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RE/ACTION
14 novembre, Cantine Gancia, Canelli
VII edizione del Food&Wine Tourism Forum
Domani ultimo appuntamento del Forum 2024 con il tema Enoturismo e Comunicazione (incontri in presenza sold-out, streaming disponibile dal sito web del Forum)
Ospite speciale dell’evento il professor Mario Tozzi
Appuntamento domani a Canelli con il Food&Wine Tourism Forum, ultima tappa che chiude la settima edizione dell’evento, la prima itinerante, nella Sala Cinema delle Cantine Gancia. Dopo i primi due momenti a Pollenzo (su gastronomia, cultura e creatività) e a Grinzane Cavour (dedicato ai patrimoni naturali e culturali), il Forum si focalizzerà domani (giovedì 14 novembre) sulla narrazione di una destinazione per comunicare e promuovere l’enoturismo. Partendo da un’analisi sul comportamento del turista in diversi mercati internazionali, con focus particolare sui mercati DACH e USA, la discussione sarà allargata alla promozione efficace, con il racconto di specifiche case history utili a inquadrare il contesto attuale e a proporre modelli di creatività e innovazione.
Promosso e organizzato dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero con la direzione scientifica di Roberta Milano e sostenuto in questo terzo appuntamento del 2024 dal Comune di Canelli, il F&W Tourism Forum è diventato negli anni un’occasione di incontro e confronto tra i massimi esperti del settore, con ospiti internazionali e testimonianze d’eccellenza, per ragionare insieme sui temi più urgenti che riguardano il turismo enogastronomico e la sua industria con l’obiettivo di rafforzare il legame tra turismo e mondo dell’enogastronomia.
Titolo e quindi filo conduttore di tutto l’evento organizzato quest’anno in tre momenti distinti è Re/Action. Perché l’azione oggi è la vera misura del cambiamento, anche nel turismo, e “Agire e Reagire” – alle complessità sempre più grandi che abbiamo di fronte, alle minacce del cambiamento climatico sull’agricoltura e sulle nostre vite, alle sfide dell’Intelligenza Artificiale nel turismo e nel lavoro – è la strada da percorrere.
Nello specifico, la declinazione del tema dell’azione nell’ultimo appuntamento del Forum 2024, ambientato nel cuore delle Cattedrali Sotterranee dei Paesaggi vitivinicoli UNESCO di Langhe-Roero e Monferrato, riguarderà proprio l’efficacia della comunicazione e della promozione nell’ambito del moderno turismo dedicato al vino, per un’analisi di scenario tra le sfide del turismo globale e quelle dell’enoturismo in particolare: dal cambiamento climatico all’accelerazione digitale, dal calo dei consumi alla personalizzazione dell’offerta e molto altro ancora.
L’agenda della mattinata di lavori prevede una fitta serie di incontri, interventi e dibattiti moderati dalla giornalista Chiara Buratti, dalla direttrice scientifica del Forum Roberta Milano e dal direttore generale dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Bruno Bertero. Tra gli ospiti attesi, il Politecnico di Milano con Eleonora Lorenzini, Federica Russo e Francesca Cruciani dell’Osservatorio Travel Innovation. E poi il presidente dell’associazione nazionale Go Wine, Massimo Corrado, con un’anticipazione dell’imminente pubblicazione dell’edizione 2025 della Guida Cantine d’Italia. Si parlerà di prenotazioni digitali con due esperti della piattaforma Regiondo GmbH: Tommaso Peduzzi, head of sales EMEA, e Francesca Vitali, sales manager. E ancora, tra le testimonianze di best practices internazionali, Marta Teixidor di Catalan Tourist Board, e il direttore generale della cantina portoghese “Quinta da Pacheca”, Álvaro Lopes, quest’ultimo in rappresentanza del Portogallo che è stato il Paese ospite d’onore dell’edizione 2024 del Forum. In chiusura della mattinata, infine, Lavinia Furlani, presidente dell’autorevole rivista online Wine Meridian, proporrà una “cassetta degli attrezzi” per cantine che vogliano sviluppare o migliorare la loro offerta enoturistica.
I partecipanti del Forum avranno poi l’occasione di visitare l’Infernot Gancia, suggestiva cantina di inizio Ottocento, una sorta di “caveau” dove si trova un archivio fotografico che ha immortalato alcuni momenti storici come la visita del Re Umberto di Savoia, contratti divenuti documenti d’epoca, antichi libri contabili di fine Ottocento e le immagini pubblicitarie con grandi nomi.
Gli incontri in presenza del Food&Wine Tourism Forum a Canelli sono al completo. È possibile seguire lo streaming dell’evento prenotando la partecipazione sul sito www.foodwinetourismforum.it.
Sold-out anche il programma speciale del pomeriggio condotto dal professor Mario Tozzi, primo ricercatore CNR e divulgatore scientifico, protagonista di una serie di passeggiate di confronto e riflessione in cui scoprire le altre tre storiche Cattedrali Sotterranee di Canelli: Coppo, Contratto e Bosca. Accompagnati dall’ospite d’eccezione e dallo staff di questi straordinari luoghi noti per i loro tunnel scavati nel tufo tra il XVI e il XIX secolo, prenderà vita nelle Cattedrali sotterranee un racconto itinerante e avvincente, un momento di dialogo e dibattito che arricchirà l’esperienza della più tradizionale visita guidata in cantina, con approfondimenti sul cambiamento climatico e il suo impatto sul mondo del vino, sui comportamenti virtuosi da adottare, sulla consapevolezza e sulla responsabilità individuale e quella collettiva di fronte agli stravolgimenti del clima a cui tutti stiamo assistendo.
Infine, per i partecipanti del Forum, le cantine Bosca offrono la possibilità di prendere parte alla visita guidata della mostra personale di Patrick Tuttofuoco a cura di Giorgio Galotti e Diana Berti allestita a PALAZZOIRREALE, il nuovo progetto di arte contemporanea voluto dalla famiglia fondatrice della casa spumantiera di Canelli. La visita guidata coinvolge alcune opere storiche dell’artista che fa della relazione spazio-tempo, luogo-non luogo, reale-irreale il centro della sua ricerca: oltre alla nuova produzione neon dal titolo Shape shifting (2024) immaginata per il paesaggio circostante, l’allestimento traccia il percorso di Tuttofuoco dai primi anni 2000 fino ad oggi, analizzando il suo mondo ludico e visionario.
Orario: 15.00
Max Visitatori: 25 persone,
Visita guidata e ingresso: gratuiti
L’iniziativa “Enoturismo e Comunicazione” a Canelli rientra all'interno del progetto “Un patrimonio da raccontare” finanziato dal Ministero del Turismo (Avviso UNESCO volto a valorizzare i Comuni nei cui territori sono ubicati siti riconosciuti dall’UNESCO patrimonio dell’umanità) di cui il comune di Canelli è capofila. Il partenariato è composto da 20 comuni della Core-Zone del sito UNESCO: Agliano Terme, Barbaresco, Barolo, Calosso, Castelnuovo Calcea, Castiglione Falletto, Diano d'Alba, Frassinello Monferrato, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d'Alba, Neive, Nizza Monferrato, Novello, Rosignano Monferrato, Santo Stefano Belbo, Serralunga d'Alba, Vaglio Serra, Vignale Monferrato.
«Tra il 50 e il 70% delle zone vinicole di oggi corrono il concreto rischio di diventare inadeguate alla produzione di uva – dice la direttrice scientifica del F&WTF, Roberta Milano –. Secondo un recente studio pubblicato su Nature, infatti, il cambiamento climatico cambierà la composizione e la qualità del vino, incidendo a cascata sui costi economici e sulla sostenibilità ambientale delle aziende. Non possiamo non affrontare questo tema globale che è centrale per il futuro di una destinazione vinicola come la nostra. In parallelo affronteremo le sfide locali, la promozione e la digitalizzazione in primis, confrontandoci anche con eccellenze straniere, ma portando un modello di marketing che parta sempre dai dati. Un moderno approccio data driven è l’unico che possa portare decisioni utili e effettive ricadute economiche, sia per i singoli operatori che per il territorio nel suo insieme».
«Lo studio che presenteremo nel dettaglio nel terzo appuntamento del Food&Wine Tourism Forum di Canelli ci permette di gettare le basi per la programmazione delle attività della nostra DMO per gli anni a venire e di dare riscontri concreti agli operatori del settore turistico – aggiunge il direttore generale dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Bruno Bertero –. Con Un Patrimonio da Raccontare, l’Ente Turismo LMR e l’ATL di Alexala sono i soggetti attuatori di un progetto che vede il partenariato di 20 Comuni uniti per implementare la comunicazione, soprattutto enoturistica: con i club di prodotto per i segmenti bike, family e wedding rispondiamo a domande turistiche specifiche elevando gli standard qualitativi della nostra offerta».
STORIA DEL FOOD&WINE TOURISM FORUM
Il Food&Wine Tourism Forum nasce nel 2018 in una destinazione a forte vocazione enogastronomica, le Langhe. Partendo dal know-how del territorio, l’obiettivo è sempre stato quello di rafforzare il legame tra il turismo, il mondo del vino e quello della ristorazione. Un legame da sviluppare in una prospettiva di innovazione digitale. Negli anni il FWTF è cresciuto ampliando ambiti e argomenti e coinvolgendo sempre più esperti e opinion leader nazionali e internazionali. Hanno preso parte alle passate edizioni il Ministero della Cultura e del Turismo, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, ENIT, Google, Tripadvisor, The Fork, WeChat, Ctrip, Lonely Planet, Ipsos, Isnart, Sojern, VisitFlanders, Data Appeal, Slow Food, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Eataly, Regione Piemonte, Trentino Marketing, Toscana Promozione Turistica, Promoturismo FVG, Basilicata Turistica, Puglia Promozione, Regione Abruzzo, Guida Michelin, Guida l’Espresso, Narratori del gusto, Identità Golose, Accademia Bocuse d’Or Italia, i siti UNESCO di Borgogna, Champagne, Tokaj, Alto Douro, Valle del Reno, Porto Venere Cinque Terre e colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, e molti chef di fama, giornalisti ed esperti nazionali e internazionali.
Il Food&Wine Tourism Forum è un evento patrocinato da ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo. I partner sono: Regione Piemonte, Visit Piemonte DMO, Fondazione CRC, BTO be Travel Onlife e Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria.
INFORMAZIONI
Il Food&Wine Tourism Forum è organizzato da Ente Turismo Langhe Monferrato Roero.
La direzione scientifica è di Roberta Milano.
La partecipazione è gratuita, ma occorre iscriversi su foodwinetourismforum.it.
Cristina Borgogno
RICETTE PER LE FESTE CON GORGONZOLA DOP
Il Gorgonzola Dop è tra i pochi prodotti caseari italiani che si presta sia ad essere degustato in purezza, svelando il suo gusto inconfondibile, sia ad essere utilizzato in mille diverse preparazioni, dall’antipasto al dolce, grazie alla sua estrema versatilità.
Ecco otto piatti speciali per portare in tavola tutto il gusto del Gorgonzola Dop anche durante le feste. Abbiamo selezionato due originali antipasti che esaltano la cremosità del Gorgonzola Dop, due primi piatti raffinati e di facile realizzazione, due secondi a base di pesce che possono essere preparati e impiattati in anticipo e, infine, due originali dessert, perché il Gorgonzola Dop può riservare grandi soprese anche nelle preparazioni dolci.
- 1.TORTELLINI FRITTI CON SALSA AL GORGONZOLA DOP ED ERBA CIPOLLINA
DIFFICOLTA’ 2
RICETTA PER 4
INGREDIENTI
- 250 g tortellini cotti
- Olio di semi
Per la salsa:
- 200 g Gorgonzola DOP
- 150 g latte
- Erba cipollina
- Pepe
In un pentolino scaldate il latte e poi unite il Gorgonzola Dop. Fatelo sciogliere a fuoco basso e poi unite l’erba cipollina ed il pepe. Tenete da parte.
Scaldate l’olio di semi e quando sarà arrivato a temperatura tuffate i tortellini pochi alla volta fino a doratura. Scolateli e serviteli con la salsa di accompagnamento.
- 1.BLINIS CON CREMA AL GORGONZOLA DOP, UOVA DI PESCE E ANETO
DIFFICOLTA’ 2
DOSI PER 4 PERSONE
INGREDIENTI
- 150 g Gorgonzola DOP
- 50 g uova di pesce
- Aneto
- Pepe
Per i blinis:
- 80 g farina
- 8 g lievito istantaneo
- 50 ml panna fresca liquida
- 100 ml latte
- 1 uovo
- 1 pizzico di sale
- 1 noce di burro
Iniziate con la preparazione dei blinis. Separate il tuorlo dall’albume e sbattete il tuorlo in una ciotola con latte e panna. Unite poi la farina ed il lievito setacciati. Lasciate riposare e poi montate l’albume. Unite l’albume all’impasto ed un pizzico di sale. Mescolate dal basso verso l’alto.
Scaldate e imburrate leggermente una padella antiaderente e ponetevi 3 cucchiai d’impasto per separati. Quando il composto si sarà compattato, girate i blinis. Continuate fino ad esaurimento dell’impasto.
Lasciate raffreddare. Guarniteli con il Gorgonzola DOP, le uova di pesce, l’aneto ed un pizzico di pepe.
- 1.RISOTTO CON CREMA DI PEPERONI, MELANZANE A CUBETTI GORGONZOLA DOP, MANDORLE TOSTATE E MAGGIORANA
DIFFICOLTA’ 3
DOSI PER 4 PERSONE
INGREDIENTI
Peperoni del giorno prima
- Melanzane a cubetti
- 150 g Gorgonzola DOP
- 320 g riso carnaroli
- Mandorle a lamelle
- 1 lt brodo vegetale
- 1 bicchiere di vino bianco
- Maggiorana
- Olio evo
- 1 noce di burro
- Sale
- Pepe
Trasferite i peperoni in un mixer e frullateli fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Aggiustate di sale e pepe se necessario.
Tostate le mandorle.
Preparare il risotto facendo tostare il riso con un filo d’olio evo per qualche minuto. Sfumate con un bicchiere di vino bianco e continuate la cottura irrorando con mestoli di brodo bollente. A fine cottura unite la crema di peperone, il Gorgonzola DOP e mantecate con una noce di burro.
Impiattate il risotto guarnendolo con i cubetti di melanzana, il Gorgonzola DOP, le mandorle e la maggiorana.
- 1.PACCHERI AL FORNO CON GORGONZOLA DOP
- 100 g di Gorgonzola Dop
- 400 g di paccheri,
- 200 g di salsiccia fresca,
- 200 g di funghi,
- 1 spicchio d'aglio,
- 50 g di burro sale, pepe q.b.
Pulire i funghi e tagliarli a fettine sottili. Sbucciare l’aglio, tritare finemente e rosolare a fuoco dolce in una padella con la metà del burro. Unire la salsiccia, spellata e sbriciolata, e lasciare insaporire per qualche minuto. Aggiungere i funghi, regolare di sale e continuare la cottura per 10-15 minuti. Cuocere i paccheri al dente in una casseruola con acqua bollente salata, scolare, trasferire nella padella con il condimento, mescolare bene e trasferire il tutto in una teglia unta con un po’ del burro rimasto. Distribuire sulla superficie il Gorgonzola in pezzetti e il resto del burro a fiocchetti, pepare e cuocere in forno caldo a 180° con il grill acceso per 5-10 minuti.
DIFFICOLTA’: Media
PREPARAZIONE 50 minuti COTTURA 10 minuti
VINO ABBINATO: Erbaluce di Caluso
- 1.SALMONE AFFUMICATO CON DRESSING AL MIELE E SENAPE E GORGONZOLA DOP PICCANTE
DIFFICOLTA’ FACILE
DOSI PER 4 PERSONE
- 200 g salmone affumicato
- 100 g Gorgonzola DOP Piccante
- 2 cucchiai di senape
- 2 cucchiai di miele
- 1 cucchiaino di succo di lime
- Aneto
- Germogli misti
- Pepe
Preparate la salsa unendo tutti gli ingredienti: senape, miele, lime, aneto e pepe. Mescolate bene.
Tagliate il Gorgonzola DOP piccante a cubetti.
Disponete le fette di salmone su un piatto, guarnite con la salsa, i cubetti di Gorgonzola DOP Piccante ed i germogli.
- 1.TAGLIATA DI TONNO FONDUTA DI GORGONZOLA DOP
Tempo di esecuzione: 30 minuti
- 150 gr di Gorgonzola DOP
- 300 gr di tonno abbattuto in un unico filetto
- 30 ml di latte
- noce moscata
- germogli freschi di basilico
- maggiorana
- sesamo bianco
- pepe
Per la salsa al Gorgonzola DOP, fatelo sciogliere con il latte in una casseruola a fuoco dolce. Mescolate velocemente con una frusta fino ad ottenere un composto denso. Unite una macinata di pepe, un pizzico di noce moscata e mescolate bene. Tenete da parte. Ungete con olio, sale e pepe il tonno e poi scottatelo in una padella antiaderente per un minuto per lato. Versate una cucchiaiata di salsa alla base del piatto, tagliate il filetto con lo spessore di mezzo centimetro e disponetelo sulla salsa. Guarnite con i germogli freschi di basilico, la maggiorana ed il sesamo bianco.
- 1.PERE MARTIN SEC AL GORGONZOLA DOP
DIFFICOLTA’ MEDIA
Tempo di preparazione 45 minuti
Ingredienti
100 g Gorgonzola DOP
50 g Mascarpone
bicchiere Panna fresca
8 Pere Martin Sec
1/2 l Vino Ghemme
1/2 bicchiere Acqua
150 g Zucchero
Preparazione
Sciogliete il gorgonzola scaldandolo insieme alla panna, quindi lasciatelo raffreddare. Incorporatevi il mascarpone, lo zucchero, il Marsala vergine. Mescolate bene fino ad ottenere una crema omogenea.
Pelate le pere e mettetele in una casseruola con il vino, l’acqua e lo zucchero. Cuocete a fuoco lento per 45 minuti finché la salsa sarà molto compatta.
Servite due pere in ogni piatto tagliate a ventaglio, su una base di crema al gorgonzola e versando sopra al tutto un cucchiaino di salsa al vino.
- 1.COCOTTE DI PASTA PHILLO CON UVA E CHANTILLY AL GORGONZOLA DOP
Difficoltà: difficile
Tempo di preparazione: 30 min
Ingredienti
12 confezioni Pasta phillo
1 piccolo grappolo Uva rosata
1 piccolo grappolo Uva bianca
250 g Latte
20 g Farina
40 g Gorgonzola DOP 2 Tuorli
1 stecca Vaniglia
1 pizzico Sale
- 1.Vino consigliato: Albana di Romagna
Preparazione
Ritagliate dei piccoli fazzoletti di pasta phillo, sistemateli su dei pirottini rovesciati, spennellate con burro fuso e spolverate con lo zucchero a velo, infornate ad una temperatura di 200° per qualche minuto. Lavare e denocciolate l’uva. Portate ad ebollizione il latte con la stecca di vaniglia, nel frattempo sbattete i tuorli con lo zucchero, unite la farina ed il pizzico di sale, unite il latte, stemperate bene e riportate in cottura per circa 8 minuti a fiamma dolce. Levate dal fuoco, unitevi il gorgonzola, amalgamate bene e fate raffreddare. Montate la panna a neve ferma, amalgamatela alla crema pasticcera, servite le cocotte croccanti di pasta phillo colme di acini d’uva e guarnite con una golosa cucchiaiata di crema chantilly al gorgonzola.
Manuela Adinolfi
CAMBI ASTE L’ART DE LA TABLE
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IL CONSORZIO VINI D’ABRUZZO HA APERTO LE PORTE AI BUYER CANADESI E AMERICANI
Quattro giornate di incoming per spingere l’internazionalizzazione delle cantine regionali
Continuano gli impegni internazionali del Consorzio Vini d’Abruzzo che ha da poco concluso un incoming con un gruppo di buyer provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada che hanno incontrato i produttori vinicoli della regione, degustato i loro i vini, ma anche visitato in prima persona le cantine.
“Ormai da tempo stiamo portando avanti un progetto di internazionalizzazione”, spiega il presidente Alessandro Nicodemi, “per favorire la penetrazione delle aziende abruzzesi sui mercati esteri. Parallelamente l’intento è anche di far scoprire in maniera diretta ai buyer l’Abruzzo. Capita molto spesso che infatti gli importatori conoscano i vini, ma non le realtà produttive che ci sono dietro, né i territori meravigliosi che le circondano. L’incoming, che è stato organizzato in questi giorni, vuole proprio colmare questo gap e quindi dare una occasione di stringere rapporti commerciali, attraverso una esperienza vissuta in prima persona che favorisce il matching tra aziende e importatori”.
La quattro giorni organizzata dal Consorzio ha previsto incontri B2B dei produttori nella fascia mattutina, con i buyer provenienti da Texas, New York, Illinois, Massachusetts, Florida, Ontario, Quebec e altre province canadesi. Questi ultimi hanno scelto poi quali aziende visitare e i vignaioli li hanno accolti nel pomeriggio. Il progetto è stato destinato a quelle aziende che sono alla ricerca di nuovi importatori e che vogliono sviluppare il legame con quei mercati.
L’incoming ha seguito una serie di missioni condotte dal Consorzio nelle scorse settimane tra Cina, Giappone, Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Svizzera. In calendario fino alla fine dell’anno anche attività di promozione nei punti vendita del monopolio canadese LCBO e la quarta edizione dei Vini d’Abruzzo by the glass in Giappone, oltre alla partecipazione allo Slow Wine Tour di Tokyo e alla fiera cinese di QWine.
I prossimi 18 e 19 novembre il Consorzio tornerà poi nel Regno Unito. Il 18, a Cambridge, si terrà, infatti, una speciale masterclass condotta dalla Master of Wine Michelle Cherutti-Kowal, organizzata da The Drink Business, la rivista leader del settore Wine & Spirits. Una vera e propria immersione alla scoperta dell’Abruzzo che metterà in luce l’unicità di un territorio, incastonato tra il mare Adriatico e i massicci del Gran Sasso e della Majella, dove storia e tradizione agricola si fondono per dare vita a vini di alto profilo qualitativo. La selezione, curata dal Consorzio, includerà le migliori espressioni di Pecorino e Trebbiano d’Abruzzo e una selezione di sei referenze di Montepulciano d’Abruzzo – vitigno autoctono e alfiere della tradizione vinicola regionale – provenienti da diversi territori e annate.
Il 19, a Londra, si svolgerà invece “Abruzzo’s signature wines: tradition and quality in every sip” in collaborazione con la UK Sommelier Association: una giornata all’insegna di una masterclass guidata dal Master of Wine Peter McCombie – che vedrà protagonisti il Trebbiano, il Pecorino, il Montepulciano d’Abruzzo e il Cerasuolo d’Abruzzo – e di un walk around tasting con ventiquattro aziende abruzzesi presenti.
Il 27 novembre i vini abruzzesi torneranno nel continente europeo, più precisamente a Ginevra, con una cena di gala in Svizzera e infine, dal 2 al 6 dicembre ci sarà l’Abruzzo Wine Academy, un format ideato dal Consorzio volto a fornire un approfondimento tecnico e culturale sulla variegata proposta enologica della regione.
Francesca Motta
VIGNAMAGGIO: SETTE MICROTERROIR PER UNA VISIONE POLICOLTURALE DEL CHIANTI CLASSICO
Un’armonizzazione delle differenze, in 65 ettari di vigneto, permette di sviluppare e rafforzare l’espressività dei singoli microterroir tra Greve e Panzano e la loro vocazione ai grandi vini.
Vignamaggio, azienda con una cantina storica in attività dal 1404, coltiva 65 ettari di vigneto situati nel cuore del Chianti Classico, tra Greve e Panzano. Qui, sette microterroir distinti sono gestiti sartorialmente per garantire la massima espressione di un ecosistema eterogeneo. L’azienda porta avanti un progetto vitivinicolo guidato dal rispetto per il terroir e le sue diversità. Il risultato porta alla produzione di vini dalla spiccata personalità e dal carattere inconfondibile, fedeli interpreti dell’unicità delle diverse zone produttive.
I 65 ettari di vigneto di Vignamaggio si dividono in sette “microzone”, dotate di identità e peculiarità uniche, capaci di comporre un mosaico espressivo di notevole ricchezza. Oltre al Sangiovese, vitigno principe, Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Malvasia Bianca, Trebbiano, Chardonnay e Pinot Bianco costituiscono le varietà principali della tenuta. Ogni vino nasce da un sapiente blending, ottimizzando le diversità dei suoli e rispondendo alle specifiche condizioni climatiche di ciascuna annata.
La longeva conduzione di Francesco Naldi, agronomo di Vignamaggio, cura il vigneto seguendo un approccio scientifico fatto di analisi, campionature, valutazioni visive e organolettiche. Questo permette, grazie al contatto quotidiano, la lettura dell’andamento delle stagioni e la progettazione di interventi mirati.
“Gestire 61 parcelle di vigneto suddivise in 7 zone significa comprendere le specificità di ciascun microterroir. Il nostro obiettivo è massimizzare il potenziale di ogni zona attraverso interventi mirati, calibrati sulle condizioni del suolo e sul clima. Questa complessità ci offre la possibilità di produrre vini che riflettono fedelmente le peculiarità del territorio e dell’annata, garantendo nei vini equilibrio ed autenticità.” – Spiega Francesco Naldi, Responsabile Agricoltura di Vignamaggio.
I vigneti di Vignamaggio si distribuiscono equamente tra due Unità Geografiche Aggiuntive all’interno della zona di produzione del Chianti Classico: Greve e Panzano.
U.G.A GREVE
Alla destra del fiume Greve, Vignamaggio insiste sulla parte meridionale dell’Unità Geografica Greve. In questa unità ricadono le “microzone”:
Prenzano-Petriolo è la parte più alta dell’azienda, esposta a Sudovest e con un’altitudine di 340-400 metri. Composta dall’alta percentuale di sabbia e la grande quantità di scheletro arenaceo, dona vini Sangiovese di media struttura e fruttati, come il Chianti Classico DOCG Terre di Prenzano. Una parte del vigneto di Santa Maria a Petriolo, invece, è destinato al Merlot in purezza, il Merlot di Santa Maria.
Solatìo, così chiamata per essere la zona più luminosa, è in grado di favorire la concentrazione delle sostanze polifenoliche durante la maturazione delle uve. Oltre a coltivare in purezza il Sangiovese, accoglie l’appezzamento storico (con un’età di oltre 30 anni) da dove origina il Cabernet Franc di Vignamaggio e un piccolo appezzamento di Syrah da cui si produce il rosato Albaluce.
Poggiarelli, di più recente acquisizione, situato a Nord e a 300 metri di altitudine, è caratterizzato da terreni molto variegati con punte di argilla che sfiorano il 30%. È adatto alla produzione dei vari Chianti Classico.
U.G.A PANZANO
La parte alla sinistra del fiume è compresa invece nella U.G.A. Panzano, la più vitata della denominazione, una delle aree storicamente più vocate del Chianti Classico. Vignamaggio coltiva qui le “microzone”:
Orto–Poggio Asciutto è la zona più fresca e versatile, specie nelle annate siccitose grazie all’esposizione a Est. Dai suoli variegati appartenenti al complesso caotico delle argille scagliose, questa area da origine ai vini Cabernet Franc di Vignamaggio e Chianti Classico Terre di Prenzano.
Vitigliano–Prato, dai terreni più equilibrati con ottima capacità drenante grazie al minor contenuto di argilla è l’appezzamento dove si trova il vigneto più alto (di 400m). Grazie alle argilliti scistose, il cosiddetto Galestro, è la zona d’elezione per il Chianti Classico Riserva Gherardino e Gran Selezione Monna Lisa.
Querceto, corpo di vigneti di 6 ettari situato nella celebre Conca d’Oro di Panzano, è l’unico appezzamento ad afferire al bacino del fiume Pesa. Qui, a un’altitudine che varia fra 340 e 450 metri e con esposizione a Ovest, si ottengono le uve Sangiovese destinate a produrre il Chianti Classico Gran Selezione Monna Lisa. La complessità dei suoli e il particolare microclima dell’area, caratterizzato da un’elevata luminosità, concedono uve molto ricche, capaci di raggiungere gradi di maturazione ottimali.
Montagliari, la più recente acquisizione, si estende attorno alla “Fattoria di Vignamaggio”. Piantato a Chardonnay e Pinot bianco, il terreno è un’enclave geologica di Pietraforte che dà origine a suoli pietrosi e argillosi, capaci di conferire ai vini ottimo equilibrio e una spiccata nota minerale.
La “Fattoria di Vignamaggio” rappresenta un importante tassello nel progetto di policoltura integrata dell’azienda. Inaugurata di recente, dopo un imponente restauro durato cinque anni, la struttura accoglie un bistrot a chilometro zero e una bottega di prodotti locali, valorizzando le risorse del territorio e della tenuta. Oltre ai vigneti, la fattoria si dedica all’allevamento di pecore appenniniche e alla coltivazione di cereali, verdure e frutta.
Alice Deboli