Home
Prodotti IGP
A GOLOSARIA MILANO LA MELA DI VALTELLINA IGP SI PRESENTA ALL’EUROPA
Due gli appuntamenti per promuovere il progetto MAME – More Apples More Europe. Al centro l’importanza del consumo quotidiano di frutta e verdura fresca
Il Consorzio di Tutela Mela di Valtellina IGP presenta a Golosaria Milano MAME – More Apples More Europe, il progetto triennale europeo incentrato sulla comunicazione nei mercati di Italia e Germania, ideato per sensibilizzare i consumatori sulle corrette abitudini alimentari e sui benefici del consumo quotidiano di frutta e verdura fresche.
Due gli appuntamenti nel calendario della manifestazione, che si terrà dal 4 al 6 novembre ad Allianz MiCo – Fieramilanocity, pensati per promuovere uno stile di vita sano e per raccontare le caratteristiche di questo prodotto.
Sabato 4 novembre alle 15.00 si terrà La contemporaneità della Tarte Tatin, lo showcooking curato dallo chef Salvatore Garofalo del Ristorante La Ratera di Milano. Riservato a un parterre di trenta partecipanti tra cui operatori, opinion leader e influencer, l’incontro prevederà un primo momento di presentazione del programma europeo e dei suoi obiettivi, con la moderazione del giornalista Fabio Molinari. A seguire verranno illustrate le caratteristiche organolettiche e le proprietà nutritive che caratterizzano questo frutto di montagna.
Lunedì 6 novembre alle 10.30 il Consorzio di Tutela Mela di Valtellina IGP parteciperà al dibattito istituzionale di promozione progettuale durante la premiazione dei migliori ristoranti della Lombardia, dal titolo La ristorazione di qualità si ritrova. Nel suo intervento Gianluca Macchi, coordinatore del programma MAME – More Apples More Europe e direttore della Società Cooperativa Agricola Melavì, parlerà della valorizzazione delle tre varietà IGP, Red Delicious, Golden Delicious e Gala, coltivate nel territorio. Nella stessa occasione verrà presentato il nuovo logo dell’Indicazione Geografica Protetta della Mela di Valtellina.
“È per noi fattore di orgoglio contribuire alla diffusione della Mela di Valtellina IGP, il nostro frutto di montagna croccante, profumato, aromatico e succoso, durante Golosaria Milano – dichiara Gianluca Macchi – Il progetto MAME – More Apples More Europe che ci apprestiamo a presentare con il sostegno dell’Unione Europea è un’opportunità straordinaria per promuoverne il consumo, l’unicità e la sostenibilità”.
Golosaria Milano, evento enogastronomico ideato dal giornalista Paolo Massobrio e giunto alla 18^ edizione, si sviluppa in sei settori dedicati a food, cucine di strada, wine, enoteca di Golosaria, mixology, area bimbi e in quattro aree evento: Agorà, Wine Tasting, Show Cooking e Mixo Events.
PROGETTO MAME – MORE APPLES MORE EUROPE
Website: appleasurefromeurope.eu
Aiutaci a migliorare il programma di informazione MAME – More Apples More Europe rispondendo ad alcune semplici domande: appleasurefromeurope.eu/questionario
CONSORZIO DI TUTELA MELA DI VALTELLINA IGP
Il Consorzio di Tutela Mela di Valtellina IGP ha come scopo la tutela, la promozione e la valorizzazione delle varietà coltivate in Valtellina. Svolge un’attività di informazione per il consumatore e di vigilanza sulle produzioni. Inoltre, salvaguarda il prodotto da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni e uso improprio della denominazione. Il Consorzio controlla direttamente tutti i passaggi della filiera, dal campo fino alla spedizione garantendo la tracciabilità, la qualità e la salubrità di un prodotto unico che presenta tutte le caratteristiche di elevata qualità tipiche di una mela di montagna.
Cecilia Bay
IGP POMODORO PELATO NAPOLI
ANICAV: “PIENO SOSTEGNO PER UN RICONOSCIMENTO CHE TUTELA UN PRODOTTO SIMBOLO DEL MADE IN ITALY E ACCRESCE IL VALORE DELL’INTERA FILIERA”
Il Direttore De Angelis: “Con 1,5 miliardi di euro di fatturato, il Pelato di Napoli diventerebbe immediatamente una delle IGP più vendute e conosciute al mondo”
Napoli, 30 marzo 2023 – Pieno e convinto sostegno per il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta del Pomodoro Pelato di Napoli, il cui iter di approvazione, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è in attesa dell’ultimo step: la registrazione comunitaria. Un percorso che, una volta completato, garantirebbe tutela e valorizzazione per uno dei prodotti più rappresentativi della cultura gastronomica italiana, soprattutto all’estero, oltre che un significativo aumento del valore economico per l’intera filiera. Di questo si è discusso durante un dibattito organizzato in occasione dell’importante fiera dedicata al mondo agroalimentare, Cibus Connecting Italy a Parma, a cui hanno partecipato ANICAV, Coldiretti Campania e Italia Ortofrutta.
In termini numerici: sono destinate alla produzione di Pomodoro Pelato circa 950 mila tonnellate di prodotto trasformato nelle 5 regioni delll’area IGP con un fatturato che sfiora 1,5 miliardi di euro, di cui oltre 1 miliardo deriva dall’export. La nuova Indicazione geografica andrebbe certamente a collocare il Pomodoro Pelato di Napoli tra i prodotti DOP/IGP più conosciuti e venduti insieme a Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma, Mozzarella di bufala e Aceto balsamico.
“Accogliamo con favore l’entusiasmo e il completo sostegno espressi oggi dal mondo agricolo. – dichiara Giovanni De Angelis, Direttore Generale di ANICAV - La sinergia di tutta la filiera è fondamentale per arrivare a questo importante obiettivo e superare inutili campanilismi. Ribadiamo il nostro pieno sostegno al Comitato promotore guidato dal Presidente Lino Cutolo e aspettiamo con grande fiducia di vedere completato un percorso che potrà dare nuova spinta ai consumi, purtroppo in calo rispetto ad altre tipologie di conserve di pomodoro, di una vera e propria eccellenza dell’agroalimentare italiano.”
“Siamo certi – conclude De Angelis – che l’IGP porterà grandi vantaggi non solo al mondo industriale, ma anche a tutti i produttori agricoli delle aree vocate alla coltivazione del pomodoro allungato. Oggi, tutti insieme, abbiamo ribadito l’importanza di andare uniti nella stessa direzione, nell’interesse dell’intera filiera, a sostegno di un prodotto emblema del Made In Italy nel mondo”.
Andrea Pascale
APPELLO DA FIRENZE: "BOLLINO EUROPEO DI QUALITÀ PER LA BISTECCA ALLA FIORENTINA"
L'Accademia della Bistecca alla Commissione Ue: "Riconoscetela come 'Specialità tradizionale garantita', al pari di pizza napoletana e Amatriciana"
Non è solo un piatto tipico locale, ma incarna il simbolo stesso della tradizione e della cultura enogastronomica di Firenze e della Toscana. Per questo la Bistecca alla Fiorentina merita di essere riconosciuta come “Specialità tradizionale garantita”, ovvero tra i piatti caratterizzati da composizioni o metodi di produzione tradizionali. È quanto sostiene l’Accademia della Fiorentina che oggi ha richiamato a Firenze personalità ed esperti nel campo della cultura, dell’agricoltura e dell’etica. Attualmente non sono molti i prodotti italiani che hanno ottenuto il riconoscimento Stg, fra questi la pizza napoletana e l’Amatriciana tradizionale.
L’Accademia della Fiorentina è un’associazione di natura culturale che da oltre 30 anni celebra la Bistecca alla Fiorentina nei suoi aspetti di ricerca storica, sociale, scientifica e gastronomica, secondo i canoni della più autentica tradizione.
“Nel 2020 - ha spiegato Giovanni Brajon, presidente dell’Accademia - abbiamo iscritto la Fiorentina tra i Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) della Toscana attestando, come richiesto, una tradizione non inferiore a 25 anni. Ma la nostra Bistecca non è solo un piatto tradizionale, è un vero patrimonio culturale e come tale vorremmo fosse riconosciuto”.
La “Specialità tradizionale garantita” non è un marchio legato all’origine del prodotto, come le Dop o le Igp, ma piuttosto una dicitura che ha per oggetto la valorizzazione di un metodo di produzione tradizionale, senza vincolo territoriale che deve esistere da almeno 30 anni: ciò significa che la bistecca può essere preparata in un qualsiasi paese dell'Unione europea, a patto che la produzione rispetti il relativo disciplinare e sia certificata da un organismo di controllo accreditato.
Nel corso del convegno di oggi, organizzato in collaborazione con Intesa San Paolo, a cui ha partecipato anche il governatore della Toscana Eugenio Giani, è stato Alessandro Giorgetti, accademico dei Georgofili, a spiegare la peculiarità dell’allevamento bovino tradizionale e delle razze da carne allevate in Toscana per la produzione delle Bistecca. Padre Alberto Viganò, direttore del Centro Culturale San Tommaso d’Aquino di Perugia ha poi parlato del rapporto etico tra uomo e animale nella prospettiva cristiana, mentre Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti del disegno ha illustrato esempi di celebrazione artistica dei Beccai: da una miniatura del 14esimo secolo che raffigura l’ ”uccisione del maiale”, fino “Chianina alla maniera di Andy Warhol”, passando per opere di Raffaello, Chagall, Guttuso, Goya e Monet. A chiudere le relazioni è stato Oreste Gerini, direttore generale del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste che ha evidenziato quali sono gli strumenti per valorizzare e proteggere i prodotti agroalimentari italiani.
La presentazione di un video realizzato dall’Accademia della Fiorentina per essere divulgato in Europa ha rappresentato tutti i saperi che contraddistinguono il prodotto dall’allevamento all’impiattamento. Infine, attesi gli interventi programmati di Associazioni ed Organizzazioni di categoria che partecipano ad un comitato promotore per valorizzare l’arte dei beccai, come si chiamavano nella Firenze del ‘400 i macellai ed i gestori di osterie e taverne, nell’ambito dell’accordo tra Regione Toscana, Comune di Firenze ed Accademia della Fiorentina.
"Siamo sempre a fianco di iniziative che mirano a tutelare qualità e tradizione - ha detto l'assessore comunale alle Attività produttive Giovanni Bettarini -. Parlare di bistecca alla fiorentina significa rendere testimonianza di un patrimonio alimentare ma anche culturale tipico della nostra città, anche nella preparazione di un piatto tipico che affonda le sue radici nella nostra storia".
“La bistecca, emblema della fiorentinità e della toscanità a tavola, è un patrimonio che parla al mondo – ha detto la vicepresidente e assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi – e come tale non solo va difeso e protetto ma va promosso, nel vero senso della parola, ai gradi più elevati di eccellenza. Perciò ben venga il riconoscimento del bollino dell’Europa, un’Europa che stavolta promuova la cultura, la tradizione e la qualità, la garanzia di autenticità e non la carne sintetica, una minaccia che rappresenta un danno alla salute e alla sicurezza dei cittadini, un danno all’ambiente e un danno ai nostri imprenditori agricoli. Per questo ci batteremo con tutte le forze per contrastarla. Perché la bistecca alla fiorentina è un fiore all’occhiello non solo della cucina e quindi dell’identità della Toscana, ma di tutta una filiera che va dal produttore al consumatore finale: è il risultato di come l’animale viene nutrito, curato e del lavoro di tutti i professionisti che operano proprio per dare un prodotto certificato, garantito e di qualità attraverso un protocollo fatto di regole trasparenti”.
Ivana Zuliani
LA BISTECCA ALLA FIORENTINA STG
La Fiorentina è stata inserita nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, il convegno ripercorrendo le tappe del riconoscimento nazionale, introduce ulteriori elementi al fine di predisporre un disciplinare certificato per l’iscrizione del prodotto nell’elenco europeo delle Specialità Tradizionali Garantite (STG), esistenti da almeno 30 anni.
La Bistecca alla fiorentina STG potrà così essere preparata in un qualsiasi paese dell'Unione Europea, a patto che la produzione rispetti il relativo disciplinare e sia certificata da un organismo di controllo accreditato.
il 17 febbraio alle ore 14.30 al Palazzo dell'Arte dei Beccai (via Orsanmichele 4) a Firenze
Al convegno seguirà una masterclass e degustazione guidata di prodotti tipici toscani presso il Frantoio Buonamici (Via di Montebeni, 11, Fiesole). Intervengono Andrea Giuntini, vice-presidente dell’ Accademia della Fiorentina e Vasco Tacconi, Gran Beccaio. Per masterclass e degustazione pregasi confermare la partecipazione al numero 335 1931319.
Ivana Zuliani
IL VITELLONE BIANCO DELL’APPENNINO IGP A NAPOLI PER GUSTUS
Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP sarà a Gustus, l’expo dei sapori mediterranei che si terrà alla Mostra d’oltremare di Napoli da domenica 20 a martedì 22 novembre. Il Consorzio di tutela, all’interno dello spazio istituzionale nel padiglione 4 - Stand 3088, farà conoscere ai visitatori le caratteristiche della carne bovina certificata “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP” e la qualità garantita dal marchio e dalle attività di controllo del Consorzio sull’intera filiera: dall’allevamento alla macellazione fino alla ristorazione.
I cooking show a Napoli. Nel corso della manifestazione il Consorzio di tutela, in collaborazione con l’Unione regionale cuochi della Campania organizzerà, presso l’area show cooking sala Federazione Italiana Cuochi due cooking show al giorno per promuovere il corretto utilizzo della carne di Vitellone Bianco in cucina. Ogni cooking show vedrà la presenza del direttore, Andrea Petrini e di uno Chef dell’Unione reginale cuochi che preparerà una o due ricette con la carne certificata di Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP.
“Per la prima volta - afferma il direttore del Consorzio di tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP Andrea Petrini - saremo a Napoli per partecipare a una delle manifestazioni importanti in Italia, dedicata ai prodotti mediterranei Questo appuntamento richiama numerosi visitatori, operatori e buyer da tutto il Sud Italia e rappresenta una grande occasione per far conoscere da vicino la qualità della nostra carne, come riconoscerla e come utilizzarla al meglio in cucina. Questi aspetti sono fondamentali per il nostro Consorzio, impegnato ogni giorno nel controllo dell’intera filiera per garantire allevatori, macellai e consumatori attraverso il rispetto del Disciplinare di produzione e il marchio di qualità IGP che accompagna il nostro prodotto dal 1998”.
Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale ha ottenuto la certificazione IGP nel 1998 ed è stato il primo marchio di qualità per le carni bovine fresche approvato dall’Unione Europea per l’Italia, indirizzato a qualificare la carne prodotta dalle razze bovine tipiche dei territori dell’Appennino centrale: Chianina, Marchigiana e Romagnola. I bovini devono essere nati e allevati nell’area tipica e in aziende assoggettate ai controlli per la verifica del rispetto del disciplinare di produzione. La carne certificata con il marchio “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP” può essere venduta esclusivamente nei punti vendita autorizzati e controllati. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito www.vitellonebianco.it.
robespierre