Ristoranti
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SAIMIR XHAXHAJ: QUANDO I RICORDI DI INFANZIA DANNO VITA A UN MENU ESCLUSIVO
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SAIMIR XHAXHAJ: QUANDO I RICORDI DI INFANZIA DANNO VITA A UN MENU ESCLUSIVO Passato di pomodoro è composto da otto portate, in equilibrio tra la tradizione albanese e le rivisitazioni dello chef |
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12 gennaio 2023, Verona – Da sempre Saimir Xhaxhaj racconta le sue origini creando i suoi piatti: nel menu del ristorante La Canonica alcune preparazioni parlano albanese, hanno ingredienti che rimandano alla terra natale dello chef e ai sapori della sua infanzia. Il riscontro positivo dei clienti affascinati è diventato ora motore per una nuova sfida: creare un intero menu che facesse di quei gusti e profumi appartenenti alle origini un ponte tra l’Italia e l’Albania, capace di collegare il passato impreziosendo l’attuale. Nasce così il menu Passato di pomodoro: otto portate che valorizzano la semplicità della cucina albanese, tradizione assaporata e apprezzata dallo chef fino a quanto non si è trasferito in Italia. Il richiamo ai sapori casalinghi è accompagnato da una certa nostalgia: “Ogni piatto di questo percorso è collegato a ricordi, alle ricette della nonna, ai profumi che percepivo in casa e alla ricchezza che sapevamo cogliere anche nelle preparazioni più semplici, allora considerate povere”. I nomi dei piatti o la loro descrizione non vengono presentati con il menu: chi lo sceglie si lascia trasportare in un viaggio che è altrove e in un altro tempo, il tutto condotto dallo chef che racconta il piatto al servizio di ogni singola portata, parlando così anche un po’ di sé. “Affinché si riescano a percepire tutte le emozioni e le sfumature di un piatto, trovo fondamentale raccontare come è nato, come è composto e come è stato ideato. Se avessi scelto un nome per ogni piatto, sarebbe certamente stato un nome albanese, chiaro per me ma non per i miei ospiti”. Fondamentale il contributo di Luca Peretti, sommelier e responsabile di sala, che ha abbinato a ciascuna portata alcune etichette della più che fornita cantina del ristorante. Chi ha provato il menu è rimasto stupito da alcune note di sapore che hanno inaspettatamente saputo collegare due paesi e le loro rispettive cucine, attraverso gusti legati all’infanzia di ciascuno. Per spiegare come Passato di pomodoro evochi emozioni e richiami inusuali, basti pensare che l’infuso albanese servito prima del dessert, è in realtà la stregonia italiana: un thè tipico e diffuso anche in Sicilia. Il menu Passato di pomodoro è disponibile fino alla fine del mese, al costo di euro 110 bevande escluse. Per chi sceglie di farsi guidare anche sulla scelta del vino, l’abbinamento viene proposto al costo di euro 90.
La Canonica |
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Ristorante La Canonica |
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HORTERIA, LA NUOVA APERTURA A FILIERA CORTISSIMA IN MOSCOVA A MILANO
Un progetto di due giovani under 35, Giorgia Codato e Mauro Salerno
Il nuovo indirizzo in via della Moscova 24 a Milano è una cucina autentica che vuole essere uno strumento per introdurre le persone alla cultura del cibo in un ambiente genuino e di fiducia, dove la sperimentazione culinaria viene arricchita dalla consapevolezza del proprio impatto sul mondo. Il progetto è di due giovani under 35, Giorgia Codato, classe 1988 e Mauro Salerno, classe 1990.
Horteria Mirano nasce nel 2017 dal desiderio di Giorgia di creare un luogo in cui “poter stare bene” insieme al cibo.
È proprio a Mirano che avviene il fatidico incontro tra lei e Mauro che, in viaggio per lavoro, rimane incantato dal progetto e dalla passione di Giorgia. Da qui nasce la decisione di aprire una nuova sede di Horteria nella città metropolitana di Milano.
Green senza essere vegani o vegetariani, la selezione dei prodotti viene fatta a filiera cortissima come Domus Salerno, azienda agricola di proprietà di Mauro Salerno, a conduzione familiare ospitata nel cuore più verde del Parco Nazionale del Cilento, a Vallo di Diano e Alburni, come il prezioso olio extravergine di oliva che si può degustare in accompagnamento ai piatti. Il nome stesso del locale, Horteria, è un chiaro richiamo alla genuinità dei prodotti dell’orto di casa. Ma non si tratta di un locale per vegetariani, ma per chi ama un'alimentazione corretta e ragionata, ma allo stesso tempo gourmet: proteine come carne e pesce non mancano, ma il vegetale e la sua trasformazione vengono esaltate al medesimo livello. Ricerca della materia prima, filiera corta e creatività non mancano in cucina. Passione ed estro la completano. Il design del locale segue questa filosofia, pulito, piante come decorazione e come protagoniste in tanti piatti. La sala vive di un’atmosfera propria: piante, legno, argilla, corten emergono in un contesto dalla forte espressività. La sala è intima e raccolta, come il servizio, attento, premuroso e gestito direttamente da Giorgia e Mauro.
L’attenzione per la sostenibilità e lo spiccato senso creativo che li contraddistinguono sono espressi non solo attraverso i piatti, ma anche esaltati dalla carta dei vini e dal menù, realizzati saggiamente con il riutilizzo di scarti alimentari. La prima è creata a partire dalla buccia dell’uva, mentre il secondo da quella d’arancia.
Giorgia Codato e Mauro Salerno
Figlia d'arte, Giorgia Codato seguiva spesso il padre a Venezia dove lavorava come chef e nel poco tempo libero che aveva curava l'orto di casa, che usava come test per i suoi piatti. Laureata in psicologia, approfondisce in particolare il campo dei disturbi dell’alimentazione; il progetto Horteria nasce dopo un tirocinio post laurea a Londra dove, dopo aver lavorato in diversi ristoranti, si rende conto quanto intimo e forte possa essere il legame tra il cibo e la mente e quanto abbia da dire di ognuno di noi. Questa consapevolezza nasce anche, e soprattutto, dalla sua esperienza personale con i disturbi alimentari da giovane. Dopo questo periodo negativo nasce in lei il profondo desiderio di aiutare gli altri ad avere un rapporto sano con il cibo. Cucinare per le persone prestando attenzione alla materia prima, vedere nei loro occhi soddisfazione e gratitudine la fanno sentire viva e fiera di compiere questo mestiere e perseguire la sua missione personale.
Giorgia, Mauro e la squadra di Horteria lavorano ogni giorno con entusiasmo per offrire ai propri clienti un cibo sano, di qualità e bello sia esteticamente che qualitativamente.
Mauro Salerno nasce a Como, ma trascorre molto tempo con il papà, di origini cilentane e negli uliveti che possiedono in Campania. Crescendo, nel tempo libero, diventa parte “attiva” nell’ecosistema e fornisce un aiuto concreto alla manutenzione dell’orto: semina, innesta, raccoglie. Cresce quindi con un’idea chiara di stagionalità, filiera corta, territorio, educazione alimentare. Tematiche diventate i pilastri del suo locale e che sposa con la compagna Giorgia nella loro Horteria. Prima di approcciarsi al mondo della ristorazione, Mauro studia economia e management a Milano, lavora in una società di consulenza per svariati anni per poi decidere che le passioni devono essere coltivate con l’obiettivo di far nascere qualcosa, proprio come faceva da ragazzo con la terra dell’orto.
Lo chef e la cucina
Roberto Cogni, classe 1994 di Magenta, ha iniziato subito all'estero con un'esperienza nella gestione di un ristorante a Valencia. Tornato in Italia, ha lavorato con lo chef Antonello Colonna a Milano per poi diventare sous chef al ristorante Desco.
A fare da spalla a Roberto sono Leandro Santoli e Hisham Bendebka. Entrambi hanno collezionato importanti esperienze lavorative, Leandro come membro di Gucci Osteria e Attimi di Heinz Beck, mentre Hisham di Langosteria e Trippa.
Tra i piatti signature di Horteria, la tartare di manzo con marmellata di tuorlo, verdure pickles, pane di segale e finocchietto; Horto (tripudio green con verdure cotte, crude e fermentate); la zuppa di cipolle con formaggio fontina d’alpeggio e tuille di verdure; i ravioli ripieni di coda di toro e cioccolato amaro; come secondo il diaframma di cavallo con chimichurri e cavolo romanesco e come dolce la tatin di mela e gelato allo yogurt. Degustazione 3 portate a 60 euro, da 5 portate a 80 euro.
Horteria
via Della Moscova, 24 Milano
Telefono: 353 4419985
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Orari
Dal Martedì al Sabato : 12:00 > 15:00 – 19:00 > 23:30
La Domenica: 12:30 > 15:00
Chiuso il Lunedì
Camilla Rocca
LA TABLE D’ANTONIO SALVATORE ENTRA NELLA CLASSIFICA DEI 50 MIGLIORI RISTORANTI ITALIANI NEL MONDO
Con il 23° posto viene riconosciuto l’impegno dello chef Antonio Salvatore nel rappresentare il meglio del Made in Italy all’estero
Con il 23° posto viene riconosciuto l’impegno dello chef Antonio Salvatore nel rappresentare il meglio del Made in Italy all’estero
20/12/2022, Monte Carlo – Durante il Gran Gala della guida 50 Top Italy del 13 dicembre scorso, è stata svelata l’attesissima classifica annuale dei 50 Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo 2023. Nell’elenco dei più importanti interpreti di cucina italiana all’estero, lo chef Antonio Salvatore ha debuttato al 23° posto con il ristorante La Table d’Antonio Salvatore presso il Rampoldi di Monte Carlo. L’inclusione tra i Top 50 sancisce il riconoscimento del suo rinnovato impegno nel raccontare ai monegaschi la cultura del Belpaese, che trova una delle sue migliori espressioni proprio nell’enogastronomia.
Oltre alla maestria in cucina, la chiave del successo dello chef Salvatore è la sua grande capacità di coinvolgere la brigata in un obiettivo comune: rendere il ristorante un’isola di creatività e eccellenza italiana nel Principato. “Sono onorato e orgoglioso di essere stato inserito tra i migliori ambasciatori della cultura gastronomica del nostro paese. Devo ringraziare il mio team per questo risultato, i nostri i sacrifici sono stati ripagati” ha commentato Antonio Salvatore. In particolare, è stato importante il ruolo ricoperto dalla proprietaria e partner del ristorante Rampoldi, Ekaterina Verozub. Il loro sodalizio proseguirà anche in futuro con nuove avventure, tra cui l’imminente apertura di Rampoldi New York, insegna oltreoceano del gruppo MCHG.
LA TABLE D’ANTONIO SALVATORE
All’interno del leggendario ristorante di Monte Carlo Rampoldi, l’Executive Chef Antonio Salvatore ha ritagliato uno spazio di raffinata intimità dove le emozioni gastronomiche ed enologiche trovano il loro punto di eccellenza, La Table d’Antonio Salvatore. Un concept nuovo in cui la personale e continua indagine creativa dello chef si esprime attraverso una carta esclusiva dalle radici italiane e accenti francesi che rompe con i cliché dell’alta cucina. Nel 2021 la Stella Michelin ha confermato il valore della sua intuizione artistica e del suo instancabile lavoro, una gratificazione che non segna un traguardo finale per uno chef la cui ricerca dell’eccellenza non si ferma mai.
LA TABLE D’ANTONIO SALVATORE
3, Avenue des Spélugues - 98000 Monaco
+377 93 30 70 65
Petra Cucci
QUATTRO RISTORANTI DEGLI HOTEL BARCELÒ PREMIATI CON STELLE MICHELIN IN SPAGNA
Barcelò Hotel Group protagonista al gala della nuova Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023: 3 nuove Stelle MICHELIN e 2 Stelle rinnovate nei suoi ristoranti delle Isole Canarie.
La catena alberghiera Barcelò Hotel Group è stata una delle protagoniste del gala della nuova Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023, lo scorso 22 novembre presso il Palazzo dei Congressi di Toledo. La catena alberghiera è stata premiata con 3 nuove stelle MICHELIN nei suoi ristoranti di Granada e Tenerife e ha rinnovato le 2 Stelle in due dei suoi resort delle Isole Canarie, diventando così la realtà con il maggior numero di Stelle MICHELIN nell’arcipelago spagnolo.
Il Royal Hideaway Corales Resort 5* GL di Tenerife ottiene 2 riconoscimenti: il ristorante dei fratelli Padron "El Rinco³n de Juan Carlos" ottiene la seconda Stella, mentre, il ristorante Nikkei "San Hò´" riceve la sua prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
A Gran Canaria invece, il ristorante "Poemas by Hermanos Padrò³n" dell'hotel Royal Hideaway Santa Catalina 5* GL rinnova la Stella ricevuta lo scorso anno e, infine, il ristorante "La Finca" dell'hotel Royal Hideaway La Bobadilla 5* GL si aggiudica la prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023, della provincia di Granada.
Con questi riconoscimenti Barcelò³ Hotel Group conferma l'impegno dell'azienda nei confronti della nuova cucina canaria, della sua qualità e dell’accurata selezione dei prodotti.
Royal Hideaway Corales Resort 5* GL, Costa Adeje, Tenerife
Il Royal Hideaway Corales Resort 5* GL, situato nel sud di Tenerife e premiato con 3 Stelle nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023, ha dimostrato così il suo impegno nel posizionarsi come uno dei migliori hotel gastronomici della Spagna. I due ristorante stellati sono El Rincò³n de Juan Carlos e San Hò´.
El Rincò³n de Juan Carlos, 2 Stelle nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
Arte e avanguardia gastronomica si fondono nelle cucine di Juan Carlos, facendo diventare il suo ristorante un punto di riferimento culinario sull’isola. Ciò accade grazie a una proposta originale basata su una cucina d'autore che esalta i prodotti locali, ma con un'’influenza di sapori internazionali. Ci piace utilizzare i prodotti migliori e, se sono locali, tanto meglio, anche se non ci priviamo di nessun prodotto globale, cercando sempre l'eccellenza", affermano gli chef Juan Carlos e Jonathan Padrò³n.
San Hò´, 1 Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
La proposta del ristorante San Hô rappresenta l'eccellenza nell'incrocio delle culture peruviana e giapponese con un forte accento canario. Una combinazione unica sull'isola di Tenerife, guidata dal duo di chef formato da Adriàn Bosch, nominato Miglior Chef Assoluto delle Isole Canarie 2012, ed Eduardo Dominguez, Miglior Chef Assoluto delle Isole Canarie 2016. Il loro menu si basa sui segreti della cucina Nikkei, termine che si riferisce agli emigranti giapponesi presenti in Perù¹ e che descrive la fusione delle cucine e delle tecniche culinarie di questi due Paesi.
Santa Catalina, Hotel Royal Hideaway 5* GL, Las Palmas de Gran Canaria
Santa Catalina Hotel Royal Hideway 5* GL, storico hotel del Gruppo Barcelò³ situato nella capitale di Gran Canaria, ospita il ristorante Poemas by Hermanos Padrò³n, che anche quest’anno rinnova la sua Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
Poemas by Hermanos Padrò³n, 1 Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
Poemas by Hermanos Padrò³n¨ il primo e unico locale con 1 Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023 a Las Palmas de Gran Canaria, ed è caratterizzato da una personalità inconfondibile che evoca la natura e l'arte, con influenze di sapori e consistenze internazionali. Al Poemas by Hermanos Padrò³n, con i fratelli Padrò³n al timone e lo chef Iciar Perez come capo cuoco, i clienti possono vivere un'esperienza gastronomica coinvolgente attraverso un menu degustazione o piatti à la carte, rendendo la visita al ristorante un viaggio di sapori da ricordare.
La Bobadilla, Hotel Royal Hideaway 5* GL, Loja, Granada
La Bobadilla, un Royal Hideaway Hotel in cui le tradizioni andaluse regalano ai visitatori un'esperienza di puro lusso nei pressi della Sierra di Loja, tra Granada e la Costa del Sol, ospita il ristorante La Finca, che proprio quest’anno ha ottenuto la sua prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
La Finca, prima Stella nella Guida MICHELIN Spagna e Portogallo 2023.
Il ristorante La Finca offre ai propri ospiti un percorso attraverso le province di Malaga e Granada sotto la guida dello chef Pablo Gonzalez, già premiato nel suo ristorante La Cabanà a Murcia. La sua visione, con una filosofia locale e raffinata, viene eseguita dallo chef Fernando Arjona e dal maître Saturnino Burgueno. La Finca mira a sorprendere con un menu a base di prodotti locali, in cui i protagonisti sono l'olio extravergine d'oliva (EVOO) e l’eccellente caviale Riofrío, una prelibatezza della zona della Sierra de Loja.
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ÖSTERIA Ö MAGAZÍN CUCINA GENOVESE DI RICONOSCENZA
Aperta la nuova Österia tra i carruggi di Santa Margherita, un vero e proprio inno alla tradizione gastronomica ligure
Dopo un lungo periodo di lavori ieri, giovedì 8 dicembre, l’Osteria Ö Magazín, Cucina genovese di riconoscenza, ha aperto finalmente le sue porte al pubblico, mostrando a tutti la sua nuova identità. Negli spazi in cui sorgeva prima il Bistrot di Santa Margherita infatti, le sorelle Mussini e lo Chef Edoardo Ferrera sono pronti per accogliere i propri ospiti con un’offerta gastronomica rinnovata. La nuova Osteria Ö Magazín punta a proporre i più iconici piatti regionali nella loro autenticità, viaggiando a ritroso tra le eccellenze gastronomiche dell’amata Liguria. Un progetto che nasce dall’intento rinnovato di proporre le tipiche ricette della tradizione gastronomica locale e riportare in auge i veri sapori e profumi del Tigullio. Un inno alle tavole di pizzo, al profumo di lavanda che permeava l’atmosfera nelle antiche case nobiliari e ad una grande Genova, che torna a vivere grazie alle specialità enogastronomiche che omaggiano la cucina di una volta. A guidare la brigata di cucina della nuova osteria rimane la sapiente mano dello Chef genovese Edoardo Ferrera, cuoco “nomade e irrequieto”, che firma un percorso gastronomico nella tradizione. Un vero e proprio itinerario del gusto, attraverso i sapori sinceri e veraci della Liguria, che racconta la storia dalle origini per arrivare ad oggi, con proposte in cui passato e presente costituiscono gli ingredienti principali per una vera cucina genovese di riconoscenza.
Österia Ö Magazín, il tributo alle ricette regionali del passato. Il progetto imprenditoriale Ö Magazín nasce originariamente nel 2017 dall'incontro tra le sorelle Simona ed Emilia Mussini e lo Chef Edo Ferrera che, da liguri Doc, vogliono promuovere la propria tradizione gastronomica attraverso una sensibilità romantica, un ritorno ad uno “spirito di bottega” antico e alla valorizzazione di sapori autentici. Tradizione e rispetto sono le linee guida fondamentali che esprimono l’identità della cucina di Österia Ö Magazín, che vuole riproporre i piatti delle case borghesi delle generazioni passate, sotto la guida dello chef Ferrera e della sua brigata. Con un approccio dinamico e un occhio sempre rivolto alle ricette originali del passato, il team di cucina ha ideato un menù profondamente riconoscente, che celebra alcuni dei piatti liguri più iconici. Il menù di Österia Ö Magazin parla il dialetto ligure, con i tipici nomi della tradizione locale e per facilitare la consultazione agli avventori, un breve “dizionario del forestiero” guiderà gli ospiti alla scoperta della vera essenza dei piatti. Oggi Österia è il frutto di cuore, passione, identità e progettazione. Troveremo una selezione di salumi e formaggi delle Valli genovesi o La Panissa ripassata in padella con cipollotto di Loano e machetto di acciughe. Immancabile nell’offerta dell’Osteria, la Cima alla Genovese, con spuma di patate Quarantine - presidio slow food Liguria - prezzemolate, sott’olio di porcini e giardiniera. Tra i primi spiccano il Tagiæn verde a-o Tocco de Fónzo, i tradizionali taglierini al verde realizzati con la borraggine nell’impasto - tipica erba del territorio - o i Raieu co-o tocco de Capéllo do Præve, i classici ravioli con il sugo. E ancora, le Tommaxelle di vitella alla Genovese, involtini di carne, le Acciughe di Monterosso in Bagnun o lo Stocco accomodato, piatto per eccellenza della tradizione gastronomica ligure, che prevede una lunga cottura (da qui l’uso del termine “accomodato”) e ingredienti tradizionali come pinoli, olive taggiasche e olio extravergine di oliva. Il fil rouge della gastronomia ligure è mantenuto anche nelle proposte dolci, dove ritroviamo La Sacripantina, torta tipica genovese della tradizione, l’Oh Issa, una rivisitazione del tiramisù, realizzato con i tipici biscotti genovesi lagaccio, in sostituzione ai savoiardi, caffè, crema classica al mascarpone e spolvero di cacao amaro e infine l’iconico dolce natalizio, il Pandolce alla Genovese, in collaborazione con la storica Pasticceria Tagliafico di Genova.
Dal 1990 la storia del ristorante Ö Magazín a Portofino si lega indissolubilmente a quella della famiglia Mussini e al mondo del mare. Le sorelle Emilia e Simona rilevarono l’attività di quel vecchio “magazzino” dove i nonni custodivano le reti e l’attrezzatura da pesca e ne fecero il ristorante, punto di riferimento che è oggi. La famiglia Mussini, a capo dal 1949 di uno storico cantiere navale fondato da Giorgio Mussini, è da sempre legata al mare e al Tigullio, tanto che il richiamo alla nautica e ai suoi elementi è evidente anche nel design e nella concezione del ristorante. Dal 2019 Ö Magazín raddoppia, aprendo il bistrot nel centro storico di Santa Margherita, che da questo dicembre 2022 si trasformerà nell’ Österia Ö Magazín, Cucina genovese di riconoscenza omaggio all’autentica tradizione gastronomica regionale. Tra le novità in programma, anche l’apertura di un’enoteca, in cui verranno serviti i tipici prodotti esclusivi della regione, con uno spazio destinato al laboratorio, nel quale personalità celebri della Liguria potranno utilizzare per presentazioni o degustazioni.
Erika Rencurosi • 3331953604
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Osteria Ö Magazín, Cucina genovese di riconoscenza
Via Cairoli 3 – 16038 Santa Margherita Ligure (GE)
Tel. 0185 698962
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Orari di apertura
lunedì-domenica 12:30-15; 19-23
ERIKA GOTTA, EXECUTIVE CHEF DELLA COUNTRY HOUSE LA BURSCH IN ALTA VALLE CERVO, PREMIATA AI FOOD COMMUNITY AWARDS 2022 COME CHEF UNDER 35 DELL’ANNO
La scalata di Erika Gotta, giovane chef alla guida del ristorante de La Bursch, la country house in Alta Valle Cervo, non si ferma. Dopo aver conquistato il premio “Miglior Ristorazione d’Hotellerie” e la “Corona Radiosa 2023” durante Golosaria 2022, oggi, lunedì 28 novembre, la chef piemontese è premiata come miglior chef Under35 dell'anno in occasione dei Food Community Awards 2022, l’evento che ogni anno esalta il lavoro di chef, format, concept e ristoranti che ogni anno si sono particolarmente distinti nel panorama del settore food&beverage. Un riconoscimento più che meritato, vista la grinta e la determinazione di questa giovanissima Chef che guida la sua brigata nella cucina della Bursch, offrendo ai propri ospiti un viaggio tra i sapori del territorio biellese: una cucina autentica, ispirata alla tradizione, ma con un twist in più.
Il ristorante de La Bursch: tutti i sapori più autentici del biellese, firmati Erika gotta
Aperto anche agli ospiti esterni, il ristorante de La Bursch propone i sapori del territorio attraverso una cucina piemontese improntata alla tradizione, rivisitata con una nota di creatività. La regia è affidata alla giovane chef di origini piemontesi Erika Gotta, che con la brigata di cucina e di sala guida sapientemente il ristorante con eleganza ed equilibrio. Il menù segue la stagionalità ed è sempre in divenire, con proposte sempre nuove, secondo la reperibilità degli ingredienti, offrendo percorsi degustazione e à la carte.
Per i suoi piatti Erika si lascia ispirare dalle verdi montagne che circondano La Bursch, dove i boschi e la natura dominano un territorio antico, quasi incontaminato. Le erbe che crescono nell’orto del borgo sono elementi fondamentali per la costruzione dei suoi piatti e testimoniano la volontà di creare un’offerta realizzata completamente in loco. Il rispetto e l’amore per il territorio si riflette proprio nella selezione di materie prime della zona a vantaggio di una filiera corta, praticamente a km 0 e nell’utilizzo di erbe ed elementi naturali raccolti nel bosco.
Tra i piatti della chef per questa stagione troviamo La Siola, una cipolla ripiena di Don Giovanni, porri e liquirizia; Autunno ti aspetto riso tenuta castello, burro affumicato, amaretti al levistico, crumble al pecorino e abete rosso, cacao amaro, lime fermentato e gelsomino. Cerere, miglio, grano saraceno, quinoa, lenticchie nere mantecati al testun, carbone vegetale, erba dell'orto e tra i dolci troviamo Tonda Gentile in Valle Cervo, un soffice di nocciole, spuma al fondente, crema al finocchietto pepe cioccolato o il divertente Una sera al cinema, una meringa con panna, caramello, popcorn e capperi. Il viaggio tra i piaceri del gusto prosegue con i formaggi, un esempio di eccellenza del territorio. Da quelli tipici di alta montagna all’antica Mocetta Biellese. Il viaggio tra i sapori e i piaceri del gusto continua con i formaggi, un esempio di eccellenza del territorio. Da quelli tipici di alta montagna all’antica Mocetta Biellese.
Erika Gotta, classe 1993 è originaria di Cherasco, in provincia di Cuneo. Dopo l’istituto alberghiero Velso Mucci a Bra, inizia un’esperienza per lei molto formativa nel ristorante del Monastero di Cherasco. Dopo poco tempo viene assunta presso le cucine de La Ciau del Tornavento, da Maurilio Garola, dove continua la sua formazione in qualità di capo partita in pasticceria. Nel 2018 lascia il suo Piemonte per approdare in Lombardia e proseguire la sua gavetta prima al Ristorante Morelli, sotto la guida sapiente di Livio Pedroncelli (sous chef di Giancarlo Morelli) e successivamente da Pomiroeu. Nel 2020 avvia l’ambizioso progetto di Delivery Valley - la prima dark kitchen d’Italia - con la sorella Alida. Ma il 2021 sarà per lei l’anno decisivo, segnato dall’incontro con Barbara Varese, imprenditrice milanese e proprietaria della Country House La Bursch, che le offre l’opportunità di tornare “a casa” e di dirigere per la prima volta la cucina del suo ristorante. Ispirata dalla personalità di Barbara e innamorata del progetto, Erika vede qui l’opportunità di sperimentare e trovare la propria dimensione. Al suo fianco in qualità di sous chef, Pietro Cinti, supporto fondamentale in questo progetto.
Erika Rencurosi
IVANO RICCHEBONO E IL NATALE GENOVESE: DUE PANDOLCI PER GUSTARE AL MEGLIO LE FESTE
Al The Cook di Genova lo chef e la sua brigata hanno iniziato a sfornare il simbolo del Natale genovese. Il pandolce è il simbolo del periodo natalizio genovese per eccellenza, al punto che nel Regno Unito e negli USA viene chiamato Genoa Cake, “la torta di Genova”. Se si tratta dei pandolci di Ricchebono, l’eccellenza non è solo legata all’importanza di questo lievitato nella tradizione e nei festeggiamenti della Liguria, ma è anche connessa all’altissima qualità degli ingredienti e della loro elaborazione in chiave gourmet.
L’orgoglio ligure e l’amore per i costumi regionali sono ciò che sostiene la scelta di Ivano Ricchebono: niente panettone e niente pandoro, ma ben due pandolci, a riprova della connessione col territorio e del rispetto dei suoi usi più antichi.
Così, chef e brigata hanno studiato due ricette per rendere omaggio a un lievitato più che tipico. Da un lato, il pandolce classico con uvetta, pinoli e frutta candita: un vero e proprio tributo al Natale. Dall’altro, una rivisitazione più elaborata per soddisfare i più golosi: un pandolce con nocciole e fichi ricoperti di cioccolato al latte. Come ogni preparazione che avviene nella cucina del The Cook, anche i pandolci diventano sinonimo dell’importante precisione e diligenza attraverso cui vengono prodotti. Una selezione meticolosa delle materie prime, un’applicazione accurata delle tecniche di lievitazione e un sapiente utilizzo della tradizione sono i saldi presupposti attraverso cui Ivano Ricchebono propone i suoi dolci natalizi. In questo modo, ancora una volta lo chef concilia la storia della cucina genovese alla sua capacità di innovazione nel rispetto delle tradizioni: le sue preparazioni non stravolgono, ma valorizzano ciò che il passato ha trasmesso, di cucina in cucina.
Il risultato di tutto ciò è un’offerta di alta qualità che si gusta nella consistenza particolare e unica dei pandolci di Ricchebono: “Abbiamo scelto di produrre il dolce natalizio legato alla nostra regione, della quale stiamo scoprendo e riscoprendo tutti i sapori e le loro potenzialità. Il pandolce si inserisce all’interno di un particolare percorso intrapreso da tutto il team: onorare la vera essenza della materia prima tradizionale e imprimerle un gusto e un aspetto attuali”. E se i dolci del The Cook a volte sorprendono per le presentazioni creative, al pandolce è riservato il rispetto della sua forma più classica, proprio per valorizzarne l’importante identità.
Il pandolce nelle sue due versioni sarà acquistabile sul sito thecookrestaurant.com, direttamente al ristorante o ai mercatini di Natale di Piazza De Ferrari a Genova.
Info tecniche:
- Pandolce classico da 750 g, con uvetta, pinoli e frutta candita; prezzo € 26; Pandolce goloso da 850 g, con nocciole e fichi ricoperti di cioccolato al latte; prezzo € 28
Petra Cucci
I SAPORI DELL’AUTUNNO TRA PIEMONTE E HONG KONG
La proposta del ristorante Castellana San Giovanni
È tempo di zucca, funghi, castagne: lo chef Degani del ristorante saluzzese presenta i piatti della stagione, con suggestioni asiatiche e internazionali.
Il menù autunnale del ristorante Castellana San Giovanni di Saluzzo, studiato dall’executive chef Enrico Degani, rende omaggio ai tipici prodotti autunnali del territorio, con l’ispirazione orientale che da sempre contraddistingue la cucina del ristorante.
La nuova sfida dello chef tra tradizione e innovazione si esprime in piatti stagionali del territorio, come L’Autunno tra zucca e castagne: antipasto a base di zucca alla griglia con cardamomo e pepe verde, accompagnato da castagne arrostite e crumble di ricotta. Altra proposta dello chef di ispirazione asiatica è il Gyoza di pesce ripieno di gamberi, cipollotto e zenzero - che dona un tocco orientale - servito con capasanta, gambero e filettino d’orata scottati, accompagnato dal suo fumetto di cottura.
“Durante la creazione del menù autunnale ho cercato di valorizzare i prodotti della stagione come la castagna e la zucca attraverso un menù dedicato al territorio e alle sue materie prime, con qualche tocco di innovazione dal sapore asiatico e internazionale. Non vedo l’ora di farvi (ri)scoprire i sapori dell’autunno a Castellana San Giovanni!” dichiara lo chef Enrico Degani.
“Ogni volta Enrico mi porta ad affrontare una nuova sfida nell’abbinare i suoi piatti innovativi al giusto vino. Questa volta la sfida è stata complessa, ma il risultato saprà stupire i nostri ospiti” ha aggiunto Carlotta Rosso, maître di sala.
Menù TRADIZIONE
Vitello tonnato
Lumache, aglio nero e funghi o L’autunno tra zucca e castagne
Risotto Carnaroli alla ‘‘Nino Bergese’’ o Agnolotto con castelmagno, miele e nocciole
Tagliata di Fassona affumicata con patata all’argilla e animelle fritte o La trota
Zabaione tradizionale Prezzo menù 4 portate: 50,00 euro
Prezzo menù 6 portate: 60,00 euro
Menù INNOVAZIONE
Battuta in brodo
L’autunno tra zucca e castagne o Capasanta e sanguinaccio
Risotto Carnaroli ‘‘Risi e Verza’’ o Gyoza di pesce
Cervo con melassa di zucca e cipolla ripiena di olandese o ‘‘Unione tra pesce di acqua dolce e salata’’
Zuppa inglese
Prezzo menù 4 portate: 60,00 euro
Prezzo menù 7 portate: 80,00 euro
Per info e prenotazioni telefonare al numero 0175 518038 oppure scrivere una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.