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I MURETTI A SECCO DELLA VALTELLINA: ALLA SCOPERTA DELLA “GRANDE MURAGLIA” VALTELLINESE
Sono uno dei simboli della viticoltura valtellinese e rappresentano il forte legame che da sempre scorre tra uomo e natura. Stiamo parlando dei muretti a secco, un esempio di architettura primitiva che ha ricevuto il riconoscimento come “Paesaggio Storico Rurale” e la cui arte di costruzione è stata annoverata come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco.
Un aspetto che contraddistingue la Valtellina sono i suoi muretti a secco, che percorrono per ben 2.500km il versante retico della provincia di Sondrio da ovest a est (dal comune di Buglio in Monte a Tirano) e dal basso verso l’alto (dai 300 metri fino a 800 metri) rendendola così l’area terrazzata più estesa d’Italia.
Se ammirati da lontano, i muretti a secco sembra quasi che formino una lunga muraglia realizzata su più livelli che danno vita a vere e proprie opere ingegneristiche nate dalla maestria e dal duro lavoro dei contadini.
I muretti a secco nascono dalla necessità dell’uomo di adattarsi al territorio in cui si trova e sono un meraviglioso esempio di affinità tra l’uomo e la montagna, una relazione che si è creata nel corso degli anni tra una natura aspra e difficile da vivere e la caparbietà e la resilienza di chi la abita tutti i giorni.
La particolare conformazione geografica della Valtellina con i suoi pendii così ripidi ha da sempre reso questo territorio difficile da sfruttare e coltivare ma, grazie alla tecnica dei muretti a secco, generazioni di agricoltori hanno potuto modellare il territorio in base alle proprie esigenze senza mai violarlo o danneggiarlo. Ma in cosa consistono i muretti a secco? La tecnica dei muretti si contraddistingue per la totale assenza di materiali leganti come cemento o malta e la stabilità viene garantita da una attenta scelta delle pietre e dal loro posizionamento, che non avviene mai per caso ma con una tale maestria che garantisce appunto il totale equilibrio dei muretti a secco. Così facendo, gli aspri pendii delle montagne sono stati resi più dolci e, di conseguenza, coltivabili; grazie a questa tecnica i contadini hanno potuto ottenere ben 820 ettari di terreno, distribuiti su pendii rocciosi che si estendono principalmente sul versante retico e che danno vita a pregiati vini che hanno reso la Valtellina una nota meta enogastronomica.
Dai muretti a secco e dai terrazzamenti che si vengono a formare di conseguenza si innalzano i vigneti valtellinesi che qui trovano le condizioni climatiche perfette per esprimersi al meglio. La Valtellina, infatti, è una valle lunga e stretta, attraversata dal fiume Adda e protetta da due versanti alpini, le Alpi Retiche a nord e le Prealpi Orobiche a sud (che mantengono basso il livello di umidità e trasmettono ai vini tutto il carattere e la finezza aromatica di cui hanno bisogno). Il tutto viene rinfrescato dalla brezza del vicino lago di Como che garantisce una costante ventilazione tra i terrazzamenti vitati. Tutti questi fattori, uniti insieme, danno vita a un mosaico di profumi e aromi che si possono poi degustare in un buon calice di vino valtellinese.
Due importanti riconoscimenti per la Valtellina
Risale al 2018 il momento in cui l’Unesco riconobbe l’arte di costruzione dei muretti a secco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Con questo prestigioso riconoscimento si va ufficialmente a celebrare uno dei primi esempi di architettura rurale e primitiva che simboleggia la magica armonia tra uomo e natura. Dopo soli due anni, tocca ai vigneti terrazzati del versante retico della Valtellina che hanno ottenuto il premio di Paesaggio Rurale Storico e la conseguente iscrizione del Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici. I terrazzamenti della Valtellina, infatti, sono dei veri e propri beni comuni nati dalla capacità degli agricoltori di formare e consegnare i luoghi in cui vivono. Qui ambiente, tradizioni e storia si intrecciano e ciò che li accomuna è proprio il paesaggio rurale.
Con la Strada del Vino della Valtellina alla scoperta dei muretti a secco e dei terrazzamenti
Grazie all’Associazione Strada del Vino e dei Sapori della Valtellina i turisti possono immergersi completamente in tour sulle due ruote o a piedi alla scoperta del territorio valtellinese e di tutte le sue peculiarità. Primo fra tutti gli itinerari c’è la Via dei Terrazzamenti, un percorso che si sviluppa lungo il versante retico della provincia di Sondrio e collega Morbegno con Tirano. Il percorso, di circa 70km, si sviluppa a una quota compresa tra i 300 e i 700m e, proprio come ricorda il nome, si sviluppa lungo tutta l’asse dei terrazzamenti vitati della provincia di Sondrio. È particolarmente indicati per trekking da fare a piedi e soprattutto nel periodo autunnale, un periodo dell’anno molto suggestivo che regala panorami colorati.
Per poter ammirare i muretti a secco da vicino bisogna optare per i Valtellina Wine Trekking, una delle alternative proposte dalla Strada del Vino che comprende 11 percorsi ad anelli che si snodano lungo i 2.500km di muretti a secco.
Gli itinerari hanno una durata media di circa 1 ora e 30 minuti e, trattandosi di percorsi poco impegnativi, sono adatti a qualsiasi tipo di preparazione fisica. Al termine del tour, come piccolo premio di fine escursione, viene organizzata una sosta in una delle cantine associate che offre ai turisti una degustazione di prodotti tipici valtellinesi e buon vino. Gli E-bike Wine Tour, invece, sono l’alternativa perfetta per chi ama unire buon cibo con le due ruote. I tour in e-bike, infatti, si sviluppano lungo i terrazzamenti della Valtellina, attraversando antichi borghi e cantine vinicole in sella a biciclette elettriche che permettono di godersi il panorama anche nei tratti più impegnativi; una volta giunti in cantina è possibile prendere parte a una sosta golosa a base di prodotti tipici e, chiaramente, un calice di vino.
Eva Barri
VINITALY, VIII CONCORSO ENOLOGICO MASAF-CREA: BOOM DI PREMI PER TRE ISTITUTI AGRARI MARCHIGIANI
Boom di premi per le Marche del vino all’VIII Concorso enologico Masaf – Crea, evento clou del 56° Vinitaly di Verona dedicato agli istituti agrari d’Italia. Alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e dei ministri Giuseppe Valditara (Istruzione e merito) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura e Sovranità alimentare), sono stati assegnati agli istituti agrari marchigiani ben quattro attestati di merito, con un’equa distribuzione dei riconoscimenti sul territorio. Si tratta di una sorta di “premi speciali”, che rappresentano la novità dell’ottava edizione del confronto. All’edizione 2024 del Concorso enologico hanno preso parte 24 scuole, provenienti da 14 regioni, per un totale di 68 vini in gara.
Il Premio Crea Idea Marketing edizione 2024 va all’Istituto d’istruzione Giuseppe Garibaldi di Macerata per il Rosso Piceno Doc 2021 «Rosso Carmen»; doppio riconoscimento per l’Istituto superiore d’istruzione Celso Ulpiani di Ascoli Piceno, che si aggiudica il Premio Crea Miglior Vino Rosato e Miglior Vino Biologico con il «Marche Igt Rosato 2023 biologico»; al top anche l’Istituto statale d’istruzione superiore Morea Vivarelli di Fabriano (Ancona), che ritira il Premio Crea Innovazione per lo Spumante di qualità brut 2016 «Vivarelli Metodo Scacchi».
«Per la Regione Marche i premi assegnati dal Crea nell’ambito dell’VIII Concorso enologico sono una grande soddisfazione, perché testimoniano in maniera oggettiva la qualità raggiunta dai nostri istituti agrari, grazie alla professionalità del corpo docente e all’impegno e alla passione degli studenti, con risultati entusiasmanti in diverse categorie e con una sensibilità anche su un tema sociale come la tutela delle donne, manifestata nello spot emozionante del Rosso Carmen», commenta a caldo l’assessore regionale all’Agricoltura delle Marche, Andrea Maria Antonini, presente alla premiazione nell’Auditorium di Veronafiere.
Dal palco dell’Auditorium di Veronafiere, Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, elogia studenti e insegnanti. «Un plauso alla scuola che fa ricerca e innovazione in un settore come quello del vino che vale 45 miliardi di euro e che deve molto all’eccellenza nella formazione dei nostri giovani – esordisce Valditara -. Le scuole stanno facendo ricerca per migliorare il prodotto, per formare gli operatori e per innovare nel marketing».
Ad accompagnare gli studenti dell’istituto Garibaldi di Macerata al 56° Vinitaly di Verona, il professor Stefano Cardella, responsabile di cantina, docente di Viticoltura ed Enologia. «Negli anni è aumentata la presenza femminile nell’istituto, che oggi rappresentano il 35-40% del totale degli studenti – calcola il prof. Cardella -. La sfida del futuro è affiancare agli studi teorici la pratica, aspetto fondamentale nel processo dal vigneto al prodotto finito. Per questo organizziamo anche nel corso dell’estate dei rientri scolastici, finalizzati alla vendemmia e alle pratiche in campo o enologiche richieste. Allo stesso tempo, portiamo avanti progetti per la sperimentazione dei vitigni resistenti, in grado di affrontare il fenomeno dei cambiamenti climatici e le conseguenze correlate».
Marina Catenacci
BRESAOLA DELLA VALTELLINA IGP, DOPO UN 2023 DIFFICILE CON LIEVE CONTRAZIONE, NEL PRIMO BIMESTRE 2024 CRESCE SFIORANDO LE DUE CIFRE (+9,44%)
Nel 2024 si registrano numeri positivi, con il primo bimestre che segna un +9,44% di prodotto certificato rispetto allo stesso intervallo 2023.
Nel 2023, la produzione complessiva di Bresaola della Valtellina IGP riferita alle 15 aziende certificate si è attestata a poco meno di 11.900 tonnellate (-3,45% sul 2022), corrispondente alla totalità della produzione di Bresaola della Valtellina IGP certificata dall’Organismo di controllo CSQA. In totale, sono state avviate alla produzione poco più di 33.256 tonnellate di materia prima (-4,34%), di selezionata provenienza europea e mondiale. Sul fronte valore al consumo, il comparto ha segnato circa 451 milioni di euro (-8,28% sul 2022) con un impatto sulla provincia di Sondrio di oltre 225 milioni di euro. Il settore assicura circa 1400 posti di lavoro e fa parte di un distretto importante per l’economia del territorio, il Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina (sul cui valore totale alla produzione corrispondente a 300 milioni di euro, la Bresaola della Valtellina pesa circa per l’83%). Lato distribuzione, la GDO si conferma il principale canale di vendita della Bresaola della Valtellina Igp (83% della produzione totale).
L’export rappresenta il 5,09% della produzione, con un valore di 13,3 milioni di euro (-1,71%). Sono state esportate 603 tonnellate di Bresaola della Valtellina IGP, nei Paesi UE, con il 73% del totale (Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Rep. Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria) ed extra UE con il 27% del totale (Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait, Qatar, Hong Kong, Kenya, Libano, Norvegia, Canada, Regno Unito, Serbia, Svizzera), registrando un +10,7% rispetto al 2023. Sulla crescita dell’extra UE, vale la pena menzionare in incremento di export (e relativo consumo) in Medio Oriente soprattutto nei paesi di religione islamica. La Bresaola della Valtellina Igp, infatti, non conosce barriere religiose grazie al fatto di essere prodotta con carne bovina.
“Già nella seconda metà del 2023 abbiamo assistito ad una progressiva ripresa dei consumi che nel 2024 sta assumendo carattere di continuità nel segno positivo, dopo un periodo di effettiva contrazione - commenta Mario Francesco Moro, presidente del Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina – L’immagine della Bresaola della Valtellina IGP si mantiene alta e gli italiani (ma non solo) amano questo prodotto prezioso per le sue valenze nutrizionali e perché sinonimo di una tradizione e di un saper fare tutti italiani. Quest’anno, anche in forza del nuovo Regolamento UE che riforma il sistema delle Indicazioni Geografiche, come Consorzio di Tutela ci impegneremo a rafforzare ulteriormente la posizione dei produttori certificati nella catena del valore, per continuare a garantire al consumatore un sistema equo e trasparente, e per contrastare le frodi e l’utilizzo illecito della denominazione”.
Giulia Pasquale
VINIX A RESCALDINA
La rivoluzione producer to consumer (#p2c) torna a nord Domenica 28 Aprile con un banco d’assaggio aperto a tutti, presenti i produttori (ore 11-20)
Si terrà Domenica 28 Aprile, presso la Pro Loco APS di Rescaldina (Via Baita, 21 20027 Rescaldina), il banco d’assaggio organizzato da Vinix Social Commerce in compagnia dei produttori del catalogo Vinix, Beersboard e Specialy.
Un piccolo evento, raccolto e curato, pensato per favorire l’incontro gli assaggi e le relazioni tra produttori e gruppi di acquisto della piattaforma, l’evento è aperto a tutti gli appassionati che desiderino avvicinarsi al nostro mondo.
Dalle ore 11 alle ore 20, negli spazi della Pro Loco (all’aperto in caso di bel tempo, al chiuso in caso di brutto tempo), sarà possibile accedere al banco d’assaggio alla presenza dei produttori (lista espositori in calce) e assaggiare tutti i prodotti.
Vinix Social Commerce
Web: https://www.vinix.com | E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sede operativa: Via dei Devoto, 197 A 16033 Lavagna (GE) | CF e P.IVA: 02050210992
Come funziona
Durante la giornata sarà possibile degustare i prodotti in degustazione e confrontarsi direttamente con i produttori, incontrare i capicordata dei maggiori gruppi di acquisto di zona nonché con il nostro team. Sarà inoltre possibile iscriversi gratuitamente alla piattaforma e naturalmente lanciare cordate in diretta!
L’acquisto in cordata (https://www.vinix.com) è un metodo alternativo di acquisto che alle consuete formule del Business to Consumer e del Business to Business, sostituisce il
modello Producer to Consumer (#p2c), orientato alla disintermediazione reale e al contatto
diretto con tra chi produce e chi acquista.
Come si lancia una cordata di successo e quali requisiti occorrono?
https://www.vinix.com/post/158388/come-si-lancia-una-cordata-tutto-quello-che-ti- occorre-sapere-per-lanciare-una-cordata-di-successo/
Il sistema è semplice, potendo scegliere da un catalogo di produttori di valore e in costante crescita (oltre 120 da tutta Italia con migliaia di referenze disponibili tra vini, oli extravergine, birre artigianali, cibi, conserve, distillati, ecc.), le persone possono aggregarsi alle cordate nella propria zona per ottenere condizioni sovrapponibili a quelle dei
distributori professionali con sconti importanti rispetto alle normali condizioni al dettaglio.
Non un comune e-commerce quindi ma un sistema di vendita sociale - leale, diretto, dal basso - con prezzi decrescenti all'aumentare delle quantità ordinate ed evidenti benefici ambientali, derivanti sia dalla drastica riduzione del numero di spedizioni, sia dalla compartecipazione delle persone alla distribuzione finale – geograficamente localizzata -
con una grande ottimizzazione logistica.
Dettagli dell’evento, Domenica 28 Aprile 2024
Luogo: Pro Loco Rescaldina APS (Via Baita, 21 20027 Rescaldina)
Zona: Rescaldina (MI)
Orari: dalle 11 alle 20, orario continuato
Ingresso: 15 €, oppure gratis per tutti i capicordata attivi d’Italia nell’ultimo anno
Fermate metro / treno più vicine: Trenord, stazione di Rescaldina a 850 mt
Parcheggi: oltre ai parcheggi su strada consigliati Parcheggio sterrato in Via Schuster, Parcheggio Via Filiberto, Parcheggio Via Lombardi, Parcheggio Pubblico in Via Enrico Fermi Fornito: calice da degustazione, tracolla e piccoli assaggi, la mattina focaccia genovese! Hashtag: #vinix #vgm, #socialcommerce #vgmrescaldina #p2c #cordate #venditadiretta
Vinix Social Commerce
Web: https://www.vinix.com | E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sede operativa: Via dei Devoto, 197 A 16033 Lavagna (GE) | CF e P.IVA: 02050210992
Come arrivare
Molto pratico raggiungere la Pro Loco di Rescaldina dall’aeroporto di Malpensa o dalla Stazione Centrale di Milano in meno di un’ora. La fermata della stazione di Rescaldina dista circa 850 metri dalla sede dell’evento.
Qui di seguito la mappa della zona e il percorso da alcune città italiane:
• Mappa del luogo su Google
• Da Aeroporto Malpensa in treno (30 min + 850 metri a piedi)
• Da Milano Centrale in treno (45 min + 850 metri a piedi)
• Da Varese in auto
• Da Como in auto
• Da Milano in auto
• Da Torino in auto
• Da Verona in auto
Vinix Social Commerce
Web: https://www.vinix.com | E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sede operativa: Via dei Devoto, 197 A 16033 Lavagna (GE) | CF e P.IVA: 02050210992
Link utili
Per conoscere la lista espositori e tutti i dettagli:
https://www.vinix.com/post/190513/vinix-a-rescaldina-domenica-28-aprile/
Per informazioni sui produttori:
https://www.vinix.com/shop/
Per conoscere in dettaglio il funzionamento del market:
https://www.vinix.com/faq/
Gli altri siti / app del network:
Beersboard – https://www.beersboard.com Specialy – https://www.specialy.com
L’evento su Facebook:
https://www.facebook.com/events/428932089686629
Informazioni e contatti
Vinix a Rescaldina è un evento organizzato da Vinix Social Commerce
https://www.vinix.com Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
+39 347 211 9450
IL TALENTO NON HA GENERE: AIS E LE DONNE DEL VINO FORMANO LE SOMMELIÈRES DEL FUTURO
È STATO PRESENTATO OGGI AL VINITALY IL PROGETTO «ESSENZE DI VITE» IN MEMORIA DELLE SOCIE DONATELLA BRIOSI E MARISA LEO. SARÀ UN’OPPORTUNITÀ PER SETTE GIOVANI DONNE
«Chi è il sommelier del futuro? È donna, scommette negli abbinamenti vino-cibo, sa sorprendere e parla al cuore». È stato presentato oggi a Vinitaly «Essenze di Vite», il nuovo progetto formativo che vede alleati l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino e l’Associazione Italiana Sommelier. L’iniziativa prevede la formazione gratuita di sette giovani donne, selezionate in collaborazione con gli Istituti Alberghieri e Turistici. Le beneficiarie avranno l'opportunità di frequentare i tre livelli del corso per sommelier, acquisendo una preparazione di alto livello nel mondo del vino. Un progetto che nasce per valorizzare il talento e la professionalità delle donne sommelier, promuovere la rappresentanza femminile nel settore del vino, e per dare un’opportunità professionale a giovani che vogliono costruirsi un futuro. Un’iniziativa nata per ricordare concretamente due Donne de Vino, Donatella Briosi e Marisa Leo, vittime di violenza, donne solari e positive che, della loro passione, avevano fatto una professione.
«Le donne sono circa il 30% dei sommelier italiani – ricorda Daniela Mastroberardino, presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino - e continuano ad aumentare nei corsi per chi assaggia e serve il vino così come fra gli studenti delle scuole alberghiere. Da sempre sono più attente all’abbinamento cibo-vino. Fra le Donne del Vino sono circa il 10% delle socie, molte meno delle produttrici, ma comunque tante e autorevoli. Tuttavia la presenza femminile fra chi si occupa del vino nelle sale dei ristoranti è ancora scarsa specialmente fra i “main chef sommelier” cioè i manager di strutture grandi. Con questo progetto vogliamo aiutare giovani donne a trasformare una passione in un lavoro».
L’approccio, trasparente e meritocratico, prevede la selezione delle beneficiarie attraverso criteri rigorosi che includono l’iscrizione a un Istituto Alberghiero o Turistico, eccellenti risultati scolastici, e passione per il vino.
«L’Italia è tra gli stati con la maggiore percentuale di donne al timone di aziende vitivinicole, circa il 25 per cento; una cifra incoraggiante ma non sufficiente – dice il presidente nazionale AIS Sandro Camilli - Attraverso la formazione e il sostegno a giovani talenti femminili, vogliamo valorizzare la diversità e l'eccellenza che contraddistinguono il mondo del vino. La collaborazione con le Donne del Vino rappresenta per AIS una partnership strategica verso un futuro in cui le donne sommelier apporteranno sempre di più una prospettiva unica e preziosa al settore, e noi siamo lieti di contribuire alla loro crescita professionale».
Giuseppe Baldassarre, Consigliere Nazionale AIS e coordinatore della Commissione Tecnico-Scientifica di AIS, è stato incaricato di seguire il progetto: «Accolgo con grande entusiasmo l'iniziativa, che rappresenta un'ulteriore opportunità per affermare la natura aperta, inclusiva e creativa delle nostre associazioni. Il mondo del vino, come ogni ambito della società, della cultura e del lavoro, ha un bisogno impellente del talento femminile e del suo ingegno. Questo progetto, pur nella sua semplicità, assume un valore straordinario: crea attenzione, e offre spazio e opportunità a giovani donne che, per diverse ragioni, potrebbero non aver avuto accesso alla formazione in questo settore. Grazie a questa iniziativa, potranno acquisire competenze di alto livello, aprendosi la strada verso un futuro professionale nel campo dell'enogastronomia».
Ha moderato l’incontro Lara Loreti, giornalista Il Gusto (La Repubblica, La Stampa) e sommelier.
UN PO’ DI NUMERI. In Italia, secondo dati ISTAT, le sommelières rappresentano circa il 30 per cento del totale; tuttavia, sono ancora troppo poche a occupare ruoli apicali. I numeri, però, sono in crescita da almeno tre decenni: secondo uno studio della Università Bocconi, dal 1981 al 2011 l’occupazione femminile nel settore è passata dal 29,6 al 41,7 per cento. I settori del marketing e della comunicazione sono preponderanti, seguito da quello commerciale; in coda l’ambito produttivo, enologico e agronomico, cui comunque le donne contribuiscono per il 28 per cento del PIL agricolo. A un'analisi più approfondita emerge una correlazione significativa tra la presenza femminile nel management delle cantine e l'adozione di politiche aziendali orientate alla qualità, alla sostenibilità e all'internazionalizzazione. L'esempio di queste cantine dimostra come la diversità e l'inclusione non solo arricchiscono il settore del vino, ma contribuiscono attivamente alla sua crescita sostenibile e al successo nel panorama internazionale.
LE ASSAGGIATRICI DEI CONCORSI. In Giappone il principale concorso enologico Sakura ha una giuria interamente femminile. Poi sono il National Women’s Wine Competition “Wine Women Wont” Santa Rosa California vini giudicati alla cieca da esperti donne (www.nwwc.info). Femmes et Vins du Monde Principato di Monaco con giuria femminile. Presieduta dall’enologa Régine Le Coz (www.femmesetvinsdumonde.com). Feminalise, Beaune Francia, vini assaggiati alla cieca da 350 esperte (www.feminalise.com). Premios Vino y mujer nato nel 2007 dove una giuria di donne giudica vini fatti dalle donne (www.vinoymujer.com). Women.s Wine & Spirits Awards prima edizione 2018 a Londra, la giuria è composta da 100 buyer e esperte donne. Organizzato da China Wine & Spirit Awards (CWSA). Altra curiosità: il Wset – Wine & Spirit Education Trust, con corsi in 70 Paesi del mondo, ha mostrato come nel 1970 le donne costituissero il 10,6% dei diplomati mentre nel 2018 fossero il 42,8%.
UN PO’ DI STORIA AL FEMMINILE. La prima sommelier donna in Italia è stata la milanese Maria Luisa Ronchi, diplomata sommelier AIS nel 1969, seguita dalla piemontese Laura Pesce nel 1972, entrambe con una lunga militanza nelle Donne del Vino. La sarda Lucia Pintore è stata la prima campionessa italiana dei sommelier nel 1987, anche se prima di lei Franca Rosso di Tavagnacco (Udine) arrivò a pari merito con un uomo sommelier nel 1975. La prima presidente donna di un’associazione di sommelier è Graziella Cescon nel 2015 e il primo direttore di una testata dei Sommelier è stata Marzia Morganti nel 2003.
Fiammetta Mussio