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Vini

ALOIS LAGEDER PRESENTA IL SUO “30 ANNI LÖWENGANG CABERNET”

 

 

Un vino che porta in sé il DNA di viti di 140 anni: il Cabernet dell’anniversario è ora sul mercato e, a Summa 2018, sarà protagonista di una verticale dedicata al suo trentennale

 

Nel 2017 la linea LÖWENGANG, declinata nei due vini simbolo della Tenuta Alois Lageder, lo Chardonnaye il Cabernet, ha compiuto trent’anni. Per celebrare questo importante anniversario, il vignaiolo di Magrè (BZ) ha realizzato due edizioni speciali, prodotte in esclusiva e in numero limitato di bottiglie. Presentato alla fine dello scorso anno il “30 anni LÖWENGANG Chardonnay” – che ha riscosso un gran successo di critica a livello internazionale  – debutta ora sul mercato il “30 anni LÖWENGANG Cabernet”. Frutto della ricerca costante e della voglia di sperimentare e mettersi quotidianamente in gioco, il Cabernet dell’Anniversario è un “assemblaggio” di componenti provenienti da viti di 140 annie da piante giovani riprodotte con selezione massale, che portano in sé l’antico DNA delle stesse viti antiche.

 

La prima occasione di incontrare un pubblico di professionisti e stampa di settore internazionale si presenterà proprio alla prossima edizione di Summa (14-15 aprile 2018), l’attesa rassegna enogastronomica della Bassa Atesina ospitata dallo stesso Alois Lageder, che vede protagonisti oltre 80 vignaioli d’eccellenza provenienti da tutto il mondo. Nel programma della manifestazione, infatti, è prevista una verticale intitolata “30 years Löwengang Cabernet”e condotta, in replica, da Luis von Dellemann, fino a pochi anni fa stimato enologo e maestro cantiniere della Tenuta, ancora oggi punto di riferimento per la famiglia Lageder.

 

Löwengangè il nome dello storico podere di proprietà della famiglia Lageder dal 1934, situato nel comune di Magrè – che si trova a una quota di 210-240 m s.l.m.. Gli omonimi vigneti sono distribuiti all’interno del paese e precisamente si adagiano su un conoide detritico che si estende ai piedi di pareti di dolomia sorte milioni di anni fa (terreni sabbioni, ghiaiosi e ad alto tenore calcareo). Magrè è una piccola oasi di clima mediterraneo che gode, di giorno, dei benefici del caldo Ora proveniente da Sud e di sera di venti freschi della gola di Favogna. È qui che prosperano vitigni come lo Chardonnay, il Carménère e il Cabernet, che hanno trovato un habitat ideale e proprio qui si trovano quelle  viti di 140 anni, tra le più antiche dell’Alto Adige, da cui deriva il Cabernet dell’Anniversario.

 

Già nel 1984 – e quindi quando le viti avevano circa 100 anni – il LÖWENGANG Cabernet si era presentato pieno di struttura, di incredibile armonia e di “saggezza”, rispetto al cabernet proveniente da impianti giovani, benché producessero vini e componenti ricchi di vivacità e freschezza. Oggi, alcune di queste viti hanno fino a 140 anni di età, e sono fra le più antiche dell’Alto Adige. Il conte Melchiori, allora proprietario del podere e del vigneto, intorno al 1875 piantò in diverse particelle del comune di Magrè delle barbatelle di Cabernet. Ma probabilmente non sapeva che buona parte di quelle piante messe a dimora fossero – e sono tuttora – delle viti di Carménère. Proprio per conservare intatto un patrimonio genetico così prezioso, la Tenuta Alois Lageder ha isolato per selezione massale nuove piantine, estendendo la superficie di questi vigneti. Con l’annata 2014, quindi, per la prima volta sono state selezionate e vinificate le viti di questo antico DNA, ottenendo un vero balzo di qualità.

 

Il vino dell’anniversario “30 anni LÖWENGANG Cabernet” sancisce dunque una svolta che anche negli anni futuri caratterizzerà questo vino.

 

 

GUSTO, OLFATTO E VISTA

 

Dal 15 al 18 aprile a Verona nel Padiglione 11, isola B2 uno spazio che valorizza il territorio della grande doc pugliese con immagini di paesaggi e di tesori storici e artistici

Gusto, olfatto e vista.  Ecco il nuovo stand del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria al Vinitaly. Martedì 17 aprile degustazione guidata con annate più importanti. Oltre 70 etichette, abbinamenti gastronomici a chilometro-zero e tanta informazione.  

Uno stand dedicato al grande territorio del Primitivo di Manduria, un’esperienza multisensoriale che mette insieme gusto, olfatto e vista, la possibilità di poter degustare oltre 70 etichette, partecipare ad una degustazione guidata con le annate più importanti e poter indicare la preferenza del vino che ha più coinvolto il proprio palato. Inoltre, abbinamenti gastronomici a chilometro-zero e tanta informazione.

E’ con questo biglietto da visita che il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si presenterà alla 52° edizione del Vinitaly, in programma a Verona da domenica 15 aprile a mercoledì 18 aprile (Padiglione 11, isola B2). Quest’anno lo stand si mostrerà con una veste completamente rinnovata, un open space in cui ad essere valorizzati non saranno soltanto il brand e il vino, ma anche tutto il territorio con immagini che esaltano la bellezza dei paesaggi e i tesori storici e artistici custoditi.

Ogni enoapassionato d’Italia e del mondo ogni giorno potrà degustare 15 vini diversi ed esprimere e scrivere la loro preferenza circondati dal territorio del Primitivo di Manduria.  Sono tanti gli appuntamenti fieristici che il Consorzio di Tutela ha in serbo per promuovere le grandi produzioni della doc pugliese.

Martedì 17 aprile alle ore 15 al via la degustazione guidata dal titolo “Le grandi annate del Primitivo di Manduria”.  Un vero e proprio viaggio sensoriale alla scoperta dell’annata 2012 Primitivo di Manduria Riserva, 2013 Primitivo di Manduria dop e 2013 Dolce Naturale Docg.

Le etichette proposte dal Consorzio di Tutela saranno abbinate alle creazioni dei maestri dolciari di Bernardi di Grottaglie (Ta) che per l’occasione hanno creato del cioccolato ad hoc sposandolo ad ogni vino, e al capocollo e al salame di De Pasquale - Artigiani del Gusto di Manduria (Ta). La degustazione è libera però è necessario prenotarsi entro il martedì 10 aprile mandando una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

“Per il progetto Primitivo Taste Experience - Il Primitivo di Manduria nei calici cinesi e americani, che partirà a settembre e che riguarderà attività di incoming sul territorio della doc con buyer cinesi e americani e la partecipazione ad eventi fieristici esteri, - dichiara Adriano Pasculli de Angelis, presidente e direttore del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria  - abbiamo avuto una mole notevole di richieste da parte di operatori da tutto il mondo e abbiamo deciso, quindi, di dedicare il Vinitaly ai buyer internazionali e di organizzare incoming straordinari immediatamente dopo la fiera di Verona, invitando gli americani e i cinesi nel nostro territorio”.

Due saranno gli appuntamenti importanti dedicati agli operatori esteri  durante la grande kermesse veronese. Il primo lunedì 16 aprile con la degustazione alla cieca ‘Wine War: Primitivo di Manduria, Zinfandel e Amarone a confronto” a cura del giornalista sommelier Andrea Gori. Cinque i vini di ogni categoria che si sfideranno per far breccia nei palati internazionali. La seconda attività è prevista martedì 17 aprile: la professoressa Angelita Gambuti dell’Università di Napoli presenterà una interessante ricerca sulle proprietà benefiche del Primitivo di Manduria.

“La valorizzazione del terroir e la sua storicità sono gli elementi che contraddistingueranno il nostro stand. – dichiarano Roberto Erario e Adriano Pasculli de Angelis, presidente e direttore del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria - Abbiamo puntato sulla nostra areale di produzione con immagini suggestive e sulle eccellenze riconosciute nel territorio mettendole a sistema per essere presenti con maggiore efficacia ad uno degli eventi enologici più importante del mondo. Una chiave di lettura che unisce tutti i nostri comuni e che racconta zone uniche e vitigni di coltivazione rari e straordinari”.Insomma il Consorzio di Tutela rappresenterà, anche quest’anno, l’essenza più autentica del grande territorio del Primitivo di Manduria puntando sulle rare caratteristiche qualitative che la doc pugliese ha e continua ad esprimere.

Daniela Fabietti 3351979415

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MANDRAROSSA URRA DI MARE SICILIA DOC 2017

Urra di Mare Sicilia DOC 2017: fresco e minerale
La vendemmia Mandrarossa 2017
Le condizioni climatiche del territorio di Menfi nel 2017
Vinitaly, find us here: Padiglione 2 - Stand 68 D/ 72 E

Annalisa Chiavazza

 

PASQUA E IL VINO ROSSO DI QUALITA': I RISULTATI DI WINE MONITOR

Pasqua e il vino rosso di pregio.

Dal Far East agli USA: grandi cru e denominazioni a confronto.

 

Il caso del Texas.

 

Presentata a Milano la ricerca commissionata da Pasqua a Wine Monitor – Nomisma. I vini rossi crescono in Cina e Usa per quantità e valore. Il Texas, secondo stato più ricco dopo la California, presenta ampie potenzialità per l’Amarone della Valpolicella.

 

Cina, Stati Uniti, Francia, Italia e Germania sono i primi cinque mercati al mondo per consumo di vino rosso. Nel quinquennio 2012-2017 l’export di vini rossi è cresciuto a valore di oltre il15%. Tra i principali vini rossi Dop per origine regionale, quelli Veneti (19% del totale rossi Dop) sono cresciuti nelle vendite del 13%. Si consolida in parallelo il fenomeno della premiumization: nell’ultimo quinquennio, il valore medio dei vini rossi consumati ha registrato un +20% in Giappone, +10% negli USA e +7% in Canada.

 

Ma la vera sorpresa arriva dagli Stati Uniti, ed in particolare dal Texas, che da solo assorbe il 7% del vino consumato negli States, un trend in forte espansione soprattutto per i vini da importazione: negli ultimi 10 anni l’import di vino in Texas è infatti cresciuto del 74% confermandolo primo Stato per import. Quasi un terzo dei texani dichiara di conoscere l’Amarone, il cui consumatore tipo è Millennial, «wine lover» (frequent user, acquirente online, alto-spendente, che predilige i wine-bar come canale di consumo) con reddito e titolo di studio elevato.

 

Questo in sintesi quanto emerge dalla ricerca “Pasqua e il vino rosso di pregio: grandi cru e denominazioni a confronto. Il caso del Texas” commissionata da Pasqua Cantine a Wine Monitor di Nomisma.

Nella competizione fra grandi cru e denominazioni, in una comparazione con la Francia (i cui rossi pesano per il 74% nel totale dell’export di vini fermi imbottigliati), la principale denominazione (Bordeaux) presenta un export a valori quasi doppio rispetto a quello dei rossi Dop toscani, veneti e piemontesi considerati insieme (€ 1,88 Mrd vs € 1,07 Mrd).Tuttavia, mentre nel quinquennio 2012-2017 i Dop italiani sono cresciuti nell’export, i Bordeaux sono diminuiti di circa il 12% (in UK -57%). Con una quota superiore al 20%, gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato per i vini rossi italiani. In particolare, tra quelli con gradazione alcolica superiore ai 14°, l’Italia primeggia con una quota di mercato del 27% (110 mln $, + 57% nell’ultimo quinquennio). La Francia, all’opposto, detiene una quota del 15% (- 3% nel quinquennio).

 

Gli Stati Uniti rappresentano per l’azienda una piazza strategica su cui si è deciso di investire in maniera massiccia con l’apertura di Pasqua USA, sede americana della casa madre veronese. Una scelta premiante che in tre anni ha visto passare il fatturato della casa vinicola veneta da 35 a 50 milioni di euro, grazie al contributo della controllata americana che nel 2017 ha raggiunto i 17 milioni € di fatturato.

“Dopo la California – evidenzia Riccardo Pasqua, AD dell’azienda -  il Texas è lo stato americano col più alto numero di famiglie con un reddito disponibile annuo superiore a 100.000 dollari e l’Italia risulta esserne il primo fornitore con un valore vicino ai 127 milioni di dollari, pari ad una quota di mercato del 38%, calcolata sul totale delle importazioni di vino. Dall’indagine è inoltre emerso come negli ultimi 12 mesi il 55% dei texani ha avuto almeno un’occasione per consumare vino e il 47% ha optato per il vino rosso”.

 

Nella classifica dei Paesi che producono i rossi di maggiore qualità, l’Italia è sul gradino più alto del podio: il 21% dei consumatori texani e il 25% dei premium consumers (cioè consumatori disposti a spendere oltre 20 dollari a bottiglia in enoteca e oltre 55 dollari a bottiglia al ristorante) indica il nostro come migliore Paese produttore di red finewines.

 

“Dati alla mano – ha sottolineato il Presidente Umberto Pasqua -  è evidente come il vino rosso italiano di qualità, per il 41% dei consumatori medi e per il 43% dei consumatori premium, sia sinonimo di ‘storia e tradizione’. A questo vale la pena aggiungere che ben il 28% dei consumatori premium considera il vino rosso italiano di qualità come simbolo di «esclusività» e di «lusso», due categorie da sempre appartenenti ai vini francesi”.

 

I nuovi trend di consumo in Texas evidenziano un interesse per i vini da vitigni autoctoni e confermano la crescita dei vini rosé. Tra i premium consumer continua l’interesse per i vini di fascia alta (il 19% indica questa categoria in crescita nei prossimi anni in Texas).

 

Dalla ricerca emerge dunque un elevato interesse potenziale - non ancora pienamente sfruttato - per l’Amarone della Valpolicella, confermato anche dalle attuali abitudini di consumo dei texani: il 60% ama sperimentare e provare vini di altri territori, il 46% mette al primo posto la qualità anziché il prezzo.

 

Lucia Vesentini

 

“RADDA NEL BICCHIERE” LA GRANDE FESTA NEL CHIANTI

Sabato 26 e domenica 27maggio 2018  torna l’attesissimo appuntamento primaverile che da ventitré anni richiama migliaia di visitatori nel piccolo borgo chiantigiano. Ospiti per questa edizione i vignaioli di Pinot Nero dell’Appennino toscano

Lo storico evento promosso dalla Pro Loco vedrà degustazioni guidate con i produttori del gallo nero e incontri di approfondimento guidati da Fabio Pracchia, redattore Guida Slow Wine, e Davide Bonucci di Enoclub Siena

C’è gran fermento per la prossima edizione di “Radda nel Bicchiere”, l’immancabile appuntamento con il vino chiantigiano nel suggestivo borgo di Radda in Chianti, giunto quest’anno alla 23° edizione.

Sabato 26 e domenica 27 maggio 2018 il piccolo comune nel cuore del Chianti Classico vedrà le vie affollate da migliaia di visitatori appassionati che potranno godersi un paesaggio mozzafiato accompagnati da un calice di ottimo vino.

Circa trenta aziende per un totale di quasi cento etichette sparse nelle bellissime e suggestive vie del centro storico, per una grande festa dedicata al prodotto principe del territorio famoso in tutto il mondo. Ospiti d’onore di questa edizione saranno i vini, base Pinot Nero, dell’Appennino toscano, protagonisti anche di una degustazione a numero chiuso, guidata da Fabio Pracchia redattore della Guida Slow Wine. Davide Bonucci di Enoclub Siena accompagnerà invece i partecipanti ad esplorare le varie sfaccettature del Vin Santo di Radda in Chianti.

Per due giorni degustazioni nel bicchiere griffato guidate direttamente dai produttori, vini a prezzo di cantina e “assaggi alla cieca” con premiazione, il tutto nella cornice del delizioso borgo del Chianti senese.

Per info e prenotazioni ai seminari a numero chiuso è possibile telefonare alla Pro Loco allo 0577/738494.

 

 

 Nicoletta Calonaci

335 1979425

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CANTINA TRAMIN PRESENTA MARJON, IL PINOT NERO DI ALTA QUOTA

Debutta in questi giorni Marjon Riserva 2015. Da uve Pinot Nero provenienti dai vigneti di Mazon, Pinzon e Glen

Si chiama Marjon il nuovo Pinot Nero Alto Adige DOC Riserva di Cantina Tramin. Viene prodotto con le uve provenienti da tre aree attigue, simili per la composizione prevalentemente calcarea dei terreni, ma diverse per altitudine.

Il 20% proviene da Mazon, con un'esposizione dei vigneti ad ovest ed un'altitudine di circa 350 metri; 40% da Pinzon con vigneti posti a ovest e un'altitudine di circa 450 metri e 40% da Glen, con esposizione a sud/sud-ovest ed un'altitudine che arriva a 650 metri sul livello del mare.

Marjon si presenta di colore rubino con sfumature granate. I profumi sono fruttati con sentori di frutti di bosco, prugna, ciliegia e note speziate di erbe. In bocca tannini morbidi e un piacevole nerbo di freschezza riconduce immediatamente all'altitudine alla quale si trovano i vigneti, conferendo carattere e al tempo stesso eleganza. Finale fruttato e succoso con evidenti note speziate.

Il nome Marjon si deve al toponimo che indica un’area detritica sovrastante i vigneti di Glen e Pinzon. Una parola che a sua volta deriva da Marranea, ovvero “frammenti di ghiaia” nell’antica lingua indoeuropea prelatina. Ed è infatti la presenza di scheletro di origine calcarea a caratterizzare i vigneti sottostanti coltivati a Pinot Nero.

Con Marjon si arricchisce quindi la gamma dei vini da uve a bacca rossa di Cantina Tramin. Se negli anni l'azienda è diventata celebre per l'espressione olfattiva dei suoi vini bianchi e in particolare per il suo Gewürztraminer, la sua storia è segnata da importanti produzioni anche di vini rossi. La cantina che conosciamo oggi è nata infatti dalla fusione nel 1971 tra Cantina Tramin (nata nel 1898) e la Cantina di Egna (fondata nel 1893, anno di nascita delle prime cantine cooperative in Alto Adige), nei cui dintorni si trovano le località di Mazon, Pinzon e Glen.

Marjon è in vendita in enoteca ad un prezzo medio di € 18.

Press info:

Michele Bertuzzo

347 9698760

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 Pinot Nero Riserva

Denominazione: Alto Adige DOC

Annata: 2015

Descrizione dell’annata: A seguito di un inizio anticipato della primavera in concomitanza con temperature molto miti, la fase vegetativa è partita con notevole anticipo. I mesi estivi erano caratterizzati da giornate molto soleggiate e secche, alternate a notti piuttosto fresche; la forte escursione termica ha salvaguardato le uve, facendole evolvere in un ciclo di matura- zione fisiologica ottimale. Un settembre fresco ha poi rallentato la maturazione, facendo giungere alla vendemmia grappoli d’uva maturati in modo eccellente. I vini bianchi di questa annata sono eleganti, con un’ottima succosità, profondità e ampiezza di aromi, mentre i vini rossi sono intensi, fruttati e di grande carattere.

Vitigno: Pinot Nero

Vigneti: Le uve di Pinot Nero utilizzate per il nostro Marjon vengono coltivate in terreni calca- reo-argillosi in una zona collinare a 350 a 650 metri slm. I vigneti sono soggetti ad una forte escursione termica con giornate calde, influenzate dal clima mediterraneo, e notti fredde a causa dei venti molto freschi che giungono dalle montagne circostanti. Il nostro Marjon pren- de il suo nome da una fascia detritica calcarea sovrastante i vigneti (in neolatino “marra” significa “detriti”).

Resa: 55 hl/ha

Vinificazione: L’uva è interamente raccolta a mano e posta in piccoli contenitori per mante- nerla integra. Terminata la pigiatura con annessa diraspatura, il mosto e le bucce, grazie alla forza di gravità, colano nelle botti sottostanti per una criomacerazione di quattro giorni. Dopo una fermentazione di quindici giorni con annessa svinatura, il vino riposa per tre giorni nei contenitori di cemento prima del travaso nelle pièces (botti di rovere da 228 l).

Affinamento/Maturazione: Dopo un affinamento di 11 mesi nelle pièces si procede all’assemblaggio nei tini di legno. Successivamente l’affinamento del vino continua prima nei tini e poi in bottiglia.

Note sensoriali: Il Marjon si presenta in veste rosso rubino con sfumature granate. Al naso, i sentori di frutti di bosco, prugna e ciliegia sono impreziositi da accenni speziati. In bocca, un piacevole nerbo di freschezza riconduce immediatamente all'altitudine alla quale si trovano i vigneti che danno origine a questo elegante pinot nero, i cui tannini, sostenuti da una briosa acidità, risultano soavi e seducenti. Finale fruttato e succoso con evidenti note di spezie.

Abbinamento: Grazie alla sua versatilità, questo pinot nero si sposa bene con i primi a base di carne, selvaggina o funghi nonché con tartare di vitello e pietanze di carne rossa o selvaggina. Infine, il Marjon si abbina meravigliosamente anche ai formaggi saporiti.

Temperatura di servizio: 16-18° C

Zuccheri residui: 0,6 g/l

Acidità totale: 5,9 g/l

Cont. Alcolico: 14,2 % Vol.

Invecchiamento: 6-10 anni

Formato bottiglia: 0,75 l

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