NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo
image1 image2 image3 image3

Solidarietà

SUDAN: A DUE MESI DAL CONFLITTO, MALNUTRIZIONE, COLERA E MALARIA NELLA MORSA DELLE VIOLENZE

 

OLTRE 50.000 BAMBINI GRAVEMENTE MALNUTRITI SONO RIMASTI SENZA CURE

  • La violenza in Sudan continua ad aggravare l'insicurezza alimentare già esistente nel Paese.
  • Migliaia di bambini affetti da malnutrizione acuta grave hanno subito l'interruzione delle cure, e sono in balìa di patologie come polmonite, diarrea acquosa acuta, colera, malaria e altre infezioni. Si stima che ogni anno nel Paese circa 3 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrano di malnutrizione.
  • Gli interventi umanitari continuano ad essere ostacolati: l'ufficio di Azione contro la fame a Zalingei, nel Darfur centrale, è stato saccheggiato.
  • Nella regione del Nilo Bianco, una di quelle con la più alta presenza di sfollati interni, abbiamo ripreso le attività di distribuzione di cibo terapeutico per la popolazione.

A circa due mesi dall’escalation di violenza in Sudan, gli scontri tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF) continuano a Khartoum, nel Darfur e in diverse aree del Paese.

Il conflitto e gli sfollamenti forzati stanno facendo salire alle stelle i tassi di malnutrizione. Più di 1,8 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case. Secondo il coordinatore dell’area Salute e Nutrizione di Azione contro la Fame in Sudan, Samson Wolderufael, "anche chi ha disponibilità di denaro non ha accesso al cibo. I mercati sono chiusi. Molte attività agricole sono state interrotte proprio quando in Sudan inizia la stagione della semina. Le banche sono crollate, i prezzi sono raddoppiati, gli spostamenti e le strade sono insicuri. Tutto ciò influisce sulla capacità delle famiglie di accedere al cibo".

 

Si tratta di una crisi gravissima, che colpisce 48 milioni di persone: i bambini, le donne, gli anziani, le persone con disabilità fisiche e mentali, gli sfollati e i malati cronici sono i più vulnerabili. Tutti loro hanno urgente bisogno di accedere a forniture alimentari generiche e ad alimenti supplementari, come quelli terapeutici, utilizzati per trattare i bambini affetti da malnutrizione.

© Azione contro la Fame (Aprile 2023, formazione sull'alimentazione dei neonati e dei bambini a Dindrow, nella località di Kurmuk, Nilo Bianco)

GLI EFFETTI DEL CONFLITTO SULLA MALNUTRIZIONE INFANTILE

Wolderufael spiega: "i dati in nostro possesso ci dicono che più di 50.000 bambini seguiti in programmi per il trattamento della malnutrizione acuta grave hanno subito l'interruzione delle cure a causa del conflitto. Noi di Azione contro la Fame abbiamo ripreso le attività di distribuzione di alimenti terapeutici per la popolazione del Nilo Bianco, una delle aree con la più alta presenza di sfollati interni, e del Nilo Blu".

 

La popolazione, inoltre, non vede garantito l’accesso all'assistenza sanitaria. I centri sanitari non funzionano regolarmente e la maggior parte è stata danneggiata o saccheggiata. Secondo i dati dell'ONU, il 67% degli ospedali situati in prossimità di aree con combattimenti attivi non funziona. Il coordinatore dell’area Salute e Nutrizione di Azione contro la Fame in Sudan, Wolderufael, spiega che "i bambini muoiono per malnutrizione e hanno problemi di salute come polmonite, diarrea acquosa acuta, colera, malaria e altre infezioni".

 

SACCHEGGIATO UNO DEGLI UFFICI DI AZIONE CONTRO LA FAME

Almeno 162 veicoli di organizzazioni umanitarie sono stati rubati e 61 uffici e 57 magazzini sono stati saccheggiati. Jody Paulson Cormack, responsabile della sicurezza globale di Azione contro la Fame, afferma che "questa pratica è comune nelle zone di conflitto. La stiamo sperimentando di nuovo in Sudan, dove il lavoro degli gli operatori umanitari non è protetto dalle violenze".

Dopo diversi cessate il fuoco falliti, Cormack afferma che "non sembra esserci alcun segnale che permetta agli aiuti umanitari di passare. Tutte le organizzazioni chiedono che venga loro permesso di lavorare e di raggiungere tutte le vittime del conflitto. Ci sono stati brevi momenti in cui siamo riusciti a trasportare cibo e medicine in alcune aree, ma non è abbastanza rispetto ai crescenti bisogni che stiamo rilevando".

 

L'ufficio di Azione contro la Fame nella zona di Zalingei, nel Darfur centrale, è stato recentemente saccheggiato. Cormack spiega: "hanno preso medicine, trattamenti nutrizionali, computer. Tutto ciò che ci permette di rispondere alla crisi e di raggiungere le popolazioni colpite – e conclude - le nostre squadre in Sudan sono pronte e determinate a portare sostegno alle popolazioni colpite, abbiamo solo bisogno di un minimo via libera, che ci consenta di procedere con le nostre attività".

 

CHI È AZIONE CONTRO LA FAME

Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale che crede che ogni essere umano ha diritto a una vita libera dalla fame. Specialisti da oltre 40 anni, curiamo gli effetti e preveniamo le cause di fame e malnutrizione. Siamo in prima linea in 55 paesi del mondo per salvare la vita dei bambini malnutriti e rafforzare la resilienza delle famiglie con cibo, acqua, salute e formazione. E guidiamo con determinazione la lotta globale alla fame introducendo innovazioni che creano progresso, lavorando in collaborazione con gli altri, mobilitando persone e governi. Ogni anno aiutiamo 28 milioni di persone.

 

Claudia Squadroni

COMUNITÀ SAN BENEDETTO AL PORTO DI DON GALLO

La Città di Don Gallo e’ rinviata per solidarietà e vicinanza alle comunità della Romagna

Il prossimo 22 maggio stavamo organizzando una giornata di festa, #VivaDonGallo per commemorare il decimo anniversario della sua scomparsa a #Genova .

 

iLunedi 22 maggio alle ore 17.00 sarà celebrata una messa da Don Gianni Grondona , Don Claudio Ghiglione e Don Armando Zappolini 

con musiche e brani degli Ostinati e Contrari Zena per tutti gli amici che vorranno passare a salutarci

 

Era un'occasione per riunire le persone , le comunità in piazze animate da musica, pensieri e visioni, al fine di preservare la sua memoria e ravvivare progetti e idee che hanno continuato a progredire nel corso degli anni. In questi giorni e’ arrivata la tragica alluvione che colpisce l’Emilia Romagna e che ci fa riflettere sulla necessità di spostare a questa estate il nostro appuntamento di festa per senso civico e umano nei confronti di chi si trova a vivere una condizione tristemente nota anche alla nostra città.

 

Questa decisione è prima di tutto un gesto di rispetto e condivisione del dolore per l'Emilia Romagna, gravemente colpita dalle inondazioni, con nove vittime e oltre diecimila sfollati. A Genova, conosciamo bene questo dolore e questa paura che hanno accompagnato la nostra città per quasi mezzo secolo. I nostri cuori sono con loro.

Questo evento, però, mette sempre più in evidenza la necessità di richiedere azioni concrete per un futuro climatico equo per tutti. Crediamo che quanto sta accadendo in questi giorni in Emilia Romagna, infatti, sia la diretta conseguenza di decenni di disinteresse da parte delle istituzioni e, purtroppo, anche da parte di molti, nei confronti della crescente fragilità del nostro territorio e di uno sviluppo che ha trascurato le questioni ambientali.

L'assenza di limiti e l'indifferenza verso questa situazione, anche a causa dei cambiamenti climatici che rappresentano oggi una minaccia sempre più grave per le città italiane, compresa Genova, che deve vederci tutti, giovani inclusi particolarmente coinvolti. Una volta di più, ci troviamo di fronte a un'emergenza che è la conseguenza della mancanza di politiche sulle questioni ambientali di precauzioni e prevenzione, di manutenzione dei territori e dei legami sociali. Invitiamo a riflettere su questo punto.

Abbiamo bisogno di un piano nazionale di recupero e riqualificazione idrogeologica, che affronti il dissesto delle aree interne e contrasti la speculazione edilizia. È necessaria una nuova mobilitazione ecologica integrale, rivolta sia alla terra che alle persone. Non possiamo più limitarci a intervenire dopo le emergenze, dobbiamo iniziare ad agire prima, sviluppando una nuova consapevolezza di convivenza.

Per queste ragioni, abbiamo deciso di rinviare la giornata di festa e memoria. Non vogliamo rimanere indifferenti. Ciò che accade intorno a noi ci riguarda sempre, anche se sembra distante.

Comunità San Benedetto al Porto

 

 

DON GALLO: INSISTERE LA PACE COLTIVARE L'INCONTRO!

 
 
 
 
L’Arcivescovo – dopo la cerimonia a Campoligure del 20 aprile scorso che  vide la presenza di Maurizio Landini segretario generale della camera del lavoro, presiederà mercoledì 10 maggio la celebrazione verso i 10 anni dalla scomparsa  di Don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto. Con un contributo del card. Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI.
 
 
INSISTERE LA PACE, COLTIVARE
L'INCONTRO

sulle orme di Don Andrea Gallo

h. 17:30 Chiesa del Carmine
CELEBRAZIONE IN RICORDO DI DON ANDREA GALLO
Presiede l'Arcivescovo di Genova Padre Marco TASCA
Con un contributo scritto del
Card. Matteo Maria ZUPPI,
Presidente della CEI

h. 18:45 Piazza DON Andrea GALLO prete di strada
LA PACE A VOCE ALTA

con p. Marco TASCA - Arcivescovo di Genova
Don Tonio Dell'Olio
Presidente della Pro-civitate
Christiana di Assisi

Matteo Pucciarelli - giornalista, autore di "Guerra alla guerra"

introduce Don Gianni Grondona vicario Episcopale

moderano
Massimiliano SALVO
Giornalista
Giacomo D'ALESSANDRO
Extra Genova sinodale

 
 
 
 
Verso la Città di Don Gallo 22 Maggio 2023
a Genova in centro storico!
 
 
 

MAGGIO IN TUTTA ITALIA, 200 MILA STUDENTI CORRONO PER COMBATTERE LA MALNUTRIZIONE

 

 

GRAZIE AL PROGETTO DI AZIONE CONTRO LA FAME, PATROCINATO DAL CONI

 

Sensibilizzazione in aula, mobilitazione giovanile e attività sportiva. È la “Corsa contro la Fame”, giunta alla sua IX edizione: oltre 1.500 scuole di ogni ordine e grado insieme per le comunità più povere del mondo colpite dalla fame.

 

Milano, 8 maggio 2023 - Un movimento di 200 mila studenti “podisti” di 700 comuni italiani è impegnato, in queste settimane, in una grande corsa solidale promossa, ogni anno, all’interno degli istituti scolastici da Azione contro la Fame, organizzazione internazionale umanitaria specializzata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile. Si tratta della “Corsa contro la Fame”, il progetto didattico, sportivo e solidale più grande al mondo, giunto in Italia alla nona edizione e patrocinato, anche quest’anno, dal CONI.

 

Sono oltre 1.500 le scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado che hanno scelto di aderire a un evento di sensibilizzazione e di sport che, sin dalla sua nascita, ha coinvolto in tutto il mondo più di 8,5 milioni di studenti in circa 67.500 scuole.

 

A livello nazionale, la “Corsa contro la Fame” si svolgerà il 10 maggio. A questo link è possibile scoprire tutti gli istituti coinvolti regione per regione, ed in ogni città: bit.ly/42pTBls

 

LE LEZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE IN AULA

Nei mesi passati, l’organizzazione umanitaria Azione contro la Fame ha avviato un percorso didattico di sensibilizzazione in aula: più di 7.000 ore di incontri sono state tenute dall’organizzazione con l’obiettivo di illustrare ai più giovani le cause strutturali e le conseguenze della fame, una piaga contemporanea che colpisce oltre 828 milioni di persone nel mondo. Ogni scuola ha potuto, inoltre, approfondire l’argomento grazie a un kit didattico di educazione civica fornito dall’organizzazione, che quest’anno ha come Paese-focus il Camerun (guarda il video: bit.ly/3nAYNEf).

 

IL PASSAPORTO SOLIDALE E LA GIORNATA FINALE

Dopo questa prima fase di formazione, i ragazzi si mobilitano e diventano parte attiva del progetto: tramite il “passaporto solidale” e i materiali video forniti, sono loro che coinvolgono familiari, vicini di casa e amici sulle tematiche affrontate e che a fronte della loro opera di sensibilizzazione possono ricevere una promessa di donazione per ogni tratto di corsa svolto durante le giornate conclusive del progetto, promosse da ogni singolo istituto.

 

Con il proprio impegno, sia come ambasciatori dell’iniziativa, che come sportivi, nella corsa conclusiva del progetto, i ragazzi potranno concretamente sostenere la lotta alla fame e alla malnutrizione infantile nel mondo, un impegno che Azione contro fa Fame conduce da oltre 40 anni in 51 Paesi.

 

“Sono oltre 828 milioni gli uomini, le donne e i bambini che soffrono la fame - ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame - con questo progetto, grazie all’impegno di studenti e docenti, accendiamo i riflettori sulla crisi alimentare che colpisce le comunità più vulnerabili del mondo, flagellate da guerre, povertà ed effetti dei cambiamenti climatici. Negli studenti e nei docenti troviamo i nostri principali ‘alleati’, a dimostrazione del fatto che la scuola, con il coinvolgimento di tutti i suoi attori, può essere generatore di cambiamento e catalizzatore di sinergie capaci di contribuire, davvero, alla creazione di un mondo migliore e, soprattutto, libero dalla fame”.

 

CHI È AZIONE CONTRO LA FAME | www.azionecontrolafame.it

Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale specialista contro fame e malnutrizione infantile. Lavoriamo per salvare la vita dei bambini gravemente malnutriti e per fornire a intere comunità acqua, cibo, formazione e assistenza sanitaria per vivere libere dalla fame. Ci mobilitiamo con determinazione per spingere persone e governi ad un’azione collettiva contro le cause strutturali di questa ingiustizia inaccettabile. Interveniamo da oltre 40 anni in 51 paesi del mondo, impiegando sul campo quasi il 90% dei fondi raccolti.         

 

Claudia Squadroni

L’INTERVENTO DI AZIONE CONTRO LA FAME IN BANGLADESH

 

In Bangladesh, l’organizzazione è in stretto contatto con le autorità interessate per mettere al riparo le persone e i loro mezzi di sussistenza e adattare la risposta umanitaria in base alla rilevazione dei bisogni.

Qui Azione contro la Fame già da tempo implementa il progetto STEP per il rafforzamento delle azioni precoci basate su previsioni nelle regioni costiere soggette a cicloni. Attraverso il progetto, è stato messo in atto un protocollo di allerta che coinvolge le comunità e le autorità nazionali, consentendo una governance efficace nella gestione del rischio di catastrofi.

 

Nel 2022, Azione contro la Fame ha distribuito integratori alimentari a 50.525 donne e bambini nei campi profughi Rohingya. Inoltre, nelle aree soggette a cicloni, l’organizzazione lavora con le comunità locali per introdurre coltivazioni agricole adattabili al clima e resilienti.

 

In Bangladesh, infatti, il 31% dei bambini sotto i cinque anni è malnutrito, e il 24% delle donne di età compresa tra i 15 ei 49 anni è sottopeso, con un alto rischio di mortalità materna e infantile. Le cause della malnutrizione sono aggravate dai cambiamenti climatici e dai disastri naturali – come il ciclone Mocha - che sconvolgono i sistemi produttivi e la sicurezza alimentare delle persone.

 

L’INTERVENTO DI AZIONE CONTRO LA FAME IN MYANMAR

 

In Myanmar Azione contro la Fame è già attiva nello Stato di Rakhine, l’area colpita più violentemente dal ciclone. Dopo una rapida valutazione dei bisogni, per adattare la risposta umanitaria alle necessità, l’organizzazione interverrà con:

  • assistenza sanitaria di base e supporto psicologico attraverso cliniche mobili per garantire l'accesso all'assistenza medica alle popolazioni colpite dal ciclone. Particolare attenzione sarà rivolta alle madri e ai bambini per evitare un deterioramento del loro stato nutrizionale;
  • distribuzione di 7.400 saponi e 1.500 kit igienici per ridurre il rischio di malattie ed epidemie;
  • trasporto di acqua e costruzione di punti di distribuzione temporanei in 25 villaggi per garantire la fornitura di acqua pulita e prevenire le malattie trasmesse dall'acqua;
  • riparazione dei centri sanitari;
  • costruzione di latrine di emergenza;
  • pulizia e bonifica dei detriti e dei danni causati dal ciclone;
  • pulizia e rimozione dell'acqua salata dai pozzi.

La fragile situazione politica e di sicurezza del Myanmar ha portato a una crisi umanitaria in cui sono a rischio i mezzi di sussistenza e la sicurezza alimentare delle persone. Il conflitto ha provocato lo sfollamento di oltre 2,7 milioni di persone e si prevede che 17,6 milioni necessiteranno di assistenza umanitaria entro il 2023.

 

In Myanmar, Azione contro la Fame lavora da anni per implementare l'accesso ai servizi sanitari e la sicurezza nutrizionale negli stati di Rakhine, Sagaing e Kayah. Attraverso il rafforzamento delle capacità tra le diverse parti interessate, l'organizzazione ha contribuito a migliorare l'accesso a servizi nutrizionali di qualità e la sicurezza alimentare per i gruppi vulnerabili, tra cui donne incinte e che allattano, neonati e bambini.

 

Tra questi ci sono anche le attività "Baby WASH" per fornire un supporto completo ai bambini e alle madri dal concepimento fino ai primi 1.000 giorni di vita di un bambino. Questo approccio Baby WASH integra attività di tipo igienico sanitario, nutrizione e supporto per la salute mentale/psicosociale, con l'obiettivo di intercettare le cause che causano malnutrizione e affrontarle prima che si verifichino.

 

Claudia Squadroni

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica