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OPEN DAY FGA - LA CUCINA DEL FUTURO
Mercoledì 20 Dicembre, dalle 10.00 alle 18.00, vi aspetta l’ultimo Open Day FGA dell’anno, nella sede di Viale Col di Lana 8 a Milano.
Food Genius Academy presenta la rinnovata offerta didattica del 2018 in una giornata ricca di attività: live cooking, seminari, laboratori e momenti di originale ristoro delle papille gustative negli spazi della scuola. Il focus della giornata è sulla CUCINA DEL FUTURO, una cucina all’avanguardia da cui non possiamo prescindere e che sentiamo sempre più vicina. Nuovi metodi di cottura, utilizzo degli insetti e della canapa in cucina: durante la giornata dell’Open Day affronteremo questi temi dalla teoria alla pratica, tra live cooking e degustazioni.
Aperte le iscrizioni per la seconda edizione del Bachelor Degree in Culinary Arts and Food Service Management, per i corsi professionali di Alta Cucina, Cucina nel Weekend e Pasticceria. Si aggiungono il Master in Comunicazione e Critica gastronomica curato da Carlo Spinelli, il Master in Concept catering ed organizzazione di eventi in collaborazione con Bibendum ed il corso professionale di Pizzeria Contemporanea sotto la direzione scientifica dello chef pizzaiolo Simone Lombardi.
Il programma della giornata:
10:00
"Dai fratelli Troisgrois alla zeolite in cucina passando per la canapa e gli insetti commestibili"
con Carlo Spinelli (Doctor Gourmeta) e alcune testimonianze della cucina futuristica:
- live cooking dello chef docente Misha Sukyas, protagonista di alcuni programmi tv ("cucinare con gli insetti di 21bites, il primo e-shop in Europa per gli insetti commestibili")
- live cooking dello chef Paolo Caratossidis, ideatore del progetto ("cucinare con l'acqua al posto del fuoco")
- live cooking dello chef Jacopo Gazzola, Aka NESH, ideatore del progetto Ganja Kitchen (“applicazione delle infiorescenze di Hemp Embassy in cucina con l’estrazione in base grassa con l’uso dei terpeni e principi attivi”)
- presentazione dei vari tipi di infiorescenze con Paolo Azzimonti, proprietario di Hemp Embassy
- presentazione dei prodotti di Stefano Cislaghi e Simone Lisandri, proprietari dello shop Green Utopia (“i benefici della canapa alimentare”)
12:00
"L'uomo e la natura: i codici segreti che regolano la natura, il cibo e la vita sulla terra" con il professore Pier Andrea Tosetto dell'Università Milano Bicocca
13:00
"Dalla pizza contemporanea alla pizza del futuro"
Live cooking e degustazione delle pizze dello chef pizzaiolo Simone Lombardi di Dry Milano
14:00 - 17:00
presentazione di tutti i corsi e colloqui per le iscrizioni
17:00
"E’ l'ora del tè con il panettone in vaso cottura"
degustazione di tè Dammann e panettoni in vaso cottura con il pastry chef Fabrizio Barbato della pasticceria Ile Douce Milano
18:00
"Aperitivo con gli studenti FGA"
concludiamo la giornata con il panettone gastronomico interpretato dai nostri studenti e dallo staff del ristorante didattico Al Cortile
Nella giornata dell'Open Day chi si iscrive ad uno dei corsi professionali FGA (Alta Cucina, Pasticceria, Pizzeria Contemporanea, Management di Sala) avrà uno sconto di 500,00 Euro sul costo di iscrizione; chi si iscrive al Corso Universitario uno sconto di 1000,00 Euro sulla retta annuale.
Inoltre tutti gli ex studenti FGA, otterranno il 30% di sconto per l’iscrizione ad un nuovo corso. Lo staff di Food Genius Academy sarà a disposizione per info durante tutta la giornata, colloqui dalle 14.00 alle 17.00.
Food Genius Academy
Viale col di Lana 8, 20136 Milano
+39.0236518286
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http://www.foodgeniusacademy.com/
Food Genius Academy è un Centro di Formazione Professionale con esperienza pluriennale nell'ambito della Formazione Food & Beverage. E' accreditato dalla Regione Lombardia e certificato con un sistema di gestione della qualità ISO 9001.
Food Genius Academy è focalizzata sui corsi professionali di Alta Cucina, Pasticceria, Pizzeria Contemporanea e Management di Sala, ma si declina anche come azienda di consulenza per il settore food&beverage e promotrice di eventi aziendali legati alla cucina.
L'offerta formativa, sia per i corsi professionali, che per il biennio del Corso Universitario in Scienza e Arte Culinaria, è pratica e performante, sviluppata per classi composte da pochi studenti, che vengono seguiti passo passo dagli chef e dai coordinatori, arrivando ad acquisire competenze tecniche e teoriche, ma soprattutto pratiche, attraverso tirocini direttamente sul campo in ristoranti Michelin Starred già durante i corsi. La scuola si pone così l’obiettivo di creare figure utili ai ristoranti insegnando le tecniche e l'etica comportamentale alla base delle professioni legate alla ristorazione.
Camilla Rocca
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CHI SARA'IL MIGLIOR MAITRE CHOCOLATIER D'ITALIA?
Al Chocolate AcademyTM Center Milano vengono svelati in anteprima i nomi dei giudici e dei finalisti alle selezioni italiane dei World Chocolate Masters 2018 di Cacao Barry, la prestigiosa competizione internazionale dedicata ai professionisti del cioccolato
Maurizio Frau, Martina Presta, Fabio Ravone, Claudio Sordoni, Nicolas Vella e Giuseppe Vitale: sono loro i migliori maître chocolatier italiani presentati oggi in anteprima al Chocolate AcademyTM Center Milano, centro di alta formazione voluto da Barry-Callebaut, azienda franco-belga leader mondiale nella fabbricazione di prodotti a base di cacao e cioccolato di alta qualità.Questi professionisti, che hanno già superato le preselezioni nazionali tenutesi nei mesi scorsi proprio alla Chocolate Academy Milano, si sfideranno al Sigep di Rimini il 21e 22 gennaio prossimi. Il vincitore delle selezioni nazionali rappresenterà l’Italia al Salon du Chocolat di Parigi dove, dal 31 ottobre al 2 novembre 2018, si terranno le finalissime dei prestigiosi World Chocolate Masters, la competizione internazionale voluta da Cacao Barry che ogni due anni decreta il campione mondiale di cioccolateria.A presentare i sei sfidanti al pubblico è Davide Comaschi, non solo in veste di direttore del Chocolate AcademyTM Center Milano, ma anche di primo e unico italiano a essere salito finora sul gradino più alto dei World Chocolate Masters, nel 2013. In contemporanea vengono anche svelati i nomi degli esperti di cioccolateria e pasticceria che comporranno la giuria: saranno loro a valutare le prove dei maître chocolatier in gara a Rimini. Si tratta di Federico Anzellotti, Giovanni Cavalleri, Maurizio Colenghi, Fabrizio Galla e Luca Mannori. Presidente di questo straordinario panel di esperti è Enrico Cerea, executive chef di Da Vittorio a Brusaporto, 3 stelle Michelin.Maurizio, Martina, Fabio, Claudio, Nicolas e Giuseppe si sfideranno a Rimini nell’interpretazione del tema scelto per questi World Chocolate Masters: Futropolis, la città del futuro caratterizzata da integrazione, ricerca di modelli sostenibili e nuove sinergie e tecnologie. Che forme e quali gusti le daranno i nostri sfidanti? Lo scopriremo fra poco più di un mese, quando dovranno realizzare una pralina, un dessert al piatto e un pezzo artistico il cui protagonista assoluto sarà il cioccolato.Oggi i sei maître chocolatier in gara sapranno in quale giornata si sfideranno, se il 21 o il 22 gennaio: attraverso un’estrazione verranno infatti suddivisi in due gruppi. Il maître chocolatier che avrà conseguito il punteggio più alto rappresenterà i colori italiani alle finalissime di Parigi.
I World Chocolate Masters di Cacao Barry sono universalmente riconosciuti come la competizione più difficile, ma anche più sfidante e prestigiosa, del mondo della cioccolateria. Si tratta dell’unico concorso al mondo dedicato all’uso creativo del cioccolato e il solo nella sua categoria in cui i professionisti del cioccolato competono individualmente e non come squadra. Per la complessità che la caratterizza, ogni edizione dei World Chocolate Masters si protrae per due anni: durante il primo anno si tengono le selezioni nazionali che incoronano il National Chocolate Master di ogni Paese partecipante; l’anno successivo, i rappresentanti nazionali competono gli uni contro gli altri per diventare World Chocolate Master, giudicati da un panel di esperti di fama internazionale. I requisiti richiesti per la partecipazione sono una profonda passione per il cioccolato e una eccellente abilità nella sua lavorazione. Anche per questa 7° edizione, dopo aver partecipato alle preselezioni nazionali, i migliori maître chocolatier del mondo gareggeranno nella finalissima al Salon du Chocolat di Parigi 2018. I sei sfidanti delle eliminatorie italiane, presentati in anteprima al Chocolate AcademyTM Center Milano, si affronteranno al Sigep di Rimini il 21 e 22 gennaio con l’obiettivo di ricalcare le orme di Davide Comaschi, primo e finora unico italiano a essere salito sul gradino più alto dei World Chocolate Masters. Dice Comaschi: “Negli anni scorsi le preselezioni dei World Chocolate Masters in Italia venivano svolte in diverse sedi, di regione in regione. Da quest’anno sono ospitate al Chocolate AcademyTM Center Milano, sempre di più casa e punto di riferimento dei professionisti del cioccolato”.La grande novità di questa edizione riguarda proprio il passaggio dalle selezioni nazionali alla finalissima parigina. “Cacao Barry e i World Chocolate Masters hanno infatti sviluppato un programma di formazione e di cracking per tutti i finalisti, con stage intensivi che li prepareranno alla finale” spiega Marta Juanola, WCM Project Manager.Futropolis, il futuro del cioccolatoSecondo un report di Bloomberg, entro il 2025 metà della popolazione mondiale vivrà in città con più di 10 milioni di abitanti1. Sogniamo che queste megalopoli abbiano un cuore verde e che vi si fondano in armonia culture e popoli; speriamo siano luoghi di sinergie creative dove l’interazione fra arte, design, gastronomia e architettura garantisca una crescita sostenibile, in armonia fra uomo e natura. Le abbiamo chiamate Futropolis, città del futuro ed è proprio il tema che Cacao Barry ha scelto per i World Chocolate Masters 2017-2018. In che modo queste città ispireranno gli chef? E come definiranno i sapori di domani? Come influenzeranno i prodotti di pasticceria e cioccolateria del futuro? La nuova edizione dei World Chocolate Masters cerca di dare risposta a questi interrogativi che riguardano il futuro del cacao e del cioccolato.Dice Ramon Moratò, Global Creative Director Cacao Barry e membro del comitato dei World Chocolate Masters: “Le piante saranno coltivate sottoterra e sui tetti degli edifici. La gastronomia si alleerà con la scienza e la tecnologia per creare delle nuove sensazioni multisensoriali. Gli chef diverranno designer, ingegneri e scienziati per creare nuove forme di nutrimento, confezionamenti commestibili e ridurre gli sprechi alimentari. Il benessere dei consumatori sarà al centro della progettazione di ogni prodotto alimentare. Siamo curiosi di capire in che modo i maître chocolatier risponderanno alla sfida di questo tema con nuove visioni. La loro creatività porterà a un nuovo approccio ai sapori e al cioccolato”.La sfidaI partecipanti alla 7° edizione dei Cacao Barry World Chocolate Masters si lasceranno ispirare dalle caratteristiche principali delle città del futuro (orti verticali, città verdi e piante felici, cibo 3D, riduzione degli sprechi alimentari, packaging commestibili, cibo in movimento) e le declineranno in tre creazioni: la «Pièce Artistica: il Futropolitan», una scultura in cioccolato che interpreti il tema Futropolis; «Gusti freschi a Futropolis», una creazione di pasticceria fresca realizzata al momento; «Chocolate on the go», uno snack al cioccolato da consumare al passeggio. Per ogni ricetta è obbligatorio utilizzare almeno una referenza Cacao Barry e rispettare un tempo limite.La valutazione da parte della giuria tiene conto di questi parametri: la «Pièce Artistica», «Gusti freschi a Futropolis» e «Chocolate on the go» incidono ognuno per il 30% sul voto finale, mentre la pulizia, l’organizzazione e la gestione degli scarti per il restante 10%. Il ruolo dei giudici consiste nel valutare obiettivamente il gusto, la creatività e il modo di presentare le creazioni di ciascun partecipante.Trasmesso in diretta mondiale su web, seguito da giornali generalisti, riviste di settore e televisioni, i World Chocolate Masters di Barry Callebaut sono anche un evento di grande rilevanza mediatica che accende i riflettori sui partecipanti e sulle imprese partner. Inoltre ai professionisti che si qualificano per le diverse selezioni e al vincitore assoluto vengono riservate dagli sponsor attrezzature professionali, forniture di prodotto e un emozionante viaggio alla scoperta delle piantagioni di cacao.
Simona Cabiaglia
PIATTO DI NETTUNO: CHIUSURA E INIZIO ANNO SOCIALE AL RISTORANTE DA GIACOMO
Guglielmina Costi Monaci con Gino Petrucco e signora, i Ratto e alcune socie
Di Virgilio Pronzati
Per siglare l’intensa attività dell’Associazione Piatto di Nettuno, la presidente Guglielmina Costi Monaci, ha promosso una golosa serata nell’elegante e raffinato ristorante Da Giacono. Un locale di circa mezzo secolo, battezzato col nome del proprietario, che per decenni fu meta preferita di noti divi del cinema, della tivù, dello sport e dell’imprenditoria, nonchè di esigenti gourmet.
Gugliemina Costi Monaci e l'Assessore comunale all'ambiente Matteo Campora
Alla guida del locale il patron Mario Rocca che, con molta professionalità e simpatia, ha riportato il locale alla meritata notorietà. Per l’occasione, Guglielmina Costi Monaci si è superata. Ospite d’eccezione l’Assessore comunale all’Ambiente Matteo Campora, seguito negli interventi del professor Nicola Pellegrino, Gino Petrucco presidente dell’Associazione panificatori di Genova e provincia, della dietista Elisabetta Nanetti e del pittore e scrittore Odo Tinteri, applaudito lettore di alcune pagine della sua ultima opera “Odo dei Caruggi”. Non solo.
Gugliemina Costi Monaci e il Maestro Odo Tinteri
A rendere ancor più gradita la serata, la presenza di tre valenti “Artigiani” del gusto. All’ingresso del ristorante, ammirata da tutti i convenuti, una Balilla d’epoca della ditta Ratto, colma di vasetti di confettura e di bottiglie di sciroppo di rose. Prodotti già in uso nel Genovese nell’Ottocento, descritti compiutamente da Ratto padre e figlio.
Da sin:Virgilio Pronzati, Gino Petrucco, Odo Tinteri e Nicola Pellegrino
Mentre durante la cena, due interessanti momenti di cultura gastronomica. Il primo sull’extravergine lucano, raccontato dal produttore Giuseppe Bitonto (distribuito a Sestri Ponente con l’Azienda La Delizia Lucana, assieme a molti altri prodotti tipici regionali). Un pregiato extravergine che ha esaltato alcuni piatti dell’invitante menu. Il secondo, non facile a vedersi, il taglio di una forma di Parmigiano Reggiano di montagna di 31 mesi, eseguito da Alex Bassi, giovane selezionatore ma di grande esperienza casearia. Un formaggio da gourmet.
Da sin: Roberto Monaci, Elisabetta Nanetti, Guglielmina Costi Monaci, Matteo Campora e la signora Petrucco
Ecco il menu della serata realizzata dal bravo chef Salvatore Perrone già patron del noto Benita di Cogoleto, servito impeccabilmente dalla brigata di sala: Aperitivo di benvenuto con stuzzichini della Casa, Flan di verdure su soffice di patate, funghi e scaglie di grana, Risotto allo zafferano, gamberi e zucchini, Calamaro ripieno su ratatouille di verdure,
Da sin: Mario Rocca, Guglielmina Costi Monaci, lo chef Salvatore Perrone, Alex Bassi e Giuseppe Bitonto
Sorpresa di eccellenza, Millefoglie con crema chantilly. Il tutto perfettamente sposato ai rispettivi vini dell’Azienda Agricola Ganaghello di Luigi Losi: Ortrugo Polvere di Stelle 2016; Colli Piacentini Pinot Grigio 2016; Colli Piacentini Gutturnio Bio 2016; Malvasia Dolce Oro d’Inverno 2016.
Alex Bassi ha eseguito un taglio perfetto
KISEN TRIPLICA
A pochi mesi dall'apertura di Busto Arsizio, la famiglia Kisen si allarga e questa volta in pieno centro, accanto alla fermata Turati a Milano, in via della Moscova 10. Apertura: 14 dicembre, perfetto per chi vuole festeggiare un Natale alternativo, a base di sushi. 300 mq su due eleganti livelli che ricordano la natura giapponese con pietra, legno e canne di bambu.
La Storia: Il primo Kisen è stato tra i primi giapponesi di qualità a Milano, aperto 13 anni fa. La sede storica è in Via Gian Giacomo Mora al 9, zona Colonne di San Lorenzo. Gli ingredienti per tutti i Kisen sono la cucina creativa, l' ambiente raffinato ed elegante della nuova sede è studiato ad hoc da un architetto giapponese e la selezione degli ingredienti di qualità con cui creare il menu “Feeling Excellence” è vigorosissima, creata da uno chef giapponese di Osaka che ogni sei mesi torna per formare i cuochi dei tre Kisen. Ogni piatto è creato al momento partendo da una materia prima freschissima e curato con attenzione seguendo i dettami dell'estetica giapponese, ricca di intagli e tagli precisi quanto armoniosi.
La Cucina: Feeling Excellence” è un menu giapponese creativo realizzato con il miglior pesce che si trova sulla piazza di Milano, comprato giornalmente al mercato ittico più importante in Italia. Si può scegliere tra i dim sum con pasta alla barbabietola, al the verde, al nero di seppia, allo zafferano e ala gambero; le dieci tartare (iconico il White, di capasante, seppie, chips di barbabietole su letto di riso al nero di seppia o ancora il Kisen, identificativo del locale, con gamberi crudi, capasante, branzino, polvere di miso e riso venere); i dodici gunkan, le cruditee, i carpacci, quattordici tipi di California maki, dodici tipologie di temaki (iconici quelli al foie gras, al sakè e al riso allo zafferano in onore di Milano), special rolls, dragon balls, sushi, sashimi e chirashi, nigiri, ramen, udon, ampia selezione di teriyaki cucinati sull'apposita piastra, ma anche tempura, riso, insalate e zuppe.
Il Design: Un design che ricorda la natura orientale con maestose canne di bambu in entrata, pietra, legno, ferro e luci che ammiccano a Madre Natura per i con giochi ottici eleganti e moderni, tra vetrate- cascate e pavimenti che disegnano giardini giapponesi, giochi di onde alle pareti e un arredamento che si tinge di grigio, marrone e nero. Un gioco suggestivo di specchi e luci, le perfette simmetrie della scala centrale sono gli elementi che accompagnano i clienti dal piano superiore all'inferiore, dove è possibile cenare seduti ai due ampi tavoli tatami, secondo i dettami della più autentica tradizione giapponese.
Drink e aperitivo: Per esaltare il gusto dei piatti, il Kisen propone, oltre ad una vasta selezione di vini, spumanti e champagne, anche un menù di cocktail studiati ad hoc da Franco Tucci Ponti, esperto mixologist che ha combinato elementi e ingredienti nipponici ai classici italiani, che potranno accompagnare la cena o essere sorseggiati tout court o per aperitivo dagli 8 ai 15 euro, accompagnati da creazione create ad hoc dai maestri giapponesi del Kisen.
La Proprietà:
Kisen nasce dallo spirito imprenditoriale di un gruppo di giovani ristoratori milanesi e bustocchi, tra i primi a portare la vera cucina giapponese a Milano. Christian Zaccaro ha iniziato 13 anni fa con il suo primo ristorante all'età di 25 anni, ma nella sua visione di sono altri Kisen.
Contatti:
Kisen
Via Moscova 10
Tel 3333911343
Mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Orari:
Da lunedì al sabato dalle 12 alle 14.30 e dalle 19 a mezzanotte
Domenica dalle 12 alle 14.30
Camilla Rocca
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392. 0531233
THE STAGE: UN CAPODANNO STELLARE
Ristorante di Fine Dining e Vip Room: questa la formula di The Stage per festeggiare al meglio la notte più sfavillante dell’anno
«Chi ben comincia è a metà dell’opera»: niente di più vero, soprattutto se si tratta del Capodanno. Una serata che tutti aspettiamo per lasciare indietro tutto quello che non è andato nell’anno trascorso e per affidarci ai buoni propositi, una serata che merita di essere festeggiata alla grande.
Quest’anno The Stage propone un’esperienza gastronomica unica che vuole rispondere ai desideri di una clientela attenta e esigente. Ristorante di Fine Dining e Vip Room saranno a disposizione – ognuno con uno speciale format ideato dall’executive chef Fabrizio Albini e atCarmen per l’occasione – per brindare all’anno nuovo e lasciarsi sedurre dalla magia dell’anno nuovo.
Una notte ricca di suggestioni: una cena classica in cui scoprire i grandi classici della cucina delle feste – dal foie gras alle lenticchie – realizzati dallo chef Albini oppure una serata privata nella Vip Room con vista sulle luci di Milano. E dopo la mezzanotte musica e drink all’Octavius Bar dove i cocktail di Francesco Cione saranno l’accompagnamento perfetto per concludere al meglio la serata.
IL RISTORANTE – Tra luci soffuse, legno e divanetti in pelle il Ristorante The Stage diventa il set perfetto per una cena ricercata e intrigante in cui gli ospiti saranno coccolati e stupiti mentre attendono l’arrivo dell’anno nuovo.
«Non mancheranno le lenticchie, il primo cibo da assaggiare allo scoccare della mezzanotte – spiega lo chef Fabrizio Albini –, ma anche il tartufo e foie gras, ingredienti magnifici per iniziare al meglio il nuovo anno, con un augurio di prosperità».
Si parte con un benvenuto a base di caldarroste, spinaci, tè verde, nocciole e passion fruit «per accogliere gli ospiti dal freddo invernale nella nostra sala rivestita di legni caldi e pregiati», dichiara Fabrizio Albini. Un benvenuto per stuzzicare il palato e introdurlo lentamente ai piaceri della serata. E poi ancora raviolo di noci alla zucca affumicata e spezie, filetto di manzo con scaloppa di foie gras, mandarino alla brace con mousse al kefir: sapori tipici nella migliore tradizione del cenone di Capodanno, con un tocco innovativo e coinvolgente.
Costo della serata – 150 € bevande escluse.
LA VIP ROOM – Una festa privata con vista mozzafiato sulle mille luci di Milano per la serata più sfavillante dell’anno: questo è quanto offre la Vip Room di The Stage.
La sala, organizzata per ospitare un massimo di 18 persone, sarà seguita attentamente dal personale di The Stage, per far vivere agli ospiti una serata indimenticabile. Il menù sarà quello del ristorante al primo piano, con in più la possibilità di personalizzare alcune portate secondo i gusti del tavolo.
Costo della serata 3.000€ per la VIP Room e il menù di Fabrizio Albini, bevande escluse.
The Stage
Piazza Gae Aulenti, 4 - Milano
+39 02 63793539
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Eleonora Alverà Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
FINOCCHIONA IGP E BIRRA ARTIGIANALE
Finocchiona IGP sempre più protagonista in cucina, grazie alla collaborazione fra il Consorzio di tutela, l’Associazione Cuochi Fiorentini e l'Unione Regionale dei Cuochi Toscani
Consorzio tutela Finocchiona IGP - Finocchiona IGP e birra artigianale: L’evento è stato organizzato dal Consorzio di tutela della Finocchiona IGP e porta avanti le attività di promozione e conoscenza dello storico salume toscano che vedono la Finocchiona IGP sempre più protagonista in cucina, grazie alla collaborazione con l’Associazione Cuochi Fiorentini e l'Unione Regionale dei Cuochi Toscani che ha portato a due contest: una sfida tra dodici chef, sei uomini e sei donne, dove lo storico salume toscano è stato arbitro d’eccezione e protagonista di sei ricette creative e inedite, dall’antipasto al secondo, e una sfida fra diciannove Lady Chef, con la preparazione di altrettanti piatti originali e creativi.
Un viaggio nei sapori accompagnato da gusto e qualità, per scoprire da vicino la storia e la produzione di un’eccellenza toscana, quale è la Finocchiona IGP, e il suo abbinamento con birra artigianale e pane prodotto riscoprendo grani antichi. E’ quello che ha caratterizzato, nei giorni scorsi, il press tour “Pane, Birra e Finocchiona IGP. Alla scoperta della storia e delle produzioni chianine di qualità” nella zona della provincia di Arezzo compresa fra Monte San Savino e Marciano della Chiana. A esaltare l’unione fra i tre prodotti sono state due ricette preparate da Keoma Franceschi, giovane chef dell’Unione regionale Cuochi Toscani, aiutato dagli chef Alvaro Bartoli e Gabriele Bagni. L’evento è stato organizzato dal Consorzio di tutela della Finocchiona IGP e porta avanti le attività di promozione e conoscenza dello storico salume toscano che vedono la Finocchiona IGP sempre più protagonista in cucina, grazie alla collaborazione con l’Associazione Cuochi Fiorentini e l'Unione Regionale dei Cuochi Toscani.
Il tour all’insegna di gusto e qualità è iniziato con la visita alla produzione di Finocchiona IGP nelle diverse fasi: dal sezionamento alla tritatura di carni scelte di prima qualità; dall’impastatura aggiungendo sale, pepe, semi e fiori di finocchio all’insaccatura fino alla legatura e all’applicazione dell’etichetta IGP, prima di vedere le celle dove il salume viene stagionato nel rispetto del Disciplinare di produzione della IGP. L’appuntamento è, poi, proseguito in compagnia dello chef Keoma Franceschi, che ha condotto un gustoso cooking show con la preparazione e l’assaggio di Crocchette di granchio e Finocchiona IGP in crosta di fiocchi di pane verna, maionese aromatizzata alla birra profumata al limone e riccioli di sedano croccanti e Gnocchetti di farina verna con crema di formaggio, pioggia di cavolo nero, aria di semi di finocchio e Finocchiona IGP. Ad accompagnare i due piatti, originali e creativi, sono state varietà di pane prodotto con grani antichi e due birre agricole artigianali.
Finocchiona IGP sempre più protagonista in cucina. La Finocchiona IGP è stata recentemente protagonista ai fornelli anche con una sfida tra dodici chef, sei uomini e sei donne, dove lo storico salume toscano è stato arbitro d’eccezione e protagonista di sei ricette creative e inedite, dall’antipasto al secondo. L’iniziativa, intitolata “Finocchiona IGP in contest”, si è svolta nella Scuola di cucina dell’Associazione Cuochi Fiorentini ed è stata promossa dal Consorzio di tutela della Finocchiona IGP insieme alla stessa Associazione e all'Unione Regionale dei Cuochi Toscani.
A conquistare la giuria - composta da chef professionisti, persone esterne, presidente e direttore del Consorzio di tutela della Finocchiona IGP, rispettivamente, Alessandro Iacomoni e Francesco Seghi - è stata la squadra femminile con la ricetta La Finocchiona IGP incontra l’aia e l’orto, che comprendeva un rotolo di coniglio, un giambonetto di quaglia ai fichi e un Finburgher di Finocchiona IGP. Preparazione e impiattamento sono state curate dalle chef Paola Baccetti, Maria Campagna, Susanna Del Cipolla, Rossella Giulianelli, Sara Barbara Guadagnoli ed Enrica Romani, che hanno completato il loro menu con un Cappuccino di topinambur e cornetto alla Finocchiona IGP, come antipasto, e un Tortello di ricotta e Finocchiona IGP su brodetto di castagne, come primo piatto.
Il contest in cucina fra chef uomini e donne ha seguito un’altra sfida culinaria recente, intitolata “La Finocchiona in cerca di ricette”, che ha coinvolto diciannove Lady Chef aderenti all'Unione Regionale dei Cuochi Toscani e alla Federazione Italiana Cuochi nella creazione di altrettante ricette originali a base di Finocchiona IGP. A vincere, in quella occasione, è stato il mini cheesecake alla Finocchiona IGP realizzato da Rossella Giulianelli e l’iniziativa si è contraddistinta per la capacità di valorizzare lo storico salume toscano abbinato a ingredienti particolari, tra cui zucca gialla, gambero, mango e altri sapori inediti con la Finocchiona IGP. Tra le proposte più curiose, anche due ricette senza glutine e una che strizza l’occhio al sushi, il piatto più rappresentativo della cultura giapponese. Tutti i piatti realizzati nelle diverse occasioni culinarie saranno presto inseriti in un ricettario e in una nuova specifica sezione del sito del Consorzio di tutela della Finocchiona IGP, www.finocchionaigp.it.
La Finocchiona IGP sui social network. Per conoscere da vicino la Finocchiona IGP, la sua storia, la produzione e il legame con la Toscana che la rende un salume unico nel suo settore, è possibile seguire anche la pagina Facebook (Consorzio Finocchiona IGP) e il profilo Twitter (FinocchionaIGP).
http://www.robespierreonline.it/
Ufficio stampa Consorzio tutela della Finocchiona IGP
Lisa Cresti
IL SEGRETO DEL PANETTONE DI OSTERIA DEL PONTONE: L'UNICO BURRO CERTIFICATO
L’unico burro certificato naturale, proveniente da Isigny, è l’ingrediente segreto del nostro panettone Osteria del Portone
Panettoni prodotti secondo la migliore tradizione meneghina, con lievito madre e lievitazione naturale di 16 ore, lavorati con burro artigianale e biologico proveniente dalla Normandia, contenente solo aromi naturali.
“Abbiamo deciso di usare il burro naturale e dolce di Isigny l'unico burro al mondo ad avere ottenuto una certificazione di origine. Si ottiene dalla crema di latte di vacca prodotto nel Bessin e nel Contentin, zona francese nella bassa Normandia” racconta lo chef Luca Daniotti di Osteria del Portone di Melegnano, alle porte di Milano.
“Le vacche da latte utilizzate vengono tenute al pascolo per un periodo minimo di sette mesi all’anno. In seguito alla mungitura il latte viene raccolto tra le 24 e le 48 ore successive, riscaldato a 40°C e scremato. Dopodiché la crema viene mescolata in tini con il 3/3,5% di fermenti lattici. Il colore di questo burro è giallo, comunemente definito “bottone d’oro”, facilmente spalmabile con una consistenza omogenea quasi spumosa ed un inimitabile gusto vellutato”.
“La peculiarità di questo burro è nel territorio di produzione, che beneficia di un clima mite ma umido, dovuto alla prossimità al mare. Le mucche si nutrono di un’erba ricca di iodio, di beta carotene e oligoelementi” racconta Mara Zambelli, maitre e patron di Osteria del Portone, insieme al compagno Luca Daniotti e grande amante della naturalità degli ingredienti.
Il panettone caratteristico si trova in formato unico da 1 kg a 25,00€.
Osteria del Portone:
Una realtà e tre anime: dalla cucina dell’Osteria Del Portone, a Enò, la cantina accogliente e intima con una selezione importante di vini naturali e a Il Garden, regno dell’aperitivo di qualità e dei cocktail studiati dal barman Dario Di Palma, con un ampio dehor e l’atmosfera lounge all’aperto per il periodo estivo.
L’Osteria del Portone rappresenta un luogo unico nella realtà di Melegnano, si affaccia sulla piazza principale che guarda al Castello Mediceo: una targa appesa alle pareti ne attesta la sua storicità, presente sul cuore della cittadina dal 1722 con una locanda con stallazzo a 10 km da Milano, lungo l’antica via Emilia.
Una gestione squisitamente familiare: Luca Daniotti, lo chef e Mara Zambelli, la responsabile di sala, si sono conosciuti sui banchi di scuola dell’alberghiero ed è scoppiato l’amore, complice qualche stagione passata insieme sulla costa romagnola. Oltre a loro in sala si trova il padre dello chef, Antonio Daniotti. Dopo un paio d’anni insieme, nel 2007, hanno aperto la loro attività: il Doimoi American Bar proprio di fronte al giardino dell’Osteria del Portone. L’Osteria del Portone, ristorante che si divide a sua volta in tre ampie sale per un totale di 90 posti a sedere, è una realtà che riporta in auge i migliori piatti della tradizione, rivisitati e alleggeriti dallo chef Luca Daniotti, una veste contemporanea attorniata da un’allure d’altri tempi. Lo chef ama i contrasti nei sapori e nelle consistenze, caratteristica che è diventata la sua cifra stilistica.
Osteria del Portone
via Conciliazione, 27
20077 Melegnano (Milano)
02 9835366
Press Camilla Rocca