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FIPE

LA PIAZZA DIFFUSA DI FIPE-CONFCOMMERCIO: “SIAMO QUI PER RIAPRIRE IL FUTURO”

 

 

Vaccini e lavoro devono correre assieme da subito con un programma preciso. 

 

“Oggi abbiamo detto, con civiltà ma anche grande fermezza, che “Vogliamo futuro”. Avere un futuro significa disporre di misure emergenziali adeguate, precisando innanzitutto che una cosa è aver perso fatturato per fatti contingenti, ben altra cosa è averlo perso perché obbligati a chiudere. Ma soprattutto per noi avere un futuro significa poter lavorare. Significa poter riaprire: in sicurezza, con i dovuti controlli, nel rispetto della delicatezza della situazione. Ma subito e senza un’estenuante dilazione dei tempi e un “apri e chiudi” che confonde ed esaspera le tensioni sociali”.

Questo il messaggio di FIPE Confcommercio durante la sua assemblea straordinaria, aperta dal Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, e conclusa dal Presidente della Federazione nazionale dei Pubblici esercizi, Lino Enrico Stoppani, davanti ai rappresentanti, provenienti da ogni provincia italiana, dei ristoratori, baristi, operatori dei catering, gestori di discoteche, di sale del gioco, di stabilimenti balneari, esasperati da oltre un anno di restrizioni. E, se il cuore della manifestazione si è svolto in Piazza San Silvestro a Roma, FIPE ha acceso tutte le piazze della penisola, in collegamento con decine di iniziative in altrettante città italiane, in una manifestazione rispettosa e partecipata all’insegna della solidarietà tra gli imprenditori e della credibilità delle proposte.

“Il Governo ha annunciato uno sprint decisivo nella campagna vaccinale. Esattamente come si sta facendo per i vaccini, è essenziale che il Governo si doti parallelamente di un piano preciso di riaperture, a cominciare dagli esercizi che hanno la possibilità di effettuare il servizio al tavolo, anche favorendo l’utilizzo degli spazi esterni, e che fondi la propria efficacia su protocolli di sicurezza rigorosi e controlli adeguati. Noi siamo pronti a riprendere il lavoro con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Cts per definire le misure che andranno applicate in ogni situazione. Aperte, proprio le nostre imprese possono dispiegare al meglio la loro funzione di presidio e di mantenimento della qualità della vita e dei livelli sicurezza. Vogliamo fare il nostro mestiere. Al meglio”.

 

Andrea Pascake

ASSEMBLEA IN PIAZZA PER FIPE – CONFCOMMERCIO

 

 

Il grido dei Pubblici esercizi: “Vogliamo futuro”

 

Martedì 13 aprile - ore 11.30

Piazza di San Silvestro – Roma

 

Fipe-Confcommercio torna in piazza e lo fa con un’assemblea straordinaria alla quale parteciperanno le sigle di tutte le componenti della galassia dei Pubblici esercizi: titolari di bar e ristoranti, ovviamente, ma anche il mondo del catering e del banqueting, la ristorazione commerciale e collettiva, le discoteche, le imprese balneari e gli imprenditori del gioco legale e dell’intrattenimento. Tutti insieme per chiedere al governo un programma per la riapertura definitiva delle loro attività, alcune delle quali sistematicamente chiuse da 14 mesi, e una data certa per avviarlo.

L’assemblea, ordinata, pacifica e allo stesso tempo determinata come è nello stile della Federazione nazionale dei Pubblici esercizi, vedrà gli interventi di tanti piccoli imprenditori provenienti dalle diverse parti di Italia e che avranno modo di raccontare le loro storie di quotidiana disperazione.  Sono inoltre previsti interventi del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli e del presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani.

L’evento verrà trasmesso in diretta streaming sui canali social della Federazione (Facebook, YouTube e Twitter).

 

Andrea Pascale

ASSEMBLEA IN PIAZZA PER FIPE – CONFCOMMERCIO

 

 

Il grido dei Pubblici esercizi: “Vogliamo futuro”

Martedì 13 aprile - ore 11.30

Piazza di San Silvestro – Roma

 

Fipe-Confcommercio torna in piazza e lo fa con un’assemblea straordinaria alla quale parteciperanno le sigle di tutte le componenti della galassia dei Pubblici esercizi: titolari di bar e ristoranti, ovviamente, ma anche il mondo del catering e del banqueting, la ristorazione commerciale e collettiva, le discoteche, le imprese balneari e gli imprenditori del gioco legale e dell’intrattenimento. Tutti insieme per chiedere al governo un programma per la riapertura definitiva delle loro attività, alcune delle quali sistematicamente chiuse da 14 mesi, e una data certa per avviarlo.

L’assemblea, ordinata, pacifica e allo stesso tempo determinata come è nello stile della Federazione nazionale dei Pubblici esercizi, vedrà gli interventi di tanti piccoli imprenditori provenienti dalle diverse parti di Italia e che avranno modo di raccontare le loro storie di quotidiana disperazione.  Sono inoltre previsti interventi del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, del presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani e dello chef Massimo Bottura, patron dell’Osteria Francescana di Modena.

L’evento verrà trasmesso in diretta streaming sui canali social della Federazione (Facebook, YouTube e Twitter).

 

Andrea Pascale

FIPE-CONFCOMMERCIO AL MINISTRO GARAVAGLIA: “RIAPRIAMO I LOCALI DI SERA CON PROTOCOLLI PIÙ STRINGENTI”

 

Il titolare del Turismo ha preso parte al Consiglio direttivo della Federazione italiana dei Pubblici esercizi facendo importanti aperture anche sull’ecobonus 110% per bar e ristoranti.

Dignità, sostegno, prospettiva. Sono questi i tre punti fondamentali toccati dal presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, nel corso dell’intervento di apertura del Consiglio direttivo della Federazione Italiana dei Pubblici esercizi.

Un direttivo particolare, che ha visto la presenza del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, invitato dallo stesso presidente Stoppani ad ascoltare il dramma nel quale stanno vivendo i pubblici esercizi a causa delle misure restrittive per il contenimento della pandemia e a dare risposte agli imprenditori.

“Nel 2020 – ha spiegato Stoppani - le aziende del settore hanno perso circa il 38% del proprio fatturato. Sono stati bruciati oltre 35 miliardi di euro, 300 mila posti di lavoro e 22mila aziende sono scomparse. Davanti a questi numeri i sostegni non possono essere sufficienti. L’unica ricetta è riaprire, in sicurezza ovviamente. Siamo pronti a confrontarci con il nuovo Cts e il ministero della Salute per un nuovo protocollo, più stringente e controlli rigorosi”.

Un tema sul quale lo stesso ministro ha manifestato attenzione e disponibilità ad accompagnare le nostre imprese, sottolineando come, già a partire dalla fine di aprile, l’effetto combinato della bella stagione e dell’avanzamento della campagna vaccinale potrà aprire finestre importanti per una progressiva e stabile riapertura, proprio a cominciare da quella serale dei ristoranti. Su tutto questo però continuerà a pesare l’andamento dei contagi.

L’altro punto essenziale sollevato dal presidente Stoppani e raccolto dal ministro è quello relativo al riconoscimento del ruolo che il settore ha nel turismo.

“La ristorazione – ha ricordato il presidente - rappresenta una componente essenziale del turismo ed è un attrattore eccezionale, eppure viene sempre considerata la cenerentola del comparto. È necessario porre fine alla frammentazione della rappresentanza, per convogliare le attività svolte dai Pubblici esercizi sotto un unico ministero, quello del Turismo”.

Garavaglia ha preso l’impegno di inserire i Pubblici esercizi tra le categorie presenti ai tavoli periodici allestiti al ministero e pianificare anche una campagna promozionale dell’immagine dell’Italia all’estero che dia grande visibilità anche alla ristorazione in vista del G20 sul Turismo che si terrà a Roma il 3 e 4 maggio prossimi. Ultimo, ma non per importanza, il tema dei sostegni.

“Con l’ultimo decreto – aggiunge Stoppani – un ristorante medio, che ha perso oltre 165mila euro nel 2020 rispetto all’anno prima, ovvero il 30% del proprio fatturato, si è visto ristorare solo il 3,3%. Non è minimamente sufficiente. C’erano grandi aspettative per misure perequative e indennizzi proporzionati alle perdite. E invece così non è stato”.

Un primo segnale è arrivato immediatamente, con il ministro Garavaglia che si è detto pronto a valutare l’estensione dell’ecobonus del 110%, oltre che agli alberghi anche ai pubblici esercizi.

 

Tommaso Tafi

DL SOSTEGNI, ANBC: “LA DELUSIONE È GRANDE. PER AZIENDE FERME DA 12 MESI E CROLLI DI FATTURATO DEL 90%

IL PRIMO DL DRAGHI RISULTA INSUFFICIENTE”

 

Delusione e preoccupazione. Sono queste le reazioni del mondo del catering e degli alla pubblicazione del DL Sostegni del Governo Draghi.

“Il primo DL del nuovo Governo Draghi, sul quale abbiamo riposto tanta fiducia, si è rivelato fonte di cocente delusione. In questo decreto ci sono solo da salvare l’estensione del sostegno alle imprese fino a 10 milioni di fatturato e il prolungamento degli ammortizzatori sociali. Questi sono provvedimenti che vanno nella giusta direzione. Ma gli elementi positivi si fermano qui: il sostegno economico è ampiamente insufficiente a fronte di aziende ferme da 12 mesi e con perdite fatturato del 90%.

Le nostre imprese hanno bisogno che sia prolungato il credito d’imposta sugli affitti per tutto il 2021, che sia applicata anche per i finanziamenti fino a 800mila euro la possibilità di ammortamento a 15 anni e 48 mesi di preammortamento come già fatto per i finanziamenti fino a 30mila euro.

Inoltre, il calcolo del sostegno basato sulla perdita di fatturato fra 2019 e 2020 sulla mensilità media è assolutamente ridicolo, almeno che sia calcolato sull’intero anno e che tenga conto dei costi fissi!” Questo il duro commento di Paolo Capurro, Presidente di ANBC, Associazione Nazionale Banqueting e Catering.

 

Abbiamo accettato – è la sconsolata conclusione di Capurro – senza protestare e con spirito civile ogni imposizione di chiusura, anche se non eravamo d’accordo. Ci siamo accollati investimenti significativi per trovare soluzioni che ci permettessero di continuare a lavorare in condizioni di sicurezza sanitaria, ma è stato tutto inutile: siamo fermi da un anno. E questo provvedimento del Governo dovrebbe soddisfarci? Era ben altro il cambio di passo che ci saremmo aspettati dal Professor Draghi.

 

 

 Massimo Tafi

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