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Recensioni

DA PROSECCO A PARIGI

Primo appuntamento fieristico post pandemia: vola a Parigi il Consorzio Prosecco DOC per partecipare al WINE PARIS / VINEXPO PARIS che si svolgerà dal 14 al 16 febbraio al Paris Expo Porte de Versailles

A due anni esatti dall’ultima edizione di Wine Paris / Vinexpo Paris il Consorzio di tutela del Prosecco DOC torna in fiera, nel primo appuntamento dopo l’inizio della pandemia, ripartendo proprio da Parigi, dove ci si era fermati. 

Nel frattempo, la Denominazione Prosecco DOC si è rafforzata continuando a crescere nella produzione e nelle esportazioni e battezzando, nel novembre 2020, il Prosecco Doc Rosé.   

Nel biennio in esame, la quota export della Francia è passata dai neanche 17 milioni di bottiglie del 2019 ai quasi 20 milioni del 2020, per attestarsi -con un balzo del +25,9%, sugli oltre 25 milioni di bottiglie importate nel 2021, dato che conferma i francesi al quarto posto nella classifica mondiale subito dopo USA, UK e Germania, storici e principali mercati per il Prosecco. Il mercato d’oltralpe vale il 5,7% dell’intera quota export, che oggi corrisponde a circa l’80% dell’intera produzione DOC (627 milioni di bottiglie nel 2021, di cui 71,5 milioni Prosecco Doc Rosè).

A Parigi saremo in ottima compagnia -racconta il presidente della DOC Prosecco Stefano Zanette- accanto ad altre prestigiose Denominazioni francesi e italiane, e a realtà, piccole o grandi, rappresentative delle migliori produzioni internazionali. Abbiamo, con gli amici e colleghi francesi, un ottimo rapporto di amicizia e di proficua collaborazione. Confidiamo che questo incontro diventi il simbolo della ripartenza delle attività fieristiche, portando un‘iniezione di fiducia al nostro settore e soprattutto agli operatori dell’indotto”.

Il Consorzio risulta posizionato presso lo stand 5/3 CD 172 dove condividerà gli spazi con 5 aziende presenti come co-espositrici: Astoria, De Stefani, La Marca, Le Contesse, Montelvini. 

Nell’allestimento, il Consorzio ha optato per uno stile country-chic affiancando elementi vintage a pezzi di design e d’arte contemporanea. Da tale scelta d’arredamento, più che uno stand fieristico classico, ne risulta un ambiente living valorizzato dall’effetto delabré delle pareti. Parte degli arredi sono stati realizzati con il sughero riciclato da Suber, azienda nota per le sue creazioni d’avanguardia e oggetti di interior design sviluppati secondo logiche ed etica rispettose dell’ambiente e attente al futuro della Terra, filosofia che ben si accomuna con la visione e i progetti di sostenibilità portati avanti dal Consorzio. Ai visitatori dello stand, non passeranno inosservati anche alcuni pezzi di arredo firmati Moroso. Nell’occasione il Consorzio Prosecco DOC sarà presente anche nell’area Be Spirits, zona che la fiera dedica all’affascinante mondo della mixology. Per l’occasione verranno realizzati due cocktail a base di Prosecco DOC dai bartender del bar parigino Bluebird.

I Cocktail:

Coco Channel

3 cl acqua di cedro

2 cl cordiale di bergamotto

6 cl Prosecco DOC Brut

La Belle

3 cl gin Oaxley

0.5 cl liquore di cacao Tempus I

2 cl Verjus

2.5 cl Prosecco DOC Brut

Menta fresca

Martedì 14 febbraio è prevista anche una masterclass per la degustazione comparata di Prosecco DOC e Prosecco DOC Rosé, importante per imparare a cogliere e apprezzare le unicità delle due tipologie di vino, diverse ma dall’anima comune, come si evince dal titolo: “Prosecco DOC and Prosecco DOC Rosé: two expressions and one soul. A journey through the Dreamland». 

La sessione verrà condotta dal pluripremiato Master of Wine e sommelier francese Dominique Laporte (Meilleur Sommelier de France del 2004 e - sempre nel 2004- Meilleur Ouvrier de France Sommelier).

In degustazione, i seguenti vini:

1. Astoria - Prosecco DOC Rosé Extra Dry Millesimato 2020 "Velére"

2. De Stefani - Prosecco DOC Rosé Brut Millesimato 2021 "0.15"

3. La Marca - Prosecco DOC Treviso Extra Dry "Bouquet"

4. Le Contesse - Prosecco DOC Treviso Brut Nature

5. Montelvini - Prosecco DOC Rosé Treviso Brut Millesimato 2020 "Serenitatis"

Nr. 5 le aziende co-espositrici:

Astoria

De Stefani

La Marca

Le Contesse

Montelvini

Nr. 15 le aziende in degustazione al banco del Consorzio:

Biancavigna

Borga

Castello di Roncade

Collalto

Fidora

La Jara

Le Rughe

Perlino

Piera 1899

Ponte 1948

Terre dei Buth

Valdo

Val d'Oca

Vigna Sancol

Villa Sandi

www.prosecco.wine/it

 

Albina Podda

“GIROGUSTANDO” OLTRE I 20 ANNI: MENU A 4 MANI IN CHIAVE EUROPEA NEL CUORE DELL’INVERNO

 

In programma serate speciali con menù a quattro mani dal sapore internazionale

 

Dopo i primi vent’anni di gemellaggi tra cuochi firmati “Girogustando”, a gennaio 2022  l’Italia (e non solo) del gusto torna ad incontrarsi in cucina. Ripartirà da Siena il calendario di appuntamenti che nasce da veri e propri “gemellaggi gastronomici”,  protagonisti cuochi con esperienze e percorsi professionali differenti che saranno impegnati a mettere in dialogo la loro creatività, per costruire differenti menù ciascuno dei quali sarà realizzato a quattro mani. Tra gennaio e marzo prossimi, la rassegna ideata da Confesercenti Siena proporrà contaminazioni internazionali nell’intento di fondere culture e usanze gastronomiche, anche molto lontane tra loro, regalando al pubblico un insolito viaggio fatto di sapori.  Quattro gli appuntamenti invernali di Girogustando 2022: il 19 gennaio il ristorante “Il Mestolo” di Siena incontrerà “Der Katzlmacher” di Monaco di Baviera, il 10 febbraio “La Taverna della Berardenga” di Castelnuovo Berardenga ospiterà “Il tufo allegro” di Pitigliano, il ristorante “Dal Falco” di Pienza accoglierà “Mamma Mozza” di Lutterbach (Francia) e il ristorante “Il Particolare” di Siena ospiterà “Lowen-Apriori” di Bubikon (Svizzera). Era il 2002 quando gli incontri tra cuochi d’Italia furono sperimentati per la prima volta. 

 

In venti anni, ne sono stati protagonisti ristoranti di 17 regioni italiane. Non solo: Girogustando ha offerto un’occasione di confronto anche per chef di Francia, Malta, Ungheria, Germania, Polonia, Svizzera, e Giappone per un totale di 377 eventi, con protagonisti ben 328 ristoranti. Negli anni, le serate sono state arricchite con un coinvolgimento del pubblico che ha spaziato dagli approfondimenti sulle pietanze, gli ingredienti ed i territori di provenienza, ad intrattenimenti musicali, teatrali o ludici, creando un vero e proprio spettacolo di condivisione.  E lo spirito di collaborazione tra territori, oltre che tra cuochi, non si manifesterà solo nel piatto. Partners della manifestazione, sono infatti consorzi vinicoli e organismi di tutela e valorizzazione delle produzioni tipiche che impreziosiscono l’offerta agroalimentare della Toscana. In particolare, il Consorzio Chianti Classico, i sommelier Fisar e i maitre Amira. Il tutto nello spirito del modello “Vetrina Toscana”, ovvero il progetto condiviso tra Regione e Unioncamere Toscana che da tempo valorizza la filiera enogastronomica regionale e i suoi soggetti attivi. Come sempre,  ”Girogustando”, punterà a stimolare l’incrocio di culture e competenze, come modello per la ulteriore crescita di un settore che è strategico per l’identità territoriale. Tutti i dettagli sui prossimi appuntamenti di Girogustando sono reperibili sul sito www.girogustando.tv, e sui relativi social networks.

 

 

Sonia Corsi 

7 RICETTE PER 7 GIORNI: IL PROVOLONE VALPADANA DOP, L’ALLEATO PREZIOSO DELLE VOSTRE SETTIMANE INVERNALI

In arrivo sul portale web sweetorspicycheese.eu proposte dolci e piccanti, da provare a casa, realizzate in esclusiva dal Consorzio Tutela Provolone Valpadana e dedicate al formaggio protagonista della campagna “Choose your taste, sweet or spicy, only from Europe”. L’inverno è ufficialmente iniziato e porta con sé la voglia di comfort- food, pietanze sostanziose e avvolgenti che sappiano rinfrancare il corpo e coccolare la mente. 

CHOOSE YOUR TASTE, SWEET OR SPICY, ONLY FROM EUROPE”, il nuovo progetto del Consorzio Tutela Provolone Valpadana, vi viene in aiuto e lancia sul proprio portale web sweetorspicycheese.eu nuove ricette dedicate alla stagione invernale; una ricetta al giorno per trascorrere tutta la settimana in compagnia del Provolone Valpadana DOP, formaggio versatile, nelle sue declinazioni dolce e piccante, e che ben si sposa con molti ingredienti e verdure tipici di questa stagione. Tra le prime sfiziosissime proposte dello Chef, un antipasto saporito e ricco di sfumature sensoriali: Cavolfiori lessati con zabaione salato al Provolone Valpadana DOP dolce e semi di papavero

Per i primi piatti, si spazia da uno Spaghetto con crema di broccoli, briciole di tarallo e Provolone Valpadana DOP piccante, pasta gustosa dall’imperdibile nota cremosa e filante ad un grande classico della cucina italiana: il Risotto con barbabietola rossa e fonduta di Provolone Valpadana DOP dolce, ricco, prelibato e scenografico, un “must try” che non dovrebbe mancare sulle tavole delle feste natalizie. Per chi invece è alla ricerca di un vero e proprio comfort-food di stagione, il progetto propone una profumatissima Vellutata di broccoli e patate con crema di Provolone Valpadana DOP dolce, semi e castagne, una crema densa e deliziosa perfetta per coccolarsi durante le fredde serate invernali. 

Per gli amanti della carne e impavidi dei fornelli, tra le seconde portate, troviamo uno stuzzicante Filetto di maiale arrosto, crema di topinambur, Provolone Valpadana DOP dolce fuso e cime di rapa in padella, una vera prelibatezza. E ancora, Uovo al tegamino con cime di rapa ripassate e Provolone Valpadana DOP piccante, un secondo piatto vegetariano prelibato e facile da eseguire. Per chi, invece, vuole stupire con note fresche e leggere senza impazzire ai fornelli: Insalata di finocchi, salmone marinato e arancia a vivo con Provolone Valpadana DOP piccante piatto semplice da realizzare e che valorizza ampiamente il gusto deciso e intenso tipici della versione speziata di questo formaggio. 

Sette piatti ideati ad hoc per la stagione fredda e capaci di esaltare, ad ogni portata, le straordinarie caratteristiche organolettiche del prodotto. 

Tutte le ricette, con l’intero procedimento e i consigli dello chef, si possono trovare sul sito www.sweetorspicycheese.eu realizzato appositamente per la campagna promozionale creata dal Consorzio Tutela Provolone Valpadana “CHOOSE YOUR TASTE, SWEET OR SPICY, ONLY FROM EUROPE”, progetto triennale che gode del co-finanziamento dalla Commissione Europea e si propone di migliorare il grado di riconoscibilità dei prodotti a marchio europeo di qualità e aumentarne competitività e consumo. 

Promotore del progetto è il Consorzio Tutela Provolone Valpadana, l’organismo che associa 11 caseifici produttori e circa 700 aziende agricole autorizzate a conferire latte: nel 2020 sono state oltre 70.000 le tonnellate di latte conferito per un totale di circa 7.300 tonnellate di Provolone Valpadana DOP e più di 5.200 tonnellate di Provolone Valpadana DOP commercializzato – al 31/10/2021, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Oltre all’attività di tutela, il Consorzio svolge attività di informazione e ricerca per promuovere il consumo e la conoscenza del Provolone Valpadana DOP e sostiene diverse attività legate alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. 

Ufficio stampa Progetto 

“CHOOSE YOUR TASTE, SWEET OR SPICY, ONLY FROM EUROPE” 

Blancdenoir Communication Agency 

A COMPAGNA: PAROLE E MUSICA A NATALE

Immagine che contiene testo, musica, strumento ad arco, chitarra

Descrizione generata automaticamente

PINOT GRIGIO DOC DELLE VENEZIE: ANCHE NEL 2021 PERFORMANCE IMPORTANTI. SI RAFFORZA LA PROMOZIONE INTERNAZIONALE DEL CONSORZIO DI TUTELA

 

 

 

Ormai agli sgoccioli, ecco un’anteprima degli andamenti: +6% di imbottigliato sul 2020 per quasi 1.729.000 hl, di cui 94 mila hl della nuova stagione produttiva; quasi 362,9 mila hl di prodotto 2021 certificato pronto per essere messo in bottiglia nel breve periodo. UK, USA e Nord Europa: conclusa con risultati eccellenti la campagna di promozione dell’ultimo trimestre diretta dal Consorzio di Tutela Vini DOC delle Venezie.  La DOC delle Venezie si appresta a chiudere il suo quarto anno nel segno della positività, mantenendo un trend in costante crescita che riguarda sia gli imbottigliamenti sia le certificazioni. Nel periodo gennaio-novembre 2021, la più grande denominazione a livello nazionale del Pinot grigio che, con i suoi circa 27 mila ettari di vigneto, riunisce gli operatori della filiera produttiva del Pinot grigio DOC di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento, registra un +6% di imbottigliato, ovvero + 97.322 hl sullo stesso periodo del 2020, per un totale di ben 1.728.517 hl messi bottiglia ad una media di 157.138 hl/mese (oggi al 98,7% di tutto il Pinot grigio DOC imbottigliato nel 2020). Una vera e propria corsa all’imbottigliamento quella della nuova stagione produttiva iniziata già a settembre – anticipando le operazioni di un mese rispetto allo scorso anno (e di due rispetto al 2019) –, che si traduce in oltre 94 mila hl messi in bottiglia nell’ultimo trimestre.

 

Fa ben sperare anche il trend delle certificazioni che, a poche settimane dalla fine dell’anno, vede già certificato tra settembre e novembre - esclusivamente dall’ultima campagna produttiva - un totale di 362.855 hl, 206.647 dei quali sono stati certificati nel solo mese di novembre, che registra il valore più alto di sempre pari a un +22% di certificazioni sullo stesso periodo del 2020. E a novembre il Pinot grigio delle Venezie chiude anche l’intenso tour istituzionale e informativo promosso dal Consorzio di Tutela in Nord Europa, USA e UK, primi partner commerciali della Denominazione, che assorbono insieme oltre il 70% dell’intera produzione. Un trimestre ricco anche di attività promozionali che ha segnato un passaggio senza precedenti in termini di traguardi raggiunti e di consapevolezza da parte del consumatore internazionale, facendo guadagnare al Pinot grigio delle Venezie (che, ricordiamo, solo nel 2020 ha concluso i percorsi di riconoscimento ufficiale di Denominazione e Consorzio) il podio rispetto all’enorme offerta internazionale della varietà. Qualità nel bicchiere e territorialità garantita da tracciabilità e certificazione unite a una intensa attività promozionale sono quindi gli ingredienti del successo che accompagna il Consorzio a chiudere positivamente il 2021. Ad inaugurare il fitto calendario autunnale di eventi e manifestazioni è stato il Simply Italian Great Wines Scandinavia Tour 2021 organizzato da I.E.M (International Exhibition Management), che ha visto il Pinot grigio DOC protagonista di due masterclass aperte ad un pubblico b2b e media a Oslo e Copenaghen, rispettivamente il 20 e il 22 settembre 2021. 

 

Non tra i primissimi mercati della DOC delle Venezie, ma senza dubbio i due Paesi rappresentano un punto di forza per l’export del vino italiano, con un consumo pro-capite, per quanto riguarda soprattutto la Danimarca, molto elevato, fra i primi 10 posti a livello globale (dati al 2020). Il Consorzio è volato poi a Londra per incontrare il media partner The Drinks Business in occasione della manifestazione b2c The Wine & Spirits Show in programma dal 15 al 17 ottobre 2021 al Chelsea Old Town Hall. Qui il MW Patrick Schmitt ha condotto due masterclass dedicate alla DO che hanno registrato un “tutto esaurito” per un totale di 100 partecipanti seduti ai banchi d’assaggio. Sempre nella Capitale, il 21 ottobre la DOC delle Venezie si è presentata anche a un pubblico di operatori, giornalisti e opinion leader nell’ambito della tappa londinese del Simply Italian Great Wines Northern Europe Tour 2021: importante occasione di approfondimento sulle diverse sfumature di colore – dal bianco al ramato – tipiche della varietà, che affonda le sue radici in secoli di tradizione e viticoltura del Nordest. Il Consorzio ha infine partecipato per la prima volta a Taste of London, Festive Edition (Tobacco Dock, 18-21 novembre 2021), manifestazione enogastronomica di punta dell’autunno londinese che ha aperto le porte a circa 25mila foodies e wine&spirits enthusiasts.

 

Il Regno Unito, secondo più grande importatore di vino al mondo, rappresenta anche il secondo mercato di riferimento per il Pinot grigio delle Venezie, con un assorbimento di circa il 27% della produzione della DOC. Per ora, nonostante gli oneri burocratici relativi all’import del vino causati dalla Brexit, sembra che il comparto nazionale non solo stia resistendo, ma che, anzi, nel primo semestre del 2021 abbia registrato un piccolo incremento delle esportazioni (Confagricoltura, luglio 2021). Negli Stati Uniti, nuovamente in collaborazione con I.E.E.M. (International Event & Exhibition Management), il Pinot grigio DOC ha partecipato, il 25 e il 27 ottobre 2021, alle due tappe di New York e San Francisco del Simply Italian Great Wines US tour 2021, organizzando due seminari rivolti a operatori, stampa ed esperti del settore. “Gli Stati Uniti - dichiara Albino Armani, Presidente del Consorzio DOC delle Venezie - sono il nostro mercato di riferimento con una quota che supera il 40% sul totale dell’export della nostra DOC. Qui troviamo certamente un consumatore attento ed esigente, con una discreta consapevolezza del prodotto enologico e, quindi, una certa predisposizione a cogliere tutte le implicazioni e le specifiche contenute nel concetto di Denominazione d’Origine. I consumatori americani si dimostrano sensibili ai valori della DOC e questo, nel caso specifico del Pinot grigio delle Venezie, rappresenta per noi uno stimolo per un’ulteriore crescita nell’immediato futuro, per rendere sempre più familiare agli acquirenti americani il concetto di certificazione, di sicurezza, di controllo e di elevata qualità del nostro prodotto”. Il Consorzio tornerà negli USA già a febbraio 2022, per una serie di eventi in programma a Miami, Florida.

 

Non mancano commenti positivi anche da parte dei media statunitensi. Lo scorso agosto la DOC è stata infatti protagonista di un approfondito seminario condotto dalla giornalista esperta e wine educator Regine Rousseau, nell’ambito della Wine Media Conference (Eugene, OR), il più grande evento del settore rivolto esclusivamente a giornalisti e blogger. “A partire dall'annata 2017, la regione ha imposto un sistema di certificazione a ‘beneficio del consumatore’. Regine T. Rousseau, wine writer & educator, li chiama ‘vini che sollevano l'umore’ e ricorda ai consumatori di cercare sempre la fascetta di stato, a garanzia del complesso sistema di certificazione e tracciabilità riconducibile alla Denominazione d’Origine”, si legge in un articolo pubblicato su Forbes, a cura della giornalista Jill Barth.

“Forti dei grandi risultati raccolti negli ultimi mesi, con l’inizio imminente della campagna di commercializzazione 2022, siamo pronti a realizzare nuovi progetti di comunicazione on- e off-line con brand ambassadors selezionati dal nostro CdA in paesi come USA, Canada, Russia, Giappone, UK ed Est Europa” conclude Nazareno Vicenzi, Area Tecnica del Consorzio di Tutela.

 

 

Valentina Fraccascia

TERRE CEVICO: I RISULTATI DELL’ESERCIZIO 2020-2021

 

FATTURATO AGGREGATO 164,3 MILIONI DI EURO (+3,2%), EXPORT A 52 MILIONI, PATRIMONIO NETTO 73,9 MILIONI (+2,6%). NUOVE PARTNERSHIP, SVILUPPO DEL PIANO INDUSTRIALE 2021/2024 E BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ CON STANDARD GRI.

 

Terre Cevico ha presentato i dati dell’esercizio 2020/21 nel corso Annuale di Bilancio che quest’anno si è tenuto nel Salone della Rocca Estense di Lugo (Ra). Volutamente in presenza e sul proprio territorio, Terre Cevico ha evidenziato numeri in crescita e politiche di investimento e di accrescimento patrimoniale del gruppo che sono continuate nonostante il proseguire dell’emergenza sanitaria.

La Direzione aziendale, composta dal Presidente Marco Nannetti, dal Ceo Lauro Giovannini e dal Cfo Massimo Gallina, ha presentato anche la nuova partnership con Orion Wines - azienda trentina con proprietà anche in Puglia con cui Cevico collabora da oltre 10 anni – per produzioni orientate ai temi del biologico e della viticoltura sostenibile e la commercializzazione nel mondo, e l’acquisizione di un’ulteriore quota delle Cantine Montresor in Valpolicella che passa così al 75% sotto il controllo di Terre Cevico.

 

I numeri in sintesi

L’asticella del fatturato aggregato nell’esercizio appena trascorso è arrivata a 164,3 milioni di euro registrando un +3,22% sull’esercizio precedente, mentre l’export mantiene la quota di 52 milioni di euro ed incide per il 38% sui ricavi consolidati, confermando la propensione ai mercati internazionali del Gruppo. Il patrimonio netto cresce a 73,9 milioni di euro (+2,6%).

Il plusvalore riconosciuto ai soci, ovvero l’incremento della liquidazione dei vini conferiti ai prezzi di mercato per l’esercizio 2020/21, ammonta a 6,4 milioni di euro (+12,9%). Tra i dati positivi si citano anche l’aumento del numero aggregato dei dipendenti del gruppo pari a 332 (+3,91%) e delle ore di formazione pari a 2.912 (+22,66).

 

Focus vino biologico

Nell’ultimo esercizio il vino biologico di Terre Cevico è stato venduto in 38 Paesi del mondo, oltre all’Italia, ed il fatturato è cresciuto oltre il +37%. Si confermano buone e in crescita le performance sia nei paesi asiatici che in nord ed est Europa, nonostante le estreme difficoltà doganali e di viaggio, di presidio commerciale in presenza, aspetto, quest’ultimo non trascurabile. I primi player mondiali in quanto a vendite per Terre Cevico sono Russia (+78%), Cina (+19,6%), Finlandia (+38,2), Polonia (99,6%), Norvegia (+7,3%), Belgio (+36,2%) e Canada (+16%).

Vini biologici per tutti: la linea commerciale ‘b.IO’, distribuita in Italia in Gdo prosegue il trend positivo di vendita e segna +7,75 nell’esercizio, come pure la nuova linea senza solfiti aggiunti ‘Tutto è possibile’ nel segno di una sempre maggior sostenibilità.

 

Piano sviluppo industriale

Il piano di sviluppo industriale per il periodo 2020/2024 è in corso di realizzazione e interessa la sede dei due principali stabilimenti di produzione, Lugo e Forlì. Asse portante del progetto, nel segno della sostenibilità economica e ambientale, è il tema della ‘industria 4.0’, declinato in interventi come il potenziamento dell’automazione delle aree di stoccaggio, logistica, ampliamento dei serbatoi delle aree di cantina per la messa in rete di tutte le fasi di gestione e produzione delle sedi del gruppo. Gli investimenti netti dell’esercizio chiuso al 31 luglio 2021 ammontano ad euro 2,56 milioni, con una sostanziale conferma delle principali aree di intervento.

 

Il Presidente Marco Nannetti

“Terre Cevico, come tante altre imprese della filiera agroalimentare, non si è mai fermato in questi 19 mesi di pandemia. Abbiamo attraversato mille difficoltà e ci siamo reinventati un modello organizzativo che ha permesso ai nostri soci di non perdere mai il contatto con i mercati nazionali ed internazionali. Oltre a garantire liquidazioni competitive ai soci, abbiamo anche garantito lavoro a oltre 300 collaboratori e non abbiamo mai attuato ammortizzatori sociali come la Cassa Integrazione; anzi è perdurato il trend di consolidamento dei rapporti di lavoro”.

 

Sostenibilità

Centrale per il Gruppo è il tema della sostenibilità, declinato negli ambiti etico, economico ed ambientale come evidenziato nella quarta edizione del Bilancio di sostenibilità di Terre Cevico presentato in Assemblea con il payoff ‘Dal 1963 coltiviamo un futuro sostenibile.’ L’edizione 2020/2021, redatta secondo le metodologie ed i principi previsti dai GRI Sustainability Reporting Standards, rappresenta un forte upgrading del progetto, perché se in passato l’analisi era riferita in senso stretto all’ambito della capogruppo Terre Cevico, oggi il perimetro di rendicontazione analizzato è notevolmente più ampio ed include società controllate, consolidate integralmente, ed una accurata analisi di tutta la filiera delle cooperative di base, le Cantina dei Colli Romagnoli e Le Romagnole, che vedono rappresentati nella pubblicazione i propri dati ambientali, produttivi e sociali.

 

L’identità di Terre Cevico

Terre Cevico nasce in Romagna nel 1963, lì mantiene cuore e radici, e negli anni affronta i mercati nazionali ed esteri con strategie, acquisizioni e progetti che sanno rappresentare tutta l’enologia italiana. La rete di imprese che fa capo al Gruppo si è estesa nelle altre regioni italiane e in tutto il mondo, ultima e importante la nuova partnership per una distribuzione diretta negli Stati Uniti.

Terre Cevico rappresenta un modello di filiera moderna in cui ogni passaggio, dalla produzione alla commercializzazione, è coordinato e controllato scrupolosamente. Così, oggi, Terre Cevico può contare su circa 7 mila ettari di vigneto, gran parte dei quali in Romagna, condotti da circa 5.000 soci viticoltori, in grado di fornire uve per una quantità di vino di oltre 1 milione di ettolitri, e oltre 100 milioni di bottiglie prodotte. Terre Cevico, quindi, gestisce oltre il 30% della produzione viticola del bacino romagnolo e circa la metà del vino del gruppo è venduto confezionato.

Terre Cevico ha alla propria base la filiera cooperativa composta da Cantina dei Colli Romagnoli, Le Romagnole, 5 Coop Braccianti e comprende una serie di società controllate (Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex, Tenuta Masselina, Enoica, Medici Ermete e Montresor) ed altre partecipazioni (tra cui Bolé, Winelife società in US). Grazie a questi numeri Terre Cevico si colloca fra le prime imprese vitivinicole italiane sia nel segmento del vino confezionato, commercializzato in 67 nazioni, sia in quello del vino sfuso, esportato praticamente verso tutti i Paesi della UE ed alcuni extra UE.

 

Gli interventi nell’Assemblea a Lugo

A presentare risultati di gestione e progetti sono intervenuti in assemblea il Cfo Massimo Gallina e il Ceo Lauro Giovannini.

Ad aprire la giornata invece è stato il sindaco di Lugo Davide Ranalli. “La presenza di Cevico qui e ora – ha sottolineato il sindaco di Lugo - testimonia il legame indissolubile fra la città e questo Gruppo, innanzitutto perché dentro Cevico ci sono tutti quei valori in cui noi ci riconosciamo. A margine della pandemia con cui purtroppo continuiamo a convivere si apriranno nuove opportunità e in questo senso il legame con Cevico è determinante per la riconosciuta capacità del Gruppo di saper intercettare le opportunità che si apriranno a si auspica avranno ricadute positive sul territorio”.

Emanuele Di Faustino di Nomisma ha fotografato i primi mesi dell’anno in corso per quanto riguarda consumi e trend, sottolineando la ripresa del settore horeca, tornato a livelli prepandemia con una crescita in Italia che sfiora il 17% in valore e il 13 in volume. E fra le tendenze in continua crescita ha messo in evidenza le performance dei vini biologici e sostenibili su cui Terre Cevico da anni sta lavorando con la linea B.Io.

La capacita di intercettare i trend e la versatilità di Terre Cevico è stata evidenziata anche dal presidente Nazionale di Legacoop Mauro Lusetti che ha sottolineato le grandi capacità del gruppo di orientarsi al mercato, alla sostenibilità e al biologico.

A lui ha fatto eco Giovanni Monti, presidente Legacoop Emilia-Romagna che ha sottolineato la capacità di Terre Cevico di mantenere l’equilibrio fra remunerazione corretta dei soci e politiche commerciali. Monti ha poi dato voce alle incognite che si aprono a livello internazionale a causa dell’aumento esponenziale delle materie prime, auspicando un patto di filiera all’interno del mondo cooperativo fra entità produttive, come Terre Cevico, e catene distributive.

 

Filippo Fabbri 

TASTE 2022 IN FORTEZZA

 
TASTE 15
 
 
TASTE 15
 

Taste 2022 in Fortezza:
impossibile non esserci!

 

“Taste. In viaggio con le diversità del gusto” arriva alla Fortezza da Basso. Dal 26 al 28 marzo 2022, nei nuovi spazi espositivi presenteremo le eccellenze e le novità del food lifestyle, riunite in uno percorso che rende omaggio alla tradizione e sottolinea la costante innovazione. Protagoniste le aziende più rappresentative del settore, per offrire a un target specializzato e sempre più esigente un'esclusiva esperienza tra sapori coinvolgenti, materie prime selezionate e preziose produzioni di nicchia

Come di consueto, Taste sarà aperta anche al pubblico, ma con un'ampia fascia oraria dedicata agli operatori specializzati. 

 

Sabato 26 e domenica 27 marzo 2022
9,30-14,30 (solo operatori) e 14,30-19,30 (apertura al pubblico)

Lunedì 28 marzo 2022
9,30-16,30

 

Ecco una rapida preview degli allestimenti in Fortezza. 

Il percorso si snoderà in maniera circolare, con ingresso e uscita da Porta FaenzaSi parte dal Piano Terra del Padiglione Centrale per arrivare fino al Piano Attico. Taste prosegue poi nel Padiglione Cavaniglia, dove sarà allestito lo shop che permetterà alle aziende presenti di mettere in vendita i propri prodotti.

Due le tipologie di spazi espositivi a disposizione delle aziende. I moduli “bancone”, che a questa edizione - per garantire la tutela della salute di tutti – non potranno proporre assaggi o degustazioni. E gli stand pre-allestiti, grande novità per gli espositori di Taste, che avranno così la possibilità di far gustare i propri prodotti nel rispetto delle normative anti-Covid. 

Eventi, progetti speciali, collaborazioni e tanti contenuti editoriali contribuiranno a convogliare l'attenzione di stampa, buyer e visitatori su questi tre giorni all'insegna del gusto e della ricercatezza.

 

Anche Taste 2022 
su Pitti Connect

Anche Taste 2022 su Pitti Connect
 

A partire da questa edizione anche gli espositori di “Taste. In viaggio con le diversità del gusto” hanno a disposizione un nuovo strumento di lavoro per presentarsi e dialogare con stampa e buyer: Pitti Connect, la piattaforma digitale che già affianca gli altri saloni fisici di Pitti Immagine e che rappresenta un importante strumento di networking. 

La aziende di Taste 2022, attraverso pagine dedicate, potranno presentarsi e raccontare i propri prodotti in una sorta di vetrina virtuale che costituisce anche un'interfaccia con il mondo dei buyer, degli operatori e della stampa specializzata. I compratori, a loro volta, potranno effettuare ricerche e approfondire l'offerta del salone, contattare gli espositori, programmare gli incontri e il proprio lavoro in Fortezza. 

La lista delle aziende che hanno aderito è già online! >>

 
Anche Taste 2022 su Pitti Connect
 
 
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VINO (UIV): BOOM DI RINCARI, LE AZIENDE COSTRETTE A RICONTRATTARE I LISTINI

Il vino vola in doppia cifra nelle vendite sia in Italia che in Europa, ma ha comunque poco per cui brindare. Colpa - rileva Unione italiana vini (Uiv) - del boom di rincari, anch’essi in doppia cifra, che influiscono nell’ordine del 30% sul prodotto finito.  I costi alle stelle riguardano tutto, dalle materie prime secche al prodotto, quindi dal vetro alle etichette, dai cartoni alle chiusure delle bottiglie, dai trasporti (con le tariffe per i container che sono lievitate del 400%) all’energia elettrica fino al prezzo medio del vino stesso, che complice una vendemmia a bassi volumi sale in diversi casi a +40% rispetto allo scorso anno. Un combinato disposto che, secondo il segretario generale, Paolo Castelletti “costa al settore anche più di quanto stimato solo un mese e mezzo fa: allo stato attuale la ‘bolletta’ supplementare per il settore supera ormai 1 miliardo di euro, e questo al netto delle difficoltà nelle consegne del vino, che cominciano a evidenziarsi anche se in misura molto minore che in Francia. È del tutto evidente – ha aggiunto il segretario dell’associazione che rappresenta l’85% dell’export italiano del settore – che le imprese saranno costrette entro breve a rivedere i listini precedentemente accordati con distributori e importatori. Una partita le cui conseguenze non saranno semplici da gestire, perché rischia di stritolare le aziende più deboli con il pericolo di generare una pericolosa spirale al ribasso. Chiediamo pertanto massima attenzione da parte del Governo nei prossimi provvedimenti di legge di Bilancio e delega fiscale, per assicurare misure di alleviamento dei costi fissi (tassazione sul lavoro ed energia) che possano sostenere il mondo produttivo e non mortificarne la competitività”.

 

Da Nord a Sud il quadro fornito dalle principali aziende socie Uiv è lo stesso. Per Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk (50 milioni di bottiglie l’anno): “Saremo costretti a ricontrattare i listini già a partire dall’inizio del prossimo anno: alcune Doc, come il Primitivo di Manduria, si sono apprezzate fino al 50%, il Prosecco del 30%, ma anche in Toscana o in Piemonte i valori sono lievitati”. A Valdobbiadene, nell’azienda Mionetto - quasi 40 milioni di bottiglie -, la situazione è la stessa: “Non possiamo pensare di assorbire tutti questi aumenti con le nostre forze – ha detto il consigliere delegato, Alessio del Savio –; cartone, vetro, capsule ed etichette presentano un conto superiore del 20% ma oltre alla spesa si sta manifestando un problema non secondario di approvvigionamento”. Da Conegliano a Erbusco con Terra Moretti, gruppo che dalla Franciacorta ha allargato il proprio raggio produttivo in 3 regioni e 6 cantine. Per l’ad, Massimo Tuzzi: “Solo con i fornitori di vetro l’aumento è segnalato in doppia cifra, ma tutte le componenti sono in rialzo. È chiaro che da gennaio saremo costretti ad aumentare i prezzi, ma il nostro obiettivo è assorbire, per quanto possibile, parte dei surplus: di fronte alle difficoltà del periodo riteniamo giusto che ognuno faccia la propria parte, sia in ambito produttivo che commerciale”.

 

 

Marta De Carli

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