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Itinerari enogastronomici

Gallo Rosso 2024

 
 
 
Gallo Rosso 


Vivere l'Alto Adige nella maniera più autentica
 
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Gallo Rosso: chi è e cosa fa
Gallo Rosso dal 1998 si occupa di promuovere e sostenere la cultura contadina dell’Alto Adige e di riproporla ai giorni nostri nella maniera più autentica possibile, con le sue tradizioni, usanze e peculiarità.
Gallo Rosso come associazione, infatti, nasce dall’esigenza di salvaguardare le tradizionali aziende agricole di piccole dimensioni, poiché i contadini che ne erano proprietari, spesso si trovavano costretti – per ragioni finanziarie – a dedicarsi ad altre attività più remunerative.

Aiutare i contadini a trovare una fonte alternativa di guadagno, come l’ospitalità, la ristorazione, l’artigianato o la vendita di prodotti, è diventata la mission di Gallo Rosso. Per il successo di questa operazione è stato necessario porsi un imprescindibile e solido fondamento: la garanzia di altissima qualità, sia nei servizi, sia nei prodotti.

Far parte del circuito Gallo Rosso significa rispondere ad una serie di rigidi criteri, volti ad un’offerta di livello eccellente.

Nella pratica, Gallo Rosso per i contadini associati svolge attività di consulenza (ristrutturazioni, arredamento di interni, tipologia di colture…), di aggiornamento (utilizzo di software per le prenotazioni online, social network…) e tiene corsi per insegnare come accogliere al meglio gli ospiti; inoltre, organizza eventi, prepara cataloghi per ogni pilastro e materiale informativo cartaceo, partecipa a fiere e stabilisce partnership utili a veicolare la conoscenza del mondo rurale altoatesino.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Agriturismo 
Il maso diventa anche agriturismo: una soluzione ideale per tutti
Il Catalogo “Agriturismo - le vacanze diverse

L’Agriturismo è la colonna più grande e importante per Gallo Rosso. Con più di 1600 masi distribuiti in tutto l’Alto Adige, l’offerta per trascorrere una vacanza in mezzo alla natura e all’insegna del relax è decisamente vasta. Masi in città o in montagna, tradizionali o moderni, con allevamento di bestiame o frutticoltura: il numero è talmente elevato che di certo chiunque può trovare il maso più adatto alle proprie esigenze.
L’obiettivo di Gallo Rosso è che gli ospiti entrino in contatto con lo stile di vita contadino altoatesino, apprezzandone l’autenticità e la genuinità. Il motto, infatti, è: “Venire come ospite, partire come amico”.

Nell'ospitalità, uno dei criteri in favore della qualità è il limite sul numero di appartamenti e di camere che un maso può offrire: massimo 5 appartamenti e massimo 8 camere. Questo limite è stato fissato perché la gestione dell’ospitalità non prenda il sopravvento sull’attività agricola – la realtà del maso va sempre tutelata – e perché sia più immediato il contatto tra la famiglia contadina e gli ospiti.

La formula dell’agriturismo, d’altra parte, rappresenta per il contadino dell’Alto Adige un guadagno ulteriore e alternativo a quello della vendita del raccolto, del latte e del bestiame.
Grazie all’agriturismo, inoltre, anche le nuove generazioni di contadini sono più motivate a portare avanti la tradizione del maso di famiglia, senza rinunciare a creare nuovi progetti per fornire servizi sempre migliori.
I fiori. I masi che offrono ospitalità sono classificati dalla Provincia di Bolzano in “fiori”, da 1 a 5. Il numero di fiori indica la qualità del servizio e la vivibilità del maso, intese come capacità di accogliere ed intrattenere gli ospiti in un ambiente bello e con tante opportunità per trascorrere il tempo libero.
Per garantire un certo livello di qualità, i masi Gallo Rosso devono avere un minimo di due fiori.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Soggiornare in un maso: una vacanza davvero diversa
Trascorrere una vacanza in un maso è un’esperienza unica ed indimenticabile, preziosa come un tesoro, perché dà la possibilità di rigenerarsi attraverso la genuinità, la semplicità e l’autenticità delle piccole cose. Recuperare i propri ritmi, stare a contatto diretto con la natura, i suoi profumi e i suoi colori, gustare sapori “veri”, essere lontani dal traffico e dallo stress, respirare aria fresca e pulita, concedersi il tempo di una lettura sul prato o in balcone, avere contatto con gli animali sono fattori che riempiono di gioia assoluta chiunque, sia adulti che bambini.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Parole chiave per una vacanza al maso
ACCOGLIENZA

L’accoglienza dei contadini consente agli ospiti di sentirsi come in famiglia. I contadini sono sempre disponibili a condividere suggerimenti sui luoghi più incantevoli e nascosti da vedere, informazioni sulle attività nel territorio, servizi e anche momenti conviviali e, allo stesso tempo, sono molto rispettosi dell’intimità dei loro ospiti.
ESPERIENZA NELLA NATURA
I contadini coinvolgono con piacere gli ospiti, qualora lo desiderino, a partecipare alle quotidiane attività che si svolgono al maso. Foraggiare gli animali, pulire la stalla, raccogliere il fieno, sistemare l’orto, mungere diventano per gli ospiti, abituati alla vita, di città momenti magici, perché ristabiliscono il contatto originario tra l’uomo e la natura.
L’offerta nei masi Gallo Rosso include anche escursioni guidate con i contadini, a piedi, in bicicletta o con le ciaspole d’inverno.
VIVERE LE TRADIZIONI
I contadini dei masi mettono in campo le loro competenze per gli ospiti. Insieme si preparano il burro e le marmellate, l’impasto per il pane per cuocerlo poi nel forno a legna, oppure si impara ad intagliare il legno o anche a fare piccoli lavoretti di bricolage con materiali naturali come la paglia. Spesso si torna da una vacanza al maso conoscendo le proprietà benefiche delle erbe selvatiche e il loro uso in medicina e in cucina o avendo la capacità di preparare un balsamo o una crema in autonomia grazie ad un corso di cosmesi naturale.
STARE IN FAMIGLIA
Una vacanza al maso favorisce anche il rafforzamento delle relazioni. Grazie ai tempi rilassati e alla natura, le occasioni per chiacchierare, giocare, gustare e scoprire insieme sono molteplici.
COLAZIONE AL MASO
La vacanza in un maso inizia al mattino, dopo una ricca e abbondante colazione preparata con amore e passione dalle mani della contadina. Gli ospiti del maso, infatti, possono richiedere la colazione in appartamento, oppure farla nella stanza comune, la Stube. Ciò che viene offerto ha la garanzia di freschezza e di genuinità e proviene per la maggior parte, se non tutto, dal maso: torte fatte in casa, uova di gallina, yogurt, marmellate, latte appena munto, pane fresco fatto in casa, succhi di frutta, speck e salumi, formaggi, burro del contadino, frutta fresca e tanto altro. Il modo migliore per cominciare la giornata.
 
 
 
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Prodotti di qualità
Il Catalogo “I Sapori del maso
Dei prodotti di qualità a marchio Gallo Rosso si conoscono la provenienza delle materie prime – che vengono dal maso -, il modo in cui sono cresciute e soprattutto i metodi di produzione. I frutti e le verdure sono raccolti quando la loro maturazione è giunta a compimento, in modo tale che mantengano le loro proprietà organolettiche.
Gallo Rosso, inoltre, sostiene anche una produzione limitata all’entità del raccolto. La vendita diretta al maso dei prodotti, o in alcuni negozi selezionati di alimentari in Alto Adige o nei mercati contadini, fa parte della scelta di privilegiare la qualità al posto della quantità.
Il sigillo di qualità "Gallo Rosso" contrassegna l'eccellente qualità dei suoi prodotti.
Questi alcuni criteri da soddisfare:
direttamente dal maso: almeno il 75% delle materie prime lavorate proviene direttamente dal maso. solo il 25% può essere acquistato da un altro maso altoatesino;
100% Alto Adige: la lavorazione dei prodotti avviene direttamente presso il maso;
prodotti di qualità controllata: ogni prodotto a marchio "Gallo Rosso" ha superato con successo una degustazione alla cieca da parte di una commissione esterna di esperti;
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Osterie contadine
Il Catalogo “Masi con Gusto
Il cibo fa parte dell’identità culturale di ogni paese. Mangiando si scopre profondamente un territorio e in una delle osterie contadine a marchio Gallo Rosso si può senza dubbio gustare la tradizione culinaria altoatesina in maniera autentica e genuina. I criteri per appartenere alle osterie contadine Gallo Rosso sono diversi, tra cui l’obbligo di servire piatti fatti a mano al momento e non precotti, di utilizzare ingredienti provenienti dall’Alto Adige e rigorosamente di stagione e il divieto assoluto di vendere bevande industriali.
Delle 25 osterie contadine a marchio Gallo Rosso, 17 sono Buschenschank, cioè masi che servono vino di produzione propria e 8 Hofschank, cioè masi che offrono carne di produzione propria.
La garanzia di qualità di Gallo Rosso:
 - oltre l'80% dei prodotti proviene dal maso o da un'azienda agricola altoatesina;
 - oltre il 30% dei prodotti proviene dai campi del maso;
 - non sono ammessi piatti precotti. Sul menu si trovano solo piatti fatti al 100% in casa;
 - gli ospiti possono scegliere tra minimo 3 succhi di produzione propria.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Artigianato
Il Catalogo “Artigianato contadino
I contadini si sono sempre dedicati all’intaglio o all’intreccio nel periodo invernale, quando i campi non potevano essere lavorati. Le varie tecniche dell’artigianato venivano tramandate dai vecchi ai giovani. Con il tempo, questa attività si è quasi perduta. Per questo motivo Gallo Rosso ha fatto un lavoro di ricerca in tutto l’Alto Adige per trovare quei contadini, che ancora custodiscono questo patrimonio prezioso. Sono 5 gli artigiani contadini che vendono le loro opere con il marchio di Gallo Rosso; 4 lavorano il legno e 1 la lana. I criteri di qualità stabiliti per loro sono che la materia prima deve provenire al 100% dall’Alto Adige, deve essere lavorata rigorosamente a mano, deve rappresentare un esemplare unico.
Gli oggetti di artigianato contadino di Gallo Rosso sono delle vere e proprie opere d’arte, alcune con design di grande modernità.
La garanzia di qualità di Gallo Rosso:
 - tutte le materie prime provengono dall'Alto Adige e in parte direttamente dal maso del contadino artigiano;
 - la trasformazione dei prodotti avviene direttamente presso il maso.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
La Scuola di cucina di Gallo Rosso
La Scuola di cucina di Gallo Rosso è il pilastro più recente e ha l’obiettivo di far conoscere la cucina altoatesina attraverso l’apprendimento e la convivialità (si impara a cucinare insieme a cuochi e si mangia poi tutti insieme quanto si è cucinato). Si tratta di un’esperienza, un momento in cui imparare, provare, ascoltare, ma soprattutto condividere. Il fulcro è la cucina contadina dell’Alto Adige: usando prodotti stagionali e al 100% altoatesini, vengono reinterpretate ricette autentiche in modo innovativo. Una serie di appuntamenti culinari a temi diversi, aperti a tutti, nella splendida location del maso Föhrnerhof di Bolzano. Una full immersion di 5 ore nella tradizione culinaria sudtirolese.
Ecco la Scuola di cucina di Gallo Rosso in breve:
 - più che genuina: alla scoperta della cucina contadina, quella vera;
 - più che locale: freschezza garantita, direttamente dai masi altoatesini;
 - più di una cena: tutti a tavola, un'esperienza indimenticabile.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Per informazioni su Gallo Rosso: gallorosso.it
 
 
Gallo Rosso è il nome del marchio che dal 1998 promuove e favorisce l’attività di ormai 1.600 agriturismi in Alto Adige e che appartiene all’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (Südtiroler Bauernbund). Sin dalle origini lo scopo principale di Gallo Rosso è sostenere i contadini dei masi nello sviluppo di attività da affiancare all’agricoltura. La filosofia dell’Associazione Gallo Rosso è “Avvicinare le persone allo stile di vita degli agricoltori altoatesini”. L’obiettivo di questo progetto è da un lato aprire agli agricoltori altoatesini nuove fonti di reddito e dall’altro dare ai consumatori la possibilità di conoscere il mondo contadino dell’Alto Adige. La classificazione dei masi che offrono alloggio (Agriturismo in Alto Adige) è organizzata in fiori, da 2 a 5; più alto è il numero dei fiori, più numerosi sono i criteri soddisfatti dalla struttura. Inoltre, attraverso standard qualitativi elevati e criteri severissimi, l’Associazione sostiene il lavoro di oltre 120 masi che si dedicano alla produzione di prodotti gastronomici genuini (Sapori del maso), alla ristorazione contadina, o all’artigianato autentico (Artigianato contadino). Ultimo pilastro nato nel 2023 è la Scuola di cucina di Gallo Rosso.
 
 
Per ulteriori informazioni

Gallo Rosso
Tel.: (0039) 0471 999 371
Sonja Kaserer
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
Press Way - Ufficio stampa
Nadia Scioni Mob. 348 0901496

 

TRENTINO, TRA ENOGASTRONOMIA E NATURA PER PONTI DI PRIMAVERA SUPER

 

Quando la festività è infrasettimanale, la voglia di agganciare uno o due giorni di ferie e partire è irresistibile. La primavera 2024 regala due ottime opportunità per gli amanti del genere: tra la Festa della Liberazione del 25 aprile di giovedì e il primo maggio di mercoledì, si può organizzare addirittura un viaggio di una settimana, sfruttando soli tre giorni di ferie. Chi si accontenta di uno stacco più breve, può partire dal primo al 5 maggio: due giorni di assenza dal lavoro per cinque di vacanza!

E allora via alla pianificazione. La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino corre in aiuto proponendo tre itinerari alla scoperta del territorio, con attività all’aria aperta intervallate da irrinunciabili momenti di visita e degustazione.

 

#Itinerario n. 1: Teroldego e skywalk in Piana Rotaliana

Giardino vitato più bello d’Europa, come lo definì Goethe, la Piana Rotaliana a nord di Trento è un pullulare di cantine da conoscere e visitare. Tra queste, l’Azienda Agricola Elio e F.lli che abbina l’esperienza in cantina ad una passeggiata tra i vigneti, con finale nella sede storica, tra antiche volte a botte e muri in sasso, per una degustazione guidata. Qui, non può mancare un calice di Teroldego Rotaliano DOC, autoctono rosso del Trentino e vino principe del territorio. Per un colpo d’occhio privilegiato su questo meraviglioso panorama, la tappa d’obbligo è il Monte di Mezzocorona, raggiungibile in pochi minuti con la funivia dal centro della borgata o, per i più sportivi, a piedi su sentiero o addirittura attraverso la spettacolare ma semplice ferrata Giovanelli del Burrone di Mezzocorona. Un posto magico, senza auto, dove godersi non solo momenti di relax, ma anche di pura adrenalina, grazie alla nuova Skywalk di 17 metri, con pavimentazione in vetro nella parte più esposta, sospesi sui 648 metri sottostanti, o il ponte tibetano a 120 metri di altezza: lungo 123 metri, permette di attraversare la suggestiva Val della Villa vivendo un’emozione unica. E quando è il momento di sedersi a tavola, il consiglio è di andare al Ristorante La Cacciatora, con i suoi piatti tipici della cucina trentina, la selvaggina preparata ad arte ed il famoso carrello dei bolliti, affiancati da proposte più contemporanee e in grado di accontentare tutti i palati. Per la notte, invece, pratica e confortevole la soluzione dell’Affittacamere La Ferrata: da qui si può partire il giorno successivo per affrontare la Via ferrata Rio Secco in partenza da Cadino, che si sviluppa all’interno di una forra offrendo refrigerio anche nei mesi più caldi.

 

#itinerario n. 2: Valsugana by bike, tra storia e bollicine

Vallata perfetta da percorrere in bici, lungo la sua pianeggiante pista ciclabile che costeggia a pelo d’acqua anche il lago di Caldonazzo, offre alcune imperdibili chicche. Come la visita a Castel Ivano, antico maniero del XII secolo dopo Cristo, per un tuffo nel Medioevo e nella sua storia, tra ambientazioni interne e il meraviglioso giardino con piante secolari. Qui merita una visita la cantina Terre del Lagorai: l’ospite viene accolto con una camminata tra i filari del vigneto intorno al castello per poi essere condotto tra pupitre destinate al remuage del Trentodoc qui prodotto. La location perfetta per una degustazione guidata tra vini fermi e bollicine di montagna. E via di nuovo in sella, per raggiungere un antico palazzo del XVI secolo nel centro storico di Levico Terme, dove Riccardo Bosco è pronto a proporre una indimenticabile esperienza a tavola. Il suo ristorante “Boivin” prende il nome dalla parola dialettale che indica il mosto che bolle. Qui già negli anni Sessanta il padre Giancarlo risanò le stalle e gli avvolti di un’antica casa di famiglia per dare vita ad un locale in cui veniva servito vino accompagnato da speck e Schüttelbrot. Oggi non è cambiata la voglia di accogliere e la grande ospitalità, ma nel segno di una proposta enogastronomica di eccellenza, con una selezione di piatti in carta affiancati da menù a tema e menù degustazione studiati nel rispetto del ritmo delle stagioni. E per un meritato riposo dopo una giornata passata pedalando, c’è il B&B “Alla Loggia dell’Imperatore”, situato in un prestigioso edificio di inizio Novecento a pochi passi dal centro storico di Levico Terme, vicino al Parco Asburgico dove passeggiavano Francesco Giuseppe e la principessa Sissi. Un’atmosfera accogliente e familiare, come in ognuna delle strutture che vantano il marchio B&B di Qualità in Trentino, tra colori e materiali ispirati al tipico stile trentino-tirolese, oltre alla possibilità di fare un’incursione in un ex rifugio antiaereo, dove oggi è custodita una personale selezione di bottiglie accanto agli attrezzi di lavoro di un tempo.

 

#Itinerario n. 3: dal bosco al vigneto, in Vallagarina

In questo caso si parte da Rovereto, cittadina ricca di fascino, storia, arte e cultura, per poi addentrarsi nel bosco della città che conduce, in un’oretta di passeggiata in leggera salita, all’Azienda Agricola Balter, sita in un suggestivo castelliere del Cinquecento, con i suoi merletti e l’antico torrione, che regala una vista incredibile sulla vallata sottostante. Dopo una visita incentrata su territorio, struttura, vinificazione e focus specifico su metodologia produttiva del Trentodoc, si passerà all’assaggio di vini fermi e bollicine di montagna. Divertente e insolita la proposta in programma sabato 20 aprile alle ore 15.00, “Sbocca la tua bottiglia”. Un’occasione per partecipare attivamente a remuage, sboccatura, dosaggio, tappatura e vestizione della bottiglia con etichetta personalizzata, da portare poi a casa nell’apposita confezione in legno. Rientrando in città ci si può concedere una piacevole pausa al Briciole Food&Drink, punto vendita di Panificio Moderno che conta un’ampia selezione di proposte dolci e salate, perfetto dal momento della colazione fino al pranzo. Per concludere la giornata in bellezza, c’è il Ristorante Il Doge, con la sua caratteristica sala con volte e sassi a vista del 1654, ricavata dalle cripte della Chiesa del Redentore, e la cucina di territorio. E per svegliarsi con una impagabile vista sulle montagne della Val d’Adige, si può rivolgersi al B&B Ai Colli, prossimo alla riapertura, situato in una parte ristrutturata di villa storica e a due passi dal centro cittadino.

 

Consigli di viaggio

Nella scelta dei piatti il consiglio è quello di privilegiare le proposte di stagione a km ravvicinato, come quelle che valorizzano il sapore delicato degli Asparagi bianchi di Zambana o la ricchezza di boschi e campi a primavera, tra tarassaco, ortiche, aglio orsino e altre erbe selvatiche. Nel bicchiere, non può invece mancare una degustazione di Vino Santo Trentino DOC, il passito dei passiti prodotto in Valle dei Laghi che, proprio in primavera, inizia il suo lunghissimo affinamento in piccole botti di rovere, dove riposerà per almeno 6-8 anni.

 

La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino è a disposizione per ulteriori informazioni e contatti con i produttori. Tenendo monitorato il sito, tastetrentino.it/vino, inoltre, si potranno scoprire tutti le esperienze e gli eventi enogastronomici in programma:  da non perdere in questo periodo, ogni fine settimana, “Weekend in cantina” e, a maggio, “Gemme di gusto”, la rassegna che riunisce passeggiate, aperitivi all’aria aperta, visite presso i produttori e molte altre iniziative in omaggio alla primavera.

 

Ufficio stampa Strada del Vino e dei Sapori del Trentino

Stefania Casagranda

SAPORI DI RAZZA 2023: LO CHEF ALESSANDRO BORGHESE PREMIA IL MIGLIOR STREET FOOD DI FIERACAVALLI

Quattro i premi consegnati dallo chef Borghese: a Joe’s American BBQ Smash & Lab di Joe Bastianich il Best Street Food 2023 e a The Labster il Best Look 2023 decretato dalla giuria di esperti. Nessun dubbio per il voto del pubblico che ha eletto vincitore, di entrambi i premi, Pizza e Mortazza.

 

Verona, 12 novembre 2023 – Nell’ultima giornata di Fieracavalli si è concluso uno degli appuntamenti più amati dal pubblico, la seconda edizione di Sapori di Razza: il contest nato per esaltare le specialità culinarie presenti in fiera e influenzate dalla cultura equestre di tutto il mondo, premiate dall’amatissimo chef Alessandro Borghese.

 

«Quest’anno il livello di Sapori di Razza è cresciuto tantissimoChi pensa che nello street food in generale, e a Fieracavalli, ci sia solo qualche panino, si sbaglia. Qui si trova cibo di livello, cucinato, saporito e che celebra davvero la cucina regionale e, perché no, anche internazionale» dichiara lo chef Borghese.

Sono stati 4 partecipanti per 3 categorie - per un totale di 12 food truck - ad accogliere oggi la giuria di esperti composta da Federico Bricolo, Presidente di Veronafiere, insieme al suo delegato Francesco FiorentinoFrancesco Bei, vicedirettore del La Repubblica; Antonella Bigotto, redattrice di Grazia e Mirko Tassin (@tassociulinario) content creator amante dello street food.

 

Partita alle 10.30 dall’ingresso della fiera, la giuria si è subito diretta alla Food Court di Fieracavalli assaggiando, una per una, le specialità proposte dai food truck in gara e valutando, al tempo stesso, anche l’allestimento delle loro postazioni. Dopo un’attenta valutazione, è stato Joe’s American BBQ Smash & Lab – il food truck di Joe Bastianich, ospite oggi a Fieracavalli - a vincere il premio Sapori di Razza Best Food 2023, grazie alla bontà della carne e alle salse fantastiche utilizzate per lo Smash Burger. Il food truck di The Labster, invece, è salito sul gradino più alto del podio per Sapori di Razza Best Look 2023, staccando nettamente tutti gli altri grazie al suo spazio altamente scenografico.

 

Anche il pubblico di Fieracavalli, che ha affollato i padiglioni della rassegna veronese fin dal giovedì, ha potuto votare i suoi preferiti – nelle stesse categorie della giura - sulla sezione dedicata su www.fieracavalli.it. Il verdetto, dopo aver chiuso le votazioni oggi alle 11 e aver sommato i tantissimi voti arrivati, non ha lasciato dubbi: il vincitore 2023 sia del premio Sapori di Razza Best Food 2023 che Best Look 2023 del pubblico è Pizza e Mortazza.

 

«Sono d’accordo con il verdetto dei giudici e del pubblico – continua lo chef Alessandro Borghese – Ho assaggiato anche io le specialità giudicate e posso dire che lo smash burger è davvero di alta qualità: molto simile a quello tipico della zona del Mississipi e di New Orleans e cucinato con prodotti davvero buoni. Cosa dire poi di pizza e mortazza…mi ha riportato a Roma, nell’infanzia, quando andavo a prendere pizza e mortazza come merenda per scuola. Una pizza romana scrocchiarella e bassa, una mortadella di qualità per un sapore semplice e autentico».

 

Le targhe dei premi, di pubblico e giuria, sono state consegnate ai vincitori direttamente dallo chef Alessandro Borghese e dal Presidente di Veronafiere Federico Bricolo – anche alla presenza di Joe Bastianich – all’intero dell’area D con una rappresentanza di cavalli maremmani.

Le news della 125a edizione di Fieracavalli!

Intervista a Virginia Doneda, vincitrice della categoria Silver del 125x125 Gran Premio Fieracavalli

Margherita Saccardo vince il 6° Premio Nazionale Carla Guglielmi

La giovane amazzone di 16 anni, che oggi è salita sul gradino più alto del podio della categoria Silver del 125×125 Gran Premio Fieracavalli, monta da quando è molto piccola, ma il rapporto speciale con G Ruberta – la sua cavalla – è iniziato soltanto a giugno, dando già i primi risultati...continua a leggere

Il 30 settembre si è chiuso il bando di concorso per l’assegnazione del Premio Nazionale Carla Guglielmi che – giunto alla sua 6° edizione – individua la tesi di Laurea, di Dottorato di Ricerca o di Master universitario, a livello nazionale, che tratti l’argomento della gioventù...continua a leggere

I PERCORSI DI GUSTO NEL LAZIO

 

 

I PERCORSI DI GUSTO NEL LAZIO

di Roberta Micillo

(Edizioni il Lupo)

 

Una carrellata di paesaggi e di persone per un libro che ha l’obiettivo di valorizzare il Lazio mappandone la bellezza dei luoghi naturali, la cultura e il gusto dei sapori artigianali.

 

 

Sabato 30 marzo

”Eremo di Sant’Angelo a Morolo”

PASSEGGIATA CON L’AUTRICE 

APPUNTAMENTO:

Ore 09:30 a Morolo (Fr)

(il luogo preciso verrà comunicato agli iscritti)

COSTO:

15€ incluso libro + PASSEGGIATA DI 4 ORE CIRCA

ISCRIZIONE ENTRO GIOVEDI 28 MARZO

Info e Prenotazioni Passeggiata: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Caratteristiche del percorso: E - Escursionistico
Tipologia di percorso: LINEARE (A/R sullo stesso tragitto) - SEGNATO
Passeggini: NO
Lunghezza: 7 km
Dislivello: 450 m

 

Dall’amore per la Natura e la passione per l’enogastronomia nasce un libro che segna un varco per nuove esperienze condiviso tra turismo, cultura e sapori: I PERCORSI DEL GUSTO NEL LAZIO con 15 itinerari a piedi tra natura e degustazioni. L'opera verrà presentata dall'autrice sabato 30 marzo nel corso di una passeggiata letteraria che partirà dall'Eremo di Sant'Angelo a Morolo, nel frosinate, alle ore 9:30.

 

Il percorso, della durata di 4 ore circa, fa parte dell'itinerario numero 8 del libro ed è indicato a chi ama escursioni di media difficoltà, di breve durata, non distanti dalla Capitale da abbinare a una immersione nella storia e nella gastronomia della Ciociaria. A circa un’ora da Roma in una parte meno conosciuta dei Monti Lepini orientali, si trova infatti Morolo, un borgo di circa 3.000 abitanti con una Rocca medievale ed un suggestivo eremo posto nell’omonima Valle.  

 

Riserve, parchi, sentieri, castagneti, valli, vecchi percorsi ferroviari, eremi, laghi, monti e pianure sono le cornici di diverse camminate segnalate nel volume, per scoprire le bellezze naturalistiche del territorio abbinate a incontri con piccoli produttori per assaggiare le loro bontà eno-gastronomiche.

L’opera comprende anche una selezione di aziende che rappresentano delle “nicchie”di artigianalità, i cui produttori – giovani imprenditori e imprenditrici agricoli – seguono la produzione dall’inizio alla fine, scegliendo le materie prime e garantendo la qualità degli assaggi. Si tratta di artigiani per scelta che difendono territorio e tradizioni e che accolgonoi camminatori con i proprio racconti di vita e la descrizione dei loro prodotti laziali doc in degustazione.

 

Il libro (costo € 15,00, pagine 144, ISBN 9788888450957)  è disponibile nelle principali librerie (fisiche e digitali) e sul sito dell'editore cliccando qui.

ratio  

Roberta Micillo fonda nel 2018 l’associazione “Percorsi Di…Vini” con cui organizza camminate di varia difficoltà abbinate a degustazioni di prodotti autoctoni. Sommelier FIS ed accompagnatore di escursionismo CSEN, è amante della Natura e appassionata di viaggi. Dal 2017 coordina viaggi trekking per “Avventure nel Mondo”.

 

INDICE

IL PARCO DELL’APPIA ANTICA E VIGNETI DELLA “TENUTA DI FIORANO” (Roma, RM)

IL MONTE TUSCOLO E LA MALVASIA INVECCHIATA DI “CASAL PILOZZO” (Monteporzio Catone, RM)

LA RISERVA DI TOR CALDARA E GLI ULIVI DELLA TENUTA CALISSONI-BULGARI (Anzio, RM)

I LAGHI DEL CIRCEO E I VINI DELL’AGRO-PONTINO (Fogliano, LT)

PUNTA FIENO A PONZA E I VITIGNI EROICI DELLE “ANTICHE CANTINE MIGLIACCIO” (Ponza, LT)

I SENTIERI DEL BRIGANTE GASBARRONE E L’OLIVA ITRANA (Sonnino, LT)

LA VECCHIA FERROVIA ROMA-FIUGGI E LA STRADA DEL VINO CESANESE (Piglio, FR)

L’EREMO DI SANT’ANGELO E IL GRAN CACIO DI MOROLO (Morolo, FR)

IL CASTAGNETO MONUMENTALE DI TERELLE E I VINI IN ANFORA “FRA I MONTI” (Terelle, FR)

IL LAGO DI BOLSENA E I VINI VULCANICI NATURALI (Gradoli, VT)

L’ANELLO DI BLERA TRA IL CANYON DEL BIEDANO E LE VIE CAVE E L’OLIO ETRUSCO (Blera, VT)

LA VALLE DEI CALANCHI E I SUOI VINI (Castiglione in Teverina, VT)

I PANTANI DI ACCUMOLI E I FORMAGGI DELLE TERRE MUTATE (Accumoli, RI)

I PIANI DI COTTANELLO, I FORMAGGI E IL MIELE D’ALTURA DELL’APPENNINO CENTRALE (Cottanello, RI)

LA RISERVA TEVERE FARFA E IL CASEIFICIO DELLE ECOFATTORIE SABINE (Poggio Mirteto, RI)

EDIZIONI IL LUPO

Infoline: +39 06 992 215 26 - +39 329 974 8092 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sito ufficiale: edizioniillupo.it

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

+39 328 4112014 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sito web: elisabettacastiglioni.it

 

IN ISTRIA SLOVENA PER LA FESTA DEI CACHI: UN WEEKEND DEDICATO AL FRUTTO PIÙ DOLCE DELL’AUTUNNO!

 

Dal 10 al 12 novembre 2023

 

A Strugnano, eccellenze gastronomiche, laboratori e un omaggio alla biodiversità di una preziosa oasi naturalistica

Interessanti ricette da fare con i cachi

Pacchetti Wellness

 

l cachi è uno dei frutti più voluttuosi dell’autunno e in Istria Slovena, a Strugnano-Strunjan, piccola frazione del comune di Pirano-Piran, grazie al clima e alla vicinanza con la costa, ne cresce una varietà pregiata, dalla pasta particolarmente dolce e dall’intenso colore arancione.

L’omaggio che annualmente gli tributano gli abitanti di questa località nota anche per le sue saline è un’ottima occasione per un break autunnale last minute all’insegna del gusto e del benessere. La vicinanza a Trieste permette di lasciare la macchina a casa: si arriva in treno o in aereo nel capoluogo giuliano e con un breve transfer, che gli hotel delle località slovene costiere organizzano per gli ospiti, si arriva in Istria Slovena in totale relax.

Quest’anno la festa dei cachi è in calendario dal 10 al 12 novembre e oltre che per gli acquisti di prodotti legati all’enogastronomia del territorio è perfetta per esplorare questo piccolo universo di biodiversità nato proprio attorno alle saline di Strugnano: tutelate grazie alla conversione in riserva naturalistica, offrono la possibilità di fare rigeneranti passeggiate anche per fare una sessione di benessere en plein air, grazie all’alta concentrazione di ioni negativi presente nell’aria. 

Nei giorni della festa si può anche prendere parte a visite guidate gratuite con tappa anche all’interessante centro visitatori, un'opportunità unica di apprezzare la storia e la bellezza selvaggia di questo luogo, vero e proprio paradiso per i bird-watchers. 

Al rientro, dopo aver assaporato qualche prelibatezza e seguito, magari, uno dei laboratori legati alla trasformazione e alla essiccazione dei cachi, vale la pena esplorare il territorio di Strugnano anche approfittando del percorso della app gratuita NEXTO che, seguendo attraverso la realtà virtuale le storie dal gabbiano Marino, svela i segreti di questa perla del mare e della sua affascinante storia.

Wellness e storica bellezza tra Portorose e Pirano

Il percorso di benessere avviato con la passeggiata nelle saline può proseguire soggiornando a Portorose- Portorož, località con una delle offerte wellness più complete d’Europa, che può essere raggiunta da Strugnano facendo una rilassante passeggiata di meno di 3 chilometri, intercettando anche il percorso ciclo-pedonale della celebre Parenzana. 

Un’altra passeggiata da non perdere è quella che, seguendo la bella promenade del lungomare, porta dal centro di Portorose a quello di Pirano, borgo che reca perfettamente visibili le tracce del suo essere stato, con il sale estratto dalle saline della zona, un punto strategicamente importantissimo per la Serenissima. Nella sua antica piazza affacciata sul mare e dedicata al musicista Tartini, è presente una bella bottega in cui comprare, oltre al pregiato fior di sale usato dagli chef stellati, i prodotti per il benessere creati con le sostanze naturali delle saline: saponi, acqua madre, sali da bagno, fanghi, oli, tonici, creme e preparazioni per delicati peeling esfolianti.

Alcune ricette che hanno il sapore dell’autunno in Istria Slovena: mousse di mascarpone con cuore di caco e sorbetto di cachi 

E per portarsi a casa lo spirito della festa scoprendo quanto questo frutto sia buono e versatile anche in cucina si può fare tesoro delle scoperte di gusto fatte a Strugnano, provando a replicare ricette come la mousse di mascarpone con cuore di caco o il sorbetto al caco. Una delizia che in questo periodo viene preparata dai rinomati chef dell’Istria Slovena.

 

Mousse di mascarpone con cuore di cachi

Per il ripieno:1 cachi maturo

Per la mousse al mascarpone:
1 baccello di vaniglia,
50 g di zucchero,
3 g di gelatina o agar agar,
3 tuorli,
100 g di mascarpone,
50 g di panna da montare

Sbucciare il frutto e frullarlo con il minipimer, fino ad ottenere una purea. Disporre la purea in piccoli stampini di silicone e far riposare in freezer. Montare la panna e incorporarla al mascarpone, aggiungendo la parte interna del baccello di vaniglia. Far ammorbidire la gelatina in acqua fredda. Sbattere a bagnomaria (65°C) lo zucchero e gli albumi. Aggiungere la gelatina, quindi incorporare anche la crema di mascarpone e panna. Suddividere la crema così ottenuta negli stampini di silicone, inserendo all’interno di ciascuna vaschetta la purea di cachi precedentemente surgelata, estratta dallo stampino. Rimettere il tutto in freezer. Prima di servire, togliere dallo stampino e aspettare che si scongeli un po’.

 

Sorbetto di cachi

5 cachi maturi,

100 g di acqua,

Succo di 1 limone,

40 g di zucchero,

4 g di stabilizzatore per gelati (gomma di xantano o farina di carrube)

Un pizzico di cardamomo

Frammenti meringa per servire, qualche foglia di cioccolato fondente e di menta

Sbucciare i cachi e frullarli con un frullatore a immersione. Aggiungere alla purea il succo di limone e il cardamomo. Mescolare l'acqua, lo zucchero e lo stabilizzatore con una frusta e portare a ebollizione. Aggiungere il composto caldo alla purea e congelare. Per portare in tavola: sbriciolare la meringa in pezzetti grossolani, coprendo la parte centrale del piatto scelto per servire, modellare con due cucchiai delle quenelles di sorbetto e adagiarle sopra i frammenti di meringa. Guarnire a piacere con qualche foglia di cioccolato fondente e di menta.

 

Alessandra Agostini

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