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OlioOfficina Festival 2020
#oliodoprivieraligure ad OlioOfficina Festival 2020: il turismo dell’olio nell’esperienza di Oliveti Aperti
OlioOfficina Festival giunge alla nona edizione. La manifestazione, ideata e diretta da Luigi Caricato, si svolgerà dal 6 all’8 febbraio a Milano al Palazzo delle Stelline.
Il tema scelto di quest'anno è “L’olio dei popoli”. E se Olio Officina Festival vuol dire anche “condimenti per il palato & per la mente”, la partecipazione del Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine d’Oliva DOP Riviera Ligure spiegherà com'è possibile andare oltre il prodotto, coinvolgendo il territorio ligure e la sua gente: il popolo dell’olio, ligure, appunto.
Sabato 8 febbraio, alle ore 13.30, incontro in sala Leonardo condotto da Luigi Caricato su " La guida alla corretta comprensione del significato di “turismo dell’olio” alla luce della nuova legislazione in materia". Con i buoni esempi di Liguria, Garda e Puglia.
Per la Liguria interverrà Alessandro Giacobbe, responsabile comunicazione Consorzio olio Dop Riviera Ligure, che racconterà "Oliveti aperti ": un evento che ha rappresentato un nuovo modo di scoprire l’olio a stretto contatto con le attività e le aziende degli operatori del settore.
" Il Consorzio dell’olio DOP Riviera Ligure presenterà a Olio Officina l’esperienza di Oliveti Aperti che quest'anno raddoppierà trasformandosi in " Oliveti e Vigneti aperti " in programma in Liguria dall'8 al 10 maggio - sottolinea Carlo Siffredi, presidente del Consorzio Olio DOP Riviera Ligure -. Una seconda edizione che si propone ricca di novità per attirare e coinvolgere il pubblico a conoscere e approfondire una Liguria autentica, vera, passionale, al di fuori di luoghi comuni e schemi mentali prefissati nell’immaginario del turista. Si parla infatti di viaggiatori, non di turisti. Si fa un salto di qualità. Guardando al territorio nel suo complesso".
Insieme alla Liguria ci saranno gli interventi di Laura Turri, presidente Consorzio olio Dop Garda, su "La cura del territorio, tra gli olivi e i frantoi che diventano attrattiva e polo culturale".
E di Dario Carlino, assessore agricoltura Comune di Vieste, su " La settimana dell’olio a Vieste. Come rendere fruibile il territorio e aprirlo al grande pubblico".
Liguria nuovamente protagonista sempre sabato 8, presso la sala Solari, dalle ore 12.30 13.45 e dalle 16.30 alle 17.45 con due laboratori di estremo interesse, immancabili nel contesto di OlioOffcina.
Flavio Corazza, guida esperienziale del pesto, racconta " L’olio Dop Riviera Ligure nella preparazione del pesto con Basilico Genovese Dop" con una specifica sessione di assaggio dell’olio.
Programma completo disponibile:
http://www.olioofficina.it/media/content/OOF%202020_Programma.pdf
Per l’iscrizione ai laboratori:
CHIANTI CLASSICO COLLECTION 2020
2 giornate di degustazione, 200 produttori di Gallo Nero
Il 17 e 18 febbraio torna alla Stazione Leopolda di Firenze la “Collection” del Chianti Classico per presentare a stampa e addetti ai lavori le ultime annate del Gallo Nero nelle tre tipologie Annata, Riserva e Gran Selezione. Partecipazione record delle aziende del Gallo Nero. Per la seconda volta, la “Collection” apre le porte al pubblico finale nel pomeriggio di martedì 18 febbraio
Parte con una sfilata di “due” la nuova edizione della Chianti Classico Collection. Siamo nel secondo mese del 2020, due le giornate di apertura e per la seconda volta l’evento apre anche al consumatore finale. Vi partecipano 200 aziende del Gallo Nero e, nell’occasione, si festeggiano i 20 anni della DOP dell’olio Chianti Classico. Per la seconda volta, Giovanni Manetti farà gli onori di casa e darà il benvenuto agli ospiti in qualità di Presidente del Consorzio. Due gli ambasciatori ad honorem del Chianti Classico che verranno nominati nell’ambito dell’evento, due i seminari dedicati agli altri prodotti di eccellenza del territorio chiantigiano, l’olio DOP e il Vin Santo DOC.
Il gioco con il numero 2 si ferma qui e lasciamo agli esperti di numerologia attribuirgli eventuali significati reconditi, ma in realtà la Chianti Classico Collection ha ben altri numeri da mostrare, numeri molto importanti: con l’edizione di quest’anno siamo infatti arrivati alla ventisettesima puntata della presentazione in anteprima dei vini del Gallo Nero, con 740 etichette in degustazione. Un totale di circa 10.000 bottiglie che saranno aperte e servite direttamente dai produttori e da una squadra di 50 sommelier a oltre 300 giornalisti provenienti da 30 diversi paesi del mondo e alcune migliaia di operatori del settore, italiani e stranieri. 56 le anteprime da botte, in degustazione, dell’annata 2019 e 127 le etichette della tipologia premium, il Chianti Classico Gran Selezione.
Ma unico e solo, troneggerà su tutto ancora lui: Il Gallo Nero, marchio e simbolo della denominazione, che per la Collection 2020 si presenta in una veste inusuale, colorandosi di varie tinte. Il claim dell’evento, giocando con un ossimoro, recita “Tutti i colori del Gallo Nero”: a rappresentare non solo i colori del vino, il rosso rubino, il viola dell’uva, il verde delle vigne, ma anche le tonalità dei marroni dei suoli e le sfumature azzurre dei cieli del Chianti. I vari colori intendono anche simboleggiare la varietà del mondo del Gallo Nero, come le diverse annate e le varie tipologie della denominazione ma anche i diversi caratteri dei viticoltori che ogni anno danno un’impronta unica e personale ai loro vini. Insomma, alla Chianti Classico Collection 2020 ci sarà da vederne di tutti i colori….
“Partecipo alla Collection dalla sua prima edizione ma ogni anno è un’emozione nuova” afferma Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico. “Sarà un onore per me accogliere i tanti amici della stampa nazionale e internazionale e del trade che passeranno a trovarci dalla Leopolda. In questi giorni avremo modo di presentare a un pubblico estremamente qualificato il risultato del nostro lavoro. Lo facciamo sempre con grande entusiasmo, e con sempre più coesione, visto il numero sempre più grande si aziende che partecipano all’evento. Siamo consapevoli infatti che la strada della qualità e del rispetto del territorio che ci è stato affidato, sia l’unica possibile, non solo per ottenere grandi vini e i risultati straordinari che pubblico e critica ci attribuiscono ormai da molti anni, ma anche per trarre la massima soddisfazione da quello che facciamo ogni giorno. Quindi è con grande piacere che darò il benvenuto a tutti gli ospiti della Chianti Classico Collection, un evento che cresce ogni anno, non solo in termini di rappresentanza delle aziende partecipanti, ma anche nei numeri e nella professionalità dei suoi ospiti”.
Il programma e l’apertura al pubblico: lunedì 17 febbraio e martedì 18 febbraio saranno dedicati alla stampa e agli addetti ai lavori, con un’apertura eccezionale il martedì pomeriggio: per il secondo anno consecutivo, il consumatore finale potrà accedere il 18 febbraio dalle 14 alle 18.30 comprando un biglietto al costo di 40€ (20€ la quota per i sommelier delle principali associazioni nazionali). Per il pubblico fedele al Gallo Nero quest’anno c’è una novità: una volta all’interno della Leopolda sarà possibile partecipare a delle mini-degustazioni guidate da esperti e giornalisti di settore, come il primo sommelier d’Italia, Valentino Tesi, il noto critico eno-gastronomico Leonardo Romanelli e il comunicatore Filippo Bartolotta (maggiori info su www.chianticlassico.com).
I seminari: come di consueto, la Collection prevede anche alcuni momenti di approfondimento per gli operatori del settore, come i due seminari sulle eccellenze del territorio: la DOP dell’Olio Chianti Classico, da una parte (lunedì 17 febbraio, ore 12 a cura di Fiammetta Nizzi Grifi), e la DOC Vin Santo del Chianti Classico dall’altra (martedì 18 febbraio, ore 13.30, seminario guidato da Filippo Bartolotta).
Olio DOP Chianti Classico: in occasione del suo ventesimo anniversario l’Olio DOP Chianti Classico verrà data una visibilità particolare con l’allestimento di due banchi di assaggio delle aziende produttrici di DOP Chianti Classico, uno nell’area di degustazione del vino e l’altro nell’area dedicata al food.
Partner della manifestazione sono anche quest’anno importanti nomi dell’enogastronomia e dell’industria a questa legata, come alcuni dei migliori prodotti DOP italiani che, sotto il cappello istituzionale di AICIG (l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), si presentano al pubblico della Collection attraverso incontri e degustazioni a cura di: Consorzio Tutela del Formaggio Parmigiano Reggiano DOP, Consorzio del Prosciutto Toscano DOP, Consorzio di Tutela Oliva da Mensa La Bella della Daunia DOP, Consorzio per la Tutela del Formaggio Mozzarella di Bufala Campana DOP, Consorzio di Tutela Pecorino Toscano DOP, Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP, Consorzio di Tutela del Pomodoro Pachino IGP, Consorzio per la Tutela del formaggio Gorgonzola DOP.
Tra i collaboratori e sponsor della “Collection” ricordiamo RCR, Bagnoli & Baldesi, Club Amici del Toscana, Firenze Parcheggi, Fieramente, l’Acqua di Toscana® San Felice e Pulltex.
Ufficio Stampa Consorzio Vino Chianti Classico
Silvia Fiorentini
Tel. 055 8228522
A FIRENZE IL MONDO DEL VINO INCONTRA IL CINEMA E L’ARCHITETTURA
In occasione di Buywine e della Anteprime di Toscana 2020, la prima edizione di“Ciak and Wine”: rassegna cinematografica (con degustazioni) al Cinema La Compagnia e un convegno sulle cantine di design all’Auditorium di Sant’Apollonia
Un ricco programma di eventi in cui il vino incontra il cinema e l’architettura: sono queste alcune delle novità che portano a Firenze BuyWine (7-8 febbraio) e PrimaAnteprima (15 febbraio) con la rassegna cinematografica “Ciak and Wine” al Cinema La Compagnia e il convegno “L’architettura del vino nell’era dell’enoturismo” all’Auditorium di Sant’ Apollonia. Nei giorni a cavallo tra la prima e la seconda manifestazione – entrambe promosse dalla Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzati da PromoFirenze, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze e Fondazione Sistema Toscana – il pubblico del capoluogo toscano potrà avvicinarsi al mondo del vino da un punto di vista originale.
Da sabato 8 a lunedì 10 febbraio arriva, infatti, Ciak & Wine, la prima edizione della rassegna dedicata al vino. Sette proiezioni a ingresso libero al Cinema La Compagnia (via Cavour 50/r), a cura di Fondazione Sistema Toscana, intervallate da degustazione a cura dei sommelier FISAR dei vini dei Consorzi: Carmignano, Vino Chianti, Chianti Rufina, Vino Nobile di Montepulciano, Vino Vernaccia di San Gimignano (tutti i giorni dalle 20 alle 21 degustazioni con prenotazione obbligatoria via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Tra i film proposti sabato 8 il documentario “Resistenza Naturale” di Jonathan Nossiter, viaggio tra i vignaioli italiani indipendenti (ore 19), “Vinum, Insulae”, cortometraggio di Stefano Muti, alla presenza del regista e del protagonista, il viticoltore elbano Antonio Arrighi, sulla produzione del cosiddetto “vino marino” Nesos, con l’uva immersa in mare come facevano gli antichi greci (ore 21). Segue la commedia “Sideways – In viaggio con Jack” (USA, 2004, 124’). Domenica 9 alle 19 si riparte da “Rupi del vino”, documentario di Ermanno Olmi (Italia 2009, 54’) sulla viticoltura eroica in Valtellina. A seguire la commedia “Finché c’è prosecco c’è speranza”, di Antonio Padovan (Italia, 2017, 101’). Lunedì 10 alle 18.30 focus sul fenomeno Bordeaux e sull’incredibile ascesa dei prezzi sul mercato internazionale con il documentario “Red Obsession” di David Roach, Warwick Ross (Australia, Cina, Francia, Gran Bretagna, Hong Kong – 2013, 120’). A seguire “Ritorno in Borgogna”, di Cédric Klapisch (Francia, 2017, 113’), proposto in lingua originale con sottotitoli alle ore 21.
Venerdì 14 invece sarà la volta di un excursus tra vino e architettura che parte dall'Europa per arrivare tra le cantine di design della rete di Toscana Wine Architecture, prendendo in considerazione le cantine che hanno fatto la storia dell'architettura. Di questo parlerà il convegno: “L'architettura del vino nell'era dell'enoturismo che si terrà alle ore 10 presso l'auditorium di Sant'Apollonia (via San Gallo 25, Firenze). Al convegno, introdotto e moderato dall'esperta di comunicazione Daniela Mugnai, interverranno anche Marco Remaschi, assessore all'Agricoltura della Regione Toscana, Marta Buffoni, Presidente della Federazione Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Toscana, Colomba Pecchioli, Presidente della Fondazione A.P.P.C. di Firenze e Marco Bessi per Toscana Wine Architecture. Nell'ultima parte si parlerà della “nuova” vita delle cantine nell’era dell’enoturismo con Roberto Bosi di ProViaggiArchitettura, Michele Manelli della Cantina Salcheto per Toscana Wine Architecture e Gennaro Giliberti, dirigente della Regione Toscana, che illustrerà i cambiamenti alla luce della nuova legge sull'enoturismo. Al termine dell’incontro è prevista una degustazione a cura di Toscana Wine Architecture e Federazione Strade del Vino dell'olio e dei sapori di Toscana. L’incontro dà diritto a crediti formativi riconosciuti dall’Ordine degli Architetti e dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali. Partecipazione gratuita. Info, dettagli, programma e prenotazioni: www.proviaggiarchitettura.com. L'evento è organizzato dalla rivista “Casabella” con ProViaggiArchitettura, in collaborazione con l'assessorato all'Agricoltura della Regione Toscana.
Ufficio Stampa BuyWine - PrimAnteprima 2020
Mariangela Della Monica, Marzia Morganti , Francesca Puliti, Giulia Luchi, Antonio Pirozzi
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Morganti ph. 3356130800
Ego Festival
Taranto con Ego Festival diventa capitale italiana dell’enogastronomia
Tre giorni di formazione col meglio della ristorazione italiana (16-18 febbraio – Castello Aragonese) 40 masterclass, 20 moderatori, 90 ospiti.
Taranto, per tre giorni, con Ego Festival diventa capitale della cultura enogastronomica. E riparte dalla sua identità, il mare.
Il più imponente evento enogastronomico del sud Italia quest’anno dal 16 al 18 febbraio sbarca nella Città dei Due Mari dove si celebrerà la quintessenza della formazione con l’ambizione di avviare il confronto sui temi del futuro: dall’enogastronomia all’arte, passando dalla musica e dalla letteratura, con un taglio formativo e didattico in una forma di congresso rivoluzionato e rivoluzionario, interattivo e dinamico.
C’è la cucina, c’è la sala, ma anche la pizza, il pane, la comunicazione e lo storytelling. E poi, ancora, champagne, spirits, metodo classico e la birra. Si ripete il format che punta sulla formazione professionale in un settore che proprio in Puglia costituisce uno dei motori principali dell’economia, ovvero accoglienza e ristorazione.
Sono 40 le masterclass, 20 i moderatori, 90 gli ospiti, quattro i loro Paesi di provenienza, dalla California all’Inghilterra, dalla Francia alla Danimarca. Cuochi stellati e di grandi trattorie, pasticceri, uomini e donne di sala, le donne del pane e ci sarà la prima “orizzontale di pizze”. Due i party esclusivi e un convegno di apertura (16 febbraio alle 17,30) su com’è cambiata la comunicazione nel mondo dell’enogastronomia con un’analisi fondata sul recupero di etica e poetica, con lo sguardo di chi ha il compito di raccontare i territori e di chi deve modulare la propria offerta televisiva proprio seguendo o anticipando quei cambiamenti.
“In quale direzione sta andando la ristorazione italiana? E qual è il suo futuro? Quali le sue parole d’ordine?. È questo il quesito che si pone il direttore scientifico di Ego Festival Martino Ruggeri, pugliese di nascita e attualmente head chef di Ledoyen Pavillon 3*. Ed “Ego Festival, che è l’idea di EnogastroHub l’associazione nata per essere interprete dei bisogni del territorio e strumento per trasformare gli stessi in opportunità̀ – continua Monica Caradonna, presidente dell’associazione – vuole essere una scatola, un contenitore dinamico e fluido in cui avviare una discussione intellettuale proprio su dove sta andando la cucina italiana”.
E saranno, tra gli altri, proprio i cuochi a farsene promotori. Sostenibilità, radici, territorio, sperimentazione, poetica del gusto e quel recupero visionario di ciò da cui si è partiti, insomma, in una parola, ritrovare la propria identità. Questi i temi che affronterà Ego, uno scambio di idee e di prospettive sul mondo della ristorazione che cambia e richiede nuovi strumenti di lettura.
A ospitare l’evento è il Castello Aragonese, simbolo di un passato ambizioso in cui oggi, grazie al grande lavoro della Marina Militare e del Comune di Taranto, si salvaguarda un passato importante e si è creato un dinamico contenitore culturale.
“Siamo felici di ospitare eventi di questo pregio e con simili potenziali ricadute per la nostra comunità. Taranto sta progressivamente tornando un luogo e un sistema altamente attrattivo, la nostra idea di diversificazione produttiva e riposizionamento dell’immagine della città sta incominciando a dare frutti importanti. – afferma Rinaldo Melucci,sindaco di Taranto - Siamo certi che la nostra filiera enogastronomica saprà cogliere questa opportunità e continuerà a investire in qualità e promozione della nostra bella Taranto. EGO sarà una grande festa, lavoreremo perché tutto sia perfetto e perché questo festival possa mettere radici in riva allo Ionio.”
Associati ad EGO Festival, anche quest’anno, il Premio San Marzano Best Sommelier per il miglior sommelier di Puglia sostenuto dall’azienda vinicola presieduta da Francesco Cavallo, e che metterà in palio un’esperienza in uno chateau ed EGO Match, ovvero l’occasione per far incontrare domanda e offerta. Tornano anche quest’anno le magiche EGO BOX e il 16- 17 e 18 febbraio al Castello Aragonese sarà possibile consegnare il CV per chi cerca lavoro nel mondo della ristorazione, oppure le richieste di professionalità da parte di chi cerca personale specializzato. Sul sito, nella sezione dedicata, è possibile scaricare la modulistica da consegnare.
Tutte le informazioni e i dettagli sulla partecipazione e sull’elenco dei seminari sono disponibili sul sito www.egofestival.it.
DICHIARAZIONI PARTNER EGO FESTIVAL
“Ci fa molto piacere far parte di un sistema che cresce, dare il nostro contributo per lo sviluppo
della cultura dell’accoglienza presso la comunità in cui operiamo e a cui vogliamo restituire valore. Consolidato il riconoscimento della cultura culinaria pugliese, ora è molto importante indirizzare l’attenzione su tutti gli aspetti dell’industria della ristorazione. La formazione di figure professionali valide e allo stesso tempo la divulgazione della cultura dell’ospitalità più in generale, sono l’unico modo per innescare un circolo virtuoso che ha delle ricadute positive sulla crescita di tutto il territorio, cosa che San Marzano ha molto a cuore”.
Francesco Cavallo, presidente Cantine San Marzano
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"Crediamo da sempre nelle eccellenze del nostro territorio e per questo abbiamo scelto di essere partner di Egò, il festival formativo che renderà Taranto capitale dell’enogastronomia. Dal 16 al 18 febbraio i nostri corsisti saranno gomito a gomito con grandi nomi del settore e si formeranno mettendosi in gioco da protagonisti."
Silvio Busico Direttore, Generale di Programma Sviluppo
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“Celebrati per una cucina creativa e sperimentale, Felice Lo Basso e Pietro Penna sono stati capaci di innovare la propria disciplina. Con questa collaborazione, Philip Morris, che con IQOS ha rivoluzionato la propria visione aziendale per un futuro senza fumo, conferma il sostegno a iniziative di carattere innovativo, dove futuro e nuove prospettive restano elementi fondamentali su cui puntare”
Daniel Cuevas, Direttore Sviluppo RRP
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“Con piacere abbiamo colto l’occasione di partecipare a questo importante Festival - spiega Francesco Pomarico, direttore operativo del Gruppo Megamark - con una iniziativa finalizzata a sperimentare, in maniera nel tutto nuova e originale, il connubio tra cucina e cultura. Esiste infatti un legame profondo e primordiale tra cibo e cultura; si usa dire che ‘il cibo è cultura’ per rimarcare il ruolo della cucina nell’identità stessa di un Paese e del suo popolo. Già da qualche anno la Fondazione Megamark ha abbracciato il tema della cultura promuovendo un premio letterario nazionale; sarà interessante portare la lettura in cucina, in un connubio perfetto di sapori e saperi”.
Francesco Pomarico, direttore operativo del Gruppo Megamark
Daniela Fabietti
BUONI PASTO INSOSTENIBILI
BUONI PASTO, LE IMPRESE NON CI STANNO. DISTRIBUZIONE E RISTORAZIONE INSIEME PER FERMARE UN SISTEMA DISTORTO
Tavolo unitario tra le associazioni di categoria: “Su ogni ticket c'è una tassa occulta del 30%.
Così le imprese falliscono e il sistema collassa. Il caso Qui!Group non ha insegnato nulla”.
Scatta la causa contro Consip
#BuoniPastoInsostenibili
- Nel 2019 sono stati emessi 500 milioni di buoni pasto per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro.
- A beneficiarne sono circa 2,8 milioni di lavoratori, di cui 1 milione dipendenti pubblici.
- Per ciascun buono da 8 euro il bar, il negozio alimentare o il supermercato incassa 6,18 euro. Una volta scalati anche gli oneri finanziari si registra un deprezzamento del 30%: ogni 10mila euro di buoni incassati, gli esercizi convenzionati pagano circa 3mila euro.
- Il sistema ha mostrato tutte le sue criticità nel 2018 con il fallimento di Qui!Group: 325 milioni di euro di debiti di cui circa 200 milioni nei confronti degli esercizi convenzionati. Da allora il governo non ha dato alcuna risposta concreta.
- Richiesta al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro da parte di tutte le associazioni delle imprese della distribuzione commerciale e della ristorazione, per una vera riforma fondata sul mantenimento del valore nominale del buono pasto lungo tutta la filiera.
- Avviata un'azione di responsabilità verso Consip per aver sottovalutato le difficoltà finanziarie di Qui!Group, non aver effettuato la necessaria attività di sorveglianza sugli ingenti debiti accumulati da questa azienda nei riguardi di migliaia di attività commerciali e della ristorazione.
Il sistema dei buoni pasto è al collasso e se non ci sarà un'inversione di rotta immediata, quasi tre milioni di dipendenti pubblici e privati potrebbero vedersi negata la possibilità di pagare il pranzo o la spesa con i ticket.
Più che un grido d'allarme è una forte presa di posizione quella lanciata dalle associazioni di categoria che rappresentano le imprese della distribuzione e della ristorazione del nostro Paese – Fipe Confcommercio, Federdistribuzione, ANCC Coop, ANCD Conad, FIDA e Confesercenti– per la prima volta riunite in un tavolo di lavoro congiunto: senza correttivi urgenti, a partire dalla revisione del codice degli appalti nella pubblica amministrazione, la stagione dei buoni pasto potrebbe essere destinata a concludersi presto.
A fare il punto della situazione e illustrare le iniziative in programma, sono stati i rappresentanti delle sei categorie, nel corso di una conferenza stampa: Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe- Confcommercio, Claudio Gradara, presidente Federdistribuzione, Luca Bernareggi, presidente ANCC Coop, Corrado Luca Bianca, Coordinatore Nazionale FIEPeT Confesercenti, Sergio Imolesi, segretario generale ANCD Conad e Donatella Prampolini, presidente FIDA-Confcommercio.
L'attuale sistema, infatti, genera una tassa occulta del 30% sul valore di ogni buono pasto a carico degli esercenti. In pratica, tra commissioni alle società emettitrici e oneri finanziari, i bar, i ristoranti, i supermercati e i centri commerciali perdono 3mila euro ogni 10mila euro di buoni pasto incassati che accettano.
È l'effetto delle gare bandite da Consip per la fornitura del servizio alla pubblica amministrazione, che hanno ormai spinto le commissioni al di sopra del 20%. Ecco perché i vertici delle sei associazioni di categoria hanno deciso di scrivere al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro, chiedendo di rivedere l’intero sistema con l’obiettivo di garantire il rispetto del valore nominale dei buoni pasto lungo tutta la filiera.
“È evidente – sottolineano le associazioni – che lo Stato non può far pagare la propria spending review alle nostre imprese. Così facendo si mette a rischio un sistema che dà un servizio importante a 3 milioni di lavoratori ogni giorno e si mettono in ginocchio decine di migliaia di imprese, tra pubblici esercizi, piccola e grande distribuzione commerciale. Nessuno può dimenticare che il buono pasto è un servizio che già gode di agevolazioni importanti in termini di decontribuzione e defiscalizzazione”.
Ma le iniziative non si fermano qui. Il tavolo, da un lato promuove una campagna di comunicazione congiunta che interesserà tutti gli esercizi della ristorazione e della distribuzione commerciale, dall'altro ha deciso di avviare un’azione di responsabilità nei confronti di Consip per aver ignorato i campanelli d'allarme in merito alla vicenda Qui!Group, azienda leader dei buoni pasto alla pubblica amministrazione che, dopo essere stata dichiarata fallita a settembre 2018, ha lasciato 325 milioni di euro di debiti, di cui circa 200 milioni nei confronti degli esercizi convenzionati.
I NUMERI
Ogni giorno circa 10 milioni di lavoratori pranzano fuori casa. Di questi, 2,8 milioni sono dotati di buoni pasto e il 64,7% li utilizza come prima forma di pagamento ogni volta che esce dall'ufficio. Complessivamente si stima che nel 2019 siano stati emessi in Italia 500 milioni di buoni pasto, di cui 175 milioni acquistati dalle pubbliche amministrazioni, che li hanno messi a disposizione di 1 milione di lavoratori. In totale, ogni giorno i dipendenti pubblici e privati spendono nei bar, nei ristoranti, nei supermercati i e in tutti gli esercizi convenzionati 13 milioni di euro in buoni pasto.
UN BUG NEL SISTEMA
La stazione appaltante per il servizio di buoni pasto all'interno della pubblica amministrazione, Consip, effettua le gare formalmente con il sistema dell'offerta economicamente più vantaggiosa ma, di fatto proprio per la natura del buono pasto, al massimo ribasso. Nel corso dell'ultima gara aggiudicata a fine 2018, i 15 lotti, dal valore complessivo di 1 miliardo di euro, sono stati assegnati con uno sconto medio del 20% e con picchi al di sopra del 22%. Uno schema identico a quello del 2016, quando il ribasso medio si è assestato attorno al 15%. Questo livello di sconti, una volta sdoganato dal pubblico, sta diventando di riferimento anche per le gare private.
Risultato: un esercente vende prodotti e servizi per valore di 8 euro ma ne incassa 6,18. Aggiungendo a queste commissioni altri oneri finanziari, su buoni pasto del valore di 10mila euro, gli esercizi si vedono decurtare 3mila euro.
IL CASO QUI!GROUP
In seguito al fallimento della principale società fornitrice di buoni pasto alla pubblica amministrazione, la Qui!Group di Genova, migliaia di piccole e grandi aziende della ristorazione e della distribuzione commerciale si sono ritrovate con circa 200 milioni di euro di crediti che sarà molto difficile riscuotere. I rimborsi previsti, trattandosi di creditori chirografari, difficilmente arriveranno a coprire il 10% del credito, praticamente il valore dell'iva che i titolari dei locali hanno già anticipato allo Stato. Eppure Consip era a conoscenza già agli inizi del 2017 delle difficoltà della società di rimborsare i buoni pasto. Per questo il tavolo delle associazioni ha deciso di avviare un'azione di responsabilità nei confronti della Consip per omesso controllo.
Andrea Pascale