Appuntamento l’8 maggio

 

Lunedì 8 maggio dalle ore 10 alle 18 all’Antica Corte Pallavicina dei Fratelli Spigaroli a Polesine Zibello (Parma) si svolgerà la nona edizione di “Centomani di questa Terra”, l’evento dell’Associazione culturale CheftoChef, promosso, quindi, dai migliori chef e produttori della regione Emilia-Romagna. Era dal 2019, per le note vicende pandemiche degli anni seguenti, che non si celebrava questo importante evento cultural-gastronomico. 

Come sempre sarà ricco e articolato il programma della lunga giornata, fra degustazioni, analisi sensoriali, forum, cooking demo e comizi agrari.

Si parte alle 10 con l’apertura del mercato dei produttori, aziende e consorzi, che presenteranno le loro eccellenze, anche attraverso degustazioni e analisi sensoriali. Saranno presenti anche i gazebo di alcune delle Città della Gastronomia CheftoChef: Parma (città creativa UNESCO per la gastronomia), Polesine Zibello PR, Fiorenzuola PC, Borgonovo Valtidone PC, Russi RA, Cesenatico FC e Roncofreddo/Valli del Rubicone FC.

Prenderanno parte a Centomani, per la prima volta, anche gli chef e i produttori di RavennaFood/CheftoChef (l’estensione ravennate dell’associazione) con le loro proposte gastronomiche tradizionali rivisitate in chiave moderna.

 

In contemporanea inizieranno anche i Forum dal titolo “RistorAzioneFuturo”, che saranno condotti dal noto scrittore, autore e conduttore, anche di numerose trasmissioni gastronomiche, Alfredo Antonaros. I Forum rappresentano tre momenti di confronto e dibattito per riflettere con chef, produttori, gourmet e specialisti sul contributo dell’Emilia-Romagna nel panorama della Cucina Italiana candidata a patrimonio UNESCO.

Nella prima sessione (ore 10.30) si parlerà di innovazione in cucina. Le contaminazioni fra diverse realtà gastronomiche e diverse modalità di “fare cucina” rende indispensabile una cultura plurisettoriale degli chef. L’alleanza fra cucina, scienza e medicina per nuove frontiere gastronomiche di una qualità “salutistica”.

Alle 13 prenderà il via la seconda sessione, che verterà sulle reti permanenti di formazione/lavoro. Aggiornamento professionale e formazione continua, rotazione in stage nella rete di CheftoChef, attenzione alla formazione negli istituti agrari e di gastronomia che vanno gestiti su base quantomeno regionale. Un corso strutturato di formazione-lavoro in cui la “gastronomia scientifica” fornisca garanzie occupazionali in settori di avanguardia della Food Valley per neodiplomati, come già avviene in altri settori trainanti come la Motor Valley, rafforzando i rapporti con la Catalogna. 

Terza e ultima sessione, ore 15, dedicata all’impresa ristorazione, per una nuova “coscienza di luogo”. Il successo di una “cucina d’autore” è sempre più legato a una nuova identità che tenga conto di compatibilità ambientali e sociali. Un’identità inserita in filiere gastronomiche in cui il rapporto flussi/territorio costituisca una nuova frontiera per un turismo di qualità.

 

Dalle ore 11 saranno attive anche le isole di cooking demo e degustazioni. Qui gli chef, intervistati dagli studenti degli istituti alberghieri, si presenteranno e proporranno una loro ricetta come contributo dell’Emilia-Romagna nel panorama della Cucina Italiana candidata a patrimonio UNESCO. 

Altre cooking demo e degustazioni saranno poi curate dai main partner di CheftoChef: Consorzio del Parmigiano Reggiano, Molino Dallagiovanna e Consorzio Produttori Antiche Acetaie.

Due i “comizi agrari” in programma: Le liliacee dell’Emilia-Romagna: Cipolla Borettana, Aglio di Voghiera, Aglio Nero di Voghiera, Cipolla di Medicina, Cipolla dell’Acqua di Santarcangelo, Scalogno di Romagna, a cura di Giuseppe Pasquali, al quale parteciperanno cuochi, imprenditori, agricoltori, medici e istituzioni (ore 12.30); Vini dell’Emilia-Romagna attualità e futuro con un focus sul Lambrusco, a cura di Gianmaria Cunial, al quale parteciperanno vignaioli, sommelier, agronomi ed esperti del settore enologico (ore 14.30).

In chiusura di questa edizione 2023 di “Centomani di questa terra” la cerimonia di Premiazione Studenti CheftoChef 2023 e l’aperitivo offerto dagli chef dell’associazione. 

 

CheftoChef emiliaromagnacuochi, è l’associazione che riunisce i più rinomati cuochi e patron, i migliori produttori e fornitori di prodotti agroalimentari e i gourmets di riferimento dell’Emilia-Romagna. Presidente è Massimiliano “Max” Poggi, vice Presidente Massimo Bottura e Isa Mazzocchi. Presidenti Onorari sono Igles Corelli e Massimo Spigaroli.

L’evento è aperto al pubblico con accesso gratuito.

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Pierluigi Papi cell. 338 3648766, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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