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Vini

GLI CHAMPAGNE DE VENOGE ALLA CORTE PALLAVICINA DI POLESINE PARMENSE

 

Giovedì 9 giugno, una cena speciale con gli Champagne de Venoge, presentati dal presidente della Maison, Monsieur Gilles de la Bassetiére, all’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR).

Creata nel 1837 da Henri-Marc de Venoge è una delle più antiche Maison di Champagne in commercio; fu la prima azienda a utilizzare etichette illustrate e nomi di fantasia per le sue bottiglie e nel 2018 R. Parker l'ha dichiarata Maison dell'anno, premiandola con punteggi altissimi. Giovedì 9 giugno, sarà graditissimo ospite dell'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR), Monsieur Gilles de la Bassetiére, presidente di de Venoge, per presentare le sue prestigiose bottiglie. L’evento fa parte dell’ormai collaudata rassegna “La cucina di Corte incontra i vini dei grandi produttori” che una volta al mese esalta i piatti dello chef stellato Massimo Spigaroli e della sua brigata, con i vini di famosi produttori italiani e internazionali. L’inizio dell’aperitivo è previsto dalle 20 con tante piccole raffinatezze direttamente dalla cucina di Corte, abbinate a Princes Extra Brut. Durante l’aperitivo sarà possibile visitare le storiche cantine di stagionatura, le più vecchie al mondo ancora attive - costruite nel 1320 - con aneddoti e curiosità sulla produzione del Culatello.

 

A tavola saranno serviti L’Unicum dei 6 anni del Culatello degli Spigaroli; Lo storione marinato alle erbe dell’orto, caviale e yogurt di Vacche Rosse insieme a Princes Blanc de Blancs Brut. A seguire Il risotto Carnaroli mantecato, tocchetti di anguilla e piselli con Princes Blanc de Noirs Brut; Il lombetto di capriolo con millefoglie di topinambur, piselli ed una geleé di frutti rossi al timo da gustare con Princes Rosé Brut; Il San Carlone erborinato spumoso e la composta di pere speziata abbinato a Cuvée Louis XV Millésimé Brut 1996. Infine Il sorbetto di ciliegie di Villanova, Cioccolato, Fava Tonka e cocco, La piccola pasticceria, caffè, tisane, infusi di bacche e frutta sotto spirito. Il costo della serata è di 200 euro a persona. Prenotazione obbligatoria allo 0524 936539.

 

Per informazioni: Relais Antica Corte Pallavicina

Strada del Palazzo Due Torri, 3 - 43010 Polesine Parmense (PR)

Tel. 0524 936539

 

Carla Soffritti

XTRAWINE ALLA SCOPERTA DELLA FRANCIA E DEI SUOI PETITS RÉCOLTANTS

 

xtraWine, digital company specializzata nella vendita e nella distribuzione di vini e parte di Made in Italy Fund, il fondo di Quadrivio & Pambianco, si è distinta sin dalla sua nascita per la pregiata gamma di vini e champagne che offre ai suoi clienti. Una raffinata selezione che punta ad un target medio-alto in grado di apprezzare vere e proprie chicche provenienti da tutto il mondo.  Una delle principali aree di elezione da cui arrivano le proposte di xtraWine è senza dubbio la Francia, Paese vocato come l’Italia alla produzione enologica

di qualità.

Per offrire alla propria clientela l’eccellenza ad un ottimo rapporto qualità-prezzo e far fronte ad una richiesta sempre crescente di champagne     l’azienda recentemente ha iniziato ad esplorare, accanto ai grandi marchi, i petits   dello champagne.

Francesco Rattin, Socio di xtraWine commenta:” Attraverso questa iniziativa siamo sicuri di offrire ai nostri clienti una selezione veramente unica. I prodotti di Bordeaux - principalmente rossi e qualche ottimo Sauternes dolce - sono particolarmente interessanti su una fascia medio alta di clientela essendo prodotti dai 50 ai 400 euro ma è soprattutto con gli champagne che faremo la differenza. Abbiamo fatto uno scouting molto attento e abbiamo individuato alcuni prodotti di difficile reperibilità in Italia. Tra le particolarità abbiamo selezionato R.H. Coutier, un giovane vigneron che ha comprato parte delle uve pinot nero di Jean Marie Ledru ad Ambonnay, André Beaufort, Pascal Henin, Pierre Mignon, Jean Claude Mouzon. Questi sono tra i più rappresentativi ma la gamma è davvero ricca”.

Alessandro Pazienza, Ceo di xtraWine conclude: "Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto. Grazie al lavoro fatto, daremo la possibilità ai nostri clienti di godere di un’ampia  e selezionata offerta di champagne spesso introvabili che, come d’abitudine, potranno ricevere comodamente a casa. L’attività di scouting per noi è stata importante sin dall’inizio perché non solo ci consente di individuare delle vere e proprie chicche ma ci permette di offrirle ad un prezzo competitivo, soddisfacendo appieno il nostro target e creando maggiore fidelizzazione.”  

 

Francesca Marotti

COLLI TORTONESI, CRESCONO IL POTENZIALE E LA POPOLARITÀ DEL DERTHONA

 

Se un tempo il Derthona era una promessa ora è una conferma, è il parere unanime dei partecipanti all’evento Derthona Due.Zero, che ha ospitato per la prima volta l’anteprima dedicata al Timorasso.

Si è svolta nei giorni scorsi a Tortona la prima edizione integrale dell’evento dedicato al Derthona per celebrare il successo di un vino che in poco più di venti anni ha registrato significativi incrementi in termini di valore e volumi.

Se nel 1987 gli ettari di Timorasso erano giunti quasi alla soglia dell’estinzione, con meno di un ettaro dedicato a questo vitigno a bacca bianca, e ancora nel 2000 se ne contavano appena 3,5, oggi hanno raggiunto quota 276. Dopo una prima edizione nel 2020, svoltasi proprio a pochi giorni dall’inizio della pandemia, l’appuntamento ideato dal Consorzio Colli Tortonesi si è presentato quest’anno nel suo nuovo format aggiornato e completo di anteprima, masterlcass, banco d’assaggio, cene tematiche e visite in cantina, attirando sul territorio oltre trenta giornalisti dall’Italia e dall’estero.

 

“C’era grande attesa ed emozione per questa edizione di Derthona Due.Zero. – commenta Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi. – Per la prima volta si è svolta anche un’anteprima della nuova annata dei vini Timorasso, un banco di prova molto importante per i produttori. L’interesse nei confronti di questo vitigno è sempre molto alto e testimonia il grande lavoro che tutti i produttori stanno facendo per far emergere i tratti distintivi di un vino che mostra carattere e complessità, soprattutto con il passare del tempo, come i grandi vini bianchi del mondo. Dopo due anni di assenza, siamo finalmente tortati in presenza e oltre ad operatori del settore e wine lovers ci hanno raggiunto qui a Tortona anche tanti giornalisti con i quali abbiamo avuto il piacere di confrontarci”.

 

Ed è stata proprio la presenza sui colli tortonesi di alcuni dei più importanti critici internazionali del vino che ha confermato la potenzialità della vocazione vitivinicola del territorio, e ha fatto parlare dell’attuale momento d’oro del Derthona non come di un punto di arrivo, ma dell’inizio di un percorso che nelle previsioni unanimi degli intervenuti porterà il Derthona ad affermarsi tra i più grandi vini bianchi.

“L’Italia è conosciuta nel mondo per i suoi grandi rossi, ma il potenziale dei vini bianchi sta crescendo e un contributo sempre più importante per far affermare l’Italia come grande paese di produzione per questi vini arriverà anche dal Derthona” ha affermato Gianni Fabrizio, giornalista e scrittore, considerato il massimo esperto e conoscitore storico del fenomeno Timorasso. 

La stampa estera è andata oltre e non ha avuto esitazioni ad avvicinare le diverse interpretazioni dei produttori tortonesi ad alcune delle migliori espressioni di vini francesi: lo svedese Anders Levander, una delle più autorevoli firme del Nord Europa ha aggiunto “I produttori dei Colli Tortonesi hanno tra le mani un tesoro, e per chi come me e gli altri colleghi della stampa estera presenti, gira il mondo, ed è spesso in Francia, non ha esitazioni a poter avvicinare il Derthona ad alcune delle migliori espressioni dei grandi vini bianchi della Borgogna.

 

Sotto i riflettori di Derthona Due.Zero l’annata 2020 di Timorasso, che ha contraddistinto i banchi di degustazione dei produttori presenti al Museo Orsi. “La stagione 2020 è stata caratterizzata da un’estate equilibrata e da un settembre che possiamo definire estivo – ha spiegato Davide Ferrarese, agrotecnico di VignaVeritas. La stagione vegetativa ha visto buone precipitazioni durante tutto il periodo, ma mai in modo eccessivo, aspetto che ha contribuito a non compromettere affatto la qualità complessiva dell’uva portata in cantina. Siamo certamente soddisfatti e, anche in prospettiva, ci aspettiamo ottimi risultati con il passare degli anni, perché è proprio nell’invecchiamento che questo vino sa dare il meglio di sé”.

 

Derthona Due.Zero è stata anche l’occasione per fare il punto sull’iter che porterà all’introduzione della futura sottozona Derthona, antico appellativo della città di Tortona, e che consentirà di unire con un unico nome territorio, vino e vitigno. Contemplerà tre tipologie: Piccolo Derthona, Derthona e Derthona Riserva, e sarà dedicata esclusivamente al Timorasso. “Saranno circa 1 milione le bottiglie che in futuro recheranno in etichetta il nome Derthona: – conclude il presidente del Consorzio è un progetto molto importante per tutto il territorio, che intende valorizzare la longevità del Timorasso spostando ad un anno la data di immissione in commercio, che sale a tre anni nel caso della versione Riserva. Inoltre vengono fissate delle altitudini minime di impianto differenti per ognuno dei Comuni presenti nel disciplinare per valorizzare le peculiarità di un territorio molto vasto e che non può essere uniformato perché comprende ben 6 valli con climi differenti al suo interno”.  

Si tratta insomma di una scommessa vinta, sulla quale inizialmente hanno puntato pochi illuminati pionieri del territorio e che oggi è portata avanti da oltre 50 produttori. Una progressione importante che certifica il successo di un vino e di un vitigno che sono diventati il simbolo del Rinascimento dei Colli Tortonesi. Nel tempo è anche costantemente cresciuta la compagine sociale del Consorzio che ha raggiunto 76 soci, tutti impegnati nella promozione e valorizzazione dei suoi vini.

 

Jessica Busoli

PER INCONTRARE GLI ESPOSITORI ALSAZIANI

I vini d'Alsazia a Wine Paris per sostenere la loro forte dinamica di esportazione

 

L’esportazione dei vini alsaziani è aumentata del +22,4% nel 2021: la presenza di una sessantina di cantine e case vinicole alsaziane a Wine Paris dal 14 al 16 febbraio riflette la forte domanda di vini alsaziani nel mondo e sosterrà questa forte crescita. 

I visitatori di Wine Paris avranno l'imbarazzo della scelta:

 

Lo stand principale, sotto la bandiera della CIVA, si trova nel padiglione 6 HJ 024 e HJ 070, dove 34 espositori alsaziani che rappresentano una quarantina di cantine e case vinicole accoglieranno i visitatori.

Inoltre, altri 23 operatori alsaziani saranno presenti in altri stand del salone. Troverete in allegato la tabella riassuntiva degli espositori.

Per partecipare agli eventi e alle degustazioni (ingresso gratuito nel rispetto delle norme sanitarie):

Martedì 15 febbraio dalle 15.30 alle 16.30, Thierry Fritsch, enologo e Content Marketing Manager, condurrà una conferenza dal titolo "Rompere i vostri preconcetti sui vini d'Alsazia". Una degustazione con vini degli espositori alsaziani accompagnerà la presentazione. 

Luogo: PADIGLIONE 3 - Sala 1 On! Masterclass

Maggiori informazioni: https://vinexposium-connect.com/newfront/sessions/476

Inoltre, per tutta la durata del salone, l'area di degustazione Tasting Avenue sarà dedicata ai vini del nord della Francia, compresi 49 vini alsaziani di altrettanti operatori alsaziani presenti al salone.

Dove? PADIGLIONE 6

Maggiori informazioni: https://vinexposium-connect.com/newfront/sessions/536

Infine, martedì dalle 14.30 alle 15.30, Philippe Bouvet, direttore marketing del CIVA, sarà uno dei relatori di una conferenza organizzata da Vin&Société con Vinocamp e WineTech a Wine Paris sulle prospettive di innovazione nell'industria del vino.

Dove? PADIGLIONE 4 - Allo stand 4AC026 di Wine Tech Perspectives

Maggiori informazioni: https://vinexposium-connect.com/newfront/sessions/493

 

Non c'è dubbio che tutti i professionisti che visiteranno il salone, che siano importatori, distributori o dettaglianti, enotecari o ristoratori, troveranno nei vini d'Alsazia una leva di successo con i loro clienti.

 

Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace

Colmar – febbraio 2022

 

 

Alessandra Zaco

VERDICCHIO CASTELLI DI JESI: IMBOTTIGLIAMENTO IN ZONA E NUOVO NOME DOCG, CHE ACCORPA SUPERIORE

CARLONI (ASS. AGRICOLTURA): PIANO DI SVILUPPO SETTORE PASSA DA ASCOLTO IMPRESE VINO. CAMBIAMENTI IN VISTA A PSR IMT, APPROVATE MODIFICHE A DISCIPLINARE 

 

“Nelle Marche stiamo riportando l’agricoltura al centro del dibattito. L’obiettivo è sfruttare al meglio i finanziamenti che arriveranno da qui ai prossimi 5 anni; contributi non ripetibili che dovranno essere sfruttati decidendo assieme alle imprese del vino dove intervenire”. Lo ha detto oggi l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Mirco Carloni, intervenuto in occasione dell’assemblea dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) sulle modifiche del disciplinare del Verdicchio dei Castelli di Jesi.

 

“Lunedì scorso – ha aggiunto Carloni – abbiamo portato in giunta il finanziamento del Pns (Programma nazionale di sostegno) aggiungendo circa 2 milioni di euro di finanziamento per garantire in tempi rapidi il plafond a tutta la graduatoria. Ora – ha detto l’assessore - stiamo mettendo mano in maniera radicale al Piano di sviluppo rurale (Psr) e le modifiche saranno importanti a partire dal suo corretto utilizzo; sin qui il Psr ha infatti accusato oltre a un ritardo patologico dei pagamenti anche una burocrazia a carico dell’imprenditore rispetto al finanziamento pubblico che è eccessiva. La prima misura oggetto di cambiamento sarà quella legata ai contributi ai conduttori giovani: alzeremo il tetto dei beneficiari a 40 anni, anziché 30, e vincoleremo i contributi a progetti e curriculum per garantire che i soldi vadano ai giovani che effettivamente vogliano fare gli agricoltori”. In materia di investimenti, ha aggiunto Carloni: “Vorrei togliere alcune premialità che considero distorsive – come l’acquisto di mezzi agricoli – e sostenere invece i piani imprenditoriali che consideriamo interessanti per lo sviluppo delle imprese”. Apertura a una definizione comune con le imprese anche in materia di contributi specifici sul vino: “Decidiamo assieme cosa è meglio fare – ha concluso l’assessore – in materia di stoccaggio, di promozione e distillazione. Su quest’ultimo punto la Regione è pronta ad aggiungere un ulteriore contributo qualora Roma decidesse di adottare la misura”.

 

In mattinata l’assemblea dei soci del Consorzio, che rappresenta circa l’80% dell’export di vino marchigiano, ha approvato all’unanimità modifiche sostanziali relative al Verdicchio Castelli di Jesi Doc e Docg. Per quest’ultima, la modifica del nome - ora Castelli di Jesi Docg (era Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg), con ‘Verdicchio’ facoltativo - e il trasferimento della tipologia ‘Superiore’ dalla Doc alla Docg. Per la Doc è stato infine reso obbligatorio l’imbottigliamento nella zona di produzione. “Abbiamo ritenuto fondamentale poter valorizzare il territorio attraverso una precisa identificazione dell’area produttiva in etichetta - ha detto il presidente del comitato della denominazione Verdicchio dei Castelli di Jesi, Michele Bernetti -. Con il Superiore, la Docg diventerà la locomotiva dell’eccellenza enologica marchigiana anche in termini di numeri, passando da 1.000 a 20.000 ettolitri di produzione al termine dell’iter avviato oggi. Qualità sempre più salvaguardata anche per la Doc – ha concluso Bernetti -, con il divieto dell’imbottigliamento fuori zona”.

 

 

Marina Catenacci, 327.9131675 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

I VERDICCHIO A CONFRONTO: IMBOTTIGLIATO 2020 vs 2019

 

TIPOLOGIA

QUANTITA’ (HL) 2019

QUANTITA’ (HL) 2020

TREND (‘20 VS ’19)

Verdicchio di Matelica

15.470

14.119,71

-8,7%

Verdicchio dei Castelli di Jesi

136.834

146.957,65

+7,4%

Totale complessivo

152.304

161.077,36

+5,8%

 

Marina Catenacci

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