Home
Solidarietà
UN DOBLÒ PER DISABILI DONATO ALLA CROCE VERDE PEGLIESE
di Virgilio Pronzati
Il Doblò donato dalla Pro Loco di Pegli alla Croce Verde Pegliese
La Pubblica Assistenza ha nel capoluogo ligure antiche radici. Dopo l'Unione Regionale Toscana sorta nel 1903, nacquero nel 1904 a Spoleto la Federazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze che verrà riconosciuta dallo stato come ente morale nel 1911, e nel 1909 la Croce Verde Pegliese.
La sede della Croce Verde Pegliese
Da quell’anno sino ai nostri giorni, non sono mancati aiuti e cure a bisognosi e malati di Pegli e non solo. Presieduta da alcuni decenni dal dr Flavio Gaggero (oggi presidente onorario) ed attualmente dal dr Diego Snaidero, questa P. A. rappresenta un esempio per tutte le consociate.
Al microfono l’Assessore comunale Paola Bordilli
Gaggero pegliese DOP, contribuisce da sempre all’ottenimento di apparecchiature mediche per la comunità, e al ripristino di monumenti e varie opere che caratterizzano la sua delegazione. Ma a Pegli (Pêgi in genovese, fondata dalla tribù ligure dei Veturii) la solidarietà è di casa.
La vicepresidente del Municipio Ponente Lorella Fontana con i militi
La Pro Loco di Pegli ha donato alla Croce Verde Pegliese un nuovo Fiat Doblò per il trasporto disabili. Gesto encomiabile che vede Pegli tra le delegazioni genovesi maggiormente impegnate nella solidarietà. La nuova unità di soccorso è stata inaugurata lo scorso 18 marzo con una festa che ha visto partecipi autorità e cittadini.
A siglare l’evento, le gradite note della Banda musicale
Al tradizionale taglio del nastro erano presenti l’Assessore comunale Paola Bordilli, la vicepresidente del Municipio Ponente Lorella Fontana, altri esponenti del municipio, il direttivo della Peo Loco e Croce Verde pugliesi, imprenditori e giornalisti.
Il dr Flavio Gaggero con Don Gallo
TORNA LA GIORNATA DI RACCOLTA DEL FARMACO
SI SVOLGERÀ DA MARTEDÌ 7 A LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2023
SERVE OLTRE 1 MILIONE DI MEDICINALI
In una delle oltre 5.500 farmacie che aderiscono in tutte le città italiane si donano uno o più medicinali da banco. Serve più di 1 milione di farmaci per oltre 1.800 realtà socio-assistenziali. La Raccolta dura una settimana e aiuterà almeno 400.000 persone in condizioni di povertà sanitaria. L’iniziativa è possibile grazie a 22.000 volontari e 18.000 farmacisti
4.02.2023. Anche quest’anno, si svolgerà la GRF - Giornata di Raccolta del Farmaco. Durerà una settimana, da martedì 7 a lunedì 13 febbraio. In oltre 5.200 farmacie che aderiscono in tutta Italia (espongono la locandina dell’iniziativa e l’elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi.
I farmaci raccolti (nel 2022, 479.470 confezioni, pari a un valore di 3.819.463 €) saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura di almeno 400.000 persone in condizione di povertà sanitaria offrendo gratuitamente cure e medicine. Il fabbisogno segnalato a Banco Farmaceutico da tali realtà supera il milione di confezioni di medicinali. Si invitano i cittadini ad andare apposta in farmacia per donare un farmaco.
Serviranno, soprattutto, analgesici e antipiretici, antiinfiammatori per uso orale, preparati per la tosse, farmaci per dolori articolari e muscolari, antimicrobici intestinali e antisettici.
La GRF si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio di AIFA e in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili e BFResearch. Intesa Sanpaolo è Partner Istituzionale dell’iniziativa. La GRF è realizzata grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici, Teva Italia, EG Stada Group e DHL Supply Chain Italia e al sostegno di DOC Generici, Piam Farmaceutici, Zentiva e Chiapparoli Logistica.
La Raccolta è supportata da RAI per la Sostenibilità – ESG, Mediafriends, La7, Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.
L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di oltre 18.000 farmacisti (titolari e non) che oltre a ospitare la GRF la sostengono con erogazioni liberali. Anche quest’anno, sarà supportata da più di 22.000 volontari.
«La crisi internazionale ha causato un aumento del costo della vita che si ripercuoterà sulle famiglie povere, sulle stesse realtà assistenziali a cui si rivolgono quando hanno bisogno d’aiuto, ma anche su tante famiglie non povere. Donare un farmaco per chi non può permetterselo è un modo per esprimere, attraverso un semplice gesto di gratuità, il meglio della nostra umanità e per dare un segnale di speranza; una speranza di cui la nostra società, scossa prima dal Covid e ora dalla guerra alle porte dell’Europa, sente forte il bisogno, e che riecheggerà forte, sabato 11 febbraio (il giorno più importante della settimana di Raccolta), anche in occasione della Giornata Mondiale del Malato», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.
«Anche quest’anno le farmacie partecipano attivamente alla Giornata di Raccolta del Farmaco. Un’iniziativa importante per dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno. La responsabilità sociale è nel DNA della farmacia e questo si traduce anche nell’attenzione e nella sensibilità alle disuguaglianze sanitarie, purtroppo presenti in molte parti del nostro Paese come del mondo. I farmacisti in farmacia sono a contatto con i cittadini e sono consapevoli che, purtroppo, negli ultimi anni si è verificato un aumento del disagio economico e della povertà sanitaria, a causa di situazioni contingenti come l’emergenza pandemica e l’inasprimento della crisi internazionale, con il conseguente aumento del caro-vita. La fiducia che i cittadini ci accordano ogni giorno è testimonianza del nostro impegno quotidiano, come professionisti della salute, nei confronti della comunità e dei più fragili», ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma Nazionale.
«La Federazione dei farmacisti continua nel suo impegno al fianco di Banco Farmaceutico per offrire un aiuto concreto alle persone più vulnerabili, supportando la raccolta dei medicinali di cui c’è maggiore ed effettivo bisogno – commenta Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) -. La crisi economica in atto ha inasprito la già diffusa povertà sanitaria con conseguenze negative sulle condizioni di salute di molti italiani. Di fronte a questa situazione, il contributo di tutti è essenziale per aiutare chi è in difficoltà. Un sentito ringraziamento va agli oltre 18mila farmacisti che si sono messi a disposizione di questa importante iniziativa di solidarietà, confermando il valore sociale dell’impegno profuso quotidianamente sul territorio al servizio dei cittadini. Grazie anche ai tanti volontari e a tutti gli italiani che, con la loro generosità, consentiranno di raccogliere i medicinali necessari a sostenere chi è costretto a rinunciare a curarsi e a curare i priori cari».
Paolo Nessi
ERIDANIA E CROCE ROSSA ITALIANA: A BARI SPECIALE DISTRIBUZIONE DI PASTI CALDI AI PIÙ BISOGNOSI
Bruschetta, AD Eridania: "Non dimenticare gli ultimi è imperativo per realizzare un futuro più equo e sostenibile”
Secondo l'ultima rilevazione ISTAT disponibile[1], in Italia oggi circa 50mila persone sono costrette a vivere in condizioni di estremo disagio e abbandono. Un numero verosimilmente sottostimato perché non tiene conto, ad esempio, della moltitudine di uomini e donne che non hanno mai mangiato in una mensa sociale, né mai dormito in una struttura di accoglienza. Senza contare che, più di recente, il periodo di crisi provocato dall'emergenza sanitaria da Covid-19 ha spinto tante più persone sotto la soglia di povertà e in condizione di indigenza.
Eridania, marchio storico dello zucchero, che ormai da tempo ha stretto una partnership con la Croce Rossa Italiana (CRI), ha scelto di contribuire concretamente, offrendo sostegno diretto ai più bisognosi e portando avanti azioni capaci di sensibilizzare l'opinione pubblica su questa triste realtà[2].
Lo scorso 16 gennaio alcuni rappresentanti dell'azienda, incluso l'Amministratore Delegato Alessio Bruschetta, hanno accompagnato i Volontari del Comitato di Bari della CRI in una serata nelle loro attività di strada per supportare i bisognosi distribuendo beni di prima necessità e pasti autoriscaldanti.
La città di Bari, con i suoi 315mila abitanti, riscontra gli stessi problemi sociali e di povertà delle altre città del nostro Paese: tra il 2017 e il 2022 la Croce Rossa Italiana ha registrato in questa città oltre 27.100 contatti, ovvero interazioni tra i propri Volontari e persone senza dimora. Questo genere di incontri si verifica proprio durante i giri di ricognizione delle Unità di Strada, la delicata attività cui ha partecipato anche l'AD di Eridania, Alessio Bruschetta: "È stata un'esperienza formativa e toccante. Nel cuore della notte i Volontari incontrano una realtà che tutti noi abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, senza accorgercene. Il lavoro svolto dalla Croce Rossa Italiana è encomiabile e ci ricorda l'importanza di aiutare le persone più bisognose che vivono in profondo disagio, per mettere le basi di una società più equa e sostenibile”.
Croce Rossa Italiana, attraverso i giri di ricognizione delle Unità di Strada, permette di rilevare le necessità delle persone senza dimora e fornire loro assistenza materiale, attraverso la distribuzione di beni di prima necessità, coperte, kit di conforto, pasti caldi. A partire dal 16 novembre 2022, nel corso di queste attività sono stati distribuiti anche 312 pasti autoriscaldanti – inclusi quelli consegnati la scorsa notte – parte della donazione di 670 pasti realizzata da Eridania. Nei periodi di emergenza freddo l'assistenza è offerta dalla CRI in maniera continuativa e i Volontari arrivano a garantire la propria presenza per periodi di anche 72 ore ininterrotte. Nel corso di ogni servizio incontrano mediamente 30 persone senza dimora o in stato di estremo disagio.
"Garantire aiuto e sollievo alle persone senza dimora è da sempre una priorità per tutti i Comitati della Croce Rossa Italiana. Volontari e Volontarie - ha spiegato il Presidente della CRI, Rosario Valastro - sono impegnati quotidianamente con le Unità di Strada per sostenere quanti vivono in condizioni di difficoltà economica e lo sono ancor di più in questo periodo, con l'emergenza freddo. Ringrazio Eridania, nostro partner in numerosi progetti, per il supporto nelle iniziative rivolte a contrastare queste forme di solitudine estrema, di isolamento sociale e grave fragilità”.
[1] ISTAT, Le persone senza dimora. Anno 2014, 2015a, www.prosp.it/senza-dimora-2014
[2] Nel 2020, primo anno dell'emergenza Covid, il numero di poveri assoluti in Italia aveva raggiunto la cifra record di 5,6 milioni di persone. Questo dato si è confermato anche nel 2021. https://www.openpolis.it/quanto-incide-la-poverta-tra-famiglie-e-bambini-dopo-lemergenza-covid/
Valentina Spaziani
DOBBIAMO SCONFIGGERE LA SOLITUDINE E LA RASSEGNAZIONE
10° RAPPORTO SULLA POVERTÀ SANITARIA DI BANCO FARMACEUTICO
NEL 2022, 390.000 PERSONE IN CONDIZIONI DI POVERTÀ SANITARIA
HANNO CHIESTO AIUTO ALLE REALTÀ ASSISTENZIALI
PER FARSI CURARE
Nell’anno in corso, le persone in condizioni di povertà assoluta sono 5 milioni 571 mila persone (9,4% della popolazione residente). Circa il 7% di queste (pari a 390 mila individui) si è trovato in condizioni di povertà sanitaria. Ha dovuto, cioè, chiedere aiuto ad una delle 1.806 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure.
Nonostante l’impronta universalistica del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN), parte consistente della spesa farmaceutica resta a carico dei cittadini. In particolare, nel 2021 (ultimi dati disponibili) il 43,5% (cioè 3,87 miliardi di euro) della spesa farmaceutica è stata pagata dalle famiglie (+6,3% rispetto al 2020), con profonde differenze tra le possibilità di quelle povere e quelle non povere.
Una persona indigente, ha a disposizione un budget per la salute pari a soli 9,9 euro al mese, mentre una persona non povera ha a disposizione sei volte tanto, cioè 66,83 euro mensili. Limitandoci al budget per l’acquisto di farmaci, i poveri hanno a disposizione solo 5,85 euro, mentre i non poveri 26.
È quanto emerge dal 10° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato con il contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici e ABOCA da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico). I dati sono stati presentati il 12 dicembre 2022 in un convegno promosso da Banco Farmaceutico e AIFA.
Il 60% della spesa sanitaria dei poveri è destinata alla spesa per farmaci a fronte dell’equivalente 38% delle famiglie non povere. Questo perché il SSN non offre alcuna copertura per i farmaci “da banco”, non avendo introdotto distinzioni tra chi è sotto la soglia di povertà e chi è al di sopra.
Le difficoltà economiche lambiscono anche le famiglie non povere: nel 2021 hanno cercato di ridurre le spese sanitarie (rinunciando o rinviando a visite mediche/accertamenti periodici) complessivamente oltre 4 milioni 768 mila famiglie (10 milioni 899 mila persone), di cui quasi 639 mila (1 milione 884 mila persone) in povertà assoluta. La rinuncia alle cure è stata praticata da 27 famiglie povere su 100 a fronte di 13 famiglie non povere su 100, per un totale di 15 famiglie su 100.
«La povertà sanitaria continua a rappresentare un grave problema per migliaia di famiglie povere, mentre sacrifici e rinunce riguardano sempre più spesso anche quelle non povere. Purtroppo, le condizioni di chi vive in Italia non sono destinate, nell’immediato futuro, a migliorare; questo, a causa di alcuni effetti persistenti della crisi economica derivata dalla pandemia, e della grave situazione internazionale. Speriamo che i dati del nostro Rapporto siano letti con attenzione dalle istituzioni, e che rappresentino per esse uno strumento per comprendere più a fondo i bisogni di chi è in difficoltà e attuare, così, misure e politiche in grado di rispondervi con efficacia», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.
Paolo Nessi