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AL VIA IL TOUR DEGLI AMBITI TURISTICI TOSCANI CON I SAPORI TRADIZIONALI DELLA LUNIGIANA
Dal 28 giugno la gastronomia locale al centro di una nuova iniziativa di Anci Toscana e Toscana Promozione Turistica
Pane cotto nelle foglie di castagne, miele della Lunigiana D.O.P., salumi tradizionali, farina di castagne della Lunigiana D.O.P., testaroli e Amor di Pontremoli: il 28 giugno i sapori della Lunigiana saranno al centro della prima tappa di AmbiTour, il tour degli Ambiti Turistici toscani realizzato grazie alla convenzione tra Anci Toscana e Toscana Promozione Turistica che tra il 2022 e il 2023 si snoderà in tutti i 28 Ambiti Turistici toscani.
Sindaci, assessori al turismo e responsabili degli Ambiti di tutta la Toscana saranno invitati a scoprire la Lunigiana grazie ai colleghi del posto, che li accoglieranno per un’inedita visita itinerante con l’obiettivo di sviluppare il turismo regionale, promuovendo le connessioni e lo scambio di buone pratiche.
La gastronomia sarà un elemento importante per conoscere questa area di confine tra l’Appennino Tosco Emiliano e le Alpi Apuane, nota per la Via Francigena e i cammini storici. La degustazione di prodotti tradizionali presentati dagli stessi produttori – selezionati grazie all’attività istituzionale di lungo corso di Anci Toscana sul tema dell’agricoltura e la collaborazione dell’Ambito - aiuterà tutti i partecipanti a rileggere il territorio e a sviluppare la promozione della Lunigiana come destinazione turistica.
L’agriturismo Montagna Verde di Licciana Nardi (in provincia di Massa-Carrara nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano) presenterà un castagnaccio a base di farina di castagne della Lunigiana D.O.P. accompagnato da miele biologico dell’azienda e ricotta di pecora. Per questa realtà familiare, la produzione della farina nasce dalla cura dei castagneti secolari che circondano la frazione di Taponecco e il borgo di Apella. Si utilizza giorno e notte per oltre un mese il tradizionale metodo di essiccazione lenta con legna di castagno nelle antiche costruzioni di pietra conosciute localmente come “gradili” e infine per la molitura si utilizzano macine a pietra nei tradizionali mulini ad acqua, ottenendo così una farina di altissima qualità. https://montagnaverde.it
Grazie al Consorzio Tutela del Miele della Lunigiana D.O.P. sarà possibile degustare i mieli di acacia e di castagno provenienti dai 14 Comuni dell’areale di produzione di quella che nel 2004 è diventata la prima Denominazione di Origine Protetta italiana sul miele. https://mieledellalunigiana.it/
Da Villafranca in Lunigiana arriverà il pane cotto nelle foglie di castagne di Sapori del Borgo, una realtà familiare che produce con ricette tradizionali testaroli, panigacci, focaccette e torte di verdura. www.isaporidelborgo.it
Il Salumificio Marsili di Tresana infine proporrà il Duca di Tresana, che riprende la tradizionale immersione del lombo di maiale nel vino rosso, un salamino al miele di castagno DOP, un salame preparato con il pluripremiato vino Auxo di Lunae Bosoni, una mortadella nostrale e un salame gentile di filiera corta. www.salumificiomarsili.com
Durante la giornata non mancheranno inoltre gli antipasti tipici lunigianesi, i celebri testaroli un tempo cotti sul fuoco di legna di faggio o di castagno e poi tagliati a rombi, e l’Amor di Pontremoli, un dolcetto con una crema dalla ricetta segreta racchiusa tra due cialde
Alessandra Garzanti
2022, L’ESTATE DEL “DE LA POSTE”
È stato un ufficio postale sotto gli Asburgo, lo “studio” di Hemingway nel 1950, un set cinematografico, il locale preferito del jet set e il rifugio di Liz Taylor, Henry Fonda, i reali di Svezia e i Krupp. L’Hotel de la Poste di Cortina è pronto a ripartire con il suo ricco palinsesto di eventi e a scrivere nuove pagine di racconti.
Cortina d’Ampezzo, 22 giugno 2022_È in arrivo la prima estate da vivere pienamente, senza limitazioni, all’Hotel de la Poste: ricca di eventi e di proposte, celebra il piacere di incontrarsi. Riapre un punto di ritrovo per generazioni di ampezzani, anche “adottivi” e turisti, il più antico: già ufficio postale ai tempi degli Asburgo, poi casa di autori internazionali come Hemingway - che qui scrisse alcune delle sue pagine migliori – e italiani come Montanelli e Buzzati, quartier generale delle famose Olimpiadi del ’56, e luogo simbolo della Dolce Vita e del jet set internazionale sulle Dolomiti. L’hotel, con la settima generazione di albergatori al comando, è tornato all’antico splendore come contenitore di eventi culturali e “place to be” a Cortina. L’albergo è pronto a scrivere nuove pagine e dare vita a nuove storie: l’estate 2022 è una stagione di eventi che si concentrano intorno a questo epicentro, snodo fondamentale della vita ampezzana.
- Cultura: Cortina tra le Righe
Per i giornalisti che partecipano a Cortina tra le Righe il Posta è diventato quasi una seconda casa: l’hotel è hospitality partner dell’evento che ogni estate riunisce i professionisti dell’informazione. In programma, nella settimana dal 28 giugno al 3 luglio, un fitto calendario di incontri ed appuntamenti diffusi in centro e in quota, che coinvolgono giornalisti ed inviati delle principali testate, editorialisti scientifici, docenti, ricercatori, filosofi, atleti, direttori delle più importanti istituzioni scientifiche e di ricerca. “Anche quest’anno sarà un piacere accogliere professionisti da tutta Italia: racconteremo loro la storia di Cortina, della nostra struttura, dei nostri luoghi storici ed iconici” commenta Gherardo Manaigo, direttore dell’Hotel. “Cortina tra le Righe è un elemento di continuità con un passato che ci rende orgogliosi – al Posta hanno alloggiato grandi personalità come Hemingway, Montanelli e Buzzati - e al tempo stesso è un ponte verso i prossimi traguardi, su tutti le Olimpiadi 2026, che proietteranno Cortina sotto i riflettori come mai è accaduto prima”.
- Sport: la stagione del green e In City Golf Cortina
Cortina, capitale del golf in montagna. Il Posta da sempre accoglie tanti appassionati di questo sport, dedicando loro speciali attenzioni. Ad esempio, la struttura offre a tutti gli ospiti, insieme alla camera, il green fee gratuito al Golf Club Cortina, dove ci si può allenare in un contesto mozzafiato con vista sulle Dolomiti.
Il Posta si riconferma l’“hotel dei golfisti” di Cortina dal 29 al 30 luglio, quando la località si trasformerà in un grande campo da golf diffuso durante la tappa ampezzana di In City Golf. Come main partner dell’evento, l’albergo avrà una sua buca speciale e personalizzata, posizionata di fronte all’ingresso, e ospiterà la cena di gala che chiude la manifestazione, oltre che accogliere il pubblico in occasione delle
premiazioni. Il momento clou sarà sabato 29, quando settanta giocatori – tra golfisti professionisti e personalità del mondo dello sport e del lifestyle – si sfideranno tra loro, la mattina presso il Golf Club, il pomeriggio sulle nove buche disposte lungo Corso Italia.
- Food: Calici di stelle – 6 agosto
Torna a Cortina l’appuntamento più atteso dai wine lover, Calici di Stelle. La località fa da apripista inaugurando, con qualche giorno di anticipo, la manifestazione che Movimento Turismo del Vino e Città del Vino organizzano in tutta Italia intorno al 10 agosto, la notte di San Lorenzo. Appuntamento il 6 agosto all’Hotel de la Poste insieme a Venezia Eventi, dalle 17.00 alle 20.30, con una serie di degustazioni di ottimi vini e tipici piatti ampezzani abbinati. A seguire la festa si sposta nella sala del ristorante, per una cena con i produttori, aperta al pubblico. È come un brindisi che si rinnova ogni anno, coinvolgendo sempre nuove etichette. Per l’occasione l’hotel realizzerà una bottiglia di vino dedicata e ad edizione limitata, con un’etichetta che celebra la decima edizione dell’evento a Cortina.
- La rassegna culturale dell’hotel: PosTalk 2022
Torna da fine luglio a fine agosto, tutti i giovedì, PosTalk, la rassegna che ha esordito nell’estate 2021 e che già – anche grazie a un’edizione invernale – è entrata a fare parte del paesaggio culturale ampezzano. Con una novità importante: l’aperitivo si trasforma in cena. Il pubblico si accomoda, e tra una portata e l’altra, incontra una personalità dell’arte e della cultura che con verve e passione esplora un argomento o una parola chiave. Sono cene-evento interamente dedicate a una storia, un progetto, un personaggio. Tra gli argomenti al centro di questa edizione troviamo l’arte, il design, l’impresa al femminile, la tradizione – tutti temi affrontati entrando nel cuore delle storie, con consapevolezza, concretezza e passione. Le ricette e i prodotti italiani e di montagna che accompagnano ogni appuntamento contribuiscono a creare un’atmosfera accogliente e confidenziale.
SUCCESSO DI PRESENZE PER LA 12° EDIZIONE DI C’È FERMENTI
Il salone dedicato alla birra artigianale di qualità bissa il risultato del 2019
È giunta al termine la dodicesima edizione di C’è Fermento, il salone dedicato alla birra artigianale di qualità che ha animato la cittadina di Saluzzo dal 16 al 19 giugno con la vivacità delle birre alla spina, della musica, delle radio e della gente che si ritrova in un clima conviviale e fa festa.
Ed anche nel primo anno del post-Covid, nella prima edizione che ha visto la ripresa del salone in una modalità di normalità e di convivialità, C’è Fermento si è confermato un successo di pubblico, con un totale pari a circa 20.000 presenze contate lungo i quattro giorni di manifestazione (lo stesso numero rilevato nel 2019, pre pandemia) attestandosi ancora una volta come un punto di riferimento per birrai, intenditori e amanti della birra.
Nel cortile principale del Quartiere della ex caserma Musso si sono radunati un totale di venti birrifici e undici cucine di strada, per un totale di 120 birre alla spina e 40 birre in bottiglia e lattina presenti alla Birroteca, tutte provenienti da diverse regioni italiane, dal Piemonte al Trentino Alto Adige, dalla Lombardia alle Marche, in una proposta attentamente selezionata dalla Guida alle Birre d’Italia Slow Food e dal comitato scientifico formata da Luca Giaccone e Francesco Nota.
L’Italia è stata ben identificata anche dalle 11 cucine di strada selezionate dalla Condotta Slow Food del Marchesato di Saluzzo, con cibi tipici provenienti da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana, Campania e Puglia.
Se il 2019 ha rappresentato, per C’è Fermento, un’occasione speciale per il decennale, quella del 2022 è stata l’edizione della ripartenza “alla vecchia maniera”, in cui la convivialità è stata protagonista assoluta insieme all’enogastronomia. Le parole d’ordine di questa dodicesima edizione sono state birra, formazione, convivialità, anche per merito degli appuntamenti di Aspettando C’è Fermento; dei percorsi di degustazione itineranti curati e organizzati da Associazione ABC, ogni giorno diversi e ogni giorno sviluppati attorno a un tema specifico della produzione e della degustazione delle birre.
Ancora, C’è Fermento 2022 ha visto un vasto calendario di appuntamenti OFF: eventi collaterali, musica diffusa, laboratori e visite sul territorio; con la postazione di Radio Beckwith, alla musica e alle chiacchierate insieme ad ospiti speciali; o con i tour guidati organizzati da Birre di Confine in giro per la cittadina di Saluzzo.
CHE COS’È C’È FERMENTO
4 giorni di Salone, per circa 20.000 visitatori in totale: questo il bilancio positivo dell’edizione 2022 di C’è Fermento, un appuntamento con una solida notorietà che, dopo 12 anni di vita, sa coniugare al meglio alta qualità e convivialità all’interno di una importante azione di promozione di un territorio, le Terre del Monviso, conosciuto anche per l’importante produzione di birra artigianale che lo caratterizza. Un Salone atteso e affermato nel panorama nazionale che, come ben sappiamo, negli ultimi mesi è cambiato radicalmente.
Una rassegna che, come affermato dagli operatori stessi, sa di cose buone: buone birre, buoni cibi di strada, incontri con esperti del settore, musica, novità, un vero invito il pubblico a un grande evento di socialità e incontro.
Fondazione Amleto Bertoni, piazza Montebello 1, Saluzzo
Tel. 0175-43527 Cell. 346-9499587
Silvia Bianco
AUMENTANO I CONSUMATORI ITALIANI (30 MLN) MA SI BEVE MENO. I NUOVI DATI ISTAT
UMBRIA, MARCHE, VENETO ED EMILIA-ROMAGNA IN TESTA PER QUOTA CONSUMATORI
FRESCOBALDI: VINO IN ITALIA STATUS CULTURALE, SBAGLIATO ACCOMUNARLO AD ALTRI ALCOLICI
Si beve meno in quantità ma aumenta la platea degli italiani che consumano vino, con quasi 30 milioni di consumatori che rappresentano il 55% della popolazione adulta italiana, il 66% tra i maschi e il 44% tra le femmine. Lo rileva l’Osservatorio dell’Unione italiana vini (Uiv), che ha elaborato gli ultimi, inediti, dati Istat sui consumi di alcolici nel Belpaese nel 2021.
Secondo l’analisi Uiv, negli ultimi 10 anni la numerosità dei consumatori (oltre 29 milioni) è leggermente cresciuta (+2,3%, +9% per le femmine), mentre i maggiori cambiamenti si registrano nelle abitudini dei cluster demografici che li compongono. A sorpresa, rispetto al 2011, perdono poco in numerosità i giovani compresi tra i 18 e i 34 anni (-2,9%, ma in lieve crescita negli ultimi 5 anni), mentre la contrazione più rilevante riguarda la fascia 35-44 anni (-23%). A incrementare sono le fasce di età più mature: +11,4% dai 55 ai 64 anni e +19,3% dai 65 anni in su. In diminuzione, inoltre, il dato sui consumatori quotidiani che nel decennio passano da 14,9 milioni a 12,4 milioni (-16,8%) con un crollo del 31,3% per chi beve più di mezzo litro al giorno.
“Rispetto a trent’anni fa – ha detto il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi –, quando il vino era una sorta di companatico, si è evoluto moltissimo il rapporto con i consumatori. Oggi in Italia il vino, che definire moda risulta riduttivo, è uno status culturale; conoscerlo vuol dire essere una persona interessata, culturalmente preparata e curiosa. Perché ad attrarre non è solo il prodotto ma anche ciò che ci sta dietro: il territorio, le storie, il contesto sociale; un approccio moderato che non ha nulla a che fare con lo sballo. Per questo riteniamo sbagliato che la Commissione europea nei suoi programmi di prevenzione accomuni il vino con altre bevande utilizzate per i consumi compulsivi”.
Tra le regioni, è l’Umbria che vanta la maggiore quota di consumatori rispetto alla popolazione (62%), seguita dalle Marche (60%) e – a pari merito con il 59% - Veneto, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta. A seguire, le 2 regioni rossiste per eccellenza – Toscana e Piemonte – con il 58%, mentre in coda ci sono le Isole: Sardegna (48%) e Sicilia (45%). Con quasi 1/5 degli user, la Lombardia è in testa alla ripartizione dei consumatori per regione, seguita dal Lazio (10%) e dal Veneto (9%). Tra i giovani (18-34 anni), rileva infine l’Osservatorio Uiv, sono in calo (-10%) i consumatori quotidiani.
Il vino italiano genera un fatturato di 14,5 miliardi di euro l’anno, con il solo l’export che vale 7,1 miliardi (+12,4% la crescita nel 2021) e una bilancia commerciale attiva per circa 6,7 miliardi di euro.
Il prossimo numero del Corriere Vinicolo dedicherà un’analisi più approfondita dell’Osservatorio sui nuovi consumi degli italiani.
Martina Terrazzano
L’OSCAR DEL VINO ARRIVA IN TRENTINO IL TRENTODOC 976 RISERVA DEL FONDATORE DI LETRARI MIGLIOR VINO SPUMANTE D’ITALIA 2022
L’Oscar del vino di Bibenda arriva in Trentino grazie a Letrari. La storica cantina trentina ha infatti raggiunto l’ambito riconoscimento per la categoria Miglior vino spumante con il 976 Riserva del Fondatore, un Trentodoc millesimato di grande eleganza, complessità e forza espressiva, maturato sui lieviti per almeno 120 mesi, prodotto solo nelle grandi annate.
«Siamo entusiasti di questo importantissimo riconoscimento – commenta Lucia Letrari, che assieme al fratello Paolo Emilio guida la cantina fondata nel 1976 dal padre Lionello, uno degli enologi che ha scritto la storia della vitienologia trentina e nazionale –. Impossibile non dedicare questa vittoria a mio padre, Leonello».
Assoluto fuoriclasse, 976 Riserva del Fondatore di Letrari è ottenuto dalla vinificazione di uve Chardonnay e Pinot Nero vendemmiati rigorosamente a mano, il lungo affinamento conferisce a questo spumante una ricchezza e una complessità aromatica fuori dal comune, ben supportata dalla freschezza minerale tipica del terroir ed esaltata dalla commercializzazione con dégorgement tardif. Nel calice ha un colore dorato, con un perlage delicato, di estrema finezza e persistenza. Al naso si apre su una tavolozza di profumi, che spaziano dalle classiche note di crosta di pane ai cenni di pasticceria, frutta gialla matura, scorza di agrumi, frutta secca e morbide sfumature speziate. In bocca è ricco, ampio e cremoso, con aromi profondi che creano un mix di rotondo equilibrio tra sapori agrumati e l’incontenibile ampiezza della crema pasticcera, con il limone candito che mitiga e rilancia un’interminabile complessità organolettica attraversata da una fresca vena minerale, che rende il sorso dinamico. È prodotto in 2-3mila bottiglie, solo nelle migliori annate e il prezzo al pubblico è di 85 euro.
L’Oscar del Vino nasce nel 1999 da un’idea del presidente della Fondazione Italiana Sommelier, Franco M. Ricci, con l’intento di sottolineare anche un aspetto più leggero nella degustazione, un po’ più lontana da rigidi schemi, un lato più mondano del vino, inserendolo in una competizione che ricalca i parametri dell’Oscar del cinema: trecento i partecipanti all’evento tenutosi all’Hotel Rome Cavalieri di Roma, che hanno degustato, sessione dopo sessione, i vini in nomination per il 2022 e poi votato in diretta i loro preferiti.
L’ambito riconoscimento Bibenda è il giusto premio al costante lavoro di una realtà, quella di Letrari, da sempre vocata all’eccellenza, capace anno dopo anno di proporre spumanti che rappresentano l’essenza del Trento Doc.
Anita Pezzotta