Liquori & Distillati
Liquori & Distillati
CHI E’ MR. DEE STILL ?
Dopo 4 mesi dal lancio di Mr. Dee Still, il primo shoppable magazine del mondo del beverage, i 18.000 visitatori dell’ultimo mese hanno espresso un verdetto chiaro: la categoria degli amari è la più in voga del momento. Mentre nel mondo sono rum e whisky le categorie più vendute sui portali e-commerce ed in Italia il Gin, su Mr. Dee Still gli amari fanno la voce grossa con Camatti e Jefferson. Anche GFK ha confermato il trend degli amari con le famiglie acquirenti in crescita del 6% vs il 2021. Visto il successo della categoria Mr. Dee Still ha lanciato la campagna Tu che Amaro Sei, l'amaro è come un ospite che si aggrega agli altri commensali solo a fine pasto. Ognuno racconta aneddoti riguardo al proprio Amaro preferito, e di come questo caratterizzi le tradizioni del proprio territorio. Insomma, l'amaro è un bicchierino di pura tradizionalità da far degustare agli amici con fierezza, facendogli scoprire i gusti di casa propria. Tu che Amaro Sei?
I protagonisti dei video contents sono 6 amici che si ritrovano intorno ad un tavolo per raccontarsi le proprie esperienze e celebrare orgogliosamente i tratti della propria tradizione: La Classe Milanese (Fernet Branca), il Corsaro Urbano (Camatti), l’outsider all’avanguardia (Jefferson), lo Spirito delle montagne (Braulio Riserva), la Sardegna segreta (Mirto Pilloni) e il Lucano, cosa vuoi di più dalla vita (Amaro Lucano Anniversario).
Qui il video integrale: MR DEE STILL (@mr.deestill) • Foto e video di Instagram
La Campagna ha generato 170.000 impressions arrivando a 120.000 consumatori in meno di 7 giorni. Questi dati hanno portato la pagina Instagram di Mr. Dee Still ad avere un engagement rate del 6,2%, 4 volte superiore ai benchmark di mercato. La ricerca di prodotti del territorio, premium e artigianali è un bisogno ormai evidente del consumatore che si conferma anche su Mr. Dee Still e va oltre la categoria amari: carrello medio del consumatore superiore agli 80 € con prodotti che non sono presenti nella grande distribuzione, come Sabatini Gin, Basanotto e i sodati del gruppo Cipriani.
Come descrive l’ultima ricerca di Digital Grocery by Netcomm “I piccoli brand trovano più spazio nello scaffale digitale, che funge da vetrina per i prodotti, ma anche per gli stessi brand. A conferma di ciò, il peso dei cosiddetti small brand è più alto online che offline: 29% contro 19% nel comparto della drogheria alimentare; 30% contro 20% nella categoria delle bevande”
Di questi prodotti è fondamentale raccontare la storia che si cela dietro la produzione, sia essa una storia di heritage familiare o di pura innovazione, per incuriosire i consumatori e farli appassionare, così come è successo per il trend delle birre artigianali. L’obiettivo di Mr. Dee Still è proprio questo: rendere i 12 milioni di spirits drinkers italiani più consapevoli di ciò che bevono. Dopo un primo round di investimento da 355 K €, la startup ha iniziato a lavorare per costruire lo sviluppo futuro partendo dall’Italia per diventare uno dei player principali nel mercato dell’e- commerce e della produzione di contenuti nel mondo del beverage, sensibilizzando i giovani ad un consumo sempre più informato e consapevole.
“Mr. Dee Still ha l’accento Americano, ma vive a Milano” recita il Manifesto della società, anche se la vera base della neonata società è a Genova: come detto i founders del progetto, Tobia Lorenzani, Federico Bini ed Antonio Augeri sono tutti genovesi ma soprattutto le aziende che hanno creduto nel progetto, sono realtà storiche del capoluogo ligure. Mr. Dee Still non è nessuno e al tempo stesso è ognuno di noi, perché we are what we drink.
Sito: www.mrdestill.com Riferimenti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Instragram: mrdeestill
I FOUNDERS:
Tobia Lorenzani: 29/10/1986. Dopo la laurea in Scienze Politiche a Genova ed il master in marketing presso l’università Bocconi di Milano, è tra I fondatori della Startup Free FuTool premiata tra le 10 più importanti startup italiane nel 2012. Successivamente sviluppa un percorso decennale tra vendite e marketing in multinazionali leader del settore beverage quali AbInbev, Campari sino a diventare il Customer Marketing Manager di Bacardi.
Federico Bini: 01/02/1983. Trader di borsa dal 2003 ad oggi. Appassionato di startup, ha investito in diverse realtà negli anni, e di sport. Ha militato nelle squadre del PARK Tennis Club Genova raggiungendo da giocatore la promozione in serie A1 nell’anno 2010 e vincendo lo scudetto come vice capitano della squadra nell’anno 2020.
I PARTNER:
Il gruppo Timossi, tra le altre attività, si occupa, da quasi 70 anni, di distribuzione all’interno del mondo beverage. Su clientela HoReCa e Super HoReCa opera capillarmente nelle province di Genova, Savona, Imperia La Spezia ed Alessandria, mentre sul canale ingrosso riesce a coprire gran parte del territorio nazionale. Da una decina d’anni ha lanciato la Timossi Academy, un polo di formazione per professionisti ed imprenditori del mondo HoReCa che vogliono investire su loro stessi e sulla loro attività.
Fos S.p.A., fondata a Genova nel 1999 è a capo un Gruppo che offre servizi digitali e progetti di innovazione, attraverso quattro linee di business: “Information Technology”, “Communication Technology”, “Engineering & Technology Transfer” e “Automation & Solution”, per importanti gruppi dell’industria, del settore biomedical, healthcare, trasporti, finanziario, telco e della pubblica amministrazione. Fos S.p.A. è quotata sul mercato Euronext Growth Milan organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. Nel 2020 il Gruppo ha registrato i seguenti risultati proforma: Valore della Produzione pari a Euro 15,8 milioni, EBITDA pari a Euro 2,9 milioni e Risultato Netto pari a Euro 1,0 milioni.
Tobia Lorenzani
DISTILLERIE BERTA A VINITALY 2022: ANTEPRIMA DELLA GRAPPA NIZZA
Una confezione elegante, un inno al viaggio per scoprire e riscoprirsi mantenendo salde le radici delle terre da cui si parte
Dal 10 al 13 aprile le Distillerie Berta - storica azienda con sede a Casalotto Mombaruzzo, la prima etichetta ad avere sperimentato e affinato l’invecchiamento della grappa in botti di legno - sarà presente a Vinitaly (Padiglione 10 Piemonte - Stand N3) per far degustare i suoi prodotti di eccellenza e presentare il nuovo packaging di uno dei suoi prodotti di punta: la Grappa Nizza.
Questa grappa, realizzata con le migliori vinacce fornite dai produttori del Nizza DOCG, è il segno del legame che unisce Berta all’associazione dei produttori del Nizza; un legame dato da valori comuni quali l’amore per la terra che li ospita e la volontà di far conoscere nel mondo il Monferrato, riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità .
Da questi principi nasce, quindi, l’idea di presentare la Grappa Nizza con una nuova veste che sappia trasmettere e raccontare alle persone la passione che si cela dietro un “semplice” distillato. Il nuovo packaging è, infatti, un viaggio che parte da Nizza e attraversa il mondo, per far conoscere attraverso la grappa la propria terra di origine. Questa raffinata confezione vuol essere un inno al non chiudersi nei propri confini ma a esplorare terre lontane, dove conoscere nuove persone, scoprire nuovi luoghi e in fondo riscoprirsi.
Un packaging, dunque, importante per un prodotto pregiato, elevato in barrique. Un distillato avvolgente e caldo capace di stupire anche i palati più esigenti grazie al suo aroma complesso, ampio e avvolgente con sentori di frutta matura, spezie, vaniglia e cuoio.
Stefano Fassone
GAMONDI PRESENTA IL NUOVO APERITIVO FIORI DI SAMBUCO
Casa Gamondi, considerata un’eccellenza della tradizione liquoristica piemontese e protagonista di una recente strategia di rinnovamento e comunicazione, presenta il nuovo Aperitivo Fiori di Sambuco.
La raccolta dei fiori freschi di sambuco, cresciuti spontanei nei fondovalle tra le colline delle Langhe, nei pressi del sito di produzione, viene effettuata durante i mesi di aprile e maggio utilizzando semplicemente forbici e cestino. Questo processo completamente manuale consente di scegliere solo i fiori più profumati e rigogliosi, che vengono poi sapientemente infusi in alcol in modo da ottenere una base fresca e dal ricco bouquet aromatico. A questa si aggiungono un vino liquoroso ottenuto da Moscato d’Asti Docg, ingrediente importante perché in grado di esaltare le note aromatiche dei fiori freschi di sambuco, e distillato di vino, che va a conferire maggiore struttura al prodotto finale.
Nasce così l’Aperitivo Fiori di Sambuco Gamondi, un vino aromatizzato di buon tenore alcolico (21% vol.) dal sapore fresco e delicato, con un bouquet aromatico che spazia dalle note floreali alla frutta fresca e agli agrumi. Ottimo all’ora dell’aperitivo, perfetto liscio o come base in miscelazione, ideale per la preparazione dello Spritz Bianco o dell’Hugo: un long drink semplice e profumato nel quale si miscelano 2/3 di spumante, 1/3 di Aperitivo Fiori di Sambuco Gamondi, una spruzzatina di soda, 2 foglie di menta e 1 spicchio di limone.
L’ Aperitivo Fiori di Sambuco si presenta in un esclusivo nuovo pack esagonale, segno distintivo dei prodotti Gamondi, ispirato a un monumento dell’architettura come la fonte termale de La Bollente di Acqui Terme, città natale del fondatore del marchio: Carlo Gamondi.
La nuova bottiglia ha una forma più slanciata per venire incontro alle esigenze del barman e garantire una maggiore comodità di utilizzo in miscelazione.
Questa novità si aggiunge alla già ricca gamma Gamondi, affiancandosi a Bitter, Aperitivo Agrumi Mediterranei, Vermouth di Torino Superiore Rosso e Bianco, Amaro, Sambuca, Crème de Cassis. Anche il nuovo Aperitivo Fiori di Sambuco rappresenta al meglio i valori del brand Gamondi, perfetto mix tra modernità e storia, prodotto autentico, genuino e fresco, dove l’artigianalità e la selezione delle materie prime a chilometro zero valorizzano un processo produttivo unico e tradizionale.
I LAUREANDI DELL’ UNIVERSITÀ DI PISA IN VISITA A DISTILLERIA DETA
Distilleria Deta apre le porte agli studenti del corso di laurea in Enologia e analisi enologiche del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa che nei giorni scorsi hanno fatto visita all’azienda. Circa 15 i laureandi hanno partecipato, insieme alla docente Angela Zinnai, alla visita didattica allo stabilimento e al liquorificio accompagnati dal direttore generale dell’azienda, Francesco Montalbano.
La visita dell’Università di Pisa. Nel corso dell’incontro gli studenti hanno approfondito tutti i passaggi tecnici delle lavorazioni: dall’arrivo della materia prima per arrivare poi alla sua trasformazione in una gamma di prodotti che si rivolgono al mercato alimentare, alla produzione di alcol per carburazione (bioetanolo, acidi organici, come l’acido tartarico, ed i vinaccioli di uva essiccati. È stato poi approfondito il tema dei residui del processo di distillazione e spiegato come e dove vengono reimpiegati per produrre energia elettrica verde da biogas, rendendo così la Distilleria Deta pressochè autosufficiente, dal punto di vista energetico. La visita si è conclusa con la degustazione tecnica della grappe prodotte con vinacce provenienti dai vitigni autoctoni, a partire dal Sangiovese: quella di Chianti Classico e quella di Brunello.
“Da anni – spiega il direttore generale, Francesco Montalbano – la nostra Distilleria è a disposizione delle università e degli istituti superiori tecnici per far condividere i processi tecnici e l’utilizzo dei macchinari che stanno dietro alla produzione dei distillati. Poche settimane fa abbiamo concluso il tirocinio di una laureanda che aveva incentrato la tesi di laurea sulla distillazione e sulle innovazioni legate al processo estrattivo tipico di una distilleria. Le porte della nostra azienda sono aperte a studenti e docenti che vogliono approfondire con la pratica quello che ogni giorno studiano sui libri per diventare enologi ed enotecnici”.
“È molto importante – afferma Angela Zinnai, docente dell’Università di Pisa – che gli studenti possano tornare ad avere un contatto con la realtà operativa, nella quale calare il percorso teorico che stanno portando avanti. Iniziative come queste, inoltre, possono stimolare la nascita di collaborazioni tra università e azienda in forma di tirocini, di tesi di laurea e di ricerca”.
Ulteriori materiali stampa sono disponibili al link Google Drive: https://drive.google.com/drive/folders/1f5zVE7xov_uCrP4zJbIfcja_DE4dcCF9?usp=sharing
Emanuela Capitanio
ASSODISTIL SU REPORT COMMISSIONE BECA (UE): “NO ALLA PENALIZZAZIONE DEL SETTORE SECONDO LOGICHE AFFLITTIVE’
“Esprimiamo preoccupazione rispetto ad alcune misure contenute nel Piano anticancro elaborato dalla Commissione Beca (Beating cancer) del Parlamento europeo. In particolare, ci preoccupa la generalizzazione sugli effetti del consumo di alcol quale strategia a lungo termine per la prevenzione delle patologie croniche e di quelle oncologiche”. Inizia così la nota di Assodistil – Associazione nazionale industriali distillatori di alcol ed acquavite – in seguito all’approvazione ieri, giovedì 9 dicembre dello schema definitivo del Report stilato dalla Commissione Beca che sarà poi votato dell’assemblea plenaria del Parlamento europeo, tra gennaio e febbraio del 2022.
“La nostra associazione – continua la nota – è da sempre al fianco delle istituzioni europee e italiane nelle battaglie per la salute dei consumatori. E’ da sottolineare però che alcuni degli interventi proposti dalla Commissione Beca, nella loro attuale formulazione, potrebbero non essere correttamente indirizzati e rischierebbero di rivelarsi controproducenti sia rispetto ad altri interessi tutelati dall'Unione Europea che agli stessi obiettivi del Piano”.
“Nonostante sia indubbio - afferma AssoDistil - che l'abuso di alcol sia tra i principali fattori di rischio di alcune patologie, appare palesemente oltre misura condannare il consumo di alcol, a prescindere da un quantitativo minimo metabolizzabile ed in ragione delle condizioni soggettive del consumatore. Nella relazione approvata dalla Commissione Beca, si legge che "non esiste un livello sicuro di consumo di alcol", interpretando i dati scientifici nel senso che, in mancanza dell'individuabilità di un limite oggettivo, il prodotto debba essere bandito nella sua interezza”.
“In Italia – spiega AssoDistil - sono attivi da diversi anni piani strategici, in attuazione della legge quadro in materia di consumo di bevande alcoliche e problemi correlati, che vedono il Ministero della Salute svolgere un ruolo primario nella direzione e monitoraggio nella lotta agli abusi, anche con il coinvolgimento attivo dei portatori d'interesse. Coerentemente con i dati scientifici a disposizione, nel nostro Paese la lotta agli abusi viene condotta in congiunzione ad altri aspetti della vita individuale e sociale, a partire dalle abitudini alimentari equilibrate e dall'assistenza in condizioni socioeducative di svantaggio”.
“La mancata contestualizzazione del problema da parte delle istituzioni europee – dice ancora la nota - rischia di pregiudicare ingiustificabilmente un intero settore. Va inoltre detto che tra le ‘bevande spiritose’ vi sono Indicazioni Geografiche, le cui qualità sono il risultato di fattori naturali e umani unici che rappresentano un bene collettivo, legato al patrimonio dei territori di cui sono espressione. Prodotti non adatti a un abuso, ma a un consumo più consapevole e finalizzato al benessere generale. Le IG nei distillati svolgono un ruolo fondamentale nel tutelare e promuovere le risorse locali. In questo contesto, solo se opportunamente sostenute, queste Indicazioni Geografiche possono continuare a prevenire la delocalizzazione della produzione, creare posti di lavoro, stimolare sviluppo locale e la conservazione dei prodotti alimentari tradizionali, dell'ambiente e della biodiversità”
No alla penalizzazione del settore distillatorio. “AssoDistil – conclude la nota - conferma il pieno impegno dei suoi associati a promuovere una corretta informazione verso il consumo consapevole e moderato delle bevande spiritose, nell'ottica degli obiettivi del Piano di Lotta al Cancro ed agli altri disturbi alcol-correlati, ma chiediamo alle istituzioni di impegnarsi affinché il settore non venga ingiustificatamente penalizzato con misure illogicamente afflittive”.
robespierre
25A FESTA DELLA GRAPPA BARILE
di Virgilio Pronzati
Foto di Mara Daniela Musante
Da sin. Vittorio Malacalza, Luigi Barile, Marina Marcenaro, Saveria Barile, Gianni Barbacetto, Maria Rita Gismondo, Virgilio Pronzati e Wilma Massucco
Un’altra edizione da ricordare. Tantissimi invitati, illustri personaggi premiati, tasting di Grappa di grandi millesimi e non poche sorprese. Luigi Barile malgrado le 89 primavere, possiede una non comune vitalità, geniali idee che trasforma in realtà ma, soprattutto, possiede onestà intellettuale e generosità a favore di chi si prodiga per aiutare gente e ambiente. La sua storia ricorda quella dei personaggi che con sacrifici e fatiche, sono saliti in alto. Niente di fortunoso ma di molta perseveranza. Un’infanzia di sacrifici e stenti. Da ragazzo a fatto vari mestieri, poi, un po’ più grande, il fornaio e l’operaio nell’industria e nell’edilizia. Ma non gli bastava. Dopo aver preso l’attestato delle scuole medie in un solo anno, ha proseguito gli studi diplomandosi ragioniere. Da quel momento, aperto uno studio di commercialista, è iniziata per lui una seconda vita. Non più sacrifici ma tante e meritate soddisfazioni. Direte ma cosa centra la grappa. C’entra è come.
Saveria Barile, Wilma Massucco, Vittorio Malacalza e Luigi Barile
Nel 1976 acquistando con l’amico Bormida una vecchia distilleria, ha iniziato un lungo percorso che, nell’ultimo decennio, ha coronato un sogno: fare la migliore grappa in assoluto. Gratificato dal giudizio del grande Luigi Veronelli, Luigi Barile produce Grappe d’autore, vincitrici d’importanti concorsi nazionali ed Internazionali dedicati ai distillati, come quelli di Londra e Bruxelles. Non solo. Le sue grappe sono andate in dono ai Capi di Stato, nei rispettivi G8 e G20. Benché sia apparso sulle prime pagine di quotidiani, riviste e talk show televisivi, Luigi Barile ha mantenuto la sua semplicità. Da solo vinacce fresche di dolcetto dei viticoltori della zona Doc del Dolcetto d’Ovada, Luigi Barile, mediante alambicchi a bagnomaria scaldati con fuoco a legna, produce un distillato di rara eccellenza, ricco di aromi e sapori. Dal 1976 a oggi, solo alcune innovazioni. Per quarantacinque anni eccellenti grappe bianche e invecchiate.
Saveria Barile, Barbacetto, Vittorio Malacalza, Luigi Barile e Wilma Massucco,
Nel 2014 esce in commercio la prima Grappa biodinamica, nata dalla distillazione di vinacce del viticoltore Stefano Bellotti, invecchiata per quattro anni in acciaio. Novità assoluta e curiosa. Oltre l’armonia in bocca e l’ampiezza, persistenza e finezza al naso, un’esclusiva etichetta disegnata nel 2012 dalla giovanissima Clara, secondogenita del sindaco Marco Doria. Quest’anno l’evento presentato magistralmente dalla regista-filmaker Wilma Massucco e coordinato da Marina Marcenaro ha visto ospiti d’eccezione. A fare gli onori di casa Nuccia e Luigi Barile. L’ospite d’onore è stato il noto Vittorio Malacalza, già imprenditore. Industriale e banchiere. Un uomo che ha passato tutta la vita a fare impresa con serietà e rettitudine, che ha accettato l’invito per la stima reciproca che lo lega a Luigi Barile. Ed è proprio Vittorio Malacalza a consegnare l’ambito Premio Grappa Barile.
Maria Rita Gismondo, Saveria Barile, Vittorio Malacalza, Luigi Barile e Wilma Massucco
Un premio nato nel 2000 che ha come finalità quella di mettere in luce personaggi del mondo della cultura e del giornalismo, che si sono distinti per coerenza e coraggio nell’assolvere al proprio dovere. Premio Grappa Barile 2021 al dr Gianni Barbacetto con la motivazione “Per l’intelligenza, la tenacia, il coraggio civile e l’onesta’ intellettuale con cui porta avanti le sue inchieste. Un autentico anticorpo della democrazia”. Barbacetto giornalista e inviato de Il Fatto Quotidiano, con esperienze nelle redazioni dei settimanali Il Mondo, L'Europeo e Diario. Ha diretto Omicron (l'Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord). Per la televisione italiana ha coordinato la redazione del programma di Michele Santoro, AnnoZero (Rai 2) e ha collaborato con Carlo Lucarelli per la realizzazione di Blu notte - Misteri italiani (Rai 3). Da qualche anno è opinionista ricorrente nei talk show su Rai e LA7.