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FIPE

DL SOSTEGNI BIS, FIPE-CONFCOMMERCIO: “SPINTA IMPORTANTE, MA PER LA PIENA RIPRESA BISOGNA RIAPRIRE TUTTO” 

 

Il Dl sostegni bis, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e dunque pienamente operativo, rappresenta un aiuto importante alle imprese della ristorazione e dei pubblici esercizi in generale, in vista della piena ripresa dell’attività. Questo nuovo provvedimento integrativo, il settimo dall’inizio della pandemia, consentirà agli imprenditori di coprire una quota dei ricavi perduti nel corso degli ultimi 14 mesi, in una forbice che va dal 17 al 26%. A dirlo è l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, che ha effettuato alcune simulazioni sulla base del nuovo provvedimento.

Ad esempio un ristorante che nel 2019 ha fatturato 443mila euro e l’anno successivo 309mila euro, ovvero il 30,2% in meno, calcolato su base mensile, riceverà un contributo di 5.600 che si andrà ad aggiungere ai 29 mila euro dei precedenti ristori per una copertura delle perdite del 25,7%. Ma nel caso in cui la soglia della perdita mensile del 30 % non dovesse essere raggiunta anche per pochi euro i 5.600 euro sfumano come è già capitato con il DL sostegni e pertanto i ristori complessivi scenderanno da 34 mila euro a 23 mila euro, il 17,6% del totale fatturato perso.

Discorso simile per quanto riguarda i bar. Secondo le simulazioni dell’Ufficio Studi di Fipe, un locale che nel 2019 ha fatturato 286mila euro, mentre l’anno successivo 200mila euro, riceverà da quest’ultimo decreto 3.600 euro che porteranno i ristori complessivi a poco più di 22 mila euro, pari al 25,8% delle perdite. Anche in questo caso, se le perdite calcolate su base mensile dovessero essere di poco inferiori al 30%, i ristori complessivi si ridurranno di 7mila euro circa arrivando a coprire solo il 17,7% delle perdite complessive.

“Con questo decreto il governo ha recepito diverse nostre richieste degli ultimi mesi – sottolinea il Direttore generale di Fipe, Roberto Calugie di questo prendiamo positivamente atto. In particolare sono da apprezzare il riconoscimento del credito di imposta sui canoni di locazione che, come sanno bene i nostri imprenditori, in condizioni normali pesano per circa il 10% sui fatturati dei Pubblici esercizi, ma ora, a causa del disastro provocato dalle misure di contenimento del Covid19, incidono per oltre il 30% sui conti delle attività. La stessa decontribuzione alternativa alla cassa integrazione è una misura importante che consentirà alle aziende di ripartire con costi meno onerosi. L’altra novità positiva è la dotazione di 600 milioni di euro per consentire ai comuni di abbattere la Tari 2021 per i locali che sono stati costretti a tenere chiuse le ser rande. Ci auguriamo che i sindaci rispettino l’indicazione arrivata nelle scorse settimane da Anci, e dispongano l’esenzione completa dal pagamento per l’anno in corso. È evidente tuttavia che dalla crisi si esce solo con la pinea riapertura delle attività perché nessun ristoro sarà mai in grado di compensare le ingenti perdite subite dalle imprese. Inoltre una particolare preoccupazione va verso la tenuta di quei comparti, come ad esempio le discoteche, chiuse di fatto da inizio pandemia e senza ancora una data certa per una pur graduale riapertura”.

 

Tommaso Tafi

PARITÀ SALARIALE, LE DONNE DI FIPE-CONFCOMMERCIO: “ESTENDERE LA LEGGE DEL LAZIO A TUTTE LE REGIONI”

 

Se vogliamo raggiungere davvero l’obiettivo della parità salariale tra uomini e donne, il sistema Paese deve muoversi in maniera uniforme, non a macchia di leopardo. Con la legge regionale approvata ieri, la Regione Lazio è diventata apripista di un percorso virtuoso che ora deve essere esteso al resto della penisola. Ma bisogna fare presto, perché la piena ripresa economica passa proprio dalla capacità di reinserire nel mercato del lavoro le lavoratrici e le imprenditrici donne che nell’ultimo anno si sono viste costrette a casa. 

 

Quello dei pubblici esercizi è un mondo virtuoso: il 50,4% dei dipendenti, infatti, è donna, mentre un terzo delle imprese, 112mila è a titolarità femminile e ogni anno genera un volume d’affari pari a 11 miliardi di euro. Da sempre come Federazione promuoviamo la parità di salari e la piena occupazione, anche per il personale femminile, ma da soli non possiamo vincere questa sfida. È necessario un intervento a un livello superiore che determini un incremento dei controlli da parte degli ispettori del lavoro, imponga una reale trasparenza salariale e soprattutto contribuisca alla diffusione di una cultura diversa che veda nel lavoro femminile un’opportunità straordinaria di crescita complessiva”.

 

Così Valentina Picca Bianchi, imprenditrice nel settore catering e banqueting e presidente del Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio, in merito alla legge sulla parità retributiva tra i sessi approvata ieri dal Consiglio regionale del Lazio.

 

Tommaso Tafi

AL DIRETTIVO FIPE, IL SOTTOSEGRETARIO COSTA ANNUNCIA CAMBI DI PASSO SU COPRIFUOCO, SPAZI AL CHIUSO E MATRIMONI

 

Visto il miglioramento della curva dei contagi, i dati sui ricoveri e la campagna di vaccinazione, la cabina di regia in programma per lunedì prossimo dovrebbe valutare alcune positive novità, come l'allentamento degli orari del coprifuoco, la possibilità di consentire l’attività anche all’interno dei pubblici esercizi e la definizione di una data certa per la ripresa dei matrimoni e dunque del lavoro delle imprese di catering e banqueting.

Un cambio di passo auspicato, preannunciato dal sottosegretario alla Salute, On. Andrea Costa, che questa mattina è intervenuto al Direttivo di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, presieduto e coordinato da Lino Enrico Stoppani.

La prima novità in termini di tempo sarà quella relativa al coprifuoco che, secondo il sottosegretario, potrebbe essere posticipato di una o due ore già nella riunione di lunedì.

Per quanto riguarda, invece, la riapertura dei locali al chiuso e la ripresa dell’attività di banqueting e catering legati a matrimoni, eventi e cerimonie, le date plausibili sono quelle di fine maggio, massimo inizio giugno.

“Siamo di fronte ad prospettive confortanti – commenta il presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani – soprattutto, se come anticipato, saranno precedute da una revisione dei parametri attraverso i quali il governo intende misurare l’evoluzione della pandemia. Oggi, come è evidente, le condizioni sono radicalmente cambiate rispetto a un anno fa e dunque il superamento dell’indice Rt, come unico metro di valutazione, è fondamentale per scongiurare disastrosi passi indietro sulle riaperture. Le nostre imprese hanno bisogno di guardare avanti, programmare la loro attività e ricostruire il legame con i loro clienti, sapendo di poter contare anche sugli spazi al chiuso e sulla ripartenza degli eventi pubblici, delle feste e dei matrimoni, impediti da oltre 14 mesi. Le parole di oggi del sottosegretario Costa, che ringraziamo per l'attenzione e il tempo dedicato, rappresentano un impegno preciso da parte del gov erno, che noi chiederemo di rispettare per interrompere il circolo vizioso alimentato dalle limitazioni, che ha prodotto danni economici, nuove povertà, dispersione di competenze, rischi sociali e, in generale, l’impoverimento di un settore identitario e strategico per il nostro Paese”.

“Colgo l’occasione – ha detto Costa durante il Direttivo - per ringraziare tutte le associazioni di categoria che in questi lunghi, difficili e intensi mesi hanno svolto un ruolo chiave nella gestione della pandemia, facendosi promotori di iniziative e istanze che aiutassero il Governo a prendere le migliori decisioni per la collettività e che permettessero, allo stesso tempo, di mantenere bassa la tensione nel Paese, fortemente provato dalla crisi economica e sanitaria”.

 

 

Tommaso Tafi

IL BONUS BELLANOVA È FERMO AL PALO PER UN’IMPRESA SU 4. FIPE-CONFCOMMERCIO: “OLTRE 100 MILIONI NON EROGATI” 

A nove mesi dall’entrata in vigore del decreto agosto, che conteneva il cosiddetto bonus Bellanova per l’acquisto di prodotti agroalimentari locali, i contributi alle aziende sono ancora fermi al palo. Dei 330 milioni di euro richiesti dalle circa 43mila imprese che hanno fatto domanda, solo 211 milioni sono stati effettivamente erogati. E, cosa più preoccupante, il 25% delle aziende non ha ancora ricevuto un centesimo.

 

“Ci sentiamo presi in giro – commenta Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi -. È inconcepibile che un provvedimento sacrosanto, emanato e finanziato per far fronte a una situazione di emergenza, rimanga bloccato dai ritardi burocratici. Il Ministero delle Politiche agricole e Poste Italiane devono velocizzare immediatamente le erogazioni agli imprenditori che hanno acquistato materiali agroalimentari e che hanno diritto ai contributi promessi. Migliaia di pubblici esercizi in questo momento stanno rialzando la testa ma si trovano ancora in bilico tra ripresa e fallimento. Ogni euro è prezioso, soprattutto quelli sui quali si è già fatto affidamento. Ci auguriamo che la situazione possa essere sanata quanto prima”.

 

 Tommaso Tafi

TURISMO, FIPE-CONFCOMMERCIO: “RISTORAZIONE VOLANO DEL MADE IN ITALY” 

 

Nel 2020 il turismo italiano ha visto cancellare 243mila posti di lavoro nel solo settore della ristorazione e dei pubblici esercizi, per lo più giovani e donne.

“Questi dati – commenta Fipe – Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi - dimostrano che investire nella ristorazione, oggi, significa investire nel futuro. Il governo ha dato semaforo verde alla ripresa del turismo internazionale e per noi è uno snodo essenziale per la ripresa del sistema paese. Non solo. La dichiarazione di intenti di oggi del ministro Garavaglia di voler puntare sull’enogastronomia è da condividere e rilanciare. La ristorazione di qualità infatti, non solo è uno dei principali fattori attrattivi per i turisti stranieri che nel 2019 hanno assicurato consumi per spesa di oltre 9 miliardi, ma è anche un eccezionale veicolo di valorizzazione del nostro territorio, anche nelle zone rurali. Sono centinaia infatti gli chef, più o meno famosi, che con la loro professionalità e il loro coraggio hanno contribuito allo sviluppo economico di aree periferiche della nostra penisola. Puntare anche su di loro è il miglior modo per rafforzare un turismo slow, diffuso e sostenibile. Attenzione, non parliamo solo di enogastronomia, la ristorazione non è infatti volano per un made in Itali a 360 gradi. In piena sintonia con la filosofia del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza appena adottato”.

 

Tommaso Tafi

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