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IL PREMIO BOCUSE D’OR E LA COUPE DU MONDE DE LA PATISSERIEARRIVANO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA
Di Luciano Scarzello
Dal 10 al 12 giugno la gastronomia mondiale si incontra a Torino
A GIUGNO LE SELEZIONI EUROPEE DELLE OLIMPIADI DELLA GASTRONOMIA
Il famoso chef francese Paul Bocuse , morto a gennaio di quest’anno, fu l’inventore della cosidetta “Nouvelle cuisine” che era un’intepretazione piu’ “morbida” e “leggera” dei piatti tradizionali della cucina francese. Da lui prese ispirazione l’italiano, altrettanto famoso Gualtiero Marchesi che fu titolare e chef di noti ristoranti a Milano e in Lombardia.
Il Bocuse d’Or – premio intitolato proprio a Bocuse - e laCoupe du Monde de la Pâtisserie, le selezioni continentali delle Olimpiadi d’alta cucina, arrivano per la prima volta in Italia, e precisamente a Torino. Si comincerà domenica 10 giugnoall’Oval Lingotto con la selezione europea della gloriosa competizione della pasticceria mondiale, fondata a Lione nel 1989 dal grande maestro pasticciere Gabriel Paillasson. Si proseguiràlunedì 11 e martedì 12 giugnosempre all’Oval con la più grande competizione enogastronomica mondiale, inventata da monsieur Paul Bocuse, padre della cucina francese moderna.
Per il Bocuse d’Or, 20 team delle nazionali d’Europasi contenderanno la qualificazione per la finale mondiale, in programma a Lione a gennaio 2019. La giuria, composta da 14 grandi chef, sarà presieduta dal cuoco ungherese Tamás Széll, vincitore della selezione europea di Budapest nel 2016 e quarto all’ultima finale mondiale del Bocuse d’Or a Lione nel 2017, dallo chef italiano Carlo Cracco, allievo del maestro Gualtiero Marchesi e Presidente d’Onore, insieme a Jérôme Bocuse, Presidente del Bocuse d’Or e figlio del fondatore e Enrico Crippa, Presidente del Bocuse d’Or Europe 2018.
Questa XVI edizione del Bocuse d’Or Europe sarà sicuramente attraversata dall’emozione e dal ricordo dello chef del secolo Paul Bocuse e del grande innovatore della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, scomparsi entrambi tra la fine del 2017 e gennaio 2018. Torino dedicherà una mostra a Gualtiero Marchesi, che sarà presentata il 17 maggio, contestualmente al lancio del Bocuse d’Or Europe OFF 2018, il programma culturale che coinvolgerà tutta Torino nei giorni del Bocuse d’Or e della Coupe du Monde de la Pâtisserie.
“La Francia e l’Italia sono universalmente riconosciute come le nazioni dove l’enogastronomia è cultura, il cibo uno stile di vita, la cucina un’arte. Nell’anno del cibo italiano del mondo, portare a Torino il Bocuse d’Or significa celebrare il genio e la semplicità di Paul Bocuse in un paese che amava e che è sempre stato di grande ispirazione per lui. Alla finale europea, celebreremo Paul Bocuse e Gualtiero Marchesi, due grandi rivoluzionari della cucina, la cui eredità ci auguriamo che continui a influenzare gli chef italiani e francesi, di oggi e del futuro” dichiara Florent Suplisson,direttore gastronomico delBocuse d’Or e dellaCoupe du Monde de la Pâtisserie.
A rappresentare l’Italia alla competizione saràlo chefMartino Ruggieri, candidato del Team Italia. Ruggieri dall’aprile scorso è ad Alba ad allenarsi, presso l’Accademia Bocuse d’Or Italia presieduta da Enrico Crippa e diretta da Luciano Tona. Obiettivo minimo è qualificarsi alla finale di Lione del Bocuse d’Or, competizione che non ha mai visto vincere la squadra italiana.
Dopo Mexico City per la selezione delle Americhe, Guangzhou in Cina per la finale Asia Pacific, Marrakech per la finale africana, a Torino nella selezione europea il team italiano affronterà le nazionali del continente. In gara si affronteranno i migliori chef europei, venti candidati dei team nazionali di Polonia(con lo chef Dawid Szkudlarek),Belgio(con Lode De Roover),Islanda(con Siguróli Jakobsson), Ungheria(con Adam Pohner), Germania(con Marvin Böhm), Paesi Bassi(Lars Drost), Spagna (con Juan Manuel Salgado), Francia(conMatthieu Otto), Svizzera (con Mario Garcia), Regno Unito(con Tom Phillips), Russia (con Andrey Matuha), Svezia(con Sebastian Gibrand), Croazia(con Zlatko Novak), Finlandia(con Ismo Sipeläinen), Norvegia (con Christian André Pettersen), Danimarca(con Kenneth Toft-Hansen) , Bulgaria(con Nikola Nikolov), Estonia(con Pavel Gurjanov),Turchia(con Mutlu Şevket Yilmaz) e il team Italia.
La gara del Bocuse d’Or dura complessivamente 5 ore e 35 minuti ed è articolata in due prove: il primo test consiste nella preparazione di 15 piatti individuali; la seconda prova consiste nella realizzazione di una portata, che sarà servita su un grande vassoio d’argento. Le squadre nazionali in gara a Torino dovranno utilizzare gli stessi ingredienti, prodotti del territorio del Piemonte: per la prima prova sono il Formaggio Castelmagno DOP, fornito dal Consorzio Tutela del Castelmagno, e le uova; per la seconda prova, sul vassoio gli chef dovranno cucinare il Filetto di Vitellone di Razza Piemontese, il Riso S. Andrea DOPdella Baraggia Biellese e Vercellese e le animelle di vitello. La giuria valuterà i piatti in gara accompagnandoli a vini del territorio, per la prima volta nella storia delle selezioni continentali del Bocuse d’Or. Protagonisti i grandi vini piemontesi rappresentati dal Consorzio Piemonte Land of Perfection.
“La Selezione Europea del Bocuse d’Or rappresenta un’occasione unica per l’Italia per esprimere la sua cultura gastronomica e i valori che l’hanno resa unica al mondo – dichiara Enrico Crippa, presidente dell’Accademia Bocuse d’Or Italia e del C.O.C. del Bocuse d'Or Europa Torino- Meritiamo di avere una posizione di rilievo nello scenario delle competizioni internazionali dell’alta cucina. L’Accademia Bocuse d’Or Italia crede nel progetto e nella squadra di chef, di professionisti nei diversi ambiti della comunicazione e di istituzioni che insieme lavorano per raggiungere un obiettivo: qualificarsi tra i primi paesi che accederanno alla finale di Lione. Non dimentichiamo che tutto questo sarà possibile anche grazie al grande patrimonio gastronomico dell’Italia che con i suoi prodotti di qualità, penso al coinvolgimento dei prodotti presidio Slow Food, ci porterà lontano.Tutti insieme tiferemo per Martino: credo in Martino, crediamo in Martino!”
Per quanto riguarda la selezione europea della Coupe du Monde de la Pâtisserie, la gara torinese segnerà il debutto della competizione nel paese del tiramisù e della cassata. Dopo la prima edizione a Parigi nel 2012 e due selezioni continentali a Ginevra, Torino è la città scelta per ospitare a giugno il round europeo che premia i migliori pasticcieri del mondo.
“Sono felice di supportare i candidati e le squadre da tutto il mondo, è una grande soddisfazione trasmettere la mia conoscenza e la tecnica della pasticceria in tutti i suoi aspetti, dal design al gusto” dichiara Martin Chiffers, Presidente d’Onore della selezione europea dellaCoupe du Monde de la Pâtisseriedi Torino.
La pasticceria è uno sport di eccellenza e grande spettacolo: nella storia della Coupe du Monde de la Pâtisserie, l’Oval Lingotto, che avrà una capacità di 1300 spettatori, sarà il più grande spazio dove si sia mai realizzata la competizione. In vista della finale della Coupe du Monde de la Pâtisserie, in programma a Lione a gennaio 2019, dopo Città del Messico per la Copa Maya, Singapore per l’Asian Pastry Club, Marrakech per l’African Cup, la Coppa Europa è la gara più attesa con il livello più alto di eccellenza. Nel corso della competizione, che durerà una giornata, dalle 10 del mattino alle 17, ora della premiazione, si affronteranno 7 squadre nazionali: Belgio (con il team degli chef Bernard Istassee Jacky Bodart),Turchia(con Yigit Zeyneloglue Cihan Gültekin), Svezia(con Martin Morande Jessica Sandberg), Russia(con Svetlana Tupitsynae Valeriya Sidorova), Polonia(con lo chef Michał Doroszkiewicze Marek Moskwa), Svizzera(con Sara Bezencone Antoine Chopin), e Bulgaria (con Aleksandar Ivancheve Aleksandar Tsekov). La nazionale italiana, che nel 2015 ha vinto la Coupe du Monde de la Pâtisserie a Lione grazie al team dello chef Fabrizio Donatone, non sarà in gara a Torino in quanto è di diritto nella top 5 della competizione insieme a Giappone,USA, Corea del Sud, Regno Unitoe dunque è già qualificata per la finale di Lione.
“La Coupe du Monde de la Pâtisseriedi Lione è il concorso più importante e partecipato al mondo, una grande arena dove i migliori pasticceri di ogni nazione si sfidano a colpi di dolcezza, dimostrando grandi capacità sia artistiche che culinarie. Vincere questo concorso è sì una grande soddisfazione personale, ma è soprattutto una grande vittoria per le propria nazione e per la propria categoria, cioè la pasticceria” dichiaraFabrizio Donatone, vincitore con il team Italia della Coupe du Monde de la Pâtisseriea Lione nel 2015.
In occasione del Bocuse d’Or sono stati anche organizzati eventi collaterali che vanno avanti fin da marzo e danno anche l’occasione per conoscere meglio Torino come città storica legata anche alle tradizioni gastronomiche. Tra questi merita citare i pranzi e cene a bordo del tram storico in tour per la città organizzate dall’azienda dei trasporti TTG con menu che vengono ideati dall’Accademia Bocuse d’Or Italia. Tra questi merita ancora ricordare “Turin Coffee” che porta in piazza le eccellenze gastronomiche del Piemonte e poi “Gusto torinese:invito a Palazzo” che dall’8 al 14 giugno si trasformerà nel polo di eccellenza delle produzioni enogastronomiche della regione con la selezione dei Maestri del Gusto, Torino Cheese e Torino Doc. Infine nella galleria “Umberto I” il 12 giugno 8 chef presenteranno 8 piatti a base di riso di Barraggia dop uno degli ingredienti del concorso Bocuse d’Or.
PERENZIN LATTERIA, I CAPRINI “VIA DELLA SETA”:TESORI DEL GUSTO
L'inebriante profumo del tempo: un viaggio nel passato che ripercorre le antiche atmosfere e i metodi di lavorazione del formaggio di capra
Il progetto è stato presentato in anteprima al Cibus di Parma dall’azienda artigianale di San Pietro di Feletto (Treviso): i sapori di un territorio unico che va dalle Dolomiti a Venezia si uniscono ai prodotti gastronomici un tempo scambiati lungo le vie carovaniere
Legare la propria terra e prodotti come l’uva, le olive e le noci che venivano scambiati - fin dall’antichità - lungo la “Via della Seta”, al celebre percorso che univa il nostro mondo con quello dell’Estremo Oriente. E’ stato presentato in anteprima al Cibus di Parma, il Salone internazionale dell'alimentazione, da Perenzin Latteria il progetto Caprini “Via della Seta”. L’azienda artigianale di San Pietro di Feletto (TV) ha reso così omaggio a quattro delle sue migliori interpretazioni di formaggio di capra dove i profumi e i sapori di un territorio unico che va dalle Dolomiti ai boschi della Serenissima del Montello, dalle Colline del Prosecco Superiore al Piave fino alla Laguna di Venezia, si fondono con i tesori gastronomici di un tempo.
Vincitore di molti riconoscimenti come uno dei migliori formaggi dell’ultimo triennio, il Caprino affinato al Traminer è un prodotto che unisce il latte di capra che nasce dai verdi pascoli del Veneto con l’uva Traminer delle Dolomiti del Trentino Alto Adige. Dal sapore duraturo al palato, le vinacce conferiscono al formaggio un gusto dolce e rotondo. Il Caprino al Traminer è stato abbinato al Marzemino Colli Trevigiani Vino Passito della vicina cantina Le Manzane. Dal colore rosso granato e un caratteristico profumo di more, ha un retrogusto amarognolo che lo rende piacevole e mai stucchevole.
E se dal Trentino Alto Adige proviene l’uva, è da Belluno che arriva il fieno biologico naturale che avvolge il Caprino dal caratteristico aroma di erba asciugata al sole e della terra da cui nasce, e che annualmente rifornisce le stalle della Latteria. Il Caprino affinato in fienoè un formaggio dal sapore deciso, avvolto da ciò che veniva utilizzato dai contadini del passato per nascondere dagli sguardi indiscreti del vicino le proprie prelibatezze. Il Caprino al fieno è stato abbinato al Prosecco Dop Treviso Tranquillo Nono Pin della cantina di Corbanese (TV) di Sara Meneguz. Le uve provengono da terreni di marna calcarea che donano note minerali e buona sapidità. Il risultato è un vino di buona struttura, persistenza e una vivacità spontanea.
Cosa accadrebbe se al latte di capra si unissero il pepe nero del Vietnam e un pregiato olio d’oliva, alimenti che venivano scambiati lungo la “Via della Seta”? Nasce così il Caprino affinato in pepe Tellicherry & olio extravergine d’oliva, un altro formaggio dal sapore forte e deciso, ma delicatamente speziato e piccante. La tradizionale forma circolare, con i grani scuri a confezionarla, ha una croccante crosta che ne conserva intatto tutto il profumo. Il Caprino al pepe è stato abbinato al Pinot Nero Doc Collio della cantina Ca’ Ronesca di Dolegna del Collio (Go). Dall’intenso profumo di ciliegie e frutti di bosco maturi, al palato è pieno e fruttato. Un vino deciso ed elegante, caldo ed equilibrato con un buon finale persistente.
Infine ancora un ritorno all’antica tecnica di avvolgere il Caprino nelle foglie di noce, una metodologia che veniva usata per proteggere le forme di formaggio sia durante il loro lungo viaggio verso Oriente, sia durante il loro processo di stagionatura. Allo stesso tempo, grazie alla presenza del tannino, le foglie proteggevano il prodotto dalla muffa. Il Caprino affinato in foglia di noceha un corpo duro, ma facile da sciogliere e un gusto che richiama aromi di natura e foreste bagnate dalle piogge.
Perenzin Latterianasce nel 1898 da un’idea di Domenico Perenzin e, dopo oltre un secolo di vita, vede oggi la quarta generazione alla guida dell’azienda, con Emanuela Perenzin(ad dal 1991). Da sempre, lavora il latte di vacca, a cui si sono poi affiancati quello di capra (dal 1999) e quello di bufala (dal 2010). Produce formaggi tradizionali e biologici, pluripremiati nei concorsi sia italiani che internazionali. L’azienda distribuisce in tutta Italia ed esporta in Europa, Usa, Canada e Australia.
Qualche dato:
- 1,8 milioni di litri di latte lavorati ogni anno;
- 32 mila forme di formaggio prodotte ogni anno;
- produzione: latte di capra 54%, latte biologico 61%, prodotto esportato 20%;
- fatturato 2017: 3,2 milioni di euro.
UN ANNO DI STRADA DEL VINO ‘ASTESANA’
PERCORSI PANORAMICI UNESCO TRA MONFERRATO E LANGHE: RISTAMPA MAPPE TURISTICHE, PRESENTAZONE DEL PERCORSO FORMATIVO “I LUNEDĺDI ASTESANA” E ADESIONE AI CORSI “LOCAL WINE” 2.0
CONTINUA IL CONCORSO SOCIAL SU FACEBOOK E INSTAGRAM #ISTANTIMAGICI
AVVIATA LA RACCOLTA FIRME PER TRENI PIU' VELOCI TRA ALESSANDRIA E MILANO
Ne ha fatta di strada la Strada del Vino ‘Astesana’, che unisce oltre 240 cantine, strutture ricettive, ristoranti, agriturismo, artigiani del gusto e Comuni del territorio del sud Astigiano. Continua infatti l’attività di promozione attraverso diverse iniziative in programma: dalla ristampa della mappe turistiche dei percorsi in bici e a piedi attraverso le colline del vino, a percorsi formativi e corsi specifici per gli operatori, senza contare il concorso social #IstantiMagici che continua a premiare le migliori foto postate su Facebook e Instagram e l’avvio della nuova raccolta firme per chiedere treni più veloci per i turisti in visita nel territorio.
Al termine del consiglio direttivo annuale di Astesana, che si è svolto il 17 maggio al Castello di Moasca, il presidente della Strada, Stefano Chiarloha presentato le attività di promozione previste per il 2018. Dopo la realizzazione della prima edizione delle mappe panoramiche del vino, “che hanno permesso a molti turisti e visitatori di scoprire il territorio– ha spiegato Chiarlo – quest’anno, vista la grande richiesta, abbiamo in programma la ristampa dei percorsi panoramici, che comprendono alcune delle più belle e suggestive località dell’area patrimonio Unesco, le storiche cantine presenti e le big bench”.
“Tra le altre iniziative che attiveremo e che si rivolgono agli operatori, per aggiornarli e per contribuire a migliorare la professionalità che già li contraddistingue – ha aggiunto Chiarlo – aderiremoai Corsi “Local Wine”2.0, percorso formativo di secondo livello realizzato dall’ATL Asti,in collaborazione dell’associazione “Barbera & Barbere” e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti”.Tra fine 2018 ed inizio 2019 partiranno anche altri corsi. Saranno avviati i“Lunedi di Astesana”rivolti ai soci. Saranno una serie di incontri per imparare a costruire una carta dei vini efficiente e di impatto, per avere consigli utili per ottimizzare anche la gestione della cantina. Tra gli altri argomenti che verranno affrontati, la conoscenza del patrimonio storico, culturale ed artistico del territorio, per far vivere ai visitatori un’esperienza turistica unica e completa. Infine, si approfondiranno le modalità di accesso ai finanziamenti previsti da appositi bandi.
Prosegue fino al 30 settembre 2018 il concorso fotografico social #IstantiMagici. Per partecipare, occorre postare, su Facebook e Instagram, foto e contenuti realizzati in alcuni dei punti panoramici più suggestivi della Strada, dove ci sono le otto panchine giganti. Luoghi ideali da immortalare e condividere con gli hashtag #IstantiMagici e #StradadelVinoAstesana. Saranno scelti gli scatti migliori, condivisi sul profilo social @Astesanastradadelvino e saranno assegnati, ai primi tre classificati, premi in soggiorni, cene, visite in cantine con degustazioni, confezioni di bottiglie e prodotti tipici.
Insieme al Comune di Alessandria, inoltre, Astesana ha aderito alla raccolta firme “Un’ora sola ti vorrei”, per chiedere alle istituzioni di ripristinare collegamenti ferroviari più veloci tra Alessandria e Milano, treni che possano agevolare gli spostamenti turistici per la Strada delVino.
Astesanaè il nome storico di un territorio vocato da secoli alla produzione di vino e che unisce, in diversi itinerari unici, alcuni dei più bei borghi della core zone Unesco, tra Monferrato e Langa Astigiana, che si spingono fino all’Acquese, nell’Alessandrino. Distese di colline che ogni anno accolgono migliaia di turisti che visitano le cantine e i meravigliosi paesaggi vitivinicoli che le circondano. L’obiettivo complessivo di Astesana è la valorizzazione di percorsi lungo i sentieri delle strade panoramiche del vino, per far vivere all’enoturista esperienze autentiche e di livello e per preservare le risorse ambientali plasmate dall’uomo, quelle che sono valse il riconoscimento dei paesaggi vitivinicoli. Dalle eccellenze enogastronomiche, alle testimonianze culturali e storiche a esse legate, dalle cattedrali sotterranee, agli splendidi esempi di architetture dei diversi periodi, fino alle grandi panchine Unesco. Strade da percorrere in macchina, a piedi o in bici, che si snodano tra i vigneti delle piccole e nobili denominazioni che caratterizzano il territorio Astesana.
La Strada panoramica del Nizza docg, situata nel core zone Unesco del Barbera, che parte da Nizza Monferrato e che si snoda tra gli otto Comuni della denominazione
La Strada panoramica del Moscato di Canelli, che dalla capitale del Moscato si inerpica tra le spettacolari colline attraversando il territorio di cinque Comuni della zona
La Strada del Brachetto d’Acquiche da Mombaruzzo unisce otto borghi, attraverso i vigneti conosciuti per questo particolare vitigno aromatico.
La Strada della Barbera di Rocchetta che è la più breve e che attraversa le colline di boschi secolari protetti dal Parco Naturale di Rocchetta e i vigneti di alta vocazione della Barbera.
La STRADA DEL VINO ‘ASTESANA’: CHI SIAMO
“Astesana” è anche il nome scelto nel 2000 per dar vita alla “Strada del Vino”, territorio collinare unico e riconosciuto dall’Unesco per la storia dei suoi paesaggi plasmati, da millenni, dalla vite. A cavallo tra Monferrato e Langhe, il territorio si estende tra l’Astigiano e Alessandrino, da Asti a Vesime fino ad Acqui Terme, per arrivare a Castagnole delle Lanze e Maranzana.
L’Associazione Astesana Strada del Vino si occupa di promozione del territorio, conta 240 associati ed è un marchio di qualitàper gli operatori di ospitalità, ristorazione e produzioni enogastronomiche. Brand riconosciuto dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Asti e che contrassegna la cartellonistica stradale, con le frecce direzionali che permettono di raggiungere le vigne più suggestive, dove sorgono alcune delle più belle cantine disseminate lungo la Strada.
Dalla fine di gennaio 2014, il presidente di Astesana è Stefano Chiarlo (enologo). Lo affiancano i vicepresidenti Andrea Ghignone (sindaco di Moasca e presidente della Cantina Cooperativa Sei Castelli) e Mauro Damerio (enologo e presidente dell’Enoteca Regionale di Nizza). I consiglieri sono Gianmario Cerutti (enologo e vicepresidente dell’Enoteca Regionale di Canelli) e Giorgio Gozzellino (enologo e promotore di iniziative a Costigliole d’Asti).
IL CHIANTI E' IL VINO ITALIANO PIU' CONOSCIUTO IN CINA
Riconoscimento dal sito numero uno al mondo nella promozione di vini italiani in Cina
E' Il Chianti la denominazione più conosciuta in Cina, parola di WineITa. Il presidente del Consorzio Vino Chianti, Busi: “Un grande risultato, ma è solo l’inizio”
In Cina, è il Chianti è la denominazione più conosciuta. Lo dice l’autorevole portale WineITA, numero uno al mondo nella promozione dei vini italiani in Cina. Il Consorzio Vino Chanti ha così ricevuto il grande riconoscimento nel corso nell’ultima edizione di Interwine, una delle più grandi fiere del settore, che si è tenuta dal 18 al 20 maggio a Canton.
Il Consorzio era presente con 56 aziende toscane e oltre 60 etichette, in uno stand di più di 100 metri quadri. Una vetrina internazionale unica (52 i paesi presenti), che richiama due volte l’anno più di 50mila visitatori internazionali, tutti operatori del settore come buyers, importatori e sommelier.
“Essere la denominazione italiana più importante e conosciuta della Cina è un grande risultato - spiega Giovanni Busi, presidente del consorzio Vino Chianti - Un riconoscimento che ci dà un riscontro inequivocabile sul lavoro fin qui svolto: siamo sulla strada giusta, abbiamo messo le basi in un mercato dalle potenzialità enormi, che offre tantissime opportunità alle nostre imprese. E’ solo l’inizio e abbiamo impostato un lavoro di promozione ben più lungimirante che consoliderà la nostra posizione. Interwine è stata un’occasione importante per rafforzare i rapporti commerciali e costruirne di nuovi, ma non dobbiamo mai abbassare la guardia perché quello cinese è un mercato vasto e appetibile, che richiede un lavoro costante.”
Lorenzo Galli Torrini
Cel. +39 333-3222377
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IL
HARLEY DAVIDSON ROMBA A VARAZZE
3rd Run to the Beach - con il raduno delle Harley Davidson romba a Varazze il grande mito americano
Con la primavera, riparte la stagione dei grandi raduni. Dopo il successo delle due grandi edizioni precedenti, gli Hells Angels MC di Savona hanno nuovamente scelto Varazze per la terza edizione di RUN TO THE BEACH.
Cresce, infatti, l’attesa, per il raduno, che sabato e domenica 26 Maggio porterà a Varazze appassionati di Harley da tutta la Liguria e da tutto il nord Italia.
Il raduno offrirà ai visitatori un ricco programma di eventi paralleli a partire dalle 14:00 del sabato, fino alle 20:00 del giorno dopo!
Un vero e proprio Harley Village che ospiterà musica dal vivo, dj set, stand gastronomici, merchandising in perfetto stile Harley, evolution sui quad e che farà da corollario alle bellissime motociclette che saranno in bella mostra sul Molo del Surf, su Piazzale De Gasperi e in Viale Nazioni Unite, quest'ultimo chiuso al traffico tutto il giorno di Domenica 27 Maggio.
Bettina Bolla