Vini
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MERLOT ROSATO DI PRIME ALTURE
Arriva il nuovo Merlot Rosato di Prime Alture, un dono di natura dedicato a nonno Michele
Prime Alture, il progetto familiare di Roberto Lechiancole nato poco più di dieci anni fa tra le prime colline di Casteggio, nel pavese, compie un nuovo significativo passo di crescita. Alla gamma di produzione si aggiunge infatti il nuovo Merlot Rosé. Un vino che può essere a ragione considerato come un vero outsider oltre che un grande dono offerto dalla natura, dedicato a nonno Michele. E’ un IGT da uve Merlot in purezza raccolte secondo il metodo tradizionale a mano e sottoposte a prima spremitura soffice. Presenta un colore rosato lucente, un profumo delicato di frutti rossi e un aroma di fragoline di bosco su trama minerale, al palato risulta morbido con un finale fresco ed elegante.
Un segnale importante che si collega alla recente collaborazione tra la cantina e l’enologo francese Jean François Coquard, annunciata a Vinitaly proprio un anno fa. Una scommessa partita dalla condivisione della medesima passione, da una grande amicizia e profonda fiducia, un impegno realizzato scommettendo sul capitale umano e sul lavoro di squadra insieme all’enologo Alessandro Rovati e all’uomo di vigna Fausto Comotti verso un obiettivo chiaro, l’orientamento a un livello sempre più alto di qualità.
‘Abbiamo deciso di produrre un Merlot rosato nel pieno rispetto della nostra filosofia – spiega il patròn Roberto Lechiancole – ovvero adattandoci al naturale ciclo della natura ed accettando i suoi doni. All’inizio del mese di agosto scorso le uve merlot avevano una gradazione bassa ma tenerle ancora sulla pianta, visto l’andamento climatico, avrebbe significato rischiare il loro appassimento. Da qui è partita la decisione di produrre un rosato con una vendemmia leggermente anticipata che, in ricordo di un’annata molto calda come riportato in etichetta, abbiamo voluto dedicare a nonno Michele.’ La gamma di produzione di Prime Alture comprende oggi sei vini le cui uve vengono tutte rigorosamente raccolte a mano.
Il Pinot Noir ‘CentoperCento’, un IGP in purezza vinificato in rosso e il Merlot IGP in purezza ‘L’Altra Metà del Cuore’ che riposano un anno in barrique di rovere francese e successivamente dai 12 ai 36 mesi in bottiglia; il Metodo Classico ‘Io per Te’ un Blanc de Noir brut Sans Année sottoposto invece a un lungo affinamento in bottiglia. A questi si aggiungono altre tre tipologie che passano in acciaio. ‘ilbianco’ Est 60x40 IGP, un blend di uve Moscato 60% e Chardonnay 40%, ‘ilrosso’ Ovest 60x40, un IGP Provincia di Pavia da uve Barbera 60% e Croatina 40% ‘ilmosso’ Nord, Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC da uve Croatina 100%.
Ogni passo compiuto da Prime Alture è sempre guidato da un atteggiamento di grande determinazione e positività, soprattutto guardando sempre all’obiettivo finale: ottenere il massimo in termini di qualità. Una direzione questa, che unisce tutte le risorse che compongono questa promettente realtà pavese, nella convinzione condivisa che solo così è possibile raggiungere sempre nuovi stimolanti traguardi. Prime Alture Wine Resort Prime Alture viene fondata nel 2006 da Roberto Lechiancole e la moglie Anna tra le colline di Casteggio nel pavese. In questo luogo che li affascina da subito realizzano il loro progetto familiare ristrutturando la vecchia Cascina Campone, dove l’uva è padrona di casa da almeno due secoli. Dall’unione di due forti passioni, il vino e l’accoglienza, nasce ciò che oggi è Prime Alture Wine Resort azienda vitivinicola di alta qualità e insieme struttura ricettiva di livello dotata di tutti i comfort, vera oasi del soggiorno agreste. L’azienda situata a 250 mt s.l.m. ha oggi un’estensione di 8 ettari e produce 40.000 bottiglie. La cantina di nuova costruzione, è stata pensata per poter vinificare le uve proteggendo le qualità distintive, Pinot Nero e Merlot che con impegno si ottengono in vigneto. La raccolta manuale in cassetta, la pigiatura tempestiva e la protezione dall’ossigeno in ogni fase, dalla raccolta all’imbottigliamento, sono gli elementi più importanti del rispetto della materia prima. La bevibilità e la riconoscibilità dei vitigni che li generano sono i caratteri distintivi dei vini a marchio Prime Alture. L’attenzione per i dettagli fa la differenza anche nel confezionamento, che valorizza il prodotto rendendolo distinguibile e identificabile.
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Lorella Casagrande
Ufficio Stampa Carry On
PINOT BIANCO E PINOT NERO IN ALTO ADIGE: UNA MOLTITUDINE DI SFUMATURE
Sono due vitigni internazionali che in questo angolo vitato nell’estremo nord dell’Italia affondano le proprie radici con risultati sorprendenti. Proprio a queste uve sono dedicati due eventi, in programma nei prossimi giorni in Südtirol
Con l’arrivo della primavera, si risvegliano le viti e con esse prendono il via numerosi eventi che nel periodo primaverile animano i borghi dell’Alto Adige, per celebrare uno dei prodotti di punta del territorio: il vino. Tra i venti vitigni coltivati in Südtirol ce ne sono due – diffusi a livello internazionale – che nel territorio altoatesino acquisiscono caratteristiche di particolare pregio. Il primo è il Pinot Nero, il vitigno “madre” non solo di tutti i Pinot, ma anche di molte altre varietà europee, le cui origini risalgono ad almeno 2.000 anni fa. Il secondo è il Pinot Bianco, nato da una mutazione del Pinot Nero attorno al XIV secolo.
In Alto Adige, le prime coltivazioni di Pinot Nero avvennero tra il 1835 e il 1840, con impianti a Bolzano e poi a Bressanone, Merano, Egna e Appiano. La produzione di questa varietà, che ha trovato in Alto Adige il proprio habitat ideale, si concentra oggi nell’Oltradige, e più precisamente nei comuni di Appiano e Caldaro, e sui versanti occidentali della Bassa Atesina, soprattutto a Montagna, Egna e Salorno.
Per quanto riguarda il Pinot Bianco, il primo impianto documentato risale al 1852, in un vigneto di Bressanone, cui seguirono immediatamente dopo altri impianti a Nalles, Appiano, Terlano e Marlengo e ancora ad Andriano, Caldaro, Termeno, Magrè, Salorno e Bolzano. Questa grande diffusione dimostra come, già un secolo fa, questa varietà fosse coltivata in modo capillare in tutte le zone vinicole dell’Alto Adige. D’altra parte, per moltissimi anni il Pinot Bianco fu coltivato in vigneti misti insieme allo Chardonnay, senza essere considerato come una varietà a sé stante. Solo a partire dal 1985, sul territorio, si comincia a distinguere in modo sistematico tra i due vitigni.
“Dei nostri 5.400 ettari vitati, oggi il 10,2% - pari a 552 ettari – è dedicato al Pinot Bianco e l’8,4% - ovvero 450 ettari - al Pinot Nero” commenta Werner Waldboth, direttore marketing del Consorzio Vini Alto Adige. “Queste due varietà sono coltivate in diverse aree dell’Alto Adige e in una fascia collinare ad altitudini variabili. Grazie a questi fattori e alle tecniche di vinificazione adottate dalle cantine, è possibile apprezzarle in un’ampia gamma di interpretazioni”.
Sarà possibile avvicinarsi a questi due vitigni grazie a due appuntamenti che avranno luogo nei prossimi giorni sul territorio altoatesino. Da giovedì 3 a venerdì 4 maggio ad Appiano (BZ), Spatium Pinot Blanc punterà i riflettori su questo eccezionale vitigno a bacca bianca, che colpisce per i suoi spiccati profumi fruttati che ricordano in particolare la mela e la sua vivace freschezza, conferita anche dalla posizione delle vigne che in Alto Adige si sviluppano fino ad altitudini piuttosto elevate.
Nei giorni immediatamente successivi, spazio invece al Pinot Nero: vitigno ampiamente diffuso in tante aree del mondo, che in Alto Adige è in grado di regalare vini che spiccano per eleganza, colpiscono grazie al loro profumo di frutti rossi e incantano con il loro sapiente equilibrio tra freschezza e morbidezza. Dal 5 al 7 maggio sono infatti in programma ad Egna (BZ) le Giornate del Pinot Nero, storico appuntamento che proprio quest’anno celebra il suo ventennale.
Per il programma completo dei due appuntamenti e informazioni sulle modalità di registrazione e costi di partecipazione:
Spatium Pinot Blanc: www.spatium-pinotblanc.it
Giornate del Pinot Nero: www.giornatepinotnero.it
Jessica Busoli e Alice Camellini
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T. 059-7863894
A VINITALY 2018 UN PREMIO PER ALEMAT!
CDV BRUTROSSO CANTINA DELLA VOLTA PRESENTA IL SUO ‘CLASSICO QUOTIDIANO’
Si chiama CDV BRUTROSSO ed è la “bollicina” per tutti, presentata ieri durante la conferenza stampa da Cantina della Volta a Vinitaly. Un metodo classico ottenuto da uve di Lambrusco di Sorbara in purezza da bere tutti i giorni, dopo il lavoro, a cena, come aperitivo o in un dopocena in compagnia. La nuova creazione di Christian Bellei amplia l’offerta dell’azienda, arrivando su tutte le tavole: in osteria, in trattoria, in pizzeria e al ristorante.
Al lancio ufficiale, avvenuto ieri mattina a Veronafiere nell’ambito della più grande manifestazione italiana dedicata al mondo del vino, sono state illustrate a una platea di giornalisti e operatori specializzati le peculiarità di questo spumante e l’intuizione di Cantina della Volta che ha dato vita al progetto.
“L’idea – spiega Christian Bellei, autore dei vini della Cantina– è di introdurre sul mercato un Sorbara metodo classico che matura sui lieviti solo 9 mesi prima del dégorgement ottenendo così uno spumante “facile”, immediato e di bella persistenza. Il nostro intento è esaltare i profumi e l’esuberanza giovanile di questo vitigno straordinario. Per noi rappresenta il vino quotidiano e, proprio per questo, avrà un prezzo in enoteca inferiore ai 10 euro. Abbiamo pensato alle famiglie e ai giovani che si affacciano al mondo del vino, o a chi ancora non ci conosce ed è incuriosito dai nostri spumanti, tutti rifermentati in bottiglia”.
Di colore rosso rubino brillante, con un perlage di bella finezza e intensità, il ‘Classico Quotidiano’ di Cantina della Volta profuma di fragoline e lamponi con sentori di agrumi. Al palato entra deciso, da autentico Sorbara, poi si espande con ricchi sapori fruttati. Il finale è piacevole, con buona persistenza, dotato di un ottimo equilibrio tra acidità e sapidità e una chiusura pulita.
Al termine della presentazione, oltre alla nuova creazione, gli ospiti hanno potuto degustare anche le ultime due versioni in bianco e in rosato della linea "Il Mattaglio" ottenute da un assemblaggio di uve di Chardonnay e Pinot nero allevato nel vigneto di proprietà a Riccò di Serramazzoni e una delle espressioni più estreme di Lambrusco di Sorbara in purezza: D.D.R. 2009.
Cantina della Volta vi aspetta al Padiglione 3 stand E5, ogni giorno con le creazioni di quattro talentuosi chef in abbinamento ai vini: domenica 15 aprile Caffè Desiderio, lunedì 16 Ristorante San Domenico, martedì 17 Taverna Estia e per finire mercoledì 18 aprile si chiude in grande festa con i salumi dell’Antica Corte Pallavicina.
Cantina della Volta nasce nel 2010 a Bomporto (MO) dopo un accurato lavoro di recupero strutturale della vecchia Cantina, fondata da Francesco Bellei, bisnonno di Christian, nel 1920. Frutto della passione per lo Champagne del padre Giuseppe, il primo negli anni ’80 a produrre Spumanti Metodo Classico con il Lambrusco di Sorbara, l’azienda vitivinicola modenese è stata fondata dal “figlio d’arte” Christian Bellei e da un gruppo di amici capitanati da Angela Sini, anima creativa di Cantina della Volta. Fin dalla nascita ha rappresentato una delle realtà più innovative del Lambrusco modenese.
Cantina della Volta propone un ventaglio di Spumanti Metodo Classico ottenuti da uve di Lambrusco di Sorbara in purezza e da uve di Pinot Nero e Chardonnay coltivate nelle vigne del podere San Lorenzo dietro il Monte a Riccò di Serramazzoni (MO).
Azienda Agricola Baldetti Alfonso - Cortona (AR)
VINI
Di Virgilio Pronzati
Azienda Agricola Baldetti Alfonso - Località Pietraia 71/A - 52044 Cortona (AR) Tel 0575/67077 – www.baldetti.com – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Toscana IGT Chagrè 2017
Categoria: Bianco secco. Vitigni: Chardonnay e Grechetto al 50%. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 11,5%. Lotto: 040118. Prezzo medio in enoteca: 10,20. Conservazione: nella cantina, in posizione coricata su ripiani adibiti ai vini bianchi di leggero affinamento, a una temperatura di 12-14°C. Evoluzione: giovane. Tempo di consumo: ancora 2-3anni. Servizio: mescere a 12°C in ampi calici con stelo alto. Abbinamento: antipasto di mare, linguine con mitili, sarago alla piastra.
Caratteristiche organolettiche
Limpidezza: limpido.Colore: giallo paglierino scarico con lievi riflessi verdolini. Profumo: intenso e persistente, abbastanza fine, con netti sentori floreali e fruttati di fiori d’acacia, mela, frutto della passione e umori d’erbe boschive. Sapore: secco, fresco, sapido, leggermente caldo, di equilibrata struttura e persistenza. Retrogusto: vena fresca e sapida, con note floreali, fruttate e vegetali.
Considerazioni: Discreto tendente al buono.
Ottenuto con scelte uve Chardonnay e Grechetto della località Pietraia, pigiadiraspate e fatte macerare a freddo. Seguono la fermentazione del mosto alla temperatura di 18°C, sei mesi di maturazione in botte d’acciaio inox e, almeno un mese, di affinamento in bottiglia.
Punteggio totale:49/60
ASPETTO: Limpidezza 5. Colore 5. PROFUMO: Intensità 4. Persistenza 4. Finezza 4. Armonia 3. SAPORE: Persistenza 4. Pienezza 4. Sapidità 4 Acidità/morbidezza 4. Armonia. 4. GRADIMENTO : Ottimo 4.
Toscana IGT Piet Rosè 2017
Categoria: Rosato secco. Vitigni: Syrah, Sangiovese e Merlot. Bottiglia: 75 cl. Alol: 13%. Lotto: 03/01/18. Prezzo medio in enoteca: 11,90. Conservazione: nella cantina, in posizione coricata su ripiani adibiti ai vini rosati di leggero affinamento, a una temperatura di 12-14°C. Evoluzione: giovane. Tempo di consumo: ancora 2 anni. Servizio: mescere a 13°C in ampi calici con stelo alto. Abbinamento: salumi freschi, pennette al pomodoro, melanzane alla parmigiana.
Caratteristiche organolettiche
Limpidezza: limpido.Colore: cerasuolo vivo. Profumo: discretamente intenso, persistente e fine, con sentori fruttati di ciliegia, lampone, mora e lieve di umori boschivi. Sapore: secco, molto fresco, sapido, leggermente caldo, di buona struttura e persistenza. Retrogusto: vena fresca e sapida, con note fruttate e vegetali.
Considerazioni: Buono.
Ottenuto con scelte uve Syrah, Sangiovese e Merlot della località Pietraia, dalla fermentazione in bianco a 15°C. Seguono la maturazione di sei mesi in botte d’acciaio inox e almeno due mesi di affinamento in bottiglia.
Punteggio totale:50/60
ASPETTO: Limpidezza 5. Colore 5. PROFUMO: Intensità 4. Persistenza 4. Finezza 4. Armonia 4. SAPORE: Persistenza 4. Pienezza 4. Sapidità 4 Acidità/morbidezza 4. Armonia. 4. GRADIMENTO : Ottimo 4.
Cortona DOC Sangiovese Marius 2015
Categoria: Rosso secco. Vitigni: Sangiovese 90% e Merlot 10%. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 13,5%. Lotto: SA0217. Prezzo medio in enoteca: 13,90. Conservazione: nella cantina, in posizione coricata su ripiani adibiti ai vini rossi di medio affinamento, a una temperatura di 12-14°C. Evoluzione: quasi pronto. Tempo di consumo: ancora 1-2 anni. Servizio: mescere a 16°C in ampi calici con stelo medio. Abbinamento: crostoni con fegatini, pici col sugo di coniglio, piccione in casseruola, pecorino toscano stagionato 3 mesi.
Caratteristiche organolettiche
Limpidezza: limpido.Colore: rubino scarico tendente al granato. Profumo: intenso e persistente, ampio e composito, abbastanza fine, con sentori fruttati e speziati di corbezzolo e mirtillo maturi e un po’ essiccati, pepe nero, e lieve di tabacco e umori boschivi balsamici. Sapore: secco, sapido, caldo, piacevolmente tannico, pieno ma snello, di buona persistenza. Retrogusto: vena sapida e tannica, con note fruttate e vegetali-speziate.
Considerazioni: Molto buono.
Ottenuto con scelte uve Sangiovese e Merlot della località Pietraia, pigiadiraspate separatamente e fatte fermentare e macerare per circa dieci giorni con necessari delestage. Dopodichè per entrambi la svinatura: mentre la maturazione del Sangiovese si svolge per 8 mesi in botti di cemento, il Merlot matura lo stesso periodo in barriques di rovere da 225 litri. Segue l’assemblaggio dei vini e l’imbottigliamento, dove il vino affina almeno quattro mesi.
Punteggio totale:53/60
ASPETTO: Limpidezza 5. Colore 4. PROFUMO: Intensità 5. Persistenza 5. Finezza 4. Armonia 4. SAPORE: Persistenza 5. Pienezza 5. Sapidità 4 Acidità/morbidezza 4. Armonia. 4. GRADIMENTO : Ottimo 4.
Baldetti Spumante Metodo Classico Brut
Categoria: Spumante bianco secco. Vitigni: Chardonnay e Grechetto. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 12%. Lotto: SPQ 1/12. Prezzo medio in enoteca: 26,00. Conservazione: nella cantina, in posizione coricata su ripiani adibiti ai vini spumanti di leggero affinamento, a una temperatura di 12-14°C. Evoluzione: quasi pronto. Tempo di consumo: ancora 1-2 anni. Servizio: mescere a 7-8°C° in alte flutes con stelo alto. Abbinamento: frutti di mare nature, risotto con asparagi, orata al vapore con patate.
Caratteristiche organolettiche
Limpidezza: cristallino. Colore: paglierino scarico con lievi riflessi verdolini. Perlage: fine, fitto e continuo. Profumo: discretamente intenso e persistente, tendente al fine, con delicati sentori floreali e fruttati di fiori di fresia e acacia, crosta di pane caldo, pesca bianca e frutto della passione, erbe boschive un po’ essiccate. Sapore: secco, molto fresco e sapido, un po’ minerale, leggero ma composto, di buona persistenza. Retrogusto: vena sapida e fresca, con note floreali-vegetali e fruttate.
Considerazioni: Molto buono.
Ottenuto con scelte uve Chardonnay e Grechetto pigiadiraspate e fatte macerare a freddo. Segue la pressatura soffice con estrazione del mosto, il quale ha poi fermentato a 16°C. Dopo la svinatura, inizia il procedimento del metodo classico per la rifermentazione in bottiglia. Maturazione del vino sui lieviti per almeno 24 mesi.
Punteggio totale:52/60
ASPETTO: Limpidezza 5. Colore 5. PROFUMO: Intensità 4. Persistenza 5. Finezza 4. Armonia 4. SAPORE: Persistenza 4. Pienezza 4. Sapidità 5. Acidità/morbidezza4. Armonia. 4. GRADIMENTO : Ottimo 4.
Cortona DOC Syrah Crano 2013
Categoria: Rosso secco. Vitigno: Syrah. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 14%. Lotto: SYO116. Prezzo medio in enoteca: 22,30. Conservazione: nella cantina, in posizione coricata su ripiani adibiti ai vini rossi di medio-lungo affinamento, a una temperatura di 12-14°C. Evoluzione: quasi pronto. Tempo di consumo: ancora 1-2 anni. Servizio: mescere a 18C° in ampi calici con stelo medio. Abbinamento: agnolotti con sugo di lepre, arista, montone allo spiedo, pecorino stagionato 2 anni.
Caratteristiche organolettiche
Limpidezza: limpido.Colore: rubino carico con orlo granato. Profumo: intenso e persistente, fine, complesso, con sentori fruttati di gelatina di mora e lampone, tostato e boisè, pepe nero, caffè, liquirizia, lieve balsamico e menta. Sapore: secco, caldo, sapido e fresco, giustamente tannico, un po’ morbido, di gran corpo e di buona persistenza. Retrogusto: vena sapida e tannica, con note fruttate, speziate e balsamiche.
Considerazioni: Molto buono.
Ottenuto con scelte uve Syrah pigiadiraspate e fatte fermentare con macerazione per circa venti giorni. Seguono la svinatura e la pressatura delle vinacce. Il vino matura per almeno dodici mesi in barriques, seguiti da altri nove d’affinamento in bottiglia.
Punteggio totale: 54/60
ASPETTO: Limpidezza 5. Colore 5. PROFUMO: Intensità 4. Persistenza 5. Finezza 4. Armonia 4. SAPORE: Persistenza 5. Pienezza 5. Sapidità 5. Acidità/morbidezza4. Armonia. 4. GRADIMENTO : Ottimo 4.
DEBUTTA A VINITALY UN NUOVO VINO DI CARPINETO
FIOCCO ROSSO nella Tenuta di Gavorrano con la prima annata di Farnito Valcolomba 2015
Un vino che esprime appieno il carattere di quel territorio a cominciare dalla magnifica solarità della Maremma
"E' un vino che sento particolarmente mio, l'ho cercato e studiato, dopo alcune prove sono riuscita ad ottenere ciò che avevo in mente d'esprimere" racconta Caterina Sacchet.
Farnito Valcolomba 2015, un vino suadente, vellutato eppure di straordinaria corposità che raggiunge alla Collezione dei Farnito il cui nome deriva da un tipo di quercia in Toscana chiamata Farnia, e che comprende solo piccole e ricercate produzioni di alta qualità. Il nuovo nato della tenuta in Maremma da uve Merlot matura 18 mesi in barrique. Rubino scuro. Profumo di frutto pieno, ciliegie, more, mirtilli, note di terra ma anche di spezie. Al palato è intenso e profondo nella durata, equilibrato ed elegante.
"Io e Gian Carlo Sacchet arrivammo in quella zona della Maremma, a nord, all'inizio del 2002, fummo tra i primi a intuirne le potenzialità, ricorda Antonio Mario Zaccheo fondatore con Giovanni Carlo Sacchet di CARPINETO. Girammo a lungo, strade poco battute ancora, macchia, boschi intricati. Ci innamorammo di una Toscana aspra ma anche molto mediterranea. Acquistammo 165 ettari a Gavorrano, in quella che è poi diventata una sorta di Wine Valley ma la cui vocazione allora si intuiva appena. Un terzo della tenuta è a macchia mediterranea, il resto si estende su delle suggestive colline di terra rossa, punteggiate da enormi querce da sughero e alberi da olivo. Capimmo subito che era una terra straordinaria, molto versatile da un punto di vista vitivinicolo. Il vigneto Valcolomba, posto 50 mt slm, lo piantammo nel 2006.
Ricordo bene che quando facevamo i saggi sul terreno, un terreno di roccia sedimentaria, Giancarlo portava sempre con sé sua figlia. Caterina, che aveva appena terminato Enologia a Firenze, si appassionò subito a quel vigneto, cominciò a seguirlo lei in prima persona".
"Anche il Farnito Valcolomba - racconta ora Caterina Sacchet che da un anno ha raccolto il testimone di suo padre - appassiona da subito per quella piacevolezza immediata, avvolgente, quella solarità piena del suo frutto che poi evolve in un finale felicemente complesso, profondo, di un'eleganza intrigante.
Per molti anni da questo vigneto abbiamo prodotto un vino giovane, di pronta beva. Con il passare delle vendemmie, i nostri occhi ricadevano sempre più sulla ottima qualità delle uve che questo vigneto riusciva a produrre, dimostrando una struttura importante degna di un vino da lungo affinamento. Così arrivò l’idea di creare un prodotto di una certa importanza ed eleganza, per cui il passaggio in barrique si è reso necessario quale naturale evoluzione di un vigneto straordinario. Ecco qua il NUOVO ARRIVATO: da uve merlot dei vigneti della nostra azienda di Maremma, vinificato e affinato in legno per circa 18 mesi. Si genera un vino imponente, di grande eleganza e di grande personalità. Abbiamo pensato di dare vita a questo progetto partendo proprio dall’annata 2015, annata caratterizzata da vini di grande potenzialità per l’elevata concentrazione dei componenti nobili. L’ottima struttura polifenolica e l’ottima alcolicità hanno concepito vini di grande longevità e tipicità. E' un vino che sento particolarmente mio, l'ho cercato e studiato, e dopo qualche prova sono riuscita ad ottenere ciò che avevo in mente d'esprimere."
Il Farnito Valcolomba è stato prodotto come prima volta in una piccola produzione, 6000 bottiglie circa, ma è una produzione che può aumentare.
E' sull'abbinamento che la parola torna ad Antonio Zaccheo che una parte dell'anno vive proprio in questa tenuta coltivando oltre che i vigneti più di una passione. Le lunghe passeggiate nel fitto bosco di macchia mediterranea che circonda i vigneti e la casa colonica, la cura del vasto uliveto, ma soprattutto l'allevamento di cinta senese, circa 30 capi esclusivamente per uso familiare.
"Uno degli abbinamenti migliori del Farnito Valcolomba è proprio con piatti del territorio realizzati con prodotti di questa terra, grandi arrosti di cinta allevati allo stato brado e cucinati insieme alle erbe selvatiche. Il Merlot, e questo in particolare, è un vino accogliente per quanto di grande rigore, accompagna molto bene il cibo, sembra quasi custodirlo; la sua pienezza trova complicità nella rotonda morbidezza della cinta, i suoi sentori speziati sembrano specchiarsi nelle carni che sprigionano i profumi che al mattino presto sento nel bosco quando vado a camminare".
CARPINETO, consolidata azienda vitivinicola toscana,dal 1967, quando l'azienda fu fondata,ha decuplicato la superficie dei vigneti, da 20a oltre 200 ettari, per oltre 500 chilometri complessivi di filari, articolati su cinque Tenute o Appodiati: Montepulciano, Montalcino, Gaville (Alto Valdarno), Dudda (Greve in Chianti) e Gavorrano.
Tra le top 100 di Wine Spectator, premiata in particolare per alcuni vini icona come il Vino Nobile di Montepulciano Riserva(26° posto con un punteggio di 93/100), l'azienda ha una produzione che copre tutti i grandi rossi della Toscana.
Era il 1967 quando le famiglie Sacchet e Zaccheo fondarono la Carpineto col proposito di produrre il migliore Chianti Classico che il “terroir” potesse offrire. Una rivoluzione vera per quei tempi.
Le due famiglie videro nella Toscana un enorme potenziale, dove poter produrre grandi vini di tradizione applicando le tecniche più all’avanguardia nei processi produttivi e aumentando gli standard qualitativi dell’epoca.
Innovatori per vocazione, Sacchet e Zaccheo, insieme alle nuove generazioni, Caterina Sacchet, enologa, Elisabetta Sacchet, Francesca Zaccheo e Antonio Michael Zaccheo, hanno continuato a sperimentare, nel rispetto dei grandi valori storici della Toscana e di una qualità mantenutasu standard molto elevati, con l'obiettivo di tutelare non solo le caratteristiche dei vini ma anche l'ambiente.
Negli anni la Carpineto, che ha mantenuto l'assetto familiare, è cresciuta costantemente fino a diventare un brand dal successo internazionale,affermatasi per l'eccellenza dei suoi prodotti e molto ben posizionata all'estero con un export diretto verso oltre 70 Paesi, Canada e Stati Uniti in testa.
Tre linee di produzione e oltre 30 etichette per una produzione complessiva di 3 milioni di bottiglie. Gran parte della produzione è data da vini delle più prestigiose DOCG della Toscana.Rossi per lo più, Riserve di grande struttura ed estratto, vini estremamente longevi.
Nata 50 anni fa dalla scommessa sui grandi territori vinicoli della Toscana e dal sogno di mettere insieme le 3 denominazioni più importanti della regione, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, oggi è una realtà fortemente rappresentativa della migliore Toscana vitivinicola.
Carisma, stile, grande continuità qualitativa dei vini, riconoscimenti internazionali prestigiosi da scoprire sul territorio, nei vigneti delle 5 Tenute, o Appodiati, nei territori più vocati della Toscana.