Vini
Vini
SANLORENZO BRUNELLO DI MONTALCINO BRAMANTE 2013
Di Virgilio Pronzati
SANLORENZO - Azienda Agricola Luciano Ciolfi - Podere Sanlorenzo 280 - 53024 Montalcino (SI) - Tel. e Fax +39 0577/832965 - Mob. +39 339/6070930 - Skipe luciano.ciolfi
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Brunello di Montalcino Docg Bramante 2013
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Sangiovese grosso. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 14%. Bottiglie prodotte: 11.000. Prezzo in enoteca: € 37,50. Conservazione: nella cantina in posizione coricata, su ripiani adibiti a vini rossi di lungo affinamento, a una temperatura compresa tra i 12 e i 14°C. Tempo di consumo: ancora 15 anni. Evoluzione: giovane ma già di piacevole equilibrio. Servizio: mescere a 18°c in ampi calici con stelo medio. Abbinamento: Pici con ragù di lepre, stufato di cinghialetto, Pecorino di Pienza stagionato.
Caratteristiche organolettiche
Limpidezza: limpido. Colore: granato vivo. Profumo: intenso e persistente, fine, con sentori di frutti rossi di bosco giustamente maturi, frutti secchi (mandorle e noci), umori boschivi e balsamici, pepe nero, buccia d’arancia amara un po’ essiccata e lieve boisè. Sapore: secco, sapido, caldo, piacevolmente tannico, pieno ma snello, di molta persistenza. Retrogusto: vena sapida e tannica, con nota fruttata, speziata e vegetali-balsamiche.
Considerazioni: Molto buono. Ottenuto da scelte uve Sangiovese di un vigneto dell’età, media di 12 anni, pigiadiraspate e fatte fermentare in botti inox a temperatura controllata. Fermentazione malolattica anch’essa in acciaio. La maturazione: il vino matura per oltre 3 anni in botte di rovere di 30 quintali. Affinamento in bottiglia: circa un anno.
Punteggio: 54/60
ASPETTO - Limpidezza 5. Colore: 5. PROFUMO - intensità 5. Persistenza 5. Finezza 4.
Armonia 4. SAPORE Persistenza 5. Pienezza 4. Sapidità 5. Acidità/morbidezza 4. Armonia 4. GRADIMENTO: Ottimo 4.
MERCATO FIVI A CINECITTÀ: VA IN SCENA IL TERRITORIO
Alla seconda edizione del Mercato della FIVI a Roma i vini e le storie di 200 vignaioli. In abbinamento i salami del Campionato Italiano del Salame e prodotti tipici
Cosa c'è di meglio di una fetta di salame ed un bicchiere di buon vino? Lo sanno bene quelli della FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) che hanno deciso di ospitare durante la seconda edizione del Mercato di Roma a Cinecittà, la semifinale per Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria e Molise della XIII Edizione del Campionato Italiano del Salame. Organizzata dall'Accademia delle 5T la competizione vedrà scontrarsi a colpi di fette i migliori salumi senza addittivi prodotti dagli artigiani di queste regioni. L'appuntamento è sabato 19 maggio alle 11.30, al Teatro 10 di Cinecittà.
Le produzioni tipiche saranno rappresentate al Mercato anche da alcuni artigiani che proporranno le loro specialità: Simposio – Trionfo del Gusto ( partner organizzativo del Mercato), La Tradizione, Santanna, l'Azienda Agricola Adiano Ferrari, Rango Srl e Zio Pasquale.
Saranno invece 200 i vignaioli presenti, provenienti da tutta Italia che nelle giornate di sabato 19 e domenica 20 maggio racconteranno il proprio territorio e i propri vini al pubblico. Oltre agli assaggi, si potranno anche acquistare i vini direttamente agli stand dei produttori con carrelli e cestini per gli acquisti.
Tutti i visitatori del Mercato della FIVI avranno diritto, esibendo il biglietto, ad una riduzione sul prezzo d'ingresso per la visita a Cinecittà, pagando 10 euro anziché 15.
Mercato dei vini Roma in breve:
Dove: Teatro 10 - Cinecittà, Via Tuscolana 1055, Roma
Quando: sabato 19 e domenica 20 maggio 2018
Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: € 15.00 comprensivo di bicchiere per degustazioni (ingresso giornaliero).
I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni
FIVI - Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un'associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del vignaiolo di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla FIVI solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: "Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta".
Attualmente sono poco più di 1100 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 11.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. Quasi 80 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale si avvicina a 0,7 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 280 milioni di euro. Gli 11.000 ettari di vigneto sono condotti per il 51% in regime biologico/biodinamico, per il 10 % secondo i principi della lotta integrata e per il 39% secondo la viticoltura convenzionale.
Davide Cocco
392 9286448
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Anna Sperotto
349 8434778
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Mare & Mosto: RECORD DI VISITATORI
Si è conclusa a Sestri Levante la rassegna del vino e dell’olio ligure con un afflusso di pubblico oltre ogni aspettativa. Ylenia Mezzapelle incoronata Miglior Sommelier di Liguria
Giunto alla quarta edizione, Mare&Mosto fa un notevole balzo in avanti nel gradimento dei visitatori, registrando numeri che superano le più rosee aspettative. La crescita dal 2015 è stata costante, ma quella appena conclusa conferma la manifestazione di Sestri Levante come la più importante in assoluto per il comparto vitivinicolo ligure.
La qualità del vino e dell’olio in Liguria hanno raggiunto livelli di assoluto prestigio e la partecipazione di un pubblico sempre più attento e giovane agli eventi, inizialmente riservati ai professionisti, certifica questa tendenza positiva.
Grande soddisfazione della Sindaca Valentina Ghio e di Marcello Massucco, direttore di Mediaterraneo, che da tempo hanno individuato nell’enogastronomia un importante fattore di crescita economica per la città, sia quale componente produttivo che come parte fondamentale dell’attrattiva turistica, specialmente nei periodi extra-balneari. Altrettanto compiacimento sui volti di Alex Molinari, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Liguria e di tutti i “tastevin” che hanno lavorato alacremente per la buona riuscita delle due giornate.
Volti sorridenti anche tra gli espositori, certamente attori protagonisti di Mare&Mosto, il cui impegno è stato ripagato dal numerosissimo pubblico e dai commenti positivi espressi dai tanti giornalisti italiani e stranieri presenti.
Un evento al passo con i tempi, che riesce a rinnovarsi mantenendo la propria identità: lo conferma il presidio web e social, pensato e realizzato secondo i più aggiornati criteri, e che ha permesso di contare oltre un milione di contatti in rete, tra i giorni immediatamente precedenti e quelli della manifestazione.
Mare&Mosto si è concluso con il Concorso per il Miglior Sommelier di Liguria, titolo andato alla spezzina Ylenia Mezzapelle, davanti a Mirco Cavalli, che hanno superato in semifinale Olga Schiaffino e Marina Bellandi. Il trofeo è stato consegnato dal presidente nazionale dell'Associazione Italiana Sommelier, Antonello Maietta.
Sarà la nuova campionessa a difendere i colori della Liguria alle finali nazionali che si svolgeranno a novembre in Alto Adige, a Merano.
Ufficio Stampa AIS:
Elisa Braccia - e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - m.p.: +39 346 395 1050
Paolo Angelini - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - m.p.: +39 349 239 443
VINO ITALIANO. QUANDO IL VALORE DELLA MARCA CONTA
Ernesto Abbona (UIV): “L’efficacia di penetrazione nei mercati del brand privato deve saldarsi con la garanzia e credibilità offerta dalle denominazioni”
“Il vino italiano ha vinto solo in parte la sfida del valore: se dal 2008 ad oggi l’export è cresciuto da 3,7 a 6 miliardi di euro e la graduale ripresa dei consumi interni è guidata più dall’aumento dei prezzi che non dai volumi acquistati, il trend virtuoso che ha portato alla crescita del vino a ‘Denominazione di Origine’ ed all’apprezzamento delle nostre migliori produzioni sui mercati deve trovare un suo consolidamento. In questa prospettiva gioca un ruolo determinate la dinamica, non sempre sinergica, tra marchi d’impresa e marchi collettivi. L’agilità ed efficacia di penetrazione nei mercati del brand privato deve incontrare e saldarsi con la solidità del messaggio, la garanzia e credibilità offerta dalle denominazioni. In Italia non abbiamo aziende in grado di competere, in termini di dimensione e investimenti promozionali, con i colossi mondiali del vino, ma vantiamo un sistema di ‘Denominazione di Origine’ unico al mondo per rigore di regole e serietà dei controlli. È qui la nostra forza che dobbiamo mettere a sistema con la grande capacità e intelligenza manageriale dimostrata dagli imprenditori italiani. Uno sforzo che coinvolge direttamente anche le istituzioni e la politica, che devono impegnarsi a difendere e a ben utilizzare gli strumenti messi a disposizione dall’OCM per favorire la competitività delle imprese”.
Con queste parole Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, ha aperto la tavola rotonda, organizzata da UIV e moderata da Chiara Giannotti, "La creazione del valore: identità, reputazione e crescita del made in Italy", tenutasi al Castello di Nipozzano (FI), ospiti del vicepresidente di UIV Lamberto Frescobaldi.
Il tema, particolarmente attuale e di grande importanza per il comparto, viste le implicazioni sul mercato interno ed estero, è stato approfondito da Tiziana Sarnari - ISMEA, che ha fotografato “La crescita del valore del vino italiano esportato negli ultimi anni”; Brunella Saccone - ICE Agenzia con un focus su “Il vino: un benchmark nell’export italiano”; Andrea Rea - Wine Lab Bocconi che ha approfondito “Il valore del vino tra brand privati e territoriali”.
La qualità del prodotto e il prezzo sono leve insufficienti per posizionare il vino, che nel frattempo ha acquisito elevati valori simbolici – ha commentato Rea. I nuovi consumatori in realtà, attraverso il vino, vogliono acquistare esperienze: conviviali, di scoperta, memorabili. Oggi nel vino esistono almeno 3 distinti mercati e quindi tre diverse tipologie di esperienza - un mercato Trendy legato alle mode, un mercato Fine motivato dall’esperienza del territorio ed un mercato Icon che richiede prodotti di assoluto prestigio, più vicini al consumo di prodotti di lusso. Il vino italiano è leader internazionale e deve, quindi, crescere nelle competenze di management per sostenere la sua crescita. Lavorando sulle tecniche di architettura di brand è possibile superare dannose conflittualità e sviluppare in armonia marche aziendali e di territorio, senza rinunciare al valore indiscutibile del brand Italia”.
Uno degli obiettivi che si prefiggono le aziende del settore del vino è infatti quella di consolidare, in alcuni mercati, e costruire, in altri, una solida e riconosciuta reputazione che, conferendo al prodotto identità in quanto made in Italy, sia in grado di generare valore, soprattutto nei mercati internazionali ed elevare i prezzi medi.
“È sul fronte export che l’Italia, chiaramente, gioca un ruolo fondamentale – sottolinea Tiziana Sarnari – con la sua seconda posizioni tra i paesi fornitori sia in volume, dietro la Spagna, sia in valore, dietro la quasi irraggiungibile Francia. Nel 2017 l’Italia ha raggiunto il traguardo dei sei miliardi di euro di export, in linea con le previsioni elaborate da Ismea, nel primo trimestre del 2018 le cose sembrano iniziate bene, con aumenti sia in Usa che in Cina, e appare sempre più vicino quello dei 6,5 miliardi previsto prima del 2020. Ma nel risultato 2017 vanno letti anche segnali di delusione da parte degli operatori che auspicavano una maggior accelerazione delle esportazioni italiane e, soprattutto, un aumento della quota di mercato su alcuni mercati target. Per l’Italia resta, quindi – continua Sarnari – da una parte il gap con i prezzi dei vini francesi, mentre dall’altra non si riacquista abbastanza competitività sulla fascia bassa per incrementare la vendita di prodotto di massa e riconquistare la leadership mondiale in volume. È proprio il segmento delle Dop ferme che rappresenta un altro punto critico dell’attuale quadro delle esportazioni italiane. Nel 2017, infatti, hanno perso il 3% a volume ed è già da qualche anno che questo ramo non offre i risultati sperati”.
All’interno dell’indubbio successo del vino italiano sono infatti diversi i punti critici da esaminare, per poi elaborare strategie diversificate a seconda del prodotto e del Paese di destinazione.
“L’Italia è tra i leader mondiali nella produzione di vino non solo per quantità, ma soprattutto per l’altissima qualità e l’ampia biodiversità – conclude Brunella Saccone. È un messaggio che come Sistema Paese dobbiamo comunicare con forza e sempre maggiore incisività perché si diffonda una conoscenza più approfondita dei nostri prodotti, insieme a una vera e propria cultura del vino italiano e del suo necessario e fondamentale contributo che può dare alla costituzione identitaria del nostro Paese nell’immaginario straniero”.
A conclusione della Tavola rotonda tre grandi imprenditori del vino italiano (Lamberto Frescobaldi - Marchesi Frescobaldi, Sandro Sartor - Ruffino e Enrico Viglierchio - Banfi, in un confronto con Stefano Campatelli - già direttore del Consorzio del Brunello di Montalcino e oggi alla direzione del Consorzio della Vernaccia di San Gimignano) hanno raccontato le loro best practice sul campo e come, negli anni, abbiano accolto le sfide del mercato creando valore per la propria marca, nella dialettica con i brand di territorio, dandole identità, brand awarness ed esportando il made in Italy all’estero con successo.
CON I PERSONAL SOMMELIER DI STAPPO ALLA SCOPERTA DEL VERO VINO BIO
Degustazione guidata di alcune preziose storie di vini Bio
Sabato 12 Maggio ore 15,30_18,00
Fabbrica del Vapore di via Procaccini, 4 Milano
Oltre la moda, oltre il consumismo.
Il reale valore del vino biologico e sostenibile va ricercato nelle radici, in quella nostra inimitabile millenaria tradizione enologica dove la mano dell’uomo si fonde con la natura più fertile.
Dove il rispetto e la cura dell'ambiente sono fondamentali per ottenere un prodotto di qualità, preservando vigna e terra per le generazioni future.
Dove la tecnologia entra scientemente in piccole dosi come fattore di miglioramento e non nella logica industriale del profitto e dei grandi numeri.
I Personal Sommelier di Stappo, che in questo quadro ritrovano gli elementi portanti della propria mission, hanno dunque scelto di raccontare sabato 12 Maggio dalle ore 15,30 alle 18 a Milano presso la Fabbrica del Vapore di via Procaccini, 4, attraverso una degustazione guidata, alcune preziose storie di vini "veri e umani".
Una selezione accurata di 12 etichette di quattro aziende: diverse per geografia e tipologia ma accomunate dalla passione di saper fare vino autentico con rispetto.
Ad accompagnare l'esclusiva degustazione, assaggi di sfiziosi prodotti biologici del Panificio Eden, delizie "come una volta" di pane, grissini, focacce e varie specialità realizzate con cereali antichi e lavorazioni artigianali.
In vino STAPPO veritas...
In degustazione:
Az. Agr. LA DAMA di Negrar (VR) con i suoi rossi della Valpolicella
Az. Agr. SAN GIAIME di Gangi (PA) con il Grillo e lo Syrah della Madonie
Az. Agr. PIEVALTA di Maiolati Spontini (AN) con tutte le declinazioni del Verdicchio
Az. Agr. VALLE DELL’ACATE di ACATE (RG) con tutte le tipicità che la Sicilia può offrire
Ingresso: €15
Per iscrizioni:
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Servizi, eventi, degustazioni e l’esclusivo eno-commerce su www.stappo.wine
Eventbrite: https://bit.ly/2GQHbxo
Testi e foto nel link
ufficio stampa Stappo Your personal sommelier
Manuela Caminada