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VIOLENZA SULLE DONNE, IMPRENDITRICI FIPE-CONFCOMMERCIO: “I LOCALI DIVENTINO PRESIDI DI SICUREZZA
“È ora di spezzare il collegamento ideale che ancora troppi fanno tra locali notturni, alcol, droga e violenza, in particolare quella sulle donne. I dati ci dicono che gli abusi avvengono in larga maggioranza in famiglia, ma i casi di cronaca raccontano di troppi episodi di violenza iniziati all’interno dei locali e poi degenerati all’esterno. Tutto questo non può più essere accettato: i luoghi dell’intrattenimento e della socialità devono diventare sinonimo di sicurezza per tutti. Sia per le donne che li frequentano sia per le donne che ci lavorano. È un tema che mi sta particolarmente a cuore e che intendo portare all’attenzione dell’Assemblea annuale delle donne imprenditrici di Fipe-Confcommercio, in programma il prossimo 2 dicembre”.
Così Valentina Picca Bianchi, presidente delle Donne imprenditrici di Fipe-Confcommercio – la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
“È del tutto evidente – aggiunge Picca Bianchi – che la responsabilità degli atti di violenza è sempre e solo di chi li compie, ma è nostro dovere creare le condizioni affinché le ragazze che frequentano i nostri locali si sentano in diritto di svagarsi serenamente, senza dover tenere sempre alta la guardia. Devono sapere che ci siamo noi a vigilare sulla loro sicurezza. Ecco perché nel 2021, quando potremo riappropriarci del diritto alla socialità, come Fipe lanceremo una grande campagna sui locali sicuri”.
Andrea Pascale
IL MODELLO FERRARA PER AIUTARE I PUBBLICI ESERCIZI IN DIFFICOLTÀ
PARCHEGGIO GRATUITO E COINVOLGIMENTO SOCIAL PER INCENTIVARE L’ASPORTO DAI LOCALI DEL CENTRO STORICO
Musacci: “Iniziativa lodevole del sindaco di Ferrara. Modello replicabile in altri comuni per dare ossigeno a un comparto distrutto”.
“Una iniziativa davvero lodevole da parte del Sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, che dà un segnale di grande vicinanza agli imprenditori dei pubblici esercizi ferraresi”. Così Matteo Musacci, Vice Presidente Fipe-Confcommercio commenta il progetto OrdiniAMOaFE, avviato in questi giorni dall’amministrazione Comunale di Ferrara per incentivare l’acquisto di pasti d’asporto o con servizio a domicilio presso i locali del centro.
“Dare una spinta ai consumi, per quanto possibile e nel pieno rispetto delle restrizioni vigenti, significa ridare fiducia a un comparto al collasso, senza dimenticare l’iniezione di liquidità che, seppur non sufficiente a riparare i danni generati dalla crisi, potrà almeno provare a tamponare le perdite.
Il progetto lanciato da qualche giorno invita i cittadini a sostenere le attività del centro storico con una call to action di natura “social”. Infatti, chi acquista un piatto in uno dei locali del centro con l’asporto o il servizio di delivery è invitato a farsi un selfie mentre lo consuma, postando la foto con gli hashtag indicati o inviandola al numero segnalato. Le foto più belle vanno direttamente sui profili ufficiali del Sindaco con anche il tag ai locali che hanno preparato il pasto immortalato. Un’idea semplice ma molto efficace, supportata da un ulteriore provvedimento: parcheggio gratuito in centro dalle 18 alle 20 per facilitare l’accesso ai locali.
“Il progetto OrdiniAMOaFE è la testimonianza del fatto che, se c’è la volontà, anche le Istituzioni locali possono dare una mano a un settore tra i più colpiti dalla crisi che per fine anno rischia di perdere 60.000 attività e 300.000 posti di lavoro con 33 miliardi di fatturato in fumo - conclude Musacci - Come più volte denunciato, le attività più a rischio sono proprio quelle dei centri storici, svuotati di turisti e lavoratori. Il modello proposto dal Sindaco Fabbri ci sembra un’idea che va nella direzione giusta e che magari potrà essere replicata anche in altri comuni”.
Andrea Pascale
FIPE: “LA RISTORAZIONE TRA SICUREZZA E SVILUPPO”
Assemblea annuale Federazione Italiana Pubblici Esercizi
“LA RISTORAZIONE TRA SICUREZZA E SVILUPPO”
Tavola rotonda digitale con i Ministri Dario Franceschini e Teresa Bellanova
e i saluti del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
Mercoledì 18 novembre 2020
Ore 10.30
Roma – in diretta streaming sui canali
Facebook – You Tube
Fipe-Confcommercio, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, è lieta di invitarLa a seguire i lavori dell’Assemblea annuale 2020. Un appuntamento che arriva nel momento più drammatico di una crisi economica e sociale senza precedenti che, solo nei primi 6 mesi dell’anno, ha determinato una perdita di fatturato di 19 miliardi di euro, destinati a diventare oltre 26 entro la fine di dicembre. In questo quadro, diventano essenziali le politiche di rilancio da mettere in campo sin da subito per scongiurare il collasso di un comparto essenziale per la filiera agroalimentare italiana e per il turismo.
Per provare a tirare le fila di questa ripartenza, Fipe-Confcommercio ha organizzato una tavola rotonda per mettere a confronto persone e idee utili a delineare il percorso da seguire da ora in avanti. “La ristorazione tra sicurezza e sviluppo”, questo il titolo dell’iniziativa che la stampa potrà seguire in diretta sui canali social della Federazione a partire dalle 10.30 di mercoledì 18 novembre.
Parteciperanno, tra gli altri, Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe – Confcommercio, Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio, Dario Franceschini, Ministro per il Turismo, Teresa Bellanova, Ministro per le Politiche Agricole, Massimo Bottura, chef.
È previsto l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte.
Andrea Pascale
BOEING, UNIONE ITALIANA VINI: DA DOMANI NUOVI DAZI UE A PRODOTTI USA. ITALIA DEL VINO PREOCCUPATA
CASTELLETTI (UIV): ACCELERAZIONE DELLA COMMISSIONE, ORA RISCHIO RITORSIONE SUI NOSTRI VINI
“Riteniamo che la posizione italiana di attesa fosse la più saggia, ma non è prevalsa: la Commissione UE, anche sostenuta da alcuni importanti Paesi dell’Unione, ha deciso di applicare i dazi contro i prodotti americani, anche in questa delicata fase di transizione, e rischia ora di provocare un’ulteriore escalation della guerra commerciale in atto con il principale buyer al mondo, gli Usa, che lo scorso anno ha importato vino dall’Ue per un controvalore di circa 4,7miliardi di dollari. A maggior ragione dopo l’esito del voto presidenziale statunitense, sarebbe stato opportuno attendere l’insediamento ufficiale della nuova amministrazione democratica prima di dare seguito alla vicenda Airbus-Boeing”. Così il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti ha commentato l'odierna videoconferenza del Consiglio dei ministri degli Affari Esteri (Commercio) dell'Unione con all'ordine del giorno le relazioni commerciali tra Ue e Usa che ha dato l'ok formale dei ministri del commercio Ue alla decisione comunitaria di imporre dazi, da domani, sui prodotti importati dagli Usa per un valore di 4 miliardi di dollari come ‘rappresaglia’ alle tariffe punitive da 7,5 miliardi di dollari che Washington impone da circa un anno ai prodotti europei, in conseguenza della disputa Wto Airbus-Boeing. La lista europea comprende, oltre al settore aeronautico, anche prodotti agricoli a stelle e strisce, replicando l’approccio di Washington.
Per Castelletti: “Dopo l’annuncio di poco fa da parte del vicepresidente della Commissione europea con delega al Commercio, Valdis Dombrovskis, sui nuovi dazi in vigore da domani e applicati a diversi prodotti Usa, è ora possibile un rischio di ‘retaliation’ da parte degli Stati Uniti, che potrebbero così decidere di aumentare le tariffe in vigore o includere altri prodotti come il vino italiano, che sino a oggi è stato escluso dal paniere dei dazi aggiuntivi. Uno scenario – ha aggiunto - che potrebbe arrivare nel momento peggiore colpendo un mercato di sbocco che quest’anno ha contribuito ad alleggerire le perdite nell’export globale del vino made in Italy, proprio ora che è costretto a subire anche pesantissimi lockdown in Italia e all’estero”. Gli Usa nel 2019 hanno importato vino italiano per un valore di 2 miliardi di dollari. Complessivamente gli Stati Uniti ordinano dall’Europa oltre il 75% delle proprie importazioni di vino, che a livello globale valgono 6,2 miliardi di dollari.
Simone Velasco
DL RISTORI, FIPE - CONFCOMMERCIO IN SENATO: “SITUAZIONE DRAMMATICA: SALVIAMO LE IMPRESE”
Alzare il coefficiente di moltiplicazione per il calcolo dei contributi destinati alle imprese della ristorazione e di intrattenimento, a cominciare da quelle che operano nelle zone rosse e arancioni, ulteriori settimane di Cassa Integrazione e liquidità a lungo termine.
Sono questi alcuni dei principali correttivi al decreto Ristori messi in fila dal Direttore generale di Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, Roberto Calugi, nel corso dell’audizione odierna davanti alle Commissioni riunite Finanza e Bilancio del Senato. Correttivi necessari per arginare lo tsunami che si è abbattuto sui Pubblici Esercizi negli ultimi nove mesi: mentre in epoca pre-Covid il mondo della ristorazione e dell’intrattenimento contava 330mila imprese, 1,3 milioni di addetti e 90 miliardi di euro di fatturato, il 2020 è destinato a chiudersi con una perdita del 27%, pari a 26 miliardi di euro senza contare le restrizioni imposte dal nuovo DPCM.
“Troppo spesso – ha detto Calugi - le nostre imprese sono ritenute attività non essenziali. Noi rigettiamo con forza quest’impostazione che troviamo profondamente sbagliata nel merito. Per far sopravvivere il settore, serve un cambio di paradigma”.
A cominciare da due aspetti essenziali: il credito e le locazioni.
In ordine al primo “Serve un patto con il sistema bancario per la liquidità delle imprese e serve subito – ha concluso il Dg di Fipe - Va spalmato il debito contratto nel 2020 in un arco temporale lungo, di almeno 20 anni con un preammortamento di almeno 24 o 36 mesi, che permetta alle imprese che sono oggi in stato prefallimentare di uscire dalle macerie e rialzarsi”.
Con riferimento al secondo. “Non abbiamo remore a dire che gli imprenditori di questo settore non sono più in grado di sostenere i costi degli affitti che sono balzati dal 10% al 30% come incidenza del fatturato - ha detto Calugi -. O si interviene con una misura “ad hoc” o i tribunali sono destinati a ingolfarsi di contenziosi”.
Una cosa è certa, lo strumento del credito d’imposta si sta rivelando zoppo, pur essendo cedibile le banche non sono interessate a prenderlo. Inoltre sta emergendo un problema sull’affidabilità del settore, nonostante le garanzie di Stato, alcuni istituti di credito richiedono fidejussioni accessorie per concedere linee di finanziamento.
Tommaso Tafi, 340 7990565, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.