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Eventi

Nagasaki Gourmet Duet

 

Maestro Haruo Ichikawa e lo Chef Lorenzo Lavezzari

 

   A Milano la migliore selezione di prodotti della provincia di Nagasaki incontra la cucina italiana

 

Italia e Giappone hanno da poco più di un anno festeggiato un anniversario importante: i 150 anni del primo Trattato bilaterale di amicizia e commercio fra i due Paesi che, firmato il 25 agosto 1866, ha aperto la strada a una lunga storia di relazioni intense e amichevoli. Alla base degli ottimi rapporti instaurati, come ha sottolineato l’ex Ministro degli Esteri giapponese Fumio Kishida, vi sono diversi punti comuni: il territorio che si estende longitudinalmente, la ricca cultura e la tradizione coltivate nel tempo, la splendida natura e la varietà culinaria che ne deriva.

Proprio le tradizioni gastronomiche dei due Paesi saranno protagoniste di una straordinaria quattro giorni all’insegna dell’eccellenza e della contaminazione culinaria: Nagasaki Gourmet Duet, un evento organizzato e promosso dalla Prefettura di Nagasaki per presentare al grande pubblico e ai professionisti dell’Ho.Re.Ca. i prodotti a marchio Yokamon! Market di Nagasaki. 

L’appuntamento è venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 gennaio presso Eataly Smeraldo (Piazza XXV Aprile, 10, Milano) con una selezione dei migliori prodotti della provincia di Nagasaki, lo splendido territorio situato all’estremità occidentale del Giappone noto per la sua ricca produzione agroalimentare e ittica: i suoi pendii toccati dal clima mite sono storicamente dediti all’agricoltura e alla frutticoltura, mentre le numerose isole e i mari pescosi l’hanno reso nei secoli il secondo centro di produzione ittica di tutto il Giappone. A Milano Eataly, bandiera del made in Italy a tavola, è ospitato in quella che fino al 2012 è stata la sede del Teatro Smeraldo. La scelta di questa location per Nagasaki Gourmet Duet non è stata casuale: il legame fra Milano, Nagasaki e il teatro è infatti storicamente forte e risale al 17 febbraio 1904, quando il Teatro alla Scala ospitò la prima di Madama Butterfly, l’opera in tre atti di Giacomo Puccini ambientata proprio a Nagasaki. 

 

 

Lunedì 15 gennaio la manifestazione cambierà location trasferendosi al Feeling Food Milano, lo spazio polifunzionale dedicato alla realizzazione di eventi enogastronomici realizzato da MGM Alimentari, per un appuntamento dedicato esclusivamente agli chef e ai professionisti di settore.

Yokamon è la parola che nel dialetto di Nagasaki significa “cosa buona, frutto di scelta attenta”: lo Yokamon! Market di Nagasaki porta a Milano, capitale italiana del food e città da sempre aperta sia alle tendenze internazionali sia alla sperimentazione in ambito gastronomico, sōmen e udon (pasta di grano duro allungata a mano), condimenti e salse come il ponzu e l’agodashi, il prezioso olio di camelia, il tè verde, liquori come il shochu, ma anche oggetti di design.

 

Durante Nagasaki Gourmet Duet la bellezza, l’armonia e il rigore formale della cucina giapponese incontreranno la tradizione culinaria italiana; i quattro giorni di degustazioni gratuite, sia aperte al pubblico sia riservate ai professionisti dell’Ho.Re.Ca., racconteranno in particolare una eccellenza gastronomica comune ai due Paesi: la pasta.
Gli udon, un formato di pasta a base di farina di grano duro realizzato da secoli a mano nella prefettura di Nagasaki, verranno infatti utilizzati per reinterpretare una delle ricette maggiormente rappresentative della cucina italiana: l’amatriciana.

 

A Eataly, a rappresentare la fusione fra il Paese del Sol levante e l’Italia saranno due chef d’eccellenza: il Maestro Haruo Ichikawa e lo chef Lorenzo Lavezzari, che hanno vinto la Tuna Cuisine Competition al Girotonno di Carloforte 2017 proprio con un piatto di Maguro Shimabara Sōmen, dove i tradizionali spaghetti giapponesi sono stati serviti in brodo con tonno, wasabi e dashi. Si tratta di una gara gastronomica internazionale alla quale partecipano chef provenienti da diversi Paesi che si sfidano presentando ricette a base di tonno. A giudicare i piatti, una giuria tecnica formata da giornalisti, esperti e opinion leader, e una giuria popolare composta dai visitatori della manifestazione che assaggiano i piatti e votano il proprio preferito con palette numerate.

 

Nella giornata del 15 gennaio presso Feeling Food Milano invece ad affiancare il Maestro Haruo Ichikawa sarà Vito Mollica, grande interprete della cucina e dei sapori italiani,1 stella Michelin presso Il Palagio del Four Seasons Firenze e La Veranda del Four Seasons Milano.

Programma dettagliato
Venerdì 12 gennaio

- Ore 10:30. Welcome drink Nagasaki Style.

- Ore 11:00. Conferenza stampa e piccolo tasting dei prodotti dello Yokamon! Market di Nagasaki, Auditorium Eataly Smeraldo (2° piano).
Interverranno:
Sig. Terutomo Hiro, rappresentante della Prefettura di Nagasaki;
Maestro Haruo Ichikawa & Chef Lorenzo Lavezzari, vincitori del Girotonno 2017;
Sig. Hiroaki Naganuma di JFC Italia, distributore italiano dei prodotti dello Yokamon! Market di Nagasaki.

Presentazione della Prefettura di Nagasaki e dei suoi prodotti enogastronomici a cura del Sig. Junpei Kawaguchi.

Show-cooking di udon fatti a mano a cura del Sig Noritaka Miyake & Yasuhiko Inuzuka, Maestro di Goto Udon

- Dalle ore 11:30, degustazione presso la cucina Arclinea di Eataly Smeraldo. Show cooking a cura del Maestro Haruo Ichikawa e dello chef Lorenzo Lavezzari che prepareranno i Goto Udon (una varietà di noodles preparati con farina di grano duro e olio di camelia) all’amatriciana e i Maguro Shimabara Sōmen.

- 12:00 Conclusione

- Dalle ore 18:00 alle 20:00, degustazione gratuita aperta al pubblico (a gruppi di 25 persone) con oltre 80 assaggi. I prodotti dello Yokamon! Market di Nagasaki saranno eccezionalmente venduti a Eataly, negli spazi adiacenti la cucina Arclinea, nei quattro giorni del Nagasaki Gourmet Duet. Non è necessaria la prenotazione.

Sabato 13 gennaio e domenica 14 gennaio

- Dalle 12.00 alle 14.00, nella cucina Arclinea di Eataly Smeraldo, degustazione gratuita aperta al pubblico (a gruppi di 25 persone). Non è necessaria la prenotazione.

- Ore 17:30. Welcome drink Nagasaki Style

- Ore 17:45. Presentazione e piccolo tasting dei prodotti dello Yokamon! Market di Nagasaki.
Interverranno:
Sig. Terutomo Hiro, rappresentante della Prefettura di Nagasaki;
Maestro Haruo Ichikawa & Chef Lorenzo Lavezzari, vincitori del Girotonno 2017.
Presentazione della Prefettura di Nagasaki e dei suoi prodotti enogastronomici a cura del Sig. Junpei Kawaguchi.

- Ore 18:15. Aperitivo a cura del Maestro Haruo Ichikawa e dello Chef Lorenzo Lavezzari.
- Ore 19:30. Conclusione

 L’appuntamento pomeridiano è riservato agli chef e ai professionisti Ho.Re.Ca 

I posti sono limitati (massimo 30 persone): gli interessati sono pregati di accreditarsi scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando al 335 5425490.

Lunedì 15 gennaio

- Ore 17:30. Welcome drink Nagasaki Style.
- Ore 17:45. Presentazione e piccolo tasting dei prodotti dello Yokamon! Market di Nagasaki
Interverranno:
Sig. Terutomo Hiro, rappresentante della Prefettura di Nagasaki;
Maestro Haruo Ichikawa & Chef Vito Mollica (1 stella Michelin);
Camilo Becerra, GM di Feeling Food Milano;
Sig. Hiroaki Naganuma di JFC Italia, distributore italiano dei prodotti dello Yokamon! Market di Nagasaki.

- Ore 18:00. Presentazione della Prefettura di Nagasaki e dei suoi prodotti enogastronomici a cura del Sig. Junpei Kawaguchi.

Show-cooking di udon fatti a mano a cura del Sig Noritaka Miyake & Yasuhiko Inuzuka, Maestro di Goto Udon.
- Ore 18:30. Aperitivo a cura del Maestro Haruo Ichikawa e dello Chef Vito Mollica.
- Ore 19:30. Conclusione
 

L’appuntamento del 15 gennaio è riservato agli chef e ai professionisti Ho.Re.Ca.
I posti sono limitati (massimo 30 persone): gli interessati sono pregati di accreditarsi scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando al 335 5425490.

 

Gli chef

Haruo Ichikawa

Il Maestro Haruo Ichikawa conosce benissimo l’Italia, dove vive da più di vent’anni. Classe 1954, è stato al timone della cucina di un importante ristorante giapponese a Milano, dopo un percorso che lo ha visto formarsi fra Tokyo e Los Angeles. Pur rimanendo fedele alla tradizione giapponese, lo chef Ichikawa integra spesso e volentieri nelle sue preparazioni prodotti di eccellenza italiana. L’incontro con lo chef Lavezzari è stato determinante per entrambi. Una coppia creativa perfetta che unisce la tradizione all’innovazione.

Lorenzo Lavezzari
Lo chef Lorenzo Lavezzari entra prima alla corte dello chef Igles Corelli, poi dello chef Bruno Barbieri e infine dello chef Mauro Ricciardi. Di ritorno a Milano nel 2008, entra a far parte della brigata dello chef bistellato Claudio Sadler presso il suo Ristorante Sadler (2 stelle Michelin) a Milano, una delle esperienze più importanti della sua carriera.
Lavezzari ha inoltre un passato da responsabile della pralineria di cioccolato e aiuto pasticcere presso Ernst Knam. In seguito, affascinato dal mondo asiatico inizia la sua lunga avventura al fianco del maestro Haruo Ichikawa in un famoso ristorante di Milano, unico in Italia, premiato nel 2014 con una stella Michelin.
Oggi lo chef conduce Otto – Bottega&Cucina, suo progetto innovativo a Novate Milanese. Si tratta di una Bottega dove poter acquistare e degustare i prodotti che l’Azienda Agrituristica produce e di una cucina che offre “merende salate” ed “emozioni di gusto”, le materie prime stagionali a km zero di aziende agricole liguri, toscane e della cerchia milanese. Il progetto dello chef è quello di riportare la gente a stare tutti assieme a tavola, una social kitchen, creando un legame speciale tra Agri-Chef e commensali.

 Vito Mollica

Classe 1971, lucano di nascita ma cresciuto a Origgio, nel varesotto, Vito Mollica può definirsi a tutti gli effetti un veterano del Four Seasons: vi entrò per la prima volta nel 1996, nella sede di Milano, per poi trasferirsi, quattro anni dopo, al Four Seasons di Praga. Particolare il rapporto che lo lega ancora oggi alla città, dove sono nati i suoi due figli, che nel 2007 ha lasciato per tornare in Italia alla volta di Firenze, dove oggi è responsabile del comparto Food&Beverage ed Executive Chef del ristorante gourmet dell’hotel, Il Palagio, premiato nel 2011 dalla stella Michelin. Nel maggio 2015 Vito Mollica duplica i suoi incarichi, affiancando alla guida del ristorante fiorentino anche quella de La Veranda del Four Seasons Milano. Un ritorno alle origini che lo vede succedere a un grande maestro della cucina italiana di cui fu allievo, Sergio Mei.

Appassionato cultore della materia prima, Mollica seleziona personalmente i suoi fornitori, setacciando campagne, aziende agricole e mercati regionali in cerca di produttori che con lui condividano la passione per la qualità e l’eccellenza. “La cura nella produzione degli ingredienti - spiega nel suo profilo ufficiale - si riflette nel gusto. Più semplice è la preparazione degli ingredienti, più facile sarà amplificarne il sapore”.

 

I prodotti dello Yokamon! Market di Nagasaki

Sōmen
I sōmen sono la pasta allungata a mano di Shimabara, la penisola situata nella parte meridionale del Giappone, circondata dal mare di Ariake. Si tratta di una specie di tagliolini la cui produzione risale a 350 anni fa; oggi Nagasaki ne riesce a soddisfare un terzo del fabbisogno nazionale. Preparati con acque sotterranee pure e ricche di minerali del monte Fugendake e farina a contenuto di glutine medio-alto, arrivano sulle tavole dopo un attento processo di stagionatura.

 

Udon allungati a mano di Gotō
Introdotti in Giappone nel VII secolo d. C. da un viaggiatore cinese, questi udon sono fra i tre più celebri del Paese. A medio contenuto di glutine, sono preparati con farina di grano duro, sale delle acque a largo del mare di Gotō e olio di camelia selvatica tipica della città della prefettura di Nagasaki. Data la limitata produzione di questi ingredienti, quelli di Gotō vengono chiamati “udon dei sogni”.

Ponzu
Si tratta di un condimento onnipresente nella cucina giapponese, di una salsa acidula e agrumata. Si prepara con mirin (sakè dolce giapponese da cucina), aceto di riso, fiocchi di katsuobushi (fiocchi filetti di tonnetto striato essiccato, fermentato e affumicato) e alga (konbu), e bollito a fuoco lento. Quando il liquido è raffreddato viene colato per far asciugare il katsuobushi e viene aggiunto succo di yuzu o sudachi (agrumi giapponesi). È il condimento ideale per una grande varietà di piatti, come marinate, cibi alla griglia, tempura.

Agodashi
Prediletto dagli chef, è un dashi (ingrediente fondamentale per la preparazione dei brodi giapponesi) a base di pesce volante. Cotto accuratamente al carbone e fatto seccare al sole, è un autentico condensato di umami, il sapore raffinato che è uno dei pilastri della cucina giapponese. Al pari del katsuo (tonno striato) e delle alghe konbu, permette di ottenere brodi eccellenti che lo rendono un prodotto davvero popolare se non insostituibile.

Olio di camelia

Si tratta di un olio vegetale preparato a base di camelia selvatica dell’arcipelago di Gotō.

Con un maggior contenuto di acido oleico dell’olio d’oliva, l’olio di camelia ha un potere idratante che lo rende ideale per la bellezza della cute ed è per questo utilizzato per la preparazione di cosmetici e farmaci.

Tè verde giapponese
La prefettura di Nagasaki è celebre per essere stata la prima area del Giappone dove si è diffusa la coltivazione delle foglie del tè e l’arte della degustazione. Essa infatti presenta una grande abbondanza di terreno adatto alla coltivazione di foglie di alta qualità ed è rinomata per essere una delle principali regioni di produzione in Giappone, avendo vinto numerosi premi a fiere di settore.

Sochu
Si tratta di un distillato d’orzo prodotto nell’isola di Iki, situata nelle agitate acque del mar Genkainada. Al pari del whisky scozzese, del bourbon e del bordeaux, nel 1995 anche lo shochu di Iki è stata conferita dalla WTO, l’organizzazione mondiale del commercio, la designazione di prodotto a indicazione geografica, trasformandolo così in un marchio riconosciuto a livello internazionale. Le sue caratteristiche distintive sono la dolcezza del malto di riso e l’aroma dell’orzo.

Ingredienti alimentari creativi
Grazie alla nostra abilità dello Yokamon! Market di Nagasaki nello sviluppare nuovi piatti, vengono creati nuovi ingredienti con sapori inediti che vanno incontro alle necessità degli chef che li hanno desiderati. Si tratta di prodotti concepiti con idee molto gustose e ottimi per la salute, dove nessuno dei loro preziosi ingredienti varrà mai sprecato.

Design giapponese

In Europa sta crescendo la domanda di design giapponese. L’artigianato in ceramica della prefettura di Nagasaki ha un design che si armonizza facilmente con ambienti di gusto europeo, in luoghi come hotel e ristoranti, case private e altri. Un esempio? Gli origami a forma di gru realizzate con fogli di ceramica, considerate simbolo di pace, oltre che di armonia fra moglie e marito. Sono ideali come regalo.
 

La prefettura di Nagasaki 

Situata all’estremità occidentale del Giappone, la prefettura di Nagasaki vanta il maggior numero di isole di tutto il Paese. Grazie ai mari pescosi e alle terre fertili, questo territorio è il secondo centro di produzione ittica del Giappone e vi prosperano importanti allevamenti di bestiame, agricoltura e frutticoltura. Inoltre, grazie alla vicinanza con il continente asiatico, nei secoli scorsi la prefettura di Nagasaki è stata il punto di accesso del Giappone al mondo esterno, plasmando così la sua vocazione internazionale.

Per informazioni e prenotazioni:

Ufficio Stampa Freedot
Via Paolo Lomazzo, 11 | 20154 Milano (MI)
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o 335 5425490

 

LINK AL PRESS KIT DIGITALE : https://drive.google.com/drive/folders/1HB6w44vZ7XVBBAzIoKJWWwbW_5IwT3o?usp=sharing

#NagasakiGourmetDue

 

Simona Cabiaglia

 

BELLINI & MANTEGNA

Mostra a cura di: Brigit Blass-Simmen, Neville Rowley, Giovanni Carlo Federico Villa - Con allestimento di: Mario Botta

Affascinante, per un profano, cercare le differenze tra le due “Presentazioni di Gesù al Tempio” eccezionalmente affiancate nella raffinata mostra proposta dalla Fondazione Querini Stampalia, a Venezia. Due capolavori assoluti della storia universale dell’arte, l’uno di mano di Giovanni Bellini, di Andrea Mantegna il secondo.

Ad un primo sguardo sembrano del tutto eguali, eppure si capisce che le due opere-specchio hanno “personalità diversissime”.

Ma chi fu l’inventore della meravigliosa composizione?

Bellini, veneziano, e Mantegna, padovano del contado, si conobbero certamente, dato che quest’ultimo sposò la sorellastra del primo.

Ma sarebbe sbagliato – chiarisce Giovanni Carlo Federico Villa, co-curatore dell’esposizione, immaginarli l’uno accanto all’altro intenti nel dipingere questo medesimo soggetto. Certo il cartone, la cui realizzazione richiedeva un enorme virtuosismo artistico, “stregò l’uno e l’altro, ma un lasso di tempo non piccolo, una decina di anni, separa i due capolavori”.

Che, sia pure a distanza, si sia trattato di una gara alla massima eccellenza, lo si evince dalla qualità assoluta delle due opere. E’ un caso probabilmente irripetibile quello che consente, per la prima volta nella storia dell’arte, di ammirare l’una a fianco dell’altra.

“E’ l’effetto - sottolinea Marigusta Lazzari, che dell’istituzione veneziana è il Direttore - di una di quelle alchimie che di tanto in tanto si verificano nella storia. Nel nostro caso, l’impossibile è diventato possibile nel dipanarsi della complessa trattativa che ci ha portato a concedere il prestito del nostro Bellini alla grande mostra su Andrea Mantegna e Giovanni Bellini, che il 1 ottobre 2018 aprirà alla National Gallery di Londra per poi trasferirsi alla Gemäldegalerie di Berlino il 1 marzo 2019.

Il raffronto tra le due “Presentazioni al Tempio” è uno dei cardini di queste mostre.

Alla nostra disponibilità al prestito ha corrisposto quella dell’istituzione berlinese e così, in anticipo sulla rassegna londinese, abbiamo l‘emozione di presentare al pubblico italiano e internazionale, in Querini, i due capolavori finalmente affiancati”.

Per accogliere questo magico confronto, la Querini Stampalia ha mobilitato l’architetto Mario Botta per l’allestimento e sta predisponendo un innovativo sistema illuminotecnico.

Non solo: accanto a queste due inarrivabili “vedettes” in Querini saranno esposte le opere coeve patrimonio del museo veneziano. E il visitatore sarà poi invitato, con lo stesso biglietto a scoprire, o riscoprire, gli infiniti tesori della Querini Stampalia, una casa-museo tra le più importanti al mondo. Sala dopo sala, negli storici ambienti, si avrà l’emozione di entrare nell’universo di una delle più potenti e illustri Famiglie veneziane: ammirare le celebri opere d’arte, i preziosi arredi, patrimonio della Famiglia e pervenuti alla Fondazione nel 1869, poco meno di 150 anni fa, a seguito dell’importante lascito. E’ un mondo di storia, cultura, meraviglia quello che attende i visitatori in Querini, in un’atmosfera unica com’è quella della Venezia autentica.

Sara Bossi

cell. 339 8046499, tel: 041 2711441

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

In collaborazione con

Studio ESSECI, Sergio Campagnolo

tel: 049 663499

referente Roberta Barbaro: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Zoran Music

Dal 27 gennaio al 2 aprile, il Civico Museo “Revoltella” di Trieste propone al pubblico un nucleo, inedito, di 24 disegni che Zoran Music realizzò nel 1945, mentre era imprigionato a Dachau. L’esposizione, intitolata “Zoran Music. Occhi vetrificati”, è promossa dal Comune di Trieste-Assessorato alla Cultura e curata da Laura Carlini Fanfogna

In mostra – come detto - 24 disegni che sono altrettanti urli silenziosi. Fissati a matita o inchiostro sui supporti più disparati: fogli di quaderno, carte di riciclo e persino libri. Per dare forma, e in qualche modo esorcizzare, l’orrore, creando opere d’arte. E, anche per questo, ancor più straordinari. 24 testimonianze su Dachau, in presa diretta da chi vi era deportato, marchiato con il tragico Triangolo Rosso dei deportati politici.

Testimonianze che nella storia dell’arte possono essere avvicinate a quelle di Goya.

23 dei disegni erano stati “dimenticati” tra i fascicoli d’archivio nella sede dell’ANPI, ANED, ANPPIA e uno nella sede dell’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia, da cui sono emersi nel luglio del 2016 nel corso di una ricerca che il professor Franco Cecotti, collaboratore dell'IRSML e oggi vicepresidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati-ANED, stava conducendo.

Oggetto del suo interesse era una cartella contenente ciclostilati e materiali intitolati “Gli italiani in Dachau” del maggio ’45. La stessa data era riportata anche su una seconda cartella, contrassegnata come “Disegni campo Dachau”, dalla quale sono emersi i disegni di Music. Realizzati appena dopo l’arrivo degli Alleati, quando l’artista sopravviveva nel campo in una sorta di quarantena, sopraffatto dall’angoscia che ancora lo torturava.  

Le 24 opere riunite in mostra facevano parte di un corpus più ampio di pezzi che l’artista in parte donò ai compagni sopravvissuti. Disegni poi andati dispersi. Con la fortunata eccezione del nucleo esposto al “Revoltella”. Una volta rientrato in Italia, Music per anni non riuscì a misurarsi con l’angoscioso ricordo del lager. Si dedicò a raccontare l’amata Venezia e i paesaggi dalmati. Sino agli anni Settanta, quando, trascorso un quarto di secolo, riuscì a proporre nella serie “Non siamo gli ultimi”, “l’orrido che è insito nell’uomo”.

Osservando i cadaveri, a mucchi, a pile, che gli furono compagni a Dachau e che egli fissa nei suoi disegni del ‘45, si può ben capire l’urgenza di allontanarsi dall’incubo che segnò Music per sempre.

A Dachau era arrivato nel novembre del ’44. Quell’anno l’artista, in occasione di una sua mostra veneziana, aveva conosciuto Ivo Gregorc, che faceva parte della Croce Rossa slovena, impegnata nella resistenza contro i nazisti. Il legame di amicizia non sfuggì alle SS di stanza a Venezia che arrestarono Music con l’accusa di collaborazione con gruppi anti tedeschi. Dopo la detenzione a Trieste fu deportato nel lager in Germania dove rimase per sette mesi, fino al giugno 1945.  

“I 24 disegni di Music, vero tesoro d’arte e di storia, dopo l’esposizione resteranno in deposito nelle nostre Collezioni”, sottolinea Laura Carlini Fanfogna, curatrice della mostra nonchè direttrice del Servizio Civici Musei e Biblioteche del Comune di Trieste. “E saranno affiancati – spiega - dalla storica videointervista che 20 anni fa l’artista rilasciò in occasione della sua mostra alla Risiera di San Sabba, rievocando quella deportazione a Dachau.”

“Con l'occasione abbiamo voluto anche documentare – così ancora la Carlini Fanfogna - la realtà di quel campo e di altri campi di sterminio, attraverso una selezione di immagini che l’USIS-United States Information Service vi realizzò all’arrivo delle truppe alleate. Sono immagini tratte dalla nostra Fototeca, ricca di quasi 3 milioni di foto e, tra esse, di un corpus di ben 14 mila concesse proprio dall’Usis”. 

Info e prenotazioni: www.museorevoltella.it

(ulteriori informazioni e immagini presso l'ufficio stampa della mostra: www.studioesseci.net - Sergio Campagnolo, tel. 049-663499, posta: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

I MINISTRI MARTINA E FRANCESCHINI PROMUOVONO IL 2018 ANNO DEL CIBO ITALIANO

 

 

Nasce Treccani Gusto con Qualivita per promuovere la cultura del cibo italiano nel mondo

Treccani e Qualivita lanciano un nuovo progetto editoriale per ridefinire l’apporto culturale dei prodotti italiani DOP e IGP

Il 2018 è l’Anno nazionale del cibo italiano proclamato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo e dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. L’11 gennaio 2018 l’Istituto della Enciclopedia Italiana e la Fondazione Qualivita annunciano la nascita di Treccani Gusto, un nuovo progetto editoriale che si pone l’obiettivo di lanciare una nuova immagine dell’Italia e delle sue eccellenze enogastronomiche nel contesto internazionale e di ridefinire l’apporto culturale dei suoi prodotti tipici, uno dei più importanti patrimoni di cui il nostro Paese dispone, al pari dei tesori della cultura, del paesaggio e dell’arte.

Negli ultimi anni le eccellenze italiane nei settori agricolo e agroalimentare, in particolare quelle ad Indicazione geografica tutelate dai marchi di qualità europei DOP, IGP e STG, si sono poste al centro dell’interesse collettivo non più solo come un’enorme risorsa economica, ma anche come una straordinaria occasione di raccogliere e valorizzare un’importante eredità culturale. Il cibo e il vino non sono più un tema che coinvolge esclusivamente gli addetti ai lavori del mondo agricolo, ma sono il fulcro delle discussioni globali sulle prospettive di sviluppo economico, ambientale e sociale.

A tutti i livelli si è progressivamente affermata una grande sensibilità rispetto alle nuove tecniche di coltivazione, all’impatto ambientale, alla ricerca, all’innovazione tecnologica e allo sviluppo di un’agricoltura basata sulla sostenibilità per il benessere collettivo e la salvaguardia del proprio territorio e del Pianeta.

I giovani si avvicinano ogni giorno di più all’agroalimentare e, in particolare, all’enogastronomia; sia grazie ai rinnovati contatti professionali che li legano sempre più spesso in prima persona a queste realtà, sia per l’affermarsi di nuovi stili di vita che pongono il cibo e il vino al centro di scelte, comportamenti, linguaggi. L’agricoltura e la ruralità, legate a uno specifico territorio, si riscoprono esperienze da condividere per beneficiarne collettivamente, in termini di benessere e qualità della vita.

 

Dopo essere stata per secoli un punto di riferimento essenziale per la nostra stessa esistenza come Paese, fino a 30 anni fa l’agricoltura italiana si trovava di fronte a un orizzonte incerto. Grazie alle linee guida dettate dalle certificazioni di qualità - come il Biologico e le Indicazioni geografiche - e al lavoro di produttori, istituzioni e organi di controllo, oggi i professionisti italiani del settore alimentare presentano uno dei modelli economico-culturali meglio disposti ad affrontare i cambiamenti che il mondo contemporaneo ci propone, più protesi verso il futuro. I produttori italiani hanno dimostrato con il loro esempio come si possa produrre ricchezza rispettando la qualità, la biodiversità, l'ecologia, il territorio, il paesaggio. Queste esperienze hanno dimostrato di saper cogliere le opportunità economiche salvaguardando forma e sostanza della nostra cultura, fino a diventare uno dei migliori simboli dell'Italia nel mondo. 

Il Progetto Treccani Gusto

Treccani, da oltre 90 anni punto di riferimento assoluto nella diffusione della cultura italiana, e Qualivita, fondazione impegnata insieme a Consorzi di Tutela e Istituzioni nella valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità italiane DOP e IGP, uniscono le loro competenze per dar vita a Treccani Gusto, un progetto finalizzato alla creazione di contenuti editoriali, nella ricerca di un linguaggio comune che possa dare voce a un racconto sulle eccellenze enogastronomiche italiana.

L’obiettivo del progetto editoriale è quello di organizzare in un unico corpus le molteplici esperienze del mondo rurale italiano, al fine di renderle un patrimonio culturale accessibile al nostro Paese e al resto del mondo. La complessa ricchezza delle esperienze agroalimentari e vitivinicole, che le rende uniche e inimitabili, sarà oggetto di prodotti editoriali divulgativi capaci di raggiungere il variegato pubblico da sempre alla ricerca di un canale di conoscenza sul mondo rurale.

Nel dettaglio, Treccani Gusto sarà costituito da:

Una nuova edizione dell’Atlante Qualivita

L’Atlante Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP, IGP e STG, giunto alla IX edizione, si arricchisce del contributo editoriale Treccani e arriva nelle case degli italiani come cardine della conoscenza delle produzioni tipiche e dei relativi elementi distintivi.

Un magazine digitale

Una rivista pensata per coinvolgere i soggetti attivi sul territorio raccontando i diversi aspetti dell’ambito agricolo e alimentare, in relazione anche ad ambiti evoluti come il turismo.Una banca dati, con glossario specialistico e ricettario

Il lessico e il patrimonio informativo delle produzioni di qualità e delle Indicazioni geografiche vengono riconosciuti come elemento consolidato della cultura italiana per essere tutelati e diffusi nel mondo attraverso l’eccellenza della banca dati digitale di Treccani.

 

Martina: “ribadire il legame profondo tra cibo, paesaggio, identità, cultura” Aicig e Federdoc: i prodotti di qualità DOP e IGP sintesi virtuosa degli elementi culturali italiani

 

Maurizio Martina - Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali

“Il gusto è un prodotto culturale’ ha scritto lo storico Massimo Montanari. È una frase che da sola spiega perché un simbolo della cultura e dell’identità italiana come Treccani dia vita a un progetto così impor- tante sull’esperienza agroalimentare. Che sarà raccontata per la nostra capacità di unire territorio, storia, tradizione, paesaggio, cibo. Un patrimonio che ci rende unici e che poggia sulle tre A italiane: agricoltura, alimentazione, ambiente. L’iniziativa di Treccani apre nel migliore dei modi l’Anno nazionale del cibo e mi auguro possa diventare un punto di riferimento per diffondere conoscenza e consapevolezza. Perché non c’è sviluppo senza cultura”.

 

Paolo De Castro - Parlamentare Europeo e Presidente Comitato Scientifico Qualivita

“Iniziative come quella di oggi confermano quanto sbaglino a pensare che con la cultura non si mangi. Le nostre DOP e IGP, grazie al sistema europeo di denominazioni certificate, qualificano un patrimonio di prodotti ineguagliabili al mondo, frutto dell’accumularsi nei secoli di conoscenze e di saper fare: la loro valorizzazione da parte di un istituto prestigioso come Treccani non può che aumentarne la rilevanza e la conoscenza a livello nazionale e, mi auguro, internazionale, esaltando il legame indissolubile tra cibo di qualità, territorio e cultura sul quale il nostro Governo ha sempre voluto puntare”.

 

Massimo Bray - Direttore Generale Treccani

“Treccani ritiene importante il suo impegno, accanto a Fondazione Qualivita, per la tutela e la promozione dei valori culturali legati alle eccellenze enogastronomiche italiane. Siamo convinti che ci sia bisogno, oggi più che mai, di fare sistema e di promuovere in forma autorevole l’immagine dell’Italia produttiva nel mon- do, collocando il cibo e il vino del nostro Paese accanto agli altri elementi costitutivi del patrimonio culturale nazionale italiano. Vogliamo partecipare all’Anno nazionale del cibo italiano - l’importante iniziativa promossa dai due ministeri, quello dei Beni e delle

 

Attività Culturali e del Turismo e quello delle Politiche agricole alimentari e forestali - mettendo a disposizione la nostra esperienza editoriale, e le tecnologie sviluppate per il portale www.treccani.it, che conta più di 500.000 visitatori unici al giorno, e tutti gli strumenti e le competenze che hanno caratterizzato Treccani negli oltre 90 anni della sua storia. Sono certo che Treccani potrà diffondere presso un pubblico attento e sensibile alla qualità il messaggio più alto che proviene dal comparto agroalimentare italiano: è possibile produrre ricchezza rispettando e valorizzando il nostro territorio, il nostro paesaggio, la nostra identità”.

Riccardo Ricci Curbastro - Presidente Federdoc

“La Federdoc ha fra i suoi scopi sociali quello di contribuire ad aumentare la conoscenza del nostro patrimonio vitivinicolo a D.O. in ambito nazionale ed internazionale, svolgendo attività d’informazione e pro- mozione presso i vari target di riferimento. Siamo quindi veramente lieti che l’Istituto dell’Enciclopedia ita- liana Treccani, in collaborazione con la Fondazione Qualivita, contribuisca alla valorizzazione delle nostre Denominazioni e della cultura enogastronomica italiana. Treccani è stata, ed è tutt’ora, una guida attenta e puntuale della nostra identità nazionale che ha contribuito, di generazione in generazione, a far crescere il sapere nazionale e pertanto, riteniamo, contribuirà a fornire un valore aggiunto ai nostri prodotti di quali- tà, presentandoli al grande pubblico come parte integrante della cultura italiana”.

 

Nicola Cesare Baldrighi - Presidente di Aicig

“I prodotti di qualità DOP e IGP sono un asse portante del sistema agroalimentare italiano e caratterizza- no le attività economiche dei rispettivi territori di produzione. Rappresentano anche un fondamentale patrimonio, che si esplicita attraverso la riproduzione degli usi locali, leali e costanti, cioè della tradizione produttiva. Racchiudono in una sintesi virtuosa gli elementi delle specificità ambientali, delle tecniche produttive, delle attività umane, che si manifestano attraverso il linguaggio dei sensi. Sono un patrimonio culturale vivo ed attuale”.

 

Cesare Mazzetti - Assodistil - Presidente Fondazione Qualivita

“Il progetto Treccani Gusto affronta un tema importante per lo sviluppo del settore agroalimentare: far emergere come il legame tra territorio e produzioni tipiche sia da un lato una leva di crescita economica ed espressione di soft power e dall’altro un driver culturale capace di rinnovare il patrimonio italiano. La pro- duzione di bevande spiritose tradizionali, che nel nostro Paese assume gradazioni e aspetti via via diversi attraversando la Penisola dalle Alpi alle Isole, va senza dubbio considerata come espressione del patrimonio culturale e storico italiano, oltre che – mi sia concesso dirlo – alla propensione del popolo italiano per la socializzazione e il ben vivere. Le imprese di Assodistil sono sempre più impegnate nella conservazione e diffusione di tale patrimonio, all’interno di una necessaria vocazione ad uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”.

 

Mauro Rosati - Direttore Generale Fondazione Qualivita

“Con questo progetto ci poniamo l’ambizioso obiettivo di contribuire alla conoscenza delle complesse esperienze rurali, agricole e alimentari italiane affinché possano divenire una vera e propria cultura mainstream. Una cultura che piace a tutti, non solo perché può costituire un vero supporto per il sistema economico del Paese sul fronte della promozione e della tutela dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli, ma soprattutto perché rappresenta l’unione perfetta fra ambiente, alimentazione e agricoltura, finalizzata allo sviluppo sostenibile. Un modello, quello italiano, fatto di comunità locali, economie geografiche, saper fare e capitale umano, paesaggio, reti sociali, tecnologie, qualità, certificazione, un orizzonte culturale a cui da tempo il mondo aspira sempre di più”.

 

 

SIGEP 2018: BRAVO SPA OSPITA I BIG DELLA CUCINA E DELLA PASTICCERIA

 

 

Dal 20 al 24 gennaio un programma ricco di show cooking e incontri con Ernst Knam, Simone Rugiati, Beppo Tonon, Alessandro Borghese, Sal De Riso e Iginio Massari. Nello stand anche un’area dedicata ai casting per Iginio Massari The Sweetman e Alessandro Borghese Kitchen Sound

 

Bravo Spa si prepara a Sigep 2018 con un calendario ricco di eventi e di ospiti. Dal 20 al 24 gennaio 2018, presso il Padiglione C5 Stand 075-120, l’azienda vicentina accoglierà grandi professionisti come il Maestro Pasticciere Ernst Knam, lo Chef Simone Rugiati, il Maestro Beppo Tonon, lo Chef Alessandro Borghese, il Maestro Salvatore De Riso e il Maestro Iginio Massari, oltre a tutti i protagonisti del talk show Unconventional Gelato.

Bravo, azienda specializzata in macchine professionali per gelateria, pasticceria e gastronomia, presenterà a Sigep anche due importanti novità per il settore: il Trittico Genesis, evoluzione del già famoso Trittico, e la rinnovata versione del sistema Equilibrio. I cinque giorni della fiera saranno dedicati quindi agli operatori, ma anche al pubblico, grazie al programma ricco di show cooking, incontri e casting per i programmi televisivi del Maestro Iginio Massari e dello Chef Alessandro Borghese: Iginio Massari The Sweetman e Alessandro Borghese Kitchen Sound.

Il primo appuntamento sarà sabato 20 gennaio con il Maestro Ernst Knam e uno show cooking sul cioccolato e alcune delle sue declinazioni; lo stesso giorno, dalle 15.30, lo Chef Simone Rugiati presenterà Il dessert, momento fondamentale nell’esperienza del menù. Si prosegue domenica 21 con una giornata interamente dedicata al talk show Unconventional Gelato, con la conduzione di Vetulio Bondi e Valentina Vignali.

Lunedì 22 appuntamento alle 10 con il Maestro Beppo Tonon e le sue composizioni di frutta e alle 15.30 con lo Chef Alessandro Borghese per il live cooking Dolci da fine pasto. Cucina e pasticceria nel segno dell’innovazione. Martedì 23 alle ore 11 è il momento del Maestro Sal De Riso, con un incontro dedicato alla pasticceria della costiera amalfitana. Alle 14, invece, sarà presente il Maestro Iginio Massari che, assieme ai collaboratori Ugo Sanvitti e Maurizio Colenghi, parlerà di Pasticceria fra artigianalità e tecnologia.

Mercoledì 24 alle ore 11.40, invece, l’incontro con l’Accademia Maestri Cioccolatieri Italiani. A condurre gli incontri ci sarà Vetulio Bondi, gelatiere presidente dell’Associazione Artigiani Gelatieri Fiorentini. Saranno inoltre presenti il Maestro Gelatiere Angelo Grasso con C’era una volta il gelato (dalla pentola al Trittico), e l’Ambasciatore Italiano del Cioccolato nel mondo Danilo Freguja, che tutti i giorni presenterà il sistema Equilibrio.

Ospiti poi il Maestro Gelatiere e consulente del gelato Pino Scaringella, con diversi incontri dedicati allo zabajone e ai sorbetti, e Massimiliano Scotti, vincitore di Gelato Festival 2017.

Il programma completo sarà presto disponibile su www.bravo.it e sui canali social facebook, instagram, twitter.

 

Ufficio stampa:

Michele Bertuzzo

347 9698760

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IO BEVO COSI

MAPPE DELL’IMMAGINARIO

Di Linda Kaiser 

Rappresentazioni di mondi (im)possibili

Dall’11 al 28 gennaio 2018 verrà presentata al Palazzo Ducale di Genova, in Ducale Spazio Aperto, che si affaccia sul Cortile Maggiore, la mostra collettiva Mappe dell’immaginario. Rappresentazioni di mondi (im)possibili.

Il tema della mostra, curata da Linda Kaiser, riguarda la delimitazione o l’eliminazione dei confini, che rappresentano la sopravvivenza della nostra civiltà.

Attraverso le opere visionarie di artisti outsider, marginali e autodidatti, forse ancora poco noti e valorizzati rispetto al loro talento, ma attentamente selezionati sulla scena internazionale, viene presentata al pubblico una riflessione su insider e outsider, integrazione ed esclusione nell’arte, specchio della nostra società.

Le opere di artisti come Kuffjca Cozma (Moldavia), Margot, Izabella Ortiz, Evelyne Postic (Francia), Davide Mansueto Raggio (Italia), Joskin Siljan (Serbia) e Julia Sisi (Argentina) possono rappresentare oggi quelle nuove visioni dell’immaginario che si districano attraverso i meandri della mente, veri e propri passaggi di senso “altro”, canali che valicano ogni confine prestabilito.

Le mappe di mondi labirintici esposte nell’occasione tracciano percorsi originali, guidando lo spettatore a una lettura lenta e riflessiva dell’arte, intesa sia come pratica formale che come pensiero astratto.

Opera di Kuffjca Cozma

Per Kuffjca Cozma (Moldavia, 1962), nella stanza in cui è costretta a vivere dopo un grave incidente sul lavoro, il disegno è un soffio di libertà, in una costruzione sedimentata di forme astratte in continua evoluzione.

Margot (Francia, 1982) delinea a inchiostro le sue architetture minuziose, che parlano di un mondo dimenticato, di santuari in cui il tempo si è fermato, protetti da guardiani misteriosi che ne posseggono le chiavi.

Izabella Ortiz (Francia, 1964) trascende attraverso il sogno ciò che cattura e assorbe dalla vita, distilla quanto la materia le sussurra e lo rivolge sulla carta con raffinate pennellate, sottili come ombre.

Evelyne Postic (Francia, 1951) comunica, con tutti gli atomi di cui siamo composti, l’infinita varietà che la affascina di forme dei mondi marini, terrestri e invisibili, trasformandole e confondendole l’una nell’altra.

 Opera di Julia Sisi

 Davide Mansueto Raggio (Italia, 1926-2002) esorcizza le sofferenze interiori in sembianze distorte, forme zoomorfe e umanoidi, creature fantastiche di legno, paglia e cartone, che popolano un bosco immaginario, specchio di un perduto paradiso terrestre.

Joskin Siljan (Serbia, 1953) crea un grande “Book of Faces”, serie di ritratti su fogli di giornale dell’ex Yugoslavia, volti disegnati di getto con uno stile particolare, che vivono dentro di noi come segni sull’invisibile.

Julia Sisi (Argentina, 1957) riporta a inchiostro e acrilico su sfondo nero la sua esperienza ipnagogica, appartenente allo stato di transizione tra veglia e sonno, pensieri lucidi e allucinati, disegnati con la luce.

La mostra è realizzata in collaborazione con: Limax - Slow Thinking, Genova; Association Polysémie Contemporaine, Marsiglia, Francia; Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli (IMFI), Genova-Quarto; Museo dell’Arte Naïf e Marginale (MNMA), Jagodina (Belgrado), Serbia e con la consulenza organizzativa di M Gallery, Genova.

 Opera di Joskin Siljan

 Orari di apertura: da lunedì a venerdì, 11-13 e 15-19; sabato e domenica, 11-18.

Palazzo Ducale

Ducale Spazio Aperto - Piazza Matteotti 9 - Genova

www.palazzoducale.genova.it

Vernissage: giovedì 11 gennaio 2017, ore 18

Per informazioni

Linda Kaiser – Kaiser Art

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+39 347 2684946

OFTALMOLOGIA & SAPORI E SOLIDARIETA' AL "QUADRILATERO" DI GENOVA

 Di Virgilio Pronzati

 

 Circolo Culturale Il Quadrilatero: parte degli oftalmici invitati

 

L'oftalmologia è quella parte della medicina che studia l'occhio nelle sue condizioni di normalità o patologiche; si occupa inoltre di prevenzione e terapia dei disturbi, ed è altrimenti conosciuta con il nome di oculistica. Proprio perché l'occhio è di fondamentale importanza esiste un intero settore specialistico che si occupa di tale organo. Grazie all'oftalmoscopio di cui si avvale l'oculistica, si è in grado di ispezionare la struttura dell'occhio, cogliendone le malattie e i disturbi. L'oftalmologia esamina la finzione visiva e quindi misura il campo visivo e l'acuità visiva, oltre al funzionamento della struttura dell'occhio. Quindi di straordinaria importanza nella vita dell'uomo. 

La vista è uno dei doni più preziosi che abbiano. Ci regala  immagini di visi e persone care, suggestivi paesaggi, foto e films, leggere preziosi libri o riviste e tant'altre interessanti cose, come potere operare i tutti i tipi di lavoro. Proprio per informare e accrescere la conoscenza degli specialisti sulle evoluzioni di questa vasta materia, primarie aziende specializzate si rivolgono a oftalmici, per invitarli a partecipare a degli incontri tecnici, presentandogli prodotti per la cura di patologie dell'occhio. Non solo un incontro tecnico commerciale: c'entrano anche i sapori e la solidarietà. Esattamente quello che è stato ben realizzato dalla d.ssa Erika Inglese, responsabile nel ruolo di Territory manager della Visufarma.

 

 Circolo Culturale Il Quadrilatero: gli altri oftalmici con Erika Inglese

 

Un'azienda oftalmica creata a Roma nel 1996 dalla Famiglia Simonelli. Dal 2016 acquisita da un fondo estero, l'azienda è diventata una multinazionale presente in Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Italia, con sede ad Amsterdam. Prima di andare a tavola, un piacevole intermezzo sulla cucina ligure e l'esecuzione del pesto e la salsa di noci, da chi ha scritto. Ecco il menu della serata creato dalla chef Rosita Guiso, provetta sommelier e patronne del circolo Quadrilatero di Genova : Flan di zucchine con crema di gorgonzola, Strudel alle erbe aromatiche, Arrosto di fassone ai mirtilli, Millefoglie  alla crema chantilly. Il tutto abbinato perfettamente con Anteo Brut, Sauvignon de la Loire, Merlot del Collio e Marsala Oro Dolce. Non certo ultimo, il lodevole contributo economico della Visufarma a favore dell'Associazione Onlus Riccardo Traverso (www.associazione-riccardotraverso.it).

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