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IL CONSORZIO ALTA LANGA LANCIA “ALTA LANGA ACADEMY”, PIATTAFORMA DIDATTICA ONLINE
L'Alta Langa DOCG apre le porte della conoscenza con una nuova sezione del sito dedicata all'approfondimento delle Alte Bollicine Piemontesi Il Consorzio Alta Langa lancia una nuova sezione educativa sul proprio sito web, accessibileall'indirizzo https://academy.altalangadocg.com/. Questa piattaforma, dal design accattivante e innovativo, nasce con l'obiettivo di condividere con il pubblico la ricchezza di conoscenze sulla denominazione delle Alte Bollicine Piemontesi. La nuova sezione del sito è il frutto di un lungo e meticoloso lavoro di ricerca e studio condotto sulla denominazione per i vent’anni dal riconoscimento. Il Consorzio, con l’Alta Langa Academy, rende disponibili contenuti di grande valore non solo per gli appassionati di vino, ma anche per studenti, professionisti del settore e giornalisti che desiderano ampliare le proprie conoscenze su questo gioiello dell'enologia piemontese, il metodo classico più antico d'Italia. L'Alta Langa Academy offre un viaggio completo attraverso molteplici aspetti della denominazione, con contenuti creati da:
Edmondo Bonelli (“I suoli dell’Alta Langa”); Maurizio Gily (“La viticoltura dell’Alta Langa”); Carlo Casavecchia (“Il metodo di produzione”); Pierstefano Berta e Giusi Mainardi (“Le origini e lo sviluppo del metodo classico in Piemonte”); Giancarlo Montaldo e Teresa Baccini (“Gli anni ‘90, il Progetto Spumante e la nascita della denominazione”); Armando Castagno (“Analisi del profilo sensoriale del vino”); Vincenzo Donatiello (“Come apprezzare al meglio una bottiglia di Alta Langa”); Piercarlo Grimaldi (“Immaginari contadini, riti e miti delle alte colline”); Antonio Degiacomi ("Alta Langa e Tartufo Bianco d’Alba"); Mauro Carbone (“Viaggiare nelle terre dell’Alta Langa”).
"Attraverso questa nuova sezione del nostro sito istituzionale, desideriamo aprire le porte della conoscenza dell'Alta Langa a tutti coloro, e sono sempre più numerosi, che vogliono approfondire la nostra denominazione - afferma Mariacristina Castelletta, presidente del Consorzio Alta Langa - Crediamo che la condivisione del sapere sia fondamentale per apprezzare appieno la qualità e l'unicità delle nostre Alte Bollicine Piemontesi. Abbiamo scelto di farlo con un prodotto in linea con l'essenza del Consorzio e della denominazione stessa: un sito ricco, curioso, curato al dettaglio, dal layout contemporaneo".
Ufficio Stampa Marianna Natale – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I MERCOLEDÌ MUSICALI - STAGIONE MUSICALE 2024 - 2025
Palazzo Agostino De Franchi piazza della Posta Vecchia, 3 Genova
Sonorità nuove hanno caratterizzato il bel concerto del Duo Romanza che ha chiuso la performance artistica con una loro bella trascrizione di War is over di John Lennon. Il quarto appuntamento, il primo del 2025, sarà con il pianoforte con Maria Grazia Amoruso, organista pianista, che omaggerà il grande organista genovese Giorgio Questa con l'esecuzione di esempi musicali dal vivo del suo repertorio e la proiezione di rari documenti filmati. I Mercoledì Musicali giungono alla sesta stagione dopo il successo in crescendo delle precedenti. Come sempre l’organizzazione è curata da Maurizio Daccà in collaborazione con il Maestro Josè Scanu, Direttore Artistico e la partecipazione di Isabella Descalzo. Il programma 2024 - 2025 propone un rinnovato calendario sia per la presenza di talentuosi musicisti e sia per la proposta di combinazioni musicali con vari strumenti. I concerti saranno tenuti come di consueto sempre con la collaudata modalità in forma divulgativo/musicale.
I concerti dei Mercoledì Musicali si tengono nella sede de A Compagna, piazza della Posta Vecchia 3/5 alle ore 17,00. Ricordiamo che non è necessario prenotare ma è meglio comunicare la propria presenza inviando una e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Vi aspettiamo numerosi come sempre e grazie! Di ogni evento sarà fatto un comunicato. Qui di seguito la promozione del concerto del 15 gennaio 2025 con Maria Grazia Amoruso in uno speciale connubio di suono e video, e il calendario generale per la nuova stagione musicale 2024 - 2025.
STAGIONE MUSICALE 2024 - 2025
Mercoledì 15 gennaio 2025, ore 17:00 Maria Grazia Amoruso, organista pianista Ricordando Giorgio Quest, organista
PROGRAMMA DI SALA
La prof.ssa Amoruso - alla quale il M° Questa ha lasciato in eredità l’organo portativo di scuola italiana seicentesca da lui costruito, ripercorre in questo incontro musicale la vita del grande organista genovese, eseguendo esempi musicali dal vivo del suo repertorio e mostrando video di rari documenti e filmati.
Maria Grazia Amoruso è pianista e organista. Il suo repertorio spazia daFrescobaldi e Bach a Dallapiccola e Castiglioni. Si è distinta in concorsi nazionali e internazionali, tra cui il Concorso Schubert e il Concorso di Ginevra. È stata invitata al Festival Internazionale Europa Musica, al Festival Internazionale Ticino Musica, al Teatro Medina di Madrid, alle International Holland Music Sessions e al Bergen Festival. Ha collaborato con l’Associazione Filarmonica Giovanile di Genova, con l’Orchestra da Camera Alma Mahler e con l’Università degli Studi di Siena. Maria Grazia Amoruso ha iniziato il suo percorso artistico al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, dove si è diplomata in pianoforte con il massimo dei voti. Successivamente si è perfezionata con Lazar Berman, Jan Marisse Huizing, Oxana Yablonskaja e Alexander Malter. Ha frequentato a Genova i corsi di perfezionamento di Lev Naumov (allievo e assistente del famoso professore russo Heinrich Neuhaus). Maria Grazia ha anche partecipato ai corsi di perfezionamento di musica da camera del clarinettista Karl Leister a Locarno. L’incontro con il Maestro Giorgio Questa, con il quale ha studiato intensamente organo, analisi e interpretazione musicale, in particolare i manoscritti della musica italiana del ‘500 e del ‘600, è stato determinante per la sua evoluzione artistica. Alla scomparsa del Maestro, nel 2010, Maria Grazia Amoruso ha curato un parziale restauro dell’organo ligneo portativo lasciatole in eredità, con l’obiettivo di perpetuarne la tradizione artistica. Nel 2006 Maria Grazia ha ideato il Musica Capraia Festival, di cui è direttore artistico: giunto alla XVIII edizione, è ormai una presenza consolidata dell’estate capraiese. L’organo è stato il protagonista dell’edizione 2015 del Festival di Capraia Isola. Nel febbraio 2015 Maria Grazia Amoruso ha suonato i concerti di Haydn per organo e orchestra al Teatro Carlo Felice di Genova. Nel maggio 2018 in occasione dei Rolli Days ha tenuto quattro concerti a Genova per la Giovine Orchestra Genovese. Maria Grazia ha inciso per le case discografiche Devega. Philarmonia e Zecchini numerosi CD con pianoforte con musiche di Beethoven, Chopin, Brahms, Schubert, Schumann, Fauré, Debussy e due CD con l’organo di Giorgio Questa.
STAGIONE MUSICALE 2024-2025
Programma 2024
Mercoledì 13 novembre 2024, ore 17.00 - Concerto di apertura Simone Morgillo, pianoforte
Mercoledì 27 novembre 2024, ore 17.00 Josè Scanu, chitarra Chitarra dell'Ottocento: Paganini, Mazzini e la chitarra
Mercoledì 11 dicembre 2024, ore 17.00 - Concerto degli Auguri per le festività Duo Romanza Elena Lanza Paolo Romanello, voce e chitarra 2025
Mercoledì 15 gennaio 2025, ore 17.00 Maria Grazia Amoruso, pianoforte: Ricordando Giorgio Questa Mercoledì 29 gennaio 2025, ore 17.00 Filippo De Ferrari, pianoforte
Mercoledì 12 febbraio 2025, ore 17.00 Trio degli Ambasciatori: Eliano Calamaro violino, Nevio Zanardi violoncello, Mario Del Grosso clavicembalo
Mercoledì 26 febbraio 2025, ore 17.00 Quartetto d’archi 'Gino Contilli' e al pianoforte Raffaele Cecconi
Mercoledì 05 marzo 2025, ore 17.00 - omaggio alle Signore per la Festa della Donna In collaborazione con il Conservatorio Vivaldi di Alessandria 'Concerto Lirico' con la classe di Canto di Lilia Gamberini, soprano
Mercoledì 26 marzo 2025, ore 17.00 - Concerto di chiusura In collaborazione con il Conservatorio Paganini di Genova Concerto di Elio Rimondi, chitarra e dei suoi allievi Contatti: 010 246 9925 - 3484203515 Maurizio Daccà
CHIANTI RUFINA DICONO DI NOI: I GIUDIZI DELLE GUIDE VINI 2025
Nel corso del 2024 i giornalisti della critica vinicola, redattori delle Guide Vini 2025 o opinionisti di grandi riviste internazionali di settore, hanno potuto usufruire in tutta tranquillità dell’accoglienza del Consorzio Chianti Rufina per la raccolta dei campioni e per lo svolgimento delle degustazioni tecniche. I responsabili delle guide hanno potuto verificare sul territorio le ulteriori evoluzioni del progetto Terraelectae riservando a questi vini un settore particolare della degustazione separato dai Chianti Rufina e dai Chianti Rufina Riserva non a marchio. In coda a questo comunicato si riporta, per completezza, una presentazione di questo progetto. Tutte le Guide riportano commenti positivi sull’iniziativa dei produttori del Chianti Rufina e i risultati delle recensioni del marchio Terraelectae ne sanciscono in maniera autorevole la validità. Viene messa in particolare risalto una crescita generalizzata della qualità e una maggiore attenzione ad una viticoltura e ad una vinificazione in grado di mantenere e risaltare le qualità territoriali del sangiovese di questa zona pedemontana appenninica caratterizzata da un microclima straordinario. Nel comunicato che segue i commenti relativi ai vini “Terraelectae” sono messi in particolare evidenza. I risultati sulle degustazioni sono stati resi noti a fine anno 2024 e parlano di ottime prestazioni dei vini del comprensorio del Chianti Rufina. L’attenzione è stata rivolta soprattutto al Chianti Rufina 2022 e al Chianti Rufina Riserva 2021, con le dovute escursioni nei 2020 e 2019 e con la novità 2023 per i bianchi e i rosati. Il report completo degli andamenti climatici delle annate è riportato sul sito www.chiantirufina.com mentre in coda viene riportata la descrizione dell’annata 2024.
La Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso è la più venduta e diffusa nel mondo tra le guide italiane, con le sue edizioni in varie lingue. A proposito della Toscana sostiene: “I vignaioli del Chianti Classico hanno ormai a disposizione anche le Unità Geografiche Aggiuntive per comunicare la loro aderenza al terroir, e la tendenza è andare ancor più a fondo con la menzione della vigna. Sono scelte importanti che il mercato recepisce e premia. Le Pievi di Montepulciano e il Terraelectae della Rufina hanno imboccato con successo lo stesso percorso.” Il Gambero Rosso prevede come massimo riconoscimento i famosi Tre Bicchieri, e Frescobaldi li ottiene anche quest’anno per un vino a marchio Terraelectae: il Nipozzano Chianti Rufina Riserva Vigna Montesodi 2021. “Visciola, alloro, scorza di arancia, cenni di cioccolata: il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Montesodi ’21 è scattante e travolgente, si allarga sul palato e stimola ogni percezione. Ha forza, eleganza e un richiamo salino che ne definisce il sorso in chiusura”. Il riconoscimento dei Tre Bicchieri lo ottiene Colognole con un altro Terraelectae: il Chianti Rufina Riserva Vigna Le Rogaie 2021. “Livello davvero alto in tutta la gamma dei vini, che hanno un fil rouge fatto di erbe aromatiche, che nel Terraelectae assume le nuances di rosmarino e salvia, dove ciliegia e susina nera completano un bouquet raffinato ed espressivo. Sorso dal tannino tenace e persistente, con richiami ferrosi.” Gli ottimi risultati vengono dimostrati anche dai numerosi 2 Bicchieri Rossi conseguiti da quei vini che hanno partecipato alle finalissime dei 3 bicchieri. Tra questi il Castello del Trebbio con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Lastricato 2019 “asciutto e senza orpelli è lo stile del Terraelectae Vigneto Lastricato ’19 che piace per la sua essenzialità: il sorso va dritto su acidità e tannino, come Rufina vuole, e ha sentori vegetali piacevoli che si fondono con prugna, sangue e foglia di geranio”. Ancora 2 Bicchieri Rossi per I Veroni con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Quona 2021, “fitto e intenso il naso, il Terraelectae Vigneto Quona ’21 ha la giovinezza esuberante del Sangiovese tra ciliegia, prugna, alloro e chiodo di garofano. Tradisce gioventù anche al sorso per il tannino non ancora disteso ma saporito e buono. Il frutto guida il sorso dall’ingresso alla chiusura leggermente calda”. Due bicchieri rossi anche per Marchesi Gondi Tenuta Bossi con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio Diamante 2020. Questo il commento: “Sorso deciso e slanciato per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio Diamante ’20, che è vibrante e fresco, si distende in bocca richiamando note di ciliegia e rocciose”. E ancora Selvapiana con il Chianti Rufina Riserva Vigneto Erchi 2020. “Sottile ma complessa al naso la Riserva Terraelectae Vigneto Erchi ’20: è sanguigna, profuma di prugna e cenni di pelliccia, ed evidenzia uno stile quasi inconfondibile tra i vini della Rufina. Il tannino si sente, è saporito e stretto e la chiusura balsamica riporta note fresche che ricordano il sottobosco”. Troviamo poi Frascole con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna alla Stele 2020 che “è sapido, grintoso, con un che di vegetale che ricorda gli aghi di pino, sentore che spesso ritorna nei vini di Frascole; ha un tannino dosato e il sorso armonico”. Sempre 2 Bicchieri Rossi per Cantine Bellini con il Chianti Rufina Riserva ’21 “equilibrato, preciso e ben fatto, dall’ingresso setoso, che poi lascia spazio al tannino vellutato e ben integrato. Ciliegia e sottobosco sia al naso sia in retrolfattiva”. Fa il suo ingresso tra i premiati dalla critica anche l’Azienda Vinæ Montæ (già Ormae Vinae) di Alexey Kondrashev ed Ella Korop con il nuovo Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Il Monte ’21 che “ha un sorso levigato e rotondo, estremamente complesso, figlio di viti di oltre trent’anni: ha carattere, profondità e un gusto avvolgente che stuzzica”. I 2 bicchieri rossi quest’anno si allargano anche a due vini bianchi. Il primo proviene sempre dalla Rufina ed è il Doppio Senso di Borgo Macereto, azienda di Dicomano a cavallo tra Mugello e Val di Sieve, bianco con uvaggio di Incrocio Manzoni, Moscato, Riesling, Sauvignon Blanc, Viognier. Il secondo è sempre un bianco, ma dalla DOC Pomino: il Benefizio Riserva ’22 di Frescobaldi, Chardonnay fermentato ed elevato in barrique, da viti piantate a quasi 700 metri di altitudine. Buone valutazioni con punteggi che attribuiscono Due Bicchieri per i vini Castello del Trebbio, in particolare per il Chianti Rufina Riserva ‘19, per Frescobaldi con il Mormoreto ’21, i Rufina Riserva Nipozzano ’21 e Riserva Nipozzano Vecchie Viti ‘21 e i Pomino, il Bianco ’23, il Leonia Brut e il Leonia Brut Rosè, per I Veroni con il Vin Santo del Chianti Rufina Riserva ’13, per Marchesi Gondi con i Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi ’22 e Villa Bossi ‘19 e i Supertuscan Ser Amerigo e Mazzaferrata, il Colli Etruria Centrale DOC Sassobianco, il Violana Rosato, il Vin Santo del Chianti Rufina Cardinal de Retz 2010, per Colognole con i Chianti Rufina ’22, Collezione ’21 e Riserva del Don ‘21 e il bianco Quattro Chiacchiere a Oltrepoggio ‘22, per Selvapiana con il Chianti Rufina 2022, il Fornace ’20 e il Vin Santo del Chianti Rufina 2015, per Borgo Macereto con il Chianti Rufina La Fuga, il Riserva Musica e il Supertuscan Incipit. E ancora Frascole ha due bicchieri per il Chianti Rufina ’22, Riserva ‘21 e per il bianco In Albis ’21, Cantine Bellini con il Chianti ’23 e Podere il Pozzo con il Chianti Rufina ’22 e il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Fiorino ’20: “ricco, balsamico e denso di erbe officinali, un po’ meno convincente in bocca per una evoluzione del frutto, reso ancora più dolce da una nota alcolica importante in chiusura”. Continua la serie dei Due Bicchieri: Lavacchio con il Chianti Rufina Riserva Cedro 2020, Grignano con i Chianti Rufina Ritratto del Cardinale ’22 e Riserva Poggio Gualtieri ’20, Fattoria Il Capitano con il Chianti Rufina ’21, Podere Il Balzo con il Chianti Rufina ’21 e il Riserva ’19, Vinae Montae con il Primae ‘21.
A fianco della Guida Vini d’Italia, Gambero Rosso pubblica la guida BereBene, i migliori vini italiani sotto i 20 euro. Per la Rufina troviamo: Selvapiana con 90 punti per il suo Chianti Rufina ’22, un classico del territorio, Marchesi Gondi Tenuta Bossi con 87 punti per il Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi ’22, Podere il Balzo con 87 punti per il Chianti Rufina ’21, e un bianco, il Doppio Senso ’23 di Borgo Macereto che ottiene 90 punti.
Daniele Cernilli, personaggio iconico della critica enologica, pubblica la Guida Essenziale dei Vini d’Italia, dove premia Frescobaldi con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Montesodi ‘21 con 96 punti e il “faccino”, ovvero il simbolo che garantisce che lo stesso Cernilli “ci mette la faccia” per la veridicità di questo risultato. Questa la descrizione: “Rubino intenso. Olfatto ampio e rigoroso con toni di ciliegia fresca, cenni floreali, sottobosco invernale e un tocco speziato. Trama fitta, di ottimi tannini e grande agilità con una progressione avvincente saporita e verticale. Molto equilibrato ed elegante. Ottimo il finale in perfetto stile Rufina”. Un ottimo 95 punti e “faccino” per Castello del Trebbio con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Lastricato 2019, “Rubino granato. Pulito e intenso al naso con note balsamiche, di bosco, spezie, frutto rosso. Bocca rotonda e saporita, di buon corpo, sorso pieno, intenso, vivo, tannini integrati, buon finale”, che ottiene anche 90 punti per il Chianti Superiore 2022 e per il Ciliegiolo Canaiolo ’23. Un altro “faccino” completa la ottima prestazione dei Terraelectae grazie a Frascole. Il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna alla Stele 2020 ottiene 95 punti abbinati al “faccino”, ai quali si aggiungono 91 punti per il Chianti Rufina Riserva ’21 e 90 punti per il Bianco In Albis ’21. I Veroni ottengono 93 punti con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Quona: “buona intensità olfattiva con frutto rosso, ciliegia, visciola, cenni fumé. Bocca piena, quasi densa, con tannini croccantii e giovanili, finale asciutto”. Marchesi Gondi Tenuta Bossi consegue 93 punti con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio Diamante 2020 “Naso articolato tra frutto nero, note di barbeque, sottobosco, chiosa fumé. Medio corpo, nervoso, giovane per il legno da integrare, tannini croccanti, succoso, scorrevole e dal buon finale”. Termina con 91 punti per il Chianti Rufina Riserva Villa Bossi 2019. Ottima prestazione anche per Colognole: il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Le Rogaie ’21 ottiene 94 punti “Profumi balsamici di erbette officinali, timo, rosmarino, una sfumatura di ciliegia. Bocca saporita, tannini vivi ma non imponenti, finale sul frutto”. Infine il bianco Quattro Chiacchiere a Oltrepoggio ’22 riceve 92 punti. Ottimo risultato anche per Selvapiana: 94 punti vanno al Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Erchi 2020 “Tra la ciliegia e le spezie nere si fanno largo humus e cuoio. Bocca corposa, saporita, fruttata, molto succosa, con tannini verticali e finale con ritorni di frutto”. 92 punti viene valutato il Fornace 2020. Fattoria Lavacchio ottiene 93 punti per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Casanova 2020 “Intenso al naso , amarena, caramella rossana, spezie, cenni di tabacco biondo. Sapore ricco, piacevole, tannini levigati, buona progressione e finale sul frutto”. 91 punti vanno al Chianti Rufina Riserva Cedro ’20.
La Guida Essenziale di Cernilli conferma la presenza del nuovo produttore, Vinæ Montæ che ottiene 93 punti con il nuovo Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna il Monte 2021 “Intenso nei profumi, leggermente fumé con una bella amarena golosa. Bocca saporita, fruttata, di medio corpo, trama tannica integrata, sviluppo energico”. 91 punti al Primae 2021.
La Guida Slow Wine edita da Slow Food antepone ad ogni altra considerazione il Manifesto Slow Food per il vino BUONO, PULITO E GIUSTO. Il Manifesto trae origine dalla Slow Wine Coalition, una comunità internazionale e collaborativa che unisce produttori, consumatori e professionisti da tutto il mondo che producono, raccontano, bevono e vendono un vino Buono, Pulito e Giusto. Tutte le cantine presenti nella Guida devono operare un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, che non usa diserbanti e antibotritici provenienti da chimica di sintesi e devono impegnarsi a rispettare i dieci “comandamenti” riportati nel Manifesto che, oltre alla conduzione del vigneto, indicano le giuste regole di conduzione della cantina. Per la redazione la Guida si avvale della collaborazione della FISAR, con la sua capillare rete di sommelier degustatori. Storicamente non assegna punteggi, se non per pochi vini premiati. La procedura di base consiste nel recensire le aziende che si impegnano a rispettare il Manifesto che sta alla base della filosofia del movimento. La recensione, quindi, rappresenta di per sé un riconoscimento del lavoro etico e sostenibile che l’azienda svolge. Sono invece interessanti i commenti dei vini degustati, soprattutto quelli che si riferiscono al marchio Terraelectae. Al vertice delle preferenze di SlowWine si trova un numero selezionatissimo di aziende, definite come “CANTINA CHIOCCIOLA”. Queste rispettano in pieno l’impostazione Slow di aziende condotte da veri vigneron, che attuano ridotti interventi invasivi in vigna e in cantina, rispettando la natura dei suoli e dell’ambiente. Come premi dedicati ai vini assegna la qualifica Top Wine vino che ha raggiunto l’eccellenza durante le degustazioni, e che può riguardare un Vino Slow (vino che oltre a risultare eccellente, condensa nel bicchiere caratteri legati al territorio, storia e ambiente), oppure un Vino Best Buy (bottiglia eccellente con un prezzo decisamente vantaggioso rispetto alla denominazione o alla tipologia di riferimento). Anche quest’anno si conferma Cantina Chiocciola la storica Selvapiana che ottiene anche un Top Vino Slow con il Vin Santo del Chianti Rufina 2015, che viene definito “ammaliante”. Il suo Riserva Terraelectae Vigneto Erchi 2019 è ”adornato di spunti floreali e terrosi al naso, ha materia ben profilata e trama adeguatamente contrastata: non soffre l’esuberanza alcolica”. Sempre ai vertici come Cantina Chiocciola troviamo il piccolo gioiello di Frascole, con i suoi vigneti tra i più alti della Rufina, che “danno vini sinceri e ben caratterizzati”. Il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna alla Stele 2020 è “annunciato da note boisé e di scorza d’arancia. Struttura e potenza per un Sangiovese caldo e di spessore”. Il Castello del Trebbio ha quattro vini citati a cominciare dal Bianco della Congiura ’21, poi il Chianti Rufina Riserva ’19, il Ciliegiolo Canaiolo ‘23. Del Chianti Rufina Riserva Terraelectae vigneto Lastricato 2019 (per errore viene indicato 2021) si dice: “Naso complesso su riflessi di spezie e cuoio; sorso polposo, lungo e stratificato, non ancora pienamente disteso nella trama, ma che ben promette con la maturazione in bottiglia”. Frescobaldi, con Castello Nipozzano, ha cinque vini recensiti. Si spazia dal Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti ’21, al Chianti Rufina Riserva Nipozzano ’21, dal Pomino Bianco Riserva Benefizio ’22, al Mormoreto ’21 “materico, fruttato, denso”. Del Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Montesodi 2021 si commenta: “Suadente e complesso, ha un passo elegante favorito dall’impronta sapido-minerale e dai riflessi agrumati”. I Veroni è presente con il Chianti Rufina I Domi ’22, con il Vin Santo del Chianti Rufina Riserva 2013 “che ammalia con i suoi ampi profumi”, con l’Alba bianco ’23 e con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Quona 2021 che presenta: “frutti maturi e spezie al naso; trama gustativa consistente, in leggero debito di articolazione ma non di tensione, con aspettative di evoluzioni interessanti”. Borgo Macereto, ancora in attesa dell’uscita del suo Terraelectae, vede recensito il Chianti Rufina Riserva Musica 2020 insieme ai suoi IGT Toscana: l’Incipit 2020, Sangiovese e Gamay, il bianco DoppioSenso 2023 e il rosato Perdono 2023. Il Podere il Pozzo è presente con il Chianti Rufina Riserva ’21, con il Chianti Rufina ’22, con l’IGT Toscana Canto Lupo ’20 Sangiovese, Merlot, Cabernet e con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Fiorino ’20 “speziato, morbido, increspato”. La Fattoria di Grignano ha tre vini recensiti: il Chianti Rufina Ritratto del Cardinale ’22, il Chianti Rufina Riserva Poggio Gualtieri ’20 e il giovanile SingerSangio ’23, sangiovese informale per la generazione Z. Il Podere Il Balzo riceve commenti di simpatia per i suoi: Chianti Rufina ’21, Chianti Rufina Riserva ’19, per il bianco Pettinaringhe e per il Rosato.
Ottima la raccolta di stelle cadenti dalla storica Guida Oro Veronelli. Il curatore per la Toscana Gigi Brozzoni assegna le 3 stelle ORO a Frescobaldi Castello Nipozzano per ben tre vini: uno per la DOCG Chianti Rufina, uno per la DOC Pomino, strettamente legata alla storia del ramo familiare degli Albizi e il terzo a un Supertuscan dalla fama consolidata. Le prime 3 Stelle Oro e 94 punti vanno al Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Montesodi ’21. Le seconde Tre Stelle Oro, sempre con 94 punti, le riceve il Pomino Brut Rosè Leonia 2019, uno spumante solido e brioso, le terze infine vanno allo storico Mormoreto IGT Toscana ’21, ancora con 94 punti. La cantina portavoce della Rufina ottiene poi 93 punti per il Chianti Rufina Nipozzano Riserva Vecchie Viti 2021, e ancora 93 punti per altre due etichette della DOC Pomino, il Bianco Benefizio Riserva ’22 e lo spumante Brut Leonia ’20. Si conclude con 91 punti per il Chianti Rufina Nipozzano Riserva ’21 e 90 punti per il Pomino bianco ’23. La Tenuta Bossi Marchesi Gondi ottiene le 3 stelle ORO con il suo Terraelectae Chianti Rufina Riserva Vigneto Poggio Diamante 2019, poi 3 stelle e 93 punti per il Chianti Rufina Riserva Villa Bossi 2018 e per l’IGT Mazzaferrata 2018, mentre il Ser Amerigo ottiene 3 stelle e 92 punti e 3 stelle e 91 punti il Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi 2020. Borgo Macereto ottiene 91 punti con il Chianti Rufina Riserva Musica 2020 e 89 punti con il Chianti Rufina La Fuga 2022, seguiti dall’Incipit ’20 con 87 punti e dal DoppioSenso ’23 con 86. Buona la prestazione della Fattoria Lavacchio soprattutto per i 93 punti del Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Casanova ’20. Con 90 punti si classificano il Fontegalli 2020 Merlot e Syrah e Il Santo, Passito Bianco Toscano, seguiti dal Chianti Rufina Riserva Cedro ’20 con 89 punti e dal Chianti Rufina Cedro ’21 con 88 punti. Molto bene si comporta anche la Fattoria Il Capitano con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio 2021 che ottiene 3 stelle e 91 punti, seguito dal Vin Santo del Chianti Rufina Riserva 2018 con 90 punti e dal Torricella Toscana Rosato con 84 punti.
L’associazione di sommelier AIS pubblica la Guida Vitae redatta dalle commissioni delle varie delegazioni regionali. Il massimo riconoscimento di Vitae AIS per l’edizione 2025 della Guida consiste nella Gemma, che identifica i vini Quattro Viti che per questa edizione hanno ottenuto le performance migliori, meritando i punteggi medi più elevati, rappresentando le eccellenze meritevoli di un punteggio pari o superiore a 94. A seguire le valutazioni più alte sono le 4 Viti attribuite a vini dall’ottimo profilo stilistico e organolettico. Ottengono la Gemma Frescobaldi con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Montesodi ’21, I Veroni con il Vin Santo del Chianti Rufina Riserva 2013 e Marchesi Gondi Tenuta Bossi con il Vin Santo del Chianti Rufina Cardinal de Retz 2010. Il riconoscimento delle 4 Viti va anche a Castello del Trebbio per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Lastricato 2019, a I Veroni con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Quona 2021, a Marchesi Gondi Tenuta Bossi con il Chianti Rufina Riserva Villa Bossi 2019 e con il Fiammae IGT Toscana 2019.
La Guida Vini Buoni d’Italia del TCI recensisce esclusivamente vini da vitigni autoctoni e per questo motivo molte DOC, come ad esempio Pomino o Carmignano, sono penalizzate per la presenza di vitigni internazionali, anche se questa presenza affonda nelle radici della storia. Al vertice della classifica troviamo i vini della Corona. Corona Oro per i vini italiani dell’eccellenza, scelti dai coordinatori regionali della guida per aver ottenuto il punteggio più alto nelle selezioni. Vini che, oltre a esprimere eleganza, finezza, equilibrio, qualità e precisa espressione del varietale e del territorio, hanno destato nella commissione di degustazione regionale un’esaltante emozione. La Corona Azzurra infine viene assegnata dalle commissioni ospiti degli eventi “Oggi le Corone le decido io”. Il vino a marchio Terraelectae riscuote consensi e riconoscimenti sempre più frequenti come si può constatare dai commenti sui singoli vini. Quest’anno il massimo riconoscimento 4 Stelle Corona Oro se lo aggiudicano Frescobaldi con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Montesodi 2021, “un Chianti Rufina che coniuga tradizione e modernità esaltando la tipicità e la nobiltà del Sangiovese di zona”. 4 Stelle Corona Oro anche per I Veroni con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Quona 2021: “dal vigneto Quona sboccia un vino con bella maturità di mora rinfrescata da un tono pepato, con sorso appena contratto dalla massa tannica, ma in attesa di luminosa apertura”. Colognole ottiene ben due corone per l’azienda: la Corona Oro e la Corona Azzurra e le 4 Stelle Corona Oro per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Le Rogaie 2021. “Il cru Le Rogaie regala fragranza e balsamicità quasi resinosa, con palato troppo ben equilibrato ed elegante nel tannino per non avere un grande futuro davanti”. Selvapiana è un'altra componente del club 4 Stelle Corona Oro con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Erchi 2020 “Fa strano recensire Selvapiana senza il Vigneto Bucerchiale. Ma la dice lunga sul significato della nuova tipologia Terraelectae per la Rufina, e di come voglia dimostrare vette qualitative e continuità nel raggiungerle. Così nel Vigneto Erchi coesistono presenza fruttata giovanile (con ovvia presente ritrosia) con profondità sapida e presenza tannica importante ma molto garbata. Il corpo del vino occulta un po' l’acidità, ma il futuro dovrebbe essere luminoso”. Per rimanere nel marchio Terraelectae si aggiudicano il riconoscimento di 4 Stelle il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Lastricato 2018 del Castello del Trebbio, “alla sua bella maturità fanno ancora eco il legno e una certa rigidezza al palato, peraltro contrastato” e ancora il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna alla Stele 2020 di Frascole “giocato in sottrazione, estratto con misura, è sapido e di semplice e gradevole dolcezza, con spunto balsamico”. Da segnalare la qualifica “Vini da non perdere” per la “piacevolezza, corrispondenza al vitigno ed equilibrio” attribuita al Podere Il Pozzo per il suo Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna il Fiorino 2020 con questa motivazione: “Nell’universo non ancora del tutto esplorato del Chianti Rufina Riserva Terraelectae il Vigna il Fiorino esprime il lato più materico e l’estrazione ambiziosa, ma non gli fa difetto la dolcezza fruttata”. Molti ancora sono i vini della Rufina che ottengono il punteggio delle 4 Stelle: Frescobaldi con il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti 2021, I Veroni con il bianco Alba 2023 e con il Vin Santo del Chianti Rufina Riserva 2013, Marchesi Gondi Tenuta Bossi con il Chianti Rufina Riserva Pian dei Sorbi 2022, e ancora Frascole con il Chianti Rufina Riserva 2021, Villa Travignoli con il Chianti Rufina Riserva Tegolaia 2020 e con il Chianti Rufina 2022, il Podere Il Balzo con il Chianti Rufina Riserva 2019.
GO WINE CANTINE D’ITALIA 2024 vuole essere la “Bibbia” dell’enoturista, segnalando le migliori cantine per la qualità dei loro vini, ma anche e soprattutto per l’ambiente e il livello di accoglienza ai visitatori. Seleziona più di 800 cantine italiane, 268 delle quali ottengono il riconoscimento de “L’Impronta” d’eccellenza per l’enoturismo, ovvero il riconoscimento attribuito alle cantine grazie a tre fattori: sito, cioè il luogo dove si trova la cantina, accoglienza, ovvero la vocazione della cantina ad “aprirsi” all’esterno al pubblico, e vino, che indica il profilo produttivo dell’azienda valutato nel tempo attraverso i suoi vini. In Toscana troviamo 53 cantine “Impronta” e di queste 6 appartengono al territorio della Rufina: Castello del Trebbio, Colognole, Fattoria Lavacchio, Frescobaldi, Marchesi Gondi Tenuta Bossi, Selvapiana. Infine troviamo i primi risultati delle degustazioni eseguite dai principali magazine cartacei e online internazionali, non vere e proprie guide assolute, ma i cui giudizi sono seguiti dai buyers internazionali che a loro volta sono orientati dalla disponibilità dei vini sui rispettivi mercati di riferimento.
Per il mercato di lingua tedesca sono molto importanti i giudizi della rivista VINUM di Christian Eder, che pubblica con cadenze diverse in Germania, Austria e Svizzera la classifica Top of Toskana, ovvero i migliori vini della regione in assoluto. Troviamo al vertice della classifica 2024 nella sezione TOP 10 Best of Chianti DOCG Riserva & Chianti Rufina DOCG un risultato molto significativo: su 10 vini d’eccellenza 9 sono Chianti Rufina, uno Chianti Colli Fiornetini. Dei Rufina, 7 sono a marchio Terraelectae. A questo riguardo Christian Eder afferma: “La sottozona Chianti Rufina ha una particolarità nel suo portfolio: i Terraelectae sono una linea di Riserve da singolo vigneto che tengono conto delle peculiarità del rispettivo terroir e sono prodotte secondo linee guida più rigorose rispetto alla Riserva classica del Chianti DOCG. A lei abbiamo dedicato un focus”. Queste le recensioni: Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Erchi 2020 di Selvapiana ottiene il punteggio di 95/100 “Sangiovese in purezza che affascina con la sua finezza e il suo naso profondo. Stile accurato, acidità sottile e tannini perfettamente disegnati in armonia, molta pressione nel finale su note di frutti di bosco e spezie. Ottimo vino”. Stesso punteggio per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Quona 2021 de I Veroni: “Vino da singolo vigneto, incanta con un pot-pourri di frutti di bosco, fiori e note speziate. I tannini raffinati e l'acidità accentuata assicurano un percorso emozionante e molto carisma nel finale. Uno dei migliori del suo anno”. Con 94/100 troviamo il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Lastricato 2019 del Castello del Trebbio: “Profumo estremamente floreale, anche note di frutti di bosco e spezie; struttura complessa, forte acidità e tannini in armonia, molta finezza fino al lungo finale fruttato piacevolmente speziato. Un seduttore”. Ancora 94/100 per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio Diamante 2020 dei Marchesi Gondi Tenuta Bossi: “Fiore varietale accattivante, sfaccettato e anche con componenti balsamiche; al palato si presenta inizialmente robusto, l'acidità vivace, poi anche tanto tannino a grana fine, elegante e di grande persistenza. Da gustare con le morbide guance di vitello brasate al burro”. Ottiene 94/100 anche il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Casanova 2020 della Fattoria Lavacchio: “Da questa selezione di un vigneto di Sangiovese del 1963 vengono prodotte 2000 bottiglie: naso invitante di amarena, anche di more, cioccolato e legno, struttura compatta, bel taglio, equilibrato e di pregevole eleganza, l'acidità accentuata contribuisce alla longevità”. Continua la serie dei 94/100 con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Montesodi 2021 di Frescobaldi: “Dal singolo vigneto omonimo su terreno sassoso: intrigante naso fruttato-balsamico, anche note di fiori secchi e scorza d'arancia, attacco vibrante con acidità tonificante e tannini cipriosi, con grande persistenza. Ottimo con una bistecca a media cottura”. Chiude la serie dei Terraelectae con 93/100 il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Le Rogaie di Colognole: “Profumo classico di lamponi e viole; tessitura lucida con struttura tannico-acida ben equilibrata, chiude abbastanza fresco con note di frutti rossi, fiori, pepe. Con gnocchi di zucca al ragù di vitello”. Nella selezione dei Top 10 Chianti Riserva troviamo poi con 93/100 il Chianti Rufina Riserva 2019 del Castello del Trebbio: “ Ingresso emozionante con aromi speziati di ciliegia e lampone; robusto in bocca, l'acidità è decisa e in armonia con i fitti tannini, il finale è nobile, fruttato, speziato, persistente. Si abbina molto bene con i classici involtini di manzo con tagliatelle” e il Chianti Rufina Riserva Tegolaia 2021 di Villa Travignoli: “Si presenta seducente con ciliegie scure, cioccolato e spezie fini, attacco morbido con tannini ben integrati, eleganti e di grande persistenza. Ottimo con una bistecca fiorentina”. James SUCKLING, un tempo collaboratore di Robert Parker, oggi una delle voci più autorevoli della critica enologica a livello internazionale, pubblica dal 2010 giudizi sui grandi vini del mondo sul sito che porta il suo nome. Da quest’anno collabora con Luciano Ferraro e il Corriere della Sera per la pubblicazione della guida “I 100 migliori vini e vignaioli d’Italia”. Di recente ha incluso tra i suoi collaboratori il giornalista Aldo Fiordelli. Tra i suoi TOP 100 Italia troviamo al 59° posto Selvapiana con il Vin Santo del Chianti Rufina 2015 che viene valutato con il prestigioso punteggio di 97/100. Gli altri vini recensiti sono Marchesi Gondi Tenuta Bossi con il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Poggio Diamante 2020 che ottiene 91 punti, mentre 90 punti ottengono il Chianti Rufina Riserva Villa Bossi 2019, il Mazzaferrata e il Ser Amerigo, sempre 2019. A seguire Suckling premia il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Lastricato 2019 e 2020 del Catello del Trebbio che ricevono entrambi 93/100 insieme a 91/100 per il Chianti Rufina Riserva. Frescobaldi vede attribuire 93/100 al Chianti Rufina Riserva Vigna Montesodi 2021, ed ottiene un’ottima recensione anche Borgo Macereto con 91/100 per il Chianti Rufina Riserva Musica 2020, e con 90/100 per l’Incipit 2020 e per il bianco Doppio Senso 2023. Robert Parker è un mito per le sue valutazioni dei vini di Bordeaux. La sua rivista Wine Advocate è passata nel 2020 nella proprietà delle Guide Michelin e Monica Larner è la responsabile per l’Italia. Ad aprile 2024 la Larner ha pubblicato un esauriente articolo sulla Rufina: “Tuscany, Chianti Rùfina: The Lighter Side of Sangiovese”. “Chianti Rùfina (also written as “Chianti Rufina,” without the accent) is the smallest of Tuscany’s seven Chianti subzones. It is where lovers of Tuscan reds go to find bright, fresh and accessible Sangiovese-based wines This small appellation, located 20 kilometers northeast of Florence, is known for high-elevation vineyards (extending up to 700 meters in elevation) and cooler growing conditions influenced by the Italian Apennines and the Arno and Sieve Rivers. Sangiovese loves cooler temperatures and delivers crisp, chiseled and elegant wines in this area”. A riguardo dei Terraelecate afferma: “Per comunicare meglio la qualità nei rossi, i viticoltori locali hanno creato un marchio chiamato Terraelectae (presente sulle etichette anteriori di questi vini). Il nome denota standard di produzione più rigorosi che i produttori possono adottare su base volontaria. I vini Terraelectae devono essere 100% Sangiovese proveniente dalla zona di produzione del Chianti Rùfina DOCG. L'uva per questi vini deve essere ricondotta a un sito specifico del vigneto e avere la parola "vigna" o "vigneto" nel nome del vino. Questi vini appartengono anche alla categoria Riserva, con 30 mesi di invecchiamento (di cui 18 mesi in legno). La denominazione conta attualmente 10 vini Terraelectae”. Questi i vini recensiti da Monica Larner. Castello del Trebbio ottiene 89/100 per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Lastricato 2019 “In una bottiglia con etichetta oro e bianca, il Vigneto Lastricato biologico è un Sangiovese ricco di rovere con spezie dolci, noce moscata tostata e cenere da falò su ciliegia cotta e prugna. Questa è un'espressione matura e concentrata che spinge l'uva toscana a più spessore e meno luminosità di conseguenza. Sono state prodotte solo 3.000 bottiglie”. Il Le Anfore Sangiovese 2021 ottiene la valutazione di 90/100, mentre il Chianti Rufina Riserva 2019 riceve 88/100. Frescobaldi ottiene 91/100 per il Chianti Rufina Riserva Nipozzano Vecchie Viti 2020 e 90/100 per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae: “Il Vigna Montesodi 2020 di Frescobaldi, annata calda, è fedele al Sangiovese. Il vino mostra aromi puliti di ribes rosso essiccato, ciliegia, terra, radice di iris ed erbe grigliate. La sensazione in bocca è snella con tannini leggermente strutturati che rafforzano la finestra di beva immediata del vino. L'amarena appare in chiusura di questo rosso toscano adatto al cibo (di cui sono state prodotte 35.000 bottiglie). Il Chianti Rufina Riserva Nipozzano 2020 ottiene 89/100 e un particolare apprezzamento per la qualità di questo vino prodotto “in una massiccia quantità di un milione di bottiglie”. I Veroni ottengono 91/100 per il loro Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Quona 2021 che “rivela spessi strati di frutta matura, confit di more, terra, cuoio e fumo catramoso. Il vino è corposo sulla scala del Sangiovese e ci sono una morbidezza e una maturità extra che ricoprono densamente il palato. Questa Riserva mostra consistenza e densità. Sono state prodotte 28.000 bottiglie”. 89 punti vanno al Chianti Rufina I Domi 2022 e un prestigiosissimo punteggio di 96/100 va al Vin Santo del Chianti Rufina Riserva 2013 che “mostra un colore rame scuro con sfumature brunastre. Il bouquet è splendido e profondo con zucchero di canna, caldarroste, miele scuro, sciroppo d'acero e scorza d'arancia candita. Questo è un vino ricco e viscoso (con una gradazione alcolica del 15%) che rimane sul palato, lenendo i sensi e offrendo un finale molto lungo e dolce. Ognuna di queste piccole bottiglie da 375 ml è un capolavoro a sé stante. Il blend è 80% Sangiovese e Canaiolo, 10% Trebbiano e 10% Malvasia. Questa è una piccola produzione di 2.500 bottiglie che invecchia in piccole botti di castagno per nove lunghi anni”. Marchesi Gondi Tenuta Bossi riceve 91 punti per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio Diamante 2019 che “ha una concentrazione superiore alla media per un Sangiovese, ma non troppa. Dove questa ricchezza esagera, tuttavia, è in termini di sapori. Mostra frutta cotta al forno, molta terra dolce, una nota candita che ricorda il miele di castagno e persino un accenno di carne carbonizzata o stagionata. Sebbene la sua evoluzione sia iniziata, il vino dovrebbe resistere per altri 10 anni, ma non lo spingerei oltre. Sono state prodotte solo 1.067 bottiglie numerate”. Il Chianti Rufina Riserva Villa Bossi 2018 riceve 89 punti mentre il Mazzaferrata Cabernet Sauvignon 2018 ne ottiene 88. Ottimi punteggi anche per Selvapiana. Il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Erchi 2019 ottiene 93/100 “Nella bottiglia con l'etichetta verde-bluastra, il Vigneto Erchi 2019 mostra un grande equilibrio e la qualità che si riscontra in questi piacevoli vini di Selvapiana. Il bouquet si alterna con ciliegia scura, iris, terra e arancia rossa. Il vino è fermo e piuttosto concentrato in termini di sensazione in bocca; tuttavia, risulta luminoso e sollevato per tutto il tempo. Sono state prodotte solo 6.000 bottiglie”. La Larner recensisce anche il Chianti Rufina Riserva Bucerchiale 2020 che ottiene 92/100 e il Vin Santo del Chianti Rufina 2013 con un eccellente 95/100 “Questo prezioso vino da dessert esce dalla sua piccola bottiglia da 500 millilitri con un'intensità super densa e lucida. Il Vin Santo del Chianti Rufina 2013 ha un grande impatto sui sensi, prima di tutto per la sua consistenza ricca di glicerina e poi per la sua ampia gamma di aromi; ci sono sciroppo d'acero, mandorle candite, miele fuso, foglie di tè dolce e un accenno di rosa o fiori profumati sepolti da qualche parte all'interno. Rispetto al Vin Santo de I Veroni, questo di Selvapiana ha un sapore un po' più dolce. Invecchia in piccole botti chiamate "caratelli" per nove anni. Ne sono state prodotte solo 4.000 bottiglie”. Conclude la serie di recensioni di Monica Larner Villa Travignoli il cui Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Colonneto 2019 ottiene 89/100: “Realizzato con 100% Sangiovese, ha una consistenza ampia e ricca con una qualità di frutta molto aperta. Si percepiscono molte bacche scure e more, ma tutta questa frutta è offerta in modo intenso e diretto senza molti dettagli o sfumature. Il finale è morbido e granuloso. La produzione è limitata a sole 600 bottiglie”. Il Chianti Rufina Riserva Tegolaia 2020 ottiene 88/100 e il Chianti Rufina 2021 86/100.
Jancis Robinson è una famosissima Master of Wine inglese che pubblica giudizi sul suo sito JancisRobinson.com ed ha un team di assaggiatori prestigiosi tra i quali ben sei MW. Per l’Italia si affida alla collaborazione di Walter Speller. Di recente ha recensito i vini di Borgo Macereto: il Chianti Rufina La Fuga ottiene 17/20 (i punteggi sono in ventesimi all’uso anglosassone) mentre il Chianti Rufina Riserva Musica ha 17.5/20 e il Supertuscan Incipit 17/20.
Falstaff nasce nel 1980 in Austria e ad oggi è una piattaforma largamente diffusa nei paesi di lingua tedesca. Autori per l’Italia sono Simon Staffler e Othmar Kiem. Le degustazioni del 2023 riguardano Frescobaldi che riceve 95/100 per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Montesodi 2021. Il settore dei Concorsi Internazionali è molto vivace e si rivolge soprattutto a quei produttori che vogliono mettere in evidenza le proprie bottiglie con l’esibizione di un bollino corrispondente alle medaglie vinte. La partecipazione al concorso è volontaria e a pagamento e non tutti i produttori partecipano. Il gruppo di degustazione è di solito costituito da grandi esperti di vino, come Master of Wine, giornalisti, scrittori, enologi e le procedure sono accuratamente codificate secondo i canoni enologici internazionali.
Tra i Concorsi più autorevoli troviamo il Decanter World Wine Award, organizzato dalla omonima famosa testata britannica. Castello del Trebbio ottiene tre medaglie di bronzo e 88/100 per i suoi Chianti Rufina Riserva 2019, Chianti Superiore 2022 e per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Lastricato 2019. Frescobaldi ottiene una medaglia bronzo e 89/100 con il Nipozzano Chianti Rufina Riserva 2021, Borgo Macereto una medaglia di bronzo e 88/100 per il Chianti Rufina Riserva Musica 2020 e Vinæ Montæ due medaglie di bronzo: con 88/100 per il Primae 2019 e 87/100 per l’Aellae 2019. Altro Concorso autorevole è il Concours Mondial de Bruxelles. Per l’edizione 2023 la Marchesi Gondi Tenuta Bossi riceve due medaglie d’oro per il Chianti Riserva Villa Bossi 2019 e per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Poggio Diamante 2020.
Il Merano Wine Festival, oltre alla tradizionale manifestazione di novembre nella città termale fortemente gradita dai consumatori di lingua tedesca, organizza un proprio concorso, il Wine Hunter Award. Frescobaldi fa incetta di medaglie d’oro, ottenendone ben tre. La prima va al Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigna Montesodi 2021, la seconda al Pomino Benefizio Riserva 2022 e la terza al Pomino Brut Eternelle 2014. Un sigillo rosso va al Pomino Brut Rosè Leonia 2019. Anche il Castello del Trebbio ottiene una medaglia d’oro per il Trebbiano Le Anfore 2022 di Elena Casadei e tre sigilli rossi il primo per il Chianti Rufina Riserva 2019, il secondo per il Chianti Rufina Riserva Terraelectae Vigneto Lastricato 2019 e il terzo per Le Anfore Sangiovese 2021. Marchesi Gondi Tenuta Bossi ottiene due sigilli rossi per il Chianti Rufina Riserva Villa Bossi 2019 e per il Ser Amerigo 2019. Borgo Macereto ottiene due sigilli rossi per il Chianti Rufina Riserva Musica 2020 e per l’Incipit Rosso 2020.
PRELIMINARI PER LE ANTEPRIME DI TOSCANA: 20 FEBBRAIO 2025 L’ALTRA TOSCANA A FIRENZE
Per il futuro, si guarda ai risultati della vendemmia 2024. Dopo un inverno mite, dove solo una decina di notti hanno visto temperature sotto lo zero, la primavera si è presentata inizialmente dolce e abbastanza piovosa. Le temperature più basse rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente hanno limitato molto i danni da peronospora, e anche le piogge meno intense e frequenti hanno permesso di lavorare in prevenzione sulle infezioni. L’estate è stata calda e asciutta, con ottime escursioni termiche che hanno consentito una maturazione molto regolare. Il finale di stagione è stato complicato da alcune piogge e temperature irregolari, sotto la media a inizio settembre, e poi nuovamente alte. Le piogge soprattutto hanno costretto ad un controllo costante della vigna, ma l’impegno profuso dai viticoltori ha evitato danni. Le uve alla raccolta erano sane, mature, con una gradazione zuccherina inferiore alle ultime vendemmie, e acidità notevoli. Un ritorno al passato che per questa vendemmia fa dimenticare i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale. I vini hanno una vibrante acidità e si presentano tesi, dinamici e freschi. In vinificazione, laddove necessario, macerazioni più spinti hanno sopperito alla diluizione causata dalle piogge. I vini destinati a Chianti Rufina docg in tutte le tipologie hanno terminato la fermentazione malolattica con regolarità e mostrano profili organolettici di spiccata eleganza, con profumi marcati e freschezza, vini giustamente ricchi, senza perdita in fatto di longevità. In termini di quantità c’è un ritorno alle cifre di tre/quattro anni fa, mantenendo di conseguenza una qualità molto alta. La 2024 è un’annata che ricorda millesimi 1986-1993-1996 Paolo Valdastri - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - +39 328 4603832 Per ulteriori informazioni: Consorzio Chianti Rufina CHE COSA È TERRAELECTAE Terraelectae è un marchio volontario di concezione e di proprietà dei produttori aderenti al Consorzio Chianti Rufina.
PERCHÉ RUFINA STA LANCIANDO UN PROGETTO DI VIGNETO SPECIALE? I
produttori della Rufina sono alla ricerca di una maggiore caratterizzazione territoriale. L’universo Chianti DOCG è molto vasto, articolato e costituito da territori dalle caratteristiche molto diverse gli uni dagli altri. Oggi invece si ricerca ovunque la definizione precisa del legame tra un determinato vitigno e il territorio sul quale nasce. Il principio di “Territorialità” prevale su qualsiasi altra esigenza normativa e burocratica rappresentata dai normali disciplinari di produzione. Il Sangiovese della Rufina è diverso da quello di Pisa, da quello di Siena, da quello delle valli di Arezzo. Al fine di definire il profilo ideale di questo Sangiovese, i produttori del Consorzio hanno deciso di scegliere le loro migliori vigne che impieghino esclusivamente questa varietà, una ed una sola per azienda, e di ricavarne un vino contraddistinto dal nome di quella vigna, vinificato con regole uguali per tutti e infine dotarlo del Marchio collettivo volontario denominato Terraelectae.
TERRAELECTAE PREVEDE UNA MODIFICA DEL DISCIPLINARE?
Il Marchio Terraelectae non prevede alcuna modifica di disciplinare. La DOCG Chianti è ampia e molto articolata e una modifica di disciplinare comporterebbe una procedura lunga e complessa per ottenere alla fine un risultato del tutto simile, con un inutile dispendio di energie e di risorse. CI SARÀ UN REGISTRO DELLE “VIGNE” TERRAELECTAE? Il vino deve essere ottenuto esclusivamente da uve prodotte nella zona di produzione Chianti Rufina DOCG e provenienti da vigneti in proprietà dell’Azienda o condotti in affitto o con titolo diretto di conduzione. Deve riportare in etichetta la menzione “Vigna” o “Vigneto”. Il vino deve essere tracciato, la vinificazione e conservazione del vino devono avvenire in recipienti separati e tale menzione, seguita dal toponimo o nome tradizionale, deve essere riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri e nei documenti di accompagnamento. In definitiva tutti i nomi dei vini Terrelectae seguiranno le regole del disciplinare per quanto attiene la Menzione “Vigna”, ma questo non comporta la necessità di istituire un registro apposito e diverso dai consueti registri di denuncia delle uve previsti dalla legge, ma soltanto un elenco ufficiale dei Soci aderenti e autorizzati all’uso, con l’indicazione della vigna prescelta, conservato a cura del Consorzio proprietario. CHE COSA È QUINDI TERRAELECTAE? Esiste per legge la possibilità di riportare in etichetta l’adesione ad un marchio collettivo volontario. TERRAELECTAE è appunto un MARCHIO COLLETTIVO VOLONTARIO con un regolamento d’uso sottoscritto da alcuni o tutti i soci del Consorzio Chianti Rufina, i soli ad avere la facoltà di aderirvi. QUALI SONO LE SUE FINALITÀ? Il Marchio è stato realizzato per sviluppare produzioni vitivinicole di alta gamma che riescano ad aumentare il valore aggiunto della produzione azienda e delle produzioni di tutto il territorio. La longevità dimostrata e dimostrabile dei vini della Rufina, fanno di queste bottiglie degli esemplari da collezione e dei veri e propri beni da investimento. Il vino così prodotto dovrà essere immesso sul mercato ad un adeguato valore commerciale. COME SI UTILIZZA IL MARCHIO? Il Marchio può essere utilizzato da ogni singolo produttore solo su un’unica tipologia di vino. Il Marchio può essere usato esclusivamente in relazione a vini conformi al “Disciplinare di produzione di vini a denominazione di origine controllata e garantita CHIANTI della sottozona e tipologia RUFINA”. Il vino deve essere ottenuto esclusivamente da uve prodotte nella zona di produzione Chianti Rufina DOCG e provenienti da vigneti in proprietà o condotti in affitto o con titolo diretto di conduzione, deve avere la seguente base ampelografica: Sangiovese 100% e deve riportare in etichetta la menzione “Vigna” o “Vigneto”. Il vino deve essere tracciato, la vinificazione e conservazione del vino devono avvenire in recipienti separati e tale menzione, seguita dal toponimo o nome tradizionale, deve essere riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri e nei documenti di accompagnamento.
I VINI TERRAELECTAE AVRANNO UN INVECCHIAMENTO PARTICOLARE E RESE PRODUTTIVE PARTICOLARI?
Il vino TERRAELECTAE deve appartenere alla categoria RISERVA, con i relativi parametri da disciplinare e deve inoltre rispettare i seguenti parametri aggiuntivi: Produzione max uva/ha 70 Qli/ha; Titolo alcolometrico non inferiore a 12,5%vol.; 30 mesi invecchiamento di cui 18 in legno e almeno 6 in bottiglia; Divieto di utilizzo di recipienti tipo “fiasco”; QUALI RIFERIMENTI HA IL MARCHIO TERRAELECTAE CON LA TIPOLOGIA GRAN SELEZIONE? L’uso del marchio TERRAELECTAE è alternativo alla rivendicazione della “Gran Selezione” in quanto fa riferimento a una scelta di provenienza precisa e definita dal concetto di “vigna”. La tipologia Gran Selezione si riferisce comunque a uve provenienti dai vigneti dell’azienda, ma può derivare da una scelta effettuata in cantina con masse provenienti da diverse “vigne”, originando un vino distante da quel concetto di “cru” che il progetto Terraelectae ricerca. E QUALI RIFERIMENTI POTREBBE AVERE CON UNA MENZIONE GEOGRAFICA AGGIUNTIVA? Si tratta di un concetto diverso. La menzione o unità geografica aggiuntiva ha una valenza collettiva potendo interessare più produttori, al contrario del “cru” che identifica un luogo specifico di produzione dove alcuni fattori, naturali o meno, conferiscono al vino caratteristiche uniche e specifiche, diverse da quelle di altri vini prodotti in luoghi anche vicini. L’individuazione di questo cru è affidata al singolo produttore.
ESISTE UN ELENCO DI SITI/VIGNE SOTTO IL MARCHIO TERRAELECTAE? Quando il produttore richiede di poter utilizzare il Marchio Terraelectae presenta, insieme alla domanda formale al Consorzio, la scheda Sian del Chianti Rufina Riserva Vigna e questo viene registrato e preso in carico nella documentazione di controllo di competenza del Consorzio proprietario del Marchio. TERRAELECTAE rappresenta la vera essenza della Rufina e vuole essere sinonimo di un vino che esprima tutte le migliori caratteristiche del Sangiovese di Toscana grazie ai suoi profumi raffinati floreali e dai ricordi di ciliegia matura, all’eleganza stilistica della sua materia, al vigore e alla dolcezza della sua trama vibrante, alle sue lunghe capacità di invecchiamento.
UNA NUOVA VISIONE DI GRIGNOLINO DA BRAIDA: LIMONTE GB, VENDEMMIA TARDIVA E AFFINAMENTO IN LEGNO
SI PRESENTA NELLE ANNATE 2016, 2017 E 2018
Il Grignolino è uno dei vitigni autoctoni più caratteristici del Piemonte, apprezzato per la sua natura autentica e schietta. Celebre per i suoi tannini vivaci e la sottile eleganza, è un vino che racchiude un'identità forte e distintiva, rispecchiando l’anima del territorio da cui proviene. Storicamente considerato un vino “ribelle” per la sua struttura e per il suo carattere orgogliosamente spigoloso, il Grignolino ha da sempre occupato un posto speciale nella tradizione enologica piemontese. Per Braida, il Grignolino è tra i vini delle origini: Giacomo Bologna amava sottolinearlo, facendo riferimento a Grignolino e Barbera sotto il marchio Braida nelle fiere di settore degli anni Sessanta e Settanta, simbolo di una tradizione che non smette di rinnovarsi. Grazie a un nuovo impianto realizzato nel 2010, dal 2014 il Grignolino Braida nasce esclusivamente dal vigneto di proprietà Limonte, così denominato in omaggio al terreno ricco di limo che ne esalta l’unicità. Con Limonte GB, Giuseppe Bologna trasforma questo vitigno in un manifesto di istinto, cuore e passione. In direzione ostinata e contraria rispetto alle mode e alle convenzioni, ne sigla, con le sue iniziali, una nuova visione. "Abbiamo cercato di sviluppare la parte forte, robusta e di carattere di un vitigno spesso sottovalutato – commenta Giuseppe Bologna –. Il progetto è nato con l’annata 2015, che non è stata messa in commercio, e si svela oggi con le annate 2016, 2017 e 2018. Questo percorso continuerà nelle annate successive, mantenendo una produzione volutamente limitata". L’etichetta di Limonte GB riflette l’essenza del vino: onde sottili evocano la finezza e l’eleganza della sua trama, la scritta oro spicca al centro con caratteri classici e senza tempo, comunicando il pregio di questo Grignolino fuori dal comune.
Marianna Natale
COCCHI AL PRIMO POSTO NELLA CLASSIFICA DEI MIGLIORI VERMOUTH AL MONDO
I Vermouth di Cocchi si confermano tra i preferiti dai grandi barman internazionali conquistando il primo posto nelle categorie Best Selling Brands e Top Trending Brands dell'Annual Brands Report, redatto dalla rivista britannica Drinks International. L'Annual Brands Report, basato sulle preferenze dei professionisti più influenti del settore beverage, è considerato una delle classifiche più autorevoli a livello globale. La ricerca viene svolta su 100 locali scelti tra quelli che sono apparsi nelle recenti edizioni di The World’s 50 Best Bar (1-100), degli Spirited Awards di Tales of the Cocktail, oltre a competizioni nazionali come i 50 Best Bar del Nord America e dell'Asia e altre competizoni come i Class Bar Awards concorsi simili in tutto il mondo. Questo doppio riconoscimento replica il successo dell'anno scorso e consolida la storica azienda astigiana come marchio di riferimento imprescindibile per i migliori barman del mondo. Cocchi celebra con orgoglio questo traguardo, che testimonia il costante apprezzamento e la qualità senza compromessi dei suoi prodotti, protagonisti indiscussi della mixology internazionale.
IL METODO D’INDAGINE
Il Report annuale di Drinks International stila classifiche top ten per categorie di prodotto (non solo Vermouth ma anche Gin, Amari, Whisky ad esempio), secondo una doppia graduatoria: quella Best Selling, che tiene come indicatori i volumi di vendita nel canale specifico dei bar di alto livello, e quella dei Top Trending, che premia i brand di maggior tendenza. Le classifiche sono compilate in base ai riscontri di un panel di esperti del settore (proprietari di locali, bar manager e bartender) sulle tre migliori etichette dei loro locali per ognuna delle due graduatorie. “La consistenza qualitativa e di servizio negli anni: queste sono le leve con cui Cocchi ha conquistato e mantenuto questo ruolo di primo piano. Un grandissimo risultato per il brand ma anche per la denominazione “Vermouth di Torino”, portata qui in cima alle classifiche - dichiara l’amministratore delegato di Cocchi, Roberto Bava -. Ci ha fatto molto piacere anche la dichiarazione nel Sunday Times di Jane MacQuitty: «Cocchi Vermouth di Torino is a festive negroni essential from the gold-standard vermouth producer». Il nostro Vermouth si conferma un classico della categoria”.
GIULIO COCCHI APERITIVI A BASE DI VINO E BOLLICINE 100% PIEMONTESI: 133 ANNI DI VERMOUTH E SPUMANTI TRADIZIONALI DELL’ASTIGIANO
Aperitivi a base di vino e bollicine cento per cento piemontesi: Cocchi produce, dal 1891, vermouth e spumanti tradizionali dell’Astigiano Nata ad Asti nel 1891 grazie al genio creativo e visionario di Giulio Cocchi, giovanissimo pasticcere di origini toscane, oggi il nome di Cocchi è celebre in tutto il mondo grazie alla produzione di metodo classico Alta Langa DOCG e vini aromatizzati - in particolare diversi tipi di Vermouth, il Barolo Chinato, l'Americano. Dal fondatore Giulio Cocchi la casa vinicola ha ereditato un’inesauribile vivacità e una ricerca qualitativa che la porta a essere conosciuta e apprezzata in cinque continenti. A definire lo stile Cocchi sono quindi eleganza e autenticità: la qualità del vino, la maestria e l’esperienza tecnica più che centenaria e una passione e una creatività mai venute meno negli anni. Insieme al metodo classico piemontese, tra i prodotti più conosciuti si annoverano ii Vermouth di Torino, tra cui il celebre Vermouth Storico che ha aperto la strada alla recente riscoperta della categoria; l’Americano nelle sue versioni Bianco e Rosa, classico aperitivo di Asti a base di genziana; il Vermouth Amaro Dopoteatro, perfetto per il dopocena; il Barolo Chinato, ideato da Giulio Cocchi nel 1891, è considerato da decenni come il perfetto vino da abbinamento al cioccolato.
Marianna Natale