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Recensioni

FERRAMENTA- OFFICINA DEL GUSTO

 

 

La vera cucina di prodotto, in un locale tra i più straordinari d’Italia,nel cuore di Santarcangelo di Romagna

 

Torna a rivivere, dopo oltre 150 anni, una delle più antiche trattorie d’Italia sulla storica Piazza Ganganelli a Santarcangelo di Romagna. Correva, infatti, l’anno 1850 quando apriva i battenti la Trattoria del Commercio, in seguito in parte assorbita da due giovani coniugi santarcangiolesi che, in fuga dalla mafia americana che aveva distrutto la loro attività, aprirono la Ferramenta Semprini, una delle più fornite di ogni tipo di utensileria, così colma di prodotti ed attrezzature di varia natura, da richiamare l’attenzione di pubblico da tutta la regione e ben oltre, tanto da diventare persino punto di riferimento territoriale per l’esposizione e la vendita di bestiame, con annessa asta pubblica.

Oggi FERRAMENTA- Officina del gusto, dentro le sue spesse mura risalenti al 1400, mostra con orgoglio i segni del tempo pur nella sua nuova veste di fascinoso ristorante.

Recupero e restyling compiuti con rara sensibilità sono opera di un imprenditore innamorato del nostro patrimonio di storia e cultura, anche alimentare, e della sua salvaguardia: Rino Mini, Presidente del Gruppo Galvanina. 

Cos’è oggi FERRAMENTA?

Né industrial, né vintage, né shabby chic: FERRAMENTA non segue alcuna tendenza estetica semplicemente perché ne crea una propria, originale e ricca di quello charme naturale che hanno solo le cose autentiche. Tutto fatto a mano con legno, ferro e vetro, dai banconi di legno, ai sontuosi lampadari realizzati con una cascata di bottiglie Century Galvanina, dalle teche per il vino in ferro battuto ai morbidi divanetti in pelle, FERRAMENTA unisce alle opere di artigiani locali le più sofisticate attrezzature di cucina e di conservazione degli alimenti.

Per le carni provenienti da 12 Paesi – dall’Argentina al Messico, dall’Olanda alla Francia, alla Polonia, all’Uruguay, alla Spagna…- sono state acquistate celle, ben visibili nel locale, con un sistema di climatizzazione all’ozono che, oltre a garantire la non proliferazione dei batteri e quindi una salutare sterilità, a temperatura controllata permettono frollatura e mantenimento al massimo livello di sicurezza. Per la cottura, altra strumentazione d’avanguardia: un avveniristico forno X-Oven alimentato con carbonella di legno di mangrovia cubana che non produce fiamma e non emana alcuna esalazione, così da evitare la dispersione nell’ambiente di particelle volatili o ceneri dannose per l’organismo. Questo rivoluzionario forno, con griglie sterilizzate ogni giorno, permette di ridurre i tempi di cottura e di evitare la pericolosa carbonizzazione delle carni, esaltandone nel contempo il sapore e le caratteristiche naturali.

A legna il grande forno circolare che offre la possibilità delle migliori performance al mitico Mimmo Fabozzi, il pizzaiolo napoletano che da sempre realizza, per questa proprietà, pizze di altissimo livello sia grazie alla sua innata passione per le farine e per gli impasti, sia ai prodotti eccellenti per la guarnizione di ogni pizza.

In mano allo chef Leonardo Rossetto, altro affidabile collaboratore storico, tutta la cucina a vista che produce pasta fresca fatta in casa, primi, secondi e dolci della tradizione italiana, ma non solo, utilizzando quelle ricette una volta riservate ai pranzi di famiglia nelle occasioni di festa, ma elaborate con materie prime d’eccezione, come i polli di Bresse, i maiali bradi di Simone Fracassi, quelli “Tranquilli” di Onesto Ghirardi, fino alla pura razza iberica alimentata a ghiande.

Anche i pesci freschissimi sono presenti nella carta di FERRAMENTA, in questo caso cotti su durissime tavole di legno che ne rispettano le proprietà e conferiscono sapori indimenticabili, così come è vasta l’offerta di verdure biologiche la cui varietà sarà in grado di soddisfare il popolo dei vegani, pur in questo regno di opulenza carnale.

Il vino in cassaforte e la birra in botte

In un contesto così attento alla qualità dell’offerta, è importante da tutti i punti di vista il tema enologico. Una delle cantine appartenenti all’ampia struttura di FERRAMENTA conterrà, come in un vero e proprio caveau, una serie di cassette di sicurezza, le chiavi di ciascuna delle quali sarà unicamente nelle mani del cliente che creerà una propria riserva di bottiglie scelte dalla carta a un prezzo ridotto; potrà spaziare tra champagne famosi o di piccoli vigneron, tra bollicine di Franciacorta, Trento Doc e piccole meraviglie frizzanti di altre regioni, insieme ai più nobili rossi, a bianchi raffinati e a piccole produzioni per tutte le tasche.

Menzione a parte merita la birra FERRAMENTA prodotta da Amarcord, su specifica ricetta di Rino Mini, che, contenuta in due capaci serbatoi da 500 litri l’uno, ben visibili al di là delle vetrate, ne consentono la spillatura in apposite crowler da 750 ml. griffate, che vengono chiuse ermeticamente al momento del servizio al tavolo.

Né pastorizzata, né filtrata, questa birra bionda e cruda, tipo Lager è particolarmente adatta a tutte le proposte gastronomiche di FERRAMENTA.

L’Oyster, Sushi e Raw Bar

Punto focale di FERRAMENTA è lo spettacolare e lunghissimo bancone in legno e marmo posto proprio all’entrata di fronte ad una funzionalissima ghiacciaia dei primi anni ’50: direttamente dalla strada si potranno richiedere le ostriche nazionali, sia dell’Adriatico che del Tirreno, dal plateau in bellavista, con una coppa di champagne in ghiaccio, mentre Orges Haxhiu, forte di esperienze internazionali di altissimo livello, proporrà il Sushi più raffinato.

Poco più in là un barman si destreggia con i cocktail dell’aperitivo serale di fianco ad un oste che sforna pani caldi e focacce serviti sempre con una incredibile rassega di salumi da far invidia alle più fornite norcinerie. La ricerca esasperata del buono assoluto e a volte pressoché introvabile, consentirà di poter assaggiare qui la finocchiona di Simone Fracassi, la spalla cruda di Palasone Sissa, il prosciutto extra dolce di maiale “Tranquillo” fino ai preziosissimi Pata Negra spagnoli e ai prosciutti di tutt’Italia, da Udine all’Aspromonte.

Sul banco svetta anche una nerissima Carpigiani per la produzione di gelato fatto al momento e, accanto, la pasticceria con le proposte dei dolci della memoria.

Completano l’offerta due belle vetrine dove è esposta una meravigliosa coltelleria (un coltello per ogni carne), insieme a taglieri e carrelli costruiti all’interno della foresta amazzonica, pentole trendy, piatti in raffinata ceramica e originali canovacci da acquistare per la propria casa o per i regali più originali. 

I generi alimentari

 

 

FERRAMENTA torna ad essere una straordinaria bottega di generi alimentari di produzione propria: dalle scansie occhieggiano invitanti vasi di prodotti conservati, dalla frutta sciroppata ai vegetali, ai prodotti ittici, sino a spezie, legumi secchi, condimenti vari, olio extra vergine, aceti di ogni genere, accanto a creme di vegetali e a un’importante collezione di sottolio e sottaceti.

Pasta di Gragnano, caffè in grani e macinato, vini, bibite e succhi di un’ampia gamma in gran parte biologica, costituiscono l’ulteriore offerta di questa bottega.

Qualità alla portata di tutti

Testimonial del locale, lo chef santarcangiolese Valerio Braschi, giovane e talentuoso vincitore di Masterchef 2017, che periodicamente sarà in FERRAMENTA per realizzare un suo piatto, da lasciare poi in carta.

FERRAMENTA è tutto questo e molto altro, una fucina di idee in continua elaborazione, una cucina non stellata ma “stellare” per la qualità indiscutibile di prodotto del tutto fatto in casa, nel rispetto della tradizione.

Piatti e prezzi accessibili a tutti, a partire dall’abolizione del costo del coperto, perché l’esperienza culinaria, nella precisa volontà di chi ha deciso di ridare identità e vita a FERRAMENTA, deve essere un piacere condivisibile.

  

Filippo Fabbri - Agenzia PrimaPagina

Via Sacchi 31 - 47521 Cesena

tel. 0547 24284 - fax 0547 27328

cell. 347 1567681

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18 GENNAIO INAUGURAZIONE APERTA AL PUBBLICO PER KISEN

 

In via Moscova: seconda apertura a Milano, terza nella provincia

Il prossimo 18 gennaio alle ore 20 vi sarà una grande inaugurazione per il terzo ristorante Kisen di Milano, libera e aperta al pubblico, completamente gratuita, bevande comprese: per accreditarsi basterà mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e stampare l'invito che sarà inviato in risposta da presentare al locale,fino a esaurimento posti. Sarà l'occasione per tutta Milano di gustare tutte le specialità del menu Feeling Excellence.

A pochi mesi dall'apertura di Busto Arsizio, la famiglia Kisen si allarga e questa volta in pieno centro, accanto alla fermata Turati a Milano, in via della Moscova 10. Il ristorante è aperto dal 14 dicembre per un 300 mq su due eleganti livelli che ricordano la natura giapponese con pietra, legno e canne di bambu.

La Storia:

Il primo Kisen è stato tra i primi giapponesi di qualità a Milano, aperto 13 anni fa. La sede storica è in Via Gian Giacomo Mora al 9, zona Colonne di San Lorenzo. Gli ingredienti per tutti i Kisen sono la cucina creativa, l' ambiente raffinato ed elegante della nuova sede è studiato ad hoc da un architetto giapponese e la selezione degli ingredienti di qualità con cui creare il menu “Feeling Excellence” è vigorosissima, creata da uno chef giapponese di Osaka che ogni sei mesi torna per formare i cuochi dei tre Kisen. Ogni piatto è creato al momento partendo da una materia prima freschissima e curato con attenzione seguendo i dettami dell'estetica giapponese, ricca di intagli e tagli precisi quanto armoniosi.

 

La Cucina:

Feeling Excellence” è un menu giapponese creativo realizzato con il miglior pesce che si trova sulla piazza di Milano, comprato giornalmente al mercato ittico più importante in Italia. Si può scegliere tra i dim sum con pasta alla barbabietola, al the verde, al nero di seppia, allo zafferano e ala gambero; le dieci tartare (iconico il White, di capesante, seppie, chips di barbabietole su letto di riso al nero di seppia o ancora il Kisen, identificativo del locale, con gamberi crudi, capesante, branzino, polvere di miso e riso venere); i dodici gunkan, le cruditee, i carpacci, quattordici tipi di California maki, dodici tipologie di temaki (iconici quelli al foie gras, al sakè e al riso allo zafferano in onore di Milano), special rolls, dragon balls, sushi, sashimi e chirashi, nigiri, ramen, udon, ampia selezione di teriyaki cucinati sull'apposita piastra, ma anche tempura, riso, insalate e zuppe.

Il Design:

Un design che ricorda la natura orientale con maestose canne di bambu in entrata, pietra, legno, ferro e luci che ammiccano a Madre Natura per i con giochi ottici eleganti e moderni, tra vetrate- cascate e pavimenti che disegnano giardini giapponesi, giochi di onde alle pareti e un arredamento che si tinge di grigio, marrone e nero. Un gioco suggestivo di specchi e luci, le perfette simmetrie della scala centrale sono gli elementi che accompagnano i clienti dal piano superiore all'inferiore, dove è possibile cenare seduti ai due ampi tavoli tatami, secondo i dettami della più autentica tradizione giapponese.

Drink e aperitivo:

Per esaltare il gusto dei piatti, il Kisen propone, oltre ad una vasta selezione di vini, spumanti e champagne, anche un menù di cocktail studiati ad hoc da Franco Tucci Ponti, esperto mixologist che ha combinato elementi e ingredienti nipponici ai classici italiani, che potranno accompagnare la cena o essere sorseggiati tout court o per aperitivo dagli 8 ai 15 euro, accompagnati da creazione create ad hoc dai maestri giapponesi del Kisen.

La Proprietà:

Kisen nasce dallo spirito imprenditoriale di un gruppo di giovani ristoratori milanesi e bustocchi, tra i primi a portare la vera cucina giapponese a Milano. Christian Zaccaro ha iniziato 13 anni fa con il suo primo ristorante all'età di 25 anni, ma nella sua visione di sono altri Kisen.

 

ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP AL FIANCO DI JOE BASTIANICH PER MYSELECTION, I PANINI "PREMIUM" DI McDONALD

 

Il Direttore Federico Desimoni e Joe Bastianich

 

Dal 4 gennaio tre panini gourmet per la nota catena di fast food che strizza sempre di più l’occhio alle eccellenze enogastronomiche Made in Italy

Insieme al Balsamico IGP anche la Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP e il Provolone Valpadana DOP

Aceto Balsamico di Modena IGP e Joe Bastianich, insieme per McDonald: tra il Consorzio del prezioso condimento e il colosso della ristorazione fast, nasce una partnership per offrire al consumatore tutta la qualità dell’eccellenza agroalimentare Made in Italy, coniugata con il principio del “fast food” sapientemente coniugato in tre nuovi panini “Premium” dall’imprenditore italo-americano nel campo della ristorazione Joe Bastianich, che li ha pensati e realizzati appositamente per la nuova linea My Selection di McDonald e la cui prima uscita è fissata per dopodomani, 4 gennaio 2018.

I panini – due a base hamburger di carne 100% bovina e uno con 100% petto di pollo - saranno serviti negli oltre 560 locali italiani della catena di fast food e nella fattispecie, quello che prevede come ingrediente il Balsamico sarà il My Selection BBQ, con il prezioso condimento in abbinamento ad hamburger di carne bovina rigorosamente di provenienza italiana, Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP, formaggio Gouda stagionato, salsa coleslaw, bacon croccante e insalata.

In questa nuova partnership, all’Aceto Balsamico di Modena IGP e alla Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP, si aggiunge anche un terzo prodotto ad Indicazione Geografica che entra a far parte della lista ingredienti dei panini MySelection, ovvero il Provolone Valpadana DOP.

 “Negli ultimi anni – sottolinea il Direttore del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni – Mc Donald ha dimostrato di avere una particolare attenzione alla qualità degli ingredienti, andando a scegliere tra DOP e IGP italiane non soltanto per innalzare il livello qualitativo del panino finito ma altresì per favorire la conoscenza e la diffusione di tali prodotti attraverso un canale di comunicazione non tradizionale. In particolare – aggiunge – in questa nuova partnership l'Aceto Balsamico di Modena IGP è considerato uno degli ingredienti di riferimento, forte anche di una consolidata notorietà che tale prodotto può vantare all’estero, verso cui indirizza oltre il 90% della produzione”.

Attualmente il colosso americano investe circa l’80% dei costi per materie prime andando a pescare tra eccellenze italiane, a partire dalla carne bovina e avicola, salumi, latte e uova. 

 

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

Tel. 335 6130800 Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.consorziobalsamico.it

 

ASSAPORITO E GUGLIELMO VUOLO APRONO INSIEME A VERONA

Al via dal 5 gennaio Bottega del Gusto e Pizzeria. La tradizione napoletana arriva nella città di Giulietta e Romeo

Apre ufficialmente a Verona il 5 gennaio la nuova struttura che vede la partership fra Assaporito di Marco Dolci e il maestro pizzaiolo napoletano Guglielmo Vuolo. Una Bottega del Gusto e una Pizzeria che si sviluppano in un’unica struttura di 350 metri quadrati su due livelli rinnovata dall’architetto Luisa Masciantonio. In Viale del Lavoro, a due passi dalla Fiera, Dolci e Vuolo porteranno tutto il gusto del Sud, l’uno con una selezione di ingredienti gourmet e l’altro con la sua pizza che lo vede, da formatore e consulente, in giro in tutto il mondo.

Assaporito, la Bottega del Gusto, sarà aperto dal mattino con le colazioni e proseguirà la sua attività come punto vendita di eccellenze del territorio campano: dal Pomodoro alla Mozzarella di bufala – con arrivi freschi due volte la settimana. Non mancheranno i fritti (crocchè, arancini e frittatine), il pane, la pasta di Gragnano e il caffè. A mezzogiorno e alla sera sarà attiva la pizzeria di Guglielmo Vuolo.

“In questi anni abbiamo sempre cercato di soddisfare le richieste della nostra clientela, con una attenzione ai tanti meridionali in cerca dei sapori autentici di casa – dichiara Dolci, forte della sua esperienza più che decennale con Assaporito a Brescia – da oggi completiamo la nostra offerta grazie alla partnership con un artigiano di indiscusso valore: il Maestro Guglielmo Vuolo”

Con la sua Pizzeria di Verona, che si affianca al locale storico di Casalnuovo dove lavorano i suoi tre figli pizzaioli, Vuolo inizia le celebrazioni dei suoi 50 anni di attività. Pizzaiolo verace strettamente legato alla più squisita tradizione, ma anche curioso ricercatore, a Verona porta le novità che ha maturato in questi anni. Ci saranno dunque la Carta dei pomodori, una selezione di varietà rare e note da cui scegliere il proprio pomodoro preferito per condire la pizza, l'impasto all'acqua di mare, oltre alle pizze per la salute studiate con bioterapisti nutrizionali.

La Pizzeria sarà improntata all’interattività con il cliente, con alcuni posti a sedere direttamente a ridosso del bancone, per non perdersi nessun passaggio della preparazione delle pizze. Ma anche dal piano superiore, che ospita la sala, si potrà seguire il Maestro al lavoro, grazie a uno schermo che proietterà in tempo reale le immagini. Un modo nuovo di raccontare la pizza.

Assaporito

Guglielmo Vuolo Verona

Viale del Lavoro, 32A

Negozio Tel 045583578 cell 348 797 2979

Pizzeria Tel 045 502 438 cell 333 714 9015

Dal 5 gennaio aperti a pranzo e a cena tutti i giorni eccetto il lunedì

Ufficio Stampa:

Monica Piscitelli

IL PIATTO DI NETTUNO A ROSIGNANO MONFERRATO

Rosignano Monferrato

Di Virgilio Pronzati

Foto di Anita Pilutza

 

 

La grande zona piemontese denominata Monferrato, si divide in due: Monferrato Astigiano e Monferrato Casalese. In comune hanno la bellezza del paesaggio, colline vignate ornate da castelli, chiostri e antiche chiese, golosità salate e dolci, ortaggi e frutta di qualità. Poche ma significative le differenze. Se il Barbera domina nell’Astigiano, il Grignolino caratterizza il Casalese. Non solo: entrambi conferiscono tartufi di qualità. Scherzandoci sopra ma non troppo, i liguri vantano un’antica presenza in queste terre.  Oggi, col Piatto di Nettuno son ritornati.

 

 

Guglielmina Costi Monaci premia col Diploma Piatto di Nettuno Simona Gaviati e il papà

 

 

 

Oltre una cinquantina di soci del sodalizio presieduto da Guglielmina Costi Monaci, giornalista nota in tutta Italia per le innumerevoli campagne nutrizionali a favore di giuste basi alimentari (dal pesce ai formaggi e dagli ortaggi alla frutta), completando il tutto mettendo assieme chef e medici di gran fama. Non cavalcando l’onda odierna ma già dagli anni Ottanta.    

 

 

 

La sala con tutti gli ospiti

  

La meta di questi simpatici ma esigenti soci, l’Agriturismo Villa Ronco dei fratelli Gaviati di Rosignano Monferrato, industre e invitante paesino. Ad accoglierci, la giovane e dinamica signora Simona, che con i famigliari gestisce l’azienda.  Dopo le presentazioni di rito, Simona illustra agli ospiti l’azienda agricola, rimarcando che i prodotti sono ottenuti con metodi naturali e tradizionali.  

 

 

Un momento del pranzo

 

Per l’occasione, la signora Simona ha simulato al meglio, la cerca del tartufo. Il giovane e preparato tecnico dell’Associazione Tartufai di Rosignano Monferrato, dopo avere interrato non visto, alcuni pezzi di tartufo, ha chiamato il cagnolino.  In breve, dopo alcune annusate, il festante cagnolino ha individuato i posti col tartufo.  Entrati in casa, un piacevole aperitivo con Cortese e Chardonnay 2016, accompagnato da una bruschetta con morbido formaggio e, un’altra, col pesto, realizzato dal bravo genovese Minghelli.     

 

 

  Due discorsi tra gli ospiti

 

Il tempo fare di due discorsi, e poi tutti a tavola per gustare le golosità create dalla mamma e dal marito di Simona. Una serie d’irrinunciabili ghiottonerie: Salame di suino, fette di robiola, risotto con ortaggi, squisiti agnolotti col ragù di carne e, per chi li gradiva, in bianco con scaglie di tartufo. E ancora, succulenti fettine di tagliata di vitello alla griglia, tripudio di ortaggi freschi con una superba bagna caoda.

 

 

 

 

La sala gremita di soci del Piatto di Nettuno

 

Un dolce tradizionale chiudeva il convivio. Il tutto abbinati ai buoni vini aziendali: i sapidi, profumati e fruttati Grignolino del Monferrato Casalese Doc 2016, Barbera del Monferrato Casalese Doc 2014 e 2015 e, curioso, un buon e raro Passito di Barbera, che il papà di Simona fa solo nelle annate eccellenti. 

Guglielmina Costi Monaci e Virgilio Pronzati 

Piena soddisfazione sia degli ospiti che dei proprietari dell’Agriturismo.  Ormai sera, il commiato con la famiglia Gaviati, con la promessa di ritornare quanto prima. Chi ancora non c’è stato, lo faccia. Piatti, vini, marmellate, confetture, miele e conserve naturali valgono ampiamente il viaggio.

 

 

L’ALBERETA OMAGGIA IL MAESTRO GUALTIERO MARCHESI PER OLTRE 20 ANNI ALLA GUIDA DEL RESORT  NEL CUORE DELLA FRANCIACORTA

 

 

Erbusco, 28 dicembre 2017Mi piaceva chiamarla Signor Marchesi! Grazie per tutto quello che mi ha insegnato. Buon viaggio Signor Marchesi»  - queste le parole di Carmen Moretti de Rosa all’indomani della scomparsa del maestro che per oltre 20 anni ha segnato indelebilmente l’Albereta Relais et Chateaux.

 

Il resort nel cuore della Franciacorta è stato dal 1993 la casa di Gualtiero Marchesi: un lungo periodo di successi vissuto a fianco della famiglia Moretti. Il Maestro all’Albereta aveva trovato la pace e il raccoglimento che la sua Milano non riusciva più a dargli. Un luogo magico per accogliere, con la dovuta calma, gli ospiti e gli amici che accorrevano a lui da tutto il mondo.

 

 

Oggi la Brigata dell’Albereta, guidata da Fabio Abbattista, omaggia il grande imperatore della cucina italiana con il lutto al braccio.

 

“Marchesi mi ha insegnato il rigore di pensiero e l’importanza dell’organizzazione millimetrica per gestire una cucina e un hotel. Con lui ho capito che per avere successo e per parlare delle cose, prima devi conoscerle a fondo, che si tratti di un vino, di un ingrediente o di un piatto. Marchesi era sì precisione e rigore, ma anche un uomo che sapeva vivere con leggerezza. – prosegue Martino de Rosa, presidente di At Carmen - Ricordo che, anni fa, eravamo a Monaco di Baviera. Stanchissimi e infreddoliti, sotto una spanna di neve mi disse: “Martino, ora ti porto a mangiare il miglior Weisswurst della città. Ci divertimmo tantissimo e con semplicità. Questo era Gualtiero. Era davvero uno di famiglia”.

 

Gualtiero Marchesi ha guidato le cucine de L'Albereta sin dall’apertura del 23 settembre 1993. Al suo fianco sono passati quelli che oggi sono i grandi nomi della cucina contemporanea, da Carlo Cracco ad Andrea Berton, da Enrico Crippa a Paolo Lopriore e Davide Oldani.

 

L'ULTIMO SALUTO A GUALTIERO MARCHESI DALL'ASSOCIAZIONE LE SOSTE

 

Si è spento il 26 dicembre, nella sua casa milanese, il grande chef Gualtiero Marchesi.

Il suo nome è divenuto negli anni sinonimo mondiale di alta cucina italiana, innovazione intelligente, sperimentazione colta.

L'Associazione Le Soste annuncia con immensa tristezza la perdita di uno dei suoi padri fondatori e del suo Presidente Onorario.

Era il 1982 quando la sua mente illuminata ha partecipato, insieme a un pugno di ristoratori amici, all'ideazione di un'entità che avesse come scopo lo scambio di idee sull'enogastronomia italiana di eccellenza e la promozione del nostro stile culinario nel mondo. Le basi per quella che è oggi la principale Associazione di ristoranti di alta cucina italiana nel mondo erano gettate.

Il Direttivo e i soci Le Soste devono molto alla figura e all'esempio di Gualtiero Marchesi: tutti hanno apprezzato la genialità creativa che gli era innata, lo spirito avanguardista grazie al quale, negli anni sessanta e settanta, ha fondato la nuova cucina italiana, l'ironia e l'armonia con cui dispensava pillole di saggezza ad ogni sua apparizione.

Dell'uomo-cuoco, artigiano e artista resta una preziosa eredità:

la "lezione Marchesi" di gusto, tecnica ed equilibrio dei valori, tramandata a molti giovani chef cresciuti nel suo laboratorio, oggi artisti della cucina italiana di qualità che ci fa onore nel mondo.

La vitalità intensa del Maestro, il suo incessante dedicarsi ai progetti di valorizzazione del bello e del buono lasciano il segno più bello nella nostra cultura.

 

Ufficio Stampa & Comunicazione Le Soste - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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CAPODANNO ESCLUSIVO A VENEZIA

   

Il SINA Centurion Palace di Venezia festeggia l’inizio del nuovo anno con una serata all’insegna dell’eleganza e uno speciale menù firmato dall’Executive Chef Massimo Livan

Design, storia, charme e alta cucina: sono queste le caratteristiche che rendono il SINA Centurion Palace di Venezia, hotel cinque stelle lusso della Sina Hotels, un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti dell’eleganza, in particolare durante la notte più lunga e attesa dell’anno.

Per  celebrare l’inizio del nuovo anno immersi in un’atmosfera magica e raffinata, godendo dell’incantevole spettacolo del Canal Grande, il SINA Centurion Palace propone un esclusivo New Year’s Eve Gala Dinner.

 

Dalle ore 20.00, la serata del 31 dicembre sarà scandita da performance d’eccezione, intrattenimento per gli ospiti e DJ-set. Grande attesa per il tenore del Teatro La Fenice, il Maestro Domenico Altobelli.

Il Gala Dinner, firmato dall’Executive Chef Massimo Livan, sarà ospitato nell’affascinante cornice dell’Antinoo’s Lounge & Restaurant, il ristorante del SINA Centurion Palace.

Il menù del Gran Galà di Capodanno prevede:

Entrée: Ostriche alla salsa Ponzu, Carpaccio di gamberi rossi al melograno, spinaci Tatsoy e semi di chia

 

Medaglione di astice con crema di topinambur e lamelle di mandorle al lime

Primi piatti: Ravioli di barbabietola con pesce spada al sentore di fumo su crema di amorini

Risotto con cime di rapa, mela Granny Smith, alici del Cantabrico e gocce di nduja calabrese

Sorbetto al melone giallo e Grand Marnier

Secondi piatti: Filetto di vitello con tartufo nero e radicchio tardivo di Treviso in saor

Dessert: Tortino caldo di zucca con salsa all'amaretto

Dopo la mezzanotte, come da tradizione, sarà servito zampone e lenticchie.

Euro 460,00 a persona (Iva, vino e bevande incluse - Champagne escluso).

 

«Vogliamo offrire un’esperienza indimenticabile a chi vorrà festeggiare il Capodanno con noi - spiega Paolo Morra, General Manager del SINA Centurion Palace -  Un’atmosfera unica, all’insegna dell’eleganza».

Antinoo's Lounge & Restaurant – SINA Centurion Palace

L'Antinoo's Lounge & Restaurant è stato premiato dalla Guida Michelin con le Tre forchette rosse: “Ispirato ad un design moderno e raffinato, la scelta oscilla fra due sale, una rossa e una bianca, con affacci sul Canal Grande. La cucina prende spunto dalla tradizione in un connubio che si fa a tratti molto interessante; romantici tavoli vicino all'acqua in estate”. Inoltre, è stato premiato con un Cappello dalla Guida Ristoranti d'Italia 2018 de L'Espresso che così descrive il ristorante del SINA Centurion Palace: “C’è tutto l’incanto del bacino di San Marco e, all’arrivo, le suggestioni suscitate dal contesto fanno tutta la loro parte. Poi la tavola cattura l’attenzione. Merito di Massimo Livan, un cuoco che con coraggio sta portando la cucina dell’Antinoo’s agli ambiziosi obiettivi prefissati. Il suo è un percorso che vede premiati impegno e ricerca, e i piatti sono il frutto delle sperimentazioni di anni. Cucina elegante, che osa il giusto, ma sorretta da buona tecnica”.

Info e prenotazioni:

Sina Centurion Palace

Dorsoduro, 173 30123 - Venezia

Tel +39 041 34281

Fax +39 041 2413119

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www.sinahotels.com/it/h/sina-centurion-palace-venezia/

Micaela Scapin

Cell. 338 4293592

www.micaelascapin.it

 

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