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Notizie

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Anno nuovo col Batticuore in Alto Adige

Gli innamorati festeggiano il 2013 con bagni di coppia e massaggi al bambù

Al Vacanza Romantica Resort by Preidlhof****s l’inizio dell’anno si vive col Batticuore. Dal 2 al 6 gennaio gli ospiti innamorati possono scegliere di passare qualche giorno di vacanza nei dintorni di Merano, lasciandosi affascinare dal contrasto alpino-mediterraneo del luogo e godere del benessere di romantici bagni per due, massaggi al bambù e specialità culinarie. Coccole al cioccolato nell’area wellness e in privato.

Il pacchetto Batticuore prevede 5 giorni di permanenza in hotel con pensione ¾ concolazione golosa, brunch dell’amore e intima cena gourmet, oltre che la disponibilità di scegliere tra 10 cuscini diversi per un riposo perfetto, accarezzati da sensuali lenzuola di raso. Compresi anche un romantico bagno al cioccolato per due con peeling al burro di cacao, impacco per il corpo a base di cacao e massaggio al cioccolato caldo. A disposizione l’olio profumato per massaggi privati. Per chi vuole provare la novità di quest’anno, il trattamento da non perdere è il massaggio al bambù: le canne di bambù di vario spessore vengono fatte rotolare e picchiettate sul corpo degli ospiti da esperti massaggiatori alternando la pressione.Alleviano in profondità le contratture e le tensioni. Il massaggio al bambù permette inoltre alla pelle di diventare più elastica e tonica. Infine, la possibilità di accedere tutti i giorni dalle 9 alle 23 ai 2000 mq di area wellness scegliendo tra 7 saune, 3 idromassaggi e 200 mq di piscine interne ed esterne.

Pacchetto “Batticuore”: 5 giorni dal 02 al 06/01/2013, a partire da € 565,00 a persona.

*alcuni servizi esulano dal pacchetto e sono a pagamento.

Massaggio al bambù: circa 80 minuti, € 85,00.

www.vacanzaromantica.it -  www.preidlhof.it

www.dolomiti.it/it/alto-adige/naturno/hotel/hotel-preidlhof/

PR & Press Office
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Metti una sera a cena con Slow Wine

 

Tornano il 22 novembre in tutta la penisola le

CentoCene per Slow Wine:

ecco gli appuntamenti in Liguria

A poche settimane dalla pubblicazione della terza edizione di Slow Wine 2013, la guida di Slow Food Editore che narra il mondo del vino e le storie di produttori e vignaioli, torna l’appuntamento con le CentoCene. Il “rovesciamento delle tradizioni” è il fil rouge che unisce i tanti ristoranti, enoteche e osterie che dal Piemonte alla Sicilia vi danno appuntamento il 22 novembre per una cena all’insegna dei vini quotidianivini slowgrandi vini presenti in Guida.

«Abbiamo giocato con i vini e con gli osti cercando di associare i sapori della loro cucina alle etichette di Slow Wine» racconta Fabio Pracchia, collaboratore di Slow Wine e organizzatore delle CentoCene. Chissà cosa inventerà Paola Bosi dell’Osteria I Diavoletti a Capannori, vicino Lucca, cercando di abbinare le sue specialità toscane con il Lambrusco emiliano di Sorbara Radice 2011 del vignaiolo Alberto Paltrinieri. E gli Osti-Vignaioli di Cascina Scarpata di Lecco, in Lombardia, alle prese con una magnifica ma insolita Vernaccia di Oristano Antico Gregori di Contini. Per non parlare dell’Osteria Grappolo d’Oro, nel cuore della capitale, che metterà in tavola la Ribolla Gialla 2005 di Damijan Podversic, seguace di Josko Gravner. Non dimentichiamoci poi gli scambi funambolici tra il magnifico Gioia del Colle Primitivo 14 2009 della cantina pugliese Polvanera, ospite a Milano all’Osteria Da Mirta e tra il Franciacorta Dosaggio Zero 2007 di Ca’ del Bosco che andrà in Puglia, all’Osteria La Lanterna in quel di Mattinata, provincia di Manfredonia. Lasciatevi stupire dai molti incroci eno-culinari presentati nei locali di tutta la penisola in una serata davvero indimenticabile.

«Insomma, un’opportunità per assaggiare vini di regioni lontane, accompagnati dai grandi piatti della tradizione locale. I partecipanti alle CentoCene riceveranno una copia di Slow Wine 2013, e rispondendo alle domande proposte durante il Gioco del Vino potranno vincere due originali bottiglie e un simpatico cavatappi. Siete pronti a testare la vostra preparazione? E non vale sbirciare nella guida!» conclude Fabio Pracchia.

Non vi resta ora che cercare il ristorante più vicino a voi e assicurarvi il tavolo migliore!

Ecco i ristoranti liguri che partecipano alle CentoCene:

Il Genovino, Genova, Via alla Stazione per Casella 3, Tel 010 8311362

Ristorante Grock, Imperia Oneglia (Im), Calata G.B. Cuneo, 45, Tel. 0183 309996

Tutte le informazioni su http://www.slowfood.it/slowine/pagine/ita/parliamodi.lasso?id_edit=1258


Con la partnership di Vicard, Sistemi Spa, Liebherr, Bormioli Rocco, Unipol

Per motivi organizzativi è possibile che la data sia modificata. Vi preghiamo quindi di controllare con il singolo ristorante.

Ufficio stampa Slow Food

Alessia Pautasso

MERCOLEDI 14 NOVEMBRE ore 10,00

 


La Focaccia di Recco su RAI UNO a “OCCHIO ALLA SPESA”



Nell’ambito di UNOMATTINA, Alessandro Di Pietro ospita  la Focaccia
di Recco nella sua rubrica “Occhio alla spesa”.
Leggi tutto: MERCOLEDI 14 NOVEMBRE ore 10,00

Pace e relax prima neve a Lana e dintorni

Emozioni in cima al Monte San Vigilio e bagno in vasca imperiale alle Terme di Merano

Lana e dintorni (Merano) 09 novembre 2012 – Il paesaggio incontaminato del Monte San Vigilio in Alto Adige è la cornice perfetta per una breve vacanza sulla neve. “Inverno nostalgico a Lana” propone quattro giorni di pace e relax a totale contatto con la natura. È compreso l’accesso alla funivia storica per arrivare al comprensorio sciistico e un bagno di Sissi al siero di latte biologico per due alle Terme di Merano.

Quattro giorni all’insegna della neve e della quiete al Monte San Vigilio (1906m). Luogo ideale per dedicarsi allo sci approfittando di un paradiso innevato fatto di aria pura e momenti di vero rilassamento. L’accesso alle auto sul Monte è vietato e per raggiungere il comprensorio sciistico è necessario utilizzare la funivia più antica d’Europa che parte da Lana, oppure affrontare una piacevole passeggiata tra i boschi da Lana, Cermes o Rio Lagundo. Inaugurata nel 1912, quest’anno ha compiuto 100 anni, la funivia è una delle attrazioni più interessanti dell’Alto Adige e porta da 328 a 1486m di quota in soli 8 minuti. Una volta arrivati in cima è possibile godere del panorama mozzafiato sul gruppo montuoso del Catinaccio. Per gli amanti delle escursioni, il noleggio delle ciaspole è incluso nel pacchetto. Si percorre il primo tratto in seggiovia per poi proseguire, dopo la chiesetta di San Vigilio, fino al "Lago nero", biotopo naturale. La passeggiata continua lungo un percorso più impegnativo che porta alla cima della Guardia Alta a quota 2.608m.

Una giornata piena di emozioni sulla neve si chiude in bellezza alle Terme di Merano dove ci si immerge in coppia nella vasca imperiale in un bagno rassodante al siero di latte biologico. L’effetto purificante del trattamento risveglia la sensazione di essere trasportati nel tempo fino all’epoca dell’imperatrice Sissi, che sceglieva Merano come meta di vacanza durante la stagione invernale.

Pacchetto “Inverno nostalgico a Lana”: 4 giorni dal 15.12.2012 al 24.02.2013, ticket gratuito di 2 giorni per raggiungere il Monte San Vigilio in funivia, noleggio delle ciaspole e bagno di Sissi per due alle Terme di Merano, a partire da € 456,00 per due persone in camera doppia in un hotel suggerito dall’Apt di Lana e dintorni.

Associazione Turistica Lana e dintorni

Tel. 0473 561770 - www.lana.info

www.dolomiti.it/it/alto-adige/lana-e-dintorni/

GLI INCANTI DELLA VALMASTALLONE,

 

LA PRIMA VALLE ITALIANA A CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE
AMBIENTALE UNI EN ISO 14001
Fobello (Vc), ottobre 2012 – Anche in autunno, la Val Mastallone, cuore verde dell’Alto Piemonte, rinnova i suoi incanti, assumendo nuovi colori meravigliosi, in migliaia di sfumature. L’ineguagliabile atmosfera della Valle accoglie l’arrivo delle brume e delle prime foschie, regalando calore e intimità e momenti di alta poesia, mentre gli squarci di sereno mostrano cieli azzurrissimi contrastare con le prime nevi sulle cime rocciose dei monti e l’ocra, il verde scuro, il rosso e il marrone delle foglie dei boschi che dei monti ricoprono, fittamente, le pendici. La Val Mastallone (che prende nome dall'omonimo e pescosissimo torrente), è una valle laterale della Valsesia, in alta Provincia di Vercelli: parte dalla città di Varallo ed è lunga oltre 20 chilometri, biforcandosi nei due rami di Fobello e Rimella. Amministrativamente, è suddivisa in cinque comuni: Sabbia, Cravagliana, Fobello, Cervatto e Rimella.  LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALELa Val Mastallone è la prima valle italiana a certificazione internazionale ambientale  UNI EN ISO 14001. Un riconoscimento richiesto e ottenuto dal Consorzio Intercomunale Val Mastallone  come attestato di condivisione e mantenimento di buone prassi legate alla “Qualità Ambientale”, e cioè alla Raccolta Rifiuti, al Servizio Idrico Integrato, alla Qualità delle Acque e ai Servizi Comunali. Un impegno molto importante e significativo per mantenere il più possibile integro e incontaminato l’ambiente naturale della Valle. In Val Mastallone vi sono quasi 10 mila ettari di boschi frondosi e incontaminati, soprattutto faggete, alternate a verdissimi prati di pascolo e alpeggio. Le acque cristalline del Mastallone offrono 61 chilometri di acque pescabili, frequentate da appassionati italiani e stranieri. I comuni di Fobello e Rimella sono inoltre attraversati dai sentieri della Grande Traversata delle Alpi (GTA). L’ARTEMa la Val Mastallone è anche ricca di opere d’arte. Nel territorio dove operarono Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo, ogni chiesa parrocchiale e santuario ha un tocco artistico riconoscibile. A Sabbia, è da vedere l’Oratorio di Santa Marta, con la caratteristica torre campanaria triangolare, accanto al quale è posato un masso inciso con antichissime coppelle risalenti alle età dei metalli. A Cravagliana, la Parrocchiale di Santa Maria Assunta e Santo Stefano presenta eleganti affreschi seicenteschi del Monti, del Luini e del Peracino. Da notare, sotto l’arcata, una “testa tagliata” in pietra infissa nel muro, probabile resto di un Cristo Crocifisso. A Fobello, la Parrocchiale di San Giacomo, piccolo gioiello dell’arte sacra alpina con un trittico di scuola gaudenziana, ricostruita nel 1931 dopo il terremoto del 1923. A Cervatto, da percorrere le quattordici stazioni della Via Crucis che attraversa il paese affrescate dai maestri valsesiani nel 1775. A Rimella, Remmalju in lingua Tittschu, primo insediamento valsesiano – risalente alla metà del XIII secolo - di popolazioni walser, cioè provenienti dal vallese, composto dalle frazioni di Grondo, Roncaccio, Pianello, Riva, Sant’Antonio, Sant’Anna, Chiesa, San Gottardo, Sella, con le tipiche architetture walser, offre la Parrocchiale - di gusto juvarriano - dedicata a San Michele Arcangelo, decorata e arricchita di affreschi di scuola gaudenziana, l’Oratorio dei Santi Quirico e Giulitta, antichi patroni della Valsesia, e l’Oratorio dell’Immacolata, dove avveniva la “posa dei morti” del paese walser contiguo, Campello Monti in Valstrona.  I PRODOTTI TIPICILa Valmastallone è rinomata in tutto il mondo grazie al lavoro di altissima qualità di due artigiani: Eugenio Pol, in arte Vulaiga, e Bruno Giovannacci, de La Giuncà. Eugenio produce pane con farine biologiche a lievitazione naturale. Bruno produce invece formaggi artigianali che gli hanno valso riconoscimenti autorevolissimi, come il Blue di Roj, il Laciarin d'la Paja, la Beola e il Cappello del Mago, primo premio come “Miglior caprino al mondo” al Cheese of the Year 2008. Nel 2012, a queste due eccellenze si sono aggiunte le raffinatissime marmellate artigianali Ca’ di Mori, di Federica Giacobino e Katia Tapella. LE ARCHITETTURECaratteristica della Val Mastallone è la frammentazione dei paesi in piccole frazioni non accessibili dalla strada carrozzabile ma solo da passerelle oppure da suggestivi ponti a schiena d’asino dal sapore medievale, come quello che conduce a Grassura, frazione di Cravagliana, mentre sulla strada da Varallo per la Valmastallone si incontra invece il pittoresco Ponte della Gula, di origine romana, con l’impressionante orrido di 35 metri sulle smeraldine acque del Mastallone: un luogo così tipico da essere raffigurato anche nel “logo” che rappresenta la valle. Molte sono le residenze signorili - le Ville Lancia, Musy e Rizzetti a Fobello e il Castello Montaldo di Cervatto - fatte costruire dalle famiglie dell’alta borghesia milanese e torinese che fino alla prima metà del Novecento elesse la valle a luogo di villeggiatura estiva. Per la maggior parte di proprietà privata e non visitabili, conferiscono alla Valle un tocco di eleganza del tutto particolare.  CULTURA E FOLCLOREA Fobello è ancora viva, in occasione del Battesimo, l’usanza di adagiare i bimbi in una culla di legno ornata da drappi rossi e poggiata sul capo della madrina che così attraversa le vie del paese fino alla chiesa dove avviene il rito. Legato sempre all’infanzia un rito oggi non più praticato, il répit al Santuario della Madonna del Rumore di Rimella, un luogo ove secondo tradizione avveniva la temporanea risurrezione dei bambini nati morti, ai quali era concesso un ultimo respiro (répit, appunto) affinché potessero essere battezzati e accedere così al Paradiso. Nei giorni dell’Ascensione e della Pentecoste, avviene la infine la Cerimonia dello Scambio del Pane tra Fobello e Rimella, che rinverdisce un antico gesto di solidarietà dei fobellesi verso i vicini rimellesi, rimasti senza farina durante un inverno particolarmente rigido. In tutta la Valsesia è tipico il puncetto, l’arte di annodare fili di cotone ricavando splendidi disegni che abbelliscono ancora oggi lenzuola, corredi per neonati e i costumi valligiani. A questa antica arte, forse di origine orientale, Fobello ha dedicato un museo specifico, visitabile su richiesta.  Fobello è patria di Vincenzo Lancia, fondatore dell’omonima casa automobilistica, che nella villa di famiglia passava spesso le estati. Il grande industriale e benefattore è ricordato nel Museo Lancia a lui dedicato e da un raduno annuale organizzato dal Valsesia Lancia Story.  Da visitare anche il Museo Tirozzo Carestia, in frazione Campelli di Fobello, che accoglie i fogli dell’erbario dell’Abate Antonio Carestia, sacerdote e botanico vissuto alla fine dell’Ottocento. Il Museo Filippa di Rimella è invece un “gabinetto di antichità e cose rare” (fossili, monete, libri vari) raccolte nell’Ottocento da un soldato napoleonico nel corso delle sue campagne militari. Il museo custodisce anche una rarità di grande importanza storica: l’antica pergamena vergata il giorno di San Martino del 1256 con la quale i canonici di Orta San Giulio affidarono a tre famiglie walser i terreni dove sarebbe sorto il paese. Sempre a Rimella, da non perdere la visita alla tipica casa walser dell’Ecomuseo del Centro Studi Walser, presso la Casa Eredi Vasina. oooOOOooo
Alessia Zacchei Progetti & Comunicazione (347 03 54 750 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

 

Gourmet De Luxe a Obereggen

con cena in baita e serata di gala

Settimane bianche per emozionanti

discese in notturna

 

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Venissa si specchia nella Laguna

 

Il vigneto più profondo del mondo protagonista

di uno spettacolo unico

 

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Novemila studenti scendono in campo con Slow Food

 


 

Lunedì 12 novembre si celebra la V Festa Nazionale dell’Orto in Condotta
Il 12 novembre oltre novemila bambini e ragazzi di quasi 300 classi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie in tutta Italia celebrano la V Festa Nazionale dell’Orto in Condotta di Slow Food: studenti, insegnanti, genitori, nonni, cuochi e produttori locali mettono a riposo l’orto coltivato con tanta cura e si riuniscono per festeggiare un appuntamento simbolico che rievoca la storia e la cultura contadina.

Il tema dell’edizione 2012 è la frutta: produzione, stagionalità, trasformazione e consumo sono gli spunti da cui partire per organizzare la festa. Le attività proposte invitano bambini e famiglie a misurare il proprio grado di conoscenza del mondo della frutta attraverso una serie di giochi ispirati all’enigmistica. Ma questo è solo un punto di partenza: da Nord a Sud, insegnanti e condotte Slow Food danno libero spazio alla fantasia organizzando molteplici iniziative con gli studenti.

La Liguria mantiene il primato di orti attivi e partecipanti alla festa. A Borghetto di Vara, in provincia di La Spezia, viene inaugurato l’orto rinato dopo l’alluvione che ha devastato le Cinque Terre il 25 ottobre del 2011. Grazie all’impegno di Slow Food Italia e ai fondi raccolti attraverso il progetto MareTerra di Liguria della Fondazione Carige, i bambini di Borghetto potranno festeggiare insieme ad altre 10 scuole primarie della provincia.

Grande entusiasmo anche in Campania, dove i giovani studenti di ben undici scuole sono coinvolti nel gioco dei Presìdi Slow Food: «L’idea è di far conoscere ai bambini i prodotti tutelati da Slow Food nella loro regione. Il gioco consiste infatti nell’associare l’immagine del prodotto al nome del Presidio e poi posizionarla sulla cartina della Campania», ci ha raccontato Giuseppe Orefice, referente dell’educazione per Slow Food Campania e fiduciario della Condotta di Massico e Roccamonfina, in provincia di Caserta. E non finisce qui: i bambini sono invitati ad “adottare un Presidio”, ovvero a scegliere quello che preferiscono e studiarlo durante l’anno, coinvolgendo non solo gli insegnanti ma anche le famiglie con interviste ai nonni e ricerche sul campo. Il risultato del loro lavoro sarà poi presentato alla festa di primavera nell’Orto in Campania di Marcianise, che si sviluppa su 650 metri quadrati nel Centro Commerciale Campania ed è un ottimo terreno di gioco e studio per le scuole della zona.
Roccamonfina

La Sicilia non si tira indietro e risponde con altrettanta fantasia: i bambini della scuola dell’infanzia Gianni Rodari di Caltanissetta danno spettacolo con una rappresentazione teatrale che riprende il tema proposto a livello nazionale e festeggiano con torte e preparati a base di frutta portati dai genitori. I colleghi della primaria Michele Abbate – ancora a Caltanissetta – oltre a divertirsi con i giochi sulla frutta, costruiranno alcuni aquiloni che faranno volare per diffondere il messaggio Chi mangia bene e genuino vola leggero. Inoltre, la Festa Nazionale dell’Orto in Condotta è stata scelta come occasione per inaugurare il nuovo orto della scuola dell’infanzia Leone XIII.

Torniamo al Nord e più precisamente a Mondovì, in Piemonte, dove a festeggiare ci saranno tre scuole. La primaria di Mondovì Piazza porta in classe un castanicoltore della comunità del cibo di Terra Madre, che descriverà il suo mestiere e guiderà la merenda a base di castagne e latte. I più piccoli della scuola d’infanzia di Piazza invece sono coinvolti in un gioco degustazione a base di frutta, mentre per gli alunni della primaria di via Cuneo è stata organizzata una mostra per scoprire le antiche varietà di mele locali e capire il valore della biodiversità.

L’Orto in Condotta è in collegamento con la rete mondiale degli orti Slow Food, dagli antesignani Edible School Garden ai nuovi arrivati Mille Orti in Africa, e dialoga on line attraverso il social network Grow the Planet.

Strumento didattico innovativo, l’Orto in Condotta educa i bambini a scoprire il piacere del cibo, il valore della biodiversità e il rispetto dell’ambiente attraverso il rapporto diretto con la terra. Il progetto nasce a scuola ma coinvolge le famiglie e tutta la comunità locale (esperti, artigiani, produttori e chef), crea ponti tra culture e generazioni con il coinvolgimento dei nonni “ortolani” e rappresenta uno strumento per conoscere il territorio, i suoi prodotti e le ricette. Si viene così a creare una vera e propria Comunità dell'apprendimento.
435 sono le scuole, tra infanzia, primarie e secondarie, che aderiscono al progetto coltivando il proprio orto con 32 600 alunni in 197 Comuni d'Italia.

Scopri l’Orto in Condotta più vicino alla tua città: http://goo.gl/1iYbC

Elisa Virgillito

 

 

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