NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo

Notizie

Seleziona una categoria tra quelle elencate qua di seguito, poi seleziona un articolo da leggere.

TAROCCHI SPACCIATI PER AMATRICE

 

Il grido dei produttori di Amatrice a Il BonTà di Cremona: “Molti prodotti si spacciano come “di Amatrice”, diffidate dalle imitazioni, i marchi originali sono solo 2”

Valerio Calandrella, ristoratore di Amatrice: «Siamo disperati, solo il 4% delle case è stato ricostruito. Dopo il terremoto sono spuntati tanti prodotti che si definiscono “di Amatrice” ma diffidate dalle imitazioni, i veri marchi sono solo due»

 

A chi ha perso tutto e riparte da zero perché niente finisce quando vivi davvero”. E' questa la scritta che campeggia sullo stand di prodotti di Amatrice che si trova a Il BonTà, il Salone delle Eccellenze Enogastronomiche dei Territori che si è aperto oggi, sabato 9 novembre e continuerà fino al 12 novembre nei padiglioni di CremonaFiere. Arrosticini, salumi e formaggi prodotti dagli unici due marchi che sono realmente presenti ad Amatrice: Il “Caseificio storico Amatrice” per i formaggi e il “Sano” per i salumi, oltre alla birra “Alta Quota”. Perché sembra che dopo il terremoto siano oggi in tanti a cercare di vendere i propri prodotti come “originari di Amatrice”, anche se in realtà di Amatrice proprio non sono. A lanciare l'allarme è Valerio Calandrella, il gestore del ristorante Da Partrizia di Amatrice, nell'Area del Gusto. «Noi siamo un ristorante di Amatrice, e abbiamo alcune specialità di nostra produzione che abbiamo portato al BonTà di Cremona insieme a prodotti di altri colleghi di Amatrice – spiega Valerio Calandrella -. Facciamo infatti da ambasciatori delle tipicità amatriciane: abbiamo creato un circuito informale di professionisti che promuovono i veri prodotti di Amatrice, provando a difenderci da chi presenta prodotti amatriciani che in realtà non lo sono. Da dopo il terremoto esistono ditte che spacciano per esempio del formaggio come "pecorino di Amatrice", ma senza alcuna etichetta». A Il BonTà i produttori di Amatrice hanno portato Spaghetti all'amatriciana, olive ascolane e arrosticini, oltre ai buonissimi salumi e formaggi. «Pecorino e guanciale sono la nostra nicchia, e ad Amatrice ci sono un unico salumificio e un unico caseificio: due sono i marchi, quindi è semplice risalire a un prodotto veramente amatriciano. Stessa cosa per la birra, che pure presentiamo in fiera. Dopo il terremoto tutti siamo stati pesantemente danneggiati, e siamo stati costretti a ripartire più con le nostre forze che con quelle dello Stato. Oggi il nostro ristorante si trova, insieme ad altri 7, nell'Area del Gusto, una zona creata grazie alla raccolta fondi lanciata da La7 e Corriere della Sera: nel periodo estivo la gente arriva, ma nella cattiva stagione non esistono più le seconde case dei romani. Abbiamo perso tutte quelle presenze. Da dopo il terremoto quindi abbiamo iniziato a girare le fiere per promuovere Amatrice».Valerio Calandrella spiega come la ricostruzione sia ancora fera al palo. «Le case ricostruite sono solo il 4%. La situazione è drammatica. Ho perso il conto del numero di governi che è cambiato da quando c'è stato il terremoto, ma ogni volta è sempre la stessa storia, si ricomincia da capo – spiega Valerio Candrella -. D'estate la gente c'è, ma si tratta comunque di un turismo mordi e fuggi, perché non ci sono alberghi e quindi anche volendo i turisti non possono restare a dormire. Vengono a passare la giornata, magari mangiano e comprano i prodotti, ma non si possono fermare».

IL BonTà, il Salone delle Eccellenze Enogastronomiche dei Territori si è aperto oggi sabato 9 novembre e continuerà fino al 12 novembre nei padiglioni di CremonaFiere. Arrivato alla 16° edizione conta 2.000 prodotti artigianali dei territori e l’anno scorso è stato capace di attrarre più di 30 mila visitatori. Quest'anno la manifestazione ha ampliato del 25% lo spazio espositivo, accogliendo prodotti che rappresentano quasi tutta la penisola. I produttori presenti in fiera provengono infatti da 16 regioni d'Italia. Il Salone dedicato ai sapori autentici e al cibo di alta qualità è un evento unico in cui l’eccellenza enogastronomica dei prodotti tipici dei territori, unita all’educazione alimentare e alle nuove esigenze del mercato, incontra l’interesse dei consumatori e degli operatori del settore.

Tra gli eventi previsti anche L'abito gourmet, una realizzazione della stilista Angela Colosimo, una abito che, letteralmente, si può mangiare. Il Mais corvino, un tipo particolare di mais nero, dal chicco nero e allungato, che veniva coltivato dai Maya già nel 3.500 avanti Cristo ma che in Italia non si coltivava più dal 1700. Un alimento con caratteristiche molto particolari: ha il doppio delle proteine e il 20% in meno di carboidrati rispetto al mais normale. Inoltre ha 20 volte tanto gli antiossidanti presenti nel mais comune. Un prodotto che un giovane agricoltore. Carlo Maria Recchia, di 26 anni, ha deciso di recuperare, spinto dall’amore per la terra e per l’agricoltura, diventando il primo e unico produttore e distributore di Mais Corvino in tutta Europa. Tanto spazio anche per i produttori calabresi, con la mostra dei peperoncini dal mondo, il “Tabasco di calabria”, la prima salsa di peperoncino fermentato fatta di soli peperoncini calabresi che verrà proposta in fiera come base per un cocktail inventato per l'occasione e il caffè al peperoncino.

Il salone comprende anche uno spazio dedicato ai professionisti della ristorazione: il BonTà Professional, che permette di toccare con mano il meglio delle attrezzature professionali. Terzo filone della manifestazione è quello dedicato alla birra: Special Beer Expo. Qui le specialità birraie dei territori incontrano professionisti e appassionati del mondo della birra, creando il contesto ideale per scoprire abbinamenti originali, tendenze innovative e per confrontarsi sulle ultime novità in tema di somministrazione e consumazione delle birre speciali.

 

 

Alessia Testori

346 6165338

UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI DI SIENA

 

 

Il documento redatto dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena è stato consegnato a parlamentari europei e italiani presenti al convegno “Verso la nuova PAC ed i nuovi programmi di sviluppo rurale” che si è svolto a Siena venerdì 25 ottobre

DA SIENA ALL’UNIONE EUROPEA IL “MANIFESTO A DIFESA DELL’AGRICOLTURA” IN VISTA DELLA PAC 2021-2027

Tra le priorità garanzia di un reddito equo, aumento della competitività, azioni per il cambiamento climatico e per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, sostegno del ricambio generazionale

 

Garanzia di un reddito equo, aumento della competitività, azioni per il cambiamento climatico e per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, sostegno del ricambio generazionale. Sono alcune delle richieste avanzate dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena e contenute nel Manifesto a difesa dell’Agricoltura in vista delle Politiche Agricole Comunitarie 2021-2027 che è stato consegnato a parlamentari europei e italiani presenti al convegno “Verso la nuova PAC ed i nuovi programmi di sviluppo rurale” che si è svolto a Siena venerdì 25 ottobre. «Il nostro settore è di fronte ad un bivio, restare competitivo e vanto di un Paese oppure soccombere sotto i colpi della concorrenza e mutare drasticamente il tessuto economico italiano e, al contempo, il suo paesaggio» sottolinea il presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena Giuseppe Bicocchi. «Nel Manifesto a difesa dell’Agricoltura abbiamo individuato le priorità per il nostro territorio e non solo, supportate da dati oggettivi e criticità emerse specie nei comparti della cerealicoltura e dell’olivicoltura; auspichiamo che la politica possa fare tesoro delle nostre richieste ergendosi nelle sedi opportune a difesa delle nostre produzioni e dei nostri imprenditori» aggiunge il direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena Gianluca Cavicchioli.

Per l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena prioritari sono la libertà d'impresa contro i vincoli che creano concorrenza sleale (riserve naturali, zone a pregio naturalistico), un giusto equilibrio fra impresa, territorio ed ambiente perché la convivenza con una ambiente ricco di fauna non deve diventare un costo, strutturale, a carico delle imprese; condivisione con la collettività della tutela e della salvaguardia del territorio e dell’ambiente, la cui tutela non può essere solo a carico dell'agricoltore, per cui rappresenta un costo; gli imprenditori agricoli producono qualità e non quantità, un messaggio che, a livello comunitario, deve essere chiaro.

Il Manifesto a difesa dell’Agricoltura Nel dettaglio il documento invita il mondo della politica che sarà chiamato a redigere la nuova Pac a:

·      Garantire reddito equo: E’ necessario recuperare la mancata redditività delle aziende per conservare, mantenere e ottimizzare la forza lavoro sul territorio. Al 2018 secondo i dati Inps erano presenti in Toscana 11145 aziende per un totale di 68370 lavoratori così ripartite per provincia: Firenze (2037 aziende, 12731 lavoratori, Siena (2331 aziende, 15130 lavoratori), Arezzo (1590 aziende, 10464 lavoratori), Grosseto (1878 aziende, 13968 lavoratori), Livorno (667 aziende, 4261 lavoratori), Pistoia (946 aziende, 4066 lavoratori), Lucca (574 aziende, 2738 lavoratori), Massa Carrara (185 aziende, 694 lavoratori), Pisa (796 aziende, 3595 lavoratori), Prato (131 aziende, 723 lavoratori).

·         Aumentare la competitività: Se si corregge il reddito agricolo e s’incrementa la produzione intesa sia a livello quantitativo che qualitativo, aumenta anche la competitività delle aziende sul mercato e la competitività del territorio a raffronto di altri paesi. Altri importanti argomenti che sono in grado di aumentare la competitività sono: l’innovazione e l’aggregazione di prodotto.

·         Riequilibrare la distribuzione del potere della filiera alimentare: E’ auspicabile prevedere un nuovo valore del prodotto finale da cui si anticipa una diversa economia interna che sia uno stimolo a tutti gli attori di diversi ambiti alimentari.

·         Promuovere azioni per il cambiamento climatico e tutela dell’ambiente del paesaggio e della biodiversità: Una delle principali azioni per il cambiamento climatico, oltre alle diverse tecniche agronomiche da adottare e adattare al territorio, è il tema della disponibilità idrica e di come andrebbero riviste le sue modalità di gestione.

·         Sostenere il ricambio generazionale: La vera sfida in questo concetto è il trasferimento ai giovani agricoltori di una vera e concreta possibilità di assistenza e formazione che li guidi all’innovazione, tale da poter garantire la loro crescita e il loro sviluppo per i nuovi metodi produttivi e per nuovi mercati.

AL POLITECNICO DI TORINO SI INAUGURA LA PRIMA VIGNA URBANA

Taglio del nastro: lunedì 28 ottobre, ore 12:30

Terrazza del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni

V piano Corso Castelfidardo 42/A - Torino

  

Gli iXem Labs del DET - Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico, che dal 2013 sviluppano tecnologia per l’agricoltura 4.0, hanno realizzato un vigneto sperimentale sui terrazzi dello scavalco della Cittadella Politecnica che verrà inaugurato con una cerimonia ufficiale dal Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco.

 

Si tratta di un campo di prova a chilometri zero che ospita sensori per la misura delle condizioni climatiche alle quali la vegetazione è esposta: pluviometri, anemometri, termometri, barometri, igrometri, i cui dati sono consultabili in tempo reale e gratuitamente sul sito del laboratorio www.ixem.wine.

In questa vigna, che si affianca alle installazioni situate a Barbaresco, Gattinara, Montepulciano, Montalcino e Cormons, sarà possibile effettuare i test che precederanno l’avvio di un monitoraggio agrometeorologico capillare e condiviso che consentirà di verificare l’efficacia delle innovazioni introdotte.

 

Il progetto iXemWine è partito a marzo 2019 e, in pochi mesi, ha permesso l’installazione di 180 stazioni meteo in 6 Regioni Italiane, che sono state utilizzate da più di 500 operatori del settore. Grazie a sensori di dimensioni molto ridotte ma con grande autonomia energetica, in grado di trasmettere dati a grandissima distanza, gli studi effettuati nel corso della stagione appena terminata hanno dimostrato una significativa riduzione del numero di trattamenti chimici necessari: ciò ha aumentato la qualità del prodotto e diminuito l’esposizione ambientale, a dimostrazione che la sperimentazione tecnologica può essere sostenibile.

 

“La rivoluzione digitale in corso impatta tutti i settori produttivi, in particolare quello primario, che ha grande importanza per il territorio piemontese. Da tempo il nostro Ateneo è attivo in questo campo, in collaborazione sinergica con gli altri attori istituzionali”, ricorda il Rettore del Politecnico Guido Saracco.

 

Daniele Trinchero, Direttore di iXem Labs, spiega: “Abbiamo costruito questo vigneto per avvicinare la nostra attività di ricerca al mondo della produzione, ed è piacevole scoprire come la sperimentazione tecnologica possa essere abbinata a temi strategici fondamentali: la sostenibilità, la protezione dell’ambiente, la qualità agroalimentare”.

 

 

RELAZIONI CON I MEDIA - POLITECNICO DI TORINO

Elena Foglia Franke – tel. +390110906286 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Facebook: http://www.facebook.com/politecnicotorino - Twitter: @poliTOnews

A COMPAGNA: «VIVERE DI GIORNALISMO IN LIGURIA È ANCORA POSSIBILE?»

 

 

MARTEDI’ 22 OTTOBRE 2019 ALLE ORE 17.00 NELL’AULA SAN SALVATORE IN PIAZZA SARZANO A COMPAGNA ORGANIZZA L’INCONTRO PUBBLICO SUL TEMA «VIVERE DI GIORNALISMO IN LIGURIA È ANCORA POSSIBILE?» A CURA DI GILBERTO VOLPARA

 

Martedì 22 ottobre 2019 alle ore 17.00 nell’Aula San Salvatore in piazza Sarzano, dall’uscita della metropolitana, A Compagna nell’ambito delle conferenze I Martedì de A Compagna, che l’antico sodalizio cura da oltre quarant’anni, promuove il V appuntamento del ciclo 2019-2020: Gilberto Volpara: «Vivere di giornalismo in Liguria è ancora possibile?».

 

INGRESSO LIBERO

 

Una conversazione caratterizzata anche dal botta e risposta con il pubblico in sala sullo stato del giornalismo a Genova e in Liguria. Tutto intorno a una doppia domanda, quella rivolta agli utenti e quella per gli addetti ai lavori: quale è il vero stato dell’informazione locale e i giovani possono ancora sognare un futuro da cronisti sotto casa? Intorno a questi interrogativi ruoterà l’appuntamento in sala con il giornalista professionista Gilberto Volpara, un under 40 innamorato della propria terra che ha scelto di restare in Liguria mettendo al primo posto la qualità della vita inseguendo la notizia da Sarzana a Ventimiglia. E poi ancora, la crisi dei giornali, lo stato della televisione e l'avvento dei social: c’è ancora posto per occuparsi dei temi non più di moda come le storie di paese e la lingua genovese?

Giornalista trentaseienne, cresciuto nel piccolo paese di Mignanego alle spalle di Genova, Gilberto Volpara, segue da sempre fatti e personaggio della Liguria tra televisione e carta stampata. Già direttore dell’emittente Primocanale, attualmente, conduce sulla stessa rete trasmissioni dedicate all'enogastronomia, al territorio e alle tradizioni con particolare attenzione all’entroterra. Collabora con testate locali e nazionali anche su tematiche riguardanti turismo, economia e industria. Tra i suoi impegni in tv anche la battaglia in favore della salvaguardia delle ultime botteghe montane di commestibili lungo l'appennino ligure e il coinvolgimento dei più giovani.

 

Franco Bampi, Presidente de A Compagna

A CREMONA LA RIPRODUZIONE IN TORRONE DELL’UOMO VITRUVIANO

 

 

 

Mirco Della Vecchia 

 

Stefano Pellicciardi titolare di Sgp Events che organizza la Festa del Torrone dal 16 al 24 novembre: “L’evento servirà a non lasciare l’amaro in bocca agli amici francesi per la sentenza del Tar. Li aspettiamo a Cremona”

 

Se per ammirare Monna Lisa bisogna mettersi in fila al Louvre, per l’Uomo Vitruviano di Leonardo non servirà prenotare un biglietto aereo per la città dell’amore. Dopo il ricorso presentato da Italia Nostra, infatti, il Tar del Veneto ha sospeso il prestito alla Francia dell'opera che resterà conservata nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. 

 

La mostra parigina, prevista per il 24 ottobre, dovrà fare a meno dell’uomo perfetto che sarà invece riprodotto in torrone dal maestro pasticcere veneto Mirco Della Vecchia insieme al suo team per un omaggio speciale a Cremona in occasione della Festa del Torrone. 

 

Stefano Pellicciardi titolare di Sgp Events che organizza la Festa del Torrone dal 16 al 24 novembre, lancia un appello: «La Festa del Torrone servirà a non lasciare l’amaro in bocca agli amici francesi per la sentenza del Tar. Per celebrare Leonardo verrà anche realizzata sulla pavimentazione di Piazza Pace una riproduzione pop della Gioconda mentre degusta un torroncino. 

 

Li aspettiamo a Cremona». Più probabile, dunque, un gemellaggio con il nougat più alla moda di Francia per evitare l’incidente diplomatico con i vicini di casa francesi. «La maxi riproduzione dell’Uomo Vitruviano in torrone, 2 metri di altezza e 2,5 metri di diametro- spiega Della Vecchia - può essere un modo dolce per accogliere il popolo francese ad una mostra del gusto e dell’arte italiana. 

 

Così il mancato prestito artistico dalla sezione veneta del tribunale amministrativo al Louvre verrebbe colmato dallo stesso Veneto». Dopotutto è necessario non prendersi mai troppo sul serio, o per dirla con Oscar Wild “L’arte è l’unica cosa seria al mondo. E l’artista è l’unica persona che non è mai seria”. La maxi costruzione di torrone verrà svelata domenica 24 novembre a Cremona. Ça va sans dire.

 

Alessia Testori 

ELOGIO A VITTORIO GASSMAN

 

 

A COMPAGNA

 

MARTEDI’ 15 OTTOBRE 2019 ALLE ORE 17.00 NELL’AULA SAN SALVATORE IN PIAZZA SARZANO A COMPAGNA ORGANIZZA L’INCONTRO PUBBLICO SUL TEMA «VITTORIO GASSMAN (1999-2019): A VENT’ANNI DALLA SCOMPARSA DI UN “GENOVESE”» A CURA DI ANDREA PANIZZI

 

Martedì 15 ottobre 2019 alle ore 17.00 nell’Aula San Salvatore in piazza Sarzano, dall’uscita della metropolitana, A Compagna nell’ambito delle conferenze I Martedì de A Compagna, che l’antico sodalizio cura da oltre quarant’anni, promuove il IV appuntamento del ciclo 2019-2020: Andrea Panizzi: «Vittorio Gassman (1999-2019): a vent’anni dalla scomparsa di un “genovese”».

 

INGRESSO LIBERO

 

A vent'anni dalla sua scomparsa, Vittorio Gassman viene rievocato da Andrea Panizzi nel suo tanto intenso quanto versatile percorso di protagonista del cinema, del teatro e della televisione. Un omaggio, quindi, a “il Mattatore” e, con il contributo e la testimonianza di foto e filmati (anche inediti), viene ricostruita la carriera artistica di uno dei più rappresentativi attori italiani, ricordato per l’assoluta professionalità, cultura e magnetismo. Viene fatto particolare riferimento ai film brillanti, al periodo d’oro della “commedia all’italiana”, di cui rappresenta sicuramente uno dei capostipiti. Un ritratto professionale ma anche personale, che fa emergere l’uomo come tale, al di fuori della grande personalità artistica, con la sua vulnerabilità e la sua riservatezza. In particolare, sarà ricordato il suo rapporto con Genova, città di nascita e sempre presente nelle sue tournée teatrali ed in varie manifestazioni della città.

Andrea Panizzi, educatore e pedagogista, storico del Cinema e del Teatro, saggista e scrittore, giovane e, come ama definirsi, “orgoglioso” socio de “A Compagna”, ha tenuto conferenze su Gilberto Govi, Paolo Villaggio, e, molto importante, a novembre, a Palazzo Ducale, avverrà la presentazione del primo libro e della prima mostra dedicata interamente a Carlo Dapporto, grande attore ligure, in occasione del trentennale della sua morte, con la presenza dei figli Giancarla e Massimo.

 

La conferenza si tiene nell’Aula San Salvatore della Scuola Politecnica dell’Università di Genova in Sarzano (350 posti a sedere). Si tratta della chiesa sconsacrata che è sulla piazza ed è raggiungibile, oltre che con la metropolitana, da piazza Carignano percorrendo il ponte di Carignano (via Ravasco) oppure lungo la direttrice piazza Dante, Porta Soprana, via Ravecca, Sarzano.

 

Franco Bampi, Presidente de A Compagna

KUM! Festival Curare, Educare, Governare III Edizione

 

 

 

La Mole, Ancona, 18-20 ottobre 2019

 

Giunto alla sua terza edizione, KUM!, il festival che ha la direzione scientifica dello psicoanalista Massimo Recalcati, torna alla Mole Vanvitelliana di Ancona da venerdì 18 a domenica 20 ottobre. È organizzato dal Comune di Ancona e dal Fondo Mole Vanvitelliana, con il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cariverona, con le attività sul territorio a cura di Jonas Onlus, e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni (www.kumfestival.it).   

 

KUM! è la parola che Dio rivolge a Giona e Gesù a Lazzaro: Alzati! In questa parola antica è riassunto il senso generale di ogni pratica di Cura: il rinnovamento della vita laddove la vita sembra morta, finita. 

E da questa parola prende avvio la riflessione del festival, che le affianca il sottotitolo Curare, Educare, Governare, i tre mestieri impossibili secondo Freud, ampliando il campo dell’analisi della Cura a tutte le sue pratiche, cliniche e non.

La settecentesca Mole Vanvitelliana – isola artificiale a forma di pentagono, situata nel porto di Ancona – è la casa ideale per la manifestazione: nata originariamente come lazzaretto, è emblema della Cura e diviene quindi un luogo di dialogo aperto non solo a specialisti della clinica – psicoanalisti, psichiatri, medici – ma anche a filosofi, antropologi, scrittori e poeti, teologi e biologi che, con uno sguardo trasversale e pluriprospettico, si confrontano sul tema del 2019: l’origine della vita.

 

«L’origine della vita – affermano Massimo Recalcati e Federico Leoni – è anzitutto il tema della nascita. Nascita di una vita, nascita di un figlio dall’incontro enigmatico del sesso e dall’incanto dell’amore. L’origine della vita è anche l’emergere della vita umana dalla sterminata preistoria della vita animale. Infine l’origine della vita è la comparsa della vita sul pianeta Terra, il suo lento sollevarsi dall’inorganico e il suo graduale organizzarsi in forme via via più complesse e differenziate; ed è l’origine della Terra e la formazione dell’universo: dello spazio e del tempo, della materia e dell’energia. 

Grande tema scientifico e antropologico, inesauribile domanda teologica, antica questione filosofica che la contemporaneità eredita e trasforma profondamente, l’origine della vita è il campo vastissimo e intimamente consonante che KUM! esplorerà in questa sua terza edizione».  

 

 

IL PROGRAMMA

 

In calendario, nelle tre giornate di festival, 48 incontri con 67 ospiti, divisi in sezioni: 6 Lectio con grandi personalità della psicoanalisi, della filosofia e dell’antropologia; 10 Dialoghi e 5 Conversazioni per confrontare idee e punti di vista; 5 Ritratti di importanti figure del pensiero occidentale; 4 Letture dei classici della letteratura; 4 appuntamenti per conoscere specialisti e pratiche della Cura con Lo sguardo di Ippocrate; 2 Visioni, su psicoanalisi e televisione; i temi cardine della psicoanalisi accompagnati da una bevanda con 3 incontri per Psicologia da The e 3 per Aperipsì; 6 Eventi Speciali.

Lectio magistralis 

L’inaugurazione del festival, venerdì 18, sarà seguita dalla prima lectio con Federico Leoni. La filosofia dell’ultimo secolo ha insistito sulla separazione tra la vita umana, appartenente ad un piano superiore grazie al linguaggio, e le altre forme di vita; è però forse tempo di ripensare l’origine della vita umana come profondamente annodata a quella non-umana.

Sempre venerdì il fisico Guido Tonelli, uno dei padri della scoperta del bosone di Higgs, terrà la lectio Genesi. In principio era il vuoto: la storia di un insieme di stati caotici e turbolenti dai quali è emerso un sistema apparentemente ordinato e rassicurante. È questo il grande racconto delle nostre origini più lontane, strumento indispensabile per affrontare le sfide del futuro.

Tre lectio magistralis in programma sabato 19.

Nessuno nasce solo è il titolo dell’intervento della psicoanalista Silvia Vegetti Finzi, in cui spiegherà come la data di nascita che ci viene attribuita sia convenzionale perché siamo già al mondo nove mesi prima, nel grembo materno. Questa fase – insieme all’esperienza del parto – influenza la struttura della nostra personalità, le relazioni con gli altri e il rapporto con il mondo.

Sotto il profilo evolutivo, l’origine della vita umana può essere colta in due grandi acquisizioni: l’abilità di stare e camminare su due piedi e il linguaggio verbale. L’antropologo Francesco Remotti, nell’incontro In principio era il riso (non solo il verbo), suggerirà come i miti di molte società inducano ad aggiungere un terzo fattore: il riso.

Il filosofo Rocco Ronchi ripercorrerà la concezione filosofica di Gilles Deleuze, formulata a partire dalla lettura di Marcel Proust: il pensiero prende avvio dai traumi, comincia sempre con una ferita. 

Non è sufficiente essere vivi per voler vivere. La melanconia ci insegna che la vita può essere oggetto di un rifiuto radicale. Ma quali sono le ragioni di questo rifiuto? Qual è la verità profonda della melanconia? A dare risposta a questi interrogativi, domenica 20, sarà Massimo Recalcati.

Dialoghi 

La potenza dell’azione umana innesca ogni sorta di relazione di potere e di antagonismo potenzialmente esplosivo. Le società moderne hanno imbrigliato l’instabilità strutturale del potere in un insieme di artifici istituzionali che per qualche secolo si sono rivelati relativamente efficaci. Ma oggi, mettono in guardia il filosofo Massimo De Carolis e il sociologo Mauro Magatti nell’incontro L’origine del potere, si moltiplicano i segni di un cedimento strutturale di quegli artifici.

Il semiologo Stefano Bartezzaghi e il latinista Ivano Dionigi si confronteranno sulla Forza della parola: se ‘simbolica’ essa unisce, consola, salva; se ‘diabolica’, divide, affanna, uccide. Oggi la parola, marca distintiva dell’uomo, corre un duplice rischio: da un lato, essere snaturata e ridotta a vocabolo; dall’altro, essere mandata in esilio dai padroni del linguaggio.

I disagi psicologici dei bambini sono oggi sempre più complessi nel loro manifestarsi e nel loro trasformarsi. Talvolta poi i bambini sono oggetto di abusi, violenze, maltrattamenti: l’adulto si trasforma in carnefice, la casa familiare diventa una trappola. Cosa si può fare per il bambino difficile e per chi lo circonda? E per ridare voce al silenzio dell’infanzia? Daranno una risposta a queste complesse domande gli psicoanalisti Aldo Becce e Uberto Zuccardi Merli.

L’arte nasce nelle caverne. Federico Leoni e Rocco Ronchi racconteranno e interrogheranno il testo di Georges Bataille “Lascaux. La nascita dell’arte”: una delle maggiori interpretazioni del complesso di Lascaux, dove ventimila anni fa i nostri antenati depositarono un tesoro di circa seimila immagini di uomini, animali e misteriosi esseri ibridi che ancora ci affascinano.

Il discorso sull’arte continua con Aldo Grassini e Andrea Socrati del Museo Tattile Statale Omero di Ancona. L'arte si prende cura dell'uomo offrendogli la possibilità di esprimersi qualunque sia la sua condizione; parallelamente è necessario prendersi cura dell’arte, permettendone a chiunque la conoscenza e il godimento.

Sulla poesia dialogheranno invece i poeti Gianni Montieri e Francesco Scarabicchi, nell’incontro La vita di Giacomo

La nascita di un bambino non coincide con la nascita di un soggetto. Il soggetto nasce molto tempo dopo il bambino, è ciò che diventa grazie all’incontro con l’altro. Gli psicoanalisti Mariela Castrillejo e Uberto Zuccardi Merli spiegheranno l’importanza della clinica del bambino prematuro e della prima infanzia come accesso privilegiato per l’osservazione della fragilità di questa transizione.

La lunga crisi e la difficile rinascita occidentale è il titolo dell’incontro tra l’esperto di biotecnologie genetiche Ernesto Burgio e la psicologa Daniela Lucangeli. Nella storia collettiva, come nella vita individuale, ci sono momenti critici, momenti di morte e di rinascita. Ma la crisi storica nella quale ci troviamo, iniziata tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, sembra protrarsi indefinitamente senza portare a un rinnovamento, forse perché si tratta della vera e propria fine di un mondo.

Il neurobiologo Stefano Mancuso e lo scrittore Daniel Lumera parleranno di Siamo fatti di Terra. Quando la salute del Pianeta e delle persone sono una cosa sola. Per affrontare le sfide più delicate che abbiamo di fronte – spiegheranno – dobbiamo ritornare in armonia con la Terra che ci ospita. Modera l’esperto di sostenibilità ambientale Tommaso Perrone, in collaborazione con Alce Nero.

Nel dialogo Il mito dell’origine, l’origine del mito, l’antropologa Laura Faranda e lo psicoanalista Luigi Zoja spiegheranno come i miti, che si ripresentano simili in epoche e culture diverse, attingano a un inconscio collettivo tuttora presente nelle nostre società ipermoderne. Ne sono un esempio i miti dell’origine, che tentano di dare ordine al cosmo, ma anche quelli della vendetta e della distruzione, riemersi nei fondamentalismi contemporanei e nelle dinamiche terroristiche.

Conversazioni 

I filosofi Alessandra Campo, Elena De Silvestri ed Enrico Redaelli ci parleranno di Platone e dei suoi due modi di pensare l'origine della vita: quello del Demiurgo, che la fa scaturire dal gesto di un sommo artigiano che dà forma alle cose, e quello che la vede sorgere dalla materia – Chora in greco – e dal suo movimento inafferrabile, al quale Platone riserva l’ultima parola.

Le psicoterapeute Monica Grigio e Natascia Ranieri conversano con la giurista Tullia Penna sul complesso percorso che conduce una coppia all’esperienza della genitorialità: dalle leggi e ideologie che ogni società costruisce intorno alla nascita di un figlio, alle difficoltà e patologie che talvolta accompagnano la gravidanza, il parto e la prima infanzia.

Di Creazione, invenzione, evoluzione si parlerà con il teologo biblista Mario Cucca e i filosofi della scienza Giulio Giorello e Telmo Pievani. Cosa ci vuole dire il testo biblico attraverso l’immagine della Creazione? Come dobbiamo pensare l’evoluzione guardando alle profonde revisioni che il darwinismo ha attraversato negli ultimi decenni?

Ogni nuova vita che si affaccia al mondo incontra l'Altro: la coppia genitoriale, la famiglia via via più estesa, la società nel suo insieme. E proprio nel confronto con l’Altro, spiegano la psicoanalista Giorgia Fracca, lo psicologo Mauro Grimoldi e lo psicoterapeuta Nicolò Terminio, ogni nuova vita cercherà di fare spazio alla propria irriducibile singolarità.

Ritratti 

Il primo ritratto in programma è Lucrezio. Contro la paura e l’ignoranza, dedicato al poeta e filosofo romano. Un apostolo della ragione, secondo Ivano Dionigi, che a Roma ha reciso il doppio cordone che legava l’uomo alla politica e alla religione, smascherato l’inganno dell’amore e del progresso, stigmatizzato i ricatti dell’ignoranza e della paura, svelato gli infiniti mondi possibili.

Di Jean-Paul Sartre e del suo romanzo “La nausea”, attraverso il quale il filosofo si inoltra nel territorio dell’esistenza, parlerà Massimo Recalcati. L’esistenza è dappertutto, noi siamo esistenza, ma non la si incontra mai. “La nausea” è l’esperienza attraverso la quale l’esistenza si svela nella sua più nuda e assoluta presenza.

L’epistemologa Luigina Mortari porta il pubblico alla scoperta della figura della filosofa Maria Zambrano e della sua strada per entrare in contatto con la realtà: la ragione poetica, materna, la ragione innamorata delle cose.

Telmo Pievani tratteggerà il ritratto di Charles Darwin. Il Rivoluzionario riluttante che tenne la sua teoria dirompente in un cassetto per vent’anni prima di renderla pubblica.

Lo psichiatra e psicoanalista Maurizio Balsamo presenta uno degli psicoanalisti contemporanei più noti: André Green, che ha provato a pensare lo sviluppo della psicoanalisi alla luce delle questioni cliniche del tutto nuove poste dal tempo presente. 

Letture 

Anche quest’anno una sezione del festival è dedicata ai grandi classici della letteratura interpretati da autorevoli voci contemporanee: il biologo Gian Marco Luna con “Moby Dick” di Herman Melville, metafora della lotta per la sopravvivenza negli oceani, oggi forse irreversibilmente danneggiati; il filosofo Riccardo Panattoni con “La preparazione del romanzo” racconta il romanzo che Roland Barthes voleva scrivere, per trovare nella vita, in ogni suo frangente, il fantasma dell’origine; Stefano Mancuso legge “Ascoltare gli alberi”, in cui Henry David Thoreau espone intuizioni sugli alberi o sulle loro capacità di percezione che precorrono i risultati delle ricerche degli ultimi anni; Mario Cucca affronta “Il Cantico dei cantici”, in cui i due amanti fanno esperienza della natura eversiva dell’amore, capace di risignificare l’intero universo simbolico degli amanti.

Lo sguardo di Ippocrate 

Uberto Zuccardi Merli spiegherà come l'infanzia, che è l'inizio della vita umana segnato dalla dipendenza, quella dalle cure dei genitori, oggi prosegua anche nella vita adulta. Gli oggetti della tecnologia, che costituiscono la nostra realtà sociale condivisa, generano infatti una dipendenza fortissima e universale.

Di Cure Palliative Pediatriche e Hospice Pediatrici, sempre più necessari con l’aumento dei casi di bambini e adolescenti affetti da patologie inguaribili, parleranno Sergio Amarri, primario di pediatria, la psicoanalista Giorgia Cannizzaro, l’ematologo pediatrico Momcilo Jancovič e la direttrice di Vidas Giada Lonati, in collaborazione con Fondazione Seragnoli.

La psicoanalista Maria Barbuto, il Direttore di Neonatologia dell’Ospedale Salesi di Ancona Virgilio Carnielli e il regista Angelo Marotta guideranno il pubblico in un viaggio nella neonatologia dell’Ospedale Salesi di Ancona, nel reparto di terapia intensiva dedicato ai pazienti più piccoli di tutti.

L’oncologa Rossana Berardi, insieme al filosofo Michele Caporossi, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Ancona, e alla fotografa Francesca Tilio, nell’incontro Bios e antibios parlerà di come una diagnosi oncologica durante la gravidanza – o con bimbi appena nati – e i trattamenti antitumorali che spesso causano infertilità possano rendere il desiderio di genitorialità irrealizzabile. 

E ancora:

Visioni 

Due incontri speciali con il critico cinematografico e televisivo Andrea Bellavita per intrecciare psicoanalisi e televisione. Nel primo sarà accompagnato da Mariela Castrillejo, dal filosofo Simone Regazzoni e da Massimo Recalcati per analizzare “Lessico Amoroso”, trasmissione che il direttore scientifico ha condotto per la Rai. Nel secondo Bellavita prenderà in esame la capacità della fiction televisiva contemporanea di costruire mondi che possano essere abitati non solo dai personaggi, ma anche dallo spettatore.

 

 

Psicologia da The

La psicoanalista Monica Carestia illustrerà il lavoro di Chandra Livia Candiani con la poesia e i bambini migranti e rom che hanno perduto il proprio idioma.

Con la psicoanalista Maria Laura Bergamaschi e la scrittrice Anna Toscano scopriremo come il linguaggio sia l’impalcatura che sostiene la nostra identità.

Infine, la psicoanalista Sara Riccardi guiderà una riflessione sul concetto di maternità in psicoanalisi, a partire da alcuni brani del libro di Erri De Luca "In nome della madre".

Aperipsì

La psicoterapeuta Elena Veri risponderà, grazie alla psicoanalisi, alla domanda La vita ha un’origine?

Gratitudine: muori e divieni, è l’incontro della psicologa Anna Stefi che parte dall’interpretazione di Seneca delle tre Grazie.

La psicoterapeuta Chiara Tartaglione racconterà dell’esperienza traumatica del primo respiro del bambino, dell’incontro con l’aria.

Eventi speciali 

La terza edizione di KUM! si apre con Flow, in collaborazione con il format internazionale CreativeMornings: una mini conferenza abbinata alla colazione, per cominciare in maniera stimolante i tre giorni di festival. Con il teologo Andrea Bellavite si scopriranno le implicazioni antropologiche del camminare.

Nell’incontro La città della salute, a cura di Regione Marche, lo psichiatra e psicoanalista Mario Colucci e lo psicoanalista Francesco Stoppa ci spiegheranno come curare bene richieda umanità, ricerca scientifica, pratiche e tecnologie complesse, istituzioni e comunità affidabili, investimenti economici ingenti ma sostenibili. 

Jonas Ancona dialoga con gli istituti scolastici, in particolare con l’IIS Podesti Calzecchi Onesti, su una scuola in-vita: una scuola che tende la mano e che si prende cura. Una scuola che non rifiuta, ma accoglie le differenze, argina le forme di disagio contemporaneo perché capace di generare desiderio. Guideranno l’incontro la psicologa e psicoterapeuta Maddalena Boscaro e la professoressa Roberta Furlani, modera Monica Carestia.

I Servizi Sociali del Comune di Ancona, con le associazioni di famiglie affidatarie, propongono un evento per scoprire la magia dell’incontro tra una famiglia e il bambino che accoglie.

Margherita Barocci, esperta di rigenerazione urbana, l’antropologo Giorgio Cingolani, l’architetto Alessio Piancone e Rosita Volani, direttrice artistica di Olinda saranno protagonisti di un confronto sulle pratiche in atto nei quartieri a rischio marginalizzazione per generare partecipazione civica, riqualificazione urbana, integrazione sociale. Modera Maria Laura Bergamaschi.

Nell’incontro La nascita di un libro l’IIS Cambi Serrani di Falconara presenta il libro che raccoglie i contributi degli studenti che attraverso la scrittura si sono interrogati sul senso della vita.

Come l’anno scorso KUM! si conclude domenica con tanta musica nella speciale festa di chiusura in programma alle 20. 

 

I Libri di KUM!

KUM! è anche una collana di libri edita da Melangolo, che trascrive in presa diretta le voci e gli interventi più originali che di anno in anno sono presentati al festival. Ciascun volume raccoglie due tra gli interventi più significativi di ogni edizione: “Risurrezioni”, con i contributi di Stefania Carnevale e Bernard Toboul dall’edizione 2018 e “L’Ingovernabile”, con testi di Rocco Ronchi e Bernard Stiegler. Ne parleranno quest’anno al festival Monica Carestia, Federico Leoni, Simone Regazzoni e Rocco Ronchi.

 

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e liberi fino ad esaurimento posti, ma per gli incontri più attesi è possibile assicurarsi un posto tramite acquisto di KUM! Card, la fidelity degli amici di KUM! al costo di 30 €. I possessori della card hanno diritto a prenotare un posto riservato agli incontri che preferiscono tra quelli prenotabili: sul sito www.kumfestival.it la lista degli incontri e le modalità di iscrizione.

 

Per informazioni: www.kumfestival.it Fondo Mole Vanvitelliana: 0719257388

Telegram: @KumFestival  |  Facebook: @kumfestival  | Twitter: @KumFestival

Instagram: @kumfestival | YouTube: KUM! Festival

 

 

Ufficio stampa: Delos – 02.8052151 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

I MOCA: COSA SONO?

Materiali a contatto con gli alimenti: le normative e le buone pratiche per la filiera alimentare

 

I cambiamenti nello stile e nei consumi alimentari, la globalizzazione delle filiere, la richiesta di sicurezza in ambito alimentare, relativa oltre che al prodotto stesso anche al packaging e a tutti quei materiali con i quali i cibi vengono in contatto, hanno reso la sicurezza alimentare un aspetto complesso ed articolato per tutti i protagonisti della filiera “dal campo alla tavola”.

 

In occasione della giornata mondiale della sicurezza alimentare, lo scorso 7 giugno l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato il rapporto 2018 dedicato all’Europa, che mette in evidenza come nel nostro continente, nell’arco di un anno, oltre 23 milioni di persone, 44 ogni minuto, si sono ammalate a causa di cibo contaminato da batteri, virus, parassiti e sostanze chimiche. Una situazione che impatta, non solo sulle persone colpite, ma anche sull’economia e sull’ambiente.  

 

Le abitudini alimentari che coinvolgono anche i consumatori italiani, e che il Rapporto COOP 2018 ha fotografato fornendo informazioni interessanti, stanno cambiando velocemente, con un incremento nell’ultimo decennio del 7,8% del settore della ristorazione e l’affermarsi negli ultimi anni dei piatti confezionati acquistati nella GDO che crescono del 5,6%.

 

I MOCA: cosa sono

I dati dell’OMS indicano come le sostanze chimiche rappresentino un rischio per la nostra salute. Queste sostanze possono trovarsi nel cibo anche a causa della migrazione dai materiali con i quali è venuto in contatto nel processo produttivo, in quello di trasporto e distributivo o in quello di consumo. Questi materiali, definiti sinteticamente MOCA (Materiali e Oggetti destinati a venire a Contatto con gli Alimenti), sono parte integrante della filiera e per essi valgono gli stessi criteri e principi di sicurezza che si applicano agli alimenti. Tra loro ricadono prodotti utilizzati nell’imballaggio come carte, cartoni, pellicole e plastiche; contenitori come pentole e scatole; utensili e stoviglie; componenti utilizzati nelle attrezzature per le lavorazioni alimentari come macchine per il caffè o presenti negli impianti di produzione.   

Ai MOCA si applicano questi principi di sicurezza perché possono trasferire dei loro componenti ai prodotti alimentari, e in alcuni casi causare la contaminazione dei cibi con i quali vengono a contatto. Questo trasferimento è legato ad una serie di fattori che dipendono principalmente dalla natura e dalla composizione dei materiali e delle sostanze con i quali i MOCA sono prodotti, dalla natura e composizione dei cibi, dalla superficie di contatto, dal tempo e dalla temperatura di contatto tra essi ed il cibo.   

 

“La disciplina sui MOCA si basa sul principio che non esiste la migrazione zero, vi è sempre un’interazione fra l’alimento ed i materiali con cui esso viene a contatto”, dichiara Michela Gallo, Food Contact Service Line Manager presso i laboratori pH. “L’articolo 3 del Regolamento 1935, ad esempio, indica infatti che i materiali e gli oggetti non devono trasferire ai prodotti alimentari componenti in quantità tale da costituire un pericolo per la salute umana, comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari o causare un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche. Questo, tuttavia, implicitamente ammette il trasferimento di sostanze che non vadano a compromettere le caratteristiche di sicurezza e salubrità dell’alimento.”

 

Le norme di riferimento per i MOCA

Il caposaldo europeo in ambito alimentare è il Regolamento UE 178/2002, mentre specificatamente per i MOCA, i Regolamenti fondamentali sono il Reg. UE 1935/2004 (quadro) ed il successivo 2023/2006 sulle Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP). Le basi su cui si poggiano i regolamenti sono l’armonizzazione normativa, la valutazione del rischio da parte dell’EFSA, l‘Autorità europea per la sicurezza alimentare, la responsabilità dell’operatore alimentare e la rintracciabilità.

In Italia è il Ministero della Salute che lavora a fianco delle autorità comunitarie nella gestione a livello nazionale anche per l’allerta rapida comunitaria RASFF (Rapid Alert System For Food & Feed) che, istituita ufficialmente dal Reg. UE 178/2002, prevede che, dopo un controllo ufficiale a seguito di una richiesta da parte di soggetti diversi, venga identificato un rischio per la salute correlato ad un prodotto, a seguito del quale si attiva il sistema rapido di allerta, che prevede la procedura di ritiro dal mercato o di richiamo nel caso di rischio grave. Su questo specifico argomento il Ministero della Salute pubblica annualmente una relazione: quella relativa al 2018 evidenzia come le segnalazioni pervenute riguardanti i MOCA sono state 138, in crescita rispetto all’anno precedente, delle quali 50 hanno riguardato ammine aromatiche e formaldeide, 34 metalli pesanti, come nichel, cromo, piombo cadmio, 22 per contaminazione industriale e 3 dovute ad alterazioni causate da frodi, etc.. I prodotti MOCA risultati irregolari provenivano per la maggior parte dalla Cina (96).

            

Packaging e MOCA

Da alcuni dati presentati all’Economic Packaging Conference 2019 promossa dall’Istituto Italiano dell’Imballagio e CONAI http://www.conai.org/ (Consorzio Nazionale degli Imballaggi) nel 2018 il fatturato del settore è cresciuto del 2,6% raggiungendo i 33,5 miliardi di euro, mentre la produzione è cresciuta del 2,4%, toccando i 16,7 milioni di tonnellate. Carta e cartone rappresentano il 32% della produzione del settore, ma solo il 23% del fatturato, mentre la plastica pesa per il 18% della produzione ma a valore rappresenta il 46% del settore.

 

Conclude Michela Gallo: “Quando si parla di test sui MOCA, le prime due voci alle quali si pensa sono la migrazione globale, come indice di inerzia chimica, e le migrazioni specifiche con le quali si valuta il tenore di cessione di determinati composti. Questa è tuttavia solo una parte dei requisiti. Deve essere garantita l’inerzia sensoriale mediante test organolettici, come pure l’idoneità tecnologica dei prodotti. Non da ultimo, per numerosi materiali è richiesto il rispetto della conformità della composizione in termini di sostanze autorizzate”.

 

Oltre ad un’ampia gamma di test chimici e prestazionali, eseguiti dai laboratori pH appartenenti al Gruppo TÜV Italia, le aziende vengono supportate dai tecnici del laboratorio anche nella parte di gestione documentale, sia come controllo di dichiarazioni in ingresso, sia nella stesura della Dichiarazione di Conformità che accompagnerà i materiali.

Errori o inesattezze delle Dichiarazioni di Conformità, oltre a costituire potenzialmente una violazione, possono portare a rallentamenti o blocchi nello sdoganamento dei beni.

Il futuro dei MOCA è già iniziato: non ci resta che attendere i prossimi passi! 

 

 

Monica Gargiulo

2024 © Enocibario P.I. 01074300094    Yandex.Metrica