Home
GUSTUS – VINI E SAPORI DI VICENZA 2024: TAI ROSSO E GAMBELLARA I VINI PROTAGONISTI DEI WINELAB
La 14esima edizione, in programma al Conservatorio “Arrigo Pedrollo”, apre la vendita dei biglietti per degustazioni e banchi d’assaggio
Sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024 al Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo” di Vicenza, Gustus – Vini e Sapori di Vicenza 2024 esalterà due eccellenze del territorio: la contemporaneità del Tai Rosso e le interpretazioni effervescenti del Gambellara saranno i protagonisti dei WineLab organizzati dalla manifestazione. L'evento enoculturale che celebra le Doc di Colli Berici, Vicenza e Gambellara apre anche la vendita dei biglietti per le due degustazioni e per i banchi d’assaggio, accessibili al pubblico dalle 17.00 alle 22.00 di sabato e dalle 17.00 alle 21.00 di domenica. Saranno più di 30 le aziende vitivinicole che aderiranno all’evento e proporranno una selezione di oltre 100 etichette.
Tai Rosso, armonie contemporanee è il primo WineLab della manifestazione in programma sabato 5 ottobre alle ore 18.00. La degustazione guidata da Simon Staffler, responsabile editoriale per l’Italia della rivista Falstaff, sarà dedicata alle interpretazioni più moderne e interessanti di Tai Rosso. Domenica 6 ottobre alle 18.00 sarà invece la volta di Effervescenze vulcaniche del Gambellara: dal mosso al Metodo Classico, il WineLab condotto da Massimo Zanichelli, degustatore professionista, wine writer e documentarista. Qui i partecipanti vivranno un vero viaggio alla scoperta delle espressioni meno note della Garganega.
Durante la due giorni gli ospiti potranno approfondire le storie, la filosofia e lo stile di ciascun produttore, apprezzando i vini proposti dalle tre denominazioni. Saranno protagonisti i vitigni autoctoni come Tai Rosso e Garganega e i grandi bordolesi a base di Cabernet, Merlot e Carménère. A rendere l’esperienza ancora più piacevole, ci sarà l’accompagnamento musicale eseguito dagli studenti del Conservatorio.
Gustus anche quest’anno conferma il suo impegno benefico: una parte del ricavato sarà destinata al restauro de “La Crocifissione”, affresco del pittore vicentino Giovanni Vajenti Speranza custodito dal Conservatorio “Arrigo Pedrollo”.
I biglietti sono già disponibili in prevendita al costo di 20 euro sul sito dedicato. Sarà possibile acquistare i ticket anche in loco al prezzo di 25 euro. Tutti i soci Ais, Onav, Fisar, Fis e Slow Food potranno beneficiare di uno sconto di 5 euro sull’ingresso. Il biglietto include un calice, degustazioni libere e un piatto di specialità gastronomiche.
Gli avventori che vorranno assistere a degustazioni enoiche di pregio potranno prenotare un posto ai WineLab, al costo di 15 euro ciascuno.
INFO IN BREVE | Gustus – Vini e Sapori di Vicenza
Quando: sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024
Dove: Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo” in Contra' San Domenico 33, Vicenza
Orari: sabato dalle 17.00 alle 22.00 e domenica dalle 17.00 alle 21.00
Biglietti: € 20 in prevendita, € 25 in loco e ridotto € 20 per soci AIS, Onav, Fis, Slow Food, Fisar. Ingresso WineLab: € 15
Per info e biglietti: www.gustus-vicenza.it
Sara Stocco | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 328 6424760
BOLGHERI DIVINO 2024
Una memorabile serata - sul Viale dei Cipressi di Bolgheri, una delle icone del nostro paesaggio e simbolo dell’eccellenza enologica italiana nel mondo – ha celebrato il 30° anniversario della Denominazione italiana più acclamata nel mondo.
Bolgheri (LI), 6 Settembre 2024 – Alla presenza del Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, della Vice Presidente ed Assessore all’Agricoltura Stefania Saccardi, Ospiti, Vip ed Autorità, si è celebrato - lo scorso Mercoledì 4 Settembre sul Viale dei Cipressi di Bolgheri - il 30° anniversario della creazione della Denominazione.
Si è così ripetuta – dopo la prima edizione del 2021 - la magia unica della “Cena dei Mille”, come ormai è stato ribattezzato questo spettacolare evento: forse il più bello a livello internazionale, nel mondo del Vino e nato in quell’anno per volontà e sotto l'egida del Consorzio dei vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia DOC e sostenuta in questa occasione da UNICREDIT e PICTET.
Nelle parole del Presidente del Consorzio Albiera Antinori, che ha rivolto il saluto agli Ospiti, c’è tutto l’orgoglio di appartenenza ad un territorio che, nel corso di questi 30 anni, è riuscito ad affermarsi a livello globale come la quintessenza del sapere enologico italiano ed un simbolo per tutto il Paese. “Coesione, senso di appartenenza e l’unità di intenti dei produttori, unito ad un forte spirito di squadra hanno portato questo piccolo territorio a primeggiare a livello globale, insieme alle più importanti aree vocate del mondo».
L’iconica Cena ha riunito in questa occasione speciale, oltre 1200 Ospiti e 74 produttori associati alla DOC, insieme ad appassionati e professionisti del settore enologico, tutti raccolti intorno ad un tavolo di oltre 1 chilometro, apparecchiato lungo il celebre viale alberato di cipressi – piantato da Guidalberto della Gherardesca nel 1832 e celebrato da Giosuè Carducci - simbolo del paesaggio bolgherese.
Scaramuzzi Team, ideatore dell’evento si è occupato della creazione, organizzazione e gestione di Bolgheri DiVino, avendo sempre supportato il Consorzio in tutte le edizioni.
Il menù, ideato dalla Guido Guidi di Firenze, è stato servito con impeccabile tempismo e sincronia da oltre 140 camerieri, coadiuvati da 160 sommelier che hanno fatto incessante spola tra i tavoli, in un alacre fervore di mescita di Annate Storiche della DOC e delle migliori selezioni di ogni produttore.
Media Partner dell’evento 2024 è stato COOK, la testata del Corriere della Sera diretta da Angela Frenda e dedicata all’eccellenza del Food&Wine italiano, che ha seguito l’evento nei suoi momenti salienti, coinvolgendo le Aziende ed i protagonisti di questo evento che è ormai entrato nell’immaginario collettivo del mondo del Vino.
LA CENA DEI MILLE, in cifre
Il racconto di un territorio e di una serata unica, nei suoi numeri.
Il Territorio della Bolgheri e Bolgheri Sassicaia DOC
Ettari della Denominazione: Aziende del Consorzio: Bottiglie prodotte nella DOC: Altezza massima dei Vigneti: Dimensioni della DOC:
L’evento
Lunghezza del Viale di Bolgheri: Numero di Cipressi:
Lunghezza tavolo della cena: Aziende Coinvolte:
Calici distribuiti:
Vini DOC serviti per la cena:
Assai Bolgheri Superiore,en primeur: Bottiglie totali:
Invitati:
Sommeliers:
Sta di servizio, sala e cucine: Personale sicurezza & sanitaria:
1.350 ha.
74
7.000.000 ca.
350 m s.l.m.
13 km (lungh.) per 7km (largh.)
4,962 km 2.540 1,070 km 64
3.600 239 43 4000 1200 160 320 45
Il Consorzio Bolgheri e Bolgheri Sassicaia DOC
Il Consorzio per la Tutela dei vini DOC Bolgheri e DOC Bolgheri Sassicaia è il Consorzio di Tutela ufficialmente riconosciuto dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste quale unico organismo preposto alla Promozione, la Protezione e Gestione delle due denominazioni interessate. Il Consorzio nasce nel gennaio 1995 a pochi mesi dalla nascita del disciplinare dei vini rossi a fine 1994. Nel 2014 il Consorzio ottiene il riconoscimento di massimo livello dal Ministero, ricevendo l’incarico di operare Erga Omnes, ovvero nei confronti di tutti i produttori.
Ad oggi, il Consorzio è formato da 74 produttori i cui vigneti rappresentano il 99% dei 1.365 ettari totali. Quasi tutte le aziende del territorio svolgono tutte le fasi produttive, dalla vigna all’imbottigliamento. Nell’anno solare 2023 la produzione imbottigliata è stata di circa 6.700.000. Benché il territorio della denominazione sia molto limitato i produttori hanno saputo valorizzare al meglio le tante sfaccettature del territorio e in pochi anni i vini di Bolgheri sono diventati tra i più apprezzati dalla critica e dal mercato globale, avendo anche il valore medio a denominazione più alto d’Itali
Chloe Orlando
“FRANTOI APERTI IN UMBRIA 2024”
In Umbria, dal 19 Ottobre al 17 Novembre 2024 la XXVII edizione di Frantoi Aperti evento simbolo dell’oleoturismo in Italia. Novità di questa edizione le “Evo&Art Experience” tour alla scoperta delle sottozone della Dop Umbria, dei luoghi del “Perugino” e dei beni UNESCO dell’Umbria. Evento di apertura sabato 19 ottobre 2024 la “Grande Pedalata lungo la Fascia Olivata dei Colli Assisi – Spoleto”
Torna sotto i riflettori l’Umbria rurale con la XXVII edizione di Frantoi Aperti, evento simbolo dell’oleoturismo in Italia, che dal 19 ottobre al 17 novembre 2024, per 5 fine settimana, proporrà un fitto calendario di iniziative per festeggiare l’arrivo del nuovo Olio extravergine d’oliva nel periodo della raccolta e frangitura delle olive, e proposte esperienziali di avvicinamento al mondo dell’olio direttamente in frantoio e con itinerari alla scoperta del ricco patrimonio ambientale e storico-artistico della Regione.
Novità di questa edizione di Frantoi Aperti in Umbria sarà la proposta delle “Evo&Art Experience”, tour accompagnati alla scoperta delle sottozone della Dop Umbria e della biodiversità, che porteranno a visitare i luoghi del Perugino ed i beni del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia: i luoghi del potere” di Campello sul Clitunno e Spoleto (Pg).
Momento di apertura della manifestazione, in programma per sabato 19 ottobre, sarà la "La Grande Pedalata Lungo la Fascia Olivata dei Colli Assisi - Spoleto”, iniziativa di oleoturismo organizzata in collaborazione con FIAB Umbria e YouMobility - marketplace della mobilità sostenibile. Un itinerario in e-bike con partenza da Spoleto (Pg), che lungo i percorsi ciclabili immersi nello spettacolare “paesaggio culturale vivente” modellato dalla coltivazione dell’olivo, passerà per Poreta e il castello di Campello Alto, con tappe in alcuni frantoi per assaggiare l’olio appena franto e porterà fino a Campello sul Clitunno (Pg) (per informazioni www.lagrandepedalata.it).
I cinque weekend di Frantoi Aperti si susseguiranno con un nutrito programma di iniziative volte alla promozione della tradizione olivicola umbra e che avranno come protagonisti indiscussi l’olio e.v.o. e i frantoi in lavorazione, che saranno fulcro di passeggiate in bici e trekking naturalistici per grandi e bambini, ma soprattutto di percorsi di degustazione e di conoscenza dell’olio e.v.o. di qualità, pensati per svelare ai visitatori l’estrema varietà e ricchezza del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico dell’Umbria. Alcune delle proposte in calendario inoltre saranno momenti di “festa” e spazi di confronto sull’oleoturismo realizzati per celebrare i 20 anni della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, associazione che organizza Frantoi Aperti e che traccia la direzione dell’oleoturismo in Umbria.
Protagonista di Frantoi Aperti insieme all’olio umbro, sarà il paesaggio olivato, la natura che abbraccia i borghi storici della regione e in questo scenario giocheranno un ruolo di primo piano anche l’arte e la letteratura. In occasione dei cinque weekend della rassegna ci sarà infatti l’appuntamento con “#CHIAVEUMBRA | IN NATURA - Sperimentazioni artistiche nel Paesaggio Olivato”, la manifestazione di arte contemporanea, organizzata da Palazzo Lucarini Contemporary, che offrirà chiavi di accesso inedite e sperimentali sul territorio umbro, valorizzando la natura e il rapporto uomo-ambiente.
Tra le proposte poi: il “Tour degli Olivi Giganti Patriarchi nel territorio Amerino Tipico”, un itinerario che mette in rete i luoghi iconici del territorio Amerino legati alla coltura e cultura dell’olio e.v.o., che porterà a visitare la collina degli olivi secolari Rajo di Montecampano in Amelia, passando per antichi frantoi, frantoi moderni e la collezione mondiale di olivi “Olea Mundi” di Lugnano in Teverina; le passeggiate tra fiabe, olivi e frantoi per bambini che verranno coinvolti nel racconto di storie sugli alberi, gli olivi e l’olio, per poi visitare i frantoi del circuito per una merenda a base di pane e olio appena franto; e a chiusura del mese dell’Olio umbro il “Pranzo della Benfinita”.
Gli oliveti saranno animati dai “Suoni dagli ulivi secolari”, la rassegna pensata per esaltare il dialogo tra la musica e gli ulivi che proporrà concerti in luoghi particolarmente evocativi del paesaggio olivicolo umbro ed in prossimità degli ulivi secolari più rappresentativi della regione, veri e propri monumenti naturali.
Le iniziative artistico - culturali saranno come sempre “collegate” e fruibili grazie a bus navette, passeggiate guidate a piedi e in e-bike, che collegheranno gli oliveti ai borghi ed alle città d’arte ad alta vocazione olivicola, dove si terranno feste di celebrazione della raccolta e frangitura delle olive, con esposizioni di artigiani di olio di qualità e di altri prodotti enogastronomici locali, concerti e spettacoli musicali, visite guidate dei centri storici e dei musei tematici, assaggi di pane e olio nelle piazze, aperture straordinarie di castelli e palazzi e tante iniziative immaginate per coinvolgere i più piccoli e le famiglie.
Nei 5 fine settimana di Frantoi Aperti in Umbria infine, alcuni degli chef del circuito “Umbrian #EVOOAmbassador - Testimoni di oli unici” - la rete creata dalla Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria che seleziona i migliori ristoranti ed enoteche umbri in cui trovare prodotti di qualità tra cui una ricca selezione di oli e.v.o. prodotti in Umbria - proporranno nei loro ristoranti menù di terra e di lago in abbinamento con gli oli e.v.o. di qualità dei produttori aderenti a Frantoi Aperti 2024.
Frantoi Aperti in Umbria è organizzato dall’Associazione Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria, che si avvale di Add Comunicazione ed Eventi, agenzia specializzata nella comunicazione e promozione dell’Olio e dell’oleoturismo, con il contributo della Regione Umbria e del MASAF - Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e la collaborazione di tutti gli attori del comparto olivicolo umbro. L’evento è reso possibile anche grazie al supporto di Vuscom, società del Gruppo Valle Umbra Servizi, Crédit Agricole Italia, YouMobility, Tartufi Fortunati Stocchi e del partner tecnico Official Green Carrier Trenitalia.
Maggiori dettagli sul programma saranno presto online sul sito www.frantoiaperti.net
Paolo Barosso
“GRAGNANO CITTÀ DELLA PASTA”: UN GRANDE EVENTO NAZIONALE PER L’OLIO RIVIERA LIGURE DOP E IL BASILICO GENOVESE DOP
Dal 6 all’8 settembre 2024, Gragnano si prepara ad accogliere appassionati di pasta e gourmet da tutto il mondo per la 22esima edizione di “Gragnano Città della Pasta”. Questo imperdibile evento di richiamo nazionale ha una grande novità per la prossima edizione: la partecipazione dei Consorzi di Tutela di prodotti di eccellenza come l’Olio extravergine di oliva Riviera Ligure DOP e il Basilico Genovese DOP. Questa collaborazione rappresenta un legame sempre più forte tra le eccellenze gastronomiche italiane e la possibilità di presentare le eccellenze gastronomiche della Liguria in scenari nuovi con richiami nazionali.
L’Olio extravergine di oliva Riviera Ligure DOP, rinomato per l’armonia e la finezza delle note fruttate e la dolcezza al palato, e il Basilico Genovese DOP, che con il suo profumo intenso e fresco è essenziale per il pesto genovese, saranno protagonisti di degustazioni guidate, workshop culinari e altre attività speciali durante l’evento.
“Gragnano Città della Pasta” non è solo un’occasione per celebrare il patrimonio gastronomico italiano, ma anche per esplorare la cultura e le tradizioni che rendono unica ogni regione
XXXI a SAGRA DEL BUGIANDO A FABBRICHE DI VOLTRI
di Virgilio Pronzati
I mitici “autori” della Sagra del Bugiandu: Giampietro, Riccardo e Chiara Parodi, e Dino Ginoci
La Sagra del Bugiando è arrivata alla trentunesima edizione. Un traguardo importante che ha fatto e fa conoscere le tradizioni gastronomiche di Voltri. Ma cos’è il Bugiando? Sorta di polenta di farina di frumento e patate nata oltre un secolo fa a Fiorino, minuscolo borgo montano dell’ampio entroterra di Voltri. Da oltre un secolo, il Bugiandu è stato il mangiare delle genti più umili delle numerose e piccole località collinari dell’entroterra Voltrese, solcato dai torrenti Cerusa e Leira. Oggi si può trovare forse ancora sulle tavole di qualche famiglia di Fiorino e Sambugo (noto per i suoi deliziosi cobelletti), ma soprattutto a Fabbriche (borgo sviluppatosi nel 17° secolo per l’insediamento di iutifici, filande e cartiere) durante i quattro giorni della Festa dedicata a San Bartolomeo Apostolo.
Una fase di lavorazione del Bugiandu
Nell’ultima decade di agosto, quest’anno dal 22 al 25, alcune migliaia di persone di tutte le età, provenienti dalle vicine località, Voltri e Genova, salgono a Fabbriche per gustarsi il Bugiando. Il merito di ciò, è dei fratelli Giampietro e Riccardo Parodi e Dino Ginogi (ideatori e organizzatori) che con la collaborazione di un gruppo di amici locali la promuovono da bel 31 anni. Nella sagra, il Bugiando è condito non solo con la tradizionale salsa d’aglio (saporita ma non piccante e ricca anche di pinoli e Parmigiano Reggiano), ma col tocco, con sugo di salsicce, col sugo di funghi, salsa di noci e da due anni col pesto. Quest’ultimo è sicuramente tra i condimenti più congeniali, in quanto il Bugiando è simile alla pasta delle trofie (gnocchi in genovese). Per i ghiottoni e guormand, ci sono anche focaccine, tagliatelle col sugo, succulente salsicce alla griglia, braciole di vitello e manzo, trippe accomodate, formaggi e dolci casalinghi.
L’imoasto dell Bugiandu
Tutti (o quasi) rigorosamente fatti e serviti dai volontari dello staff della Sagra del Bugiando, riconoscibili dalla classica maglia gialla. Una piacevole scampagnata fuori porta gradita da grandi e piccini, che vuol essere un motivo di cristianità per funzioni religiose di messe e rosari, vespri dedicati al Santo Patrono e, di socialità, con musica, canti, balli e gastronomia locale. Come da consuetudine, Riccardo Parodi gran gourmet (straordinaria la sua farinata) e sommelier Fisar, invita amici e colleghi a gustare il Bugiando in varie versioni, abbinandovi i suoi vini e quelli degli amici invitati. Durante la serata, anche un motivo curioso. Ogni anno gli amici sommelier devono individuare un vino con l’etichetta coperta. Presenti alla serata, Giovanni Valentini, Teresa e Giancarlo Valle, Candida e Bruno Siri, Sonia Forcato, Valerio Basso, Riccardo Parodi e chi ha scritto.
Il taglio del Bugiandu
La ricetta del Bugiando (circa 7 chili e mezzo)
4 kg di patate a pasta bianca possibilmente delle montagne genovesi; 2 kg di farina di grano tenero; 4 litri d’acqua; 150 g di sale grosso marino; 120 gr di olio extravergine di oliva ligure.
In un grande pentolone cilindrico e alto, fare bollire le patate nell’acqua col sale. Togliere metà dell’acqua, aggiungere la farina, e continuare a far cuocere a lungo pestando al centro, con un bastone (simile a una mazza da baseball più piccola e con testa piatta) per eliminare i grumi e amalgamarle gli ingredienti. Aggiungere l’olio e continuare al far cuocere pestando e mescolando. Se il composto è poco morbido, aggiungere una parte dell’acqua rimasta. Raggiunta la cottura ottimale, senza più pestare e mescolare, lasciare ancora 5-6 minuti sul fuoco per farlo asciugare. Togliere dal fuoco e, ancor caldo, versarlo su una madia. Con le mani bagnate d’acqua fresca, tornire subito il Bugiando, dandogli la forma del formaggio Grana Padano.
Il Bugiandu col pesto e la salsa d’aglio
Tagliarlo col filo a fette spesse un centimetro, porle nel piatto e condirle col sugo preferito. Se con salsa all’aglio e il pesto, abbinarci il Riviera Ligure di Ponente Pigato 2023 servito a 11°C in calici con stelo alto. Con salsa di noci abbinare il Golfo del Tigullio-Portofino Vermentino della medesima annata e servito alle stesse modalità. Con sugo di funghi (in rosso) sposarci il Golfo del Tigullio-Portofino Ciliegiolo e il Valpolcevera Rosso 2022, serviti entrambi a 16°C in calici con stelo medio. Con salsicce al sugo accompagnarlo con Pornassio 2021 servito a 16-17°C nei calici prima citati.
Il Bugiandu col tocco
Salsa all’aglio
2 kg di Grana Padano grattugiato; 1 kg di pinoli di Pisa o nazionali; una testa d’aglio di Vessalico, dell’Astigiano o del Piacentino; 15 centilitri di olio extravergine di oliva ligure; un po’ d’acqua di cottura delle patate.
Gli straordinari volontari
Per piccole quantità si può usare al meglio il mortaio. Mentre nel cutter si sminuzza finemente l’aglio con pinoli e olio. Sempre rimestando, aggiungere il formaggio e di seguito, un po’d’acqua di cottura delle patate. La salsa dovrà essere giustamente densa e cremosa.
Gli eletti invitati di Riccardo Parodi: Giovanni Valentini, Teresa e Giancarlo Valle, Candida e Bruno Siri, Sonia Forcato, Valerio Basso e chi ha scritto