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Recensioni

Inaugura a Malamocco, Relais Alberti

 

Inaugura a Malamocco,

Relais Alberti

il primo relais de charme nel cuore della laguna di Venezia

 

La scelta del turista alla ricerca di una Maison Emozionale

lontana dai riflettori del centro città affollato,

per una dimensione più reale, a portata d’uomo, vera

 

 

Il lusso discreto di un Palazzo della fine del XIV secolo unito ad accoglienza, eleganza, cura dei dettagli ed esaltazione dei sapori antichi: inaugura a Malamocco, nella laguna di VeneziaRelais AlbertiMaison Emozionale e residenza della famiglia Alberti, per secoli fidati amministratori e Tesorieri della Repubblica Veneta. La dimora sorge proprio nel cuore di Malamocco, borgo storico del Lido di Venezia: un’incantevole oasi di pace caratterizzata dalle basse case dalle facciate allegramente variopinte. Lontano dal caos del centro storico, il borgo conserva ancora l’atmosfera di altri tempi. Il Relais Alberti rappresenta una scelta precisa da parte del cliente che sceglie di soggiornarvi: la volontà di vivere una local experience veneziana lontana dai riflettori del centro città affollato, per una dimensione più reale, a portata d’uomo, vera. Il silenzio della laguna, il panorama del sole che tramonta, il piccolo e antico borgo di pescatori, carpentieri e ortolani, la possibilità di girare in bicicletta oppure utilizzare l’auto, godendo della brezza marina. Un luogo per riscoprire una zona importante di Venezia, spesso dimenticata, ritrovando così il piacere per le piccole cose.

 

Il Relais è composto di due splendide ville a pochi passi l’una dall’altra. Ca’ Alberti Ca’ del Borgo, formano un grande complesso alberghiero con circa venti camere: dalle grandi e spaziose suite alle accoglienti e confortevoli garden suite. Tutte le camere sono affacciate sui cortili interni o sul canale che abbraccia l’intero borgo. I locali comuni e le camere sono arredati rigorosamente in stile, come si addice ad un’abitazione dell’antica nobiltà veneziana. Con l’arrivo dell’inverno, i caminetti scoppiettanti, caldi e accoglienti, completano l'arredo creando un’atmosfera intima e romantica.

 

Il Relais conserva, come uno scrigno prezioso, ancora le antiche glorie della Serenissima: i tessuti preziosi adornano mobili antichi dal design caldo, familiare, elegante e avvolgente, tipico delle case d’epoca veneziane. L’ospitalità è creata ad hoc dalle locandiere, la tipica figura femminile del mondo veneziano che aveva il compito di accogliere e coccolare ogni  cliente.

 

Al Relais Alberti si presta molta attenzione ai dettagli curati con particolare attenzione dalle stesse locandiere che hanno fatto della cura per le piccole cose il vero concept della location: dalla scelta della tipologia di cuscino per un riposo perfetto, alla scelta della fragranza per profumare le stanze, alla marmellata home made servita alla prima colazione, consumata in camera oppure nell’apposita sala. Ogni attenzione è un atto d’amore verso i clienti e verso questo territorio meraviglioso, tutto da vivere. 

 

All’insegna della creatività della passione per la genuinità. Le Locandiere è anche un laboratorio enogastronomico dove dar vita a ricette gustose con i prodotti a km zero dell’orto Alberti: raccogliere con le proprie mani i frutti, le erbe aromatiche e tutti i prodotti della terra per farne prodotti finiti, da portare a casa e conservare. L’orto, poco distante dalla struttura ricettiva, sarà a disposizione degli ospiti per raccogliere i prodotti della terra che saranno poi lavorati e trasformati, dalle abili mani de Le Locandiere, nella grande cucina con il caminetto dell’‘800 in marmellate, in centrifughe a base di frutta bio e sfiziosi stuzzichini a base di verdure per accompagnare gli aperitivi.

 

L’accoglienza è personalizzata per ciascun ospite. Il maggiordomo è il vero padrone di Casa Alberti: sarà a conoscenza di tutte le esigenze dell’ospite e pronto a soddisfare ogni desiderio. Coadiuvano dall’aiuto dello staff rimarrà a disposizione durante tutto il suo soggiorno. Un servizio taxi navetta personalizzato da Santa Maria Elisabetta attenderà gli ospiti al loro arrivo all’Isola del Lido di Venezia per poi accompagnarli direttamente all’entrata del Relais Ca’ Alberti.

 

A dirigere il Relais ci sono due donne imprenditrici: Micaela Salmasi Michela Cafarchia lidensi DOC da generazioni e profondamente legate al territorio, al rispetto, alla valorizzazione della cultura e della storia del Lido di Venezia. Micaela e Michela hanno deciso di utilizzare il loro know how e la loro conoscenza nel settore dell’hotellerie e dell’imprenditoria turistica ricettiva per recuperare la struttura, chiusa da tempo, con l’obiettivo di offrire agli ospiti la possibilità di scoprire questa zona magica della laguna, ma allo stesso tempo per rinvigorire la vita del borgo. Infatti, saranno organizzati incontri culturali nel salotto dove domina un grande caminetto; corsi di cucina con l’Associazione Le Locandiere, ma anche serate musicali ed eventi aperti agli abitanti.

 

Micaela Salmasi, lidense doc da generazioni è la Presidente della Proloco Lido e Pellestrina e la titolare dell’hotel Rivamare, a pochi passi dal red carpet del Palazzo della Mostra del Cinema di Venezia. Michela Cafarchia è invece la Presidente del Consorzio Venezia e il suo Lido e titolare dell’hotel Villa Stella. «L’idea di rendere il servizio esclusivo adattandolo alle esigenze del cliente rappresenta la nuova frontiera del lusso - spiega Michela Certo l’ospitalità cucita su misura non è una novità per il mercato luxury dell’hotellerie, però la differenza nasce proprio dal nostro bisogno di capire più a fondo gusti e desideri della clientela. Inoltre, volevamo essere certe di offrire il miglior servizio possibile. Il passo successivo era quello di mettere assieme una squadra dedicata, che studi le esigenze dei clienti per progettare parallelamente l’accoglienza e, perché no, la tipologia del soggiorno». «Dal nostro punto di vista - conclude Micaela serviva un’offerta di viaggio modulabile più intensa, capace d’integrare l’esperienza di un soggiorno unico, con la bellezza dell’hotel; il solo e semplice fatto di alloggiare in una suite o in un appartamento di lusso non è più sufficiente».

 

Relais Alberti è molto più che un soggiorno turistico: è prima di tutto un turismo esperienziale. Le locandiere guidano gli ospiti alla scoperta di Venezia, la sua Laguna e le isole sconosciute. Gite, visite in barca e al museo, guide oppure tour personalizzati, personal shopper o personal trainer per scoprire le botteghe artigianali esclusive del centro storico, oppure l’entroterra della laguna veneziana attraverso esperienze uniche e irripetibili.

 

La storia del Palazzo è affascinante e si lega a quella della ricca e potente famiglia Alberti. La famiglia cadde in miseria a seguito della guerra dei trent’anni, tantoché Pietro Cesare Alberti, figlio del segretario del Tesoro Ducale, partì a bordo della nave olandese King David per cercare fortuna nel Nuovo Mondo. Pietro mise piede come primo italiano nei territori del Nord America il 2 giugno del 1635. Da allora in questa data si festeggia "l’Alberti Day". Infatti, Alberti è stato solo il primo di milioni di Italoamericani che sarebbero poi venuti a formare una parte vitale della cultura americana. Con la partecipazione e il supporto della National Italian American Foundation, il 2 giugno si commemora il "Pietro Alberti Day" a New York: un giorno speciale per tutta la comunità italiana d’America nel quale gli Italiani ricordano le loro origini in un momento di gioia e convivialità. Foto, storie e filmati curati dall’Italian American Museum di New York, rievocano suggestivamente  il coraggio della popolazione italiana trasferitasi in una terra sconosciuta, in cui ricominciare una nuova vita. Una lastra di pietra a Battery Park, nel cosiddetto Bowling Green, segna il punto di arrivo di Pietro: un luogo di ritrovo e di commemorazione che tocca il cuore della Madre Patria.

 

 

 

DIMITRI RESTAURANT: MIGLIOR RISTORANTE EMERGENTE DELL'ALPE ADRIA ESPORTA L'HOSTARIA ITALIANA IN INDIA

 

 

 Sala del Restaurant Dimitri

Lo chef di Altavilla Vicentina, Dimitri Mattiello, apre il secondo locale in India. Per la guida Magnar Ben Best Gourmet 2017 il Dimitri Restaurant è il miglior ristorante emergente dell'Alpe Adria

Il 2017 si apre con due importanti novità per il Dimitri Restaurant di Altavilla Vicentina, il ristorante del giovane e vulcanico chef Dimitri Mattiello. La guida Magnar Ben Best Gourmet 2017 lo ha nominato miglior ristorante emergente dell'Alpe Adria. Notizia che raggiunge Mattiello a Bangalore, in India, dove si trova per inaugurare il suo secondo ristorante nel paese asiatico.

Il premio internazionale Alpe Adria, giunto alla sua quinta edizione, ha assegnato quest'anno 11 Awards nel mondo della ristorazione e 9 nella sezione vini, scelti tra gli interpreti dei territori che vanno dall'entroterra veneziano ai Balcani, fino alle regioni mitteleuropee, che furono un tempo dominio della Serenissima Repubblica di Venezia. La nuova edizione della guida, curata da Maurizio Potocnik con i maggiori nomi del giornalismo enogastronomico del NordEst (tra questi Morello Pecchioli, Giuseppe Casagrande, Furio Baldassi, Cristiana Sparvoli, Francesco Lazzarini e Wladimiro Gobbo) ha selezionato e recensito 350 locali, di cui più di 80 fuori dai confini italiani, e 150 vini, di cui 40 esteri.

"Nonostante la giovane età – spiegano i curatori della guida – lo chef Dimitri Mattiello ha dimostrato una grande tenacia, che unita all'esperienza maturata nel ristorante di famiglia e ad un'immensa voglia di scoprire e sperimentare, l'hanno portato a realizzare una cucina molto personale, dove conoscenza delle materie prime, tradizione e tecniche innovative si fondono. Il premio come emergente gli è stato attribuito proprio per questa sua nuova concezione di cucina, che l'ha portato a creare piatti straordinari".

Dimitri Mattiello, classe 1984, nato e cresciuto professionalmente nella cucina del ristorante di famiglia, l'Osteria da Penacio, ha aperto il Dimitri Restaurant nel 2012. Un locale moderno, con un'offerta articolata che cerca di intercettare le diverse esigenze del pubblico che si rivolge alla ristorazione contemporanea. Nella stessa struttura di Altavilla oltre al Dimitri Restaurant trova spazio infatti l'Hostaria Italiana, dove vengono proposti i grandi classici della cucina italiana, come l'amatriciana o le lasagne al forno o la pizza.

Lo stesso format viene presentato nei ristoranti Pasta Street a Bangalore, capitale del Karnataka, stato dell'India Sud-Occidentale, importante centro d'affari. Il primo locale, aperto da un anno, ha raccolto grande consenso e convinto Mattiello, in partnership con altri soci, ad inaugurarne in questi giorni un secondo, nella stessa città. Un locale pensato per far conoscere i prodotti italiani nel mondo attraverso i piatti che hanno fatto la storia culinaria del nostro paese, dove si può ritrovare in una sorta di racconto tutta l'Italia del cibo. Un centinaio i coperti e una squadra di lavoro ampia e ben amalgamata: tra i due locali e il catering connesso sono impiegate 80 persone. Entro l'anno è prevista l'apertura di altri due locali della stessa tipologia a Mumbai e Dehli.

 

Press info:

Anna Sperotto

349 8434778

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La Locanda dei Narcisi

 

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ANTICA BOTTEGA DEL VINO A VERONA: LA SUA CARTA VINI RICONFERMATA TRA LE MIGLIORI AL MONDO

 

I Sommelier dell'Antica Bottega del Vino: Isoli Simone (Head Sommelier), Ranieri Federico, Nicolis Luca (Direttore), Lucido Davide, Zantedeschi Sabina, Campara Pietro.

 

Wine Spectator ha premiato per il ventunesimo anno consecutivo lo storico locale di proprietà di Famiglie Storiche, che vanta oltre 21mila etichette e una grande profondità di annate.

 

Una carta vini così ricca da rientrare tra le 96 migliori al mondo. È quella dell’Antica Bottega del Vino di Verona, storico ristorante e baluardo della cultura del vino in città. Di proprietà di undici Famiglie Storiche (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant'Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato), la Bottega è stata premiata per il ventunesimo anno consecutivo dalla rivista statunitense Wine Spectator con il Grand Award, un riconoscimento riservato ai locali di tutto il mondo che vengono considerati “mete imprescindibili per gli amanti del vino grazie all’eccellenza delle loro proposte”.

 

Luca Nicolis, direttore dell’Antica Bottega del Vino, commenta “La continuità con cui ci è stato conferito il premio ci rende orgogliosi e premia la costanza, la curiosità e la preparazione dei nostri sommelier, spesso in viaggio in Italia e all’estero per aggiungere novità alla carta. È grazie a loro e a tutto il team se il ristorante è diventato un punto di riferimento non solo per i veronesi ma anche per gli appassionati di tutto il mondo. In oltre due decenni di Grand Award abbiamo visto grandi cambiamenti nel settore e la carta vini li rispecchia: è cresciuta l’attenzione verso i piccoli produttori e c’è stato un generale aumento dei prezzi ma abbiamo notato che l’alta qualità viene sempre riconosciuta e apprezzata, tanto che spesso in Bottega i clienti scelgono prima il vino e poi il piatto in abbinamento.”

 

Il ristorante, premiato anche da Falstaff con le 3 Forchette, conta una trentina di dipendenti, di cui cinque sommelier. L’head sommelier Simone Isoli racconta “In Bottega la figura del sommelier si avvicina sempre di più a quella di un consulente: i clienti si affidano alla preparazione del sommelier e si lasciano consigliare, dando anche carta bianca per organizzare cene a tema o verticali con diverse annate.” La cantina dell’Antica Bottega del Vino accoglie infatti circa 21mila referenze con una grande profondità di annate, tutte segnalate nella carta vini: 200 pagine rilegate a mano e decorate dalle opere del pittore veronese Daniele Nalin, diverse in ognuna delle copie disponibili nel locale. “Sono volumi prestigiosi e ci è capitato più volte di venderla a clienti appassionati che la richiedono, anche se è frutto di una ricerca continua quindi il giorno dopo può essere considerata già datata, ma proprio per questo diventa un pezzo da collezione” - spiega Nicolis.

 

 

Antica Bottega del Vino 

 

Nata nel 1500 durante la Repubblica di Venezia, Antica Bottega del Vino prende il suo attuale nome nel 1890 con i Fratelli Sterzi, che mantengono l’affascinante stile ottocentesco, caldo e caratteristico che vediamo ancora oggi. Il locale diventa così uno dei punti di riferimento per la scena culturale di fine Ottocento e per gli amanti del vino, accogliendo ai suoi tavoli poeti, musicisti, letterati e artisti come Boccioni, ma anche giornalisti che vi si rifugiavano dopo una giornata in redazione. Nel 1957 il locale venne acquistato dalla famiglia Rizzo-Grigolo e si concentrò soprattutto sull’attività di ristorazione fino al 1987 quando arrivarono sulle scene Severino Barzan, che successivamente portò il modello della Bottega a New York con Giovanni Pascucci suo socio. 

 

Famiglie Storiche 

Famiglie Storiche è un’Associazione nata nel giugno del 2009 dall’unione di dieci storiche cantine della Valpolicella che oggi conta tredici soci. Si tratta di prestigiose aziende vitivinicole che da generazioni sono testimoni attive del “mondo Amarone”. Nel 2010 gli allora undici soci (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato) acquisiscono l'Antica Bottega del Vino, salvaguardando la tradizione enologica del luogo simbolo di Verona.

 

 

Carlotta Flores Faccio

MILANO: APRE REMEDY, IL NUOVO RITROVO PER GLI APPASSIONATI DI VINI E DISTILLATI NEL CUORE DI PORTA VENEZIA

 

Una selezione enoica d’eccellenza composta da oltre 18mila bottiglie e una carta di spirits con oltre 2mila etichette, il tutto racchiuso in una location dal raffinato design 

Nel cuore di Porta Venezia, all’angolo tra viale Majno e via Morelli, nasce Remedy, il place to be per gli amanti dei vini e dei distillati ricercati di altissimo livello. Una selezione enoica con oltre 6mila etichette e una carta di spirits che supera le 2mila tipologie compongono l’offerta del locale, in cui è la proposta beverage a farla da padrona. La passione per la qualità e per l’eccellenza è ciò che accomuna i tre amici e fondatori, Michele Bernardi, Alessandro Michelon e Amedeo Pagano, già attivi nel mondo della ristorazione, che hanno creato un luogo ispirato al concetto di "rimedio", positivo, rilassante, distaccato dagli impegni e dai problemi quotidiani. Un vero e proprio rifugio, raffinato e di design, dove concedersi una pausa dalla frenesia della città.

"Abbiamo voluto dare vita a questa realtà spinti dalla passione che ci unisce”, spiegano Bernardi, Michelon e Pagano. “Da anni collezioniamo vini e distillati provenienti da tutto il mondo e abbiamo deciso che fosse giunto il momento per condividere il frutto delle nostre ricerche anche con gli altri, dall’appassionato al collezionista di bottiglie rare, passando semplicemente per il cliente a cui piace bere bene e che ha voglia di trascorrere una serata dall’atmosfera unica e autentica".

Fulcro e cuore pulsante di Remedy è la sua cantina, un vero e proprio caveau in cui i tre soci conservano la loro personale e prestigiosa collezione di preziose etichette, visitabile su richiesta. Un totale di 18mila bottiglie, custodite con cura e sapienza, compongono l’ampia carta dei vini dall’approccio internazionale, il cui focus spazia dalle regioni vinicole più rinomate della Francia - Borgogna, Champagne, Bordeaux - alle eccellenze enologiche italiane. Una lista frutto di anni di ricerche, che si contraddistingue per la varietà di prezzo e per la profondità della selezione: dai grandi classici alle referenze più rare. A queste ultime è dedicata una speciale sezione del menu dalla quale gli ospiti possono scegliere una bottiglia esclusiva per il proprio tavolo.

In aggiunta ai vini ci sono quasi 2mila etichette di spirits, disponibili esclusivamente per la degustazione in purezza. Che si tratti di gin senza tonic, vodka senza lemon o whisky senza soda, ogni assaggio è proposto senza miscelazione, per esaltare la vera essenza dei distillati e valorizzarne gli aromi, i profumi e il sapore autentico. A completamento dell’esperienza, in abbinamento al servizio bar, Remedy mette a disposizione una Cigar Room, elegante e moderna, pensata per gli appassionati di sigari e pipe, e una sala privata, che richiama il concetto di uno speakeasy nascosto e non accessibile a tutti. Un ambiente versatile e ideale per riunioni o meeting, ma anche per momenti più informali.

La cura per i dettagli e la ricerca dell’eccellenza si riflettono a 360 gradi in tutta l’offerta del locale. È così che la proposta food si presenta essenziale, ma ricercata e di alta qualità. Non veri e propri piatti, ma piccoli bites - come salumi e formaggi pre-affinati, crudi di mare e ostriche freschissime -, pensati per esaltare e non sovrastare l’importante lista dei vini. A conclusione dell’offerta gastronomica si inserisce poi una carta di caffè premium curata da Espresso Giada - torrefazione artigianale di Pistoia - e composta da una selezione di miscele tra cui spiccano alcune chicche, come il caffè affinato in ex botti di rum. 

La stessa attenzione è stata dedicata al design del locale, ispirato ai club anglosassoni, dove ogni dettaglio è pensato meticolosamente. Dalla selezione di aziende e artigiani alla scelta di colori, materiali e forme, tutto contribuisce a creare un’atmosfera raffinata e accogliente. All’ingresso comode poltrone in pelle invitano al relax, mentre i tavolini in marmo effetto legno aggiungono un tocco di eleganza. Un imponente lampadario, che evoca il perlage dello champagne, illumina l’ambiente, mentre le pareti in boiserie e cannettato e gli elementi d’arredo originali arricchiscono lo spazio. È qui, tra stile e comfort, che prende vita Remedy.

 

Indirizzo: 

Viale Majno 26 angolo via Morelli, Milano

Orari:

Lun-Sab: 18.00-1.00

Info e prenotazioni:

Tel: +39 02 32293660

Whatsapp: +39 345 9460042

Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Remedy 

Remedy è una nuova realtà nel panorama milanese dedicata agli amanti del vino e dei distillati di alta qualità. Situato nel cuore di Porta Venezia, Remedy è un luogo, o meglio un rifugio, concepito da Alessandro Michelon, Michele Bernardi e Amedeo Pagano, tre amici appassionati che hanno voluto creare uno spazio elegante e accogliente, ispirato ai sofisticati club anglosassoni. Un’ampia proposta enoica - circa 18mila bottiglie - e di distillati premium, degustabili solo in purezza -, frutto di una selezione accuratissima. Da Remedy, ogni dettaglio è pensato per offrire un’esperienza unica, dal design raffinato alla qualità della proposta gastronomica, che include piccoli bites e una selezione di caffè premium. Un angolo di lusso e relax, dove ogni visita è una pausa dalla frenesia della città.

 

Alessia Rizzetto

AL VIA LE DEGUSTAZIONI DI VINI DEL TERRITORIO PAVESE (GIÀ VINCITORE DEL PREMIO “VINARIUS” 2023), PROTAGONISTI IN OLTRE 30 ENOTECHE D’ITALIA

 

 

Dal 23 al 28 ottobre, da nord a sud, in molte città italiane, le enoteche dell’associazione Vinarius aprono le porte alle produzioni enologiche paves

Alla “settimana di degustazione”, che avrà luogo dal 23 al 28 ottobre, hanno aderito ben oltre 30 enoteche lungo tutta la penisola. In degustazione i vini dei viticoltori che, con il loro lavoro e la loro passione, hanno reso questo territorio meritevole di ricevere il premio Vinarius. Così come il pavese è ormai riconosciuto per la sua spiccata vocazione vitivinicola, allo stesso modo i vini ne rappresentano a pieno titolo la tradizione e la cultura enologica e grazie alla “settimana di degustazione”, indetta da Vinarius e da Paviasviluppo per gli amanti ed appassionati di queste eccellenze d’Italia, è possibile approfondire e sperimentare le caratteristiche di quest’area e dei suoi prodotti direttamente nelle enoteche aderenti.

Siamo orgogliosi di poter continuare nel solco già tracciato dall’associazione Vinarius con il Premio Vinarius 2023 e con il viaggio di approfondimento per la promozione del Territorio protagonista, il pavese. Crediamo fortemente in questa iniziativa che porterà i vini del Territorio in tour per le enoteche che danno fiducia alla nostra associazione e che hanno aderito all’iniziativa. Sono circa 30 e questo per noi è un grande risultato”, afferma Andrea Terraneo, Presidente Vinarius.

 

Prosegue la proficua collaborazione con l'Associazione delle Enoteche italiane, che quest'anno ha assegnato alle terre pavesi l'ambito Premio Vinarius al Territorio - dichiara il Commissario Straordinario Giovanni Merlino - La partecipazione di 18 aziende vitivinicole dell'Oltrepò a questa settimana di degustazione del Metodo Classico testimonia la precisa volontà della Camera di Commercio di affermare la qualità delle nostre produzioni a livello nazionale. In tutta la penisola operatori e winelovers potranno apprezzare l'eccellenza delle nostre bollicine”.

Tra le città toccate dalla settimana di degustazioni nelle enoteche Vinarius, Como, Milano, Terni, Bari, Brindisi, Firenze, Roma, Padova, Cantù, Siena, Trieste. Qui l’elenco completo delle enoteche aderenti:

Vino Vino dal 1921, Cotti dal 1952, Cantine Isola a Milano, Incontri diVini a Seregno, Stringhetto a Legnago, La Barrique a Cantù, Enoteca CM a Como, Canneto Beach 2 – Riontino a Margherita di Savoia, La mia Cantina a Padova, Elisir a Santa Giustina Dolomiti, Ai Cavai e Enoteca Bischoff a Trieste, Vini & Delizie a Firenze, Il Borgo a Prato, Da Pino alle fonti a Siena, La Fiaschetta a Roma, Vino Vino a Terni, L'Etichetta a Bastia Umbra, Coloniali Enoteca Gargiulo ad Eboli, Pollino DiVino a Rotonda (PZ), Ceparoyal a San Salvo, Nasacca a Carloforte, Enoteca vini Chisena a Latiano, L'Angolo Divino a Ruvo di Puglia, Wine Shop a Reggio Calabria, Drink Shop di Lippolis Stefania a Putignano, Terruli a Martina Franca, Anelli Enoteca delizie dal 1970 a Brindisi, Cilda a Catania e Un mondo Divino a Orzinuovi.

 

CHI È VINARIUS

Vinarius è l’Associazione delle Enoteche Italiane e rappresenta oltre 120 associati (il cui fatturato totale sfiora i 50 milioni di euro) che coprono l’intero territorio nazionale. L’associazione, oggi presieduta da Andrea Terraneo, è stata fondata nel 1981 ed ha come scopo sociale la promozione, la valorizzazione e la tutela delle enoteche quali attività commerciali specializzati nella proposta del vino di qualità. L’associazione si occupa della formazione dell’enotecario, dei suoi collaboratori e dipendenti, degli aggiornamenti professionali, individuando e attuando tutta una serie di attività che vanno dall’organizzazione di viaggi studio a stage di approfondimento nei vari luoghi di produzione, partecipando attivamente a convegni, mostre, fiere, manifestazioni di vario genere. Ogni due anni Vinarius organizza e promuove il Premio Vinarius al Territorio giunto nel 2020 alla Nona Edizione. Inoltre, intrattiene strette e cordiali relazioni con le due maggiori omologhe associazioni francesi. Periodicamente effettua sondaggi presso i propri associati per monitorare le tendenze, le richieste dei consumatori, gli andamenti di mercato.

 

 

Lara Buscato

ANTICA BOTTEGA DEL VINO VINCE IL GRAND AWARD DI WINE SPECTATOR PER LA SUA CARTA VINI, CONSIDERATA TRA LE PIÙ PRESTIGIOSE AL MONDO

LA SUA CARTA VINI E’ CONSIDERATA TRA LE PIÙ PRESTIGIOSE AL MONDO

 

 

Lo storico ristorante nel cuore di Verona, oggi proprietà delle Famiglie Storiche, è stato inserito tra i 97 locali di riferimento mondiali per gli amanti del vino, in cui figurano solo 6 italiani.

Antica Bottega del Vino si riconferma tra le più grandi eccellenze al mondo per la sua carta vini e conquista per il diciannovesimo anno consecutivo il Grand Award, il più alto riconoscimento assegnato da Wine Spectator. La rinomata rivista statunitense ha infatti inserito il locale tra i 97 punti di riferimento mondiali per gli amanti del vino, in cui figurano solamente 6 italiani.

 

Luca Nicolis, direttore dell’Antica Bottega del Vino, commenta “Vogliamo ringraziare Wine Spectator per averci nuovamente riconosciuto questo importante premio, siamo orgogliosi di essere riusciti a mantenere questa importante eredità per quasi un ventennio. Il merito di questo traguardo è di tutto il nostro team ma anche delle Famiglie Storiche, che hanno donato solidità a questa realtà storica legandola ancora di più alla nostra città. E infine ringraziamo i veronesi, linfa vitale del nostro ristorante fin dalla sua nascita: tra le nostre sale abbiamo visto passare tante generazioni di clienti affezionati, che ci hanno permesso di continuare ad affermare l’Antica Bottega del Vino e di renderla un luogo riconosciuto in tutto il mondo.”

 

Antica Bottega del Vino, dal 2010 proprietà delle Famiglie Storiche, è stata premiata non solo per la profondità delle annate e la ricerca della sua carta vini, che racchiude circa 4700 etichette e oltre 18 mila bottiglie, ma anche per l’impeccabile e riconosciuta professionalità di tutto il team dei Sommelier.

Sabrina Tedeschi, neopresidente dell’Antica Bottega del Vino, commenta con soddisfazione “Questo premio appartiene a tutte le persone che quotidianamente lavorano per rendere il locale il tempio del vino che è oggi, a cui vanno i nostri complimenti e ringraziamenti. In un momento in cui è così difficile per il mondo della ristorazione collaborare con personale qualificato, la nostra forza è il team: 25 persone che sono con noi da anni e che hanno reso l’Antica Bottega del Vino una famiglia, che accoglie ogni giorno clienti storici e turisti con lo stesso entusiasmo e la professionalità di sempre.”

 

Il premio si aggiunge alla lunga serie di riconoscimenti di Wine Spectator, che fin dal 1996 ha definito la carta vini dell’Antica Bottega del Vino una delle più complete e straordinarie del mondo, tanto da premiarla continuativamente dal 2004 con il Grand Award.

 

Nata nel 1500 durante la Repubblica di Venezia, Antica Bottega del Vino prende il suo attuale nome nel 1890 con i Fratelli Sterzi, che mantengono l’affascinante stile ottocentesco, caldo e caratteristico che vediamo ancora oggi. Il locale diventa così uno dei punti di riferimento per la scena culturale di fine Ottocento e per gli amanti del vino, accogliendo ai suoi tavoli poeti, musicisti, letterati e artisti come Boccioni, ma anche giornalisti che vi si rifugiavano dopo una giornata in redazione. Nel 1957 il locale venne acquistato dalla famiglia Rizzo-Grigolo e si concentrò soprattutto sull’attività di ristorazione fino al 1987 quando arrivarono sulle scene Severino Barzan, che successivamente portò il modello della Bottega a New York con Giovanni Pascucci suo socio.

Nel 2010 le Famiglie Storiche (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato) acquisiscono l'Antica Bottega del Vino, salvaguardando la tradizione enologica del luogo simbolo di Verona. 

Oggi l’Antica Bottega del Vino continua ad essere un tempio del vino dove viene portata avanti l'eredità dei decenni precedenti e che continua ad essere un luogo da vivere, dove godere pienamente della tradizione enogastronomica veronese, veneta e internazionale.

 

Carlotta Flores Faccio

IL CONCORSO MIGLIOR ENOTECARIO D’ITALIA PRESENTA I SUOI SEI FINALISTI

Gli enotecari si sono sfidati nella semifinale del concorso ideato da AEPI (Associazione Enotecari Italiani Professionisti) lo scorso 28 aprile. In attesa di premiare il miglior enotecario durante la finalissima di Roma del prossimo giugno vi sveliamo chi sono i sei finalisti.

 

La sfida per i sei posti in finale del Concorso Miglior Enotecario d’Italia si è svolta lo scorso 28 aprile e la giuria, capitanata da Stefano Caffarri, ha scelto i migliori valutando le loro competenze teoriche e tecniche.

 

“Finalmente la figura dell’enotecario in Italia si sta sempre più definendo e durante la semifinale abbiamo avuto il piacere di vedere tutta la professionalità rappresentata dai partecipanti. Tra i venti enotecari professionisti provenienti da Nord a Sud del paese abbiamo scelto i migliori che, oltre ad accedere alla finale di giugno, prenderanno parte ad un’esperienza di formazione immersiva presso due realtà d’eccellenza, una nazionale e l’altra internazionale”. – afferma Francesco Bonfio, Presidente di AEPI. Infatti, presso le sedi e territori simbolo del Comité Champagne e del Consorzio del Brunello gli enotecari potranno sperimentare e scoprire le caratteristiche peculiari di questi vini così prestigiosi. Andranno a comprendere aspetti dello Champagne legati alla comunicazione al consumatore e approfondiranno il Brunello con un focus su zone, altitudini, esposizioni, stili con verticali per andare alle radici. Sei giorni dove i finalisti apprenderanno competenze e tecniche di alto livello da sfruttare durante la finale e nelle esperienze successive di approccio al consumatore.

“Ringraziamo profondamente il Comité Champagne e il Consorzio del Brunello per questa possibilità. Come organizzatori del concorso abbiamo fortemente voluto creare una situazione di scambio e arricchimento con la categoria, ancora meglio se questo avviene direttamente sul campo. - afferma ancora Bonfio – La finale a Roma celebrerà l’esperienza degli enotecari in concorso, la loro attitudine a relazionarsi con il consumatore, dimostrando grande attenzione e cura. Siamo pronti a scoprire cosa avranno in serbo”.

 

Ecco la lista dei finalisti, tre per la categoria bottiglierie classiche e tre per la categoria dei pubblici esercizi specializzati nella mescita di vino e distillati:

 

Bottiglierie classiche

  • Filippo Carraretto, Padova, La mia Cantina;
  • Andrea Lauducci, Ferrara, Enoteca Botrytis;
  • Mattia Manganaro, Brescia, Biessewine.

 

Enoteche con mescita

  • Luca Civerchia, Jesi AN, Enoteca Rossointenso;
  • Pietro Palma, Prato, To Wine;
  • Luca Sarais, Milano, Cantine Isola.

 

 

Anna Barbon

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