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VINI DEL TERRITORIO, AL VIA IL 6° CONCORSO CON IL PREMIO "SERGIO FERRARI"
Aperta oggi alla FEM la manifestazione che valorizza le produzioni enologiche del territorio
Due giorni di degustazioni, 102 etichette in gara, otto categorie, 30 commissari al lavoro. Sono i numeri della sesta edizione del concorso sui vini del territorio organizzato dalla Fondazione Edmund Mach. La manifestazione, autorizzata dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, come concorso ufficiale, si è aperta oggi con l'assegnazione del premio dedicato al prof. Sergio Ferrari.
Oggi e domani una commissione di esperti sta degustando e valutando le etichette provenienti dalle cantine trentine e altoatesine. Si tratta di trenta professionisti del vino tra enologi, enotecnici, sommelier, comunicatori e giornalisti del settore provenienti da tutta Italia. Protagonisti sono i vitigni autoctoni o interpretazioni territoriali di vitigni internazionali.
L'apertura del concorso si è svolta questa mattina, presso la Sala Versini del Palazzo Ricerca e Conoscenza. Erano presenti il presidente FEM Mirco Maria Franco Cattani, il direttore generale Mario Del Grosso Destreri, il preside prof. Manuel Penasa, il prof. Andrea Panichi, responsabile del Dipartimento istruzione post seconaria e referente organzizativo del concorso, l'enologo Luciano Groff, la commissione e una classe di studenti del corso enotecnico che in questa manifestazione svolgono un importante ruolo organizzativo e di supporto alla commissione.
Il presdiente Cattani ha consegnato assieme alla moglie Grazia e alla figlia Chiara il premio intitolato al prof. Sergio Ferrari allo studente Riccardo Tebaldi, per la serietà e i valori etici dimostrati nell'apprendimento dei principi teorico pratici della viticoltura ed enologia, distinguendosi in particolar modo per la costanza di impegno e per la crescita personale durante tutto il percorso di studio. "Questo premio - evidenzia il Presidente Cattani- rammenta la dedizione e la passione, di professore e giornalista, che Sergio Ferrari ha svolto per tutta la Sua vita professionale, dedicandosi ai giovani ed al comparto agricolo in particolare, contribuendo nel contempo a sensibilizzare e stimolare il valore etico di studenti e lettori".
L'iniziativa, organizzata dal Centro Istruzione e Formazione, conta sul patrocinio dei tre comuni della Piana Rotaliana: San Michele all’Adige, Mezzocorona, Mezzolombardo, delle due sezioni Assoenologi del Trentino e dell’Alto Adige e vede il coinvolgimento del Consorzio turistico Piana Rotaliana Königsberg e del Museo etnografico trentino. L'evento, ha evidenziato il prof. Manuel Penasa si propone, al tempo stesso, come opportunità didattica per gli studenti del Corso enotecnico per iniziare a prendere confidenza con i vini del territoro e con le aziende produttrici, ampliando le competenze tecniche degli studenti.
Per la sesta edizione sono state individuate le seguenti categorie: Teroldego Rotaliano DOP vendemmia 2020, Trentino DOP Marzemino, Trentino DOP Pinot bianco, Trentino DOP Riesling, Trentino DOP, Vigneti delle Dolomiti IGP, Vallagarina IGP con indicazione vitigno Nosiola, Alto Adige – Südtirol DOP Pinot bianco, Alto Adige – Südtirol DOP Riesling, Vini dolci (con residuo zuccherino superiore a 45 g/l), appartenenti alle seguenti DOP o IGP del territorio Trentino Alto Adige/Südtirol: DOP Alto Adige, DOP Trentino, DOP Trento, IGP Vigneti delle Dolomiti, ISP Vallagarina.
Giovedì primo giugno saranno premiate le prime tre posizioni per ogni singola categoria delle otto previste, nell'ambito di un incontro in programma, alle 14, presso l'aula magna, che sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube FEM.
Silvia Ceschini
KNIGHT FRANK SPONSOR DELLA MANIFESTAZIONE “RADDA NEL BICCHIERE”
Sabato 20 e domenica 21 maggio 2023 Radda in Chianti
Knight Frank – una delle più importanti agenzie immobiliari internazionali indipendenti per il mercato di lusso - sarà sponsor di “Radda nel bicchiere”, la manifestazione enoica che sabato 20 e domenica 21 maggio animerà le vie del borgo chiantigiano di Radda in Chianti.
Numerose le iniziative – come seminari, degustazioni guidate e concorsi – oltre ai banchi d’assaggio dei numerosi produttori locali, presenti nel calendario della 26° edizione di questo evento dedicato al Chianti Classico, uno dei più prestigiosi vini che da sempre rendono famosa l’Italia in tutto il mondo.
Un appuntamento che si rinnova e che attrae ogni anno sempre più visitatori, winelovers e non solo, che racconta le bellezze culturali ed enoturistiche del territorio favorendo il turismo internazionale e promuovendo il Bel Paese come metà non solo per le vacanze ma anche per trascorrervi lunghi periodi di soggiorno.
Knight Frank, che ad oggi conta 10 uffici sul territorio italiano tra cui proprio Radda in Chianti, è il punto di riferimento in tutto il mondo per chi cerca soluzioni immobiliari – residenziali e tenute vinicole - di lusso, uniche ed esclusive ed è da sempre molto legata al territorio facendosi porta bandiera all’estero delle bellezze del nostro paese.
Knight Frank:
Fondata nel Regno Unito nel 1896, Knight Frank è una delle più importanti agenzie immobiliari indipendenti a livello globale, con sede centrale a Londra e una rete di 487 uffici in 53 paesi dove lavorano oltre 20.000 persone. Il gruppo è presente in Italia dal 1994, con l’apertura dell’ufficio a Radda in Chianti di proprietà di Bill Thomson, attuale chairman del network italiano. Ad oggi l’agenzia conta 10 uffici in territori chiave per il mercato immobiliare di lusso: Como, Firenze, Genova, Lucca, Milano, Porto Cervo, Portofino, Radda in Chianti, Venezia. Deontologia, professionalità, stile e fiducia sono i segni distintivi che contraddistinguono le agenzie Knight Frank attive sul territorio italiano.
Elena Brunati
“NOVANT’ANNI DI BOLLICINE”: AL VIA DA SABATO A COSTIGLIOLE D’ASTI LA QUARTA TAPPA DELLA MOSTRA ITINERANTE DEL CONSORZIO ASTI DOCG
UN VIAGGIO NELLA STORIA, COMUNICAZIONE ED EVOLUZIONE DELLA PIÙ ANTICA DENOMINAZIONE SPUMANTISTICA ITALIANA
Dal manifesto “Moscato Spumante” disegnato da Cesare Saccaggi per Gancia nel 1896, il primo in Italia dedicato al vino, fino alle réclame del “Carosello” degli anni ’60 interpretate, tra gli altri, da Arnoldo Foà ed Erminio Macario, intenti a brindare con Asti Spumante con Ermanno Olmi o i fratelli Taviani alla regia. Ci sono Novant’anni di bollicine nella quarta tappa della mostra itinerante del Consorzio Asti Docg, che da sabato 20 maggio (inaugurazione ore 18.00) fino al 20 luglio approda a Costigliole d’Asti (spazi della Confraternita della Misericordia, via Provale, 5). Un viaggio a ritroso e, nello stesso tempo, che guarda al futuro, che ha preso il via lo scorso anno proprio in occasione del 90° compleanno del Consorzio e che prosegue ora attraverso gli oltre 60 tra manifesti originali, filmati e immagini rare e introvabili delle grandi case spumantiere che hanno fatto la storia della comunicazione pubblicitaria nel settore vitivinicolo. Sotto i riflettori, l’evoluzione e la crescita socio-economica di un territorio, quello della denominazione spumantistica più antica d’Italia, che oggi produce 100 milioni di bottiglie, di cui il 90% viene esportato.
Nell’allestimento curato da Pier Ottavio Daniele in collaborazione Giancarlo Ferraris, Andrea Triberti, Massimo Branda, Luca Percivalle, Zeta Solution e Designstudio25, si va dal cin cin trasformato in “kiss kiss” delle giovani coppie che condividono con la cannuccia lo Junior Asti Cinzano realizzato da Guido Crepax al Bacco bambino in sella ad un asinello di Rodolfo Paoletti, fino agli indimenticabili spot televisivi con protagonisti i divi di Hollywood George Clooney e Naomi Campbell. Spazio anche al linguaggio dell’arte, dal romanticismo al futurismo fino al fumetto e alla pop art, nei poster delle grandi aziende spumantiere da Bosca a Cora, da Riccadonna fino Contratto e Martini&Rossi. Focus, infine, sulle campagne promozionali del Consorzio con San Secondo a cavallo che porta in mano la città di Asti, l’originale marchio consortile realizzato dal pittore astigiano Ottavio Baussano, e la collezione storica delle etichette istituzionali.
Il tour di Novant’anni di bollicine proseguirà al Foro Boario di Nizza Monferrato dal 1° agosto al 1° ottobre per poi chiudere il 2023 alla chiesa di San Giuseppe ad Alba, dal 7 ottobre al 7 dicembre.
Sara Faroni
APEI INCORONA SALVATORE VARRIALE MIGLIOR PASTICCERE DELL’ANNO
SUCCESSO DI PUBBLICO PER “DOLCE AMORE” IN PIAZZA DEL PLEBISCITO
E’ Salvatore Varriale il pasticcere dell’anno 2023/2024 incoronato da APEI l’associazione degli Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana che ieri sera ha onorato la tradizione napoletana del matrimonio in una piazza del Plebiscito gremita di appassionati e turisti. Al termine del festival Dolce Amore, il primo in Italia a rappresentare l’alta pasticceria nuziale, il presidente APEI, il Maestro Iginio Massari ha conferito il riconoscimento al maestro Varriale “per la valorizzazione dei prodotti del territorio e dei lievitati tradizionali in differenti ambiti, con spirito imprenditoriale volto al continuo miglioramento”.
About Salvatore Varriale:
La Pasticceria Varriale di Napoli, con la sua capacità di fondere esperienza e creatività, ha sapientemente elaborato una produzione dolciaria di grande prestigio, alla ricerca costante di ricette che ne caratterizzano la sua arte e il suo gusto personale. Risale al 1982 l’ingresso di Salvatore Varriale, parallelamente agli studi, nell’attività di famiglia per poi anni rilevarne la guida in pochi anni apportando profondi cambiamenti. Membro APEI fin dalla fondazione dell’associazione, Varriale ha creato un nuovo brand di successo a Napoli ed in Italia, Eccellenze della Costiera, con il quale propone la vendita di prodotti lavorati nei suoi laboratori con materie prime tipiche della costiera sorrentina, oggi presenti nelle stazioni centrali delle città di Napoli e Roma.
L’evento:
Nella cornice di Palazzo Reale e piazza del Plebiscito, abiti e gioielli da sogno hanno accompagnato le creazioni dei più importanti maestri pasticceri italiani che, capitanati dal Maestro Iginio Massari, hanno presentato le loro torte monumentali “da sogno” al pubblico presente in piazza, che ha ricevuto in regalo un cofanetto di dolci realizzati dai maestri APEI e che ha assistito dal vivo ad una vera e propria proposta di matrimonio, quella di Felice Venanzi (Pasticceria Grue di Roma) alla compagna di lavoro e di vita Marta Boccanera. Da Napoli il testimone passa a Torino che ospiterà il prossimo evento pubblico APEI nel 2024.
Piermaurizio Di Rienzo
SONO LE API IL VERO SEGRETO DEI 488 FORMAGGI ITALIANI
La cooperazione lattiero casearia celebra il Bee Day e il ruolo degli impollinatori, fondamentali per la qualità e la varietà dei foraggi. E, in occasione del 20 maggio, il progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” lancia uno speciale con consigli di abbinamento con il miele.
Ci vuole un fiore, anche per produrre un buon formaggio. Il rapporto delle api con l’arte casearia non è scontato, ma è determinante poiché l’alimentazione delle bovine, sia a base di erba fresca (nel caso di animali al pascolo) o di fieno si riflette sulla qualità del latte e, di conseguenza, sulla fase successiva della trasformazione in formaggio. È quindi l’intera filiera lattiero casearia cooperativa a rendere omaggio agli insetti impollinatori in occasione del Bee Day del 20 maggio, riconoscendone l’importanza per la qualità e la varietà della produzione italiana, fra le più ricche al mondo, con ben 488 diverse tipologie riconosciute come prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), di cui 52 si fregiano della Denominazione di Origine Protetta europea.
“La produzione casearia, nelle sue varie fasi, modella il paesaggio ed è al tempo stesso figlia di quel paesaggio. Il formaggio si può considerare come la meta finale di un viaggio in cui si sommano saperi, tecniche, osservazioni e tradizioni ma che parte necessariamente dalla terra. L’insieme dei foraggi, cioè le piante intere, utilizzate fresche appena sfalciate o dopo conservazione, è determinante per la qualità del latte ed è quindi la base per la creazione di un formaggio, sia per la sua consistenza, sia per il suo sapore – spiega Giovanni Guarneri, Coordinatore del settore lattiero caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. - Per questo il mantenimento della biodiversità della flora è una nostra priorità e vogliamo unirci a questa giornata di celebrazione per sensibilizzare sul ruolo essenziale che le api e gli altri impollinatori svolgono nel mantenere la salute e la ricchezza del nostro pianeta e quindi anche della nostra produzione agroalimentare”.
Le api sono preziosissime anche per la produzione del miele, alimento pregiato e altrettanto legato alla salubrità dell’ecosistema. La combinazione miele e formaggi è stata di recente anche al centro di un’interessante e partecipata Masterclass promossa dal progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” durante Vinitaly, che in occasione del Bee Day vi dedica uno speciale sul sito www.thinkmilkbesmart.eu.
L’abbinamento miele-formaggio può avvenire, così come per il vino, per contrapposizione o similitudine, avendo cura che il miele non sovrasti mai il gusto del formaggio bensì lo assecondi. Nel primo caso, con formaggi stagionati dal gusto molto deciso o addirittura piccante (pensiamo ad esempio a un Provolone Valpadana DOP o anche un Pecorino Romano DOP) va scelto un miele decisamente dolce, come l’acacia, fra i più conosciuti e amati per il suo aroma floreale e confettato, o un miele di erica, più raro ma con un aroma caratteristico, quasi “caramellato”. Viceversa, su un formaggio fresco, come lo stracchino, il primo sale o la ricotta si abbina molto bene un miele amaro come quello di Castagno oppure di Corbezzolo, fra i più pregiati.
Per chi non fosse particolarmente esperto e non voglia avventurarsi in abbinamenti troppo azzardati, la regola da seguire è invece quella della similitudine (o concordanza). Più il formaggio è fresco, più andranno scelti mieli delicati e “leggeri”, come quelli già citati o ancora agrumi, rosmarino o lupinella. Più cresce l’intensità del formaggio (pensiamo al Grana Padano DOP o al Parmigiano Reggiano DOP di grandi stagionature) più anche il miele deve bilanciare con una buona intensità aromatica, come ad esempio quello di tiglio o la melata, dal caratteristico e penetrante aroma. Sugli erborinati (come il Gorgonzola DOP) si abbina bene il “classico” millefiori o anche il miele di Sulla.
Il “gioco” degli abbinamenti può diventare l’occasione per scoprire sapori nuovi e approfondire l’enorme ricchezza del nostro Paese non solo in termini di formaggi ma anche di mieli (in Italia ne esistono circa 50 varietà uniflorali oltre a infinite combinazioni di millefiori). Per altri consigli e maggiori informazioni visita il sito del progetto promosso dal Settore Lattiero Caseario dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione Europea: www.thinkmilkbesmart.eu oppure seguici sui social INSTAGRAM @thinkmilk_tasteeu; FACEBOOK Think Milk, Taste Europe, Be Smart e YOUTUBE Think Milk, Taste Europe, Be Smart.
Francesca Goffi