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Itinerari enogastronomici

ALLA FATTORIA DEI BARBI LA PANZANELLA DEL BEATO

 

 

 

 

Fattoria dei Barbi 

Loc. Podernovi 170 | Strada Consorziale dei Barbi | Montalcino SI

Info e prenotazioni: t. 0577 841111 - sab e dom t. 0577 841205 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | wwww.fattoriadeibarbi.it

 

Montalcino (SI). I Colombini della Fattoria dei Barbi a Montalcino (SI) | www.fattoriadeibarbi.it, celebri produttori di Brunello, sono la più antica famiglia documentata a Montalcino: nel 1352 Tommaso costruì il Castello di Poggio alle Mura e dopo pochi anni il Beato Giovanni predicò nella chiesa di S. Agostino.

 

Per ricordare sei secoli e mezzo di matrimonio con questa bella terra, i Colombini celebrano ogni anno a fine luglio la Festa Titolare del loro Beato: quest’anno in programma saranno due i giorni di festa, sabato 27 e domenica 28 luglio 2019, in cui saranno aperte gratuitamente le parti storiche delle cantine di invecchiamento, i giardini privati e il Museo del Brunello | www.museodelbrunello.it a tutti i visitatori.

 

Sia sabato 27 che domenica 28 Luglio ci saranno visite guidate gratuite - con orario 12:00, 15:30 e 17:30 - con racconti, aneddoti e curiosità e, domenica 28 luglio, per il terzo anno, la divertente “disfida della panzanella”, piatto che la leggenda vuole inventato proprio dal Beato Giovanni: un concorso gastronomico – Beata Panzanella - che invita tutti gli appassionati di cucina tradizionale toscana a mettersi in gioco e a presentare la propria interpretazione del piatto. 

 

Chi lo desidera potrà mangiare sia a pranzo che a cena alla Taverna dei Barbi | www.tavernadeibarbi.it che per l’occasione presenterà la rivisitazione della Panzanella del Beato a cura dello chef Maurizio Ianniciello e uno speciale piatto medievale ispirato ai tempi in cui visse il Beato, ma ci saranno anche tanti piccoli assaggi gratuiti per tutti di vini, salumi e formaggi della Fattoria e la possibilità di fare merenda nel pomeriggio in Taverna.

 

Per iscriversi al concorso, prenotarsi per pranzo o cena o per avere ulteriori informazioni sulla Festa titolare del Beato Giovanni Colombini e sulla gara Beata Panzanella: www.fattoriadeibarbi.it | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | tel. 0577 841111 [sabato e domenica 0577 841205]

 

CONCORSO GASTRONOMICO BEATA PANZANELLA | domenica 28 Luglio 2019 | terza edizione GARA GASTRONOMICA, GIOCOSA MA NON TROPPO, DEDICATA AL TIPICO PIATTO POVERO TOSCANO E AL SUO INVENTORE,  IL BEATO GIOVANNI COLOMBINI, NEL GIORNO DELLA SUA FESTA TITOLARE

 

Chiunque può partecipare alla disfida, purché non sia un professionista della ristorazione e abbia voglia di divertirsi.

Semplice la formula: basta iscriversi (è gratuito) scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando allo 0577 841111 [oppure sabato e domenica 0577 841205], preparare una panzanella per almeno 6 persone secondo la propria interpretazione, allegando la ricetta e indicando ingredienti, quantità, modi esecuzione e quant’altro ritenuto importante, e portarla entro le 11:30 del 28 luglio 2019 alla Fattoria dei Barbi in Località Podernovi 170 a Montalcino (SI). Una giuria di giornalisti enogastronomici e addetti ai lavori la assaggerà in modo anonimo, stabilendo quale sia la migliore. Ma anche il pubblico potrà assaggiare e dire sua. Una competizione giocosa che vede in palio, per chi salirà sul podio, bottiglie di vino della Fattoria dei Barbi tra cui Sua Maestà il Brunello.

 

Perché la panzanella

È uno dei piatti estivi più tipici della cucina toscana, semplice e gustosissimo, che la leggenda vuole creato dal Beato Colombini ma che nel tempo ha saputo evolversi in ogni casa secondo la personalità di chi la prepara e gli ingredienti a disposizione. Esistono i puristi della panzanella e chi invece non può concepirla se non arricchita di ogni ben di Dio. Vedremo chi vincerà.

 

Così nacque la panzanella

"Erano gli anni tremendi di metà Trecento, subito dopo la Peste Nera. Le campagne erano devastate, la gente era stremata. Il Beato Giovanni Colombini guidava una torma di miseri di città in città, affidandosi alla carità per sfamarli. Ma c’era troppo poco e nulla da donare, così Pienza gli chiuse le porte. Il Beato aveva solo due croste di pane per una moltitudine ormai priva di speranza. Con quel poco non poteva far nulla, così alzò gli occhi al cielo e pianse. Le lacrime salarono il pane e, miracolo, un olivo bruciato produsse nuovi frutti. Anche la terra improvvisamente verdeggiò di ortaggi. Il Beato ringraziò il Signore e con le mani spremette le olive traendone l’olio. Con quello condì il pane e gli ortaggi e per almeno una notte sfamò i bisognosi. Fu un miracolo di pietà e i nostri tempi disincantati non credono più a queste belle storie. Prendetelo allora come un gioco e godetevi la buona panzanella, creata dal mio avo Giovanni per amore di chi non aveva nulla”. Stefano Cinelli Colombini

 

La Festa titolare del Beato Colombini con la terza edizione di Beata Panzanella prosegue la stagione degli eventi 2019 alla Fattoria dei Barbi programmati con cadenza annuale: qui il calendario completo >> http://bit.ly/2GoHVI6

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Fattoria dei Barbi

Stefano Cinelli Colombini

Loc. Podernovi, 170 | Strada Consorziale dei Barbi

53024 Montalcino (SI) Italia

t. (+39) 0577 841111 f. (+39) 0577 841112

sabato e domenica 0577 841205

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.fattoriadeibarbi.it

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Winery, Wine Tour, Wine Tasting & Wine Shop | 

Taverna dei Barbi | Museo del Brunello 

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FESTA TITOLARE  DEL BEATO GIOVANNI COLOMBINI
sabato 27 e domenica 28 luglio 2019 | ORE 11:00 | 22:00
BEATA PANZANELLA
GARA GASTRONOMICA, GIOCOSA MA NON TROPPO, DEDICATA AL TIPICO PIATTO POVERO TOSCANO E AL SUO INVENTORE, IL BEATO GIOVANNI COLOMBINI
domenica 28 luglio 2019 | ORE 11:30 | 13.30
LA PARTECIPAZIONE E’ GRATUITA (pranzo, cena o merenda in Taverna dei Barbi esclusi)

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AMPIO PARCHEGGIO

 

COME RAGGIUNGERCI

NAVIGATORE> Località Podernovi 170 oppure Strada Consorziale dei Barbi, 53024 Montalcino (SI) | GPS> lat. 43.031067 N long. 11.509807 E

A1 da Milano a Firenze Impruneta (310 km), immettersi nel raccordo Firenze/Siena fino a Siena (Raccordo 4 corsie, 75 km); uscita Siena Sud direzione Buonconvento/Montalcino (SR2 Cassia, 40 km); a Buonconvento immettersi nella Provinciale del Brunello.
A1 da Roma a Chianciano Terme (172 km), da Chianciano Terme seguire la Provinciale 53 fino a San Quirico d'orcio; a San Quirico d'orcio immettersi sulla SR2 Cassia fino a Torrenieri, poi immettersi sulla Provinciale Traversa dei Monti fino a Montalcino (40 km).
Da Grosseto: SS223 (56 km).
Da Arezzo: (83,5 km), direzione Monte San Savino, Foiano della Chiana, Torrita di Siena, Pienza, San Quirico d'Orcia, Torrenieri.

Arrivati a Montalcino, proprio all'esterno del centro storico, c'e' una rotatoria: seguire le indicazioni per Sant'Antimo e Castelnuovo dell'Abate.
Dopo 4 km precisi, sulla Vostra sinistra c'è una strada sterrata con cartelli che indicano
FATTORIA DEI BARBI - BARBI. Percorretela per circa 800 m e siete arrivati a destinazione.

DIARIO DI UNA SOMMELIER. TOUR IN CHAMPAGNE: 1a TAPPA VILMART&C.ie

 Testo e foto di Claudia Paracchini

 

Insegna della Maison Vilmart & C.ie 

Metti un picnic  in Champagne.  Sappiamo  tutti che si può fare un picnic in campagna ma un conto è farlo in champagne. Cosa portare ? Dove andare ? Come organizzare ? Sono le domanda di sempre. 

Contrariamente a tutte i manuali e le riviste che incoraggiano a seguire le loro regole e le loro tendenze ecco alcuni “ ingredienti”  che dovete tenere a mente e alcune dritte maliziose  per la buona riuscita di una gita  in champagne. 

Un piacevole benvenuto 

E per evitare di fare pasticci tenete la regola che nessuno vi obbliga a fare dei copia in colla, come in cucina si ha il diritto di allontanarsi  dalla ricetta cosi nello Champagne avrete il diritto di seguire il vostro stile e lo stile dei i produttori che andrete a visitare. 

Per me l’ emozione di partire mi aveva fatto già venire le bollicine nello stomaco dato che questo long weekend lo avevo programmato da tempo. 

La Maison Vilmart & C.ie 

Volo da Nizza - Parigi- autostrada per Epernay.... il viaggio era già un avventura.

Lo stile che mi sono data era , arrivo in hotel e ho 3 minuti per sistemarmi e andare a visitare Epernay. 

 

Bottiglie di Champagne sur lattes

 

Ristorante la Banque: ex banca di Epernay dove il fil rouge  è lo Champagne, arredato stile bistrot, ottima carta e selezione di Champagne al calice e alla bottiglia. 

Due flutes di Champagne Vilmart & Co

Primo giorno prima tappa : Vilmart & Co. Come comporre l’essenziale e lo stile. Gli 11 esclusivi ettari Premier  Crud di Vilmart isono situati a Rilly la Montagne, una maggioranza di chardonnay 60% con la rimanenza 40% piantata a pino noir. La filosofia di Laurent Champs è di dare forma al futuro instillando alla Maison  un costante rinnovamento. Con una particolare attenzione ai più profumati dettagli.  Il valore del vigneto : 94 - Pinot Noir 40% Meunier 30% Chardonnay 30%

      Le sommelier Claudia Paracchini e Bozena Rasik

La buona ricetta in questi casi, quando si è appena arrivati e l’entusiasmo non si contiene e si rischia di stressarsi è “ non passare da casa”,  cenare al volo e rientrare per pregustare la giornata dopo..... 

Alla prossima tappa 

BAITI EN FESTA

 

TRA NATURA, CIBO E VINO PER AMMIRARE LA VALLE DI CEMBRA

Domenica 5 maggio a Palù di Giovo dalle 11,30

 

 

Il consorzio Cembrani D.O.C. organizza domenica 5 maggio il trekking gastronomico in 5 km tra le baite e i vigneti terrazzati di Palù di Giovo 

 

Come scoprire il territorio della Valle di Cembra, i suoi prodotti a km zero e il suo caratteristico paesaggio? Domenica 5 maggio lo svela la manifestazione Baiti En Festa: una passeggiata gastronomica di 5 km tra le baite di campagna attorno al paese di Palù di Giovo e i muretti a secco alla scoperta dei sapori tradizionali. Lungo il percorso ci saranno anche i canti montanari, scultori, laboratorio per bambini e concerto finale di musica italiana.

La campagna della Valle di Cembra ha una peculiarità che le ha dato anche il  titolo di Paesaggio Rurale Storico:  verdi pendii che scendono fino alle acque del fiume Avisio con terrazzamenti piantati a vite e oltre settecento chilometri di muretti a secco. Non solo suggestiva dal punto di vista naturalistico, ma la Valle di Cembra è anche molto attraente per la tradizione viticola e il forte legame con la terra. Da qui nascono i prodotti a km 0 delle aziende locali che si potranno gustare alla manifestazione Baiti En Festa 2019: dieci saranno le baite dove il visitatore potrà fermarsi e trovare piatti diversi di tappa in tappa accompagnati da vini, spumanti, grappe, birre e succhi di frutta. In ogni baita la portata sarà servita dal produttore stesso che racconterà la lavorazione e le caratteristiche gastronomiche del piatto. Un pranzo itinerante che come prima degustazione prevede il tagliere di formaggi, a seguire sfoglia con asparagi e speck cotto, formaggi di capra aromatizzati alle erbe e ai fiori, polenta e spezzatino, carne salada ai ferri, verdure grigliate e fagioli, fagottino di carne fumada con ricotta di capra e chatney di mele. Non mancheranno la frutta e i dolci, ovvero la mela La Trentina, crostata con confetture artigianali, biscotti fatti in casa e tortèl di patate con la marmellata. Le baite sono dedicate alle migliori produzioni della Val di Cembra, ovvero Trentodoc, Müller Thurgau, Gewürztraminer, Schiava, Pinot Nero, Lagrein, Grappe e liquori di frutta dei Cembrani DOC e una proposta analcolica di sciroppi e succo di mela.

Lungo il percorso, di cinque chilometri ad anello attorno all’abitato di Palù di Giovo, i visitatori incontreranno  laboratorio per bambini a cura dell’Associazione Il Girasole, gruppi di coristi della Rassegna Cori Spontanei che si svolgerà a Cembra Lisignago il sabato sera 4 maggio, che intoneranno canzoni contadine e montanare, gli scultori dell’Associazione Scultori Cembra nonché il concerto finale di musica italiana del gruppo Stella.

L’iniziativa di Cembrani DOC presenta e promuove l’identità territoriale della Val di Cembra, delle sue tradizioni enogastronomiche e culturali.

Domenica 5 maggio la partenza per il pranzo itinerante sarà possibile dalle 11:30 alle 13:00 dal Palazzetto dello Sport di Palù di Giovo, via Scuole 23, presso i parcheggi. Si 

consigliano abbigliamento e calzature adeguati per il trekking, nonché cappellino e borraccia.

I biglietti (35,00 euro) sono in prevendita fino al 3 maggio sul sito www.cembranidoc.it/tour ed è prevista anche la formula analcolica e per bambini (20,00 euro)

I biglietti verranno consegnati il giorno dell’evento presso la partenza.

 

 

Mara Lona

Visit The USA

Visit The USA presenta le dieci destinazioni food emergenti negli Stati Uniti, da Tucson in Arizona a Providence nel Rhode Island

 

Quest’anno, l’apertura di quattro nuovi Time Out Market a Miami, Boston, Chicago e New York City porta l’offerta gastronomica degli Stati Uniti a conquistare nuove vette. Gli ampi mercati coperti metteranno in scena la migliore proposta food delle rispettive città grazie ai mini-ristoranti che servono piatti firmati da alcuni degli chef americani più in voga.

Visit The USA propone dieci destinazioni gastronomiche emergenti negli Stati Uniti, in cui è possibile scoprire la lunga storia della cucina americana, gli chef emergenti, i prodotti di alto livello e i nuovi ristoranti di tendenza. La lista include alcune tra le destinazioni food meno conosciute, da Tucson in Arizona, la prima Città UNESCO della Gastronomia degli Stati Uniti, a Providence nel Rhode Island, una delle principali protagoniste del movimento “farm-to-table”, “dalla Terra alla Tavola".

 

Tucson, Arizona

Tucson, situata un’ora di macchina a nord del confine messicano, per molti anni è stata trascurata come destinazione culinaria: fino al 2016, quando è diventata la prima città degli Stati Uniti ad essere designata come Città della Gastronomia dall'UNESCO. Motivo di vanto di Tucson, che ha contribuito all’aggiudicazione del titolo, è la presenza della più longeva tradizione di coltivazione agricola del Nord America. La città attuale è stata costruita su un villaggio contadino di 4.000 anni fa.

Uno dei grandi nomi della cerchia gastronomica locale è Janos Wilder, proprietario di “Downtown Kitchen & Cocktails” e “The Carriage house”, una scuola di cucina e pop-up space per eventi. Ma lo status di città foodie va ben oltre bar e ristoranti: la città ha un ricco patrimonio enogastronomico, con più alimenti Slow Food International Ark of Taste foods - ovvero cibi cresciuti in modo sostenibile ed equo - coltivati entro 100 miglia rispetto a qualsiasi altra città del Nord America. Tucson è anche sede di diverse organizzazioni alimentari non profit e panetterie supportate dalla comunità, come Barrio Bread.

 

 

 

 

Providence, Rhode Island

Providence, la capitale del Rhode Island, spesso rimane nell’ombra della sua vicina Boston, ma la città è sede di alcuni dei migliori talenti culinari del Paese. Questo grazie, in parte, alla sua ubicazione: sebbene sia lo stato più piccolo degli Stati Uniti, è patria di oltre 1.200 fattorie e 645 km di costa, che lo rendono uno dei principali protagonisti del movimento “farm-to-table” negli Stati Uniti. La città ospita anche Johnson & Wales, una delle rinomate scuole di cucina del Paese, che ha formato alcuni dei migliori chef della città, tra cui James Mark del “North”, e Ben Sukle dell’“Oberlin and Birch”, chef nominato ai James Beard award. Federal Hill invece è il tranquillo quartiere che molti degli immigrati italiani hanno scelto come casa nei primi anni del Novecento. Oggi le sue strade sono piene di pasticcerie, gastronomie della vecchia scuola e altri business alimentari famigliari con una lunga tradizione.

 

Rochester, New York

New York City è giustamente celebrata come una delle migliori e più variegate capitali culinarie del mondo, ma 350 miglia a nord-ovest si trova Rochester, una delle destinazioni emergenti più entusiasmanti del Paese per i food traveller. Il piatto simbolo della città è il “Garbage Plate”: concepito nel 1918 al “Nick Tahou Hots”, è un piatto a base di patate fritte, hot dog, chilli, fagioli al forno, cipolle e senape, e rimane una pietra miliare della cucina locale per residenti e visitatori. Inoltre, Rochester è una città che vanta una grande varietà gastronomica, dalla cucina etiope di “Abyssinia”, ai classici piatti del sud del “Revelry” fino alle proposte fusion di cibo domenicano-americano di “Mamajuana”, che serve piatti insoliti come il Flower City Sushi Roll, ispirato - e che include - gli ingredienti del Rochester Garbage Plate.

 

Charlotte, North Carolina

Charlotte non è una città generalmente conosciuta per la sua scena gastronomica, ma la situazione sta iniziando a cambiare. Tre nomi importanti della zona sono stati recentemente annunciati come semi-finalisti alle premiazioni della James Beard Foundation, tra cui: Joe Kindred, nominato per quattro anni consecutivi; Paul Verica, il cui ristorante “The Stanley” è stato inserito nella categoria Best New Restaurant; Greg Collier, candidato per la prima volta nella categoria Best Chef: Southeast category, per il suo lavoro presso “Yolk Cafe” e “Loft & Cellar”. Inoltre, l’offerta food della città è molto diversificata, con piatti innovativi e una cucina fusion fiorente: quasi 40 nuovi ristoranti hanno aperto di recente, o apriranno nei prossimi mesi. Le nuove aperture si aggiungono a numerosi bar e ristoranti di altissimo livello dislocati in diversi quartieri, tra cui “Idlewild”, un accogliente cocktail e snack bar a North Davidson, conosciuto anche come NoDa, il “Pinhouse”, un bar self-service a due piani con quattro piste da bowling in Plaza Midwood e il “The Waterman Fish Bar” a South End.

 

Birmingham, Alabama

Nel 2018, il riconoscimento dei James Beard Foundation Award per il ristorante più rilevante d'America non è stato assegnato a un locale di New York, Los Angeles o Chicago - ma all’”Highlands Bar and Grill” di Birmingham, in Alabama. L'elegante ristorante è stato aperto nel 1982 da Frank Stitt, executive chef tra i pionieri del movimento farm-to-table, insieme a sua moglie e co-proprietaria, Pardis Stitt. Qui il menù cambia ogni giorno e fonde la cucina francese con la tradizione del sud degli Stati Uniti. La sua ottima posizione nello storico distretto di Five Points South è un’altra ragione per cui i visitatori arrivano qui da tutto il Paese, che si somma ai tanti altri motivi per pianificare un viaggio a Birmingham: chi visita la città liberale e ricca di verde ha un’ampia selezione di proposte tra cui scegliere, come la cucina nepalese del “Bamboo on 2”, la pasta fatta a mano di “GianMarco's” e il pollo fritto al lemongrass servito fuori dall’“Airstream” a Hotbox.

 

Sacramento, California

Quest'anno tutti gli occhi sono puntati sulla città di Sacramento, scelta per essere inclusa nella Michelin Guide California 2019, la prima edizione dedicata all’intero Stato. Mentre moltissimi visitatori amanti della buona cucina considerano Los Angeles e San Francisco come mete gastronomiche di riferimento, anche Sacramento ha molto da offrire: per esempio è la capitale americana ufficiale del food-to-fork, con una ricca produzione e disponibilità di più materie prime di qualsiasi altra città. I prezzi abbordabili degli affitti stanno anche incoraggiando i più giovani chef creativi della Bay Area a scegliere questa zona per espandere o costruire il proprio business. Alcuni esempi sono lo chef Brad Cecchi, che ha guadagnato una stella Michelin al “Solbar” di Calistoga, in California, e Sam Marvin, che ha lasciato i ristoranti a Los Angeles e Las Vegas per aprire il suo locale a Sacramento. All'insaputa di molti, la città contribuisce anche all'80% del caviale nazionale degli Stati Uniti e quasi tutta la produzione industriale di pomodori del Paese proviene da qui.    

 

 

 

Columbus, Ohio

Columbus è la seconda città più popolosa del Midwest dopo Chicago, e la sua fantastica scena gastronomica e artistica merita senza dubbio una visita. Uno delle più importanti personalità della città in campo food è lo chef Jonathan Olsen del “Keep”. La moderna brasserie - con una lounge in stile Speakeasy - si trova nella LeVeque Tower del 1927, uno dei più graziosi grattacieli art déco in America. Il cibo è altrettanto notevole: Olson mette in scena moderne influenze della cucina tradizionale francese, sperimentando anche ingredienti locali per creare piatti memorabili in un ambiente unico. In città non si trovano solo proposte raffinate: grazie ai tanti studenti residenti in città, mangiare a Columbus può essere economico e divertente. Famiglie locali e hipster si affollano presso gli stand del “DK Diner” per ordinare i biscuits con la salsa gravy o un doussant, un prodotto da forno a metà tra una ciambella e un croissant, mentre il North Market è il luogo ideale per trovare i prodotti degli agricoltori locali, dei fornai e dei commercianti.

 

 

Denver, Colorado

Con oltre 250 aperture di ristoranti in città nel 2018 - da birrifici che servono cibo a posti raffinati iper-locali - Denver sta rapidamente diventando una delle mete foodie più cool degli Stati Uniti. L'anno scorso è stato anche un anno importante per i riconoscimenti, con quattro chef di Denver tra i semi-finalisti ai James Beard Awards 2018, tra cui Alex Seidel di Denver, premiato come Best Chef: Southwest. Quest'anno altri quattro chef e ristoratori di Denver si sono classificati come semifinalisti. La città inoltre è stata scelta da chef e ristoratori di fama mondiale come sede dei loro secondi ristoranti. Tra questi lo chef Alon Shaya, che serve una moderna cucina israeliana al “Safta”, e “Death & Co.”, uno dei cocktail bar più alla moda di New York, che ha recentemente aperto nella Mile High City. Queste proposte si aggiungono ai già famosi brewtap, ai locali per brunch e ai mercati.

 

Santa Barbara, California

A due ore di macchina a nord di Los Angeles si trova una delle destinazioni gastronomiche più eccitanti e in rapida evoluzione della California: Santa Barbara. Già da molto tempo quest’area ha tutti gli ingredienti necessari per una cena perfetta, con vini di altissima qualità - la città ha più di tre dozzine di sale degustazione - pesce sostenibile e prodotti agricoli tutto l'anno. Tuttavia, negli ultimi anni la scena della ristorazione è cambiata: nuovi chef di altissimo livello si sono trasferiti da Los Angeles, San Francisco e Chicago e sono al timone di alcuni dei ristoranti più chiacchierati dello Stato. Sono sempre più anche i viaggiatori esigenti e amanti del lusso, in parte grazie al nuovo Rosewood Miramar Beach e all'Hotel Californian, che hanno incrementato la richiesta di esperienze culinarie elevate, dai 550 dollari per le chef’s table al “The Silver Bough”, alla degustazione di vino e cioccolato alla “Grassini Family Vineyards”, “Melville Winery” e “Cebada” - solo per citarne alcuni.

 

St. Pete/Clearwater, Florida

St. Pete / Clearwater è la nuova destinazione balneare sulla costa orientale della Florida, che unisce un magnifico litorale, ottimi ristoranti e un’atmosfera rilassata. Parte del merito va allo chef stellato Michael Mina, autore di “FarmTable”, che ha inserito la città in una mappa culinaria. Ora i visitatori possono provare l’eccellente cucina del “The Mill” e del “Sea Salt”, mentre una serie di altre nuove aperture ne fanno una destinazione gastronomica fiorente, tra cui “Trophy Fish”, dove il pesce fresco è abbinato a un cocktail della Florida a base di birra, “Ichicoro Ane”, un intimo locale di ispirazione giapponese, e “Reading Room”, recentemente nominato al secondo posto nella lista dei 50 migliori ristoranti di Tampa Bay. La città sta anche consolidando il suo status di migliore drinking destination della Florida, con l'apertura della “Webb's City Cellar”, la più grande birreria dello Stato, e l'”Inoculum Ale Works”, il primo produttore di birre acide in Florida, dove è possibile ordinare un full o half pour o uno splash per un dollaro.

 

 

Micaela Brusa

Tota Vinvera Slow Walking

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