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Recensioni

Continuano le serate di Sinergie al ristorante Tre Cristi Milano:  tra cultura, cibo e il riordino in cucina di Roberta Schira


 
“Il libro è servito”, il ciclo di eventi Sinergie al ristorante Tre Cristi continua, inarrestabile, mese dopo mese: l’unione tra un’esperienza gourmet e la lettura dei passi di un buon libro affascina il pubblico, il ristorante diventa il punto di riferimento della vita culturale della città di Milano, non sono di quella prettamente gastronomica, espressione di amore per il bello e il buono e di tutte le sue forme d’arte.

Il prossimo appuntamento è l’8 giugno, con la lettura dell’ultimo libro di Roberta Schira, scrittrice gourmand e storica firma del Corriere della Sera, “La gioia del riordino in cucina”: la cucina intesa come cuore emozionale della casa, un riordino che deve partire dalle emozioni; una profonda intesa con la filosofia dello chef Dario Pisani, con cui l’autrice è entrata subito in sintonia. Una serata a 35 euro vini inclusi, un assaggio della cucina mediterranea in quattro portate da degustazione: merluzzo sfogliato e insalata russa;
risotto alle erbe fini, gamberi e lime; trancio di salmone arrostito con spuma al curry e bietole; cheesecake ai frutti di bosco e Girardi Valdobbiadene Grande Cuvée Brut in degustazione.
 
Roberta Schira
 
Storica collaboratrice del Corriere della Sera, di Style, Grande Cucina e Fine Dining, si occupa di enogastronomia e viaggi. Ha pubblicato alcuni romanzi di successo, tra cui “Il nuovo bon ton a tavola”, “Piazza Gourmand”, “Amore Goloso” e “Mangiato bene? Le 7 regole”.
 
La gioia del riordino in cucina: 
 
“Poiché la cucina è il cuore emozionale della casa e il nutrirsi tocca la parte più profonda e antica di noi, il percorso del riordino deve partire dalle emozioni. Per restituirci il piacere di abitare la cucina e, nello stesso tempo, la nostra anima”.

Un libro che rappresenta l’unione delle due più grandi passioni della Schira: la cucina e la psicologia. Roberta apre le porte della sua cucina e delle molte altre che ha avuto modo di visitare per piacere e per lavoro, dal monolocale al ristorante stellato e spiega come programmare, organizzare e riordinare tutti quegli oggetti e strumenti che abitano il cuore della casa. Dal frigorifero alla dispensa, dai pensili alla pattumiera: attraverso una serie di accorgimenti ispirati alla psicologia come all’economia domestica, l’autrice dimostra che dal buon ordine inizia il vero cambiamento di se stessi. Perché la cucina è la stanza più importante della casa, in ogni civiltà del mondo.

Tre Cristi Milano: la scommessa sui giovani, lo chef Dario Pisani
 
Nelle cucine del Tre Cristi di Milano si insediano solo anime che hanno qualcosa da scrivere nella storia della cucina italiana, la banalità e la sicurezza la si lascia a chi non ha più voglia di crescere. E il Tre Cristi scommette sui giovani, età media 25 anni: a partire da Dario Pisani, lo chef napoletano che ora è a capo della brigata, nuovo astro nascente che guarda in alto, racchiuso tra i grattacieli del quartiere futurista di Porta Nuova Varesine a Milano.
Tre anni da Enrico Crippa al Piazza Duomo di Alba, che gli ha trasmesso l'importanza del valore estetico dei piatti, Carlo Cracco a Milano, dove ha appreso il rigore e il rispetto del lavoro di squadra, e forse uno degli ultimi allievi di Gualtiero Marchesi, presso l'omonimo ristorante sotto i portici del Teatro alla Scala, da cui ha interiorizzato il culto per la materia prima e la raffinata sintesi dei piatti; poi ha preso il volo, senza rinnegare le origini partenopee, la sua vena creativa si rispecchia in uno stile essenziale ed elegante. Al ristorante si privilegia l’interazione, il rapporto diretto con gli ospiti e la sorpresa; un piatto cult, il cannolo scomposto, dalla cialda più leggera del tradizionale, può trasformarsi da uno a sette cannoli con diverse granelle, creme e delicatezze. Eleganza e privacy sono protagonisti dei 35 coperti scelti del Tre Cristi: un leggero restyling che ha recentemente rinnovato gli spazi mantenendo la classicità.
 
 

DA POCHE SETTIMANE AD ARMADI TAGGIA, LO CHEF MARCO BERARDINELLI i HA APERTO IL NUOVO GIUAN

 

Ospitalità antica, cucina trasformata, materie prima di qualità, minuziosa cura degli abbinamenti tra i cibi, lavorazioni delicate, scrupolosa cura delle presentazioni. E' aperto da poche settimane il nuovo Albergo Ristorante Giuan di Arma di Taggia. Definire "nuova" un’attività che significa ospitalità turistica dal 1863 potrebbe sembrare audace, ma la svolta impressa da Alberto Nattero (società Gli Ulivi sas, la stessa che gestisce il Ristorante Buca Cena del Circolo Golf degli Ulivi di Sanremo, insieme allo Chef manager Davide Bisato) è di quelle che sicuramente lasciano il segno. Le 7 camere del piccolo albergo sono state completamente ristrutturate, in stile ligure-provenzale, e sono dedicate ad ognuno dei paesi della valle Argentina (Taggia, Triora, Badalucco, Carpasio, Castellaro, Montalto Ligure, Molini di Triora), come per definire la provenienza dei prodotti per la cucina del Ristorante, che è stata totalmente rinnovata, non soltanto nelle strutture, ma soprattutto nella preparazione e nella presentazione dei piatti.

Lo Chef Marco Berardinelli e il sous-Chef Andrea Scarella, dopo un breve periodo di rodaggio, hanno presentato in questi giorni il Menù per la stagione estiva, che ha l’ambizione di proiettare Giuan tra gli indirizzi da non perdere della Riviera. La scelta di materie prima di qualità, prevalentemente locali, la minuziosa cura degli abbinamenti tra i cibi, le lavorazioni delicate che non alterano i sapori, la scrupolosa cura delle presentazioni, sorprenderanno senz'altro i palati gourmet di Arma di Taggia e della Riviera ligure di ponente.

Albergo Ristorante Giuan è infatti un luogo noto per aver saputo evolvere nel tempo, trasformandosi per interpretare in modo sempre più innovativo le tendenze della ristorazione e i desideri di un pubblico raffinato, che non cerca solamente un posto dove ristorarsi, ma piuttosto una esperienza gastronomica di qualità.

 

 

Lo Chef Marco Berardinelli arriva da Giuan dopo una lunga e consolidata esperienza in numerosi e qualificati ristoranti della Riviera e della Costa Azzurra. Ha lavorato sei anni al Royal Hotel di Sanremo, è stato poi sous-chef alla Meridiana Relais & Chateaux di Garlenda (Savona), chef de Partie al Castello del Nero Hotel & Spa di Tavarnelle Val di Pesa (Toscana), chef de Partie al Twiga di Monaco, chef de Partie all'Hotel Les Bories di Gordes (Provenza, Francia), sous chef al Ristorante Scola di Castelbianco (Savona). Il sous-Chef Andrea Scarella Lo sous chef Andrea Scarella, classe 1990, Diplomato alla Scuola Alberghiera di Arma di Taggia, è un "enfant du pays". Nonostante la giovane età, ha già maturato esperienze qualificate: da citare un periodo come sous-chef al Ristorante dell’Yacht Club di Sanremo e uno ancor più prestigioso come sous-chef al Fish Market di Monaco, dove ha lavorato con lo chef Massimo Bruzzone, stellato Michelin.

Albergo Ristorante Giuan
Giuan è il nome dell'ospitalità ad Arma di Taggia, dal 1863. Prima albergo e poi osteria, ha saputo rappresentare nei decenni l'evoluzione dell'offerta turistica della brillante cittadina a est di Sanremo. Oggi, Giuan è un moderno piccolo albergo 3 stelle a conduzione famigliare e un osteria ligure chic. La cura del particolare, la selezione dei prodotti all'origine, la professionalità degli operatori, fa di Giuan un posto unico, per riposare e ristorarsi dopo una giornata in spiaggia o dopo un’escursione a piedi o in bici sulle alpi liguri.

 

Informazioni per il pubblico:

Albergo Ristorante Giuan

Via C. Colombo, 290

18018 Arma di Taggia IM

Tel. +39 0184 43 059

www.giuan.it

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FB @ AlbergoRistoranteGiuan

 

Inaugura a Malamocco, Relais Alberti

 

Inaugura a Malamocco,

Relais Alberti

il primo relais de charme nel cuore della laguna di Venezia

 

La scelta del turista alla ricerca di una Maison Emozionale

lontana dai riflettori del centro città affollato,

per una dimensione più reale, a portata d’uomo, vera

 

 

Il lusso discreto di un Palazzo della fine del XIV secolo unito ad accoglienza, eleganza, cura dei dettagli ed esaltazione dei sapori antichi: inaugura a Malamocco, nella laguna di VeneziaRelais AlbertiMaison Emozionale e residenza della famiglia Alberti, per secoli fidati amministratori e Tesorieri della Repubblica Veneta. La dimora sorge proprio nel cuore di Malamocco, borgo storico del Lido di Venezia: un’incantevole oasi di pace caratterizzata dalle basse case dalle facciate allegramente variopinte. Lontano dal caos del centro storico, il borgo conserva ancora l’atmosfera di altri tempi. Il Relais Alberti rappresenta una scelta precisa da parte del cliente che sceglie di soggiornarvi: la volontà di vivere una local experience veneziana lontana dai riflettori del centro città affollato, per una dimensione più reale, a portata d’uomo, vera. Il silenzio della laguna, il panorama del sole che tramonta, il piccolo e antico borgo di pescatori, carpentieri e ortolani, la possibilità di girare in bicicletta oppure utilizzare l’auto, godendo della brezza marina. Un luogo per riscoprire una zona importante di Venezia, spesso dimenticata, ritrovando così il piacere per le piccole cose.

 

Il Relais è composto di due splendide ville a pochi passi l’una dall’altra. Ca’ Alberti Ca’ del Borgo, formano un grande complesso alberghiero con circa venti camere: dalle grandi e spaziose suite alle accoglienti e confortevoli garden suite. Tutte le camere sono affacciate sui cortili interni o sul canale che abbraccia l’intero borgo. I locali comuni e le camere sono arredati rigorosamente in stile, come si addice ad un’abitazione dell’antica nobiltà veneziana. Con l’arrivo dell’inverno, i caminetti scoppiettanti, caldi e accoglienti, completano l'arredo creando un’atmosfera intima e romantica.

 

Il Relais conserva, come uno scrigno prezioso, ancora le antiche glorie della Serenissima: i tessuti preziosi adornano mobili antichi dal design caldo, familiare, elegante e avvolgente, tipico delle case d’epoca veneziane. L’ospitalità è creata ad hoc dalle locandiere, la tipica figura femminile del mondo veneziano che aveva il compito di accogliere e coccolare ogni  cliente.

 

Al Relais Alberti si presta molta attenzione ai dettagli curati con particolare attenzione dalle stesse locandiere che hanno fatto della cura per le piccole cose il vero concept della location: dalla scelta della tipologia di cuscino per un riposo perfetto, alla scelta della fragranza per profumare le stanze, alla marmellata home made servita alla prima colazione, consumata in camera oppure nell’apposita sala. Ogni attenzione è un atto d’amore verso i clienti e verso questo territorio meraviglioso, tutto da vivere. 

 

All’insegna della creatività della passione per la genuinità. Le Locandiere è anche un laboratorio enogastronomico dove dar vita a ricette gustose con i prodotti a km zero dell’orto Alberti: raccogliere con le proprie mani i frutti, le erbe aromatiche e tutti i prodotti della terra per farne prodotti finiti, da portare a casa e conservare. L’orto, poco distante dalla struttura ricettiva, sarà a disposizione degli ospiti per raccogliere i prodotti della terra che saranno poi lavorati e trasformati, dalle abili mani de Le Locandiere, nella grande cucina con il caminetto dell’‘800 in marmellate, in centrifughe a base di frutta bio e sfiziosi stuzzichini a base di verdure per accompagnare gli aperitivi.

 

L’accoglienza è personalizzata per ciascun ospite. Il maggiordomo è il vero padrone di Casa Alberti: sarà a conoscenza di tutte le esigenze dell’ospite e pronto a soddisfare ogni desiderio. Coadiuvano dall’aiuto dello staff rimarrà a disposizione durante tutto il suo soggiorno. Un servizio taxi navetta personalizzato da Santa Maria Elisabetta attenderà gli ospiti al loro arrivo all’Isola del Lido di Venezia per poi accompagnarli direttamente all’entrata del Relais Ca’ Alberti.

 

A dirigere il Relais ci sono due donne imprenditrici: Micaela Salmasi Michela Cafarchia lidensi DOC da generazioni e profondamente legate al territorio, al rispetto, alla valorizzazione della cultura e della storia del Lido di Venezia. Micaela e Michela hanno deciso di utilizzare il loro know how e la loro conoscenza nel settore dell’hotellerie e dell’imprenditoria turistica ricettiva per recuperare la struttura, chiusa da tempo, con l’obiettivo di offrire agli ospiti la possibilità di scoprire questa zona magica della laguna, ma allo stesso tempo per rinvigorire la vita del borgo. Infatti, saranno organizzati incontri culturali nel salotto dove domina un grande caminetto; corsi di cucina con l’Associazione Le Locandiere, ma anche serate musicali ed eventi aperti agli abitanti.

 

Micaela Salmasi, lidense doc da generazioni è la Presidente della Proloco Lido e Pellestrina e la titolare dell’hotel Rivamare, a pochi passi dal red carpet del Palazzo della Mostra del Cinema di Venezia. Michela Cafarchia è invece la Presidente del Consorzio Venezia e il suo Lido e titolare dell’hotel Villa Stella. «L’idea di rendere il servizio esclusivo adattandolo alle esigenze del cliente rappresenta la nuova frontiera del lusso - spiega Michela Certo l’ospitalità cucita su misura non è una novità per il mercato luxury dell’hotellerie, però la differenza nasce proprio dal nostro bisogno di capire più a fondo gusti e desideri della clientela. Inoltre, volevamo essere certe di offrire il miglior servizio possibile. Il passo successivo era quello di mettere assieme una squadra dedicata, che studi le esigenze dei clienti per progettare parallelamente l’accoglienza e, perché no, la tipologia del soggiorno». «Dal nostro punto di vista - conclude Micaela serviva un’offerta di viaggio modulabile più intensa, capace d’integrare l’esperienza di un soggiorno unico, con la bellezza dell’hotel; il solo e semplice fatto di alloggiare in una suite o in un appartamento di lusso non è più sufficiente».

 

Relais Alberti è molto più che un soggiorno turistico: è prima di tutto un turismo esperienziale. Le locandiere guidano gli ospiti alla scoperta di Venezia, la sua Laguna e le isole sconosciute. Gite, visite in barca e al museo, guide oppure tour personalizzati, personal shopper o personal trainer per scoprire le botteghe artigianali esclusive del centro storico, oppure l’entroterra della laguna veneziana attraverso esperienze uniche e irripetibili.

 

La storia del Palazzo è affascinante e si lega a quella della ricca e potente famiglia Alberti. La famiglia cadde in miseria a seguito della guerra dei trent’anni, tantoché Pietro Cesare Alberti, figlio del segretario del Tesoro Ducale, partì a bordo della nave olandese King David per cercare fortuna nel Nuovo Mondo. Pietro mise piede come primo italiano nei territori del Nord America il 2 giugno del 1635. Da allora in questa data si festeggia "l’Alberti Day". Infatti, Alberti è stato solo il primo di milioni di Italoamericani che sarebbero poi venuti a formare una parte vitale della cultura americana. Con la partecipazione e il supporto della National Italian American Foundation, il 2 giugno si commemora il "Pietro Alberti Day" a New York: un giorno speciale per tutta la comunità italiana d’America nel quale gli Italiani ricordano le loro origini in un momento di gioia e convivialità. Foto, storie e filmati curati dall’Italian American Museum di New York, rievocano suggestivamente  il coraggio della popolazione italiana trasferitasi in una terra sconosciuta, in cui ricominciare una nuova vita. Una lastra di pietra a Battery Park, nel cosiddetto Bowling Green, segna il punto di arrivo di Pietro: un luogo di ritrovo e di commemorazione che tocca il cuore della Madre Patria.

 

 

 

DIMITRI RESTAURANT: MIGLIOR RISTORANTE EMERGENTE DELL'ALPE ADRIA ESPORTA L'HOSTARIA ITALIANA IN INDIA

 

 

 Sala del Restaurant Dimitri

Lo chef di Altavilla Vicentina, Dimitri Mattiello, apre il secondo locale in India. Per la guida Magnar Ben Best Gourmet 2017 il Dimitri Restaurant è il miglior ristorante emergente dell'Alpe Adria

Il 2017 si apre con due importanti novità per il Dimitri Restaurant di Altavilla Vicentina, il ristorante del giovane e vulcanico chef Dimitri Mattiello. La guida Magnar Ben Best Gourmet 2017 lo ha nominato miglior ristorante emergente dell'Alpe Adria. Notizia che raggiunge Mattiello a Bangalore, in India, dove si trova per inaugurare il suo secondo ristorante nel paese asiatico.

Il premio internazionale Alpe Adria, giunto alla sua quinta edizione, ha assegnato quest'anno 11 Awards nel mondo della ristorazione e 9 nella sezione vini, scelti tra gli interpreti dei territori che vanno dall'entroterra veneziano ai Balcani, fino alle regioni mitteleuropee, che furono un tempo dominio della Serenissima Repubblica di Venezia. La nuova edizione della guida, curata da Maurizio Potocnik con i maggiori nomi del giornalismo enogastronomico del NordEst (tra questi Morello Pecchioli, Giuseppe Casagrande, Furio Baldassi, Cristiana Sparvoli, Francesco Lazzarini e Wladimiro Gobbo) ha selezionato e recensito 350 locali, di cui più di 80 fuori dai confini italiani, e 150 vini, di cui 40 esteri.

"Nonostante la giovane età – spiegano i curatori della guida – lo chef Dimitri Mattiello ha dimostrato una grande tenacia, che unita all'esperienza maturata nel ristorante di famiglia e ad un'immensa voglia di scoprire e sperimentare, l'hanno portato a realizzare una cucina molto personale, dove conoscenza delle materie prime, tradizione e tecniche innovative si fondono. Il premio come emergente gli è stato attribuito proprio per questa sua nuova concezione di cucina, che l'ha portato a creare piatti straordinari".

Dimitri Mattiello, classe 1984, nato e cresciuto professionalmente nella cucina del ristorante di famiglia, l'Osteria da Penacio, ha aperto il Dimitri Restaurant nel 2012. Un locale moderno, con un'offerta articolata che cerca di intercettare le diverse esigenze del pubblico che si rivolge alla ristorazione contemporanea. Nella stessa struttura di Altavilla oltre al Dimitri Restaurant trova spazio infatti l'Hostaria Italiana, dove vengono proposti i grandi classici della cucina italiana, come l'amatriciana o le lasagne al forno o la pizza.

Lo stesso format viene presentato nei ristoranti Pasta Street a Bangalore, capitale del Karnataka, stato dell'India Sud-Occidentale, importante centro d'affari. Il primo locale, aperto da un anno, ha raccolto grande consenso e convinto Mattiello, in partnership con altri soci, ad inaugurarne in questi giorni un secondo, nella stessa città. Un locale pensato per far conoscere i prodotti italiani nel mondo attraverso i piatti che hanno fatto la storia culinaria del nostro paese, dove si può ritrovare in una sorta di racconto tutta l'Italia del cibo. Un centinaio i coperti e una squadra di lavoro ampia e ben amalgamata: tra i due locali e il catering connesso sono impiegate 80 persone. Entro l'anno è prevista l'apertura di altri due locali della stessa tipologia a Mumbai e Dehli.

 

Press info:

Anna Sperotto

349 8434778

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La Locanda dei Narcisi

 

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ANTICA BOTTEGA DEL VINO A VERONA: LA SUA CARTA VINI RICONFERMATA TRA LE MIGLIORI AL MONDO

 

I Sommelier dell'Antica Bottega del Vino: Isoli Simone (Head Sommelier), Ranieri Federico, Nicolis Luca (Direttore), Lucido Davide, Zantedeschi Sabina, Campara Pietro.

 

Wine Spectator ha premiato per il ventunesimo anno consecutivo lo storico locale di proprietà di Famiglie Storiche, che vanta oltre 21mila etichette e una grande profondità di annate.

 

Una carta vini così ricca da rientrare tra le 96 migliori al mondo. È quella dell’Antica Bottega del Vino di Verona, storico ristorante e baluardo della cultura del vino in città. Di proprietà di undici Famiglie Storiche (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant'Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato), la Bottega è stata premiata per il ventunesimo anno consecutivo dalla rivista statunitense Wine Spectator con il Grand Award, un riconoscimento riservato ai locali di tutto il mondo che vengono considerati “mete imprescindibili per gli amanti del vino grazie all’eccellenza delle loro proposte”.

 

Luca Nicolis, direttore dell’Antica Bottega del Vino, commenta “La continuità con cui ci è stato conferito il premio ci rende orgogliosi e premia la costanza, la curiosità e la preparazione dei nostri sommelier, spesso in viaggio in Italia e all’estero per aggiungere novità alla carta. È grazie a loro e a tutto il team se il ristorante è diventato un punto di riferimento non solo per i veronesi ma anche per gli appassionati di tutto il mondo. In oltre due decenni di Grand Award abbiamo visto grandi cambiamenti nel settore e la carta vini li rispecchia: è cresciuta l’attenzione verso i piccoli produttori e c’è stato un generale aumento dei prezzi ma abbiamo notato che l’alta qualità viene sempre riconosciuta e apprezzata, tanto che spesso in Bottega i clienti scelgono prima il vino e poi il piatto in abbinamento.”

 

Il ristorante, premiato anche da Falstaff con le 3 Forchette, conta una trentina di dipendenti, di cui cinque sommelier. L’head sommelier Simone Isoli racconta “In Bottega la figura del sommelier si avvicina sempre di più a quella di un consulente: i clienti si affidano alla preparazione del sommelier e si lasciano consigliare, dando anche carta bianca per organizzare cene a tema o verticali con diverse annate.” La cantina dell’Antica Bottega del Vino accoglie infatti circa 21mila referenze con una grande profondità di annate, tutte segnalate nella carta vini: 200 pagine rilegate a mano e decorate dalle opere del pittore veronese Daniele Nalin, diverse in ognuna delle copie disponibili nel locale. “Sono volumi prestigiosi e ci è capitato più volte di venderla a clienti appassionati che la richiedono, anche se è frutto di una ricerca continua quindi il giorno dopo può essere considerata già datata, ma proprio per questo diventa un pezzo da collezione” - spiega Nicolis.

 

 

Antica Bottega del Vino 

 

Nata nel 1500 durante la Repubblica di Venezia, Antica Bottega del Vino prende il suo attuale nome nel 1890 con i Fratelli Sterzi, che mantengono l’affascinante stile ottocentesco, caldo e caratteristico che vediamo ancora oggi. Il locale diventa così uno dei punti di riferimento per la scena culturale di fine Ottocento e per gli amanti del vino, accogliendo ai suoi tavoli poeti, musicisti, letterati e artisti come Boccioni, ma anche giornalisti che vi si rifugiavano dopo una giornata in redazione. Nel 1957 il locale venne acquistato dalla famiglia Rizzo-Grigolo e si concentrò soprattutto sull’attività di ristorazione fino al 1987 quando arrivarono sulle scene Severino Barzan, che successivamente portò il modello della Bottega a New York con Giovanni Pascucci suo socio. 

 

Famiglie Storiche 

Famiglie Storiche è un’Associazione nata nel giugno del 2009 dall’unione di dieci storiche cantine della Valpolicella che oggi conta tredici soci. Si tratta di prestigiose aziende vitivinicole che da generazioni sono testimoni attive del “mondo Amarone”. Nel 2010 gli allora undici soci (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato) acquisiscono l'Antica Bottega del Vino, salvaguardando la tradizione enologica del luogo simbolo di Verona.

 

 

Carlotta Flores Faccio

MILANO: APRE REMEDY, IL NUOVO RITROVO PER GLI APPASSIONATI DI VINI E DISTILLATI NEL CUORE DI PORTA VENEZIA

 

Una selezione enoica d’eccellenza composta da oltre 18mila bottiglie e una carta di spirits con oltre 2mila etichette, il tutto racchiuso in una location dal raffinato design 

Nel cuore di Porta Venezia, all’angolo tra viale Majno e via Morelli, nasce Remedy, il place to be per gli amanti dei vini e dei distillati ricercati di altissimo livello. Una selezione enoica con oltre 6mila etichette e una carta di spirits che supera le 2mila tipologie compongono l’offerta del locale, in cui è la proposta beverage a farla da padrona. La passione per la qualità e per l’eccellenza è ciò che accomuna i tre amici e fondatori, Michele Bernardi, Alessandro Michelon e Amedeo Pagano, già attivi nel mondo della ristorazione, che hanno creato un luogo ispirato al concetto di "rimedio", positivo, rilassante, distaccato dagli impegni e dai problemi quotidiani. Un vero e proprio rifugio, raffinato e di design, dove concedersi una pausa dalla frenesia della città.

"Abbiamo voluto dare vita a questa realtà spinti dalla passione che ci unisce”, spiegano Bernardi, Michelon e Pagano. “Da anni collezioniamo vini e distillati provenienti da tutto il mondo e abbiamo deciso che fosse giunto il momento per condividere il frutto delle nostre ricerche anche con gli altri, dall’appassionato al collezionista di bottiglie rare, passando semplicemente per il cliente a cui piace bere bene e che ha voglia di trascorrere una serata dall’atmosfera unica e autentica".

Fulcro e cuore pulsante di Remedy è la sua cantina, un vero e proprio caveau in cui i tre soci conservano la loro personale e prestigiosa collezione di preziose etichette, visitabile su richiesta. Un totale di 18mila bottiglie, custodite con cura e sapienza, compongono l’ampia carta dei vini dall’approccio internazionale, il cui focus spazia dalle regioni vinicole più rinomate della Francia - Borgogna, Champagne, Bordeaux - alle eccellenze enologiche italiane. Una lista frutto di anni di ricerche, che si contraddistingue per la varietà di prezzo e per la profondità della selezione: dai grandi classici alle referenze più rare. A queste ultime è dedicata una speciale sezione del menu dalla quale gli ospiti possono scegliere una bottiglia esclusiva per il proprio tavolo.

In aggiunta ai vini ci sono quasi 2mila etichette di spirits, disponibili esclusivamente per la degustazione in purezza. Che si tratti di gin senza tonic, vodka senza lemon o whisky senza soda, ogni assaggio è proposto senza miscelazione, per esaltare la vera essenza dei distillati e valorizzarne gli aromi, i profumi e il sapore autentico. A completamento dell’esperienza, in abbinamento al servizio bar, Remedy mette a disposizione una Cigar Room, elegante e moderna, pensata per gli appassionati di sigari e pipe, e una sala privata, che richiama il concetto di uno speakeasy nascosto e non accessibile a tutti. Un ambiente versatile e ideale per riunioni o meeting, ma anche per momenti più informali.

La cura per i dettagli e la ricerca dell’eccellenza si riflettono a 360 gradi in tutta l’offerta del locale. È così che la proposta food si presenta essenziale, ma ricercata e di alta qualità. Non veri e propri piatti, ma piccoli bites - come salumi e formaggi pre-affinati, crudi di mare e ostriche freschissime -, pensati per esaltare e non sovrastare l’importante lista dei vini. A conclusione dell’offerta gastronomica si inserisce poi una carta di caffè premium curata da Espresso Giada - torrefazione artigianale di Pistoia - e composta da una selezione di miscele tra cui spiccano alcune chicche, come il caffè affinato in ex botti di rum. 

La stessa attenzione è stata dedicata al design del locale, ispirato ai club anglosassoni, dove ogni dettaglio è pensato meticolosamente. Dalla selezione di aziende e artigiani alla scelta di colori, materiali e forme, tutto contribuisce a creare un’atmosfera raffinata e accogliente. All’ingresso comode poltrone in pelle invitano al relax, mentre i tavolini in marmo effetto legno aggiungono un tocco di eleganza. Un imponente lampadario, che evoca il perlage dello champagne, illumina l’ambiente, mentre le pareti in boiserie e cannettato e gli elementi d’arredo originali arricchiscono lo spazio. È qui, tra stile e comfort, che prende vita Remedy.

 

Indirizzo: 

Viale Majno 26 angolo via Morelli, Milano

Orari:

Lun-Sab: 18.00-1.00

Info e prenotazioni:

Tel: +39 02 32293660

Whatsapp: +39 345 9460042

Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Remedy 

Remedy è una nuova realtà nel panorama milanese dedicata agli amanti del vino e dei distillati di alta qualità. Situato nel cuore di Porta Venezia, Remedy è un luogo, o meglio un rifugio, concepito da Alessandro Michelon, Michele Bernardi e Amedeo Pagano, tre amici appassionati che hanno voluto creare uno spazio elegante e accogliente, ispirato ai sofisticati club anglosassoni. Un’ampia proposta enoica - circa 18mila bottiglie - e di distillati premium, degustabili solo in purezza -, frutto di una selezione accuratissima. Da Remedy, ogni dettaglio è pensato per offrire un’esperienza unica, dal design raffinato alla qualità della proposta gastronomica, che include piccoli bites e una selezione di caffè premium. Un angolo di lusso e relax, dove ogni visita è una pausa dalla frenesia della città.

 

Alessia Rizzetto

AL VIA LE DEGUSTAZIONI DI VINI DEL TERRITORIO PAVESE (GIÀ VINCITORE DEL PREMIO “VINARIUS” 2023), PROTAGONISTI IN OLTRE 30 ENOTECHE D’ITALIA

 

 

Dal 23 al 28 ottobre, da nord a sud, in molte città italiane, le enoteche dell’associazione Vinarius aprono le porte alle produzioni enologiche paves

Alla “settimana di degustazione”, che avrà luogo dal 23 al 28 ottobre, hanno aderito ben oltre 30 enoteche lungo tutta la penisola. In degustazione i vini dei viticoltori che, con il loro lavoro e la loro passione, hanno reso questo territorio meritevole di ricevere il premio Vinarius. Così come il pavese è ormai riconosciuto per la sua spiccata vocazione vitivinicola, allo stesso modo i vini ne rappresentano a pieno titolo la tradizione e la cultura enologica e grazie alla “settimana di degustazione”, indetta da Vinarius e da Paviasviluppo per gli amanti ed appassionati di queste eccellenze d’Italia, è possibile approfondire e sperimentare le caratteristiche di quest’area e dei suoi prodotti direttamente nelle enoteche aderenti.

Siamo orgogliosi di poter continuare nel solco già tracciato dall’associazione Vinarius con il Premio Vinarius 2023 e con il viaggio di approfondimento per la promozione del Territorio protagonista, il pavese. Crediamo fortemente in questa iniziativa che porterà i vini del Territorio in tour per le enoteche che danno fiducia alla nostra associazione e che hanno aderito all’iniziativa. Sono circa 30 e questo per noi è un grande risultato”, afferma Andrea Terraneo, Presidente Vinarius.

 

Prosegue la proficua collaborazione con l'Associazione delle Enoteche italiane, che quest'anno ha assegnato alle terre pavesi l'ambito Premio Vinarius al Territorio - dichiara il Commissario Straordinario Giovanni Merlino - La partecipazione di 18 aziende vitivinicole dell'Oltrepò a questa settimana di degustazione del Metodo Classico testimonia la precisa volontà della Camera di Commercio di affermare la qualità delle nostre produzioni a livello nazionale. In tutta la penisola operatori e winelovers potranno apprezzare l'eccellenza delle nostre bollicine”.

Tra le città toccate dalla settimana di degustazioni nelle enoteche Vinarius, Como, Milano, Terni, Bari, Brindisi, Firenze, Roma, Padova, Cantù, Siena, Trieste. Qui l’elenco completo delle enoteche aderenti:

Vino Vino dal 1921, Cotti dal 1952, Cantine Isola a Milano, Incontri diVini a Seregno, Stringhetto a Legnago, La Barrique a Cantù, Enoteca CM a Como, Canneto Beach 2 – Riontino a Margherita di Savoia, La mia Cantina a Padova, Elisir a Santa Giustina Dolomiti, Ai Cavai e Enoteca Bischoff a Trieste, Vini & Delizie a Firenze, Il Borgo a Prato, Da Pino alle fonti a Siena, La Fiaschetta a Roma, Vino Vino a Terni, L'Etichetta a Bastia Umbra, Coloniali Enoteca Gargiulo ad Eboli, Pollino DiVino a Rotonda (PZ), Ceparoyal a San Salvo, Nasacca a Carloforte, Enoteca vini Chisena a Latiano, L'Angolo Divino a Ruvo di Puglia, Wine Shop a Reggio Calabria, Drink Shop di Lippolis Stefania a Putignano, Terruli a Martina Franca, Anelli Enoteca delizie dal 1970 a Brindisi, Cilda a Catania e Un mondo Divino a Orzinuovi.

 

CHI È VINARIUS

Vinarius è l’Associazione delle Enoteche Italiane e rappresenta oltre 120 associati (il cui fatturato totale sfiora i 50 milioni di euro) che coprono l’intero territorio nazionale. L’associazione, oggi presieduta da Andrea Terraneo, è stata fondata nel 1981 ed ha come scopo sociale la promozione, la valorizzazione e la tutela delle enoteche quali attività commerciali specializzati nella proposta del vino di qualità. L’associazione si occupa della formazione dell’enotecario, dei suoi collaboratori e dipendenti, degli aggiornamenti professionali, individuando e attuando tutta una serie di attività che vanno dall’organizzazione di viaggi studio a stage di approfondimento nei vari luoghi di produzione, partecipando attivamente a convegni, mostre, fiere, manifestazioni di vario genere. Ogni due anni Vinarius organizza e promuove il Premio Vinarius al Territorio giunto nel 2020 alla Nona Edizione. Inoltre, intrattiene strette e cordiali relazioni con le due maggiori omologhe associazioni francesi. Periodicamente effettua sondaggi presso i propri associati per monitorare le tendenze, le richieste dei consumatori, gli andamenti di mercato.

 

 

Lara Buscato

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