Nel 2017 il Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace ha iniziato un percorso di riflessione rispetto al futuro dei Vini d’Alsazia e, in particolare, alla definizione di un posizionamento marketing che sia marcante e rappresentativo dell’evoluzione che sta avvenendo nei vigneti alsaziani negli ultimi anni.
Per questo motivo numerose sono state le occasioni di confronto in stretta collaborazione con i rappresentanti dei vigneti ossia i viticoltori, le aziende vinicole, i responsabili marketing delle aziende.
Invitando i viticoltori e le case vinicole a far parte del gruppo di lavoro interno all’Interprofessione, il CIVA desidera unire e rafforzare le competenze degli esperti su ciascun mercato di riferimento, le riflessioni legate al terroir e gli sbocchi futuri.
Il marketing non è il solo settore ad essere al centro dell’attenzione da parte dei viticoltori alsaziani in questo momento.
Gli effetti del cambiamento climatico, la volontà affermata di voler preservare l’ambiente e i territori dei vitigni alsaziani e la costante ricerca per un miglioramento continuo per quanto riguarda la qualità dei vini costituiscono gli assi principali sui quali il CIVA rafforza la sua manovra d’azione.
Per condurre al meglio questo cambiamento, il CIVA ha riorganizzato i suoi dipartimenti marketing, tecnico ed economico. È nato così un “servizio dedicato alle aziende” che desidera porsi all’ascolto dei professionisti.
Già da un anno sono in atto importanti progetti all’insegna di uno spirito di squadra, collettivo, che possa essere a stretto contatto con i professionisti della filiera, cominciando dagli stessi viticoltori.
IL DNA DEI VINI D’ALSAZIA. RITORNO ALL’ESSENZIALE
Per essere visibili e riconosciuti dal consumatore, i Vini d’Alsazia devono saper comunicare in modo chiaro il loro valore unico e cosa li contraddistingue rispetto ai vini di altre regioni.
“Un marchio percepito nel modo corretto aiuta a differenziare l’offerta. Diventa un punto di riferimento per il consumatore, è facilmente identificabile e inimitabile!” dichiara Gilles Neusch, direttore del CIVA.
Per riuscire a realizzare il progetto, una delle prime sfide è stata quella di identificare un messaggio di forte impatto e le differenze che distinguono i Vini d’Alsazia dalla concorrenza:
TUTTI I GRANDI TERRITORI DEL MONDO SONO PRESENTI IN ALSAZIA
Su uno stretto cordone composto da vigneti, l’Alsazia concentra una ricchezza geologica senza equivalenti. La maggior parte dei vitigni comuni sono stabiliti su 4 o 5 formazioni geologiche differenti. Tutte le formazioni coesistono e formano un mosaico di suoli singolari, matrice dei grandi vini del territorio.
CAPACITÀ E SAVOIR – FAIRE RICONOSCIUTO PER I VINI BIANCHI
Tutte le nuance del bianco si declinano in Alsazia, rappresentate da 9 bottiglie prodotte su 10: grandi vini secchi e minerali, effervescenti, vini freschi e aromatici o liquorosi d’eccezione. Da secoli i Bianchi d'Alsazia si declinano con precisione secondo i vitigni, il clima, il sole, la sensibilità. Cura e grande ambizione sono qualità che vengono perseguite anche dalle nuove generazioni.
Una pagina della storia che continua a rinnovarsi e che dona lustro a questi vitigni.
UN VITIGNO FAMILIARE E A MISURA D’UOMO
In Alsazia le proprietà vinicole si trasmettono da famiglia in famiglia da ormai 12 generazioni. Questa è senza dubbio la ragione per la quale i viticoltori alsaziani sono così legati alla conservazione dei terreni e alle loro tradizioni. Ne deriva l’innata ospitalità che porta i produttori ad aprire le porte delle proprie cantine ai visitatori per mostrare e condividere il loro "saper fare", i loro prodotti, i terroir.
NUOVA IDENTITÀ GRAFICA PER I VINI D'ALSAZIA
La nuova immagine grafica che contraddistingue i Vini d’Alsazia è stata rivelata in occasione della IV Edizione del Salone Millésimes Alsace, svoltosi a Colmar nel mese di giugno scorso. I visitatori hanno avuto modo di apprezzare la nuova proiezione a grande impatto emozionale che allo stesso tempo è stata lanciata su tutti i Social Network ufficiali del CIVA.
Il logo trova ispirazione dalla natura, dai vitigni alsaziani, dai valori e dai simboli che animano da sempre la cultura di questa regione.
Lo sguardo si rivolge alla vigna, alla verticalità delle travi e al posizionamento delle viti, sottolineando così il rigore dei viticoltori. Il carattere utilizzato per definire le iniziali è solido, come quello dei Crus che si può identificare nelle profondità del suolo alsaziano. Senza dimenticare il simbolo della regione, la cicogna, elegante e maestosa, che vola verso il cielo evocando la finezza di questi vini così eleganti. La ricerca tipografica racconta questo movimento slanciato. Senza dimenticare la scelta dei colori: l’antracite si ispira alle travi e al terreno, l’oro identifica il riflesso cristallino e brillante dei Vini d’Alsazia.
Il nuovo logo dei Vini d’Alsazia è l'equilibrio perfetto tra tradizione e modernità.
MILLESIMES ALSACE:
UN INSIEME DI TERROIR
La IV Edizione di Millesimes d’Alsace, Salone che ha luogo ogni due anni a Colmar, si è chiusa con successo:
- 750 visitatori (di cui 110 invitati)
- 15 i Paesi esteri rappresentati
- Più di 600 vini in degustazione
- Due giornate dedicate alla degustazione e alla scoperta dei terroir
Il primo giorno si è caratterizzato per la presenza unica di 107 produttori alsaziani, i più importanti nomi della produzione regionale. Un’occasione unica per degustare una vasta gamma di Crus appositamente selezionati.
La IV Edizione è stata dedicata al vitigno Riesling, secco, proveniente da grandi terroir d’Alsazia.
La degustazione si è svolta a banco aperto e ogni visitatore ha potuto perciò dedicarsi, ascoltando le proprie esigenze, alla conoscenza delle Maison presenti e all’assaggio dei vini, in tutta libertà.
Inoltre durante il salone si è svolta una conferenza che ha visto protagonisti tre grandi produttori: Maurice BARTHELME - Domaine Albert MANN, Oliver HUMBRECHT - Domaine ZIND-HUMBRECHT e André OSTERTAG - Domaine OSTERTAG.
Il filo conduttore di questo momento è stata la discussione ampia su tre tematiche faro per i tre produttori e la coltura vinicola alsaziana:
- ciò che si può vedere rappresentato dalla nascita del paesaggio, il disegno formato dalle rocce nel tempo, il valore dei differenti tipi di terroir.
- ciò che si può toccare, l’evoluzione di una denominazione e la sua conseguente valorizzazione.
- ciò che non è visibile, quello che fa di un luogo un grande territorio.
La seconda giornata è stata dedicata alla visita dei terroir caratterizzanti la regione, accompagnati dai produttori. Il risultato: 8 percorsi dedicati ai Grands Cru alsaziani.
Per maggiori informazioni:
Alessandra Zaco - Ufficio stampa CIVA Italia