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Recensioni

#BLACKGRAPESMATTER: LA DEGUSTAZIONE DI CLASSICO MILANO E SPARKLING WORLD PER RISCOPRIRE GLI CHAMPAGNE BLANC DE NOIRS

 

Martedì 28 giugno dalle ore 20:30, presso Classico Trattoria&Cocktail in Via Marcona 6 (MI) e in collaborazione con Sparkling World, avrà luogo una degustazione incentrata sul mondo degli champagne artigianali, seguita da una raffinata cena.
 

Il prossimo martedì 28 giugno, Classico Trattoria&Cocktail, sito in Via Marcona 6 (MI), ospiterà una serata aperta a chiunque voglia conoscere il mondo degli champagne artigianali o ampliare la propria conoscenza sul tema, con un focus sui Pinot Noir Pas Dosé in Purezza.

 

La serata, ribattezzata #BlackGrapesMatter proprio a sottolineare l’enfasi sull’uva nera, protagonista dell’evento, si configurerà come un appuntamento per approfondire il vasto mondo degli Champagne Blanc de Noirs sotto molteplici punti di vista: ad aprire le danze sarà un’esperienza unica di degustazione, accompagnata da un focus didattico e ludico per far scoprire agli ospiti il complesso panorama dello champagne artigianale, nonché alcune etichette indipendenti e insolite e qualche piccolo produttore.

 

I cinque champagne scelti per la degustazione, resa possibile grazie alla collaborazione con Sparkling World, sono i seguenti

  • Champagne Piollot P&F - Come des Tallants - Pas Dosé
  • Champagne Elise Dechannes - Essentielle - Pas Dosé
  • Champagne Vadin Plateau - Bois de Jots 2017 - Pas Dosé
  • Champagne Marie Courtin - Efflorescence 2015 - Pas Dosé
  • Champagne Olivier Horiot - Envol 2017 - Pas Dosé

 

La degustazione sarà poi seguita da una cena ideata dallo Chef Emanuele Menna, con un menù che prevede quanto segue:

  • Una selezione di canapé di benvenuto
  • Tartare di Ricciola con passion fruit e cipolla rossa
  • A scelta tra: Trenette di “Gragnano” con vongole veraci e estratto di basilico o Filetti di Sogliola fresca con erbette spadellate
  • Cheesecake, cocco, gelée di mango e arachidi salate

 

Per partecipare è gradita una prenotazione allo 02/49449135 (Classico Trattoria) o, in alternativa, al 346 6609744 o a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Sparkling World). 

Il costo di partecipazione è di €100.

 

Classico Trattoria&Cocktail 

Classico Trattoria&Cocktail è il nuovo progetto imprenditoriale della famiglia Murray, con un ampio giardino interno in pieno stile liberty, tra tavoli e sedie d’epoca che coniugano dettagli decó a tessuti di tendenza, come il velluto, che raccontano di un elegante salotto in un contesto di Vecchia Milano.

La sinergia tra cucina e cocktail bar, le due anime di Classico, è il tratto distintivo del ristorante, da gustare al civico 6 di via Marcona. I drink lover troveranno qui una cocktail list in cui ogni miscela è legata al titolo, al testo, o all’autore di una canzone. La cucina dello chef Emanuele Menna valorizza invece le ricette della cucina regionale con sapori netti, senza filtri e genuini, che rimandano alla tradizione gastronomica mediterranea con un piglio fresco che non stravolge, bensì esalta i gusti dei singoli ingredienti.

 

La famiglia Murray

Veterani nel settore della ristorazione e con un background legato all’organizzazione di grandi eventi, i fratelli Lorenzo e Orlando Murray sono attivi nel settore dal 2009, con la gestione della ristorazione del club Virgin Active di via Tocqueville. Grazie a Expo2015 e all’ingresso in squadra di Viola Simoncelli, prende vita il concept di Classico, che con ricette semplici realizzate con ingredienti selezionati e bilanciati, punta a valorizzare l'immenso patrimonio della tradizione gastronomica nostrana.

 

Camilla Rocca

LO STORICO RISTORANTE Ö MAGAZÌN DI PORTOFINO, RADDOPPIA CON L’APERTURA DEL BISTROT A SANTA MARGHERITA

 

I sapori della Liguria legati al mondo del mare.

Alla storica insegna di Portofino si aggiunge, da giugno 2019, Ö Magazìn Bistrotnei suggestivi caruggi di Santa Margherita. Il progetto rappresenta l’incontro di tre personalità che provengono da diversi ambiti. Simona Mussini - legata all’azienda di famiglia e al ristorante di Portofino - lo chef genovese Edo Ferrera e l’imprenditore milanese Marcello Forti - con una grande esperienza nel settore alberghiero food&beverage - si uniscono per dare vita a un nuovo format: l’obiettivo comune è quello di promuovere il territorio e dare risalto a uno dei golfi più affascinanti della nostra penisola. 

Il risultato è un ristorante che racchiude in sé la tradizione del luogo e della sua cucina che si vuole proiettare verso il futuro per diventare una realtà replicabile ed esportabile in altre località nazionali, anche fuori dai nostri confini. La cucina del Bistrot è affidata a una firma non scontata nel panorama gastronomico, quella di Edo Ferrera, il “cuoco nomade e irrequieto”. Protagonista indiscusso nel menù di Santa Margherita - come in quello di Portofino – è il pescato, elaborato secondo una tecnica che si avvicina al fine dining. Semplicità e sostanza sono gli elementi chiave di questa formula, secondo il principio less is more.

Le proposte del menù sono un tributo alla Liguria. Non mancano le linguine di Gragnano ai muscoli di La Spezia, le iconiche trofie al pesto – simbolo per eccellenza della gastronomia regionale – e gli gnocchi di patate quarantine al ragù bianco di coniglio alla Ligure. La carta si arricchisce anche di una proposta che strizza l’occhio alla tradizione lombarda ad omaggiare le origini di Marcello Forti, la tipica cotoletta alla milanese.

Se nel ristorante di Portofino si pranza e si cena con i piedi nell’acqua, a Santa Margherita il contesto è quello dei vicoletti del centro storico, in un palazzo antico caratterizzato da tre splendide volte dipinte. Come nel ristorante di Portofino, i riferimenti al mondo del mare sono evidenti nell’arredo e nella concezione dello spazio. Il fil rouge è rappresentato dai tavolini originali ispirati all’imbarcazione tipica dell’azienda Mussini, “l'Utility di Portofino”. 

Ö Magazìn, una storia di famiglia

Dal 1990 la storia del ristorante Ö Magazìn a Portofino si lega indissolubilmente a quella della famiglia Mussini e al mondo del mare. Le sorelle Emilia e Simona rilevarono l’attività di quel vecchio “magazzino” dove i nonni custodivano le reti e l’attrezzatura da pesca e ne fecero il ristorante, punto di riferimento che è oggi. La famiglia Mussini, a capo dal 1949 di uno storico cantiere navale fondato da Giorgio Mussini, è da sempre legata al mare e al Tigullio tanto che il richiamo alla nautica e ai suoi elementi è evidente anche nel design e nella concezione del ristorante.

Il Ristorante e il Bistrot hanno iniziato la stagione estiva con uno slancio che da sempre contraddistingue la filosofia di Ö Magazìn. In cantiere ci sono progetti di ampliamento dell’offerta, come il lancio di un aperitivo a base di finger food locali, salumi di mare abbinati ad una selezionata cantina di vini della zona, tra cui Vermentini e Bianchetta.

Contatti
Ristorante Ö Magazín

Calata Marconi 33 – 16034 Portofino (GE)
Tel. 0185 269178 
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Orari di apertura
lunedì-martedì 12-15; 19-22.30
giovedì-domenica 12-15; 19-22.30
Giorno di chiusura: mercoledì

Ö Magazín Bistrot
Via Cairoli 3 – 16038 Santa Margherita Ligure (GE)
Tel. 0185 698962
www.omagazin.it/bistrot
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Maria Livia Lucernari • 3408157010

STEFANO ZANINI CHEF PATRON DI MOS È IL VINCITORE DEL PRIMO GRANDE CUCINA TALENT PRIZE 2022

 

 

lo chef patron Stefano Zanini del ristorante Mos a Desenzano del garda si è aggiudicato il titolo di primo grande cucina talent chef 2022

Una giuria d’eccellenza, oltre 400 candidature da Nord a Sud Italia, 12 finalisti, 4 vincitori a rappresentare le migliori promesse della cucina, della pasticceria da ristorazione, della mixology e dei responsabili di sala in Italia. Il premio è il Grande Cucina Talent Prize, il riconoscimento ufficiale istituito nel nuovo corso dello storico magazine Grande Cucina avviato con il nuovo direttore Federico Lorefice. Il fulcro della premiazione è stato l’individuazione di un vincitore e soprattutto di quelle che sono le nuove tendenze nel mondo dell’enogastronomia italiana e chi meglio le impersonifica con uno sguardo sempre rivolto al futuro.  I finalisti per il titolo di Grande Cucina Talent chef sono stati tutti under 35 Stefano Zanini, Federico Ferrari e Denis Iaccarini. La Giuria d’eccezione ha infine decretato Stefano Zanini come Grande Cucina Talent Chef del 2022. Lo chef del MoS Ristorante di Desenzano del Garda ha preparato una Trota, caciucco di pasta di pesce di lago e ostrica del Delta del Po. Una creazione che reinterpreta in chiave “local” e sostenibile il tradizionale piatto toscano con il pesce di lago, tipico del territorio in cui è nato. “Un ringraziamento speciale lo riservo innanzitutto per l’invito da parte del direttore e per la fiducia riservatomi da Alberto Cauzzi nell’avermi proposto tra i candidati, a Federico Lorefice e alla sua equipe che hanno realizzato un evento fantastico e organizzato in maniera egregia nei minimi particolari... a Roberto Carcangiu che ha seguito noi chef in tutte le fasi di preparazione e esecuzione dei piatti”: così commenta a caldo lo Chef.  Durante l’evento sono stati poi premiati altri tre giovani talenti: per la special mention Sala Alessia Taffarel del ristorante Contraste, per la special mention Bere Miscelato Andrea Arcaini del Rita’s Tiki Room e infine Christian Marasca di Zia Restaurant per la special mention Pasticceria da Ristorazione.

Stefano Zanini e il suo ristorante MoS

 

Stefano Zanini, classe 1991, forgiato da esperienze stellate e illuminanti come Alain Ducasse a Le Meurice, Norbert Neiderkofler al St Hubertuss in Alta Badia, Christian Puglisi al Relae di Copenaghen e Martina Caruso al Signum a Salina, decide di tornare in terra natìa per sviluppare il suo concetto di cucina complementare, MOS. “Cerco di portare avanti una radice, valorizzandola”: così Stefano comincia il suo racconto di quello che è ad oggi il suo pensiero gastronomico profondamente radicato nel territorio del Lago di Garda.

Una terra che, ad ogni piatto, si infila più o meno prepotentemente con ingredienti di Mare e di Terra. Nobilitare il Lago e la sua ricchezza è uno dei moti ispiratori dei piatti in Carta come lo Spaghetto i e bottarga oppure la Trota Marmorea, carciofo laccato e verdure invernali. Mattia Moro, 25 anni dirige la sala portando avanti con naturalezza e passione il pensiero gastronomico di Stefano, cercando di metterne in luce tutte le sfaccettature. Artefice di una Carta dei Vini snella, con forte accento sul territorio e sul mondo del vino naturale biodinamico. Ristorante con forte richiamo alla “Bell’Italia” degli anni 50, dove architettura e design erano in fermento idilliaco e colori accesi, geometrie e linee sinuose erano i tratti distintivi di un momento culturale indimenticabile. Ceramiche maioliche alle pareti e un bancone in legno intrecciato accolgono il cliente in un’atmosfera retro vintage.

 

 

 Eleonora Barbone

THE WORLD’S 50 BEST RESTAURANTS 2022: AM PAR ALEXANDRE MAZZIA VINCE IL PREMIO AMERICAN EXPRESS ONE TO WATCH

 

 

Il ristorante di Marsiglia è considerato una stella nascente nella scena gastronomia mondiale AM par Alexandre Mazzia, The World's 50 Best Restaurants assegna al ristorante marsigliese dello chef-patron Alexandre Mazzia l'American Express One To Watch Award 2022L'omonimo locale è stato aperto dallo chef francese, giocatore di basket fino al 2014,che propone un menu ispirato alle contaminazioni e ai sapori del mondoOltre al suo successo in Francia, il premio rappresenta il primo riconoscimento internazionale del ristorante assegnato da 50 Best

The World’s 50 Best Restaurants assegna l’American Express One To Watch Award al ristorante marsigliese AM par Alexandre Mazzia, l’omonimo locale dello chef francese Alexandre Mazzia. Il premio di 50 Best segna un momento speciale per il ristorante già molto conosciuto in Francia e pluripremiato a livello nazionale, ponendolo insieme con il suo team al centro della scena mondiale. In uno spazio gastronomico che riecheggia lo spirito creativo di Marsiglia, AM è diventato l'emblema della rinascita della scena culinaria della città.

Lo chef Mazzia è nato nella Repubblica Democratica del Congo, dove ha vissuto fino all'età di 14 anni. Il profumo di legna bruciata sprigionato dall’affumicatura, le spezie africane e i crostacei venduti al porto vicino a casa sua hanno avuto un’influenza profonda e determinante sullo chef. Trasferitosi in Francia da adolescente, dopo aver vissuto un vero e proprio shock culturale, ha cercato conforto nel basket, giocando a livello agonistico per la squadra nazionale francese under 15, prima di dedicarsi alla cucina. Si è poi formato lavorando al fianco di alcuni dei più famosi chef europei, tra cui Pierre Hermé, Michel Bras e il compianto Santi Santimaria. 

Nel 2010 Alexandre Mazzia si trasferisce a Marsiglia per diventare chef del ristorante della Cité Radieuse di Le Corbusier, che nel 2011 gli vale il premio "Young Talent" assegnato dalla guida Gault & Millau, riconoscimento grazie al quale riesce ad aprire il suo locale. AM par Alexandre Mazzia debutta a Marsiglia nell'estate 2014 e nel giro di pochissimo tempo attira l’attenzione di clienti e critici conquistando, caso unico senza precedenti, tre stelle Michelin in soli sei anni di apertura.

Il ristorante serve solo 22 coperti, ha un bar che si affaccia sulla cucina a vista, e trae ispirazione da una quantità innumerevole di influenze internazionali che confluiscono in un menu incentrato su verdure, pesce e frutti di mare. La cucina di Mazzia ha la capacità di portare i suoi commensali in un viaggio emozionale alla scoperta di sé e lo chef ha l'innata capacità di rendere più comprensibili complesse creazioni gastronomiche.  Insolite combinazioni di ingredienti e sapori si riflettono in piatti come “i fiori di zucca in salsa green satay”, il “beurre blanc allo zafferano” e le “alghe cristallizzate con la bottarga”, che fanno parte di quella che lo chef chiama la "cucina dell'emozione".

"Quest'anno è un onore assegnare l’American Express One To Watch Award all’AM par Alexandre Mazzia,” afferma William Drew, Direttore dei contenuti di The World's 50 Best Restaurants. “Abbiamo seguito l’escalation dei successi conquistati dal ristorante negli ultimi anni in Francia e siamo entusiasti di poter portare questa meravigliosa destinazione made in Marsiglia all’attenzione del pubblico internazionale di 50 Best e di celebrare la grande passione di Alexandre e la sua cucina unica".

"Qualunque sia la destinazione, la cosa più importante è il viaggio, ha commentato chef Mazzia. “Sono onorato che AM par Alexandre Mazzia riceva l'American Express One To Watch Award. Io e la mia squadra continueremo a trarre ispirazione dalle cucine di tutto il mondo e a portare i nostri ospiti in un vero e proprio viaggio culinario."

"È un onore conferire l'American Express One To Watch Award all’AM par Alexandre Mazzia” aggiunge Alex Lee, Vice Presidente e General Manager di Resy e dell’American Express Global Dining Network. “Lo chef Mazzia e la sua squadra incarnano il coraggio, la creatività e la genialità tipica di coloro che operano nel settore della ristorazione. American Express e Resy sono orgogliosi di supportate questa straordinaria comunità internazionale e di sostenere la nuova generazione di talenti che celebrano la ricerca gastronomica”.

Il riconoscimento fa parte dell'anteprima della presentazione di The World’s 50 Best Restaurants 2022, sponsorizzata da S.Pellegrino & Acqua Panna. Un ricco programma di eventi che culminerà nella cerimonia di premiazione che si terrà quest’anno al mercato Old Billingsgate nella città di Londra lunedì 18 luglio, in cui il ristorante sarà ufficialmente presentato come vincitore dell'American Express One To Watch Award.

 

 

Fenisia Caraccio

TESTONE A QUOTA DIECI ED ENTRA NEI CENTRI COMMERCIALI 

Testone apre il suo decimo punto vendita: a Perugia, all’interno del Centro Commerciale Collestrada, ha aperto ad aprile il più recente dei locali della catena

 

 

 

L’ultimo punto vendita aperto da Testone, la catena made in Umbria specializzata nella produzione della tradizionale Torta al Testo all’antica maniera, è appena stato inaugurato presso il Centro Commerciale Collestrada, a Perugia. La sua particolarità? Il focus sul bio design e la possibilità, per la prima volta, di usufruire di Testone come una gastronomia, assemblando la tipica torta al testo direttamente a casa, rigenerandola in forno. 

La filosofia di Testone, incentrata sulla tradizione, sulla genuinità delle materie prime e sulla volontà di far riassaporare gli autentici e tradizionali sapori umbri di un tempo in un ambiente caldo e familiare, è presente oggi anche in modalità asporto e take away a Collestrada. Al centro del progetto vi è infatti il bio design, la nuova frontiera dell’innovazione del design degli interni che si basa sulla vita e, in particolare, sul ridare vita alle cose, portata a Testone dal designer Gianluigi Contaldi. Questa strada, infatti, si orienta verso l’utilizzo di materiali e prodotti ormai destinati ad essere gettati e diventare inquinanti, ai quali viene data una seconda vita.

Non solo: il bio design impiega anche oggetti vecchi, magari appartenuti a una nonna o a un’altra persona cara, e che portano con sé un insieme di ricordi, emozioni e legami invisibili. Insomma, oggetti che sono contenitori di storie. Grazie a questa pratica, che è molto più di design, viene riconosciuta la vita che già è intrinseca in questi oggetti, e che viene riportata alla luce liberandola da tutto ciò che è vetusto e rovinato.

In effetti, il bio design si inserisce direttamente all’interno dell’ormai nota economia circolare: un’economia che implica condivisione, riparazione, ricondizionamento, riutilizzo e riciclo dei materiali e prodotti esistenti. In questo modo, esso contribuisce ad estendere il ciclo di vita dei prodotti e ad evitare sprechi nonché enormi quantità di emissioni di CO2 nell’aria a causa della produzione di materiali ed oggetti ex novo.

Il risultato finale, di design oltre che sostenibile, sono degli ambienti unici, caratteristici e decisamente vintage, proprio come il nuovo punto vendita di Testone. 

 

Le origini della torta al Testo di Testone
La torta al testo di Testone riprende l'antica tradizione secolare umbra, la più fedele alle origini. Il motivo è che questa ricetta è discendente diretta del pane azzimo, e parente di primo grado della pita greca, portata dalle truppe dei Romani in Italia al ritorno dal Medio Oriente, passando dai Balcani. Un impasto di farina, acqua, bicarbonato e sale, cotta su di una pietra circolare detto testo, che usavano portare con loro, che diventava rovente sotto le braci dei bivacchi, e finita con la cenere sull'altro lato in cottura. Si trovano parenti in tutta Italia, ma gli storici sostengono che la torta al testo sia la più fedele alla ricetta originale: da Ravenna con la piadina, a Sansepolcro e Città di Castello si trova la ciaccia, a Gubbio la crescia, fino alla focaccia romana. L'Umbria era allora una striscia di terra tra il potere di Ravenna (sede del potere temporale) e Roma (spirituale) e qui la cultura bizantina gastronomica è rimasta inalterata nei secoli.

La torta al testo va farcita, proposta sia con impasto tradizionale che integrale, ma viene servita anche vuota o ripiena di ciccioli usando ingredienti al 100% umbri di piccoli produttori locali.

Tra i ripieni troviamo dai classici con la porchetta, erbette e salsicce o prosciutto e caciotta, fino alle specialità umbre come il barbozzo (guanciale umbro), la coppa di testa, il capocollo, il lombetto e le stringhette (sottili fettine ricavate dalla pancetta) e altre specialità della norcineria umbra. Sono presenti anche taglieri di salumi e formaggi e primi piatti del giorno made in Umbria, con la possibilità di mangiare un pasto completo a partire da 5 euro.

 

Testone
Dopo le prime sedi in Umbria, dove l'originale torta al testo stava ormai perdendosi nella produzione solo di alcune attività locali, Testone viene chiamato al Padiglione Italia durante Expo 2015 e decide così di aprire a Milano. “La mia mentalità non è quella del ristoratore, che non sono mai stato prima di Testone, ma cerco di interpretare sempre la mentalità del cliente, e per questo vogliamo che tutti i locali abbiamo il testo e le braci all'entrata del ristorante, in vista. La torta al testo lievita così sotto gli occhi di tutti per il calore della forza della brace e della particolare legna che ci facciamo portare dall'Umbria, senza aggiungere lievito all'impasto” racconta l’imprenditore. “Testone è un format facilmente replicabile che può essere portato in ogni città d'Italia e anche all'estero, dove credo sia il naturale sbocco di questa ricetta, che si trova difficilmente fuori dalla regione Umbria”

 

I punti vendita di Testone in ordine di apertura

PERUGIA CENTRO • Piazza Matteotti 24 • 06122 Perugia PG • Tel: 075 8501927

PERUGIA SETTEVALLI • Via Settevalli 439 • 06129 Perugia PG • Tel: 075 5001402

PERUGIA PONTE SAN GIOVANNI • Via Ferriera 7 • 06089 Torgiano PG • Tel: 075 394182

PERUGIA ELLERA • Via Gramsci 162 • 06074 Ellera di Corciano PG • Tel: 075 5181884

ASSISI • Via Sandro Pertini 3 • 06081 Santa Maria degli Angeli PG • Tel: 075 8040913

MONTESILVANO • Corso Umberto 1° 16 • 65015 Montesilvano PE • Tel: 085 2196758

CITTÀ DI CASTELLO • Via Achille Grandi snc • 06012 Città di Castello PG • Tel: 075 8553140

MILANO BOCCONI • Viale Bligny 13 • 20136 Milano • Tel: 02 8378024

MILANO DARSENA • Via Vigevano 3 • 20144 Milano • Tel: 02 8378024

PERUGIA COLLESTRADA • Via della Valtiera, 181 • 06135 Perugia • Tel: 075 3725780

 

Camilla Rocca

18 GIUGNO 2022 GIORNATA MONDIALE DEL PICNIC

 

La “Pic Nic Experience” by Il Palato Italiano, in mezzo alla natura un’esperienza luxury in guanti bianchi

 

Il Palato Italiano, l’hub di cucina con sede a Bolzano, propone tra i suoi servizi la Pic nic Experince by Il Palato Italiano un “pic nic con guanti bianchi” come ama presentalo Chef Filippo Sinisgalli, a capo di questo progetto gourmand ed Executive Chef anche del Ristorante Zur Kaiserkron in Piazza della Mostra a Bolzano. Lo staff de Il Palato Italiano si occupa di tutto, dall’allestimento open air tra i bellissimi monti bolzanini (nella foto un allestimento nell’Altopiano del Renon), al servizio con personale qualificato, alla proposta food che predilige materie prime locali e, secondo la filosofia dello chef, esalta i prodotti italiani nella loro semplicità ed essenza. Il menù può essere totalmente personalizzato in base alle richieste del cliente. La Pin nic Experience è un’alternativa da sogno al classico cestino, perfetta per festeggiare una ricorrenza, una giornata in famiglia o con gli amici e gustarsi una cucina autentica immersi nella magia della natura. Prezzi e disponibilità su richiesta. 

 

Il Palato Italiano e Chef Filippo Sinisgalli

Il Palato Italiano, con sede a Bolzano, è una realtà impegnata nella scoperta, nella valorizzazione e nella divulgazione dell’arte culinaria italiana attraverso attività esperienziali, culturali e una meticolosa selezione di prodotti enogastronomici di eccellenza. Il suo Executive Chef è Filippo Sinisgalli, che vanta importanti esperienze a livello nazionale e internazionale: all'Esplanade di Desenzano, come formatore dei team di brigata dell’Armani Hotel a Dubai e alla locanda Mezzosoldo in Val Rendena (TN), dove ha ottenuto la stella Michelin; un percorso che ha avuto inizio con un’articolata e strutturata formazione a stretto contatto con Gualtiero Marchesi. Nell’aprile 2022, dopo 4 anni da Segretario Generale, è stato eletto Vice Presidente di Euro-Toques Italia, l’associazione fondata da Marchesi che a lungo ne resse la presidenza. A ottobre 2021 Il Palato Italiano accoglie la sfida dell’apertura di un ristorante portando a nuova vita lo storico Ristorante Zur Kaiserkron di Bolzano, guidato da Chef Filippo Sinisgalli e dalla sua brigata.

 

Il Palato Italiano è stato presente alla Gift Lounge pre-Oscar 2017 e 2018 a Los Angeles, in case private di personalità per riservati Chef@Home, come a New York per l’Housewarming Party di Alan Cumming, ma anche in speciali serate di beneficenza a fianco di charity e foundation di altissimo livello, come la Celebrity Fight Night 2017 e 2018, la Andrea Bocelli Foundation e la Mohamed Ali Foundation; senza dimenticare la partecipazione alla Celebrity Golf Classic 2018 di Anthony Anderson – a fine aprile 2018 a Palm Desert, in California –, l’evento realizzato per supportare le organizzazioni non-profit Boys & Girls Club of America e American Diabetes Association.

Dal 2019 Il Palato Italiano e Chef Filippo Sinisgalli sono stati protagonisti in alcuni importanti appuntamenti come White Milano, Milan Design Week, la rassegna culinaria Garda con Gusto. Nel 2018, Il Palato Italiano è stato partner di SuperStudio Più e del Fuorisalone in occasione della Milano Design Week, dove la brigata e lo Chef erano presenti con il loro concept “smart” Dattitempo. È stato inoltre main partner di Bocuse d'Or Europe OFF 2018, ospitato a Torino. Nel 2020 Filippo Sinisgalli è stato Presidente di giuria durante Ricibiamo, un contest indetto dall’Università Cattolica di Piacenza, per discutere della minimizzazione dello spreco alimentare e del recupero di cibo nel settore della ristorazione, oltre che docente per il master Food&Beverage.

 

Il Palato Italiano - Picnic Experience_outdoor

 

Sara Martinelli

PALÁS CEREQUIO

A Palás Cerequio, un nuovo menù stellato e una variegata offerta di attività outdoor da vivere immersi nelle vigne del cru Cerequio

 

Dopo una breve pausa, Palás Cerequio è pronto ad accogliere gli ospiti per la bella stagione con grandi novità 

La Morra, 23 maggio 2022 – Il Palás Cerequio di Michele Chiarlo e il ristorante Damiano Nigroriaprono le porte agli ospiti. Con l’arrivo della bella stagione, il relais di charme ubicato a la Morra, nel cuore di uno dei cru del Barolo più blasonati al mondo, riparte con grandi novità, tra cui un menù del tutto inedito e una ricca offerta di attività outdoor.

Nove raffinate suites, un ristorante stellato, una carta dei vini con 1000 etichette, un caveau del Barolo e una piscina immersa nelle vigne. Scegliere Palás Cerequio significa vivere la miglioresperienza enogastronomica, e non solo, che le Langhe possano offrire.

Ristorante Damiano Nigro

Damiano Nigro gestisce l’omonimo ristorante presso il Palás Cerequio, affiancato dalla compagna Elena Boffa e dal secondo Marco Angeloni: una cucina «evolutiva», caratterizzata da un lavoro quotidiano sul menu e sulla catena dei fornitori, volta alla lotta allo spreco e al rispetto di ciò che la natura offre, alla costante ricerca della qualità delle materie prime da gustare in base alla stagionalità.

Il nuovo menu prende ispirazione come sempre dalla disponibilità del prodotto – racconta lo chef Damiano Nigro - ma anche da una situazione mondiale complessa che ha messo in luce l’importanza della vicinanza con i produttori locali. Nel breve periodo di chiusura ho stretto nuove relazioni con fornitori a KM zero, con i quali collaboriamo quotidianamente al fine di valorizzare con i prodotti più naturali e genuini possibili il nostro lavoroCi saranno inoltre elementi inediti come l’uso di erbe spontanee, lactofermentazioni, miso e gingerbeer home-made per continuare a stupire i nostri ospiti con nuove esperienze gastronomiche.”

Elena Boffa responsabile di sala, affiancata dalla Sommelier Barbara Bodino, commenta così la ripartenza: “Negli ultimi anni è emersa con chiarezza la situazione di emergenza causata dalla mancanza di personale in sala e cucina. Noi però possiamo contare su un team giovane e competente che non vede l’ora di accogliere gli ospiti tra queste magnifiche vigne, per farli sentire a casa e guidarli attraverso il percorso studiato da Damiano. Il vino, le erbe, le verdure: tutto quello che si vede dalle vetrate del Palás lo si potrà ritrovare anche in tavola”.

Il relais

Palás Cerequio offre nove raffinate suites, quattro dedicate al Passato che riprendono le architetture dei nobili palazzi piemontesi del Settecento; cinque dedicate al Futuro che sono state progettate secondo uno stile minimal e contemporaneo.

Tante le attività offerte dal Palás: una piscina affacciata sulle vigne, aperta anche agli ospiti esterni, l’Apericru, disponibile per tutta la giornata in terrazza, a bordo piscina o nel caveau, noleggio E-bikeper scoprire le Langhe all’aria aperta e il servizio Vespa Rental, per viaggiare a contatto con la natura, fino ai boschi dell’Alta Langa o alle infinite colline del Monferrato.

Questi ultimi due anni hanno sicuramente condizionato gli arrivi dall’estero, ma ci hanno anche regalato il piacere di riscoprire una clientela italiana che sceglie il Palás anche solo per una piccola fuga nel weekend. Iniziamo però a registrare nuovamente anche lunghi soggiorni di ospiti stranieri che scelgono La Morra per visitare questo magnifico territorio.” Afferma Roberto Stroppiana, direttore della struttura.

Il tempio del Barolo

La vasta collezione enoica di Palás Cerequio offre agli appassionati un’opportunità unica: degustazioni orizzontali e verticali, sempre disponibili su prenotazione, a partire da una prestigiosa selezione di oltre 1.000 etichette, provenienti dalle cantine di Michele Chiarlo e dalle nove maggiori Menzioni Geografiche Aggiuntive del Barolo.

Palás Cerequio, nasce nel 2011 grazie alla lungimiranza della famiglia Chiarlo, che lo ha concepito come un vero e proprio “tempio del Barolo”. Le settecentesche cantine ospitano, infatti, il Caveau del Barolo, dove si può toccare con mano la storia di Michele Chiarlo: oltre mezzo secolo di annate, dal 1958 ad oggi, meticolosamente archiviate per comporre una collezione unica, che supera le 6.000 bottiglie, in diversi formati.

“Grazie alla nostra collezione, la carta dei vini del ristorante può contare oltre 1000 referenze. 

– racconta Alberto Chiarlo – Il focus è su Barolo e Barbaresco, presenti rispettivamente con più di 400 e 100 etichette. La carta è esplorabile sia in profondità, con le verticali di annate diverse di uno stesso vino, sia in ampiezza, grazie alla presenza dei produttori più importanti di entrambe le denominazioni. Al calice, siamo orgogliosi di poter proporre oltre 50 vini, di cui 40 Barolo, aperti con il Coravin”.

Palás Cerequio è il primo resort al mondo dedicato alle grandi Menzioni Geografiche Aggiuntive del Barolo. Oggi Palás è uno dei punti di riferimento dell’accoglienza enogastronomica delle Langhe, un vero «Tempio del Barolo», con una cantina che conta più di 6.000 bottiglie e una cucina capace di promuovere la straordinaria cultura del cibo e del vino piemontese in collaborazione con uno chef d’eccezione, Damiano Nigro, recentemente premiato dalla stella Michelin.

 

Il ristorante Damiano Nigro è chiuso lunedì tutto il giorno e martedì a pranzo 

27 MAGGIO AL GOLOSAMENTE: IL CAPPON MAGRO DI MAURIZIO PINTO

Serata gourmet a Diano Marina: da Golosamente è protagonista il cappon magro di Maurizio Pinto

 

Tre settimane dopo la memorabile cena con Ernst Knam e lo chef stellato Paolo Griffa, il ristorante Golosamente di Diano Marina questa sera (venerdì 27 maggio) è ancora teatro di un happening speciale. L’onda lunga di Aromatica, per un nuovo appuntamento gourmet. Ovviamente sold out.

Assoluto protagonista è il cappon magro e l’interprete principale è Maurizio Pinto, chef del Voltalacarta di Genova, ambasciatore – con la sua personale ricetta, che prevede trenta ingredienti - di questo straordinario piatto, tradizionale ligure, nel mondo.

Il titolo della cena è eloquente “Sua Maestà il Cappon Magro” e il menù sarà completato da un antipasto e un dolce preparati da Daniela Fraschetta, resident chef di Golosamente.

Ad essere appagato non sarà solo il palato dei presenti, ma anche la vista: Pinto infatti comporrà il cappon magro direttamente in sala, con un risultato che non mancherà di sorprendere.

E’ la terza volta, in un anno, di Pinto da Golosamente e, viste le richieste, non sarà sicuramente l’ultima. La serata è realizzata in collaborazione con Frantoio di Sant’Agata di Oneglia e Azienda Agricola Beronà di Diano Arentino.

 

Il cappon magro

Nato come piatto dei poveri, composto principalmente da avanzi e pesci di poco conto (nel 1700 l’aragosta era considerata crostaceo di terza categoria),con il passare degli anni  il cappon magro è diventata la preparazione più festosa e fastosa della cucina ligure: una maestosa cupola poggiata su un letto di gallette del marinaio, composta da strati alternati di vari pesci e verdure, conditi con salsa verde, circondata da molluschi, sormontata da vistosi crostacei e decorata riccamente con uova, olive, capperi e verdure.

 

 

Carlo Ferraro

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