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GOURMANDIA 2020
GOURMANDIA 2020: A TREVISO LA MANIFESTAZIONE DEDICATA AGLI ARTIGIANI DEL GUSTO
All’Opendream - Ex Area Pagnossin, dal 25 al 27 aprile 2020 in scena la quinta edizione dell’evento ideato dal Gastronauta Davide Paolini.
Filo conduttore: Dire, Fare...Bere e Mangiare, ovvero il cibo come esperienza
Torna l’appuntamento più goloso della primavera trevigiana: il 25, 26 e 27 aprile negli spazi dell’Opendream – Ex Area Pagnossin di Treviso va in scena Gourmandia, l’evento dedicato agli artigiani del cibo ideato dal giornalista enogastronomico e fondatore del Gatronauta Davide Paolini.
Il filo conduttore della manifestazione, giunta quest’anno alla sua quinta edizione, è il cibo vissuto come esperienza: cibo non solo da guardare e da mangiare, ma da toccare con mano e modellare. Il cibo pensato come momento da vivere. Per questo motivo il titolo che accompagnerà Gourmandia 2020 sarà Dire, fare...bere e mangiare, che vuole sottolineare il fatto che il gusto è prima di tutto una questione di esperienza. Largo spazio dunque a laboratori di cucina e a momenti creativi e di sperimentazione.
Protagonisti dell’evento saranno, come sempre, gli artigiani del gusto con una grande selezione di prodotti di qualità, nuove scoperte gastronomiche del Gastronauta da assaggiare e acquistare.
In preparazione inoltre un ricco calendario di incontri, dibattiti e show cooking con i grandi nomi della cucina italiana.
L’evento sarà aperto al pubblico. Ingresso a pagamento.
Info: gourmandia.gastronauta.it | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Gourmandia in breve
Quando: dal 25 al 27 aprile 2020
Dove: Opendream - Ex Area Pagnossin - via Noalese 94, Treviso
Ingresso adulti: 12 euro
Ingresso bambini (6-12 anni): 5 euro
Ufficio stampa GOURMANDIA:
Chiara Brunato
371 3350217
RADICI DEL SUD: LE NOVITA' DELL'EDIZIONE 2020
Dal 9 al 15 giugno 2020 torna a Sannicandro di Bari (BA) l’evento dedicato a vini e oli del Sud Italia. Tre nuove regioni, giurie rinnovate e un format più snello per il Salone. Iscrizioni agevolate per i produttori fino al 30 dicembre
Sono ufficialmente aperte le iscrizioni alla quindicesima edizione di Radici del Sud, l’evento dedicato ai migliori oli e vini del Sud Italia in programma dal 9 al 15 giugno 2020. La manifestazione quest’anno coinvolgerà anche i produttori provenienti da Sardegna, Abruzzo e Molise, grazie a Maurizio Valeriani di Vinodabere, partner della manifestazione insieme a Luciano Pignataro Wine Blog, Intravino, Slowine, Vinarius, AEPI, AIS Puglia e Assoenologi che seguiranno il percorso di divulgazione del panorama enoico e oleario di tutte le Regioni del Sud Italia. Risulterà così completo il panorama degli autoctoni del Mezzogiorno. Le aziende che desiderano partecipare alla nuova edizione hanno tempo fino al 30 dicembre 2019 per iscriversi a condizioni agevolate.
Un'altra delle novità di questa edizione sarà la diversa composizione delle giurie del concorso dei vini del Sud, che saranno composte unicamente da giornalisti italiani e internazionali. Gli importatori non saranno più tra i giurati, ma decreteranno a parte le tre migliori cantine secondo il loro mercato di riferimento e saranno impegnati negli incontri B2B con i produttori di vino e olio. Nel corso della settimana della manifestazione sia la stampa che i buyer dedicheranno tre giorni alle visite guidati ai territori, ai vigneti e alle cantine, per entrare in contatto con le peculiarità e le unicità dei vini autoctoni del Mezzogiorno e dei loro produttori.
“Oltre alle nuove giurie e al coinvolgimento dei produttori sardi, abruzzesi e molisani – spiega Nicola Campanile, organizzatore dell’evento – la grande novità di questa edizione sarà la giornata del lunedì, dedicata al Salone: abbiamo pensato infatti ad un format più snello, per agevolare le attività dei produttori e poter accogliere al meglio i visitatori al banco d’assaggio, che di anno in anno sono sempre di più.”
Durante la quindicesima edizione di Radici del Sud sarà infatti completamente riprogrammato il Salone dei vini e degli oli del Sud Italia, aperto al pubblico lunedì 15 giugno. Le premiazioni dei vini e delle aziende vincitrici del concorso si terranno infatti nel corso della mattinata, a partire dalle 11.30, mentre i banchi d’assaggio apriranno ufficialmente ai visitatori a partire dalle 16.00 fino alle ore 22.00, evitando quindi la concomitanza tra i due appuntamenti. L’evento di degustazione coinvolgerà tutti i produttori vinicoli e olivicoli partecipanti a Radici del Sud, oltre ad un’area food dove si potranno assaggiare le migliori specialità gastronomiche del territorio. A partire dalle 20.00 saranno presenti due chef che prepareranno alcuni piatti tipici serviti fino alla chiusura della manifestazione che, dato il grande successo degli scorsi anni, quest’anno si prolunga fino alle ore 22.00.
Le aziende e gli oleifici che vogliono partecipare a Radici del Sud 2020 possono iscriversi tramite questo link: Iscrizioni Radici del Sud 2020
RADICI DEL SUD 2020 - Salone dei vini e degli oli del Sud
Dove: Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari (BA)
Apertura al pubblico: 15 giugno 2020
Orario: dalle 16.00 alle 22.00
Ingresso: kit di degustazione €15 (comprensivo di bicchiere, sacca portabicchiere e quaderno di degustazione)
Parcheggio: disponibile
I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni.
FIERA INTERNAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO D'ALBA: UN GRANDE SUCCESSO NEL SEGNO DELL’EQUILIBRIO PERFETTO
Si chiude nel segno di un grande successo la 89a Fiera IFIERA INTERNAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO D'ALBA: UN GRANDE SUCCESSO NEL SEGNO DELL’EQUILIBRIO PERFETTOnternazionale del Tartufo Bianco d’Alba, un’edizione ricca di novità che rispecchiano il progetto di rinnovamento e posizionamento voluto dall’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba volto ad innalzare il livello della propria offerta per soddisfare dei visitatori sempre più esigenti, provenienti da ogni parte del mondo.
Il profilo dei visitatori che scelgono Alba e le colline Patrimonio Unesco di Langhe, Monferrato e Roero per un’esperienza di qualità alla scoperta del Tuber magnatum Pico è decisamente alto e qualificato sia in termini culturali che di capacità di spesa. Sono quasi il 70% i turisti stranieri che arrivano per la maggior parte da Svizzera, Germania, Stati Uniti, Francia, Regno Unito con una crescita - negli ultimi anni - di Brasile e Australia: un pubblico di appassionati di alta cucina e grandi vini che trovano, grazie alla Fiera, una risposta di alta qualità alle proprie aspettative. Nell'ultimo decennio l'incremento di visite in autunno (nei mesi di ottobre e novembre) nel nostro territorio è cresciuto di circa il 60%, con i numeri dell'anno scorso che confermano e rilanciano un aumento del +6,5% nei pernottamenti. Nel periodo della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba si è registrato un costante sold out che ha interessato non soltanto gli alberghi che circondano la capitale delle Langhe, ma le strutture ricettive di tutto il Sud Piemonte, indicato da Lonely Planet “Best in travel” come destinazione da non perdere nel 2019.
Un pubblico qualificato, sempre più attento ed esigente - quantificato in oltre 100 mila ingressi al Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba - ha potuto godere delle numerose esperienze offerte nel corso della Fiera. Attesissimi gli appuntamenti dell’Alba Truffle Show, il tempio del gusto accanto al Mercato Mondiale, dove i protagonisti sono stati i 41 chef ospiti - di cui 26 Stelle Michelin - che hanno saputo accostare, in veri e propri spettacoli culinari, il proprio gesto creativo al Tartufo Bianco d’Alba. I Foodies Moments hanno riscontrato la presenza del 73% di pubblico straniero con provenienze da 38 Paesi del mondo. Molto apprezzate le tante occasioni di esperienze immersive come i nuovissimi Atelier della pasta fresca firmati dai maestri d’eccezione Walter Ferretto (IlCascinaleNuovo di Isola d’Asti) e Ugo Alciati (Guido Ristorante Villa Contessa Rosa di Serralunga d’Alba) che hanno costantemente registrato il “tutto esaurito”, ma anche le Analisi Sensoriali del Tartufo frequentate dal 68% di stranieri provenienti da 30 diversi Paesi e le Wine Tasting Experience® con il 62% di stranieri provenienti da 32 nazioni che hanno voluto approfondire lo straordinario patrimonio vitivinicolo del territorio. Altra apprezzata novità di quest’anno sono state le Olio Evo Tasting Experience, analisi sensoriali dell’extravergine costantemente sold out, realizzate grazie ad un progetto che l’Ente Fiera ha sviluppato con il supporto del MIPAAF e messo in atto con la collaborazione di ISMEA e Gambero Rosso; così come i workshop realizzati in collaborazione con il Consorzio del Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP.
Altra novità dell’edizione 2019 della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba che ha riscosso un particolare successo è stata quella delle Cene Insolite, a conferma dell’attenzione dei gourmet italiani e internazionali per le proposte capaci di coniugare nel segno dell’alta cucina il Tuber magnatum Pico, la storia, l’arte e la cultura. Sono andate tutte sold out con largo anticipo, infatti, le quattro cene stellate cucinate da Cristina Bowerman nella sede della Famija Albeisa, dai Fratelli Cerea sul palco del Teatro Sociale di Alba, da Christian e Manuel Costardi che hanno fatto vivere con occhi nuovi il Centro Studi Beppe Fenoglio e da Philippe Léveillé al Palazzo Comunale di Alba. Tutto esaurito anche per la prima esperienza in Valle Cervo, nelle colline biellesi, con la cena a La Bürsch, dimora del XVII secolo recentemente riportata in vita grazie ad un progetto innovativo, tanto che si è scelto di raddoppiare l’appuntamento coinvolgendo, dopo la cena cucinata a quattro mani da Martino Ruggieri ed Eugenio Boer, anche lo chef Luigi Taglienti.
Un crescente successo - registrando il tutto esaurito con quasi il 60% di stranieri provenienti da 9 diversi Paesi - anche per le Ultimate Truffle Dinner, due esclusive cene benefiche a favore del ripristino delle tartufaie organizzate in sala Beppe Fenoglio in cui si sono alternati gli chef stellati Francesco Oberto e Andrea Ferrucci e nel successivo appuntamento Davide Palluda e Maurilio Garola.
Al centro di tutte le esperienze regna il Tartufo Bianco d’Alba, protagonista di una annata dall’andamento non costante in termini di produzione, ma sempre presente e di qualità eccellente in tutte le aperture del Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, proveniente dalle colline piemontesi di Langhe, Monferrato e Roero. All’interno del Mercato sono stati controllati e certificati dall’apposita “Commissione Qualità” più di 600 kg di Tartufo Bianco d’Alba. E se la buona stagione è certamente frutto delle condizioni metereologiche che hanno favorito la crescita del Tuber magnatum Pico, è importante il grande lavoro che la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba insieme al Centro Nazionale Studi Tartufo effettua sulla tutela e il ripristino delle tartufaie naturali cui anche in questa edizione sono stati devoluti parte dei ricavi delle Analisi sensoriali del tartufo così come delle Ultimate Truffle Dinner. Il prezzo nel corso della stagione è oscillato tra i 250 e i 380 euro senza mai toccare il picco dei 400 euro all’ettogrammo. «Si allarga ancora la provenienza dei cittadini del mondo che mossi da una sempre rinnovata promozione raggiungono Alba e le colline del Piemonte. - dichiara Antonio Degiacomi Presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo - Per mantenere la grande reputazione del Tartufo bianco d’Alba bisogna moltiplicare l’impegno a tutelare ed estendere gli ambienti tartufigeni in un lavoro coordinato tra istituzioni pubbliche, proprietari dei terreni e liberi cercatori. La candidatura Unesco della cerca e cavatura del tartufo in Italia sta aiutando a raggiungere una sempre maggiore consapevolezza degli aspetti culturali e ambientali. Come Centro Studi stiamo intensificando l’attività per la formazione di esperti, consumatori, giovani delle scuole alberghiere e prepariamo un convegno per il prossimo anno di aggiornamento sugli studi in corso di biologia ed ecologia dei funghi ipogei». La stagione del Tartufo Bianco d’Alba, cominciata il 21 settembre con l’evento Tuber Primae Noctis al Pavaglione di San Bovo di Castino, va oltre la Fiera e continua fino al 31 gennaio con la proposta gastronomica nei negozi e nei ristoranti.
Il Tartufo Bianco d’Alba è un marchio noto a livello internazionale e la Città di Alba è ormai percepita a livello mondiale come meta d’eccellenza per il Turismo enogastronomico. Durante l’89a edizione della Fiera è stato riconosciuto ad Alba questo ruolo di traino turistico per l’intero Piemonte venendo scelta come luogo per la sottoscrizione di un importante Protocollo d’Intesa tra tre regioni italiane: la Liguria, la Valle d’Aosta e il Piemonte, per una promozione congiunta dell’offerta turistica sui mercati internazionali. Nell’ottica delle nuove collaborazioni con le Città Creative Unesco nate nel 2018, sono stati prodotti a Fabriano, il distretto italiano della carta, i sacchetti numerati nei quali vengono consegnati i tartufi certificati acquistati al Mercato Mondiale. Lo speciale legame tra le città di Alba e Fabriano ha fatto sì che sia stata dedicata alla Fiera una speciale carta filigrana per avvolgere e custodire il Tuber magnatum Pico.
L'Alba Truffle Show, in particolare, ha dimostrato di essere il luogo privilegiato in cui incontrare i saperi e i sapori provenienti dalle altre Regioni italiane: è avvenuto con la Regione Toscana con cui si sono imbastite le basi di una sinergia capace di valorizzare, congiuntamente, in Italia e nel mondo, le bellezze artistiche e le eccellenze delle rispettive produzioni enogastronomiche, la Valle d’Aosta, con cui è stato sottoscritto un Protocollo di Intesa per la valorizzazione della Fontina DOP della Valle d’Aosta. La regione è stata presente in Fiera per promuovere il proprio territorio e le sue tradizioni gastronomiche attraverso due cooking show curati da due chef valdostani. Ma continua anche il gemellaggio tra il Tartufo Bianco d’Alba e l’isola di Pantelleria, che ha presentato Passitaly: il Festival Internazionale del vino Passito di Pantelleria e dei vini da meditazione.
L’internazionalità è un tratto sempre più distintivo della Fiera, Alba si apre al mondo ed il mondo colloquia in modo più intenso con Alba. Ne sono la dimostrazione gli chef stellati che sono protagonisti dei cooking show nei Foodies Moments, come lo chef cinese Yong Zhang fondatore del gruppo XinRongJi che lo scorso anno si è aggiudicato il lotto principale all’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba e che anche quest'anno non ha mancato di partecipare al grande appuntamento benefico di Grinzane Cavour acquistando uno splendido esemplare di Tuber magnatum Pico.
I migliori esemplari di Tartufo Bianco d'Alba, in abbinamento a prestigiose bottiglie di Barolo e Barbaresco, sono stati mandati all'incanto in occasione della XX edizione dell'Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba®, rinnovando il collaudato connubio tra questo magnifico prodotto della terra e la solidarietà internazionale. A Grinzane Cavour, Hong Kong e per la prima volta a Singapore e sulla Piazza Rossa di Mosca sono stati battuti magnifici lotti di tartufi per un ricavato complessivo di 420.000 euro, una delle somme più alte raccolte nella storia dell’evento.
Il clamoroso lotto finale con un Tartufo Bianco d'Alba del peso di 1.005 grammi è stato conquistato da un imprenditore di Hong Kong per 120.000 euro. Quanto raccolto sarà devoluto alla Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra Onlus ed altri soggetti meritevoli sul territorio; all'Istituto “Mother's Choice” di Hong Kong che aiuta bambini senza famiglia e giovani madri in difficoltà; a Mosca il sostegno andrà al Dmitry Rogachev National Medical Research Center of Pediatric Hematology, Oncology and Immunology, centro di ricerca d'avanguardia per le malattie ematologiche, oncologiche ed immunologiche dell'infanzia e nella diagnostica molecolare; a Singapore, tributaria dei fondi raccolti sarà la World Food Future – Educate, discern, nourish, realtà di promozione dell'educazione al cibo e della consapevolezza dei consumi.
Il cibo è anche cultura e ben si sposa con ogni tipo di forma artistica e culturale. Dalla musica all’arte, dall’architettura al design. Nel segno della sinergia esistente con il network delle Creative Cities Unesco in collaborazione con Limoges, la cittadina francese famosa nel mondo per le sue ceramiche, è nata “Pepita”, un prezioso oggetto ideato per svelare al meglio il profumo, l’aroma e la freschezza del Tartufo Bianco d’Alba. La “Pepita” disegnata da Mariela Schwarz Montiel ha completato il Kit per il Tartufo Bianco d’Alba attualmente composto dal guanto “Trace” disegnato lo scorso anno da Patricia Urquiola e all’affettatartufi “Alba” realizzato appositamente da Ben van Berkel e messo in produzione da Alessi.
Anche Davide Oldani, grande ristoratore e ambasciatore della cucina italiana nel mondo, è stato uno dei protagonisti della Fiera: il nuovissimo affettatartufi XFETTA, realizzato in collaborazione con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, prodotto da Ambrogio Sanelli con la sua lama fissa e la facilità d’uso, insieme all’eleganza e alla praticità, ha conquistato tutti.
Dal design si passa alla cultura: oltre 50 mila visitatori hanno frequentato le mostre nella Chiesa di San Domenico “Per un rinnovamento immaginista del mondo” e a seguire “Leonardo Da Vinci. The genius” passando per “Nespolo. Inno alla gioia” al Palazzo Banca d’Alba, “Life. Istantanee di Calabria” alla Fondazione Ferrero e “Mario Lattes artista poliedrico” negli spazi di Famija Albeisa oltre alle mostre al Museo Civico F.Eusebio e nella Chiesa di San Giuseppe che ha ospitato anche gli straordinari concerti delle rassegne “Jazz & Co” di Milleunanota e “Classica” di Alba Music Festival.
L’89a edizione della Fiera ha visto, inoltre, nascere un progetto biennale con il collettivo artistico Anotherview. All’interno del Coro della Maddalena è nata la mostra “La penultima cena e altre storie”, che ha raccontato la preparazione di una vera e propria finestra digitale contenente un video di 24 ore filmato lo scorso 13 ottobre nelle Langhe, che vedrà il compimento nel 2020. La memoria di quell’evento, all’interno della mostra, è affidata al tavolo lungo sei metri ideato e realizzato dall’artista e architetto italo-svedese Duilio Forte nell’ambito di una visionaria scenografia, che attraversa il Coro della Maddalena.
Le otto settimane di Fiera sono anche, per i tantissimi che hanno affollato le vie di Alba, l’occasione per una gita nella bellezza del Piemonte più vero, fra antiche tradizioni e la scoperta delle eccellenze della produzione enogastronomica.
La Fiera anima l’intero centro storico della città a partire dalla prima settimana di ottobre in cui ha luogo il tradizionale Palio degli asini che quest’anno è stato visto dal 55% di pubblico straniero proveniente da 25 Paesi tra cui spiccano la Svizzera, gli Stati Uniti e la Russia. Grande successo anche per il Baccanale dei Borghi e per Il Salotto dei Gusti e dei Profumi che ha presentato le prelibatezze del territorio nell’elegante struttura di Piazza del Duomo. Altri appuntamenti che portano in scena lungo tutto il centro storico della città le eccellenze agroalimentari e le produzioni artigianali del territorio, e che animano per tutta la durata della Fiera le piazze del centro storico della città con prodotti locali e a km0 sono i mercati. A partire dal Mercato ambulante della Fiera, passando per il Mercato della Terra di Slow Food, la Piazza dei Sapori, il mercato km0 Campagna Amica, Confagricoltura in Piazza, il mercato della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori). Grande interesse suscitano anche gli eventi Albaromatica e Langhe e Roero in Piazza…con la Granda!: due manifestazioni che, attraverso allestimenti sensoriali, laboratori e una selezione di eccellenze del territorio confermano la grande attenzione verso il nostro territorio.
Immancabile anche in questa edizione Alba Truffle Bimbi, il padiglione dedicato alle famiglie e ai bambini, che ha permesso ad oltre 5 mila bambini (di cui 3800 in Fiera e 1200 nel corso della settimana con gli incontri dedicati alle scuole) di vivere la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco da protagonisti durante i fine settimana. «Quest’anno abbiamo raccontato ai bambini il nostro territorio non solo attraverso tanti nuovi giochi di legno – dichiara Renato Priolo, Presidente dell’Associazione Sinergia Outdoor e ideatore di Alba Truffle Bimbi - ma anche attraverso i nuovi laboratori che hanno animato tutti i nostri pomeriggi. Grazie alle avventure del cane Tabui i più piccoli hanno potuto allargare la propria esperienza trasformando oggetti di uso quotidiano in divertenti creazioni e hanno giocato scoprendo l’unicità delle colline di Langhe Monferrato e Roero e del loro patrimonio di sapori e tradizioni».
L’89a edizione della Fiera ha confermato l’interesse dei grandi media e giornali, internazionali e italiani. Sono circa 180 i giornalisti accreditati che hanno visitato il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba e il territorio di Langhe Monferrato e Roero nelle otto settimane di evento, provenienti da tutta Italia e da oltre 15 paesi del mondo, dai mercati europei di prossimità ai più lontani come Russia, Australia, Israele, Cina e Stati Uniti a testimonianza di grandi testate come TF1 France, REN TV - Russian Tv Channels, CNN e USA Today.
Il sito della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba si conferma come il più efficace strumento di comunicazione con il pubblico che arriva da lontano, sia per ricercare informazioni che per la possibilità di procedere in totale sicurezza all'acquisto online dei diversi eventi grazie ad una piattaforma dedicata che permette in tempo reale di verificare la disponibilità dei singoli eventi e di procedere all'acquisto. Sulle pagine del sito ufficiale crescono gli utenti unici nel periodo agosto - novembre 2019 con 300.000 persone ed oltre 450.000 sessioni di visita. In aumento costante le visite dall’estero con una punta di crescita del 40% per le visite dalla Russia. I social network della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba continuano a dimostrarsi un luogo di aggregazione importante non solo per i numeri delle persone che hanno scelto di seguire gli account ufficiali della Fiera ma anche per l'elevata interazione. I fan della pagina Facebook superano i 104.000 ed attraverso i post della pagina sono state raggiunte nel periodo agosto - novembre oltre 5.200.000 persone con un alto livello di interazione: una media di 450 like per post e oltre 14 commenti. In grande crescita anche i follower della pagina Instagram (oltre 16 mila) con oltre 2 milioni di persone raggiunte. Su Instagram #albatruffle, l’hashtag ufficiale della manifestazione con il quale gli utenti vengono invitati a condividere le foto prodotte durante la loro permanenza sul territorio, ha ormai superato le 12.000 immagini.
Accanto ai numerosi chef stellati che hanno animato i Foodies Moments in Sala Beppe Fenoglio, per la prima volta, la Fiera ha ospitato le osterie del territorio. Nell’edizione che celebra l’equilibrio perfetto, l’Ente Fiera ha ritenuto doveroso celebrare gli “osti”, coordinando la redazione di una nuova “Carta delle Osterie”. Le osterie, quelle vere, sono custodi dell’identità tradizionale dei cibi e delle loro peculiarità. Gli osti, quelli veri, sono coloro i quali hanno saputo condurre tale identità e l’osteria è il teatro adeguato da imitare, sviluppare e proteggere.
Aspettando la 90a edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba - che aprirà i battenti il 9 ottobre 2020 - gli appuntamenti enogastronomici di alto livello non si esauriscono in questo weekend. Lunedì 2 dicembre alle ore 19.00 nel meraviglioso Relais Villa d’Amelia di Benevello si terrà una speciale serata di presentazione del territorio di Langhe Monferrato e Roero e dei due prodotti di eccellenza, Nocciola Piemonte IGP delle Langhe e Tartufo Bianco d’Alba.
L’iniziativa prevede la presenza di 24 chef provenienti da tutta Italia e dall’Europa, ognuno di loro preparerà un piatto a base di Nocciola Piemonte IGP delle Langhe, anche abbinata al Tartufo Bianco d’Alba. La sera permetterà ai partecipanti di scoprire la versatilità della nocciola in cucina e l’eleganza del tartufo anche con ricette non convenzionali.
L’evento è acquistabile sul sito della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba al seguente link https://www.fieradeltartufo.org/eventi-fiera-del-tartufo/tutti-i-gusti-della-nocciola/
«Si conclude con grande successo questa edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba – dichiara Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba – conservando negli occhi e nel cuore i tanti volti dei turisti, degli ospiti e degli amici che hanno raggiunto la nostra Fiera e le nostre colline nelle ultime otto settimane. Una grande soddisfazione possibile grazie ad un efficace lavoro di squadra, in straordinaria sinergia fra pubblico e privato, che si impegna per valorizzare un intero territorio attraverso il Tuber magnatum Pico. Siamo felici di intraprendere un percorso al fianco di nuovi partner e aziende private che rappresentano eccellenze italiane nel mondo, consapevoli che possano essere un valore aggiunto e uno stimolo sempre maggiore alla crescita. Allo stesso tempo proseguiamo il lavoro di relazione con gli amministratori e gli enti pubblici sia locali che nazionali per progettare insieme il futuro in un’ottica di collaborazione. Nel ringraziare ogni piccola e grande partecipazione attiva, il nostro pensiero è già concentrato sul 2020 quando festeggeremo insieme i novant’anni della Fiera con un’edizione indimenticabile».
«È un orgoglio chiudere la Fiera per la prima volta da sindaco – afferma Carlo Bo, sindaco di Alba –un’edizione di grande successo sia in termini di presenze sia come qualità e quantità delle iniziative presentate. E’ sempre più una Fiera del territorio, con la città di Alba a guidare un’area più ampia che contribuisce ad ampliarne l’offerta e beneficia di flussi turistici importanti.
I risultati sono il frutto di un grande lavoro di tutti gli enti e le persone coinvolte che ringrazio, l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, il Centro Nazionale Studi Tartufo, volontari, borghi, privati e le associazioni di categoria.
Sono soddisfatto delle sinergie create con altri territori; molte sono state le occasioni di incontro e scambio come le altre città creative Unesco e si sono poste le basi anche per una condivisione di obiettivi con le montagne olimpiche della Via Lattea e con le regioni a noi confinanti, la Valle D’Aosta e la Liguria.
L’amministrazione sarà sempre al fianco della Fiera, vero gioiello della nostra città, adoperandosi per raggiungere assieme traguardi importanti».
«Anche quest’anno la Fiera del Tartufo bianco d’Alba si conclude con un grande successo. – dichiara Luigi Barbero, presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero – L’offerta di grande interesse della Fiera attrae un target sempre più diversificato nei mercati, ma anche nei segmenti come quello del lusso. I numeri della Fiera confermano il trend di crescita dei turisti che visitano Alba e le Langhe Monferrato Roero durante l’autunno. Quello della Fiera è un brand ormai consolidato che consente di promuovere il territorio in tutto il mondo in maniera competitiva. Di recente infatti siamo stati a New York, Mosca, Londra, Copenaghen e Dubai; a breve andremo a Boston, Miami, Washington, Chicago e San Francisco. I nostri interlocutori principali sono giornalisti ma anche tour operator e opinion leader. Mi ritengo molto soddisfatto del lavoro svolto dall’Ente Turismo durante questi mesi e faccio i migliori complimenti agli organizzatori della Fiera per la qualità delle iniziative che mettono in campo ogni anno».
«Il Tartufo bianco d’Alba si conferma un ambasciatore del nostro Paese dalla forza straordinaria – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –. Il successo con cui la Fiera internazionale si chiude, ancora una volta, lo testimonia. Il merito è di questo prodotto unico della nostra terra, ma anche di tutti coloro che lavorano per valorizzarlo e renderlo un traino di sviluppo economico e culturale. Penso allo staff dell’Ente Fiera naturalmente, ma anche a tutte le istituzioni, il sistema produttivo e commerciale, ai Borghi e ai nostri incredibili volontari, anima di un evento capace di conquistare il pubblico in arrivo da ogni parte del mondo».
PER INFORMAZIONI:
Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba
Piazza Medford, 3 - 12051, Alba Tel. +39 0173 361051 -Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.';document.getElementById('cloak7262cd01990910df91ee40d2e08ff3bf').innerHTML += ''+addy_text7262cd01990910df91ee40d2e08ff3bf+'<\/a>';
www.fieradeltartufo.org
Ufficio Stampa Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba
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GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO PER IL BONTA' 2019
Folla a Cremona per il 16° Salone delle eccellenze enogastronomiche dei Territori
«Ancora una volta Cremona ha dimostrato la capacità di calamitare attorno a sé prodotti d’eccellenza e di attrarre decine di migliaia di visitatori tra gourmet e professionisti. A Cremona abbiamo rappresentano le eccellenze dei prodotti alimentari dal territorio nazionale per professionisti e gourmet». Massimo de Bellis, il direttore di CremonaFiere, è decisamente soddisfatto. Si chiude martedì 12 novembre la 16° edizione de Il BonTà, il Salone delle eccellenze enogastronomiche dei territori, e anche quest’edizione può essere considerata un successo, con tanta gente in fila per gustare i prodotti provenienti da quasi tutta Italia: 16, infatti, le regioni rappresentate quest’anno in fiera. Ospiti d’onore, quest’anno, la Calabria, con diversi stand e molti prodotti caratteristici: dal peperoncino, messo nel caffè o nei cocktail, all’interessante esperienza di Pecco, acronimo di Piazza Etica Calabria Contadina.
Molti sono stati incuriositi, durante i quattro giorni della manifestazione, dalla proposta della stilista di alta moda Angela Colosimo: “L’abito gourmet – La moda che fa bene”. Vestiti che, letteralmente, si mangiano, in opposizione ad una moda fatta solo di modelle pallide, esili e filiformi. In fiera i mashmallows di cui era composto l’abito sono stati letteralmente staccati e dati in pasto ai visitatori. Realizzati con ingredienti dolci, come caramelle o cioccolato, ma anche salati, come il pane, i tarallini e gli snack. Un progetto nato per sottolineare la necessità di nutrire il corpo, oltre che, attraverso l’estetica, l’armonia e la ricerca stilistica, di dare alimento a vista, anima, cuore.
Un altro degli stand che è andato per la maggiore è stato quello dei produttori di Amatrice. In tanti ne hanno approfittato per gustare l’originale pasta all’Amatriciana o gli arrosticini. In fiera erano presenti i veri prodotti di Amatrice. Sembra infatti che dopo il terremoto siano diversi i produttori che spacciano i propri prodotti come “di Amatrice” quando in realtà non lo sono. «Noi siamo un ristorante di Amatrice, e abbiamo alcune specialità di nostra produzione che abbiamo portato al BonTà di Cremona insieme a prodotti di altri colleghi di Amatrice – spiega Valerio Calandrella, gestore del ristorante Da Patrizia di Amatrice -. Facciamo infatti da ambasciatori delle tipicità amatriciane: abbiamo creato un circuito informale di professionisti che promuovono i veri prodotti di Amatrice, provando a difenderci da chi presenta prodotti amatriciani che in realtà non lo sono. Da dopo il terremoto esistono ditte che spacciano per esempio del formaggio come "pecorino di Amatrice", ma senza alcuna etichetta». Arrosticini, salumi e formaggi portati a Il BonTà sono prodotti dagli unici due marchi realmente presenti ad Amatrice: Il “Caseificio storico Amatrice” per i formaggi e il “Sano” per i salumi, oltre alla birra “Alta Quota”. Grande curiosità anche per il Mais corvino, un tipo particolare di mais che ha colpito molto i visitatori. Dal chicco nero e allungato, veniva coltivato dai Maya già nel 3.500 avanti Cristo ma in Italia era scomparso dal 1700. Si tratta di un alimento che ha caratteristiche molto particolari: Carlo Maria Recchia, un giovane agricoltore di 26 anni, nel 2010 ha recuperato i primi 40 semi di questo particolare cereale e ha iniziato a coltivarlo. Le caratteristiche di questo elemento sono molto particolari: ha il doppio delle proteine e il 20% in meno di carboidrati rispetto al mais normale. Inoltre ha 20 volte tanto gli antiossidanti presenti nel mais comune.
Grande successo anche per gli stand che proponevano dai tortelli ai dolci, dai vini agli oli, dalle attrezzature alle farine. Tutti prodotti per gli appassionati ma anche per i professionisti alla ricerca di nuovi sapori, ingredienti e tecnologie per le loro attività. Molto apprezzato è stato anche il terzo filone della manifestazione, quello dedicato alla birra: Special Beer Expo. Qui le specialità birraie dei territori hanno incontrato professionisti e appassionati del mondo della birra, creando il contesto ideale per scoprire abbinamenti originali, tendenze innovative e per confrontarsi sulle ultime novità in tema di somministrazione e consumazione delle birre speciali. E assieme alla birra, la pizza. Star della cucina italiana, è stata regina anche di questa edizione de Il BonTà. Pizza & Co., l’omaggio reso dalla manifestazione al tipico piatto napoletano è stato infatti particolarmente apprezzato. Un gruppo di pizzaioli italiani che si è alternato al forno, proponendo molte variazioni del celebre piatto salato.
Un altro dei temi centrali dell’edizione di quest’anno è stata la valorizzazione della tradizione culinaria italiana in Europa, con l’assegnazione del premio “Ambasciatore della Cucina Italiana di Territorio”. Al BonTà c’è stata la tappa finale di un vero e proprio tour del gusto che ha coinvolto, a partire da maggio, una serie di ristoranti selezionati nel territorio di Cremona, Brescia, Verona, Mantova, Piacenza, Lodi e Pavia. Ogni ristoratore italiano si è gemellato con un ristorante estero che propone piatti e gusti della tradizione italiana in vari paesi europei. Ora, dopo il giusto riposo, spazio ad idee e progetti per il prossimo anno. Per una nuova edizione, nel 2020, che sia ancora più partecipata e di alta qualità.
Alessia Testori