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Recensioni

SULLE TRACCE DELLA QUALITA’

 

Hanno creduto nell’olivicoltura. Investono sviluppando la tecnologia di estrazione delle olive. Sono maestri nell’attività di blend. Se l’obiettivo di un produttore è il raggiungimento di un olio extra vergine di oliva di qualità, il Consorzio Opera Olei è riuscito nell’intento.

Sei aziende agricole, sei produttori che raccontano l’eccellenza della produzione olearia in un ideale ‘giro d’Italia’ della qualità, hanno raggiunto l’obiettivo di esaltare le virtù organolettiche e salutistiche dei propri oli extra vergine di oliva.

Il Consorzio Opera Olei ha dato appuntamento giovedì 6 febbraio a Milano per presentarsi e far capire che la qualità non si raggiunge mai per caso.

Olearia San Giorgio (San Giorgio Morgeto, RC), Agraria Riva del Garda (Riva del Garda, TN), Frantoi Cutrera (Monti Iblei, RG), Azienda Agraria Viola (Foligno, PG), Frantoio Franci (Montenero d’Orcia, GR), Mimì (Modugno, BA) sono l’espressione dell’Italia che produce, che progredisce, che crede nel ‘buono’.

“Si tratta di produttori che girano il mondo, che si confrontano, che hanno avuto la volontà di aggregarsi e di confrontarsi nel nome del valore e del rispetto della natura”, ha dichiarato Riccardo Scarpellini, presidente del Consorzio.

“In un momento in cui il mondo dell’olivicoltura è statico, Opera Olei cresce”, ha proseguito il presidente. “Cresce per volontà di investimento, per impegno, per diffusione della cultura legata all’olio extra vergine d’oliva d’eccellenza. Cresce dando l’esempio ad altri produttori che è la qualità che paga, sempre”.

Veri e propri ‘Maestri d’olio’, gli attori di Opera Olei sono riusciti a creare, ognuno per il proprio territorio, un ‘olio evo emozionale’, che porta dentro di sé non solo il gusto ma anche la tradizione e il sole che scalda le loro terre e il loro cuore.

Nel corso dell’evento sono stati presentati gli abbinamenti ideali tra cultivar e ricette perché l’olio extra vergine di oliva ha un suo spirito che unito ad altre materie prime ne esalta il gusto.

Lo chef Matia Barciulli, professionista che nel 2007 ha conquistato la sua prima stella Michelin, ha spiegato durante l’incontro il perché dei sapori e degli accostamenti ideali tra le diverse tipologie di olio extra vergine d’oliva.

Gusto, storia e qualità, senza dimenticare l’aspetto nutrizionale e salutistico, perché l’olio extra vergine di oliva, è importante ricordarlo, fa bene alla salute. Tra tutti i grassi alimentari l’olio evo è particolarmente ricco di acidi grassi insaturi, i più attivi per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, e povero invece di grassi saturi, responsabili dell’aumento dei livelli di colesterolo nel sangue. Sopporta bene la cottura, raggiungendo temperature anche elevate (ad esempio il punto di fumo nelle fritture) senza dar luogo alla formazione di radicabili liberi. Inoltre, a distinguere gli oli extra vergine di oliva dagli altri grassi sia animali che vegetali è anche il contenuto di polifenoli, antiossidanti naturali che proteggono l’integrità delle nostre membrane cellulari, garantendo una difesa contro lo sviluppo di malattie e contrastando l’alterazione di funzioni cognitive legate all’invecchiamento.

Un vero toccasana per la nostra salute e il nostro palato. A patto che si faccia anche cultura dell’olio extra vergine di oliva di qualità attraverso l’impegno e l’amore di produttori che abbiano a cuore la loro terra e l’importanza di una sana alimentazione.

 

 

 Alessia Chapperon

OlioOfficina Festival 2020

#oliodoprivieraligure ad OlioOfficina Festival 2020: il turismo dell’olio nell’esperienza di Oliveti Aperti

 

OlioOfficina Festival giunge alla nona edizione. La manifestazione, ideata e diretta da Luigi Caricato, si svolgerà dal 6 all’8 febbraio a Milano al Palazzo delle Stelline.

Il tema scelto di quest'anno è “L’olio dei popoli”. E se Olio Officina Festival vuol dire anche “condimenti per il palato & per la mente”, la partecipazione del Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine d’Oliva DOP Riviera Ligure spiegherà com'è possibile andare oltre il prodotto, coinvolgendo il territorio ligure e la sua gente: il popolo dell’olio, ligure, appunto.

 

Sabato 8 febbraio, alle ore 13.30, incontro in sala Leonardo condotto da Luigi Caricato su " La guida alla corretta comprensione del significato di “turismo dell’olio” alla luce della nuova legislazione in materia". Con i buoni esempi di Liguria, Garda e Puglia.

Per la Liguria interverrà Alessandro Giacobbe, responsabile comunicazione Consorzio olio Dop Riviera Ligure, che racconterà "Oliveti aperti ": un evento che ha rappresentato un nuovo modo di scoprire l’olio a stretto contatto con le attività e le aziende degli operatori del settore.

 

" Il Consorzio dell’olio DOP Riviera Ligure presenterà a Olio Officina l’esperienza di Oliveti Aperti che quest'anno raddoppierà trasformandosi in " Oliveti e Vigneti aperti " in programma in Liguria dall'8 al 10 maggio - sottolinea Carlo Siffredi, presidente del Consorzio Olio DOP Riviera Ligure -. Una seconda edizione che si propone ricca di novità per attirare e coinvolgere il pubblico a conoscere e approfondire una Liguria autentica, vera, passionale, al di fuori di luoghi comuni e schemi mentali prefissati nell’immaginario del turista. Si parla infatti di viaggiatori, non di turisti. Si fa un salto di qualità. Guardando al territorio nel suo complesso".

 

Insieme alla Liguria ci saranno gli interventi di Laura Turri, presidente Consorzio olio Dop Garda, su "La cura del territorio, tra gli olivi e i frantoi che diventano attrattiva e polo culturale".

E di Dario Carlino, assessore agricoltura Comune di Vieste, su " La settimana dell’olio a Vieste. Come rendere fruibile il territorio e aprirlo al grande pubblico".

Liguria nuovamente protagonista sempre sabato 8, presso la sala Solari, dalle ore 12.30 13.45 e dalle 16.30 alle 17.45 con due laboratori di estremo interesse, immancabili nel contesto di OlioOffcina.

Flavio Corazza, guida esperienziale del pesto, racconta " L’olio Dop Riviera Ligure nella preparazione del pesto con Basilico Genovese Dop" con una specifica sessione di assaggio dell’olio.

 

Programma completo disponibile:

http://www.olioofficina.it/media/content/OOF%202020_Programma.pdf

Per l’iscrizione ai laboratori:

La Liguria a Dusseldorf

 

Liguria for Yachting e Assaggia la Liguria: al Boot di Dusseldorf la Liguria presenta 2400 posti barca e i prodotti DOP

 

Al Salone Nautico a Dusseldorf da oggi va in scena l'alleanza tra il network dei porti liguri e la rete dei prodotti dei prodotti agricoli DOP del nostro territorio.

A BOOT 2020 cinque strutture turistiche d’eccellenza (Marina di Loano, Marina Genova, Marina Porto Antico, Marina Molo Vecchio e Porto Lotti) portano al centro dell’Europa i loro 2.400 posti barca con Liguria for Yachting.

 

E nello stand - grazie ad Assaggia la Liguria, la kermesse ufficiale dei prodotti agricoli a Denominazione d’Origine del nostro territorio - si racconteranno i tre sapori simbolo della nostra terra: Basilico Genovese D.O.P, Olio DOP Riviera Ligure e vini DOP liguri.

Nello spazio di Liguria for Yacthing saranno infatti proposti show e laboratori – degustazione nonché un Infopoint di approfondimento, degustazione e animazione.

Per tre giorni i visitatori - insieme alle proposte dedicate per i diportisti come la Pass-Port Experience che offre una crociera nella riviera ligure con accoglienza e servizi ‘first class’ e condizioni particolari di ormeggio nelle cinque marine che fanno parte del network - avranno la possibilità di scoprire il mito della preparazione del pesto al mortaio con Basilico Genovese DOP, seguire la degustazione guidata dell’Olio DOP Riviera Ligure nelle sue tre menzioni geografiche e dei vini liguri DOP, approfondendo i migliori accostamenti e utilizzi in cucina.

 

PROGRAMMA EVENTI

Giovedì 23/01

ore 14,00: LAB - Scoperta e degustazione dei vini liguri DOP e IGP

Ore 16,30: ASSAGGIA LA LIGURIA SHOW - Basilico Genovese DOP, Olio DOP Riviera Ligure e vini liguri DOP in scena: dal mito della preparazione del pesto al mortaio alla scoperta e degustazione, per conoscerne storia e segreti delle nostre eccellenze e guidare gli abbinamenti in cucina.

 

Venerdì 24/01

ore 11,00: LAB - Scoperta e degustazione dell’olio DOP Riviera Ligure

ore 14,00: LAB - Basilico Genovese DOP e pesto al mortaio

Ore 16,30: ASSAGGIA LA LIGURIA SHOW - Basilico Genovese DOP, Olio DOP Riviera Ligure e vini liguri DOP in scena: dal mito della preparazione del pesto al mortaio alla scoperta e degustazione, per conoscerne storia e segreti delle nostre eccellenze e guidare gli abbinamenti in cucina.

 

Sabato 25/01

ore 11,00: LAB - Basilico Genovese DOP e pesto al mortaio

ore 14,00: LAB - Scoperta e degustazione dell’olio DOP Riviera Ligure

Ore 16,30: LAB - Scoperta e degustazione dei vini liguri DOP e IGP

 

 

#oliodorivieraligure con #assaggialaliguria e Liguria for Yachting al salone nautico di Dusseldorf

NUOVI RICONOSCIMENTI AL FRANTOIO GAUDENZI

La Guida Flos Olei assegna 99 centesimi al Frantoio Gaudenzi e a Quinta Luna nuovamente il premio qualità/quantità. La parola al curatore Marco Oreggia. Domani 6 dicembre la premiazione a Roma

 

“Sono poche le aziende in Italia a poter vantare un passaggio generazionale così positivo. Francesco e Rossana hanno saputo dar fiducia ai figli Stefano e Andrea, e i due ragazzi hanno fatto tutti i passi giusti per poter approdare nel frantoio di famiglia preparati e con le idee chiare.”

Così Marco Oreggia, curatore della guida Flos Olei, parla della famiglia Gaudenzi. Oreggia e il suo team di assaggiatori professionisti domani a Roma premieranno il Frantoio Gaudenzi con 99 centesimi – punteggio che corrisponde all’eccellenza – e per la seconda volta daranno a Quinta Luna il premio qualità/quantità, riconoscimento tradizionalmente appannaggio delle aziende spagnole, mediamente assai più grandi delle nostre.

Marco Oreggia conosce bene da anni tutti i membri della famiglia Gaudenzi, e ha seguito l’evoluzione del frantoio che con l’ingresso della nuova generazione ha vissuto una rapida e felice crescita.

“In questi vent’anni di guida ho potuto vedere poche imprese capaci di tanta innovazione come quella della famiglia Gaudenzi. Hanno saputo fare ricerca, sono molto concentrati sul proprio territorio e al contempo hanno voluto diversificare l’offerta dando al consumatore un’ampia scelta di extra vergine comunque collegati al territorio. Hanno obiettivi chiari e ogni anno praticamente escono con una novità. Il modello italiano è ancora molto legato alle imprese familiari, e purtroppo sono troppo poche quelle che investono cercando di accrescere il proprio patrimonio di oliveti. I Gaudenzi lo stanno facendo ormai da anni e hanno raggiunto quantitativi produttivi importanti. Non è un caso che Quinta Luna sia l’unico extra vergine italiano a poter competere con quelli spagnoli in fatto di rapporto qualità/quantità. Ma ci sono secondo me altri fattori importanti che hanno determinato il successo di questo frantoio. Con l’acquisto della nuova azienda nel comune di Spoleto e l’impianto delle nuove piante i Gaudenzi hanno dimostrato di essere già approdati all’olivicoltura 4.0, quella tecnologica e rispettosa del territorio, basata su cultivar autoctone e secondo la quale prima si sceglie quale olio si vuole produrre, e poi si progettano gli impianti.”

Insomma, secondo Marco Oreggia, il successo del Frantoio Gaudenzi sta tutto nella sua capacità di innovazione e ricerca, nell’attaccamento al territorio e nella volontà di diversificare l’offerta, nella coerenza dimostrata in tanti anni e nel saper ascoltare i mercati. “E’ un modello quasi unico nel suo genere, con una visione strategica chiara che tanti altri produttori dovrebbero seguire.”

Non potevano esserci parole migliori per premiare Francesco, Rossana, Stefano e Andrea, che ringraziano Marco Oreggia per la stima e l’affetto che fin dall’inizio hanno contraddistinto il loro rapporto. Ma i Gaudenzi sanno anche che la strada che hanno intrapreso è ancora lunga e che in realtà non finisce mai. Ma loro sono convinti che sia anche l’unica da percorrere.

                      

Patrizia Cantini

OLIO TURRI: DALLE OLIVE L’ENERGIA GREEN

Da sempre attento all’ambiente, il frantoio con sede a Cavaion Veronese ha acquistato un nuovo impianto termico che funziona grazie al nocciolino. Obiettivo: taglio degli sprechi e delle emissioni

 

 

Sempre più attento all’ambiente, sempre più green: il Frantoio Fratelli Turri di Cavaion Veronese (Verona) ha acquistato un nuovo impianto termico che utilizza come combustibile il nocciolino di sansa, sottoprodotto ottenuto dalla lavorazione delle olive. Non solo: la polpa inutilizzata viene inviata ad un impianto a biogas destinato alla produzione di energia pulita. Grazie alla combustione del nocciolino è possibile riscaldare l’intero edificio, 21.000 metri cubi che comprendono la produzione, gli uffici e il punto vendita. 

Ogni anno vengono raccolte tra le 1500 e le 2000 tonnellate di olive, che sono lavorate seguendo due processi: il primo consiste nella separazione tra olio e sansa umida, mentre la seconda fase divide la sansa dal nocciolino. Il quantitativo di nocciolino derivante dal processo di separazione si aggira attorno al 9-10% del peso delle olive trasformate, tra le 135 e le 200 tonnellate, che diventano combustibile da riutilizzare. L’impianto termico permette inoltre di tagliare le emissioni di anidride carbonica: una politica energetica, quella del frantoio, che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a rispettare l’ambiente, migliorando la qualità dell’aria.

 

“Il nuovo impianto – spiega Laura Turri, titolare del Frantoio assieme ai fratelli Mario, Giovanni e Luisa – ci permette di riutilizzare i sottoprodotti e di trasformarli in combustibile, scaldando l’intera superficie dell’edificio senza inquinare l’aria che respiriamo ogni giorno. Un bel risparmio, soprattutto se si pensa alle emissioni di anidride carbonica, che in questo modo vengono più che dimezzate. Da sempre ci prendiamo cura dell’ambiente e del paesaggio gardesani, contraddistinti dalla presenza di olivi secolari: è per questa ragione che cerchiamo, anche attraverso processi aziendali virtuosi di economia circolare, di proteggerli. Amiamo il nostro territorio, rispettarlo e preservarlo è un atto doveroso”.

 

 

Chiara Brunato

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CITTA’ DELL’OLIO: I NUMERI DI 25 ANNI DELL’ASSOCIAZIONE

Da venerdì a domenica, Siena diventa capitale dell’olio ospitandone gli Stati Generali

Capitalizzare il passato per costruire il futuro: le sfide associative a sostegno del settore raccontate attraverso i progetti di valorizzazione dei territori e della cultura olivicola

 

Diciotto regioni, oltre 330 soggetti territoriali aderenti all’Associazione Città dell’Olio, tra cui Comuni, Province, Camere di Commercio, GAL (Gruppi di Azione Locale) e Parchi, in rappresentanza dei territori di produzione di oli di documentata tradizione olivicola, quattro paesaggi rurali storici riconosciuti dal Mipaaf e venticinque anni di impegno ai massimi livelli per diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva, valorizzare il patrimonio olivicolo e promuovere il turismo dell’olio. Gli Stati Generali dell’Olio, in programma a Siena il 29 e 30 novembre al Complesso Museale di Santa Maria della Scala in occasione delle celebrazioni del 25° anniversario della costituzione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, avranno come tema centrale Cultura, identità, territorio, qualità e sviluppo sostenibile e si articoleranno in sei tavoli di lavoro e discussione sulle tematiche più strategiche per il settore. Coordinati dai massimi esperti italiani per ciascuna materia oggetto di studio, i panel serviranno a produrre proposte e strategie da inserire, durante la sessione plenaria di sabato 30 novembre, nell’Agenda 2030 delle Città dell’Olio. Un momento di grande coesione e concretezza che, capitalizzando quanto già realizzato in questi primi cinque lustri di attività dell’Associazione, traghetterà la stessa nel futuro fornendo gli strumenti strategici necessari ad affrontare nuove, ambiziose, sfide. 

Certamente, tra gli asset strategici delle Città dell’Olio ci sarà 

nel futuro più prossimo una gestione coordinata del fenomeno sempre più diffuso di turismo dell’olio – su cui ha recentemente compiuto una interessante ed esaustiva ricerca Roberta Garibaldi, docente di Marketing e Tourist Management Università di Bergamo nonché coordinatrice del primo panel dedicato al turismo – per la cui progettazione territoriale si dovrà tener conto, imprescindibilmente, degli input che pervengono dal comportamento del turista stesso, attenzionando quegli elementi che egli considera più importanti per la scelta di una destinazione di viaggio. Un primo passo in direzione di una offerta sempre più attrattiva verso i territori dell’olio è già stato compiuto con il riconoscimento dei paesaggi olivicoli delle Città dell’Olio tra i Paesaggi Rurali Storici del Mipaaf, ad oggi solo quattro ma con l’ambizione di incrementarne prossimamente il numero. Ma soprattutto con le dieci edizioni di Girolio d’Italia, che nelle oltre 100 tappe svoltesi ha coinvolto tra mercatini ed iniziative specifiche, circa 2000 tra espositori e produttori. O ancora, nel più recente progetto della Camminata tra gli olivi: tre edizioni, 125 città coinvolte in ogni edizione e oltre 30.000 partecipanti.

Tra le sfide più interessanti che l’Associazione si promette di vincere, c’è anche la valorizzazione del brand e marchio Città dell’Olio e la creazione di una rete di Ristoranti dell’Olio, progetto di cui si sta offrendo un primo “assaggio” con l’iniziativa – collaterale al programma principale degli eventi del 25esimo – che coinvolge 20 negozi del centro di Siena ed altrettanti ristoranti in cui vengono proposti menù speciali ispirati all’olio EVO.

Per poter tramandare i valori di qualità, identità territoriale, importanza di una efficace ed attenta gestione del patrimonio olivicolo di cui abbiamo la fortuna di disporre, l’Associazione Nazionale Città dell’Olio ambisce a perseguire anche in futuro – e se ne discuterà soprattutto nel panel coordinato da Riccardo Garosci Presidente del Comitato per l’Educazione Alimentare MIUR - progetti di Educazione alla civiltà olivicola nelle scuole, nonché a studiare nuove formule di coinvolgimento dei consumatori in termini di formazione ed educazione al consumo consapevole. Anche in questo caso, ANCO può contare sulla già collaudata esperienza di Bimboil-Olio in cattedra: 18 edizioni, circa 1.000 scuole di vario ordine e grado e oltre 100.000 ragazzi coinvolti.

 

Fondata a Larino nel 1994, l’Associazione Nazionale Città dell’Olio svolge da 25 anni una intensa attività istituzionale, ma si è anche resa protagonista di simbolici gesti quali la piantumazione della prima pianta di olivo ad Hiroshima nel 1995 e la significativa presenza in occasione della Domenica delle Palme, oltre all’incontro con Papa Francesco. La predetta attività istituzionale di ANCO, ha costruito nel tempo importanti collaborazioni con Mipaaf, Ministero dell’Ambiente e MIUR, ha sottoscritto Protocolli d’Intesa con le Regioni affinché promuovessero azioni di sostegno all’olivicoltura ed al recupero del paesaggio olivicolo e ha realizzato con le Amministrazioni Locali delle Città dell’Olio iniziative volte alla valorizzazione oltre che di forme di turismo esperienziale anche dei luoghi e dei mestieri legati all’attività oleicola.

Da alcuni anni, ANCO, porta avanti anche un’intensa attività di progettazione, tra cui meritano una menzione il progetto MedDiet dedicato alla valorizzazione della Dieta Mediterranea, i Piani di Sviluppo Locale PSR e GAL, fino alla cooperazione internazionale realizzata attraverso la rete ReCOMed –Rete Città dell’Olio del Mediterraneo di cui ANCO è socio fondatore. Importante è stato anche il potenziamento dell’attività di comunicazione, con uno sguardo attento soprattutto a quel pubblico generalista che ha imparato a conoscere ed avvicinarsi alle attività di Città dell’Olio attraverso i canali digitali e più nello specifico tramite i social.

Di come capitalizzare dunque tutte le predette attività, già in realizzazione o ancora in fase embrionale, per sviluppare strategie a medio-lungo termine per il settore, si parlerà dunque approfonditamente nelle sei sessioni tematiche che caratterizzeranno i suddetti Stati Generali dell’Olio a Siena: Turismo dell’Olio e del Cibo coordinata da Roberta Garibaldi, Docente di Marketing e Tourist Management Università di Bergamo; Paesaggio Rurale Olivicolo coordinato da Mauro Agnoletti, Coordinatore gruppo Paesaggio Mipaaft; Produzione, Marketing ed Economia coordinato da Alberto Mattiacci, Docente di Marketing e Business Management UniSapienza Roma; Cultura e Stile di Vita coordinato da Marino Niola, Antropologo Scrittore e Giornalista; Identità Territoriale coordinata da Paolo Massobrio, Giornalista enogastronomico; Formazione ed Educazione coordinata da Riccardo Garosci, Presidente del Comitato per l’Educazione Alimentare MIUR.

L’importanza e la strategicità di tutte le tematiche proposte nel programma delle celebrazioni, ha richiamato nei confronti dell’evento, l’ampia collaborazione del mondo del credito cooperativo, dal Gruppo Bancario Cooperativo Iccreaa ChiantiBanca, oltre alla partnership della Federazione delle Strade dell’Olio e del Vino toscane, Q Certificazioni e Seac Spa.  Le celebrazioni istituzionali del 25° anniversario della costituzione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio si concluderanno con la sessione plenaria di domenica 1 dicembre, moderata dalla giornalista Anna Scafuri del TG1 Rai Economia che coinvolgerà tutti i coordinatori dei sei panel tematici e che affiderà le conclusioni alla Sen. Teresa Bellanova, Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Mentre domenica 1 dicembre, si terrà l’Assemblea Nazionale delle Città dell’Olio, riservata ai soci.

Nel frattempo, una parte di celebrazioni si aprirà alla città con l’organizzazione - nel medesimo Complesso Museale di Santa Maria della Scala - di degustazioni in anteprima degli extra vergine delle Città dell’Olio raccolta 2019, laboratori di degustazione con assaggi di olio abbinato ad altri prodotti di eccellenza dei territori, laboratori per bambini sulla conoscenza dell’olio EVO e dei territori di produzione, ed una mostra fotografica su 123 “Paesaggi rurali storici italiani”. 

 

Ufficio Stampa 25° Anniversario Associazione Nazionale Città dell'Olio

 

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SEVEN

 

l’extra vergine del lago Trasimeno firmato Gaudenzi

 

Finalmente è nato, l’extra vergine del Frantoio Gaudenzi prodotto esclusivamente con olive provenienti dai 35 ettari di oliveto presi in affitto nella scorsa primavera sul lago Trasimeno, nel comune di Panicale. Si tratta di circa 3.000 piante secolari situate in una fascia altimetrica che va dai 450 ai 550 metri.

Erano già alcuni anni che la famiglia Gaudenzi cercava oliveti sul Trasimeno, pur sapendo che questo nuovo progetto comportava sfide importanti, a partire dai 70 chilometri di distanza tra il lago e il frantoio. Ma tutti coloro che conoscono Francesco, Rossana, Stefano e Andrea sanno che per loro le sfide sono una sorta di pane quotidiano, alle quali si preparano con professionalità e passione. Quando l’occasione si è presentata, non hanno dunque avuto incertezze e l’hanno colta.

Il nuovo extra vergine si chiama SEVEN, perché è la settima selezione prodotta dal frantoio e diventa anche la terza Dop dei Gaudenzi, dopo Casa Lontana (Colli Assisi Spoleto) e 89/93 (Colli Martani). SEVEN infatti rientra nella Dop Colli del Trasimeno, ed è un blend delle varietà Dolce Agogia, Leccino e Frantoio.

SEVEN esce solo ed esclusivamente in formato da 0,50, con un’etichetta elegante e pulita che ben si armonizza alle caratteristiche organolettiche dell’extra vergine. Vero olio del lago, SEVEN infatti è un olio dal fruttato leggero, con note di piccante e di amaro appena percettibili.

Un olio che dunque ben si sposa con il pesce, sia crudo che cotto, sui crostacei e sui frutti di mare in genere.

“Finalmente abbiamo chiuso il cerchio – commentano i Gaudenzi – perché siamo riusciti a produrre tutte e tre le sottozone della Dop Umbria relative al nostro territorio.” Allo stesso tempo da ora in poi il frantoio è anche in grado di poter offrire sette selezioni di extra vergine che possono accontentare tutti i palati e – soprattutto – abbinarsi a ogni tipo di cucina, dalla carne al pesce, dalle ricette tradizionali a quelle creative.

SEVEN rappresenta l’ultima tappa del progetto relativo alla Dop Umbria, e per questo la famiglia Gaudenzi ha deciso di riservare un cofanetto per le 3 etichette, che graficamente riproduce le tre diverse sottozone e le colloca geograficamente all’interno del territorio umbro. Il cofanetto si chiama “Umbria in a box”, e per i Gaudenzi rappresenta una sorta di omaggio a una terra tanto amata.

 

 

Cantini Patrizia 

OLIO GARDA DOP: RICHIESTO LO STATO DI CALAMITÀ

 

Il grido d’allarme del Consorzio di Tutela: calo di produzione stimabile intorno al 95%. Causa principale il cambiamento climatico

Il Consorzio di Tutela Olio Garda DOP ha chiesto lo stato di calamità naturale ai Presidenti delle Regioni Veneto e Lombardia e al Presidente della Provincia Autonoma di Trento. La stagione olivicola del 2019 si prospetta infatti difficile: è stato stimato un calo di produzione che oscilla tra il 90 e il 95%

 

Il dato definitivo si avrà solo a fine novembre, quando terminerà la raccolta delle olive, ma la perdita produttiva ed economica è evidente già oggi. Data la situazione, il Consorzio si è attivato per richiedere alle autorità competenti di attivare adeguati strumenti di rimborso o di indennizzo per le imprese della filiera coinvolte.

 

“Gli olivicoltori - spiega Laura Turri, Presidente del Consorzio Olio Garda DOP – che con la loro attività contribuiscono al mantenimento del paesaggio gardesano, così importante per il turismo dell’area e così famoso all’estero, si troveranno nella situazione di aver sostenuto tutte le spese per la coltivazione senza alcuna remunerazione per la vendita del raccolto. È compito del Consorzio dunque far sentire nelle sedi competenti la voce dei 474 soci che ne fanno parte”.

 

Le cause dell’annata negativa sono da ricercare nei cambiamenti climatici in atto: il freddo di maggio e il caldo intenso di giugno, seguiti da venti forti e grandine, non hanno lasciato scampo agli oliveti, che quest’anno hanno prodotto pochi frutti.

“In questa difficile situazione – continua Laura Turri - abbiamo richiesto alle autorità di controllo delle ulteriori verifiche per garantire la tutela del marchio Garda DOP. 

 

Per affrontare il cambiamento climatico e il futuro della olivicoltura del Garda, inoltre, è necessario mettere in atto un’attività di studio che coinvolga tutti i centri di ricerca, identificando le cause di quanto accaduto e individuando i rimedi atti a risolvere o mitigare i fenomeni avversi, nel caso in cui situazioni simili a quelle verificate quest’anno dovessero ripetersi. Ora è necessario unire le forze con altri enti per far sì che si prendano in considerazione misure adeguate per far fronte a questa annata difficile”.

 

Chiara Brunato

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